sabato 24 gennaio 2015

Come Allenarsi con la Pistola per Difesa Personale

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Allenamento ed esercizi specifici sono il modo migliore per essere pronti ad usare nel modo corretto una pistola in una situazione di pericolo. Allenare singoli movimenti li renderà rapidi ed efficaci, mentre gli esercizi specifici affineranno le abilità che già possiedi (riflessi e accuratezza). Unisci a questo tipo di preparazione delle basi di tattica: la tua sicurezza in un'emergenza sarà proporzionale ai progressi che hai fatto in allenamento.




Allenati a ricaricare la pistola

Per quanto ai fini della sicurezza personale sarebbe opportuno avere dimestichezza con vari tipi diversi di armi da fuoco, bisogna impratichirsi innanzitutto con una o, meglio, due pistole (una sarebbe l'arma primaria, la seconda di riserva). L'obbiettivo è che il tuo corpo memorizzi azioni e procedure specifiche, in modo da riuscire ad eseguirle con scioltezza e senza doverci pensare. Con la pratica ci metterai un attimo a ricaricare la pistola, senza farti distrarre da questa operazione, restando concentrato sulla situazione nella quale ti trovi.



Devi riuscire a ricaricare perfettamente la pistola ad occhi chiusi, senza mai sbagliare o guardarti le mani.
La ricarica d'emergenza è quella che compi quando hai sparato tutti i colpi e il carrello resta fissato all'indietro: devi cambiare caricatore e far scivolare il carrello in avanti per mettere il colpo in canna, tenendo l'arma puntata contro il bersaglio. Se durante questa operazione abbassi l'arma, concedi un vantaggio psicologico all'avversario dal momento che la tua attenzione è momentaneamente distolta dalla minaccia.
    • La tecnica è la seguente: quando il carrello resta bloccato in posizione arretrata, afferra un caricatore pieno (preferibilmente dalla sua custodia); mentre lo sollevi verticalmente verso la pistola, sgancia quello vuoto e lascia che cada (idealmente dovrebbero incrociarsi a mezz'aria); inserisci il caricatore pieno nella sede e premi col palmo (dovresti trovare poca resistenza); sgancia il carrello in modo da armare la pistola.

La ricarica tattica avviene quando durante una pausa nello scontro a fuoco riesci a metterti al sicuro. Sai di aver sparato alcuni colpi e vuoi ricaricare per essere pronto a qualsiasi evenienza successiva.
    • Allenare questa manovra è facile, dal momento che devi simulare una situazione in cui l'avversario non è visibile o comunque non è una minaccia nell'immediato. Afferra un caricatore pieno con indice, pollice e medio. Avvicina la mano alla pistola, espelli il caricatore semipieno e afferralo tra mignolo, anulare e il palmo della mano. Inserisci il caricatore pieno e assicurati sia fissato (fondamentale questo quando si maneggia un caricatore al quale hai aggiunto l'ultimo proiettile dopo aver messo il colpo in canna). Questa ricarica non coinvolge il carrello (un colpo in canna c'è già).
    • Ricarica prima di riporre la pistola nella fondina: così, nel caso dovessi usarla di nuovo, hai il caricatore pieno.
Dovresti essere in grado di renderti conto di quante pallottole ti restano anche durante una sparatoria e a prescindere da quanti colpi hai sparato, o almeno percepire quando la pistola è quasi scarica.
    • Il carrello compie due movimenti a ogni colpo, fuorché per l'ultimo: quando la pistola è scarica il carrello resta fissato in posizione arretrata. In questo caso esegui una ricarica d'emergenza.

Fai Pratica

Se non ti alleni regolarmente con esercizi mirati non acquisterai mai sicurezza: in una sparatoria reale riuscirai a compiere con efficacia solo le procedure e i movimenti che hai imparato alla perfezione. Non illuderti di poter acquistare sicurezza senza allenamento. Dovresti allenarti con tutti gli esercizi presentati in questo articolo e altri che hai ideato tu stesso: tutti insieme serviranno a formare una memoria di tecniche e trucchi che saranno i tuoi strumenti per gestire una situazione d'emergenza.

Mettiti a circa 7 metri da un bersaglio abbastanza grande (almeno 25cm; la distanza è stata riconosciuta dal FBI come quella che una persona percorre in un secondo e mezzo, non dovresti metterci più tempo per estrarre la pistola). Impugna la pistola e tienila bassa lungo il fianco (posizione di partenza). Solleva la pistola e puntala contro il bersaglio; ora cerca di focalizzare il mirino frontale della pistola in mezzo alla tacca di mira e sullo sfondo il bersaglio. Spara. Questa modo di mirare è detto "flash sight". Dovresti centrare il bersaglio a ogni tentativo. Se sbagli, prova ad andare più piano. Nell'eseguire l'esercizio è fondamentale concentrarsi sulla precisione dei movimenti: la tua velocità aumenterà naturalmente.

Il passo successivo e sparare raffiche nel bersaglio. Fai qualche passo indietro, alza la pistola e spara tre colpi, visualizzando il bersaglio con la "flash sight" a ogni colpo. Quando riuscirai a centrare il bersaglio con tutti i tre colpi in meno di un secondo e mezzo, puoi passare ad altri esercizi.

Bersagli multipli. Posiziona due o tre bersagli distanziati un paio di metri. Mettiti in posizione e spara un colpo per bersaglio. Varia: inverti l'ordine oppure, se sei con un amico, fatti chiamare da lui i bersagli ("Uno! due! etc). Comunque, il tuo obbiettivo è centrare i bersagli ogni volta, aumenta la velocità solo quando sei certo della tua accuratezza. All'inizio dovrai accompagnare il rinculo della pistola, con la pratica riuscirai a forzare il rinculo e puntare al bersaglio successivo prima ancora che il carrello abbia completato il suo movimento.

Spara in movimento. Dovresti essere in grado di colpire bersagli posti a 10m anche mentre ti muovi. Posiziona tre o più bersagli distanziati di qualche metro. Parti15-20m dal primo bersaglio: corri fino a dieci metri di distanza mentre estrai la pistola e visualizzi il bersaglio, fermati, mira e spara una scarica di due colpi. Fai un passo laterale per migliorare la visuale sul secondo bersaglio, mira e spara. Dovresti riuscire a usare la "flash sight" anche mentre ti sposti. Più ti soffermi più sarai accurato, ma in una situazione reale potresti non avere tempo per mirare a lungo: in una sparatoria il tempo scorre più veloce che nel poligono!

Prova anche il "Mozambique Drill", una tecnica di arresto. Se un compagno ti sta chiamando i bersagli, quando chiama un numero che hai già colpito, questa volta spara alla testa. L'idea alla base di questa variante è che se l'avversario cui hai sparato non si ferma e continua ad avanzare (perché è sotto l'effetto di droghe, ha un giubbotto antiproiettile o è semplicemente determinato), gli spari in testa. Il punto successivo approfondisce questo argomento.



Bersagli Umani

È molto più importante sapere dove sparare che la pallottola in se stessa. Sono due i punti più vulnerabili di un uomo, zone che se colpite possono verosimilmente provocare la morte o almeno arrestare una persona.

La cavità toracica è il "centro di massa" del corpo umano. Al suo interno ci sono una quantità di organi vitali: cuore, vene e arterie maggiori, polmoni e bronchi, trachea, esofago e strutture del sistema nervoso come per esempio la coppia di nervi vaghi. Questa zona si estende dal diaframma appena sotto lo sterno fino alle clavicole. È una zona abbastanza ampia come bersaglio. Non fa gran differenza per te il punto in cui penetra la pallottola, a meno che non raggiunga il cuore.
    • Il problema con questo tipo di colpo è che un avversario determinato o sotto l'effetto di droghe potrebbe non fermarsi subito: anche distruggendo il cuore di un uomo, questi ha ancora 20-30 secondi di completa coscienza e capacità motoria, durante i quali potrebbe ferirti o persino ucciderti. Considera che il cuore è un bersaglio difficile e che è quasi impossibile distruggerlo con un colpo solo. Questo significa che puoi assumere per certo che un avversario colpito nell'area toracica avrà più di mezzo minuto di autonomia per attaccarti. Di qui la regola di autodifesa di molti: spara finché la minaccia è terminata. In ogni caso sei tu a scegliere il tuo protocollo d'azione.
    • Se il tuo avversario veste un giubbotto antiproiettile, sparargli sul petto avrà il solo risultato di svuotare il caricatore.
    • La capacità di penetrazione delle tue pallottole è un altro fattore molto importante. Una buona penetrazione ti permette per esempio di colpire organi vitali anche da angoli sfavorevoli. Il proiettile potrebbe inoltre colpire la spina dorsale, immobilizzando l'aggressore.

La seconda area chiave è la cavità cranica. È molto più semplice: contiene il cervello e la parte alta della colonna spinale.
    • Il cervello è un bersaglio ovvio, ci sono però alcune considerazioni da fare. La fronte è formata da una delle ossa più dure del corpo umano e non è una superficie piana, è inclinata all'indietro o ai lati. È successo che una pallottola rimbalzasse sulla fronte di un uomo.
    • Fortunatamente, la zona sottostante la fronte fino alla mandibola è molle, con cartilagine e buchi che conducono direttamente alla parte bassa del cervello, al midollo allungato e alle vertebre cervicali. Il cervello è il bersaglio più semplice e una pallottola lì è letale, tuttavia l'assalitore incosciente potrebbe ancora compiere gesti dovuti a contrazioni nervose. Colpendo invece il midollo allungato o il midollo spinale nessun riflesso o contrazione può più avvenire, e si evita così il rischio di un colpo accidentale da parte dell'assalitore.
    • Se la situazione ti obbliga a rendere inerme un assalitore in modo certo e immediato, un colpo alla testa è indispensabile. Individua il bersaglio nella finestra compresa tra l'arcata dentaria superiore e le sopracciglia, larga quanto gli occhi. Questa zona si presenta più o meno identica a qualsiasi angolo un assalitore ti stia fronteggiando, e puoi individuarla anche da dietro o lateralmente.

Per allenarti puoi sostituire i bersagli circolari con una placca incurvata di 25/30x15/20 cm per rappresentare il torace e un bersaglio rettangolare di 7x12 cm per la faccia: molto più realistico e accurato. Nel valutare i tuoi progressi considera buono un colpo nel centro dei bersagli. Per le raffiche, concentrati più sulla velocità che sulle dimensioni della concentrazione dei proiettili; quanto ai colpi alla testa, che sia uno ma preciso (concediti più tempo per un colpo alla testa e sii più rapido quando spari al torace). Ricorda che il tuo obbiettivo è essere efficiente in una situazione reale: una raffica al torace è forse il modo più efficace e sicuro per bloccare un assalitore.



Fuoco Rapido

In molti poligoni al coperto non è permesso esercitarsi a fare fuoco rapido, pertanto ti conviene cercare un posto dove sia legale allenare questa utile tecnica. Le pistole semi-automatiche si dividono in due gruppi principali per quanto riguarda il funzionamento del grilletto

Le Glock e altre pistole a doppia azione costante (DAO) come le QA Walter e grilletti LEM e DKA, hanno un grilletto con tre posizioni. Spara al bersaglio; rilascia il grilletto lentamente finché non senti un click e la resistenza diminuire. Premendo ora il grilletto spari un'altro colpo. Sostanzialmente non devi rilasciare completamente il grilletto per poter sparare ancora dopo un primo colpo, con la conseguenza di una maggior accuratezza nei colpi singoli (perché il grilletto percorre poca strada), e, una volta che ci hai fatto la mano, una maggiore velocità rispetto agli altri tipi di pistole.

La maggior parte delle altre pistole (ad azione singola: SA, doppia azione: DA, ad azione doppia/singola: DA/SA) spara il secondo colpo solo dopo che il grilletto è stato rilasciato completamente e premuto di nuovo. Pistole SA e DA/SA saranno più adatte per cominciare a esercitarsi, in quanto il grilletto è più morbido di quello delle DAO.

Prova a sparare. Per prima cosa allenati a sparare il più veloce possibile dalla corta distanza (4-8 metri).

Quando un proiettile è sparato ecco cosa succede: il proiettile esce, il carrello scorre indietro ed è espulso il bozzolo. Il carrello scorre in avanti e la pistola subisce una spinta verso l'alto; quando il carrello si ferma in avanti la pistola è pronta per sparare di nuovo. Il carrello completa il suo movimento quando la pistola è ancora sotto l'effetto del rinculo.


Se premi il grilletto troppo presto, il secondo proiettile colpirà più in alto del primo. Se aspetti troppo, il colpo sarà verso il basso. O aspetti un po' di più (che è in contraddizione con il termine "rapido" di questo esercizio); o puoi concentrarti e sparare quando la pistola si sta abbassando e raggiunge il livello del bersaglio.
    • Per aumentare il controllo sulla velocità dei colpi puoi impugnare la pistola più saldamente: questo espediente influenzerebbe la precisione di un colpo singolo, ma in questo esercizio è la velocità ad essere allenata. Con una presa più stretta devi affidarti al ritmo e conoscere (sentire) il tempo di riarmo della pistola che stai usando.
    • Ogni modello e differenti calibri di pistola avranno tempi di riarmo diversi, perciò è opportuno provare numerosi tipi di arma. Se non sei familiare con il ciclo di riarmo, sarà difficile essere precisi anche solo a cinque metri di distanza.
    • Se dopo il primo colpo ti accorgi di sparare troppo in alto, prova a rallentare un po', o stringi di più la pistola. Se spari basso, aumenta la velocità o allenta la presa.


Quando sarai in grado di concentrare il fuoco in un'area di 20-25 cm da sette metri, puoi provare ad aumentare i bersagli, cinque-sei colpi contro uno e poi cambio etc.



Ancora Esercizi

Di seguito illustro altri esercizi ideati per allenare tecniche meno standard delle precedenti. Come già detto, stai pur certo che in una sparatoria reale non userai tecniche che non hai allenato.


Questo esercizio può essere eseguito prima di qualsiasi altro. L'idea è di simulare l'adrenalina di una situazione reale aumentando il tuo battito cardiaco. Fai una serie di piegamenti sulle braccia (assicurati di aver inserito bene la pistola nella fondina), finché non cominci ad affaticarti. Esegui l'esercizio che hai scelto: dovresti renderti conto che mirare con precisione è più difficile, mente la "flash sight" non dovrebbe essere compromessa, e questo è il punto dell'esercizio.


La maggior parte delle pistole semi-automatiche non spara se il carrello non è in posizione di batteria (cioè tutto avanti). Questo è un problema se la pistola è premuta contro qualcosa di morbido, come un aggressore. In questo caso una tecnica è allungare il braccio libero piegato a 90° e abbassare al livello dei fianchi la pistola. Puoi esercitarti contro un bersaglio alto e morbido, assicurandoti che il proiettile non possa rimbalzare. Spara dritto così da non bucarti il braccio. Non serve esercitarsi a lungo per questa tecnica, provala un paio di volte per farti un'idea.


"Caricare" un aggressore può sembrare un'idea stupida, ma se quello sta ricaricando o è in altro modo distratto, è una soluzione efficace che ti permette di neutralizzarlo sfruttando l'elemento sorpresa. Prepara un bersaglio che rappresenti il torace dell'aggressore, posizionati a 15-20 m. Copri la distanza correndo, finché non sei abbastanza vicino, rallenta, piega un po' le ginocchia e mantieni la parte alta del corpo rilassata, mira e spara.
    • Aggiungi difficoltà oltre alla corsa: un compagno può gridarti quando sparare (a intervalli irregolari), oppure fate una gara corsa contro ricarica. Parti quando il compagno comincia a ricaricare e fatti gridare quando ha finito, allora spara (in questo modo ti renderai anche conto di quanto ci impiega uno a ricaricare se devi piombargli addosso).
    • Se l'ambiente lo permette, puoi provare questa versione avanzata dell'esercizio. Posizionati a 15-20 m dal bersaglio. Un compagno mira a un altro bersaglio: impugna una pistola con un colpo solo nel caricatore e un caricatore pieno a portata di mano. Il compagno spara e tu cominci a correre mentre lui ricarica. Centra il tuo bersaglio appena puoi: l'obiettivo è fare centro prima che il compagno faccia altrettanto (dopo aver ricaricato). È buona norma eseguire questo esercizio posizionandosi in modo che nessuno dei due si trovi mai nella direzione in cui il compagno sta sparando.
    • Puoi provare a ricaricare in corsa. È la forma più avanzata dell'esercizio.




Consigli

  • Dovrai fare molta pratica per perfezionare il fuoco rapido, prova tutti i modelli che riesci a procurarti ed esercitati con regolarità.
  • C'è chi dice che non dovresti mai trovarti col caricatore vuoto, tuttavia contare i colpi può sembrare una distrazione in una sparatoria reale. Allenati sia nella ricarica d'emergenza che in quella tattica.
  • Sia che ti alleni per fini tattici o per autodifesa concentrati sulla prontezza e la "flash sight" piuttosto che sparare a ritmo lento e di precisione. Le distanze dovrebbero non superare i 15 metri (altrimenti la "flash sight" diventa inaffidabile).
  • Al momento dell'acquisto assicurati di comprare la pistola giusta per te!
  • Il fuoco rapido non è l'essenziale: "fuoco veloce controllato" è quello che ci interessa. A meno che tu non sia a contatto con l'assalitore devi essere in grado di bilanciare rapidità e accuratezza.
  • Pulisci la tua pistola con regolarità.



Avvertenze

  • Spara sempre e solo in luoghi sicuri. Un proiettile può percorrere chilometri e può venire deviato.
  • Una pistola è un'arma mortale. Assicurati di puntarla in ogni momento in una direzione sicura e non puntarla mai a un oggetto che non intendi colpire.
  • Tutti gli esercizi devono essere svolti in un poligono rispettando le norme di sicurezza, o in un locale privato con una pistola scarica (o caricata a
  • Informati sulle leggi relative al possesso e al trasporto di armi e rispettale.
  • In situazioni di combattimento la pistola è raramente la prima scelta: meglio fucili e fucili a pompa. Le pistole vanno bene per bersagli a 0-10 m; il fucile a pompa 2-40 m; un fucile 4-1000 m.
  • Le armi da fuoco sono molto pericolose. Usale solo se sei esperto o sotto la supervisione di un esperto.


Come Imparare il Kung Fu Velocemente

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Il Kung Fu è molto più di una forma di auto-difesa, è una forma di arte. Praticando il Kung Fu sarai in grado di migliorare il tuo benessere e la tua salute generale, oltre ad accrescere la tua flessibilità e la sicurezza in te stesso. I maestri di Kung Fu hanno impiegato decenni per acquisire l'esperienza necessaria per padroneggiare questa antica forma d'arte. Tuttavia, con persistenza e dedizione, puoi imparare i punti base del Kung Fu abbastanza in fretta. Prima di imbarcarti nell'apprendimento del Kung Fu, assicurati di essere abbastanza in forma da poter sopportare l'allenamento. Come vedrai, il principio fondamentale per imparare in fretta è lavorare con astuzia e combinare gli aspetti più importanti ed effettivi del Kung Fu.


Preparati fisicamente prima di iniziare l'apprendimento del Kung Fu, poiché il livello di resistenza è importante quando si compiono le mosse anche più basilari di questa arte. Cammina molto, fai yoga per raggiungere chiarezza mentale e pratica degli esercizi con i pesi come piegamenti sulle gambe e sulle braccia.


Concentrati su uno stile specifico di Kung Fu. Fai una ricerca sugli stili meridionali o settentrionali, sulle tecniche dure o soffici, e decidi quale è quella giusta per te. Il Kung Fu combina calci e pugni nell'auto-difesa, utilizzando l'energia interna per trarne forza. Impara e pratica le mosse basilari del Kung Fu come la posizione del cavaliere (a cavallo), calci laterali e il pugno rovesciato.


Fai una ricerca per trovare dei tutorial per imparare il Kung Fu. Crea uno spazio per l'allenamento di fronte alla TV o al computer. Guarda i video che mostrano i calci e colpi base del Kung Fu. Fai 100 calci frontali davanti allo specchio e fai attenzione ai dettagli come al fatto che la gamba dopo il calcio torni esattamente al suo posto. Usa un cronometro o un metronomo per un'accurata coordinazione dei tempi.


Pratica le tue mosse su un sacco pesante. Le mosse base del Kung Fu possono essere imparate in fretta in poche settimane, ma un apprendimento veloce richiede centinaia di ripetizioni degli esercizi negli importanti giorni iniziali di allenamento.


Rimani ben concentrato ogni giorno se vuoi imparare il Kung Fu in fretta. Sarebbe meglio se ti appoggiassi a un insegnante di Kung Fu per un paio di settimane per imparare le mosse basilari in modo appropriato. Consulta gli annunci per trovare un tutor ad un prezzo ragionevole. La disciplina necessaria per imparare velocemente il Kung Fu ti aiuterà anche ad avere più autostima e un senso di soddisfazione che ti rimarrà per molto tempo dopo che avrai imparato a padroneggiare quest'arte antica.




Cose che ti Serviranno

  • Cronometro
  • Sacco pesante
  • DVD istruttivo




Come Fare Stretching



Fare stretching migliorerà la tua flessibilità e ridurrà il rischio di lesioni ai tessuti connettivi ed altre esperienze poco piacevoli. Questa guida ti fornirà una varietà di tecniche, allo scopo di rinnovare o di stabilire la tua routine di allungamento. Usa i consigli che meglio si adattano alle attività che svolgi. Se hai una lesione, non fare stretching senza l’aiuto di un fisioterapista, per evitare di peggiorare la tua condizione.


Allunga il collo.
  • Inclina la testa all'indietro, ma non farla scivolare da un lato all’altro: è pericoloso. Allunga, invece, il collo a sinistra, a destra, avanti e indietro ma, prima di passare da un movimento all’altro, ritorna sempre al centro!
  • Tendi la testa fino a toccare la spalla con l’orecchio, poi inclinala all’indietro e falla muovere di 30 gradi da sinistra a destra e da destra a sinistra.
  • Assicurati di mantenere la mascella rilassata e la bocca leggermente aperta mentre inclini la testa.


Allunga le spalle.
  • Estendi un braccio lungo il petto.
  • Afferra l’avambraccio con il braccio opposto.
  • Tira il braccio fino a quando non lo senti allungare.
  • Spingi il braccio che stai allungando in direzione opposta, allo scopo di contrarre il muscolo nel caso in cui ti sembri di star allungando il petto invece della spalla.


Allunga i tricipiti.
  • Stendi il braccio destro verso l’alto.
  • Piega il gomito destro e metti l’avambraccio dietro la testa, tra le scapole e rivolto verso il basso.
  • Afferra il gomito destro con la mano opposta.
  • Spingi il gomito verso la testa.


Allunga le scapole.
  • Estendi le braccia davanti a te.
  • Unisci le mani ed intreccia le dita.
  • Allunga le braccia e cerca di spingere le scapole verso l’esterno.


Allunga i polsi.
  • Estendi il braccio.
  • Tira delicatamente la mano verso il basso con la mano opposta.
  • Ripeti con l’altra mano.


Allunga i quadricipiti.
  • In piedi, piega la gamba all’indietro, afferra il piede ed allungala.
  • Ripeti con l’altra.


Allunga i polpacci.
  • Porta una gamba in avanti ed appoggia il piede sul tallone, con la mano sulle dita.
  • Ripeti con l’altra gamba.


Allunga i tendini delle gambe.
  • Siediti sul pavimento, con le gambe estese.
  • Stenditi su una gamba cercando di toccare il piede corrispondente e mantieni la posizione per qualche secondo.
  • Ripeti con l’altra gamba e poi allungati cercando di toccare con entrambe le mani tutti e due i piedi.


Stretching totale per le gambe.
  • Stenditi sulla schiena ed estendi le gambe.
  • Afferra la parte posteriore della coscia.
  • Spingi le gambe in direzione del viso.
  • Esegui un movimento fluido, o ti farai male.


Allungati come una farfalla.
  • Siediti sul pavimento.
  • Unisci le piante dei piedi e spingi una in direzione dell’altra.
  • Cerca di avvicinare il busto ai piedi.
  • Metti le mani sulle caviglie, affinché i gomiti si allineino con le ginocchia. Non afferrare le punte dei piedi, afferrandole per esercitare maggior pressione con i gomiti eserciterai pressione sulle caviglie che si infiammeranno. Per esercitare maggiore pressione durante l'esercizio afferra i talloni e tirali verso l'alto mantenendo le punte dei piedi attaccate al suolo, in questo modo potrai spingere le ginocchia con i gomiti senza danneggiare le caviglie.
  • Spingi i gomiti contro le ginocchia, cercando di chiudere le gambe. Questo permette ai muscoli dell’inguine di contrarsi e ti consente di allungarti meglio.
  • Spingi le ginocchia verso il basso.


Allunga la parte inferiore della schiena.
  • Stenditi.
  • Porta una gamba verso il petto.
  • Ripeti con l’altra gamba e poi fallo con entrambe contemporaneamente.


Allunga la mandibola.
  • Inclina la testa da un lato, appoggia il mento sul palmo della mano e mantieni la mascella aperta.
  • Cerca di dire, o di mimare, il suono “Aaahh!”.
  • Tieni il mento con il pollice, l’indice e il medio.
  • Allungalo da destra a sinistra. Questo esercizio ti aiuterà se ti sei fatto male alla mandibola (per esempio, è utile per chi pratica la boxe).


Non farlo mai prima del riscaldamento. L’unica ragione per cui ti fa sentire bene allungarti prima di riscaldarti dipende dal fatto che il corpo invia degli antidolorifici naturali. Per proteggere i tessuti, devi far aumentare il ritmo cardiaco e permettere al sangue di circolare. E questo avviene solo durante il work-out.
  • Il nuoto è l’attività più indicata per far aumentare il ritmo cardiaco. L’acqua riduce lo choc causato al corpo, giacché esercita un controllo sulla gravità percepita.
  • Saltare la corda è un altro metodo efficace, ma potrebbe danneggiare il periostio della tibia, la membrana che avvolge le ossa e che permette al sangue di scorrere dal cuore ai muscoli connessi dal tendine.
  • Se non puoi andare in piscina, opta per la bici, a meno che tu non abbia problemi alle ginocchia.


Fare stretching prima dell’allenamento intorpidirà il Sistema Nervoso Centrale, il che non consentirà ai muscoli di svilupparsi in modo ottimale. Il Sistema Nervoso Centrale, infatti, genera resistenza in maniera naturale, stimolando i muscoli antagonisti quando pieghi un muscolo, allo scopo di prevenire un allungamento eccessivo o la rottura dei tessuti connettivi. Insomma, fai stretching solo alla fine del work-out.


Lo stretching dopo l’allenamento permetterà una circolazione ottimale dei fluidi corporei e garantirà una flessibilità adeguata, per prevenire che i tessuti connettivi scoppino durante la contrazione muscolare.






Consigli

  • Ogni posizione di stretching va mantenuta, senza muoversi, per 15-20 secondi. Così, il riflesso miotatico, che non permette ai muscoli di allungarsi per i primi 10-12 secondi, viene superato.
  • Non rimbalzare o ondeggiare durante lo stretching: non ti consente di allungarti bene e potrebbe causare lesioni.
  • Esegui gli esercizi lentamente ed accuratamente, per prevenire le lesioni.
  • Se sei alle prime armi, potresti usare un muro per appoggiarti o chiedere aiuto ad un amico.
  • Lo stretching non dovrebbe far male ma causare un bruciore leggermente fastidioso che dura per poco tempo.






Avvertenze

  • Non fare mai stretching se hai una lesione.
  • Ognuno ha i propri limiti fisici. Cerca di conoscere i tuoi, per evitare di farti male mentre ti alleni o ti allunghi. Ricorda che ciò che conta è il tuo benessere, specialmente quando fai sport.


















venerdì 23 gennaio 2015

Come Diventare Taoista

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Taoismo è un'antica filosofia cinese che sta diventando sempre più popolare in occidente a causa dell'enfasi che pone sulla semplicità, la naturalezza e l'armonia. A volte viene classificato come "religione", ma, a differenza di molte religioni, la filosofia moderna Taoista non richiede nessuna forma di fede o di iniziazione.


Prenditi un po' di tempo per te stesso e leggi il "Tao Te Ching", un antico libro di credenze popolari cinesi che si ritiene appartenga al VI secolo a.C. Non va letto tutto d'un fiato, richiede piuttosto un'attenta lettura e riflessione.
Cerca su internet per avere maggiori informazioni. Molte informazioni sul Taoismo si possono trovare anche nelle librerie e nelle biblioteche.
Considerati un Taoista se trovi interessanti le idee Taoiste. Per esserlo davvero, inizia ad applicare i principi filosofici alle tue azioni


Sarebbe saggio unirsi a un gruppo Taoista se ce n'è qualcuno dalle tue parti. Ciò può darti grandi benefici e avvicinarti sempre di più al raggiungimento di una pace del corpo e della mente. Altrimenti cerca su internet una comunità Taoista online a cui unirti.


Sfrutta le idee Taoiste per cambiare il tuo modo di pensare e il modo in cui vivi la tua vita. Ciò può portarti al raggiungimento di una comunione spirituale e filosofica. Questa comunione è anche conosciuta con il termine di "pace". Anche prima di aver raggiunto questa pace,la vedrai diffondersi tra le persone e il mondo che ti circondano.


Impara una forma d'arte che puoi apprendere a livello interiore come il Qi Gong, il Tai Chi, o lo Yoga Taoista.


Consigli

  • Assicurati di trovare una buona traduzione del Tao Te Ching e degli altri testi cinesi. Poichè la lingua cinese e quella italiana sono così differenti, una buona traduzione può fare la differenza.
  • Wu Wei (non-azione) è un principio fondamentale del Taoismo ed è un buon punto di partenza. Wu Wei consiste nel sapere quando agire e quando non agire. Ciò ti permette di fare tutto ciò che è necessario senza spendere troppe energie. Tra gli altri principi importanti ci sono i "Tre Gioielli del Taoismo": Compassione, Moderazione e Umiltà.
  • Un altro importante maestro Taoista fu Zhuangzi. La sua opera offre una prospettiva più concreta e divertente dei principi Taoisti. Lao-Tzu e Chuang-Tzu costituiscono lo Yin e Yang dei principali testi Taoisti. Si raccomanda di leggerli entrambi.
  • Alcune persone si riferiscono al Taoismo con il termine "Daoismo". Si tratta di un termine più corretto da un punto di vista linguistico, ma non è molto diffuso. Entrambe le varianti sono corrette, perciò utilizza quella che preferisci. A prescindere da come scrivi la parola, la pronuncia corretta è comunque "daoismo".
  • Tao (o Dao) significa "La Via". Questa definizione va però considerata come troppo semplificativa, poichè molte persone sostengono che il vero significato del termine "Tao" non può essere espresso a parole. Lao-Tzu scrive: "Il Tao che può essere spiegato a parole non è il Tao eterno."
  • Il termine cinese "neijia" (arte marziale interiore) segue molti principi Taoisti. Infatti, alcuni la chiamano "Taoismo fisico".
  • Sei mai stato "tutt'uno con la via"? Si tratta di agire senza sforzo non agendo. Se per te questo ha senso, sei sulla buona strada.
  • Il Taoismo usa piuttosto spesso analogie tratte dalla natura. Per esempio, l'acqua scorre lungo il fiume senza sforzo; scorre in modo naturale. Se l'acqua incontra un ostacolo, non lo combatte; gli scorre accanto e continua il suo tragitto. Un grande albero può sembrare più forte di un filo d'erba, ma durante un uragano l'albero viene sradicato, mentre il filo d'erba si flette con il vento. Perciò la forza può presentarsi anche in ciò che sembra debole.

Avvertenze

  • Non cercare di seguire la via del Tao (spesso chiamata semplicemente "La Via" o "Il Viaggio") solo per fare colpo sugli altri o per sembrare una persona profonda. In tal caso alla fine non riceverai nessuna ricompensa. Non trarrai nessun beneficio dal Taoismo se ti approcci a questa filosofia con quest'attitudine. Il risultato sarà solo quello di apparire una persona profonda, così come un lago può apparire molto più profondo di quanto non sia in realtà. Chi ti conosce davvero si accorgerà di quanto la tua profondità sia in realtà solo un'apparenza.








Come Attrarre Donne Coreane e Uscire con Loro

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Che tu sia del posto o un espatriato che vuole uscire con donne coreane, che tu sia in Corea o no, ecco alcuni consigli specifici per riuscire ad avere successo nell'attrarre il numero maggiore di donne coreane possibile.

Capisci le donne coreane. Sono orgogliose della loro cultura, quindi dimostra di apprezzarla. Il modo più semplice è con il cibo, ad esempio con il bulgogi, il kimchi, il bibimpap, ecc. Se riesci a dimostrarle che hai una mentalità aperta, ad esempio mangiando questi cibi e facendole capire che ti piacciono, è già un grande passo in avanti.
Sii un gentiluomo e vestiti bene. Le donne coreane amano gli uomini che sanno vestirsi, perché uno dei loro passatempi preferiti è quello di parlare di moda. Le donne coreane amano le tendenze, quindi se hai un buon modo di vestire avrai già guadagnato molti punti. Tieni presente che molte donne coreane potrebbero preferire il modo di vestire orientale, mentre altre quello occidentale.
Sii pronto a parlare di te stesso. La maggior parte dei ragazzi non sanno cosa dire - e forse è un problema generalizzabile a tutti gli uomini. Preparati 3 cose interessanti da dire riguardo te stesso ed usa questi argomenti nelle tue conversazioni. Sogni di fare paracadutismo? Sei un chitarrista o un artista? Devi essere pronto a parlare di qualcosa di interessante, di modo che le conversazioni siano più semplici. Cerca di riassumere la tua identità in 3 frasi, in modo che possano capire velocemente chi sei veramente. La maggior parte delle donne coreane sono molto curiose degli uomini che conoscono durante la loro vita.

Cerca di gestire la gelosia delle donne coreane nella maniera giusta. Possono essere molto gelose, ma il lato positivo di tutto ciò è che sono anche molto competitive. Puoi utilizzare questi aspetti della loro personalità per farti desiderare. Invitale tutte allo stesso party o evento sociale... e voilà. Qualcosa di magico succederà!

Entra in contatto con loro. E' molto importante entrare in contatto con una donna coreana; ciò significa avere punti in comune nel pensiero, nelle credenze e anche nelle abitudini di tutti i giorni. Anche in questo caso è meglio sapere cosa dire riguardo ciò ed esprimerlo chiaramente quando parli con loro. Cosa ti piace? In cosa credi? Cosa ti appassiona?

Impara le tattiche di romanticismo che puoi trovare nei film coreani. Come per quanto riguarda le culture asiatiche, ciò è molto importante anche con le donne coreane. Le donne coreane sono dipendenti dall'amore e dal concetto di amore e romanticismo. Alcune sognano di essere le protagoniste del proprio "dramma", e a volte ne creano uno per poter aver quel ruolo. E, sfortunatamente, tu avrai una parte fondamentale in questo dramma. Siamo gli amanti, gli amici che potrebbero essere amanti, il ragazzo che lei incontra casualmente a lavoro o al centro commerciale. Ciò che devi capire è che dovrai vedere te stesso come la sua fuga dalla realtà. Le donne sono stanche della loro vita mediocre e del loro lavoro, e vogliono quella scintilla che potrebbe cambiare le loro vite e renderle divertenti ed emozionanti. Studia questi film ed emula i personaggi maschili.

Come Valutare la Qualità di una Spada Giapponese

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La maggior parte delle persone che compra una spada lo fa per la bellezza dell'oggetto o perché si dedica al collezionismo. Può capitare tuttavia, che acquisendo un minimo di nozioni di kendo o kenjutsu, certe spade acquistate a caro prezzo si rivelano poi per quello che effettivamente sono: una costosa fregatura! Leggere questo post può aiutarti a valutare correttamente una spada giapponese imparando anche qualche termine specifico.


Per prima cosa, valuta se lo Tsukaito (il rivestimento dell'impugnatura) è legato ben stretto.

Se vuoi usare la spada, il fodero dovrebbe avere un Sageo (fettuccia di cotone intrecciata utilizzata per fissare il fodero alla cintura).


La punta della spada non dovrebbe formare un angolo troppo acuto.


Se il venditore ti dice che la spada è fatta in acciaio al carbonio, probabilmente non sa di cosa sta parlando (l'acciaio contiene sempre una quantità di carbonio, altrimenti sarebbe ferro). Comunque sia, parlando in generale, il termine acciaio al carbonio può aiutare a capire se la lama è inossidabile o meno. Se è inossidabile, allora parliamo di una riproduzione moderna da mettere semplicemente in mostra (la lama non terrà l'affilatura e il valore economico della spada sarà piuttosto scarso).


Una spada fatta a mano non ha la denominazione "Made in China".


Se la lama è ben tenuta o di recente fattura (esistono anche delle buone spade moderne), assicurati che sia ben tagliente (dovrà essere più affilata del più affilato coltello da cucina che tu abbia mai usato). NON FARLO TAGLIANDOTI LE DITA! Impara a valutare l'affilatura della lama con metodi sicuri (ne puoi trovare svariati in rete) o ignora del tutto questo passaggio.

La spada dovrebbe avere un Mekuki, il piolo o "caviglia" che tiene assieme lama e impugnatura.


La lama non dovrebbe essere triangolare.


La linea che corre sul rovescio della spada è disegnata da delle scanalature che servono ad alleggerire la struttura della lama e a renderla più flessibile senza indebolirla. Altre scuole di pensiero sostengono che serva a estrarre più facilmente la lama dal corpo del nemico, evitando l'effetto "ventosa". Più raramente, la lama viene lavorata in questo modo per eliminare eventuali impurità nel metallo.


Il rovescio della spada e i lati adiacenti ad esso dovrebbero essere lucidi (ci sono dei kata nei quali si utilizza la lama della katana come uno specchio per individuare eventuali avversari alle spalle), mentre il centro e la lama possono risultare leggermente più opache (ma comunque lucide); devono presentare il disegno caratteristico che ricorda la venatura del legno o il fluire dell'acqua. Questo motivo è unico per ogni spada ed esprime la sua personalità. Nelle spade antiche, questo disegno era il risultato di un ripetuto processo di forgiatura, ma in quelle moderne potrebbe essere fatto ad arte o ottenuto per corrosione.

Impara a valutare l'età della spada. Le lame giapponesi possono essere classificate in base all'era in cui sono state forgiate (ad esempio, le spade dell'era Gendo risalgono al periodo che va dal 1877 al 1945). Indicativamente, più una spada è antica, più ha valore, anche se molto dipende dal fabbro che l'ha forgiata (una spada antica forgiata da un fabbro minore ha meno valore rispetto a una di fattura più recente forgiata da un maestro). In particolare, le spade forgiate in prossimità della Seconda guerra mondiale hanno scarso valore, perché prodotte in massa (esistono comunque maestri artigiani che si sono distinti in tempi moderni). In generale, le lame recenti possono andare bene come souvenir o per allenarsi, meno per il collezionismo.


Prima di spendere tanti soldi nell'acquisto di una spada, leggi un buon libro che abbia per argomento la valutazione delle spade giapponesi, esamina personalmente quante più spade ti è possibile (vai in un museo) o, ancora meglio, rivolgiti a un esperto.

Sappi che, se la spada è di valore e ci lasci sopra dei segni toccando la lama con le dita, potrebbe costarti 300 euro al centimetro farla lucidare di nuovo!

 

Consigli

  • Non esistono katana dalla lama dritta. Se ne vedi una, è più probabile che sia una spada proveniente dal medio oriente. Non è detto che una spada orientale dritta sia una lama ninja, anche se i ninja erano famosi per impugnare spade di questo tipo.
  • Subito dopo l'acquisto, riponi la spada in un contenitore appropriato, dato che portarla in giro potrebbe essere illegale.
  • Se tocchi la lama, passaci poi sopra, entro breve tempo, un panno specifico per la lucidatura del metallo o applicaci sopra un buon olio trasparente (WD40 o olio per bambini). Gli acidi della pelle umana possono danneggiare la lama o lasciare un alone di ruggine. Ciò si rivela particolarmente vero per le lame antiche e alcune di quelle moderne (più è alta la percentuale di carbonio più ci sono probabilità che si formi la ruggine). Nel dubbio, strofina la lama e lubrificala.
  • Per una protezione a lungo termine delle altre parti della spada (in particolare quelle che non sono in metallo o in tessuto), si può utilizzare della cera microcristallina per la protezione del legno. Se però hai dei dubbi, chiedi prima ad un esperto. Una cera del genere può andar bene anche su certe parti metalliche, anche se per queste l'olio dovrebbe bastare. Leggi le istruzioni sul prodotto prima di applicare la cera! Se metti troppa cera o si formano degli aloni, usa subito dell'olio trasparente per dissolvere la cera. Non ricorrere a sostanze acide!
  • Una vera spada non dovrebbe avere simboli sulla lama.


Avvertenze

  • Ricorda che le buone spade sono quelle taglienti, e per tale motivo è possibile ferirsi con esse.
  • A meno che tu non sappia quello che stai facendo, non provare ad affilare da solo una spada di valore, potresti graffiare la lama o addirittura distruggerne la geometria (il suo profilo)!
  • Fai molta attenzione quando maneggi una spada, potresti rovinarla o farti del male, se non la usi correttamente.






giovedì 22 gennaio 2015

Come Difenderti da un Attacco

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La differenza tra scappare via e convertirti nel titolo di testa del quotidiano di domani dipende dalla tua effettiva preparazione per proteggere te stesso in una brutta situazione. Tenendo queste informazioni a mente, saprai cosa può essere fatto prima e durante un attacco.


Esistono diversi tipi di confronti:
  • Il “dare sui nervi”, ovvero il confronto prima che esso sfoci in un litigio.
  • Il “duello”, un incontro organizzato per risolvere una disputa tra le parti in conflitto, o l'imboscata.
  • La rissa, che di solito inizia solo dopo che il confronto verbale si è estinto e qualcuno tira un pugno.
  • Un'imboscata è solitamente premeditata e l'aggressore (possono anche essercene vari) attaccherà quando sentirà che è il momento giusto, generalmente dopo aver distratto la vittima con una domanda come “Sai che ore sono?”.



Preparazione

Pensa alle situazioni potenziali in cui potresti aver bisogno di difenderti. Gli attacchi non sono mai esattamente uguali, dunque pensa a cosa fare in ogni caso considerandoli da diversi lati o in differenti situazioni (numeri maggiori di persone, da solo, di sera o di giorno, l'aggressore è armato o non è armato, dimensioni del perpetratore, intenzioni dell'aggressore). Pensandoci su in anticipo, avrai meno probabilità di rimanerne scioccato o di farti prendere dal panico qualora accadesse davvero.


Segui un corso di autodifesa. Essere effettivamente capace di gestire queste situazioni potenziali e consultare un esperto ti aiuterà immensamente. Prova a praticare una delle distinte arti marziali.


Confronti

Se ti ritrovi in una situazione scomoda, prova ad andartene. In una situazione sociale scomoda, ciò può avvenire in maniera molto semplice, ovvero puoi mostrarti assertivo (“Allontanati!”). Porta tutti i cammini verbali o direzionali verso il non-confronto; il vero confronto fisico dovrebbe essere la tua ultima linea di difesa, anche se talvolta potrebbe essere l'unica alternativa.


Prova a stare in piedi allargando i piedi, in verticale o in orizzontale, in modo che essi si trovino in una posizione diagonale (una posizione di lotta tipica delle arti marziali). Ciò farà diminuire la tua probabilità di essere steso o spinto.


Fai una valutazione del tuo potenziale aggressore: alto/basso, robusto/magro, uomo/donna. Guarda le sue mani. Se dovesse avere intenzione di attaccarti con le mani, esse dovrebbero essere in vista. Tuttavia, se sta nascondendo un'arma, le manterrà nascoste o lungo i fianchi.


La migliore tattica in qualsiasi confronto è FUGGIRE, a meno che non sospetti che l'opponente abbia un'arma a lunga gittata.






Prepararti per un Confronto

Un segnale semplice per giudicare se un confronto ha superato il confine dello scambio verbale si ha quando l'avversario comincia a invadere il tuo spazio personale. Per marcarlo, crea una barriera. Non devi fare altro se non mettere le mani davanti a te assumendo un gesto conciliatore/pacifico (con i palmi verso l'esterno). Se l'aggressore prova a oltrepassare la tua barriera, stai entrando nel territorio del confronto fisico, per quale altra ragione questa persona si avvicinerebbe tanto? Il consiglio generale (ma non di certo è gradevole), a questo punto, è mettere fine al litigio il più rapidamente possibile, colpendo per primo e in maniera dura, colpendo tutte le volte che puoi e fuggendo. Ciò va contro lo spesso citato “bushido” o il codice dei guerrieri e il nostro buon senso innato e civile, ma non molti aggressori hanno a cuore questi aspetti.






Difendere Te Stesso se Ti Attaccano Frontalmente

Se l'aggressore cerca di darti un pugno o di afferrarti mentre sei in posizione frontale, avvicina le mani strette in pugno alla fronte creando una specie di gesto “Non sul viso!” e tieni le braccia strette al tuo corpo. Questa potrebbe sembrare una posizione difensiva debole, ma va a tuo vantaggio dal momento che fa abbassare la guardia dell'opponente. Inoltre, questa posizione protegge il tuo viso e le tue costole, due aree che dovrai tutelare.


Dalla tua posizione “Non in viso!”, quando sei vicino al tuo aggressore, spingi i gomiti in direzione delle sue costole inferiori o verso la parte inferiore dei muscoli pettorali. Questi sono punti sensibili e il tuo movimento può causare tanto dolore.


Se la parte superiore del corpo dell'aggressore è lontana da te ma sei ancora in pericolo (per esempio il tuo opponente sta cercando di farti soffocare), attacca le sue gambe. Questo è specialmente efficace sui perpetratori più grossi, perché, più robusti sono, più tensione avranno nelle gambe e nelle ginocchia. Non dare un tipico calcio in stile Karate Kid, piuttosto, scalcia i suoi stinchi come se giocassi a calcio (con il dorso del piede). Questo è un calcio veloce e doloroso. Inoltre, se le sue gambe sono abbastanza vicine, alza un ginocchio verso la parte interna della sua gamba (nervo femorale), la parte esterna della gamba, il ginocchio o l'inguine. Ciò nuocerà al tuo aggressore e potrebbe renderlo inabile, perché bastano cinque-sette kg di pressione per far rompere un ginocchio.


Se la testa del tuo opponente è vicina a te (il che è spesso il caso quando attacchi le sue gambe), ti conviene attaccarla. Prova a mettere le dita negli occhi o a esercitare pressione su di essi, perché nessuno può resistere a una ditata nell'occhio, per quanto grande e grosso sia. Battere le mani sulle orecchie può intontire o, se fatto perfettamente, rompere i timpani. Colpire le ossa zigomatiche può causare ferite o rotture. Colpire il naso può causare un sanguinamento e una cecità temporanea.



In alcuni casi, potresti attaccare anche il collo dell'aggressore (solitamente lo avrai vicino se anche la testa sarà in tua prossimità). Per far soffocare efficacemente qualcuno, non provare la tipica mossa hollywoodiana “mani intorno a tutto il collo”, metti il pollice e le dita intorno alla trachea (specialmente facile da trovare sugli uomini dal grande pomo d'Adamo). Inoltre, sotto la trachea si trova la fossetta del giugulo. Scava, muovi le dita e affondale nell'incavo e avvertirà un dolore intenso, probabilmente cadrà.






Attacchi in Posizione Posteriore

Se un aggressore cerca di attaccarti da dietro per soffocarti, spingi il suo avambraccio contro la tua clavicola invece di provare a togliertelo direttamente di dosso (il che non serve molto). Metti una mano sull'incavo del gomito (sull'avambraccio) e una mano sotto di esso (in modo che le tue mani siano su entrambi i lati del gomito). Poi, con un unico movimento forte e determinato, fai un passo avanti e muovi tutto il tuo corpo come se il braccio fosse il cardine e il tuo corpo una porta scorrevole. Ciò ti aiuterà a liberarti dalla sua presa e lascerà la sua testa, le sue costole e le sue gambe indifese per il tuo contrattacco (ricorda anche che, quando il tuo aggressore è dietro di te, le sue tibie si trovano proprio dietro le tue gambe, dunque sono vulnerabili).


Se l'aggressore cerca di coglierti alla sprovvista da dietro, abbassa velocemente e violentemente i tuoi fianchi come se ti stessi lasciando cadere su una poltrona soffice. Ciò renderà più difficile afferrarti e ti darà un momento extra per attaccarlo e colpirlo (fallo sugli stinchi).


Se l'aggressore sta cercando di strangolarti mettendo le sue braccia intorno al tuo collo, porta in avanti l'avampiede, come se avessi appena scalciato un pallone da calcio, e, rapidamente e CON FORZA, colpisci l'area tra la caviglia e la parte centrale della gamba. Questo farà (ammesso che il movimento sia abbastanza forte) rompere la gamba.





Altre Situazioni Potenziali

Se cadi, cerca di finire sul tuo aggressore. Mentre cadete, mantieni appuntiti i gomiti e le ginocchia e cerca di colpire l'inguine, le costole e il collo dell'opponente.


Se il tuo aggressore ti sta colpendo mentre siete sul pavimento e ti ha bloccato, afferra il suo corpo tirando le giunture del braccio o trattieni una sua mano sul suolo. In seguito, appoggia una gamba in maniera salda sul pavimento, salta aiutandoti con questa parte del tuo corpo e gira i fianchi. Ciò ti farà ritrovare sul tuo aggressore, il che dovrebbe essere fatto colpendolo con i tuoi punti acuti, come i gomiti.


Se un assaltante ti attacca con un'arma, sappi qual è la sua funzionalità. Se ha un coltello, prova ad allontanarti dal raggio di pugnalamento e, se ha una pistola, non escludere di scappare e di scansarla muovendoti a zigzag. Inoltre, l'avversario fa affidamento sull'arma e può lasciare se stesso in una posizione indifesa, affinché tu possa afferrare/bloccare la mano che ha la pistola o provare un attacco differente.


Se riesci ad andartene in maniera sicura, non esitare. Assicurati di essere in salvo dal tuo aggressore quando decidi di smettere di difendere te stesso.



Consigli

  • Impara a controllare sia le tue paure sia le tue scariche di adrenalina, giacché sono alcune delle più probabili cause degli errori all'inizio di una situazione di lotta. Quando qualcuno ti attacca, non solo avrai paura, ma il corpo pomperà adrenalina. Se si presenta solo una delle due sensazioni (preferibilmente l'adrenalina), dovrebbe andare tutto bene. Se hai paura di intervenire, ma lo vuoi, o soffri di una fobia paralizzante, come quella del palcoscenico, e ti congeli, l'adrenalina si mescolerà con la paura: i tuoi muscoli si bloccheranno e tutte le tue conoscenze, la tua esperienza e la tua motivazione andranno perdute.
  • In una situazione di autodifesa, opta per un'attitudine “non me”: non lasciare che sia tu a essere colui di cui si parlerà sui giornali domani mattina. Ciò comincia ben prima del litigio, perché i violentatori e gli aggressori esperti sceglieranno le loro vittime non per quello che indossano o per quello che sono, ma per come si comportano. Se sei sicuro di te, non sarai uno dei loro bersagli.
  • Mantieniti distaccato. Non lasciarti prendere dal panico se qualcuno si comporta in modo ostile. Ciò farà sospettare all'aggressore che tu sia debole.
  • Se si tratta di una situazione di violenza domestica, potresti chiederti a che punto cominciare a difenderti rivolgendoti alle autorità. Secondo gli standard legali, qualsiasi contatto non legittimato è un assalto. Se questa persona ti ha “solo” spinto, questo è comunque un attacco, può essere comunque pericoloso e tu ti meriti comunque di proteggere te stesso.
  • Ricorda sempre che la persona che cercherà di aggredirti probabilmente lo ha già fatto in precedenza. Evita il confronto e, se non dovesse servire, fai tutto quello che puoi per andartene velocemente e in modo sicuro.
  • Se qualcuno ti aggredisce, tu hai ragione e l'altra persona ha torto. La sua motivazione probabilmente è volere i tuoi soldi, i tuoi possedimenti o il tuo corpo, mentre la tua è l'auto-preservazione. Hai un diritto umano di base, che è quello di difendere te stesso e le persone che ami. Ma ricorda, il primo mezzo per difendersi è la fuga! In un tribunale, qualora dovessi arrivare a questo punto, puoi giustificare le tue azioni affermando che si è trattato di difesa personale SOLO se hai colto ogni opportunità disponibile per evitare il confronto e per fuggire. Se diventa chiaro che hai avuto la possibilità di metterti in salvo ma non l'hai colta, questo non è più un caso di difesa personale, diventa una condotta riottosa e un assalto. Sei responsabile di prendere le misure APPROPRIATE. Essere aggrediti non è una scusa per uccidere o per maltrattare un'altra persona quando avresti potuto farne ragionevolmente a meno per difenderti.
  • Se pensi di avere la possibilità di capitare in un brutto quartiere o in un posto in cui potrebbe avvenire un attacco, tieni dello spray al peperoncino con te. Questo potrebbe essere un salvavita inestimabile. Mai tenere un'arma potenzialmente letale come un'arma da fuoco o un coltello, giacché potresti far trasformare un'aggressione in una lotta letale, specialmente se l'aggressore è armato.
  • Non agire in maniera rude sotto nessuna circostanza. Facendolo, probabilmente farai aumentare la rabbia dell'opponente e gli farai pensare che debba risponderti nello stesso modo, e l'unica maniera per essere più brusco di te è riducendoti in poltiglia.
  • Se ne hai l'opportunità, parla con i tuoi amici su come bisognerebbe difendersi in una situazione pericolosa. Se possibile, mettete in scena delle situazioni potenziali cercando di capire dove si potrebbe colpire qualcuno e cosa sembra funzionare per controbattere e cosa no.
  • Minacciare un aggressore con uno strumento come un coltello o un'arma da fuoco è una cattiva idea, a meno che non temi per la tua vita. Non vale la pena andare in prigione per un assassinio, volontario o involontario, o per farti uccidere per il tuo portafoglio. Ricorda che l'aggressore probabilmente è più forte e più esperto nel lottare di te, o non ti avrebbe scelto.
  • Cerca sempre i punti vulnerabili. Quello di un uomo è solitamente l'inguine. Un buon pugno in quest'area è molto doloroso. Quello di una donna in genere consiste nel tirare i capelli o è rappresentato dalle ascelle.
  • Chiuditi in te stesso creando una specie di palla (ma resta in piedi) in modo da usare gli stinchi e le braccia per proteggerti.





Avvertenze

  • Non lasciarti coinvolgere dalle risse sorte per ragioni banali, come i disaccordi al bar su argomenti come birra/ragazze/squadre di sport. Sii una persona migliore e vai via. Vali di più di tutto questo.
  • Questo piano non copre ogni situazione, ma è una breve panoramica di quello che puoi aspettarti. Non sei completamente al sicuro; tuttavia, dopo aver letto e capito, il tuo stato mentale e la tua preparazione saranno migliori nel caso dovesse succedere. Soprattutto, ricorda che la ragione è dalla tua parte e che in alcuni casi puoi decidere di non essere la vittima.
  • Portati dietro un'arma solo se sei stato allenato a sufficienza per usarla legalmente ed efficacemente. Quello che hai può essere preso e usato contro di te.
  • In molti casi, puoi mettere fine immediatamente alla situazione dando il tuo portafoglio all'aggressore. Questa è una scelta logica, specialmente se ti minaccia con un coltello o con una pistola. La tua vita vale molto di più del denaro e delle carte che hai con te. Lancia il portafoglio lontano da te e scappa.
  • Dai all'aggressore quello che esige. Normalmente, si prenderà semplicemente quello che vuole e andrà via. Se provi a resistere, rischi di essere anche ferito, o peggio. Queste tecniche dovrebbero essere usate se la lotta è inevitabile, per esempio se l'avversario sembra pronto a colpirti prima di chiederti qualcosa. Sopravviverai molto più a lungo se cedi di fronte alle sue richieste. Una volta che avrà il tuo portafoglio, cancella tutte le tue carte di credito e denuncia immediatamente il furto alla polizia, poi vivi il resto della tua vita, tre cose molto importanti che non potresti fare se cercassi di lottare contro un aggressore armato.






mercoledì 21 gennaio 2015

Come Scegliere un'Arte Marziale





A meno che tu non sia Daniel Larusso e che il tuo vicino di casa non sia il signor Miyagi, probabilmente dovrai fare qualche ricerca prima di decidere qual è il tipo di arte marziale che meglio si adatta a te. Eccoti un post che ti aiuterà a orientarti.


Stabilisci il tuo budget. Alcune arti marziali, infatti, richiedono un consistente investimento per quanto concerne le attrezzature. Per esempio, una buona armatura da kendo può arrivare a costare 800 euro, mentre, il karate richiede solo un’uniforme bianca di cotone. Insomma, informati bene prima. Non ti conviene interessarti a qualcosa che non potrai permetterti.


Determina il tuo obiettivo. Fondamentalmente, esistono quattro categorie:
(a) Salute e fitness.
(b) Interesse per l’arte marziale vera e propria con i conseguenti benefici dal punto di vista della salute e della propria forma fisica.
(c) Diventare parte di un patrimonio e di una tradizione culturale che ha centinaia o migliaia (a seconda dell’arte marziale) di anni.
(d) Vincere trofei durante le competizioni sportive.


Decidi lo stile che preferisci. Potresti sceglierne uno più duro, come quello del muay thai (originario della Tailandia) o della boxe occidentale, uno stile semi-duro, come quello del taekwondo o dell'hapkido (entrambi coreani), uno più soft, come l'aikido (Giappone) o uno dei tanti stili di kung fu (Cina), un’arte di combattimento come il jiu jitsu (proveniente dal Brasile e dal Giappone) o le arti marziali occidentali (Europa). Vuoi competere su un ring con opponenti che abbiano il tuo stesso stile, studiare le tradizioni di una particolare cultura o fare un corso di autodifesa? I metodi di allenamento sono tanti e diversi e la maggior parte delle scuole di arti marziali si concentra su un singolo aspetto. Una scuola che pretende di fare di te il re del ring, un guerriero imbattibile, una persona in salute e in forma e un esperto del patrimonio culturale dell’arte marziale cui ti stai dedicando t’insegnerà tutto e niente.


Riconosci i tuoi limiti fisici. Se hai superato una certa età o non sei particolarmente atletico/a, il wushu (cinese) probabilmente non fa per te ma il tai chi (sempre cinese) potrebbe essere l’attività giusta. Inoltre, devi essere consapevole del fatto che le arti marziali che prevedono colpi, come il karate e il taekwondo, non sempre si adattano ai fisici più minuti (anche se questa non è affatto una regola assoluta). Il judo e il jiu jitsu, che sono arti marziali che si basano sul combattimento ravvicinato, enfatizzano la tecnica e la potenza, due fattori indispensabili per fare progressi; mentre l'Aikido la tecnica e lo sfruttamento della forza altrui. Gli stili di combattimento cinesi, infine, si fondano unicamente sulla tecnica e il successo che si può ottenere praticandoli dipende poco dall’altezza o dal peso dell’atleta.


Valuta i tuoi interessi culturali. Se provi rispetto verso una certa cultura o questa ti attrae, conoscerla meglio mediante un’arte marziale può essere una grande esperienza. Se è questo il tuo scopo, scegli una scuola in cui insegni un professore nativo o qualcuno che si sia formato seguendo le lezioni di un insegnante del Paese di origine dell’arte marziale che praticherai.


Prendi in considerazione anche l’efficacia dell’arte marziale. Per esempio, un’arte marziale moderna come il krav maga (israelita), le arti marziali occidentali come l’ARMA o l’AES (europee) o i corsi tenuti da soldati esperti o da poliziotti daranno una grandissima importanza all’aspetto “marziale” e si focalizzeranno meno sull’ ”arte”. Questo, però, non significa che le arti tradizionali asiatiche valgano di meno, anzi. Il punto è che le arti marziali asiatiche richiedono più tempo prima di dare risultati per quanto concerne le capacità di autodifesa. Tuttavia, se la tua unica preoccupazione riguarda l’efficacia marziale e la capacità di difenderti da solo/a nella vita di tutti i giorni, lo sforzo fisico e mentale richiesto per sviluppare tali abilità deve essere messo sulla bilancia con la possibilità di comprare semplicemente un’arma e di apprendere a usarla.


Decidi quando iniziare. Se vuoi, osserva le lezioni in silenzio. A qualcuno, invece, conviene cominciare ad allenarsi sin dalla prima volta in cui mette piede nella scuola. Tale scelta dipende dal tuo modo di essere.


Stabilisci se lo stile d’insegnamento si adatta o meno alla tua personalità. Se hai intenzione d’imparare delle arti marziali pratiche, durante la lezione i dilettanti vengono incoraggiati a partecipare attivamente nel combattimento o tutto questo è riservato solo agli studenti più avanzati, i quali hanno una maggiore familiarità e hanno dato più soldi al dojo?
  • In ogni caso, sii consapevole del fatto che i combattimenti tra dilettanti, anche quelli incoraggiati, dovrebbero essere più controllati e limitati, dal momento che essi non hanno ancora la capacità di rendersi conto della potenza dei propri colpi.


Osserva gli studenti della scuola, le interazioni che hanno tra di loro e quelle che hanno con gli atleti più avanzati. Sono amichevoli e disponibili? Sono rispettosi? Potresti considerarli amici? Trascorrerai molto tempo con loro, dunque è fondamentale capire la loro personalità. Come se questo non bastasse, metterai nelle loro mani la tua sicurezza. Se noti che ti senti a disagio, cerca un’altra scuola.


Controlla le qualifiche del tuo insegnante ma non preoccuparti troppo dei certificati perché non esistono standard universali; quello che davvero conta è:
  • Da chi ha imparato?
  • Per quanto tempo ha studiato con questa persona?
  • Da quanto tempo pratica l’arte?
  • Ha esperienza come insegnante o è solo un/a esperto/a? Infatti, proprio come nel calcio ci sono eccellenti giocatori che possono essere pessimi allenatori (e viceversa), esistono grandi artisti marziali che non necessariamente hanno la capacità d’insegnare.


Stabilisci una significativa quantità di tempo settimanale da dedicare agli allenamenti. La maggior parte delle arti ha degli esercizi e delle forme che potrai praticare a casa per mantenerle fisse nella tua mente; se ti alleni solo a lezione, i tuoi progressi potrebbero rallentarsi. A scuola s’impara, ma i veri allenamenti si fanno a casa.




Consigli

  • Presta attenzione durante la ricerca. Molti insegnanti affermano che la propria scuola e il proprio sistema sono quanto di meglio si possa trovare in circolazione. Esistono, inoltre, tanti artisti marziali talmente fedeli alla propria attività che finiscono per esprimere opinioni negative nei confronti delle altre arti. Queste persone, spesso, non sono buoni istruttori in quanto, agendo così, non mostrano alcun rispetto nei confronti degli altri.
  • Invece di concentrarti su un’arte specifica, cerca il miglior insegnante nella tua zona e unisciti alla sua scuola, qualsiasi essa sia. Infatti, se la scuola è lontana da casa tua, col passare del tempo, potrebbe scocciarti viaggiare.
  • Ricorda che le arti moderne che hanno un solo fondatore (come l’aikido o il judo) presentano un curriculum più compatto rispetto alle arti antiche praticate da molteplici insegnanti (per esempio, il karate, il wushu e il tai chi). Se hai intenzione di viaggiare o trasferirti spesso e praticare in diverse città, prendi in considerazione quest’aspetto. Una cintura nera di karate ottenuta in una scuola non necessariamente viene riconosciuta da un’altra, anche se si tratta dello stesso stile, a causa della tradizione eclettica che caratterizza le arti marziali; ad ogni modo, i gruppi di judo, in genere, seguono le stesse linee guida dettate dal fondatore.
  • Informati sul sistema di attribuzione delle cinture e delle tariffe relazionate a esso prima d’iscriverti. La maggior parte delle scuole ha adottato il sistema giapponese di cintura nera (sviluppato per il judo nel 1880) ma ciò che viene richiesto per ottenerla può variare parecchio e alcune scuole possono richiedere centinaia di euro per i titoli superiori. Devi quindi decidere se vale la pena o meno. Ricorda: una cintura nera non significa niente al di fuori della scuola in cui te la sei guadagnata. Se, per esempio, hai una cintura nera di terzo grado in una scuola di karate shotokan e ti unisci ad una scuola di karate goju ryu, dovrai ricominciare con la cintura bianca o, comunque, da un livello inferiore.
  • Evita le scuole che offrono titoli avanzati non riconosciuti dai fondatori della disciplina. L’inflazione dei gradi, che si è sviluppata a partire degli anni Sessanta del secolo scorso, è il risultato di due fattori: egotismo e lucro. Per esempio, se ci vogliono 30 anni di allenamento per guadagnarsi il grado più alto del dojo ma il fondatore della scuola si è allenato con il suo insegnante per soli cinque anni, chiedi il perché. Magari, il fondatore si allenava per quattro ore al giorno tutti i giorni, mentre tu segui una lezione settimanale che dura due ore. Se così non fosse, forse i metodi d’insegnamento della scuola sono inefficaci.
  • Se stai imparando un’arte marziale per difesa personale, ricorda che, nella vita di tutti i giorni, a nessuno interessa di che colore sia la tua cintura. Le scuole che non fanno che affermare la propria efficacia o che ti promettono di diventare cintura nera in un anno stanno solo cercando di venderti un’idea di marketing e non sono davvero interessate al tuo sviluppo in quanto artista marziale.
  • Mentre cerchi la scuola più adatta a te, assisti alle classi avanzate per osservare gli studenti al “top”. Rispecchiano i tuoi obiettivi di apprendimento? Se non ti convincono, opta per un’altra scuola.
  • Sii consapevole del fatto che alcuni stili di arti marziali comprendono concetti e pratiche che coinvolgono l’energia del corpo, chiamata “ch’i” o “ki”, in giapponese. Tale energia, per esempio, ti serve per guarirti o per proteggerti o per mescolarsi con quella dell’avversario allo scopo di sconfiggerlo o di controllarlo. Se queste idee non coincidono con la tua spiritualità personale, forse dovresti cercare un altro stile.
  • Impara il vocabolario della tua arte. Molti usano la parola “karate” come termine generico quando, in realtà, essa si riferisce a un’arte di autodifesa a mani nude che si è sviluppata a Okinawa, in Giappone, nel 1300 ed è diventata uno sport negli anni Trenta del secolo scorso. Di conseguenza, per alcuni artisti marziali, può risultare offensivo chiamare la loro arte “karate” quando, in effetti, non lo è. Allo stesso modo, il kung fu è un vocabolo generico per “allenamento” o “duro lavoro” , mentre, alcuni esempi di parole specifiche che riguardano stili di origine cinese sono “wuzuquan”, “hung gar” o “choy li fut”.
  • Se le arti marziali t’interessano per scopi di autodifesa, scegline una specificamente creata per questo scopo come, per esempio, il karate kenpo americano, l’hapkido, l’aikido, il jiu jitsu brasiliano, il jeet kune do, il ninjutsu o il muay thai. Il karate, il kickboxing e il taekwondo si focalizzano di più sulle competizioni.
  • Gli stili tradizionali di kung fu, come il wing chun, l’hung gar, ecc., non sono stati inventati per insegnarti a combattere sul ring. Grazie a questi sistemi, sicuramente imparerai a difenderti benissimo, ma ci vorrà un po’ prima che le tue basi siano sufficientemente solide da poterti servire durante un vero scontro. Puoi allenarti seguendo uno stile tradizionale e, allo stesso tempo, praticare la boxe o il kickboxing per avere subito un metodo di combattimento da ring ma, come si dice, chi troppo vuole…
  • Ricorda che non ci sono arti marziali superiori, solo artisti marziali superiori. Tutte le arti hanno punti di forza e punti di debolezza e tutte hanno a che vedere con il corpo umano.
  • Se possibile, assisti ad un esame nella scuola in cui ti piacerebbe studiare per capire quali siano i veri requisiti. Se alcune scuole richiedono ai propri studenti di lavorare duro per guadagnarsi ogni cintura, altre le danno senza valutare davvero la fatica degli atleti, dal momento che le scuole guadagnano esaminando gli studenti e mantenendoli nel programma. Se vuoi meritarti ogni livello raggiunto, evita questo tipo di scuole perché, anche lavorando duro e padroneggiando al meglio le tecniche, esse faranno andare avanti pure coloro che non hanno fatto alcun progresso da quando hanno iniziato.
  • Se non disponi di un grande budget, informati se nella tua città ci sono club gratuiti o che richiedano somme inferiori rispetto alle scuole più grandi.


Avvertenze

  • Molti istruttori di arti marziali non capiscono i particolari delle forme che fanno evitare alle persone di lesionarsi durante l’esecuzione di un alto numero di ripetizioni di una singola tecnica. Ed è per questo che gli atleti iniziano da piccoli. Se non vuoi farti male allenandoti, informati bene sulla pratica.
  • I professori di arti marziali non necessariamente sono anche medici dello sport o educatori. Se ci sono forme che ti fanno male e l’insegnante non le modifica affinché si adattino al tuo corpo, lascia il corso. Nel caso in cui tu non sia in grado di capire o d’imparare in un certo modo, trova un nuovo professore. Tra l’altro, anche i migliori istruttori non sempre lo sono per ogni studente.
  • Gli sport marziali come, per esempio, il taekwondo olimpionico, il karate giapponese, il wushu e il judo, portano con sé maggiori rischi di lesione rispetto alle arti marziali tradizionali o a scopo difensivo, quali l’aikido, il tai chi, il karate di okinawa, il wing chun, il tang soo do ecc... Molte persone che praticano sport marziali da adolescenti o fino ai 25 anni successivamente passano alle arti tradizionali.
  • Alcuni insegnanti preferiscono essere chiamati “sensei”, “sifu” o “sabon”, a seconda della tradizione della scuola. Ad altri, invece, potrai rivolgerti semplicemente con il titolo di “signore”, “signora” o “signorina. “Sensei” è un termine giapponese che denota un grande rispetto e si usa anche in ambito scolastico e universitario (letteralmente, significa “la persona che è passata prima”). Se l'insegnante merita il tuo rispetto, chiamalo/a come vuole; in questo modo, mostrerai considerazione anche nei confronti dei costumi della scuola. Se, invece, senti che l’istruttore non merita il rispetto implicato dal suo titolo, scegli un’altra scuola.
  • Non insegnare mai la tua arte nella scuola di un altro insegnante, a meno che tu non abbia un livello adeguatamente avanzato o non sia l'istruttore stesso a richiedertelo. Se sei lì in quanto allievo, comportati di conseguenza: è semplicemente questione di buone maniere.
  • Ogni scuola ha una cultura molto individuale; all’inizio, prenditi del tempo per imparare la sua etichetta specifica.
  • Diffida delle “scuole-sette” o di quelle che ti proibiscono di seguire lezioni in altri posti. Evita anche le scuole false che pretendono d’insegnare tecniche segrete.
  • Presta attenzione ai costi “nascosti”. Informati su tutto quello che saresti tenuto a pagare alla scuola: alcune richiedono soldi extra per gli esami e per gli allenamenti al di fuori delle lezioni regolari.
  • Diffida delle scuole che ti fanno comprare le attrezzature e le uniformi direttamente da loro. Alcune, infatti, vendono prodotti di qualità inferiore a prezzi altissimi. Esistono scuole che ti danno l’opzione di acquistare tramite di esse o da un’altra fonte. Assicurati di non farti spennare!
  • Alcuni insegnanti non noteranno se sei al limite e potrebbero persino forzarti ad esercitarti più del dovuto.