lunedì 29 luglio 2019

L'arte marziale della Boxe




La maggior parte delle persone, anche chi si allena per fare i combattimenti, non crede che il pugilato sia un'arte marziale. La boxe è uno sport occidentale e nessuno ha mai posto in discussione questo, o almeno così la maggior parte della gente crede.
Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità quando si discute il valore pratico della boxe.
E' uno sport semplice da apprendere per un principiante, ma è la complessità che fa la perfezione, quasi impossibile da raggiungere. Si può spendere una vita per padroneggiarla.
Fin dall'inizio, ad un pugile novizio viene insegnato a combattere. Imparerà a lanciare colpi nitidi e diretti (assumendo la posizione di un combattente ortodosso). I fondamentali saranno sottolineati e praticati ripetutamente fino a diventare una seconda natura. E' durante questo periodo di apprendimento iniziale che i combattenti vengono istruiti ad avere e tenere una posizione corretta, coprendosi, facendo un buon gioco di gambe e tirando i pugni senza telegrafarli.
Questa formazione rafforza la necessità di equilibrio, coordinamento, controllo e precisione.
Confrontiamo questo approccio con le arti marziali più tradizionali.
Ai novizi di solito viene insegnato a stare in una posizione molto poco pratica, che li rende vulnerabili e indifesi in uno scenario reale. Viene loro insegnato a tirare i pugni con una posizione della mano bassa, e di solito viene introdotto un intricato sistema di parate che si basa su colpi specifici tirati al praticante al fine di rispondere con la difesa più appropriata. È raro che un'artista marziale alle prime armi riesca a colpire un bersaglio diverso dall'aria, i suoi movimenti appaiono goffi e meccanici.
I pugili, invece, imparano efficaci combinazioni di pugni e sviluppano i ganci, i jab, i diretti e le finte. Allo stesso tempo sono spronati anche all'apprendimento delle competenze sul come difendersi, quali scivolate, spostamenti e parate. E' abbastanza comune per un allenatore di boxe lanciare i "pugni contro" l'atleta mentre tiene le manopole per simulare un combattimento. Questo ricorda al lottatore di prestare attenzione alla difesa, anche nel bel mezzo di un attacco. Un pugile capisce subito l'importanza di far ritornare le mani nella posizione di guardia dopo aver lanciato un pugno o sarà dolorosamente neutralizzato. Per tutto il tempo un pugile si muove intorno al ring, migliorando il suo gioco di gambe e tempismo, oltre a migliorare la sua difesa in modo naturale e libero.
Nel pugilato, vi è una particolare attenzione sul condizionamento fisico che non è sottolineata nelle arti marziali più tradizionali. I pugili praticano esercizi per sviluppare forza, velocità e resistenza. Sviluppano la capacità di combattere più a lungo e con più cattiveria, e continuare a combattere, mentre affaticati assorbono i colpi dei loro avversari. L'importante è di essere in grado di "andare lontano" è sottolineato nella fase iniziale nella carriera di un pugile.
I pugili dedicano molto tempo alla loro formazione con uno sparring. Qui saranno messi insieme tutti i pezzi del puzzle. In un primo momento le sessioni sono condotte ad una velocità più bassa e con una forza più leggera nel contatto, fino a quando il nuovo arrivato si abitua al fatto che sta per essere colpito. Ci vuole una buona preparazione per ottenere come risultato il ricevere un pugno in faccia e ignorarlo, pur continuando a muoversi e cercando aperture per acquisire opprtunità di offesa. Ci vuole disciplina e pratica per mantenere la calma mentre si è sotto attacco. Il compianto Bruce Lee spesso diceva che "si impara a combattere cocombattendo".
Più sedute di sparring si fanno, il più vivaci possibile e più un combattente imparerà cosa funziona e cosa non funziona. Il suo stile si svilupperà naturalmente, in base alle proprie caratteristiche fisiche, uniche. Ad esempio, un combattente alto con le braccia lunghe di solito poreterà i suoi colpi dall'esterno tenendo i suoi attacchi fuori dalla portata di un colpo fortuito del suo avversario.
Un pugile più piccolo ma più veloce può imparare a scivolare ed entrare nelle difese interne del proprio avversario prima di lanciare una raffica di pugni. Mike Tyson, l'ex campione dei pesi massimi, ne è stato un ottimo esempio. Nonostante fosse relativamente breve la distanza di combattimento per gli standard dei pesi massimi, fu in grado di usare la sua velocità, gioco di gambe e il costante movimento della testa per farsi strada all'interno della portata di avversari più alti di lui. Una volta dentro, Iron Mike, tirava una serie di pugni devastanti al corpo e alla testa. Questo è un livello di abilità nel combattimento che pochi possono mai sperare di raggiungere. Attraverso l'allenamento con gli sparring, i pugili imparano anche l'abilità più importante di tutte per un combattente di successo... il relax. Ogni combattente inesperto ha la tendenza a irrigidirsi quando si trova in una situazione potenzialmente minacciosa. Non è raro vedere principianti ma anche combattenti più esperti essere così tesi da non essere efficaci. E' solo quando un combattente impara ad essere rilassato e fluido che diventa esperto.
La maggior parte delle arti marziali tradizionali non spendono abbastanza tempo effettivamente per preparare i praticanti al combattimento, i quali non impareranno mai a rilassarsi completamente e non si muoveranno mai con grazia e fluidità contro un avversario reale.
Mentre l'arsenale generale di un pugile sembra piccolo rispetto ad altre arti marziali, è facile vedere che non si può scambiare la quantità per la qualità. Più a lungo ci vuole per decidere quale tecnica utilizzare, più lento sarà il tempo di risposta. Sembrerebbe quindi, da un punto di vista pratico, che un paio di mosse ben praticate permetterebbero ad un combattente di essere veloce ed efficace.
I pugili passano la maggior parte del loro tempo a ripassare i fondamentali e a praticarli in situazioni di combattimento reale. Essi sviluppano riflessi acuti e un istinto per il timing.
Questa capacità di reagire senza pensare si acquisisce solo con innumerevoli ore di allenamento, e non memorizzando ogni sorta di pre-mosse pianificate. Il naturale, free-style, il proprio modo di boxare porta il praticante allo sviluppo di abilità in combattimento che sono senza pari nella comunità delle arti marziali.
I pugili sono in grado di gestire se stessi, nella maggior parte delle situazioni di autodifesa. E' molto difficile fare i conti con un avversario che è in continuo movimento e lancia colpi multipli in rapida successione. Colpisce con precisione e potenza ed evita i pugni mentre si posiziona per colpire ancora. Un pugile ha la resistenza per continuare a combattere a un ritmo sostenuto per molto tempo contro la maggior parte degli atleti ben condizionati dalle tecniche che però si esauriscono troppo in fretta per riuscire a difendersi con successo.
Non è mia intenzione screditare qualsiasi altra arte marziale o i suoi praticanti, io sto semplicemente segnalando i punti di forza di un pugile ben allenato. La boxe ha molto da offrire ad una persona che cerca di imparare a difendersi, anche se non dovesse mai salire per competere su di un ring.
Ho praticato la boxe per oltre venti anni e le mie capacità sono leggermente sopra la media. Recentemente ho partecipato alle lezioni di una classe di una più tradizionale scuola di arti marziali. Quello che ho imparato è stata stupefacento. Ho imparato che si può ottenere la cintura nera senza essere in forma o in grado di combattere! Ho visto esperti tirare colpi che venivano telegrafati, sbilanciati e inefficaci. Mi è stato insegnato un sistema di parate che era così complicato che anche un bambino di dieci anni o un'arzilla vecchietta sarebbe stata in grado di darmi un pugno in faccia mentre cercavo di ricordare quale era la mossa giusta per bloccare il suo pugno. Mi è stato detto che prima o poi avrei imparato a "reagire" e la mia tecnica sarebbe stata efficace. Ora, conosco il valore di essere in grado di reagire senza pensarci, ma a quanto pare le mie reazioni, non erano corrette per il maestro.
Mi ha fatto sentire come se il mio stile fosse sbagliato e inutile, perché facevo cose che non erano negli schemi di movimento della sua arte, come la finta seguita da un colpo e da un diretto destro a seguire (a quanto pare questo è un fallo), così come la mia necessità di essere imprevedibile. Quando ho messo in discussione la logica di abbassare la guardia per bloccare un colpo basso, invece di assorbirlo con i gomiti, mi è stato detto che la mia tecnica non era abbastanza potente da ferire il mio avversario. Due cose mi sono venute in mente;
1: Mi sono chiesto se la cintura nera davanti a me abbia mai sferrato un gancio al gomito di qualcuno ... ahi! 2. Gli ho anche chiesto se la mano destra del mio avversario che avrebbe dovuto tirare il colpo successivo fosse abbastanza potente per abbattermi, e farmi cadere sul mio culo, specialmente considerando che seguendo le sue indicazioni non avevo avuto alcuna possibilità di difendermi contro di essa, ora che la mia mano era di guardia sopra le ginocchia.
Il culmine della mia lezione è venuto al termine della stessa quando mi è stato chiesto di confrontarmi con una delle cinture nere. Questo signore ha speso circa cinque minuti per spiegare alla classe perché sarei stato abbagliato e sconfitto dalla sua tecnica. A quanto pare stava cercando di spiegare come le tecniche della boxe fossero gravemente inferiori alla sua arte di combattimento.
Io in realtà ho fatto uno sforzo sincero per evitare una sessione di sparring con lui.
Non avevo davvero voglia di elevare il livello di testosterone facendomi coinvolgere in una prova di abilità e virilità. Mi ha convinto assicurandomi che ci sarebbe "andato piano con me". A quel punto ho deciso di muovermi con fluidità e vedere cosa sarebbe successo. Il mio avversario era più o meno della mia stazza, quindi nessun vantaggio di peso o altezza, per nessuno dei due.
Venne diretto verso di me con colpi ben pianificati e ben telegrafati. In realtà non ero molto abituato al suo modo di muoversi e alle sue combinazioni di colpi, sentivo solo un sacco di urla (che diavolo era tutto ciò, comunque?) Era a caccia della mia testa.
La fine di questo deplorevole spettacolo è sopraggiunta abbastanza velocemente, mi dispiace dirlo. Comunque, è andato giù come un sacco. Sono rimasto scioccato dall'accaduto, aveva ragione ... io veramente sono rimasto abbagliato! Sono subito tornato in me e lo aiutato a rimettersi in piedi.
L'ho ringraziato per la lezione e sono scappato fuori dalla sua palestra. Non credo che ci tornerò molto presto, anche se sono stato invitato a tornare ad allenarmi con loro.
Se dovessi dare un consiglio a questo maestro, o a qualsiasi altro aspirante combattente di quella palestra, sarebbe questo: Rivedi tutto quello che credi di sapere, scendi dak piedistallo, dove ti sei posizionato, rimetti tutto in discussione, e inizia ad allenarti seriamente.
Da dove vengo io le cinture quelle che importano veramente sono solo quelle che portano la scritta "CAMPIONE DEL MONDO", e te la devi guadagnare nel modo più duro.