martedì 21 agosto 2012

Perdita temporanea della consapevolezza

Il 99 per cento della via dell'auto-difesa è la consapevolezza. Se hai bisogno di difenderti, significa che da qualche parte qualcuno ha ritenuto che tu fossi vulnerabile ad un attacco, rapina o aggressione. Questo è un resoconto di una situazione di vita reale. Speriamo che possiate imparare qualcosa da esso.
Recentemente mi è stato detto che una nostra studentessa, Sara (non è il suo vero nome), è stata rapinata. Quando l'ho vista ho espresso la mia preoccupazione e gli ho chiesto:
"Che cosa è successo?"
Dopo tutto, è una karate-ka e con la sua preparazione non avrebbe dovuto presentarsi come un facile potenziale obiettivo. Lei, ovviamente, era ancora un po' scossa, e a testimonianza dell'accaduto c'era un grosso livido scuro sul suo zigomo. Lei era impaziente di parlarmi di quello che era successo.
“E' stato in vacanza mi ero isolata dalla compagnia e stavo camminando verso la casa che avevamo affittato. Ero su un lato della strada, e ho notato quattro giovani a piedi che andavano nella mia stessa direzione sul marciapiede dall'altra parte della strada. Quando hanno attraversato la strada davanti a me. Li sentivo parlare e ridere, anche se non capivo cosa si stavano dicendo. Li ho visti andare oltre l'ingresso del portone di casa quindi ho rivolto la mia attenzione a tirare fuori le chiavi per aprire. Voltando loro le spalle”.
Aveva perso la mia momentanea consapevolezza della situazione il che ha dato ai 4 l'opportunità per aggredirmi.
“La cosa che ricordo", è uno di loro, che mi ha afferrato per la mia coda di cavallo tirandomi la testa all'indietro, mentre un altro si muoveva verso di me.”
Dopo gli eventi sono precipitati. Hanno tentato di trascinarmi a terra, sono stata colpita e presa a calci mentre un'altro tentava di strapprmi via la borsetta. Nonostante questo, ho reagito utilizzando una semplice mossa per liberarmi dalla presa ai capelli.
Ma ciò che ha sottolineato che è stato il suo vero e proprio fallimento è stato di abbassare la guardia mentale, qualcosa di cui era ben consapevole.
Spesso durante le lezioni ho citato esempi di consapevolezza personale come una parte della formazione del karate. Accenno a come Gichin Funakoshi (fondatore del karate Shotokan che per primo ha aperto la strada all'arte del karate di Okinawa in Giappone), si manteneva sempre in guardia mentale anche nella società ordinata e pacifica giapponese. Anche quando dormiva, manteneva una qualche forma di consapevolezza presente. E quando camminava scrutava sempre attentamente il percorso che doveva fare, spesso sbirciando dietro gli angoli prima di procedere.
Quando si pratica un kata pratica, gli ho detto, sai perché alla fine si mantiene la posizione, e non ci si muove? "E' Zanshin" – la continua consapevolezza, la prontezza a reagire in caso di necessità - la stessa consapevolezza praticata anche all'inizio del kata, quando ci si prepara per l'azione se necessario. E' la consapevolezza che i soldati esperti e le forze dell'ordine sviluppano. Li mette in guardia, li tiene lontani dal pericolo imminente, e dalle aggressioni personali e per rilevare potenziali attività criminali che li circondano. In breve, sono in grado di percepire quando le cose non sono come dovrebbero essere. E' lo stesso senso che i nostri antenati Samurai hanno cercato di sviluppare e lo stesso senso che noi, come praticanti di arti marziali dovremmo sempre cercare di avere. Ma a meno che non siamo esposti al pericolo su base continuativa, è difficile tenerlo affinato. "Spesso non siamo consapevoli della sua importanza fino a quando è troppo tardi».
Che cosa hai imparato da questo? Gli chiesi infine.
Sara mi ha risposto: che in futuro sarò molto più consapevole. Davvero consapevole. Sono stata così fortunata. Avrebbe potuto andare davvero peggio.
Per Sara si tratta di una lezione fondamentale. Dovrebbe essere così anche per voi. Se ci si mantiene sempre consapevoli, eviteremo il pericolo, quando possibile e cambiando direzione o posizione quando siamo improvvisamente di fronte al pericolo, è possibile evitare il confronto fisico.
Se non potete evitarlo, allora contate sulla parte fisica del vostro allenamento di arti marziali.



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