Hagakure è una delle opere letterarie
più significative tramandateci dal Giappone, pubblicata nel 1906 ma
composta due secoli prima. Il titolo Hagakure significa letteralmente
"nascosto dalle foglie" (oppure "all'ombra delle
foglie"; il titolo completo era Hagakure kikigaki, "annotazioni
su cose udite all'ombra delle foglie") e l'opera trasmette
l'antica saggezza dei samurai sotto forma di brevi aforismi dai quali
emerge lo spirito del Bushidō (la Via del guerriero) con la
differenza di rivolgersi al Samurai solitario (rōnin) che può
venire a trovarsi, per una serie di vicissitudini che non dipendono
dalla sua volontà, senza un Signore da servire.
L'autore Yamamoto Tsunetomo fu al
servizio del daimyo Nabeshima Mitsushige (1632-1700) del feudo di
Saga in un'epoca di pace e di inizio della decadenza dei samurai.
Quando il daimyo morì, Yamamoto divenne monaco buddhista
della setta "Soto Zen" e si ritirò in monastero dove
compose, in circa sette anni, aiutato dall'allievo Tashiro Tsuramoto,
lo Hagakure, l'opera sullo spirito e il codice di condotta del
samurai.
Tsunemoto espresse il fermo desiderio
al discepolo che il libro non venisse pubblicato ma dato alle fiamme,
tuttavia il giovane Tsuramoto decise di renderlo pubblico ai samurai
di Saiga con il nome di "Nabeshima Rongo" (i dialoghi di
Nabeshima). Il Libro fu adottato per secoli come codice dei Samurai e
vide la stampa solo nel 1906 con il titolo "Hagakure". Dopo
la pubblicazione, che da subito destò molto interesse, il testo subì
la strumentalizzazione del militarismo giapponese della prima metà
del XX secolo al punto che i Kamikaze portavano con sé questo testo
come ultimo compagno di morte.
Il tema principale del testo è la
morte, non come semplice estinzione della vita, piuttosto nel senso
psicologico dell'eliminazione dell'io. Lo Hagakure fu
considerato un libro fondamentale e profondamente ispirante da Yukio
Mishima. Egli, nell'estate del 1967, cioè tre anni prima del suo
clamoroso seppuku, scrisse un commento ai primi tre volumi
dell'opera. Questo libro, edito in Italia col titolo: La via del
samurai, Bompiani 1987 costituì, oltre che un interessante
approfondimento sull'opera, un vero e proprio testamento spirituale
di Mishima.
Hagakure è una raccolta di principi
morali ma anche di consigli pratici, norme comportamentali, notizie
storiche ed episodi esemplari di valore. Alcuni sono di natura assai
spicciola (Come reprimere uno sbadiglio o Come licenziare un servo) e
di semplice etichetta, altri invece costituiscono il nucleo del
Bushidō cioè di quell'insieme di principi che costituì per
secoli l'etica di tutto il popolo giapponese.
Il libro che in originale consta di 11
volumi non è mai stato tradotto integralmente in lingua italiana, a
causa del fatto che molte delle sue parti si riferiscono così
specificamente alla cultura giapponese da risultare ostiche alla
lettura da parte di un pubblico italiano: sono perciò state operate
delle scelte da parte dei curatori delle varie edizioni.
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