giovedì 23 gennaio 2020

Judo: tecniche di colpo

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Il Judo è un' arte marziale di difesa nata nella fine dell'800 in Giappone, che richiede una grande forza sia fisica che mentale. Gli addestramenti portano ad una perfetta conoscenza dell' Io, fino ad ottenere un miglioramento fisico-spirituale. Questa disciplina si suddivide in tre grandi gruppi, NAGE WAZA (tecniche della proiezione), KATAME WAZA (tecniche di controllo) e ATE WAZA (tecniche per colpire), anche se quest'ultima non è consentita nei combattimenti sportivi e, addirittura, nell'antichità non veniva insegnata ai principianti, poiché la sua finalità era quella di andare a colpire organi vitali. Con gli approfondimenti odierni, l'ATE WAZA può essere integrato negli allenamenti solo dopo aver trovato il giusto equilibrio tra le altre due tecniche e dopo aver perfezionato i colpi d'attacco con tutti gli arti. Nella pratica di questa antica disciplina, si distinguono due figure: Tori (colui che esegue il movimento) e UKE (il bersaglio su cui migliorare la tecnica). Di seguito troverete alcune metodologie sulle tecniche di colpo .
L' ATE WAZA si divide in due gruppi: UDE-ATE (colpi con gli arti superiori) e ASHI-ATE (colpi con arti inferiori). Questi due gruppi si suddividono a loro volta a seconda della parte utilizzata per attaccare. Per la parte superiore: YUBI-SAKE-ATE (punta delle dita), KOBUSHI-ATE (il pugno), TEGATANA-ATE (con il taglio della mano), HIJI-ATE (il gomito) e per la parte inferiore: HIZAGASHIRA-ATE (ginocchio), SEKITO-ATE (la pianta del piede) e KAKATO-ATE (il tallone).
Come visto prima, in questa tecnica si utilizzano molte parti del corpo per colpire l'avversario, bisogna però fare attenzione che, dopo ogni colpo effettuato, l'arto in questione torni alla posizione iniziale; in caso contrario, infatti, il vostro attacco non risulterà efficace. Si possono utilizzare diversi metodi sia con UKE in piedi, sia a terra. Tra le varie modalità riscontriamo UTO: colpire l'avversario tra gli occhi usando il pugno, con la sua sommità, o con il suo fianco. JINCHU: picchiare con il pugno o il gomito sotto il naso. KASUMI: battere con il taglio della mano sulla tempia, colpo che, qualora venisse eseguito correttamente, comporta lo svenimento dell'avversario. TSURIGANE: colpire con un calcio, o una ginocchiata, le parti basse di UKE. MYOJO: impattare violentemente con un calcio appena sotto l' ombelico. DENKO e TSUKIKAKE: con un calcio di precisione, colpire subito sotto l'ultima costola destra o sinistra. SUIGETSU: assestare un colpo subito sotto lo sterno (plesso solare) con il pugno, il gomito o un calcio frontale, facendo attenzione a sollevare le dita del piede al momento dell'impatto per colpire con la pianta.
Queste sono tecniche molto complicate che, come tali, hanno quindi bisogno di tanto allenamento e di parecchia concentrazione. Per questo, consigliamo di rivolgersi a persone esperte che possano seguirvi nel modo giusto. Detto ciò, buon allenamento (Yoi torēningu)!.











2 commenti:

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