sabato 16 agosto 2025

Il volto brutale del combattimento corpo a corpo nella Seconda Guerra Mondiale


Il combattimento ravvicinato durante la Seconda Guerra Mondiale non era uno scontro elegante né disciplinato: era sporco, sanguinoso e disperato. In quelle condizioni, non era la tecnica raffinata a decidere la sopravvivenza, ma la brutalità. Più un uomo sapeva colpire senza esitazione, più aveva probabilità di restare in vita. Era una lotta priva di regole, dove la crudeltà diventava un’arma tanto quanto un coltello o una baionetta.

Non bastava avere coraggio; occorreva addestramento e sangue freddo. Come diceva un veterano: “Bisogna essere preparati a fare cose che nessun uomo normale dovrebbe fare, perché il nemico non si fermerà davanti a nulla.” Era questo il cuore del combattimento corpo a corpo: ridotto all’istinto di sopravvivenza, con l’acciaio, con le mani, con i denti se necessario.

In quella logica spietata si ritrova anche l’eco di un motto crudele ma efficace, preso a prestito dal mondo dello sport e applicato alla guerra: “I bravi ragazzi non vincono mai, quindi siate degli stronzi.” Una frase rozza, eppure perfetta per descrivere lo spirito di sopravvivenza richiesto a chi combatteva a pochi metri dall’avversario.

Un episodio emblematico è quello del tenente John Cairns, insignito della Victoria Cross. Gravemente ferito in Birmania, colpito due volte da baionette, riuscì a strappare la spada da un ufficiale giapponese che aveva appena perso un braccio. Con quell’arma, che il nemico non avrebbe mai più potuto usare, continuò a combattere fino a uccidere altri soldati, permettendo ai suoi uomini di avanzare. Morì poco dopo, pronunciando parole rimaste tra le più eroiche “ultime citazioni famose” della guerra: “Abbiamo vinto? Non preoccupatevi per me, sto bene.”

Il corpo a corpo della Seconda Guerra Mondiale non era fatto per i deboli di spirito. Era l’incontro nudo con la violenza, il punto in cui ogni uomo scopriva chi fosse davvero. E spesso, solo chi era disposto a diventare più spietato del nemico sopravviveva.



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