Le armi del karate sono costituite
dalle varie parti del corpo umano. Viene impiegata qualsiasi zona di
esso che possa risultare efficace sia per la difesa che per
l'attacco. Le tecniche del karate consistono in parate, pugni, calci
e colpi effettuati con altre parti del corpo; è fondamentale però
avere anche ben chiaro il concetto di distanza (maai) e l'importanza
di praticare karate a piedi nudi. Tuttavia nella pratica del karate
tradizionale esistono anche tecniche di proiezione, leve articolari,
strangolamenti ed immobilizzazioni che un marzialista deve conoscere;
queste tecniche sono spesso insegnate piuttosto avanti nella pratica
del karate e che quindi risultano totalmente sconosciute al neofita
che magari quando svolge un kata non capisce cosa sta facendo e non
sa che in realtà è una leva o una proiezione o altro. Ricordiamo
che tutte queste tecniche qui di seguito (o quasi tutte) possono
essere eseguite jodan o chudan o gedan (alte o medie o basse) e
ovviamente anche migi o hidari (destra o sinistra). Inoltre alcune
tecniche possono essere eseguite oi oppure gyaku (stesso lato oppure
opposte). Prima di passare a vedere alcune delle tecniche è
importante sapere che anche la caduta è una tecnica. In ogni arte
marziale si dovrebbe imparare prima a cadere (bisogna saper cadere
per non farsi male durante una caduta), per passare poi ad imparare
l'equilibrio attraverso lo studio delle posizioni e degli
spostamenti; infine si passa ad imparare le parate e solo per ultime
le tecniche di attacco. Le tecniche (waza) variano a seconda dello
stile di karate. Nelle arti marziali, colui che esegue la tecnica si
chiama tori e colui che la riceve si chiama uke.
Le tecniche di mano o
pugno.
La mano può essere aperta ('kaishō) o
chiusa (ken) oppure con il pugno chiuso è la nocca del medio
sporgente (nakadaka-ken), soprattutto per alcuni stili; per formare
il pugno occorre piegare le quattro dita contro il palmo e serrare
fortemente il pollice sull'indice e sul medio, la zona del pugno che
si utilizza per colpire è formata dalle nocche dell'indice e del
medio (seiken), il polso deve essere forte e contratto, la potenza
del braccio deve fluire secondo una linea retta dal gomito fino al
bersaglio.
- oi seiken tsuki (oppure seiken tsuki oppure oi tsuki): pungo dallo stesso lato della gamba; si colpisce con le nocche dell'indice e del medio
- gyaku seiken tsuki (oppure gyaku tsuki): pugno dal lato opposto della gamba; si colpisce con le nocche dell'indice e del medio
- kizami seiken tsuki (oppure kizami tsuki): pugno improvviso/esplosivo dal lato della gamba che è già davanti (la quale fa un leggero yori ashi); va fatto come l'oi seiken tsuki, però con più affondo e più lungo; si colpisce con le nocche dell'indice e del medio
- ren tsuki: due pugni medi alternati
- sanbon tsuki: tre pugni; il primo al viso, gli altri due medi
- yoko tsuki: pugno laterale
- tate tsuki: pugno con mano dritta
- testui uchi (oppure tettsui): pugno a martello
- tetsui otoshi uchi: pugno a martello dall'alto verso il basso (di solito si fa chudan)
- mawashi tetsui uchi: pugno a martello circolare (due varianti: 1.dall'interno all'esterno; 2.dall'esterno all'interno)
- morote tsuki (oppure yama tsuki): due pugni in contemporanea, uno alto, l'altro medio
- morote heiko tsuki (oppure morote tsuki): due pugni medi paralleli in contemporanea
- ura uchi ken tsuki (oppure ura uchi tsuki): pugno rovesciato diretto
- yoko ura uchi ken tsuki (oppure uraken tsuki): pugno rovesciato laterale
- age tsuki: pugno dal basso verso l'alto
- kagi tsuki: pugno ad uncino
- ippon ken tsuki: pugno con la seconda nocca dell'indice
- nakadaka ippon ken tsuki: pugno con la seconda nocca del dito medio
- mawashi tsuki: pugno circolare
- furi uchi ken tsuki (oppure furi uchi): pugno roteato
- shita tsuki: pugno rovescio
- soe tsuki: pugno rinforzato
- yooi (oppure yoi): posizione di prontezza; braccia lungo i fianchi quasi del tutto distesi e con i pugni chiusi
Le principali tecniche
di gamba o piede
Prima di vedere alcune delle tecnhiche
di gamba o piede, occorre vedere le posizioni corrette da assumere in
partenza:
Ed ora ecco le
principali tecniche di gamba o piede nel Karate:
mae geri: calcio frontale diretto a denti di tigre (o con la pianta)
- gedan geri: calcio basso col dorso del piede
- kekomi geri: calcio a spinta dall'alto verso il basso
- mae geri kekomi: calcio frontale diretto a spinta a denti di tigre (o con la pianta)
- mawashi geri: calcio circolare a denti di tigre (o con il dorso)
- tobi geri: calcio frontale saltando
- ura mawashi geri: calcio circolare rovescio, si colpisce con la pianta del piede
- uchi mawashi geri: calcio circolare rovescio, si colpisce col tallone
- ushiro geri: calcio diretto all'indietro (si può fare con la gamba davanti o con quella dietro)
- ushiro ura mawashi geri: calcio circolare all'indietro
- sokuto geri (oppure yoko geri): calcio col taglio esterno del piede
- ushiro sokuto geri (oppure ushiro yoko geri): calcio all'indietro col taglio esterno del piede
- hiza geri: ginocchiata in avanti
- hiza ate: ginocchiata dal basso verso l'alto (nell'eseguire la tecnica, di solito con le mani si prende la testa dell'avversario e la si porta al ginocchio)
- kansetsu geri (oppure fumikomi geri): calcio basso all'articolazione fatto col taglio esterno del piede
- nidan geri: doppio calcio saltando (uno gedan col dorso e l'altro jodan a denti di tigre)
- shito geri: calcio basso con l'alluce all'insù che impatta (si può impattare non solo con l'alluce, ma anche con tutte le dita: in questo caso assume il nome di tsumasaki geri)
- kakato mae geri: calcio frontale col tallone
- otoshi kakato geri: calcio dall'alto al basso col tallone (di solito lo si fa gedan, perché per farlo jodan bisogna essere capaci di fare la spaccata da in piedi)
- ushiro kakato geri: calcio all'indietro col tallone
- mae-ashide sandan geri: tre calci mae geri, uno gedan, uno chudan e uno jodan con la stessa gamba
Le principali tecniche
di parata
Le tecniche di parata (Uke waza).
Il tradizionale significato del karate si esprime al meglio nelle tecniche di difesa: proteggere sé stessi è vero budō; non a caso la prima tecnica di tutti i kata è una parata. Nelle arti marziali infatti ogni attacco deve essere definitivo: è quindi comprensibile che la tecnica definitiva assuma un'importanza vitale, l'applicazione corretta di un bloccaggio deve essere tale da mettere in difficoltà l'attaccante e perché ciò avvenga è necessario attenersi ad una serie di regole: innanzi tutto occorre valutare distanza, forza e direzione dell'attacco e reagire muovendo un solo braccio o tutti e due (awase, morote e juji) in modo sufficiente a proteggersi; a seconda della zona che subisce l'attacco, le tecniche di difesa fondamentali si distinguono in parate al viso (jodan-uke), al tronco (chudan-uke) e verso il basso (gedan-uke); di norma ognuna di queste azioni deve essere seguita da un forte contrattacco che neutralizzi l'avversario.
Il tradizionale significato del karate si esprime al meglio nelle tecniche di difesa: proteggere sé stessi è vero budō; non a caso la prima tecnica di tutti i kata è una parata. Nelle arti marziali infatti ogni attacco deve essere definitivo: è quindi comprensibile che la tecnica definitiva assuma un'importanza vitale, l'applicazione corretta di un bloccaggio deve essere tale da mettere in difficoltà l'attaccante e perché ciò avvenga è necessario attenersi ad una serie di regole: innanzi tutto occorre valutare distanza, forza e direzione dell'attacco e reagire muovendo un solo braccio o tutti e due (awase, morote e juji) in modo sufficiente a proteggersi; a seconda della zona che subisce l'attacco, le tecniche di difesa fondamentali si distinguono in parate al viso (jodan-uke), al tronco (chudan-uke) e verso il basso (gedan-uke); di norma ognuna di queste azioni deve essere seguita da un forte contrattacco che neutralizzi l'avversario.
La parata non consiste semplicemente in
un movimento del braccio ma deve poter sfruttare la forza di tutto il
corpo, è perciò necessario assumere una posizione stabile e bassa
per usufruire dell'energia di reazione generata dalla pressione dei
piedi al suolo, tale energia viene incrementata dalla rotazione delle
anche e, attraverso la contrazione addominale e del fianco,
indirizzata sul punto d'impatto; la corretta posizione del gomito
rispetto al corpo è condizione essenziale per l'efficacia della
tecnica: se il braccio è disteso la parata si indebolisce, se è
raccolto si riduce la garanzia della distanza.
Le principali tecniche di parata:
- jodan uke (oppure age uke): parata alta
- chudan uke: parata media
- gedan uke (oppure gedan barai uke): parata bassa (diretta)
- gedan barai otoshi uke: parata bassa (circolare)
- jodan shita barai: in contemporanea una parata alta e una parata bassa
- chudan shita barai (oppure yoko uke oppure yoko shita barai oppure joge uke): in contemporanea una parata media e una parata bassa
- hiji uke: parata con il gomito
- ude uke: parata con l'avambraccio
- shōtei uke 掌底受け: parata con l'osso del palmo della mano
- shuto uke: parata col taglio esterno della mano
- kakuto uke: parata con il polso
- sukui uke: parata raccolta/scodellare/a cucchiaio
- katate sukui uke: parata raccolta laterale
- mawashi uke: parata circolare a due braccia
- soe uke: parata rinforzata
- morote (chudan) uke: doppia parate media
- kosa uke (oppure juji uke oppure jiji uke): parata incrociata a mani chiuse (esiste la variante a mani aperte che di solito si chiama osa uke)
- osae uke: parata con il palmo a schiaffo
- ura uke (oppure hura uke oppure tekubini): parata rovesciata
- kake uke: parata a gancio (ne esistono due: variante diretta e indiretta)
- morote kake uke: doppia parata a gancio
- cho uke: doppia parata laterale (due varianti: 1. Alta a gomito; 2. Alta e bassa)
- nagashi (流し) uke: parata alta laterale col palmo
- otoshi uke: parata dall'alto verso il basso
- uchi uke: parata con l'avambraccio; si divide in 4 tipi a seconda delle parti dell'avambraccio che impattano:
- uchi kote (小手) uke: parata con la parte bassa del braccio che a girare lo porta verso il taglio interno del braccio; è la parata più comune delle 4 e spesso viene chiamata erroneamente soltanto "uchi uke".
- uchi omote (表) kote uke: parata con il taglio esterno del braccio (parata diretta simile al chudan uke)
- uchi ura kote uke: parata con il taglio interno del braccio
- uchi se kote uke: parata con la parte alta del braccio
- seryuto uke: mano a sciabola, simile al tensho uke, ma si colpisce solo con la parte esterna dell'osso
- sokutei (mawashi) uke: parata con il calcio (taglio interno del piede) chudan dall'esterno all'interno
- sokutei osae uke: parata pressante in avanti con il taglio interno del piede (o con la pianta) del piede
- yama uke: parata della collina
- kogan uke: parata di partenza che si esegue gedan con entrambe le mani aperte e una sopra all'altra
- hiza uke: parata col ginocchio
- soto uke: parata esterna (si può fare jodan o chudan)
- haiwan morote uke jodan: doppia parata alta
- manji uke: gedan uke col braccio davanti e uchi uke jodan (o soto uke jodan) col braccio dietro
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