L'arma bianca indica tutte quelle armi
che provocano ferite per mezzo di punte (come pugnali e baionette),
forme contundenti (come martelli e arieti) o lame di metallo (come
spade e sciabole); quelle che lanciano oggetti bellici (come archi,
balestre, cerbottane e catapulte), e quelle che fungono da difesa da
esse (come scudi e armature).
La locuzione deriverebbe dal bianco
riflesso del sole sopra le superfici metalliche da parte di queste
armi.
Storia
Nell'età della pietra si fabbricarono
lame, coltelli, scuri di selce, e mazze semplici o formate da un
bastone spaccato a una delle estremità, avente dentro lo spacco una
pietra tenuta a posto con una legatura fatta di strisce di corteccia
di albero o con una cordicella fatta di minugia attorcigliata.
In età antica, la hasta dei Romani era
lunga circa 1.75 metri, quanto l'altezza di chi la portava il quale
era chiamato hastatus. Nei secoli XV secolo, XVI secolo e XVII secolo
si chiamò picca ed era per la fanteria molto lunga, facendo
riscontro all'antico contus, arma propria dei cavalieri o
all'antica sarissa della fanteria dell'esercito macedone.
Funzionamento
Gli oggetti contundenti basano il danno
inferto sul principio dell'urto col bersaglio e per questo, sono
chiamati anche armi da botta e ne sono tipici rappresentanti i
bastoni, i martelli, le mazze, le clave. Infatti, queste sono armi da
offesa, con manico più o meno lungo atte a ferire, ammaccare,
contundere mediante percossa. I bastoni nodosi e le clave
rappresentano i rudimenti di tali armi e sono antichi quanto
l'umanità. Dopo le clave vennero le mazze e quindi la scure nell'età
della pietra. Seguì il mazzafrusto (o flagello) simile al flagrum
degli antichi romani, strumento di punizione formato da parecchie
catene con palle di metallo alla loro estremità, sospese ad un
manico corto: tale strumento fu anche usato come arma da guerra.
Le lame invece, si basano appunto
sull'utilizzo della lama: questa è un pezzo di metallo di forma
adeguata che presenta una o più parti affilate chiamate "filo".
Le lame possono essere più adatte a
tagliare (in questo caso si parla di armi da taglio e ne sono tipici
rappresentanti le spade, i coltelli, le sciabole e le asce) od a
colpire di punta per penetrare nel bersaglio (da qui la nascita del
termine armi da punta), come i pugnali o le lance, le picche e
le baionette: a questo scopo, alcune armi da punta non prevedono
nemmeno la presenza del filo sulla lama, ma hanno solamente la punta
acuminata necessaria per penetrare e/o sfondare (come alcuni
stiletti, i fioretti, i "centodieci", il "becco di
corvo").
Esistono pure le armi da lancio come
l'arco e la balestra; esse grazie alla forza fisica dell'uomo e in
abbinamento a dispositivi meccanici (ma sempre caricati dalla forza
del lanciatore) servono per lanciare - anche a distanze considerevoli
- proiettili di vario tipo come pietre, frecce, quadrella, o vengono
esse stesse lanciate (giavellotto, asce da lancio, coltelli da
lancio).
Classificazione
Sciabola da ufficiale di
marina francese del XIX secolo
Secondo alcuni sono dette armi bianche
le armi che non provocano rumore. Per altri, si possono definire come
gli strumenti atti ad offendere e che sfruttano solo la forza del
combattente. Oppure si possono definire come tutte le armi in metallo
che non siano armi da fuoco. Si possono suddividere le armi bianche
secondo la dimensione: armi corte da mano, armi lunghe da mano e armi
inastate, ad esempio:
- Le armi bianche corte da mano sono occultabili e generalmente non superano la trentina di centimetri: in questa categoria si possono catalogare i coltelli, i pugnali, gli stiletti, le daghe corte, le accette da lancio.
- Le armi bianche lunghe da mano erano le tipiche armi individuali da guerra, da usare a corta distanza, che precedettero le armi da fuoco: spade, sciabole, katane, asce da guerra ecc.
- Sono armi bianche inastate o immanicate, quelle
munite di un manico lungo da due a più metri che aumenta il raggio
d'azione delle armi stesse.
- Armi da lancio, create al fine di poter essere scagliate da una corta distanza contro l'avversario, in caso di necessità, (ad esempio i giavellotti e certi tipi di accetta, come il tomahawk);
- Armi da botta e ne sono tipici rappresentanti i bastoni, i martelli, le mazze, le clave. Infatti, queste sono armi da offesa, con manico più o meno lungo atte a ferire, ammaccare, contundere mediante percossa;
- Armi da taglio e ne sono tipici rappresentanti le spade, i coltelli, le sciabole e le asce, infatti tali armi sono finalizzate a tagliare;
- Armi da punta, finalizzate nel colpire di punta il bersaglio, come i pugnali o le lance, le picche e le baionette: a questo scopo, alcune armi da punta non prevedono nemmeno la presenza del filo sulla lama, ma hanno solamente la punta acuminata necessaria per penetrare e/o sfondare (come alcuni stiletti, i fioretti, i "centodieci", il "becco di corvo");
- Armi da tiro che lanciano a grandi distanze (come la balestra e l'arco) oggetti bellici (frecce, quadrella...).
- Armi da difesa che difendono da colpi di armi bianche, come armature, scudi e cimieri.
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