E' domenica mattina, stai cercando di dormire un po' più a lungo, ma il campanello continua a suonare insistente. Riesci appena a trattenere l'irritazione mentre ti dirigi verso la porta, solo per trovarti faccia a faccia con un Testimone di Geova determinato. Ma cosa c'entrano i testimoni di Geova con le arti marziali? Molto più di quanto si possa pensare.
Il settore delle arti marziali in Italia è, per usare un eufemismo, in uno stato piuttosto compromesso. E ciò è dovuto principalmente a due categorie di individui: i maestri disonesti e i loro devoti allievi, che si trasformano in veri e propri evangelisti. In effetti, negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito a un triste declino nel mondo delle arti marziali, con troppe persone che, in tipico stile italiano, hanno cercato di arricchirsi truffando gli altri. Il risultato? Una cultura distorta e discreditante che danneggia il lavoro di coloro che si impegnano seriamente nella diffusione delle arti marziali.
Nel corso del tempo, sono diventati sempre più comuni corsi di istruttori della durata di un fine settimana, maestri che ottengono cinture nere e diplomi solo per aumentare i profitti di alcune federazioni, e istruttori che insegnano senza alcuna competenza né titolo. Si tratta di un fenomeno allarmante che non solo mina l'integrità delle arti marziali, ma mette anche a rischio la sicurezza e il benessere degli allievi.
Una delle cause principali di questa situazione è l'improvvisazione nell'insegnamento delle arti marziali. Diventare un maestro richiede tempo, dedizione e una solida formazione, ma troppo spesso ci si imbatte in individui che si improvvisano insegnanti senza possedere le competenze necessarie. Questi "maestri" si trovano spesso costretti a manipolare e plagiare gli allievi per mantenere il loro seguito e sfruttarlo economicamente.
Inoltre, molti di questi maestri insicuri e impreparati temono il confronto con la concorrenza e cercano di tenere stretti i loro allievi creando una sorta di setta. Gli allievi vengono manipolati e indottrinati, diventando dei veri e propri evangelisti delle arti marziali che cercano di convincere il prossimo a seguire il loro maestro.
Ma cosa si può fare per cambiare questa situazione? Innanzitutto, è necessario promuovere una cultura basata sulla professionalità e la formazione. Diventare un maestro di arti marziali dovrebbe richiedere una preparazione seria e approfondita, e non dovrebbe essere un'attività da improvvisare. Inoltre, è importante incoraggiare gli allievi a esplorare e a mettersi alla prova in contesti diversi, anziché costringerli a rimanere legati a una sola palestra o maestro.
Personalmente, credo che il vero cambiamento possa avvenire solo attraverso la buona volontà e il buon esempio. Come praticante, cerco sempre di fare del mio meglio per fornire a me stesso una formazione di qualità, evitando trucchi o manipolazioni. Allo stesso tempo, sono sempre aperto a nuove esperienze e collaborazioni con altri esperti del settore.
E' fondamentale combattere l'improvvisazione e la disonestà nel mondo delle arti marziali, promuovendo una cultura basata sulla professionalità, l'integrità e il rispetto reciproco. Solo così potremo ridare lustro a un settore che merita di essere valorizzato e rispettato.