Yagō
(屋号),
il cui significato letterale è "nome della casa", è un
termine applicato nella cultura tradizionale giapponese ai nomi
tramandati all'interno di una gilda, di una scuola d'arte o comunque
da altre motivazioni che non implichino una discendenza di sangue. Il
termine, sinonimo di
iena
(家名)
e
kadona
(角名),
è ormai quasi esclusivamente utilizzato per i nomi delle gilde che
riuniscono gli attori del teatro kabuki, ma è anche applicabile ai
nomi ereditati da un mentore in una scuola d'arte o anche
dall'attività imprenditoriale di qualcuno.
Il carattere
ya
(屋)
di yagō, è spesso presente alla fine di un nome yagō, con il
significato di "casa", "tetto" o "negozio",
permettendo così di meglio identificare le origini e i significati
del termine. Talvolta uno yagō può essere associato a un mon, un
emblema usato per decorare e identificare un individuo o una famiglia
che può, a volte, includere un rebus.
Prima di procedere con la storia
dell'utilizzo degli yagō occorre far presente che, in Giappone, il
cognome fu per molti secoli una caratteristica delle persone di alto
rango, mentre la gente comune, di solito, aveva solo un nome, e fu
sono nel 1898, in seguito al rinnovamento Meiji, che tutti i
giapponesi furono obbligati a dotarsi di cognome.
In origine gli yagō erano i nomi dei
luoghi in cui sorgevano case, o comunque edifici, che venivano
assunti dagli abitanti. Quando la casa passava di proprietà da una
famiglia all'altra, la nuova famiglia ne ereditava il nome, sebbene
comunque capitasse spesso che anche i precedenti proprietari
decidessero di mantenere quel nome come proprio identificativo.
Talvolta una casa prendeva il nome dal luogo in cui si trovava e ciò
faceva di conseguenza la famiglia che la occupava, ne sono esempi gli
odierni cognomi Hara (原
) (letteralmente "prato") e Sakamoto (坂本
) (letteralmente "piedi di una collina"). Non è ben
chiaro quando quest'usanza prese piede, le prime tracce di essa si
hanno in alcune cronache scritte risalenti al periodo Muromachi, ma
comunque nel tempo gli yagō diventarono un modo per identificare una
famiglia o un individuo a partire della descrizione del suo luogo di
provenienza, dal suo lavoro o da un negozio o attività di sua
proprietà.
Gli yagō diventarono anche un mezzo
per differenziare discendenze diverse aventi lo stesso cognome o
famiglie con lo stesso cognome provenienti da villaggi diversi, ed
anche per distinguere il ramo principale (honke) di uno ie (家
) (traducibile come "gruppo familiare") e le sue
branche (bunke).
Durante il periodo Edo, le famiglie di
mercanti adottarono il proprio yagō come cognome. Questi potevano
essere formati dal nome della pronvincia di provenienza più ya (ad
esempio Kaga più ya a formare Kagaya o Echigo più ya a formare
Echigoya, il nome con cui fu fondata nel 1630 la Mitsukoshi Ltd.) o
contenere anche un indicatore dell'occupazione, come nel caso di
Minatoya (dove il termine minato significa "porto", "molo",
a indicare qualcuno coinvolto nelle spedizioni o nel commercio
marittimo).
Gli yagō furono e sono tutt'ora
largamente usati nell'ambito del teatro kabuki, dove gli attori si
tramandano un nome relativo alla propria gilda. Ad esempio, molti
degli appartenenti alla famosa famiglia di attori degli Ichikawa, e
in particolare alla linea degli Ichikawa Danjūrō, sono conosciuti
anche con lo yagō di Naritaya (casa Narita), che indica la loro
gilda di appartenenza all'interno del mondo kabuki. Ciò li lega
quindi agli altri Naritaya, e indica i loro studi e il loro
apprendistato che essi possono aver effettuato anche assieme ad
attori provenienti da altre famiglie. Gli yagō degli attori erano e
sono spesso scelti per evocare grandi attori del passato e, nel
teatro kabuki, è una pratica comune (chiamata kakegoe) quella in cui
alcuni membri del pubblico urlano lo yagō di un attore mentre questi
è impegnato nell'esecuzione di una posa particolare (detta mie),
spesso associata proprio alla linea di discendenza dell'attore.
Come in molte altre parti del mondo,
anche in Giappone accade che artisti, scrittori e poeti utilizzino
uno pseudonimo per firmare le loro opere. Talvolta questi pseudonimi
derivano dai nomi dei mentori dei suddetti artisti e possono essere
considerati degli yagō anche se più spesso tali nomi d'arte in
giapponese sono chiamati kagō (家号
) o semplicemente gō (号).
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