giovedì 26 febbraio 2015

Come eseguire un low kick

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Se siete appassionati di discipline come la Muay Thai, la KickBoxing e le MMA (Mixed Martial Arts), avrete sicuramente sentito parlare del "low kick". La tecnica in questione, che significa letteralmente "calcio basso", indica, più nello specifico, un calcio basso circolare, con il collo del piede o con la tibia, sull'esterno coscia o sul polpaccio dell'avversario.
Può variare a seconda delle discipline ma il fine è comune: indebolire l'avversario e il suo equilibrio.
Se volete imparare come eseguire questa particolare mossa di attacco basta seguire alcuni accorgimenti e allenarsi per migliorare la tecnica.
Assicurati di avere a portata di mano: Sacco da pugilato o compagno di allenamento


Questa tecnica è molto efficace se posta alla fine di una combinazione e eseguita con velocità.
Durante l'esecuzione del "low kick" è importante non perdere mai la posizione di guardia in caso di un contrattacco repentino dell'avversario.
Il ginocchio della gamba che colpisce deve essere rivolto verso l'alto e leggermente ruotato verso l'esterno. Il piede della gamba in appoggio sarà rivolto dietro.
È meglio eseguire questa tecnica colpendo con la tibia, e non con il collo del piede, per dare maggiore potenza ed efficacia all'impatto.


Partendo da una posizione di guardia a scelta, piede destro avanti e sinistro dietro, o viceversa, il low kick andrà tirato sempre con la gamba posteriore.
Fai un passettino con la gamba avanti in diagonale, posizionando il piede a circa quarantacinque gradi.
Dopo di che, butta in fuori il bacino, mantenendo il più possibile le anche aperte, e porta in avanti il ginocchio.
Per concludere la tecnica, ruota con il corpo attorno al piede avanzato.


Gira la gamba posteriore ed impatta contro il bersaglio con la tibia. Fai in modo che la punta del piede sia perpendicolare alla gamba del tuo avversario.
All'inizio dell'assestamento del calcio è buono lasciare i muscoli rilassati e far lavorare solo quelli dei glutei e degli addominali bassi, per dare maggiore slancio al calcio. Un istante prima dell'impatto si tende la gamba per conferire durezza alla mossa.
Tieni la mano corrispondente all'arto con cui tiri il calcio ben aperta, per proteggerti da eventuali attacchi, facendo attenzione a tenere ben teso tutto il braccio. Il mento deve essere basso verso lo sterno e lo sguardo fisso in avanti.



Dopo aver sferrato il calcio si ritorna nella posizione di guardia iniziale. Questo dovrebbe avvenire senza sforzo muscolare, come conseguenza della potenza dell'impatto.
Se la tecnica è stata eseguita correttamente il vostro avversario proverà una fitta lancinante e tenderà a perdere la sua posizione. Questo è il momento buono per un ulteriore attacco.

Allo stesso tempo il modo migliore per far fronte ad un "low kick" è schivarlo.
Se ciò non avviene lo si può contrastare con la propria tibia o colpendo con un calcio la gamba che sta sferrando il calcio.


Non dimenticare mai: Prova la tecnica contro un sacco o un compagno di allenamento Inizialmente studia la tecnica nei suoi passaggi lentamente, ma poi eseguila rapidamente per ottenere risultati.

mercoledì 25 febbraio 2015

Vovinam viet vo dao

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Il Vovinam Việt Võ Ðạo è un'arte marziale vietnamita, fondata da Nguyễn Lộc.

Nome
Il nome è composto da due espressioni in lingua vietnamita che ne completano il significato. Vovinam significa l'arte marziale del Vietnam, nel senso della pratica fisica, ed è composta da tre ideogrammi differenti: il Vo, che è l'arte marziale, e i due ideogrammi che rappresentano il Vietnam. Việt Võ Ðạo significa la via dell'arte marziale vietnamita, nel senso più filosofico della pratica dell'arte marziale. L'ideogramma è molto simile a quello precedente poiché vi è presente il primo dei due che rappresentano il Viet Nam, quello dell'arte marziale - il Vo - e quello che dà il significato alla parola, la via intesa come via spirituale - il Ðao.
Il Dao (Tao in cinese, Dō in giapponese) segue il principio dell'Am/Duong (Yin e yang in cinese), l'equilibrio tra il negativo e il positivo ed è ciò che sta alla base di tutte le filosofie orientali, per questo compare anche nello stemma del VVD.
Le due parole Vovinam Viet-Vo-Dao quindi non vanno divise e non possono essere associate a nessun'altra arte marziale perché non esiste Viet Vo Ðao che non sia Vovinam e non esiste Viet Vo Ðao che si pratichi con una divisa (Vo Phuc, in vietnamita) diversa da quella azzurra.
Quindi, discipline che utilizzano il nome viet vo dao con altre divise non praticano Vovinam Viet Vo Dao, ma soltanto vari stili vietnamiti (o, molte volte, addirittura cinesi). Alcuni sono stati raggruppati sotto una stessa federazione che adopera il nome viet vo dao ma usa la divisa nera.

Descrizione generale
Il saluto del Vovinam VVD significa "mano d'acciaio su cuore di bontà".
Il principio del Vovinam VVD: armonia tra forza e agilità.
Il motto del Vovinam VVD: "essere forti per essere utili".
I dieci Principi Fondamentali del praticante sono:
  1. raggiungere il più alto livello del Vovinam Viet Vo Dao per servire l'umanità;
  2. essere fedele all'idea del Vovinam Viet Vo Dao ed essere devoto alla sua causa;
  3. essere sempre uniti, rispettare i Maestri, gli anziani ed amare i condiscepoli;
  4. rispettare rigorosamente la disciplina del Vovinam Viet Vo Dao porre l'onore al di sopra di tutto;
  5. rispettare le altre Arti e non utilizzare il Vovinam Viet Vo Dao che per legittima difesa;
  6. coltivare la conoscenza, forgiare lo spirito, progredire nella vita;
  7. vivere con probità, semplicità, fedeltà e nobiltà d'animo;
  8. sviluppare una volontà d'acciaio, vincere le difficoltà;
  9. essere lucido, perseverante e attivo;
  10. essere maestro di sé stesso, modesto, rispettoso, tollerante e progredire giudicando sé stesso.
Il Vovinam Viet Vo Dao deve essere inteso come un'arte marziale nel suo più profondo significato, non una semplice tecnica di combattimento. Proprio come fece nel 1938 il Maestro Nguyễn Lộc, nella città di Ha Noi (attuale capitale del Vietnam). Il Maestro codificò il Vovinam VVD sulla base delle sue ampie conoscenze nel campo delle arti marziali vietnamite e prendendo degli spunti dalle altre discipline (sia orientali che occidentali) che in quel periodo invasero il Vietnam. Nguyen Loc era un uomo molto forte e un grande praticante di arti marziali esperto nel VO, l'arte marziale vietnamita che ha dato la maggior parte delle basi del Vovinam VVD, e nel VAT, la disciplina di lotta vietnamita.
Fu l'unico Maestro ad inserire il programma di VAT nel programma di un'arte marziale, e i praticanti di Vovinam VVD sono infatti le uniche persone in occidente a conoscere questa parte del programma.
Nel 1960 Nguyen Loc, in seguito ad una grave malattia, morì a Saigon, dopo aver trasmesso tutto il suo sapere in eredità al suo allievo più bravo e più assiduo, decretandolo erede della sua scuola e dei suoi insegnamenti, l'odierno Patriarca, il GM° Le Sang, nato ad Ha Noi nel 1920 e diventato allievo del M° Fondatore Nguyen Loc nel 1938. Il M° Patriarca continuò l'opera di diffusione e, nonostante la guerra, promosse e sviluppò il Vovinam Viet Vo Dao in tutto il Vietnam. La sua opera divulgatrice, anche grazie ad un gran numero di capaci praticanti, si estese gradatamente agli altri Paesi e, nonostante la guerra, oggi il Vovinam Viet Vo Dao è l'arte marziale vietnamita più praticata al mondo.

Tecniche
Il Vovinam è un'arte marziale molto completa dove è previsto l'utilizzo di numerose tecniche. Il lavoro si suddivide in tre settori principali: il lavoro di base individuale, il lavoro di base a coppie e le applicazioni.
Nel Vovinam VVD sono presenti le seguenti tecniche:
  • Quyen (forme);
  • Song Luyen (Combattimenti Codificati)
  • Khoa Go (tecniche di chiave e leva);
  • Vat (lotta tradizionale vietnamita);
  • Nhu Khi (tecniche di energia interna);
  • Don Chan (tecniche di forbice);
  • Phan Don (tecniche di contrattacco);
  • Chien Luoc (tecniche di combattimento);
  • Dau Tu Do (combattimento libero).
Gradi
Cintura Azzurra (LOP TU VE)
Azzurro chiaro, significa Est, il sole che all'alba trasforma il cielo scuro in azzurro. Corrisponde all'inizio dell'allenamento dell'alunno dentro la filosofia del Vovinam.

Cintura Blu (LAM DAI)
Azzurro marino, è il colore dei praticanti confermati, dalla cintura blu al 3° Cap. più scuro di quello del principiante, è la transizione fino al grado seguente, il nero. Ad un estremo della cintura si collocano i cap (gradi), da una a tre strisce gialle.

Cintura Gialla (Hoang Dai)
Giallo, il Centro, il colore della terra che alimenta gli alberi. Corrisponde al mezzo cammino che ha percorso l'artista marziale. Sta al centro del Dao ed è l'essenza del Vo. I dang (gradi superiori) sono rappresentati da una a tre strisce rosse. A differenza degli allenatori, una volta divenuti 1° dang, si è obbligati a vestire la cintura gialla con i cap (gradi).

Cintura Rossa (dal 4° al 10° Dang - Chuan Hong Dai - Hong Dai)
Rosso, il Sud, significa l'abbondanza, il progresso. Corrisponde alla propagazione del Vo, l'essenza di tutto il cambiamento e la lunga vita. I dang sono rappresentati da strisce bianche, fino ad un massimo di sei.
Il grado più alto attualmente raggiunto, dopo il Gran maestro, è il 9°, dal Maestro Nguyen Van Chieu, dal Maestro Nguyễn Văn Sen e dal Gran Maestro Tran Huy Phong.

Cintura Bianca del Gran Maestro Patriarca
Bianco, l'Ovest, il colore della purezza, della voce, della respirazione. Significa che l'arte marziale è penetrata nelle ossa e nel cervello del maestro, diventando, quindi, una base eccellente per la scuola. La cintura del Patriarca porta inoltre delle linee di colore azzurro, nero, giallo, rosso, che rappresentano tutte le cinture della Disciplina. Non esiste alcuna cintura bianca in quanto questa cintura veniva usata solo per il Maestro Patriarca, ma alla morte del Gran Maestro Le Sang fu deciso che la dinastia dei Patriarca non sarebbe continuata e quindi la cintura patriarcale sarebbe stata sepolta insieme al Gran Maestro, ultimo allievo del Gran Maestro Nguyen Loc.
L'ultimo Gran Maestro esistito è stato Le Sang.

WVVF - World Vovinam Federation
La WVVF (World Vovinam Federation) nasce nel 2008 in Vietnam sotto la guida del Governo del Vietnam e il Ministero dello Sport e Turismo del Vietnam. Unica Federazione ufficiale di Vovinam nel mondo. In ogni caso esistono altri gruppi, associazioni sia a livello mondiale che continentale che sviluppano il Vovinam Viet Vo Dao nel mondo, ma non sono legati al Vietnam.
La WVVF al momento comprende i continenti di ASIA, EUROPA e AFRICA.

EVVF - European Vovinam Viet Vo Dao Federation
La EVVF nasce nel 2010 a Parigi sotto la guida della WVVF.
Paesi membri:
  • BELGIO
  • BIELORUSSIA
  • DANIMARCA
  • FRANCIA
  • GERMANIA
  • INGHILTERRA
  • ITALIA
  • ROMANIA
  • RUSSIA
  • POLONIA
  • SPAGNA
  • SVIZZERA
Vovinam Việt Võ Ðạo in Italia
Su incarico della World Vovinam Federation, in Italia la diffusione della disciplina è promossa dalla Vovinam Viet Vo Dao Italia a.s associazione sportiva dilettantistica; oltre ad essa opera anche la Associazione Nazionale Vovinam Viet Vo Dao, riconosciuta dal Movimento Vovinam Viet Vo Dao Europa.
Vovinam VVD Italia a.s.d è stata fondata nel Giugno 2015 con l'esigenza di gestire la Squadra Nazionale Italiana di Vovinam per i campionati a livello internazionale organizzati da EVVF e WVVF. Nasce però dalla scissione di altri gruppi di Vovinam e in particolar modo dalla associazione che ha maggiormente contribuito allo sviluppo del Vovinam in Italia, Unione Vovinam Viet Vo Dao Italia a.s.d., che ora non esiste più, ma che nasce nel settembre del 1993 con l'intento di unificare tutte le scuole di Vovinam VVD in Italia sotto una sola associazione così da poter diffondere la disciplina in modo uniforme in tutto il territorio italiano.
Vovinam Viet Vo Dao Italia a.s.d. è ufficialmente riconosciuta da EVVF - EUROPEAN VOVINAM VIET VO DAO FEDERATION e WVVF - WORLD VOVINAM FEDERATION-.
Il programma d'insegnamento utilizzato in Italia da Vovinam VVD Italia a.s.d.è il programma ufficiale della EVVF, nonché quello utilizzato dalla Federazione Vovinam VVD del Vietnam e WVVF.
L'Associazione Nazionale Vovinam VVD è stata fondata nel 1994 e nel 1996 è stata riconosciuta dal Movimento Viet Vo Dao Europa come referente nazionale, con responsabile tecnico nazionale il Maestro Stefano Finato. Il Movimento VVD Europa è a sua volta riconosciuto dal Maestro Patriarca Le Sang come referente europeo. L'Associazione Nazionale è attualmente presente in Veneto (Verona) e in Lombardia, con un totale di otto centri.

Competizioni
Le gare di vovinam si distinguono in due differenti categorie: Gara tecnica e gara di combattimento.
Il regolamento qui riportato è quello applicato solo in Italia dall'Unione Vovinam VVD Italia, quello che viene applicato all'estero in Campionato Europeo, Internazionale o Mondiale ha delle leggere differenze.
Le gare tecniche esistono di due tipi, quelle individuali e quelle a coppie o di gruppo. La gara individuale consiste nell'eseguire un Quyen (una forma) di programma davanti ad una giuria la quale valuterà vari aspetti della suddetta forma. I principi di valutazione saranno basati sulla correttezza tecnica, sulla precisione dei movimenti, la potenza, l'espressività, l'agilità. Questi fattori daranno il risultato finale alla prova di ogni singolo atleta. La gara a coppie consiste nell'eseguire un Song Luyen (forma a coppie) seguendo gli stessi principi del Quyen a differenza che verrà anche valutata affinità della coppia nel lavorare insieme. In tutti e due i casi le competizioni sono proposte sia per i bambini che per gli adulti. Le categorie dei bambini vanno dai 6 ai 10 anni, dagli 11 ai 14 anni e dai 15 in su si fa parte della categoria adulti. In campo internazionale anche la categoria maschile e femminile e divisa. La gara di combattimento si svolge con vari tipi di regolamento e ciò dipende dall'età e dal grado dei praticanti. Le categorie dei bambini che vanno dai 6 ai 10 anni combattono con un sistema molto vicino al gioco, ciò consiste nel riuscire ad attaccare delle palline sulla copertura in velcro del corpetto dell'avversario, non possono colpirsi in altro modo e questo crea in loro un buon metodo di allenamento per imparare a schivare i colpi e a darli senza mai farsi del male. La categoria dai 11 anni ai 13 invece prevede un combattimento un po' più reale denominato "punto e stop". Questo combattimento si incomincia ad avvicinare a quello degli adulti ma obbliga ad un contatto leggero e, soprattutto, ogni volta che un colpo da punto il combattimento verrà fermato. Dai 14 ai 17 anni c'è la categoria Speranze, che prevede un combattimento continuato con un contatto medio senza affondare i colpi in modo eccessivo. Non è concesso calciare in linea bassa. Il combattimento adulti è diviso in varie categorie, categorie di grado, categorie di peso e maschile e femminile. Non esiste differente tipologia di combattimento tra un peso e un altro ma esiste differenza per i gradi. Tutte le categorie combattono in contatto pieno con combattimento continuato. Per tutti non valgono le tecniche di ginocchio e gomito. Le categorie di graduati (sotto la cintura nera) sono obbligati a vestire il casco con la grata e il corpetto protettivo. Le categorie da cintura nera in avanti combattono con il casco deve essere obbligatoriamente senza grata e il corpetto protettivo è facoltativo. Le regole sono valide sia per il combattimento femminile sia per quello maschile con l'unica differenza che per le donne è sempre obbligatorio portare il paraseno o il corpetto. La competizione si svolge a scontro diretto con eventuali ripescaggi sino ad arrivare alle finali che determineranno i primi tre classificati. Le protezioni obbligatorie per tutti i competitori sono:
  • Casco con Grata (cinture Blu) senza grata (cinture nere e oltre)
  • Corpetto (cinture blu e femminile)
  • Paratibia
  • Parapiede
  • Conchiglia
  • Paradenti (solo categoria cinture nere in su)
Il Vovinam e i bambini
Il Vovinam Viet Vo Dao è una disciplina particolarmente adatta ai più piccoli. Tendenzialmente si inizia ad insegnarla non prima dei 5 anni, in modo da avere dei bambini già pronti ad affrontare certi movimenti di coordinazione non semplicissimi e soprattutto che siano abituati a seguire un insegnante. Essendo una disciplina molto varia non c'è rischio che un bambino si annoi. Il programma d'insegnamento fino ai 14 anni è notevolmente ridotto rispetto a quello degli adulti, questo perché è più importante che un bambino impari a muoversi con una giusta coordinazione piuttosto che imparare un programma tecnico. Nel Vovinam esistono molte tecniche acrobatiche che molte volte agli adulti risulta difficile imparare, queste difficoltà per i bambini sono notevolmente inferiori ed è quindi più appropriato dare le basi di queste tecniche perché se imparate da giovani è molto più facile eseguirle e soprattutto difficilmente vengono perse nel corso degli anni di pratica.
I bambini, come gli adulti, partecipano alle competizioni sia di tecnica (Quyen) che di combattimento. Le gare solitamente si svolgono tra bambini dai 5 ai 9 anni e tra bambini dai 10 ai 13 anni. La tecnica si svolge nello stesso modo degli adulti mentre il combattimento è studiato in modo che i bambini siano completamente protetti e con un regolamento che gli impedisce di farsi male utilizzando delle protezioni adeguate. Anche nell'insegnamento i bambini vengono preferibilmente divisi per categorie di età. Solitamente si parte dai 5 anni fino ai 9 poi dai 10 ai 13, di solito si tende anche a creare corsi per ragazzini, cioè dai 14 ai 17 anni (categoria speranze). In queste età possono già lavorare il programma completo degli adulti, questa è anche sicuramente una dell'età migliori per incominciare a preparare dei futuri agonisti, anche perché nelle gare tecniche competono già con gli adulti e nel combattimento, anche se è specificatamente per la loro età, incomincia a farsi un po' più serio ma comunque con un metodo tipo il semi-contact.




martedì 24 febbraio 2015

Nguyễn Lộc

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Nguyễn Lộc (Thạch Thất, 24 aprile 1912 – Ho Chi Minh, 29 aprile 1960) è stato un artista marziale vietnamita, maestro fondatore del Vovinam việt võ Dạo.
In quel periodo la situazione delle arti marziali in Vietnam non era ben definita, c'erano tante scuole che seguivano degli stili di famiglia ma nulla di ben codificato, e anche il Maestro studiò il Vo Thuat (arte marziale) seguendo questa strada. Dopo qualche anno il Maestro si rese conto di non sentirsi soddisfatto e nel 1930 decise di incominciare a girare il Vietnam per rendersi conto quali fossero le realtà marziali all'interno del suo paese. La sua idea era di unificare il Vo Thuat, creare qualcosa che potesse dare inizio ad una ampia diffusione a livello nazionale e magari anche mondiale.
Il Maestro sintetizzò tutto ciò che apprese in questi anni, e nel 1938 ad Hanoi creò il primo programma tecnico. Il Vat (lotta tradizionale vietnamita) fu un elemento fondamentale della sintesi. Ngyuen Loc diede a questa sintesi marziale il nome di Vo Viet Nam (arte marziale vietnamita), che fu semplificato in Vovinam. Per vari problemi politici, nel 1954, quando a Ginevra si decise di dividere il Vietnam in due parti, il Maestro decise di trasferirsi al sud nella città di Saigon, e da lì incominciò il vero lavoro di sviluppo del Vovinam. Il Maestro in quegli anni si ammalò fortemente e ebbe molti problemi nell'insegnare, così lasciò buona parte del suo lavoro al suo allievo più anziano e più vicino a lui, il Maestro Le Sang. Il 29 aprile del 1960 (4º giorno del IV mese lunare dell'anno del topo) Nguyen Loc muore lasciando in eredità tutto il suo sapere sul nuovo stile al suo migliore allievo, il Gran Maestro Le Sang.
Ogni anno, nel mese di aprile, la comunità del Vovinam Viet Vo Dao ricorda il Maestro Fondatore con una cerimonia di Commemorazione.


lunedì 23 febbraio 2015

Charles Phan Hoang

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Charles Phan Hoang (1936) è un artista marziale vietnamita, uno dei massimi esponenti del Viet Vo Dao e fondatore del Viet Tai Chi.
Nasce nel 1936 in Vietnam ed arriva in Europa all'inizio del 1960. Nel 1972 fonda la Viet Vo Dao International Federation, riunendo attorno a sé numerosi maestri vietnamiti, i più famosi in Europa, dando così inizio allo sviluppo del Viet Vo Dao, al momento in 23 diverse nazioni. Più tardi fonda il Voviet system, un sistema moderno per le arti marziali vietnamite nei paesi occidentali. Nel 1990, dopo lunghi lavori di ricerca e meditazione, fonda il Viet Tai Chi ("la grande via per coltivare l'energia interna"), arte di respirazione, felicità e buona salute. Nel 2003 fonda il Chi Kiem ("la via della grande spada"), un nuovo sistema per l'Arte della Spada.
Professionalmente è docente rinomato e internazionalmente conosciuto nel campo della "Metodologia di Ricerca per le Scienze Sociali ed Economiche"[senza fonte]. A partire dal 1994 Il Dr. Hoang è un Professore e Core Adviser per Doctoral Interdisciplinary Studies presso la Union Institute & University di Cincinnati. Ha avuto modo di condurre il team vincente del premio di Research & Teaching in Real Estate Finance in USA e nella sua lunga carriera accademica è stato invitato in più di 50 università in tutto il mondo. Ha prodotto diverse pubblicazioni in vari campi.


domenica 22 febbraio 2015

Come Cadere in Modo Sicuro



Sapere come cadere in modo sicuro è un’abilità fondamentale negli sport di contatto ravvicinato come il combattimento, nelle risse da strada, ma anche se sei semplicemente un po’ goffo e tendi a inciampare spesso.


Solleva la testa. Questa è la parte del corpo che principalmente non deve farsi male. Devi impedire che entri in contatto con il suolo, soprattutto se stai cadendo su una superficie dura come l’asfalto. È meglio una contusione sulle braccia, che un ematoma cerebrale.
  • Può rivelarsi utile prendere l’abitudine di proteggere la testa con una mano quando stai cadendo. Così facendo previeni un impatto troppo violento che ti farebbe perdere coscienza.
  • In alternativa abbassa il mento verso il petto, fissa la tua cintura (così la testa non colpisce il terreno quando cadi all’indietro).
  • Se stai per cadere in avanti, guarda a sinistra o a destra (così il viso/naso non urta il suolo). Ruota però il capo solo un po’. Se la testa colpisce il terreno mentre stai guardando completamente verso un lato, potresti ferirti gravemente il collo.
  • Se ti stai rendendo conto che stai perdendo conoscenza e che cadrai davanti ad altre persone (perché ad esempio sei soggetto a crisi convulsive o svenimenti), puoi fare delle ricerche online per capire come controllare la caduta.




Sbatti i palmi sul terreno se cadi in avanti. Assicurati di appoggiare completamente la mano. Si tratta di un movimento di un solo secondo che però ti consente di rallentare un po' senza romperti i polsi. Questo ovviamente non significa assorbire completamente il tuo peso come se fossi una molla.
  • Puoi utilizzare il medesimo trucco se cadi di lato (mano destra per il lato destro e viceversa).**Nota: non eseguire questo movimento con il dorso delle mani, usa sempre il palmo o il bordo; diversamente, ti spezzerai i polsi.
  • Non bloccare i gomiti.




Espira. Molte persone ti diranno di cercare di svuotare il più possibile i polmoni per irrigidire il corpo "per assorbire l’impatto". Tuttavia, è molto più probabile che ti farai male se il corpo è contratto. Al contrario espira normalmente né più né meno del necessario. In questa maniera il corpo sarà flessibile e rilassato riducendo moltissimo il rischio di infortuni. Se ti trovi coinvolto in una rissa, questa tecnica è molto importante. Se qualcuno ti colpisce allo stomaco, cerca si espirare poco prima dell’impatto così l’aria che si trova nei polmoni non verrà espulsa con violenza.




Piegati a fisarmonica. Piega prima le caviglie, poi le ginocchia e infine le anche. Chiudi il corpo su se stesso, così diminuisci l’altezza da cui cadrai. Prova a immaginare: sei alto 1,80 m. Cos’è meglio? Rovesciarti e rischiare di sbattere la testa da 1,80 m di altezza o piegarti su te stesso e rischiare la stessa cosa ma da 60 cm?




Se cadi dall’alto, rotola non appena tocchi il terreno. Questo distribuisce la forza dell’impatto su tutto il corpo invece che in un solo punto.
  • Se cadi all’indietro, cerca di piegare le ginocchia come se facessi uno squat prima di cadere. Curva la schiena e rotola. Non cercare di fermare la caduta con le braccia, fai delle ricerche per capire la giusta tecnica di capovolta all’indietro.


Allenati a cadere su una superficie morbida (come un materasso). In questo modo il tuo corpo imparerà i giusti movimenti che diverranno degli automatismi.




Consigli

  • Se qualcuno ti sta attaccando, è importante che ti alzi dal suolo il prima possibile. Non appena hai assorbito la caduta, rimettiti in piedi!
  • Cerca di seguire l’inerzia della caduta. Se sei abbastanza esperto puoi fare una capovolta all’indietro per rimetterti subito in piedi.
  • Se cadi durante un’escursione, cerca di atterrare sullo zaino. Pertanto si rende necessaria una piroetta se stai perdendo l'equilibrio in avanti.




sabato 21 febbraio 2015

Come Difendersi da un Attacco di Coltello



Immagina di trovarti faccia a faccia con un rapinatore, un furioso ex della tua ragazza, o un assassino ecc. e questi tirano fuori un coltello. Ecco qui alcuni passaggi per imparare a difenderti.




Mantieni la calma. Se ti fai prendere dal panico, dai all'aggressore un vantaggio ancora prima di iniziare. Respira profondamente. Se conosci l'aggressore, chiediti se potrebbe davvero usare il coltello o se potrebbe solamente minacciarti.


Pensa a dei modi per minimizzare la situazione. Se si tratta di un rapinatore, dagli quello che vuole. Il portafoglio o il tuo telefono non valgono la tua vita.


Pianifica la tua prossima mossa. Se non hai nessuna via di fuga e la tua unica possibilità è quella di combattere, rifletti a fondo. Se si tratta di un rapinatore, digli solo che non hai niente e sii irremovibile. Se il rapinatore si fa prendere dal panico, potrebbe anche perquisirti. Qui hai la tua possibilità di colpirlo. Se però ti fa svuotare le tasche, questo non funzionerà.


Cerca di intimidire. Fai del tuo meglio per convincerlo a lasciarti stare. Questo potrebbe innervosirlo, ma l'aggressore probabilmente non ti lascerà andare. Mettiti in una posizione di guardia, preferibilmente di boxe. Le posizioni del wrestling non sono consigliate perché lasciano scoperte il tuo petto.


Decidi se aggredire o difenderti. Se colpisci per primo, lui potrà difendersi, ma dalla tua parte si schiererà il fattore sorpresa. Attendere che lui sia il primo a colpire toglie la maggior parte della capacità di difendersi, ma devi essere pronto a questo.


Attaccalo ai polsi. Afferrare il polso in cui stringe il coltello rimuove il pericolo del coltello. Sii pronto per un pugno o un colpo.


Punta il coltello da un'altra parte. Cercherà probabilmente di portare via il coltello con entrambe le mani. Se pensi di non riuscire a batterlo con la forza per recuperare il coltello, colpiscilo con una testata. A seconda dell'avversario, questo o metterà fine al combattimento o ti darà un paio di secondi per concentrarti sul coltello. Se prendere il coltello è troppo difficile, prova a spazzare le sue gambe tenendo il coltello a distanza, poi mentre cade hai un piccolo momento in cui almeno puoi controllare la direzione del coltello. Rivolgilo verso di lui e spingi. Probabilmente cederà perché tu sei sopra di lui e puoi esercitare la forza E la pressione del tuo corpo, mentre lui può sfruttare solo la sua forza. Continua a spingere. Se prova per un secondo a spostare la mano per colpirti, avrai la possibilità di fare pressione sul suo petto.


Non pensarci. Se inizia a pregarti di mollare la presa, è una tua scelta. Lasciarlo andare ti espone al rischio di un altro attacco. Spingere fino a che non è ferito e impossibilitato a combattere può ucciderlo, e questo è sempre poco piacevole.


Onestamente, in caso di rapina, è poco probabile che un post sia in grado di prepararti per quello che potrebbe accadere. Nella vita reale, le persone sono imprevedibili e si verificheranno situazioni diverse da quelle menzionate. Si raccomanda l'iscrizione a corsi di autodifesa o di arti marziali.






Consigli

  • Se l'aggressore si sta avvicinando a te con un coltello, solleva le tue mani con i palmi rivolti verso l'aggressore. Questo potrebbe far vedere all'aggressore che non hai intenzione di combattere, ma ti consente anche di colpire o bloccare l'aggressore.
  • Studia Krav Maga, un'arte marziale basata sull'autodifesa con tutti i mezzi possibili.




venerdì 20 febbraio 2015

Come Combattere a Mani Nude

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A scuola ti pestano o vuoi semplicemente sapere come combattere a mani nude? Allora, stai leggendo il post giusto. Tantissimi ragazzi mi hanno sfidato nel combattimento a mani nude dicendo che erano cintura nera di karate e poi, nello scontro, ho vinto io! Fidati di questa guida e diventerai un ottimo lottatore.


Nel combattimento è fondamentale concentrarsi e prevedere in anticipo le mosse del proprio avversario. Reagisci velocemente, cerca di tirargli qualcosa in faccia per spaventarlo e di prendere tempo per sferrare una gomitata o una ginocchiata nelle zone più sensibili.


Impara i fondamentali delle arti marziali. Muay Thai, Kyokushin Karate e Wing Chun sono discipline note per essere utili nel combattimento a mani nude.


Impara le discipline della lotta come Wrestling, Judo e Sumo, ottime per buttare a terra l'avversario e immobilizzarlo.


YouTube. Vai su YouTube per trovare qualche trucco della lotta.


Inventa delle mosse. Crea le tue mosse di combattimento personali, come le forbici: con le tue gambe afferra quelle dell'avversario.


Fai pratica. Con la pratica ti perfezioni. Infatti "la perfetta pratica rende perfetti!".


Se sei in compagnia di qualcuno che non è nella sua forma migliore e finisci dalla parte sbagliata del pugno di un tizio grande, grosso e spaventoso, non considerarti inutile. Potrai fare delle mosse da dilettante che non richiedono di preparazione. Il Karate non è una disciplina utile a battere qualcuno che è il doppio di te, infatti, è praticamente inutile in una situazione difficile, a meno che non hai fatto pratica per più di un anno, spendendo tempo e denaro. Quindi, invece di placcaggi e pugni complicati, che richiedono molta pratica, concentrati sui tuoi movimenti spontanei e su mosse che puoi fare senza pensarci troppo, come spintoni, calci e semplici pugni.


Mira alla testa. Quando ti scagli contro il tuo avversario, mira alla testa. Che sia un pugno o uno spintone, è molto più funzionale se fatto in faccia. Se vuoi buttare a terra il tuo avversario, per avere la possibilità di scappare, spingilo con entrambe le mani sulla faccia per farlo cadere. Se non cade, prova di nuovo e poi ancora, sferrandogli una ginocchiata all'inguine.


In ogni caso, il punto è che non devi essere un esperto in arti marziali per saperti difendere. Dovrai soltanto perfezionare i movimenti più semplici del tuo corpo.






Avvertenze

  • Mai copiare i film. Sono finti e del tutto irrealistici e ti metteresti solo nei guai.
  • Mai fare delle mosse vistose, perché sono troppo rischiose e un solo piccolo errore può essere fatale.
  • Fai solo il necessario per proteggere te stesso e gli altri. Ciò potrebbe comportare ferire qualcuno come ultima possibilità di salvezza.
  • Non attaccare le persone.
  • Mai lottare con più persone. Se puoi, scappa!


giovedì 19 febbraio 2015

Un esperto di Krav Maga è piu' efficace in una rissa di un pugile professionista?

Risultato immagini per Krav Maga rissa



Ma assolutamente no
Un pugile professionista è probabilmente il peggior cliente che si può affrontare a mani nude. Certo, se parliamo di aggressioni organizzate con coltelli, spranghe e via dicendo non ha molte speranze di cavarsela. Ma lo stesso vale per il praticante di Krav Maga, in una situazione del genere si salva chi corre più forte o chi evita proprio di trovarcisi
Tralasciando il 90% dei corsi di "difesa personale" che sono solenni cialtronate in cui non si fa sparring, la preparazione fisica e per i riflessi è assente o scarsa e presentano tecniche che magari possono pure funzionare ma non sotto stress e contro un avversario che sicuramente non collabora come in allenamento.
I pochi corsi di difesa personale ben fatta hanno come obiettivo dare strumenti di base a persone non preparate per evitare situazioni di rischio e, nel caso in cui ci si trovino, non "bloccarsi" e reagire per sopravvivere. Le super leve articolari, i disarmi da coltello, fucile e pistole sono stronzate. Un pugile professionista (uno che combatte per lavoro con gente preparata quanto lui) sicuramente non rischia di andare nel panico in una situazione difficile e può sdraiare con uno o due colpi pure una persona più pesante o aggressiva
Altre prove?
Combattenti professionisti come Bas Rutten, Mark Hunt, Volkan Ozdemyr, Roger Huerta, Nick Diaz e Polyana Viana si sono tutti trovati in risse in passato e hanno tutti risolto la cosa con i primi due-tre pugni


venerdì 13 febbraio 2015

Come Migliorare i Riflessi in Combattimento





I riflessi sono il modo in cui il corpo reagisce quando deve agire senza pensare. Possono essere riflessi naturali (come ritirare in fretta la mano quando tocchi qualcosa di troppo caldo) o riflessi acquisiti (come non far cadere quella tazza preziosa perché è troppo preziosa). Puoi allenare con successo i tuoi riflessi grazie alla ripetizione continua di un movimento. Durante questo processo, l'azione continua di alcuni stimoli sarà convertita in azioni mosse dall'inconscio (i riflessi).


Fai una lista degli attacchi contro i quali vuoi migliorare le reazioni.


Trova un compagno di allenamento.


Chiedi al tuo compagno di eseguire l'attacco lentamente. Quando arriva l'attacco, cerca di schivarlo o bloccarlo. Ricorda che alcuni attacchi non possono essere bloccati - bloccare un pugno ad esempio servirà solo ad essere colpito dal pugno e dalla tua mano. Puoi anche allenare un contrattacco immediato dopo aver schivato con successo l'attacco originale.


Ripeti lo stesso attacco e la stessa difesa. Se pensi di reagire nel modo giusto, inizia ad aumentare la velocità dell'attacco e della difesa. Ripeti l'esercizio per 10-15 minuti. Il tuo corpo imparerà a reagire a questa situazione particolare.


Passa a un altro attacco o un'altra difesa (o entrambi). Continua ad allenarti per circa 10-15 minuti. Il tuo corpo imparerà a reagire a una situazione diversa. Fino adesso però, ti aspettavi sempre l'attacco.


Continua a cambiare movimenti finché non ne avrai imparati con successo 3 o 4.


Chiedi al tuo compagno di eseguire uno degli attacchi che hai allenato in precedenza, scegliendolo a caso. Anche in questo caso, inizia lentamente e continua ad aumentare la velocità degli attacchi gradualmente. Il tuo corpo adesso inizierà a riconoscere gli attacchi velocemente e reagire di conseguenza.


Ripeti tutto l'allenamento. La ripetizione è l'unico modo per allenare i riflessi.


Trova più compagni, o trova almeno dei metodi per usare attacchi diversi. Vuoi migliorare i tuoi riflessi in combattimento, e non i tuoi riflessi quando qualcuno ti colpisce in modo particolare.


Quando padroneggi questo addestramento, trova altre due persone. Chiedi loro di disporsi una di fronte e due sui lati, ed eseguire gli attacchi in ordine casuale (E' meglio chiedere alle persone di stabilire un ordine, perché evitino di attaccarti tutte insieme).




Consigli

  • Iscriviti a una scuola di arti marziali. Ti sottoporrai allo stesso addestramento descritto qui, con la differenza che sarai aiutato da "professionisti" che ti insegneranno i metodi migliori per schivare gli attacchi, contrattaccare, ecc.
  • Alla fine la tua memoria muscolare imparerà i movimenti, e i riflessi diventeranno naturali. È meglio trovare alcune mosse adatte a te e che ti riescono bene. Non c'è un solo modo per negare un attacco - sperimenta e trova quello migliore.
  • Divertiti in quello che fai. Non allenarti se sei arrabbiato o se pensi a qualche tipo di vendetta, perché assocerai l'allenamento con un'esperienza negativa e il tuo corpo cercherà di rifiutare questo stimolo. Se invece ti diverti durante l'addestramento, il tuo corpo imparerà più velocemente.
  • Cerca di non ferire te stesso o il tuo compagno. Ricorda però che gl infortuni accidentali capitano.


Avvertenze

Assicurati che le persone con cui ti alleni non ti facciano male sul serio. Se pensi che potrebbero farlo trova un altro compagno con cui allenarti.


giovedì 12 febbraio 2015

Come Imparare Tecniche con i Nunchaku



I nunchaku sono armi. Sono formati da due bastoni collegati da una corda o una catena. Famosi soprattutto grazie ai film di Bruce Lee, anche tu puoi imparare questa insolita tecnica che ti darà un'idea di come sono le arti marziali, ti manterrà abbastanza in forma e lascerà sicuramente di stucco gli altri.


Compra i nunchaku. Vai su un buon sito di arti marziali e comprane un paio da allenamento in gomma o gommapiuma con la corda. La prima volta che li provi, non comprare un paio di nunchaku di legno, metallo o resina acrilica.


Compra un libro. Nunchaku. Tecniche di base e di difesa è un'utile guida intermedia per chi ha esperienza con le arti marziali. Comunque, forse vuoi investire in un libro indirizzato al livello principiante. Cerca di esercitarti sulle mosse di base perché ti aiutano tantissimo; come ha detto Bruce Lee, “Non temo un uomo che si è esercitato una volta su 1000 mosse, ma temo un uomo che si è esercitato 1000 volte su una mossa”, perciò esercitati!


Fai delle ricerche. Guarda "Dalla Cina con furore" di Bruce Lee, facendo particolarmente attenzione alla scena nel dojo di karate. Gioca al videogioco "Soulcalibur" scegliendo Maxi come personaggio. Vai su YouTube e cerca "nunchaku" e/o "tecniche con i nunchaku". È roba di alto livello e non è difficile come sembra.


Cerca di "sentire" i nunchaku. Dovrebbero essere morbidi, non DURI come potresti immaginare.


Impara le mosse di base. Ora che riesci a "sentirli", puoi farli ruotare più velocemente, farli girare in modo da formare un 8, farli passare sotto le gambe, sopra la spalla e sotto le braccia.


Prova le cose complicate. Prova a rifare qualcuna delle mosse che hai visto su internet. Ovviamente, vacci piano la prima volta che provi. Aumenta gradualmente la difficoltà, dato che molte di queste mosse complicate sono semplicemente tecniche di base usate in modo insolito. Di norma, sono solo mosse di base eseguite a velocità eccezionale e con un tempismo impeccabile. Può essere difficile ricordarsi di cominciare lentamente, ma persevera e imparerai in fretta.




Consigli

Quando sei riuscito a farli passare da una parte all'altra, prova a perfezionare una tecnica che ti permette di arrotolare il nunchaku attorno a una parte del corpo senza che la mano libera ti ostacoli. Dato che praticamente impedisce al nunchaku di ruotare senza controllo, è utile per allenarsi con due paia di nunchaku.
  • Esercitati! Non migliorerai mai se non dedichi parte della tua giornata a esercitati in mosse e manovre.
  • Guarda veri esperti nelle arti marziali esibirsi con e senza nunchaku e fatti un'idea su come usarli per una o due mosse stupefacenti.
  • Se vuoi usare un secondo paio, compralo dello stesso tipo del primo, in modo che abbiano lo stesso peso, la stessa lunghezza e lo stesso equilibrio.
  • Passarli da una parte all'altra è piuttosto semplice, dato che fai oscillare i nunchaku in modo che l'estremità libera faccia il giro del corpo o di una parte del corpo per essere presa dalla mano libera. Usa l'immaginazione.
  • Passa ai nunchaku di gomma (se non l'hai già fatto) quando ti senti pronto, dato che è un materiale più pesante, poi passa a quelli di legno.
  • Prova con due paia alla volta. Vedi cosa riesci a fare!




Avvertenze

Sii consapevole del fatto che, a meno che non li usi correttamente, i nunchaku possono e faranno seriamente del male agli altri, se non perfino a te stesso. Fai attenzione quando mostri cosa sai fare.
  • Come ho detto prima, i nunchaku, in pratica, sono antiche armi letali. Questo articolo non ti autorizza in nessun modo ad andare in giro per strada con un paio di nunchaku a picchiare la gente! Anche se usarli è divertente, sono uno strumento per le arti marziali e vanno trattati allo stesso modo di qualsiasi altra arma o arte marziale: con rispetto.
  • I nunchaku di legno, resina acrilica o acciaio possono essere illegali in alcuni stati o nazioni. Controlla prima di comprarli.
  • Sii responsabile. Non provare a fare tecniche totalmente folli che vedi fare a qualcuno come Maxi su un videogioco. Sono "quasi impossibili" e nessuno dovrebbe provare a farle per paura di spaccarsi la testa.




Cose che ti Serviranno

Nunchaku di gomma o gommapiuma
  • Un ampio spazio in cui fare pratica
  • Un amico presente in caso ti mettessi fuori gioco da solo!!
  • Il buon senso di non fare l'esibizionista; mantieni l'autodisciplina


mercoledì 11 febbraio 2015

Come Praticare la Boxe dell'Ubriaco







Lo Zui Quan, o Boxe dell’Ubriaco, è uno stile di kung fu diffuso prevalentemente in Cina. Nonostante il nome possa far sorridere, ed i suoi movimenti ricordino effettivamente quelli di un ubriacone, si tratta di uno stile di combattimento estremamente preciso. Il post in questione ti insegnerà ad usare questo stile.


Chiudi il pugno e tienilo come se stessi reggendo una tazza. Distendi l’indice ad uncino e posiziona il pollice in modo che formi con l’indice una "C".


Utilizza la tecnica della “Spirale”, che consiste nel mantenere il corpo rilassato per poi concentrarsi sul “Punto di Impatto”, il che significa essere sciolti ed incespicare per poi tendersi e scattare in avanti come un razzo al momento dell’attacco, trasmettendo la forza della spinta dai piedi al punto di impatto passando attraverso il corpo. Immagina di avere una molla all’interno del corpo: la molla è flessibile ma mantiene sempre la sua forma pur oscillando. Interiorizza questi movimenti e sarai sulla buona strada per comprendere i principi dello Zui Quan.


Un’altra tecnica da imparare è quella del “Barcollamento”. Ciò confonderà l’avversario concedendoti un punto scoperto dove colpire. Puoi sfruttarla anche per aumentare la forza e la velocità dei colpi.


Non dare un ritmo ai tuoi attacchi. Attacca inaspettatamente mentre cadi all’indietro, traballi verso un lato, ecc.


Imparare ad utilizzare uno qualsiasi degli stili della Boxe dell’Ubriaco degli Otto Immortali può sempre venire utile. Alcuni degli stili da padroneggiare sono: l’Immortale della forza interiore, l’Immortale dell’attacco improvviso alla cintola, l’Immortale dello strozzamento, l’Immortale del calcio doppio, l’Immortale zoppo, l’Immortale col barilotto, l’Immortale col flauto e la Signora Ho “che si pavoneggia”. Tutte le loro tecniche sono efficaci ed il loro uso dipende dalla situazione di combattimento.


L’Immortale della forza interiore sfrutta molto il principio della "spirale" per confondere l’avversario. Utilizzare questo stile implica la necessità di incespicare molto tenendo una gamba tesa (ma non per tutto il tempo). Combinando il principio della spirale, il movimento barcollante e l’uso della gamba si possono sviluppare molte aperture utili per colpire il bersaglio al momento opportuno.


L’Immortale dell’attacco improvviso alla cintola richiede una notevole resistenza. Perché? Beh, non si ha un momento di pausa. Usando questo stile, devi sempre essere consapevole di ciò che stai colpendo, sapere dove colpire e colpire spesso. Gli esperti di questo stile portano i loro colpi di fronte a loro all’interno di una zona circolare piuttosto ristretta. Si tratta di uno stile molto popolare che richiede molto movimento, porta molti colpi ed implica molti attacchi circolari. È estremamente efficace ma particolarmente stancante, quindi è consigliabile tenerlo come ultima risorsa.


Le tecniche dell’Immortale dello strangolamento sono potenzialmente letali. Come suggerisce il nome, questo stile implica l’utilizzo di diverse chiavi al collo. Bisogna avere polsi e dita molto forti per padroneggiare questo stile molto potente, ideale per la difesa. Mentre si combatte bisogna dare dei buffetti con le mani tenendole dietro la schiena, il tutto spostandosi in avanti con flessuosità, senza saltare. Le dita vengono usate molto e devono essere straordinariamente forti.


L’Immortale dei calci doppi è particolarmente indicato per tenere l’avversario a distanza. Usare le gambe per calciare in questo modo confonde l’avversario costringendolo ad indietreggiare per non essere colpito. In questo stile si usano molti calci volanti ed è necessario avere gambe forti ed una grande stabilità. Prima di attaccare si assume una posizione neutra. Oltre alla forza sono importanti l’elasticità e l’equilibrio. Senza questi prerequisiti ti sarà sicuramente difficile interpretare correttamente questo stile.


L’Immortale zoppo sfrutta molto le gambe, utilizzandone una alla volta e tenendone sempre una tesa. Questo stile dovrebbe essere sempre usato come ultima risorsa, dato che è molto facile rimanere scoperti mentre lo si utilizza.


L’Immortale col barilotto è uno stile molto efficace che sfrutta ampi e veloci movimenti circolari per attaccare. Tra gli stili della Boxe dell’Ubriaco è uno dei più efficaci. È importante tenere le braccia a cerchio di fronte a sé mentre si usa questo stile.


L’Immortale col flauto è tra i più utilizzati, dato che sfrutta molto la forza dei polsi. I suoi attacchi sono i più potenti e sfrutta molto il movimento barcollante.


Lo stile della Signora Ho è talmente inusuale da mettere in imbarazzo l’avversario (cosa che lo rende potenzialmente letale). Le movenze sono molto femminili (ricordano effettivamente quelle di una donna che combatte) ma gli attacchi sono estremamente potenti. Questo stile è molto efficace perché confonde l’avversario, il quale è portato a sottovalutare la pericolosità di chi gli sta di fronte.


Esistono anche altri stili di combattimento imparentati con quelli della Boxe dell’Ubriaco, come il Ba Ying Quan (Boxe delle Otto Ombre), che usa un sistema di combattimento differente ma ha molte similitudini con la Boxe dell’Ubriaco degli Otto Immortali.








Consigli

  • Ricorda di attaccare inaspettatamente.
  • Per farti un’idea di come deve essere la Boxe dell’Ubriaco non ispirarti agli anime giapponesi, ti porterebbe soltanto fuori strada.
  • La Boxe dell’Ubriaco fa in gran parte affidamento sulla forza degli addominali, quindi allenati facendo ogni giorno un sacco di sit-up e leg-lift (sdraiati sulla schiena e tieni le gambe dritte sollevandole di 15 cm) assieme ad altri esercizi utili. Inoltre rinforzare i muscoli in questione incrementa l’equilibrio e l’efficacia degli attacchi.
  • E SOPRATTUTTO, "NON" BERE ALCOLICI MENTRE IMPARI QUESTO STILE DI LOTTA! Questo stile semplicemente "imita" i movimenti di un ubriaco (esserlo effettivamente può provocarti gravi infortuni o addirittura la morte).
  • Devi avere dita particolarmente forti per usare alcune di queste tecniche. I piegamenti sulle dita sono molto utili per rinforzare questa parte del corpo e l’esercizio chiamato "Camminata dell’Orso" è altrettanto efficace. Poggia a terra mani e piedi (nella stessa posizione che terresti per i piegamenti) e comincia a spostarti sulle dita. Questo esercizio rinforza molto le dita rendendole più resistenti.
  • Per attaccare e difendere efficacemente dovrai assolutamente rinforzare le mani, dato che rimangono in posizione neutrale anche al momento dell’impatto. Per allenarti fai dei piegamenti sui polsi e sul dorso degli stessi alternando la posizione delle mani tra un piegamento e l’altro. Inoltre, fai molto allenamento nella posizione del cavaliere per rinforzare le gambe. Nello Zui Quan è molto importante la forza fisica, dato che si deve attaccare da ogni posizione mantenendo l’equilibrio.
  • Affitta Drunken Master e Drunken Master II per farti un’idea di come sia la Boxe dell’Ubriaco (in questi film ne risulta una rappresentazione stilizzata ma comunque valida, e sono anche dei bei film!) Esistono anche altri film (in inglese) nei quali viene rappresentato questo stile, come The Fist of the Red Dragon, The Tai Chi Master, Master with Cracked Fingers, The Drunken Monk, Heroes of the East, Drunken Monkey, Come Drink with Me e The Last Hero in China.




Avvertenze

  • Scaldati a dovere facendo molto stretching prima di cimentarti nella Boxe dell’Ubriaco.
  • Se hai le ossa fragili o problemi di artrite non fare i piegamenti sui polsi. Comunque sia, falli lentamente, almeno all’inizio. Se provi dolore, falli da inginocchiato.
  • NON bere alcol quando pratichi lo Zui Quan!
  • Essendo particolarmente difficile padroneggiare quest’arte marziale, allenati con gli amici finché non sviluppi gli automatismi necessari.


martedì 10 febbraio 2015

Come Allontanarsi da una Rissa



Che la rissa piombi su di te, o che sia stato tu a provocarla, imparare ad allontanarsene è fra le cose più mature e responsabili che tu possa fare nella tua vita. Non sarà tuttavia la cosa più semplice da fare, e avrai bisogno di tenere gli occhi aperti anche una volta che te ne sei andato. Comunque, darsela a gambe assicura in definitiva di non rendere la situazione peggiore di quanto già non sia.


Mantieni sempre il controllo. Rabbia, panico, paura e frustrazione sono tutte emozioni che sicuramente ti faranno crollare e andare su tutte le furie, non permettendoti di razionalizzare ciò che accade attorno a te. Motivo per cui allontanarsi da una rissa, ad una distanza che permetta di riordinare le idee, è spesso la scelta migliore.
  • È vivamente consigliato imparare a riconoscere ed evitare quelle situazioni che, immancabilmente, conducono a litigi. Attento dunque ai vari segnali di pericolo, come l'aumento della tensione, la presenza di alcool, l'ora tarda della notte o la presenza di una persona già turbata a causa di qualcuno o qualcosa, e tieniti alla larga. Prova a calmare le acque non appena queste tendono ad agitarsi.




Crea una distanza fisica. Probabilmente l'altra persona è infastidita e arrabbiata o impaurita quanto te, e ciò tende a far sfuggire di mano la situazione. Facendo un passo indietro, o comunque rimanendo lontano di qualche metro, mostri un chiaro segnale di non avere interesse ad iniziare alcuna rissa. Mantieni questa distanza – se l'altra persona si avvicina, spostati ancora.




Valuta se il dialogo potrebbe funzionare o meno. In molti casi, gli animi son fin troppo accesi per poter avviare una discussione. Tuttavia, se ti sembra di poter sistemare tutto a parole, prova ad invitare l'altra persona a parlare, invece di litigare. Per esempio, di' qualcosa come: “Hey amico, io non voglio litigare. Nemmeno tu lo vuoi. Cerchiamo di essere ragionevoli e parliamone”.
  • Questo potrebbe non essere il momento adatto per esplorare le ragioni più profonde e oscure dell'altra persona, ma è una buona occasione per riconoscere la sua rabbia o frustrazione e per dimostrare che stai prestando piena attenzione alle sue lamentele.
  • Evita di lanciare delle accuse, dicendo cose come “è tutta colpa tua”, “sei un codardo” o “pensi col pugno, non con il cervello”. Commenti di questo tipo serviranno solamente ad infiammare la situazione.


Ignora gli insulti o i commenti negativi che la controparte lancia nei tuoi confronti. È probabile che succeda e devi essere pronto. Possono chiamarti codardo, debole, ed altre cattiverie o prese in giro di ogni genere e sorta. È l'ultimo disperato tentativo da parte dell'avversario che, ancora arrabbiato, vede l'opportunità di riaccendere un litigio ormai placato, l'ultima mossa per farti irritare tornando così a litigare. Riconosci quelle parole per ciò che sono e non prenderla sul personale.
  • Ti potrebbe capitare di sentire delle prese in giro nei confronti di alcuni membri della tua famiglia o di altre persone a te care. Ancora una volta, lascia che ciò che ti entri da un orecchio ed esca dall'altro. Il tuo avversario sta provando ogni tattica e la dignità di nessuno viene lesa solo perché una persona si permette di dire tali assurdità. Non prenderla come una questione d'orgoglio – prendila per ciò che è, la provocazione di un idiota.


Evita di far degenerare una discussione. Possono esserci dei principi a cui vuoi rimanere fedele, questioni che vuoi rendere assolutamente evidenti e punti di vista che ritieni inequivocabilmente giusti. Puoi pensare che il tuo avversario abbia totalmente torto. Ma nessuna di queste convinzioni è del tutto esatta, né può esserti in qualche modo utile. La cosa importante è evitare la lite, mettendo da parte le insignificanti controverse fra di voi.
  • Non insultare l'altra persona e non arrabbiarti con lei. Stai calmo e fai del tuo meglio per convincerla che arrivare alla violenza è una pessima idea.
  • Se necessario, riconosci all'altra persona di avere una valida motivazione per il suo comportamento, anche se apparentemente sei tu dalla parte della ragione. Le ragioni e i torti della questione possono essere sbrigliati più tardi, una volta che tutti si sono calmati.


Quando provi ad evitare una rissa, mantieni il contatto visivo e cerca di prestare attenzione alle mani. Parlate dei problemi riscontrati e scusati per qualunque cosa tu possa aver causato, anche se la ragione è dalla tua parte. È importante, mentre cerchi di calmare le acque, che tu tenga le mani in una posizione di difesa ma non aggressiva. Inoltre, preparati mentalmente all'eventualità di doverti difendere come segue:
  • Sii pronto a bloccare pugni inattesi al viso o al corpo, senza però metterti in “posizione da combattimento”.
    • Adotta una “posizione di preghiera” con entrambi i palmi della mani giunti, che a prima vista non sembra minacciosa, ma permette di proteggersi il volto con le mani.
    • Usa la posizione “vade retro”, cercando di tenere le mani dell'aggressore verso l'esterno.
    • Sfrutta anche la posizione “sto pensando”, con una mano sul mento o sulla testa. Ricorda: cerca di essere naturale mentre lo fai, rimanendo sempre protetto.


Quando tutto è inutile, girati e vattene. Ricordati che non c'è vergogna nel fuggire – hai fatto del tuo meglio. Scappare da una rissa non dimostra che sei un codardo (non importa quanto l'altra persona te lo gridi); dimostra invece che sei una persona matura che sa pensare responsabilmente, non solo a se stessa ma anche alle persone che ne subirebbero le conseguenze, come la propria famiglia e gli amici. Soprattutto, ricordati che le alternative possono essere ben peggiori: potresti rischiare la vita, rimanere gravemente ferito o finire in galera. Pensa a cosa è importante per te e all'impatto che una rissa potrebbe avere sulla tua vita.




Stai attento quando provi ad andartene. Se l'altra persona è particolarmente arrabbiata, potrebbe decidere di aggredirti alle spalle. Allontanati dunque indietreggiando, tenendo d'occhio la persona che ti sta causando problemi onde evitare che ti colga di sorpresa, e voltati solamente quando sarai in un luogo sicuro, per esempio nei pressi della tua casa o dell'auto.
  • Getta un rapido sguardo in giro e, mentre provi a calmarti, cerca di individuare potenziali vie di fuga.








Consigli

  • Se ti capita a scuola, allontanati e basta. Se sei alla guida, prosegui lungo la tua strada senza curartene. Lascia perdere quelle discussioni che in futuro porteranno solo guai. Non vale la pena serbare rancore. Si vive una volta sola, quindi fai del tuo meglio e non perdere tempo a fare ciò che non hai bisogno di fare.
  • Non far leva sulla morale nel cercare di calmare le acque. Per esempio, dire qualcosa come “ho cose migliori da fare che fare a pugni per strada” o “fare a botte è così infantile” può spingere l'aggressore a dimostrarti il contrario. Farà del suo meglio per far vedere a tutti che è meglio di te. Allontanarti ti darà la certezza che una rissa non risolverebbe alcun problema. Alcune discussioni possono iniziare perché frequenti una persona che a qualcuno non piace, e se la prenderà con te; non lasciare che qualcuno ti impedisca di farlo. È solo un altro modo per provare a “vincere” la battaglia facendoti sembrare migliore (ma in un maniera superba e irritante); il tuo obiettivo non è vincere, ma non fare parte della rissa, ad ogni costo.
  • Per le persone che non hanno familiarità con le esplosioni di adrenalina, allontanarsi è praticamente impossibile. Potrebbero riuscirci se la situazione le spinge a dover usare la violenza. Tuttavia, ciò non è necessario. Prevenire la rissa è ciò che ti renderà vincente. Le persone che hanno un regolare e pacifico flusso di adrenalina hanno maggiore controllo di se stesse nelle situazioni di stress. Indipendentemente da ciò, cerca di mantenere una mente serena ed equilibrata, non lasciarti ferire in alcun modo dalle parole. Qualunque cosa venga detta contro di te, ignorala. Sai bene ciò che è vero e ciò che non lo è. Se situazioni del genere ti agitano, è ora di imparare alcune tecniche di autocontrollo, e in fretta. Puoi trovare aiuto grazie ad un ciclo di consulenze, che nell'arco di qualche tempo annullerà i timori ormai radicati. Impegnati il più possibile per non reagire a qualunque cosa venga detta. Comportati come se non riuscissi nemmeno a sentire quello che stanno dicendo. Sii superiore.
  • Se sei già coinvolto in una rissa, usa il palmo della mano per colpire il cosiddetto “arco di cupido”, ossia il lieve solco presente fra naso e labbro superiore. Fai attenzione, questa è una mossa estremamente pericolosa che deve essere usata solo in situazioni di grande pericolo, non in contesti scolastici.
  • In una situazione veramente pericolosa, la cosa più importante è mettere da parte il proprio ego. Di' al tuo avversario ciò che vuole sentirsi dire.
  • Ignora la persona con cui hai fatto a botte, a meno che non sia il tuo migliore amico. In questo caso sistemate le cose a parole.
  • Chiama la polizia se trovi che la situazione stia diventando particolarmente violenta.




Avvertenze

  • In alcune situazioni, una persona potrebbe provocarti in qualche modo. Ma, ancora una volta, sii superiore e ignorala.
  • Tieni sempre a mente che non c'è nulla di sbagliato nel rifiutarsi di lottare. Anche se sei in mezzo alla gente, il discorso non cambia. Essere presi in giro non è qualcosa per cui alzare le mani. Ricordatelo quando ti troverai in una situazione simile. Inoltre, bisogna essere molto più maturi per scegliere di non partecipare ad una rissa, e ricorda: “La guerra non ti rende più forte”.
  • Naturalmente, se possibile, non esitare ad allertare chi di dovere per segnalare il pericolo.
  • Fare a botte non è un gioco e non dev'essere un modo di risolvere degli insignificanti conflitti. Possono esserci serie conseguenze legali e fisiche. La cosa peggiore che potrebbe succedere durante una rissa è che qualcuno venga ucciso.
  • Quando ti allontani, non voltare le spalle al tuo nemico. Renderebbe semplice subire un agguato. Cammina a fianco di un muro e tieni sotto controllo la situazione dirigendoti verso una folla. Presta attenzione ad eventuali ostacoli poiché se cadi rischi di essere aggredito.
  • Non ci sono regole né arbitri in strada, e la persona a morire potresti essere tu.
  • Talvolta la persona che vuole affrontarti non ha in mente altro e lo farà comunque. La scelta migliore rimane comunque quella di cercare di allontanarsi, ma se la persona si rivela una minaccia, e non riesci a scappare, devi provare a difenderti. Solitamente il primo colpo può essere il più forte e potrebbe cogliere l'aggressore di sorpresa. Un altro, immediatamente successivo, può terminare rapidamente la lite, se dato al momento e nel modo giusto.