Il
ricasso
(Fehlschärfe in lingua tedesca) è
la parte non tagliente della lama di un'arma bianca manesca del tipo
spada o coltello dalla quale si protende il codolo. Non
obbligatoriamente presente in tutte le spade o i coltelli, resta in
vista, fuoriuscendo dalla guardia, a differenza del codolo che viene
invece ammanicato.
Nella scherma, il ricasso è la parte
dell'impugnatura del fioretto o della spada, posizionata tra la
coccia ed il gavigliano (crociera), sulla quale lo schermidore
appoggia tre dita.
I primi esempi di spade con ricasso
datano alla media Età del Bronzo (2000–1550 a.C.). La presenza di
questa parte non affilata sul "forte" della lama era volta
a garantire una miglior presa allo schermidore, nel più generale
contesto di un'arte della scherma che si andava raffinando per
sopperire ai problemi costituiti dal diffondersi delle armature e di
una casta guerriera sempre più specializzata.
Durante l'Età del Ferro il ricasso
andò scomparendo dalle spade: è infatti del tutto assente nel
gladio romano tanto quanto nella successiva spatha tardo-antica. Del
pari, le lame dell'Alto Medioevo (spatha romano-barbarica e spada
vichinga) non presentano ricasso.
Il ricasso tornò in auge nei secoli
finali del Medioevo, quando il diffondersi dell'armatura a piastre
tra i milites europei costrinse i maestri d'arma italiani, tedeschi e
francesi (v. scherma tradizionale) a sviluppare elaborate manovre che
permettessero allo spadaccino di liquidare il suo avversario anche se
pesantemente corazzato. Il ricasso ricomparve quindi nella spada
lunga, nella spada a due mani (es. Claymore) e passò poi alla spada
da lato. Il persistere della forma "ricasso" nel
vocabolario inglese e francese porta a supporre che l'"invenzione"
tardomedievale del ricasso possa aver avuto origine nella Penisola
italiana e da lì si sia diffusa un po' ovunque in Europa. La
presenza del vocabolo recazo in castigliano sin dal 1380
corroborerebbe poi, quanto meno, l'idea di una origine mediterranea
per questa nuova tendenza dell'oplologia occidentale.
Nella spada a due mani, specialmente
nello Zweihänder rinascimentale, il ricasso è protetto
superiormente da due "denti di arresto" (parierhaken),
simili a quelli di uno spiedo da guerra o di una corsesca, lunghi
all'incirca 5 cm, atti a proteggere la mano dello schermidore durante
l'esecuzione di particolari manovre della scherma tradizionale come
la "Mezza Spada". Le altre tipologie di spade iniziarono ad
essere prodotte con lama affilata solo dalla metà superiore (il
"debole"), come suggerito dal maestro Filippo Vadi nel suo
trattato De arte gladiatoria dimicandi.
Nella spada da lato dell'Europa mediterranea cinquecentesca, il ricasso divenne il punto d'appoggio per le misure difensive della guardia volte a garantire maggior protezione ad un'utenza di schermidori ormai privi del guanto d'arme: fond. archetti "para-mano", sorta di evoluzione civile, almeno da un mero punto di vista concettuale, dei parierhaken. Il felice esito di questi accorgimenti conquistò però rapidamente anche il favore dei militari, che sfruttarono il ricasso della spadona "da cavallo" quale punto d'appoggio per migliorie difensive della guardia in supporto al guanto in metallo del corazziere.
Nella spada da lato dell'Europa mediterranea cinquecentesca, il ricasso divenne il punto d'appoggio per le misure difensive della guardia volte a garantire maggior protezione ad un'utenza di schermidori ormai privi del guanto d'arme: fond. archetti "para-mano", sorta di evoluzione civile, almeno da un mero punto di vista concettuale, dei parierhaken. Il felice esito di questi accorgimenti conquistò però rapidamente anche il favore dei militari, che sfruttarono il ricasso della spadona "da cavallo" quale punto d'appoggio per migliorie difensive della guardia in supporto al guanto in metallo del corazziere.
Passato dalla spada da lato alla
striscia, arma caratterizzata da una guardia pesante ed elaborata,
atta a meglio proteggere la mano dello schermidore ed invalidante
qualsiasi forma di manipolazione della lama, il ricasso perse la sua
funzione pratica. Il termine iniziò ad indicare la parte non
affilata della lama che sviluppava, in soluzione di continuità, nel
codolo tramite il quale la lama è assicurata nell'impugnatura.
«Il Ricasso, così detto dagli Schermitori, fin da' secoli passati, è quella parte di ferro intercetta tra la lama e la spica [i.e. codolo]. La sua tempra dee essere la stessa, che quella della lama.» |
(Rosaroll-Scorza, Giuseppe (1814) [e] Grisetti, Pietro, La scienza della scherma esposta dai due amici il barone Rosaroll Scorza commendatore dell'ordine reale delle Due Sicilie, maresciallo di campo ecc. e Pietro Grisetti capo di battaglione del I.mo reggimento dell'artiglieria, Napoli, nella Stamperia Reale, p. 10.) |
Conseguentemente il termine passò ad
indicare, quando meno in lingua spagnola, l'insieme degli apparati
difensivi che copriva la porzione di lama inizialmente chiamata in
quel modo.
Nell'uso moderno, il ricasso è
presente in molti coltelli da lavoro, onde garantire all'utente una
presa più salda sulla lama durante l'esecuzione del lavoro.
Nella scherma, il ricasso è la parte dell'impugnatura del fioretto o della spada, posizionata tra la coccia ed il gavigliano (crociera), sulla quale lo schermidore appoggia tre dita.
Nella scherma, il ricasso è la parte dell'impugnatura del fioretto o della spada, posizionata tra la coccia ed il gavigliano (crociera), sulla quale lo schermidore appoggia tre dita.
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