domenica 13 dicembre 2020

Quali sono le differenze tra kung fu, karate, judo e taekwondo?

 



Se dovessimo rispondere esaustivamente, staremmo qui dei giorni. Non perché siamo dei guru, o dei geni, ma perché ci sono molti aspetti che vanno analizzati.

Cercheremo di essere sintetici:


Kung fu:

Dal cinese 功夫, "abilità", oppure "uomo che lavora", inteso anche come "abilità che si acquisisce con il lavoro". I Cinesi preferiscono chiamarlo "Wushu", 武术 (wu, guerra e shu, arte, tecnica), ovvero traducibile approssimativamente come "Arte della guerra". E' l'insieme degli innumerevoli stili di arti marziali cinesi. Si dividono in stili del nord e del sud (anche se è una distinzione che va presa cum grano salis) e in stili interni ed esterni. Quest'ultima divisione si fa in merito all'energia che si sprigiona durante l'esercizio di queste discipline. Chi pratica un kung fu di scuola esterna (shaolin), enfatizzerà l'atletismo e la potenza dei gesti. Chi pratica uno stile interno (tai chi) si focalizzerà sull'energia interna nascosta nel corpo, con movenze morbide e fluide. In alcuni stili si praticano anche sequenze di movimenti preordinati, chiamati taolu. Ora passiamo ad alcuni esempi di stili famosi di queste due scuole

Il Wushu comprende:

Scuole interne:

Baguazhang, Wing Chun, Taijiquan (Tai Chi)

Scuole esterne:

Shaolin, Fanziquan, Cailifo

Altro stile famoso è l'Hung Gar, potente e stabile (come molti stili del Sud), che però comprende anche posizioni più fluide e che pertanto, abbiamo evitato di inscrivere in una delle due scuole qui sopra. Poi esistono i cosiddetti stili imitativi, che imitano le movenze degli animali, tipo l'huquan (pugilato, stile della tigre), longquan (stile del drago) ecc.

Il Wushu, come insieme di stili marziali diversi, comprende tecniche di braccio, di gambe, proiezioni e chiavi articolari. Altri movimenti sono testate, ginocchiate e gomitate, mani ad artiglio di tigre ecc. Si fa pratica anche con varie armi, spade, coltelli lance ecc. E' chiaro che ogni stile ha aspetti diversi, e ci sono davvero moltissimi stili.

Ci sarebbero molte cose da dire ancora, ma passiamo al karate.


Karate

E' un'arte marziale che si focalizza principalmente sulla percussione (quindi pugni e calci), chiamati genericamente "atemi", e tecniche di mano nuda. Difatti in Giapponese 空手, "mano vuota", da "kara", vuoto e "te", mano). Di solito sono tecniche esplosive e dirompenti, ma alcune scuole di karate incorporano anche movimenti morbidi e fluidi, come vedremo poi. Originaria di Okinawa, è stata sistematizzata dal Giapponese Funakoshi Gichin. Comprende l'esecuzione dei kata (forme di movimenti preordinati), del kumite (combattimento, con vari gradi di libertà motoria) e dei kihon (tecniche fondamentali). Il karate ha vari stili, tra i quali citiamo il famoso Shotokan, il Goju-ryu e il Kyokushin. Il classico "colpo di karate" si chiama "shuto", ma praticamente ogni parte delle mani e dei piedi può essere usata per colpire mortalmente (dita delle mani e piedi, taglio di mani e piedi, tallone e polso ecc.) nei punti vitali del corpo umano. Nel Karate sono presenti anche colpi con ginocchia e gomiti. Ogni stile di karate ha molti kata e tecniche in comune alle altre scuole, ma si differenzia per la diversa filosofia nell'esecuzione delle tecniche o del combattimento. Per esempio il Kyokushin è rinomato come stile "estremo", perché in genere ha allenamenti e Kumite (in questo stile si fa a mani nude e a contatto pieno) molto più "tosti " degli altri stili. Il Goju-ryu si chiama così perché comprende sia tecniche dure (go) che morbide (ju). E così via. L'obiettivo del Karate è incapacitare, o addirittura uccidere, l'avversario con il minor numero di movimenti, di solito uno (un colpo, un morto). Chiaro che in allenamenti e altre situazioni deve essere impiegato con cautela, per questo molti stili di Karate sportivo usano un Kumite a punti, senza contatto o con contatto limitato. Questa sportivizzazione (concettualmente e fisicamente) del karate non sta bene ad alcuni tradizionalisti, difatti si parla di "Karate sportivo" e "Karate tradizionale".


Judo

Il Judo 柔道, via della cedevolezza o gentilezza, è un'arte marziale Giapponese che deriva dal Ju Jutsu Giapponese (vi prego non confondetelo con il Jiu-Jitsu, che è brasiliano ed è un' altra arte marziale). I judoka (praticanti di Judo) usano le proiezioni, le leve e le chiavi articolari e gli strangolamenti. Fondamentali anche le tecniche di controllo e le cadute (ukemi). Questo perché si dice che il Ju Jutsu fosse praticato dai samurai, che nei campi di battaglia usavano armature, che quindi non potevano essere colpite efficacemente da colpi di percussione. A livelli elevati si insegnano anche gli atemi, che però costituiscono un repertorio inferiore rispetto a quanto citato sopra. La tattica nel Judo consiste nell'adeguare i propri movimenti e la propria forza a quelle dell'avversario. Ad esempio, se il mio avversario è molto forte e mi tira, io non gli resisterò tirando a mia volta, perché perderei forze e probabilmente perderei lo scontro. Al contrario, quando mi tira forte, con un piccolo sforzo lo posso spingere (seguendo quindi la traiettoria del mio avversario) e far cadere in moltissimi modi, sprecando poca energia ed ottenendo il miglior risultato. In sintesi, minimo sforzo, massimo risultato. Un po' come il Karate, ma declinato in maniera totalmente diversa. Il fondatore del Judo, Kanō Jigorō, è famoso anche per aver inventato il sistema delle cinture (anche se la vicenda da cui è nato questo sistema è nata da un appunto fatto da Funakoshi, amico di Kanō). O meglio, i Giapponesi ne avevano solo due, in passato. La bianca, che via via diventava nera con l'esperienza. Kanō introdusse le altre cinture colorate, per dare il senso di progressione dello spirito e della tecnica del praticante. Ad ogni cintura corrisponde e corrispondeva, un bagaglio di tecniche preciso, che andava ampliandosi via via che aumentava il grado. Per i contatti che intercorrevano tra i maestri di Judo e Karate, anche il Karate assunse questo sistema subito dopo il Judo. Anche il Judo ha dei kata.

Il Judo ha dato vita ad un'altra arte marziale, il Jiu-Jitsu Brasiliano o BJJ, che raccoglie tutte le mosse di lotta a terra del Judo e le sviluppa in tutte le maniere possibili, aggiungendo elementi anche da altre forme di lotta. Il BJJ quindi si è sviluppato autonomamente, con un repertorio di tecniche esclusivo e specialistico della lotta a terra, ma comprende anche delle tecniche di lotta in piedi, sebbene in misura minore rispetto al Judo.


Taekwondo

Il taekwondo 태권도, 跆拳道, (da tae, spezzare con i piedi, kwon, colpire con il pugno e do, via, metodo; traducibile con "arte dei calci e dei pugni") è un'arte marziale coreana, basata principalmente sui calci, ma che include anche tecniche di autodifesa. E' uno sport olimpico (come il Judo), ma è anche un'arte marziale con tratti filosofici e meditativi, come il resto delle discipline qui descritte. E' la sintesi di antiche arti marziali coreane che sono state influenzate dall'influsso di quelle giapponesi. Il taekwondo è a contatto pieno. Nello sparring, per evitare infortuni, data la potenza dei calci eseguiti, si usa un busto e un caschetto (anche se i più esperti possono fare a meno di quest'ultimo). Ha due stili, il tradizionale e lo sportivo. Il tradizionale è il Taekwondo codificato dall'esercito della Repubblica di Corea, che porta con sé la cultura e la filosofia religiosa coreane. Quello sportivo ha due federazioni, l'ITF e la WTF. Queste due federazioni hanno delle differenze tecniche, oltre che diversità nel metodo d'insegnamento e nelle regole di sparring. In genere, sembra che la WTF sia più diffusa tra noi, anche se l'ITF sembra avere più libertà nell'uso di colpi di braccio. Previsti i kata, che si chiamano "pumsae" o "poomsae" (quelli WTF hanno il nome di elementi naturali; quelli ITF sono 24 come le ore di un giorno, poiché la vita dell'uomo paragonata a quella dell'eternità è di un giorno) ed il sistema di cinture.






sabato 12 dicembre 2020

Il karate è davvero utile in situazioni di combattimento nella vita reale?

 



Noi tendiamo ad avere una visione sportiva del karate.

Nel karate sportivo, gli atleti usano il pugno diretto, calcio circolare o laterale, laterale girato, calcio a uncino.
Il calcio frontale è usato meno.
Usano poi la spazzata, spesso abbinata ad un attacco di pugno, per coprire la visuale all' avversario.
Insomma, 6 o 7 attacchi e sono sempre quelli.
Potrebbe bastare, perchè saper fare benissimo 6 o 7 tecniche è meglio che saperne fare 1000 in modo approssimativo, ma ciò che rende poco pratico, realistico ed utilizzabiole il karate è che il combattimento è sempre interrotto.
Lo interrompono per un contatto, un contatto eccessivo, un coklpo irregola,re un' uscita…
Tu mandi i bambini a lezione e tutti i maestri sono ossessionati dalle gare!
Acquisiscono la cintura nera attraverso le gare.

Il karate è invece un universo molto più complesso e completo.
Ci sono tecniche di calcio, gomito, persino testate, proiezioni.
Si studia allora il bunkai, ossia l' applicazione pratica dei kata.
Pochissimi insegnanti lo insegnano, perchè moltissimi non lo conoscono.
La maggior parte delle cinture nere non conosce il bunkai, per cui esegue i kata, come la coreografia di un balletto.
C'è sempre stato il problema di codificare il karate.
Molto prima che Gichin Funakoshi codificasse lo Shotokan, è stato scrtto un antico testo, "Bubishi", definito la bibbia del karate.
Esso illustra tantissime tecniche di "karate da strada", pratiche per l'autodifesa.
Non dimentichiamo che il karate prevede anche combattimento a terra.
Si tratta di tecniche di rottura e colpi, non di lotta, perchè i Giapponesi ritenevano inutile inserire nel karate quanto esisteva già nel jujitsu e bastava andarselo a studiare; sarebbe stata una ripetizione delle stesse cose.

venerdì 11 dicembre 2020

I macuahuitl erano spade?

 


No. Erano più vicino a una mazza o una mazza esotica, anche se non è nemmeno propriamente una mazza o un martello. Anche se ha svolto più o meno lo stesso ruolo di una spada armata europea, semplicemente non è nemmeno una spada.

Francamente penso che i macuahuitl siano abbastanza distinti da giustificare una distinta categoria di armi. Alcune cose semplicemente non si adattano alle classificazioni tassonomiche comuni.


giovedì 10 dicembre 2020

A parte le pistole, quale altra arma sicura, leggera e letale la gente comune potrebbe portare con sé ogni giorno per proteggersi per strada e a casa senza avere particolari abilità o addestramenti? Come la si usa?

Una rivista arrotolata.

Non mi credi? Prova! Puoi fare davvero del male qualcuno con un numero di PlayBoy e contemporaneamente avere materiale di lettura a portata di mano per il bagno!

Scherzi a parte, puoi usare una rivista arrotolata per far cadere un coltello dalla mano di qualcuno. Puoi usare una presa inversa e un movimento del pugno a martello per colpire aree sensibili come l'inguine e il fegato, o creare distanza se qualcuno sta cercando di sottometterti / afferrarti.


(Le riviste sono onnipresenti e fungono molto bene da armi improvvisate).


Non importa quale sia l'obiettivo, usa il bordo del giornale - o l'estremità del calcio, se vuoi - come uno strumento contundente. Non devi farlo oscillare come un piede di porco o un bastone, devi tirare dei "fendenti".

Conosco ragazzi che tengono ferri da stiro o mazze da baseball nei loro bauli. Puoi cavartela andando in giro con una mazza, soprattutto se nel bagagliaio c'è anche un guanto e alcune palle da baseball. Chi dice che non giochi a baseball o non alleni una squadra giovanile?

Tuttavia, se usi un ferro da stiro o una mazza da baseball corri il rischio di un'accusa di aggressione anche se agisci interamente per legittima difesa e anche se sei in inferiorità numerica.

Ma una rivista? Il tuo aggressore verrà deriso dalla polizia se cerca di capovolgere la situazione e denunciarti per averlo aggredito con una copia di Focus no?

E se un passante chiama la polizia e arriva un agente, eri appena uscito a fare una passeggiata per prendere l'ultimo numero di Rolling Stones. Un'arma? Ma daii!



mercoledì 9 dicembre 2020

Quanti e quali sono gli stili nel kung fu?

 


Domanda che è tanto interessante, quanto virtualmente chilometrica dovrebbe essere la risposta.

"Kung Fu","功夫" è un termine ombrello che designa centinaia di diverse discipline e scuole. I Cinesi preferiscono il termine "Wushu", "武术" perché esso designa specificatamente delle discipline marziali. "Kung Fu" significa più o meno "Abilità che si acquisisce con il lavoro", quindi anche uno studente diligente che prende bei voti, sta facendo Kung Fu, non solo il monaco Shaolin mentre si esercita…

Vi sono varie distinzioni, tra cui quella fra gli stili interni e quelli esterni: i primi si concentrano sull'uso di tecniche ai punti vitali, ma morbide e fluide. Comprendono nello studio a livelli avanzati, anche i punti di pressione e i meridiani del qi, l'energia interna (si studiano anche negli stili esterni, ma gli stili interni manipolano l'energia dell'avversario, adattandola allo scopo del praticante). Focus sull'uso del qi, o energia interna, per raggiungere, tra le altre cose, la perfetta sintesi tra fluidità e tempismo. Alcuni esempi: Wing Chun, Tai Chi.

Gli stili esterni sono quelli che fanno affidamento sul condizionamento fisico, sulla potenza e sull' atletismo dei praticanti. Essi mirano a distruggere e a traumatizzare l'avversario. Alcuni esempi: lo Shaolin, l'Hung Gar.

Poi, si suddividono gli stili anche per area geografica, gli stili meridionali di solito privilegiano posizioni basse e stabili, con colpi portati con la parte superiore del corpo; quelli settentrionali, prediligono posizioni più alte e dinamiche, con molti calci. Da questa classificazione deriva il detto " Pugno del sud, calcio del Nord".

Si tratta comunque di suddivisioni generali e un poco schematiche. Per esempio, alcune scuole esterne incorporano esercizi di respirazione (Ai Gong) e meditazione che fanno parte più del bagaglio tecnico delle scuole interne. Viceversa, alcuni colpi di scuole interne tipo il Wing Chun e lo Xingyiquan, sono diretti a traumatizzare i legamenti e le articolazioni, cose che di solito si vedono negli stili esterni.

Comunque, vediamo alcuni stili. La risposta sarà per forza di cose parziale, ma non perché sono pigro o negligente, semplicemente per la quantità di stili che compaiono nel Wushu Kung Fu.

Wing Chun, Pugilato dell'Eterna Primavera. Stile interno, si focalizza su una serie di esercizi chiamati chi sao, per ottenere riflessi tattili, utili a bloccare attacchi anche senza vederli. Stile rapido, adatto al combattimento soprattutto dalla corta distanza, anche se non disdegna i pugni a lungo raggio. I calci sono di solito più per difesa che per offesa (tranne quelli traumatizzati), e portati in linea bassa. Reso noto dall' abile Donnie Yen sul grande schermo, da Ip Man nella realtà, che fu il maestro di un certo Bruce Lee.

Dal canale YT Far East Film. Vediamo come Donnie Yen, che interpreta Ip Man, sfoggi un bel repertorio di tecniche del Wing Chun, tra cui i famosi pugni a catena, le parate con i gomiti e i calci, calci bassi alle articolazioni, mantenimento della guardia sulla linea mediana del corpo, per non essere mai sbilanciato.

Taijiquan, Tai Chi. Stile interno, si focalizza molto sulla coltivazione del qi e sulla fluidità dei movimenti, molto circolari. Sono presenti molti pugni, colpi portati con il palmo della mano e svariate posizioni/figure. Stile noto anche per i suoi risvolti benefici, soprattutto ambito cardiovascolare, respiratorio ed energetico, con benefici anche alle articolazioni e tendini.

Baguazhang, Pa Kua Chang, Palmo degli otto trigrammi. Stile interno molto influenzato dal taoismo (come rivela il nome stesso dello stile), con esercizi di respirazione meditazione. Comprende vari tipi di colpi con il palmo della mano e movimenti base circolari, con molte forme e rotazioni.

Xingyiquan, Pugilato della forma e dell'intenzione. Caratterizzato da movimenti frontali e diretti, spicca per aggressività, pur essendo annoverato nelle scuole interne, per l'uso e la coltivazione del qi. Presenti molte forme, o Taolu.

Shaolin. Stile esterno, che applica molta enfasi al condizionamento del praticante. Ampio bagaglio tecnico, con colpi e parate, lotta e proiezioni, Taolu. Gli stili imitativi si rifanno alle movenze degli animali. Studio delle armi compreso.

Bajiquan, Pugilato degli otto estremi. Stile esterno caratterizzato da posizioni basse e potenti, con colpi di forza, dirompenti. Studio della respirazione molto importante, per influenzare positivamente i movimenti.

Hóngjiā, Hung Gar. Stile esterno, con posizioni basse e stabili. Condizionamento molto intenso, soprattutto delle braccia. A livelli avanzati prevede anche un controllo della respirazione e del qi.

Choy Lee Fut, Cailifo. Stile esterno, con parecchi Taolu e movimenti (pugni, calci, leve, proiezioni, attacchi a i punti di pressione) caratterizzato dalla sua efficacia nell'affrontare più avversari allo stesso tempo, data l'enorme varietà dei colpi che si studia. Stile completo che, a dispetto della classificazione come esterno, incorpora anche movimenti morbidi e circolari.

Altri stili:

Xianxingquan, stili imitativi, che si rifanno alle movenze di vari animali, cose e individui. Comprende tra i molti l'Huquan (Stile/Pugilato della tigre), Baoquan (del Leopardo), Longquan (del Drago), Shequan (del serpente), Tanglangquan (della Mantide Religiosa), Hequan (della Gru, con vari rami, tra cui quello della Gru Bianca, disceso dallo Shaolin, che avrebbe influenzato non poco l'arte del combattimento disarmato di Okinawa, fungendo da importante contributore alla nascita del Karate), Zui Baxianquan (Zuijiuquan, Pugilato dell'ubriaco, reso noto al cinema da Jackie Chan).

Dal canale YT MartialArts MovieClips.Tra le altre mosse, vediamo il Zuijiuquan/Stile dell'Ubriaco e l'Huquan/Stile della Tigre da parte di Jackie Chan, mentre da parte di Jet Li vediamo il Tanglangquan/Stile della Mantide Religiosa e credo anche qualcosa dello Shequan/Pugilato del Serpente. Ricordiamoci che entrambi non si limitano a conoscere solo questi stili, Chan conosce bene anche il Wing Chun, e Li conosce bene anche il Sanda, molti stili settentrionali, il Fanziquan.

Fanziquan, stile che originariamente sembrava prediligere un'ampia gamma di attacchi portati con i pugni e le braccia, ma che è successivamente stato integrato e ibridato con molti altri stili, i quali hanno apportato delle migliorie alla varietà dei colpi. Per questo la sua classificazione e le sue origini sono quantomeno dibattute.

Qin na, un termine ombrello che designa specificatamente le proiezioni, le tecniche di leva e controllo e gli attacchi ai punti vitali, lotta in piedi e a terra. Termine molto generalista, in quanto molti stili incorporano il Qin na, con i loro metodi e le loro mosse.

Sanda, moderno sistema di combattimento e sport di combattimento a contatto pieno, basato sul Wushu in generale. Sul ring, somiglia alla kickboxing, ma comprende anche tecniche di gomito e ginocchia, spazzate e del grappling, come takedowns e proiezioni. Ne esistono delle varianti per autodifesa e militari, che ovviamente comprendono tecniche anche letali (non che quelle del Sanda "normale" non lo siano, se applicate in una certa maniera)

Eccetera.




martedì 8 dicembre 2020

Cosa rende speciale il Jiu Jitsu rispetto alle altre arti marziali?


Il Jiu Jitsu nella versione brasiliana ha la peculiarità di sviluppare prevalentemente il combattimento al suolo attraverso il mantenimento di posizioni dominanti, leve articolari e strangolamenti

Il BJJ ha totalmente rivoluzionato il combattimento a terra ed è assurto alle cronache durante la prima edizione dell'UFC

Precedentemente negli stili di Lotta si riteneva l'atleta spalle al suolo in grave difficoltà, nella prima edizione dell'Ultimate Fighting Championship il brasiliano Royce Gracie riuscì grazie alla particolare strategia dalla "guardia" a finalizzare tutti gli avversari laureandosi campione.

lunedì 7 dicembre 2020

Due pugili professionisti che secondo Noi sono uno scherzo della natura

  • Mike Tyson


Dite quello che volete sulla sua vita personale ma "Iron" Mike Tyson era uno scherzo della natura. All'età di 18 anni, aveva una costituzione fisica alla Incredibile Hulk: la circonferenza del suo collo era di circa 50 cm.

Si potrebbe pensare che fosse lento, visto il fisico così ingombrante, e invece aveva una velocità accecante ed era follemente esplosivo. A 20 anni, divenne il più giovane campione dei pesi massimi della storia, un'impresa tuttora non superata.


  • George Foreman



Big George Foreman è considerato da molti il pugile più duro di tutti i tempi. Anche se gli mancava la velocità, compensava con la forza e un suo uppercut avrebbe potuto sollevarti dal pavimento.

Negli anni '70, usò come punchball ragazzi come Ken Norton e Joe Frazier. Joe Frazier una volta ha detto:

Combattere George Foreman è come affrontare una furia di diciott'anni in un combattimento da strada.

Anche a metà dei suoi quarant'anni, George Foreman era ancora molto pericoloso: riuscì a spingere Evander Holyfield al limite e mettera knockout Michael Moorer, di 26 anni.

George Foreman è diventato il più vecchio campione dei pesi massimi di tutti i tempi con la sua vittoria per KO su Moorer.







domenica 6 dicembre 2020

Chi è l'artista marziale più forte dell'epoca moderna?

 


Cung Lê (Saigon, 25 maggio 1972) è un ex lottatore di arti marziali miste, ex lottatore di sanda e attore vietnamita naturalizzato statunitense. Nelle MMA è stato campione dei pesi medi in Strikeforce, e a fine carriera ha combattuto quattro incontri nella prestigiosa UFC vincendone la metà; è noto per la sua tecnica tanto spettacolare quanto efficace nei calci. È stato campione mondiale imbattuto dei pesi mediomassimi IKF di sanda.


sabato 5 dicembre 2020

Un pugno di karate genera meccanicamente più potenza del pugno di un pugile?

Ci sono molti diversi tipi di pugni da karate e molti diversi tipi di pugni da boxe. In generale, i pugni di karate di solito non generano la stessa potenza dei pugni di boxe. Ciò che i pugni di karate fanno meglio è che di solito hanno una struttura più forte e più stabile.

Per spiegare meglio, confrontiamo il pugno diretto di base di entrambi. Per il karate questo è il pugno standard con camera:



E per la boxe prenderemo la tua croce destra di base:



Il pugile genera più potenza in questo pugno ... molto di più. Perché? Perché il pugile utilizza più gruppi muscolari per alimentare il pugno ed è in grado di mettere più del loro peso nel pugno.

Entrambe le tecniche richiedono di serrare i fianchi per generare più potenza, ma il pugile torcerà anche i piedi e le gambe, il busto e le spalle e si appoggerà anche al pugno per massimizzare la potenza dietro di esso. Il karate punch è un po' più statico per quanto riguarda il resto dei movimenti del corpo.

Tuttavia, chiedi al pugile di mantenere la sua forma mentre il suo pugno è completamente esteso, quindi inizia a spingerlo lungo i fianchi, davanti e dietro e anche contro il pugno stesso, e vedrai che puoi facilmente farlo sbilanciare.

Confrontalo con il pugno di karate, e il pugno di karate non genera così tanta potenza perché non coinvolgi tanti gruppi muscolari per tirare quel pugno né butti la maggior parte del tuo peso dietro il pugno. Ma chiedi a un karateka di mantenere la sua forma con il pugno completamente esteso, spingilo nello stesso modo in cui hai cercato di spingere il pugile e vedrai che il karateka ha una forma più forte e più stabile.

A causa di questa stabilità e del modo in cui la tua struttura scheletrica è meglio allineata, il braccio e il pugno del karateka sono anche più in grado di assorbire gli urti, rendendolo meno suscettibile a danni e lesioni anche se non atterri perfettamente il pugno. Questo è il motivo per cui il pugno di un karateka è molto più in grado di rompere le tavole, ma non sarà quasi mai in grado di eguagliare la pura potenza da knockout del pugno di un pugile.


venerdì 4 dicembre 2020

Bokator - Arte marziale Khmer

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Cos'è il Bokator?

Il Bokator è un'antica arte marziale Khmer che si dice abbia più di mille anni. È stato creato da un re Khmer nel 12° secolo. Ai vecchi tempi, era usato come tecnica di combattimento in guerra. Ora, fa parte della storia e della tradizione della Cambogia. Continua ad essere insegnato a bambini e adulti in Cambogia.

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Cosa imparerò in una classe di Bokator?

Imparerai l'antica arte dell'autodifesa e come proteggerti in caso di attacco. I principianti impareranno colpi di gomito, pugni, calci, colpi al ginocchio, salti, tattiche di difesa e contrattacchi. La meditazione è parte integrante di ogni lezione di Bokator e viene praticata alla fine della lezione. La lezione di Bokator dura 45 minuti ed è seguita direttamente da 30 minuti di meditazione.



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Perché la meditazione è così importante?

La meditazione aiuta a rilassare la mente e il corpo. Questo è particolarmente importante per i principianti per bilanciare l'energia utilizzata per imparare a combattere. Prima dell'inizio di ogni sessione di meditazione, riceverai diversi insegnamenti chiave su cui concentrarti. Poi ci si siede in silenzio per 20 minuti e poi si avrà la possibilità di condividere le proprie intuizioni per integrare il proprio processo di apprendimento.


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giovedì 3 dicembre 2020

Esistono dei combattenti realmente esistiti considerati leggendari per le loro doti quasi sovrumane?

Quasi tutte le mitologie parlano di guerrieri molto forti il cui intervento in battaglia a volte si era rivelato decisivo. Ma vincere le battaglie non significa viincere le guerre. Il guerriero migliore nell'antichità non sempre era il più forte. Dal mito Acheo della guerra di Troia sappiamo che le armi del prode Achille, dopo la sua uccisione a tradimento da parte di Paride tramite un colpo di freccia nel tallone sappiamo che le sue armi non furono assegnate al valorosissimo e forte Aiace Telamonio ma bensì al meno forte ma intelligentissimo Ulisse capace come nessun altro guerriero di elaborare strategie vincenti elaborate dalla sua leggendaria astuzia. Il Cavallo di troia ne è un esempio eloquente.

Dall'alba della civiltà sono esistiti uomini che di umano avevano ben poco. Oggi abbiamo a testimonianza molti scritti storici (nella maggior parte dei casi militari) che raccontano le vere gesta di alcuni condottieri. La maggior parte di questi fenomeni della battaglia viene dal Giappone, la dottrina samurai consisteva nel vedere la resa come peggiore della morte, ne consegue che i samurai si gettassero in battaglia anche uno contro dieci consapevoli di non avere speranza e felici di ricevere "una morte onorevole". Tra questi un Ronin Miyamoto Musashi (un samurai senza padrone), affrontò e sconfisse i campioni della scuola di yoshioka e questo generò una vendetta dei suoi alunni che si riunirono in un folto gruppo per vendicare l'onta subita ma trovarono la morte per mano di Musashi che da solo li uccise tutti quanti. Abbiamo poi la guerriera Tomoe che vinse una battaglia con 600 uomini contro 3000 e se ci spostiamo in Occidente troviamo altri esempi come il gladiatore mirone da Crotone campione indiscusso dei Giochi dei gladiatori; il poco noto ma altrettanto temibile Götz von Berlichingen soldato di Ventura che perse la mano ma nonostante ciò continua a combattere in molte altre battaglie imbracciando niente meno che uno spadone. Questi sono solo alcuni esempi di uomini che in epoca di conflitti si sono comportati più come armi che come persone, ce ne sono molti altri quasi tutti precedenti al 9° secolo in cui appunto la modernità delle guerre ha fatto sì che non si potesse avere la testimonianza dei singoli soldati in quanto le battaglie si combattevano a colpi d'artiglieria e mitragliatrici e i singoli uomini venivano spazzati via in massa quindi fatta eccezione per rarissimi casi come il barone rosso è stato pressocchè impossibile sapere se un soldato abbia combattuto meglio degli altri.

Per "doti quasi sovrumane" non so se questa figura va bene, però mi ha sempre impressionato la figura di Nai Khanon Thom.

Nel 1774, costui fu imprigionato insieme ad altri suoi compagni, dai Birmani, nel corso di una guerra, nella battaglia di Ayutthaya. I Birmani hanno ed avevano un sistema di combattimento chiamato Parma, molto valido e pericoloso, che si disputa senza protezioni. I Thailandesi avevano un sistema di combattimento chiamato Pahuyuth, una parte di questo sistema è quella che oggi è nota come Muay Thai, "l'arte delle otto armi", per l'uso delle ginocchia e dei gomiti, oltre che dei calci e dei pugni, (in realtà la Muay Thai è la versione sportiva del combattimento, la versione militare si chiama Muay Lert Rit, e sono tutte parte del Muay Boran, che a sua volta è parte della Pahuyuth). Entrambe le arti sono abbastanza simili tra loro, data la vicinanza tra i due stati.

Il re Mangra volle provare quale delle due arti fosse la migliore, in una serie di incontri classici contro i suoi migliori combattenti; incontri che vennero disputati in un "ring" sulla terra, costituito dai militari birmani in cerchio, che delimitavano un'area, nel quale i combattenti si sfidavano all'ultimo sangue. Per il combattimento fu scelto proprio Nai Khanon Thom.



I Birmani che combattevano, vestivano i "sarong", delle specie di gonne/parei molto lunghi, mentre il Thai indossava un semplice perizoma. Quest'ultimo quindi era più agile negli spostamenti e nel "footwork". A dispetto delle similitudini tra le due arti di combattimento, fatte per la potenza e per pochi colpi messi con tempismo, ci furono delle strategie di combattimento diverse tra le due parti contendenti. I Birmani, limitati dal sarong, aspettavano il palesarsi di un errore nella guardia del Thai, per infilare soprattutto colpi di pugno, mentre Nai Khanon Thom colpiva con tutto quello che aveva, muovendosi decisamente di più.

Ebbene, il Thai sconfisse tutti i dieci (DIECI !) campioni Birmani. Anche il re Mangra si complimentò con lui, tanto che disse "Ogni parte del corpo dei Thai è piena di veleno; anche a mani nude possono sconfiggere dieci potenti avversari !"

Il Thai tornò libero e da eroe, a casa sua. Questa vittoria fu importante per i Thailandesi, risollevando loro il morale e l'orgoglio.

Ogni 17 Marzo i Thailandesi onorano questo campione, tanto che questo giorno è il giorno nazionale di tutti i pugili, dedicato al loro indomabile eroe, che rappresenta al meglio gli attributi che dovrebbe avere ogni praticante di Muay Thai: volontà ferrea, un cuore che non trema mai, tecnica e spirito affinati al massimo.


mercoledì 2 dicembre 2020

Alcune misure di autodifesa che sono abbastanza semplici

 




Mi spiace no.

Una volta per tutte bisogna capire una cosa fondametale.

Se gioco a pallavolo posso perdere le prime due partite, vincere le altre tre e passare il turno. Così in tutti gli sport e negli esami universitari. C'è sempre un' altra possibilità.

Nell' autodifesa non si può dire. "ho preso due coltellate ma alla fine ne ho rese tre, ho vinto".

E' un esempio al limite per far comprendere, spero una volta per tutte, che non esistono misure, mosse e trucchi abbastanza semplici.

Occorrono anni di dedizioned per (forse) arrivare ad acquisire una certa sicurezza.

Se ti può consolare quanto detto trova conferma negli scritti dei migliori maestri delle arti marziali ai tempi quando ci si giocava spesso e volentieri la "salute" ad ogni combattimento.

una citazione di un famoso spadaccino giapponese:

Esercitarsi mille giorni è disciplina. Esercitarsi diecimila giorni è perfezionamento.


martedì 1 dicembre 2020

Quanto sono diventate pesanti le spade usate in combattimento?

A titolo di confronto, un bastone da hockey su ghiaccio pesa circa 400 grammi, e una mazza da baseball americana circa 950 grammi.

Tutte le lame sono della collezione Royal Armouries e rappresentano esempi tipici.





lunedì 30 novembre 2020

È possibile sviluppare riflessi come quelli di Batman?

“Ti ho mai raccontato del mio maestro?”

“No! Veramente? Un maestro?”

“Ed era il migliore nel suo campo, ti assicuro. Ne avevo sentito parlare e un giorno mi presentai alla sua porta. Lo supplicai di prendermi come allievo, volevo imparare l’antica tecnica.”

“Come nel film Kill Bill!”

“Un po’, però successe tanto tempo fa. Dopo tante insistenze mi accettò come suo allievo ma dovevo accettare tutte le sue condizioni.”

“Erano molto severe?”

“Mi disse che l’allenamento sarebbe stato quotidiano e imprevedibile. Accettai tutto. Gli chiesi quanto tempo ci sarebbe voluto per diventare come lui. Cinque anni, mi rispose. Ma io volevo applicarmi profondamente, esercitarmi sempre! Quanto ci sarebbe voluto in questo caso? Dieci anni, mi disse.”

“Stava biasimando la tua impazienza.”

“Sì, il maestro sapeva sempre come ricondurmi a terra. Per qualche tempo mi obbligò a lavare e pulire, i lavori più umili, ma poi iniziò a sbucare fuori da tutte le parti. Da allora non solo mi insegnò tutte le tecniche di combattimento, mi tendeva anche continuamente agguati. In ogni momento poteva balzare fuori e colpirmi.”

“Perché?”

“Perché voleva che sviluppassi la mia vigilanza. La tecnica è nulla se non c’è la vigilanza. E in effetti guarda, bastò ben poco tempo per imparare la lezione. Vivere in uno stato di continua allerta rese il mio stato mentale vigile, lucido come non ero mai stato. Divenni duro come il legno. Sai qual era il suo nascondiglio preferito?”

“Dietro le porte?”

“Sotto i tavoli. Poteva colpire in ogni momento e se riusciva a farmi cadere a terra aveva vinto e mi toccava accettare i lavori più umili.”

“Che stress però.”

“No, non era uno stress inutile. Dovevo prevedere tutto, mi obbligava a pensare. Anche all’impensabile.”

“Almeno mentre dormivi ti lasciava stare, spero.”

“Non ti illudere. Ricorderò sempre quella notte in cui nel dormiveglia mi grattai distrattamente il naso. Proprio in quel momento mi balzò addosso cercando di artigliarmi! Mai tranquillo insomma.”

“Forte questo tuo maestro! Che uomo che era!”

“Non era un uomo, era un gatto."




domenica 29 novembre 2020

È vero quello che ha detto Mike Tyson riguardo al fatto che non è il pugno più duro che ti mette sempre fuori combattimento, è quello che non vedi arrivare!

 

100% vero. Il montante arcuato di Mike Tyson su Jose Ribalta è stato descritto come il pugno più spaventoso mai visto nella storia della boxe. Tyson ha scatenato questo pugno mortale tenendo occupata la mente di Ribalta con un colpo di corpo destro. Prima che Ribalta sapesse cosa fosse successo, fu colpito quasi istantaneamente dal più dannoso, successivo pugno di potenza.

Il pugno che non vedi è essenzialmente molto simile a un pugno "ventosa". Il tuo avversario non se lo aspetta o lo vede, quindi non può sostenersi o rotolare o bloccarlo, ecc... Questo conferisce al pugno invisibile una potenza d'urto molto maggiore.

In una situazione di vita reale, il pugno invisibile potrebbe essere applicato perfettamente a uno scenario di autodifesa, come affrontare più avversari o rapinatori ecc.…


sabato 28 novembre 2020

Quali regole bisogna rispettare quando ci si allena?

  1. Non fare il figo. A nessuno importa di te. Alla gente non importa se sei enorme o cicciottello. Non preoccuparti di ciò che gli altri pensano di te.

  2. Non disturbare le persone. Se sembra che non vogliano parlare, non parlare con loro. Se indossano le cuffie... non vogliono parlare. Se ti stanno ignorando, non vogliono parlare.

  3. Non aspettarti che i trainer ti aiutino gratuitamente. È il loro lavoro. Pagali se vuoi la loro esperienza. Anche se sono tuoi amici. Soprattutto se sono tuoi amici...

  4. Non far cadere i pesi a meno che non ci sia una buona ragione per farlo.

  5. Non fare rumore inutile. Un grugnito durante le ultime ripetizioni di un set duro ci sta. Ma il resto no! C'è una signora che lo fa nella mia palestra. Sembra che stia partorendo mentre fa sollevamenti laterali da 2 kg.

  6. Non essere ignorante. Sai cosa stai facendo. Almeno un po Al giorno d'oggi ci sono così tante informazioni là fuori, non c'è davvero una scusa per non conoscere le basi.

  7. Pulisci dopo aver usato gli attrezzi.

  8. Preparati i frullati prima di andare in palestra.

  9. Se puoi, alternati con gli altri quando usi le macchine.

  10. Non essere un cretino. Essere gentili non è richiesto. Ma sii civile. Questo copre molto.

  11. Non dare consigli. A meno che non sembri che qualcuno si stia spezzando la schiena, non è bello farlo.

  12. Non essere troppo serio. Divertiti. Lavora sodo, ma sii gentile con le persone.


venerdì 27 novembre 2020

Quanto sarebbe difficile combattere con un cinghiale?

 


A volte, quando un essere umano si trova ad essere attaccato da un cinghiale e quando arrampicarsi per scappare non è più un'opzione - né si può evitare in modo da evitare un potenziale contatto fisico con i suini-, l'ultima risorsa è quella di contrattaccare fisicamente, con qualsiasi mezzo possibile (un bastone, una pistola, o anche a mani nude), fino a quando l'animale non ne ha abbastanza e termina il suo attacco. Tuttavia, il successo nel respingere la creatura combattendo non è sempre garantito.



Quando reagisce, l'essere umano deve mantenere la propria posizione eretta, perché le persone che cadono o vengono buttate a terra possono subire lesioni più gravi - in effetti, i cinghiali mirano a far cadere gli umani facendoli inciampare e ferendoli gravemente sulle loro gambe (vedi sopra). Quando ciò si verifica, il cinghiale farà un passo indietro e prenderà posizione al termine del suo assalto iniziale, prima di attaccare di nuovo nel caso in cui la vittima si muova; nel processo, non finirà mai il suo massacro a meno che l'essere umano vulnerabile non sia completamente indifeso.



Ecco perché bisogna rimanere in piedi quando ci si difende da un cinghiale, in modo da proteggere le gambe da qualsiasi ferita letale e vedere l'enorme maiale enorme arrendersi . Ma bisogna impegnarsi molto, poiché il cinghiale potrebbe avere il sopravvento con le sue dimensioni e le sue zanne, prima di sopraffare la sfortunata vittima ...



Alla fine, tutto dipende dalle azioni della vittima, nonché dal singolo cinghiale.




giovedì 26 novembre 2020

Quale arte marziale si pratica nei servizi segreti?


 

I militari, in genere, non praticano un' arte marziale, ma un sistema di combattimento.

L'arte marziale, come il kung fu, aikido, judo… mirano ad avere il controllo dell'avversario.
Per quanto alcuni stili, come Pakwa e Hsing I siano ricchi di tecniche specifiche per uccidere, in generale, si evita di farlo.
Abbiamo poi gli sport da combattimento, dove è molto curata la preparazione aerobica, perchè devi essere attivo per tempi anche molto lunghi, come nella boxe.
Correre per 1 ora è una cosa, resistere per 12 riprese a colpi violentissimi e ricambiare pan per focaccia è tutto un altro discorso.
E' raro che il militare debba combattere a mani nude.
Ci si addestra a combattere con la baionetta, i marines, ad es, hanno reparti chiamati "squartatori", che poi sono assaltatori.
L'incursore, che deve acquisire un obbiettivo, deve sempre uccidere, per cui impara tecniche di strangolamento, rottura vertebre cervicali, quelle che usa Chuck Norris nei suoi film, ma nella realtà, l'avversario è molto meno collaborativo.
Il sabotatore deve neutralizzare, ma evita sempre di uccidere, perchè, se vieni catturato ed hai ucciso uno di loro, ti fanno piangere.
Il sabotatore è addestrato a stordire, colpendo con parti dure, come ginocchio o gomito, addestrato a proiettare, ma teniamo presente che, quando proietti uno all'improvviso, quello urla sempre, viene naturale ed è bene che non accada.
Colpisci alla gola, al plesso, fegato, milza… per togliergli fiato, poi proietti e colpisci il capo.
Non è facile, perchè la sentinella non è in mutande e canottiera, ha un elemetto, un giubbotto antischegge, imbraccia un' arma pronta a sparare…
L'agente segreto, così come l'agente infiltrato, combatte solo se viene scoperto, quindi, deve sempre uccidere.
Solitamente usa armi. Alcune elementari, come una tessera magnetica, tipo carta di credito, molata su un lato, che taglia come un rasoio.
Armi molto sofisticate. Le pistole sono quasi sempre in carbonio ed elettriche. Pistole che sparano proiettili di ghiaccio, oppure che sembrano oggetti comuni, come una penna stilografica, ma sparano capsule con cianuro.
L'agente segreto o l'infiltrato convive con coloro che spia, per cui divide la loro quotidianità.
Possono invitarlo in palestra, oppure può dover fare sesso… tutte situazioni in cui deve spogliarsi di fronte ad altri e non può avere armi tradizionali.
Negli anni '50, Hoover introduce karate e judo, nella formazione degli uomini dell'FBI.
Più o meno nello stesso periodo, gli Inglesi iniziano ad insegnare il close combat ai "Red Devils", i paracadutisti ed agli RMC.
Gli americani copiano subito, poi i SEALS creano il kokkar.
Il krav maga israeliano è il più noto.
Sono tecniche essenziali, il concetto è ancora più estremo di quelli con cui Bruce Lee crea il JKD.
Fondamentalmente jujitsu, gomitate, tecniche di coltello simili al silat.
Lo scopo è neutralizzare la minaccia in fretta, pochi secondi.

Io ritengo che l'allievo debba curare molto la preparazione fisica, poi apprendere tutto ciò che ha l'opportunità in molte arti marziali.
A questo punto, prendi le tecniche che senti più tue, che rispecchiano le tue esigenze, che esaltano le tue caratteristiche e ti crei da solo il tuo metodo di combattimento.

La vittoria richiede impegno e preparazione, sei non sei sempre il migliore, non servi a niente!

I fondatori di questi stili di combattimento hanno incorporato le arti marziali tradizionali (judo, jujitsu, aikido, karate) la lotta libera e il pugilato. Nel Sambo non sono stati aggiunti il karatè, l'aikido e il pugilato, ma le tecniche di questi stili sono presenti nel Krav Maga.

A mio parere, per creare un buon sistema di combattimento, bisogna aggiungere le arti marziali che curano tutti le parti essenziali della lotta: Per esempio il pugilato e il Wing Chun per migliorare il combattimento con gli arti superiori, il Taekwondo per perfezionare le tecniche di calcio, il Judo/Jujitsu per il combattimento a terra e le Arti Marziali Filippine, Indonesiane e Malesiane per l'utilizzo delle armi da taglio.

Credo, che il Jeet Kune Do sia buono come arte marziale perché comprende sia le arti marziali asiatiche e sia i sistemi di lotta occidentali (boxe, scherma, lotta greco-romana). Probabilmente agli agenti dei servizi segreti viene insegnato anche il Jeet Kune Do, fondato da Bruce Lee.

Anche gli sport da ring Indocinesi (Muay Thai; Pradal serey; Muay Lao; Lethwei) danno una buona preparazione tecnica per la difesa personale.