martedì 27 aprile 2021

Spinaceto si mobilita per salvare la palestra di quartiere dallo sfratto del Comune: "Non vogliamo che diventi un nuovo Parco della Madonnetta"

 


Comitati di cittadini, residenti, allievi, ex allievi e associazioni sportive stanno organizzando un presidio, mercoledì mattina, davanti all Street of the Life per impedire lo sgombero, deciso dal Campidoglio, del centro sportivo che da oltre 20 anni insegna karate ai bambini e ai giovani della zona

Comitati di cittadini, residenti, allievi, ex allievi  associazioni sportive. Il quartiere di Spinaceto si sta mobilitando per salvare la storica palestra e scuola di karate Street of the Life di via Avolio dallo sfratto: "Non vogliamo che si ripeta qui quanto è successo al Parco della Madonnetta. Non vogliamo che uno spazio vitale per il quartiere muoia per colpa della burocrazia e finisca nell'abbandono". La Asd Street of the Life è una palestra storica che da vent'anni pratica lo sport popolare dando la possibilità a tutti di partecipare alle attività anche coloro che non potrebbero permettersi di pagare. Un presidio contro degrado e la solitudine in un quartiere popolare dove c'è ancora bisogno di tanti servizi per i residenti. E invece adesso la palestra rischia di essere l'ultima vittima della delibera 140 che ha la pretesa di gestire gli spazi comunali mettendo a bando e chiedendo affitti di mercato anche per quei locali destinati ad attività no-profit. Alcune settimane la palestra, che si trova accanto al Teatro Della Dodicesima, ha ricevuto la lettera da parte del Dipartimento Patrimonio che intima di lasciare i locali comunali entro mercoledì 28 aprile.

Domani mattina molte realà sociali e dello sport di base si stanno organizzando per fare un presidio davanti al centro sportivo di Spinaceto e opporsi allo sgombero.  A lanciare la mobilitazione sono gli attivisti che fanno riferimento a Caio, la Comunità per le Autonome Iniziative Organizzate: "Mentre la sindaca  Raggi  fa campagna elettorale e annuncia che procederà all’acquisto di immobili per restituirli alla collettività, tante altre realtà che esistono da oltre 20 anni a Roma sono di fronte ad un nuovo attacco perpetrato da questa amministrazione. L’ultimo riguarda la palestra di Spinaceto che sarà sgomberata se non faremo qualcosa. Inoltre, a molti di noi sono arrivate richieste di arretrati per importi impagabili, come se potessimo disporre di centinaia di migliaia di euro in 60 giorni, così come ci viene intimato di pagare. Non possiamo permettere che dove oggi c'è una palestra che offre servizi al quartiere, domani ci sia l'abbandono. Ne abbiamo viste troppe, in ultimo quanto successo al Parco della Madonnetta. E' nostro dovere resistere”. Alla mobilitazione si è unito anche Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma, che ha scritto a Raggi chiedendo che venga bloccato e ritirato lo sfratto.

E poi ci sono loro: i responsabili  e attivisti della palestra che dopo aver recuperato uno spazio che era abbandonato  ora si vedo scippare il duro lavoro e i risultati conseguiti in tanti anni di attività nel quartiere. Anche loro  hanno lanciato un appello "agli amici, allievi, ex allievi, e a tutti coloro a cui sta a cuore lo sport e il mondo delle arti marziali". "Mercoledì 28 aprile alle ore 9,30 si porrà in essere l’azione più abietta è ignobile che il Comune di Roma potesse perpetrare. Dopo 20 anni di attività presso la nostra palestra data in concessione con ordinanza del sindaco, il Comune ha deciso di rientrare in possesso dell’immobile in nome per conto di non si sa quale ragione, se fosse stato per un fine nobile saremmo stati i primi a dargli le chiavi ma il fine ultimo è e sarà solo quello di mandarlo in rovina come tanti immobili espropriati è mai più utilizzati, Roma ne è piena - spiegano i responsabili della Asd Street of the Life - Dopo anni di sacrifici per rimettere in funzione una struttura che ci è stata consegnata fatiscente e che oggi è il fiore all’occhiello di un quartiere dove c’è poco e niente, dovremmo sottrarlo alla comunità e ridarlo a chi ne farebbe un mucchio di immondizia".

C'è tanta amarezza nelle parole dei responsabili della palestra. "Per anni abbiamo formato tanti bambini e ragazzi, abbiamo aiutato persone in difficoltà - spiegano ancora -  abbiamo lavorato nel sociale e per il sociale, partecipando a tanti eventi con finalità benefiche, raggiunto a livello sportivo risultati del tutto inaspettati. Ora si vuole metterà la parola fine a tutto questo. Facciamo appello a tutti voi per manifestare il dissenso da questa scellerata azione dissacratoria per coinvolgere quante più persone possibili che vengano a manifestare in maniera pacifica davanti al cancello della palestra per evitare che si compia questa inutile ingiustizia".


giovedì 22 aprile 2021

Il miglior caso di "Hai appena scelto un combattimento con la persona sbagliata"

Peccato essermi perso i biglietti per questo incontro.



Pollyana Viana era in attesa di un Uber di fronte al proprio appartamento a Rio de Janeiro. Un gentiluomo le si è seduto accanto, un po' troppo vicino, e le ha chiesto l'ora. Quello era un quartiere pericoloso e Viana ebbe una brutta sensazione. Non gli rispose. Allora lui disse, "Ho una pistola", mentre tirava fuori dalla tasca un oggetto che copriva con l'altra mano. "Dammi il telefono."

Date le circostanze, Viana non fu né paziente né comprensiva. Fece ciò che qualsiasi lottatore professionale di MMA di 53 Kg avrebbe fatto. Viana si alzò, lo colpì in faccia due volte, gli diede un calcio in testa e lo immobilizzò con una presa choke hold.

Un passante chiamò la polizia e scattò questa fotografia qualche minuto dopo.



Viana si appropriò anche dell'arma del rapinatore. A quanto pare non era neanche abbastanza sveglio da riconoscere la differenza tra una pistola e un pezzo di cartone.




C'è una morale per questa storia. Se sei un aspirante rapinatore, non scegliere come vittima qualcuno che indossa una maglietta della UFC (Ultimate Fighting Championship). Un pezzo di cartone non ti proteggerà.


mercoledì 21 aprile 2021

Cosa può rompere l'autostima del popolo giapponese?

 


I giapponesi fanno meno sesso → Il Giappone è uno dei paesi con un forte calo del tasso di natalità negli ultimi anni.

Anche l'uso del preservativo e della pillola anticoncezionale, l'aborto e l'incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili sono in calo.

"L'unica spiegazione è che i giapponesi fanno meno sesso", dice Kunio Kitamura, direttore dell'associazione giapponese per la pianificazione familiare.

Un recente rapporto ha mostrato che un numero record di coppie sta vivendo relazioni senza sesso.

Un terzo degli uomini dice di essere troppo stanco per fare sesso e un quarto delle donne dice che il sesso è scomodo.

Un altro sondaggio, su persone tra i 18 e i 34 anni, ha mostrato che la percentuale di vergini è aumentata notevolmente nell'ultimo decennio: quasi il 45% di loro dice di non aver mai avuto una relazione sessuale.


martedì 20 aprile 2021

La "Spada del paradiso" è davvero composta da meteoriti di 4 milioni di anni fa?

La "Spada del Cielo" è in realtà composta da un meteorite di 4 miliardi, non di milioni di anni fa, atterrato in Namibia in epoca preistorica. Considerando che la Terra ha circa 4,7 miliardi di anni. Ciò significherebbe che il meteorite si è formato più o meno nello stesso periodo della Terra. Stai guardando una spada che è stata forgiata con materiali che sono solo leggermente più giovani della Terra stessa. Viene dalla materia di cui sono fatte le stelle.



Tentetsutou ("Sword of Heaven") è una katana creata dal maestro giapponese Yoshindo Yoshiwara. Qualsiasi katana ben realizzata, o spada tradizionale giapponese, è una lama di bellezza, ciò che rende straordinaria la Spada del Cielo è grazie ai suoi materiali. Tuttavia, non credo che la spada sia così vecchia, credo che sia stata forgiata intorno al 2015 per un film. Forse qualcuno che sa di più sulle spade può far luce su quando è stata effettivamente realizzata. Non poteva essere molto prima del 1965 perché fu allora che a Yoshindo fu concessa la licenza per forgiare spade.

Il Dojikiri o l'uccisore di Shuten-doji è probabilmente la più famosa e venerata delle Tenka Goken Blades. L'Hi no Omashi n Gyoken è probabilmente la più sacra di tutte le spade.



lunedì 19 aprile 2021

Rocky Balboa, nella realtà quali avversari avrebbe potuto sconfiggere il protagonista, e quali non?

 



La risposta è che Stallone nella realtà non avrebbe avuto nessuna speranza neanche contro un discreto dilettante.

Posso solo arricchire il post con un interessante aneddoto:
In Rocky II fece un breve cameo come sparring partner un grandissimo della boxe professionistica del passato: Roberto "Manos de Piedra" Duran.

All'epoca Stallone si sentiva in gran forma, era più alto e più pesante di Duran, e pare che a telecamere spente avesse "alzato un po' la cresta", per essere subito ridimensionato dal campione Panamense.

I dettagli non li sappiamo, ma Stallone stesso dichiarò poi in un paio di occasioni almeno di "avere imparato la lezione" e che, se Duran avesse voluto, l'incontro "sarebbe durato 11 secondi, conteggio compreso".

Duran da parte sua raccontò quando Stallone gli chiese di insegnargli qualcosa, ma di come fosse la negazione della boxe. In effetti lo si può vedere chiaramente in tutti i filmati di Stallone con i guantoni.

OK, stiamo parlando di Roberto Duran, uno che fu ai massimi livelli, ma ripeto: neanche contro un dilettante ben impostato Stallone nella sua forma migliore avrebbe potuto dimostrare molto.


domenica 18 aprile 2021

Lo yoga rilassa veramente



 

Il rilassamento quando pratichi yoga è una vera conquista! È uno dei pilastri dello yoga.

Quando stai praticando, magari un'asana (posizione) complessa, all'inizio potrai essere delusa, perché ti sembrava di aver capito che lo yoga era molto rilassante, invece stai faiticando; quella posizione ti sta chiedendo di uscire dalla tua zona di confort, in realtà proprio in quel momento, divisa tra l'impazienza, la delusione, il fastidio del corpo puoi coltivare quello che nella filosofia yoga si chiama vairagya: il distacco, l'abbandono. Contemporaneamente sviluppi abhyasa, lo sforzo.

Dunque: al contempo puoi sperimentare sforzo e abbandono. Questa esperienza sul tappetino, ripetuta e ripetuta imprime nel corpo e nella mente una potente stabilità mentale, nella pratica e nella tua vita.

Ti fiderai del tuo corpo perché lo avrai conosciuto così bene! Ti fiderai della tua mente perché sai che ti porterà dove vuoi, e…

…tutto questo è molto rilassante!!!

sabato 17 aprile 2021

Un film nelle cui scene di combattimento gli attori lottavano veramente

Molte volte le botte al corpo sono difficili da simulare… dunque non è raro che qualche calcio o pugno arrivi allo stomaco e al busto… ma mai alla faccia (Steven Seagal mi riferisco a te… vergogna vergogna)

Ma… un caso leggendario è questo

ROCKY 4



Lo sapete… le scene di boxe sono veramente complicate, per registrarle vengono ripetute almeno dodici volte… ed è totalmente estenuante sia per gli attori che per gli stuntman.

Dunque questi due iniziarono le riprese… giorno uno… 8 ore di finto combattimento… giorno due… stessa cosa.

Al terzo giorno Sylvester disse a Dolph… combattiamo veramente.

Ricordate… questo era il primo grande film per Dolph… e l'uomo aveva svariate cinture in diverse arti marziali… e sapeva come dare un pugno. Inoltre voleva stupire ed eseguire gli ordini del suo capo (Sylvester).

Iniziarono… nessun colpo pieno… qualche colpetto sulla faccia… Sylvester ci andava più pesante di Dolph… colpendolo abbastanza duro sul busto… e sulla faccia.

Dolph si tratteneva… ma dopo un po iniziò ad annoiarsi a prendere tutti quei colpi… inizio a colpire seriamente… ma niente che fermasse le riprese.

Fecero una pausa pranzo.

Sylvester iniziò a lamentarsi per il suo respiro e qualche dolorino al petto… Ovviamente i produttori iniziarono a dare di matto… lui era il protagonista… la fonte di denaro.

Sylvester andò dal dottore.

Anche se Dolph non lo colpì a piena potenza… lo colpì così forte che il suo cuore era rimbalzato tra le superfici interne del torace… e senza un intervento medico immediato sarebbe morto.

Questo era un primo esempio di combattimento reale andato male.

Pensa se Dolph avesse colpito Sylvester con il pieno delle sue forze… lo avrebbe UCCISO… davanti alle telecamere!!!





venerdì 16 aprile 2021

Per quale motivo gli Indonesiani se ne vanno in spiaggia con una giacca e dei jeans invece che andarci in costume?

Ci sono diverse ragioni.

La prima è la credenza indonesiana nel masuk angin. Si traduce letteralmente come 'vento penetrante', ma il significato è un po' diverso. Vedete, molti indonesiani non accettano completamente la teoria patogena della malattia. La loro credenza su come ci ammaliamo è più sfumata, e la scienza moderna è solo uno strato aggiuntivo al loro sistema di credenze. Le idee superstiziose sulle malattie causate dal vento sono profondamente radicate. Molti indonesiani credono che se il vento entra nel corpo, gli individui si ammalano. Questo è uno dei motivi per cui così tanti indonesiani indossano giacche pesanti anche quando vanno in motorino, per esempio. La giacca blocca il vento e protegge dal masuk angin. Così, quando vanno in spiaggia, dove possono essere esposti al vento, indossano indumenti che li proteggono dalle malattie.

Quando la gente non si sente bene, si fa il kerokan, ovvero ci si fa raschiare una moneta sulla pelle della schiena fino a che si forma un segno rosso. Così facendo il vento uscirà dal loro corpo, almeno questo è ciò che credono.



Quindi, se si vuole evitare il kerokan, si indossano un paio di jeans e una giacca, anche se fa caldo.

Prima che sghignazziate e guardiate dall'alto in basso questa credenza, ricordate che anche gli occidentali pensavano che l'aria cattiva causasse malattie. La malaria deriva dalle parole 'mal' che significa male, e 'aria'. La gente pensava che l'aria cattiva delle torbiere e delle paludi, dove ci sono molte zanzare, causasse la febbre e persino la morte. I rimedi per l'aria cattiva includevano la lisciviazione del sangue o lasciare che le sanguisughe succhiassero il sangue dalla persona malata.

Un'altra ragione per cui molti indonesiani si coprono in spiaggia è la cultura. La cultura indonesiana è generalmente conservatrice e mostrare la pelle non è qualcosa con cui la maggior parte delle persone si sente a proprio agio. Questo non vale solo per i musulmani in Indonesia. Per esempio, nel 2005 sono andato sulla costa meridionale dell'isola di Sumba a fare surf. La gente del villaggio in cui mi trovavo era per lo più cristiana, ma in spiaggia ci è stato chiesto di indossare magliette fino a quando non saremmo entrati in acqua per fare surf. Non volevano che noi (maschi) camminassimo nel villaggio a petto nudo. Li abbiamo ascoltati ovviamente, per essere rispettosi. Mi hanno anche raccontato la storia di una donna europea che era andata su quella spiaggia a prendere il sole in topless. Anche se la spiaggia è piuttosto isolata, è stato abbastanza scandaloso per loro al punto che lo raccontano spesso in giro anche a più anni di distanza dall'evento.

Infine, faccio notare che non tutti gli indonesiani vanno in spiaggia coi jeans e le giacche pesanti. Nelle zone di spiaggia, specialmente in quelle dove ci sono molti turisti stranieri e molti surfisti, gli indonesiani a volte indossano pantaloncini corti oppure bikini. Ho anche visto alcune donne indonesiane prendere il sole in topless a Bali, anche se è stato anni fa e non credo che succeda più molto spesso. In effetti, se si va abbastanza indietro nel tempo, le donne balinesi vivevano in topless, ma non è questo il punto. Anche in aree diverse da Bali, gli indonesiani delle zone balneari tendono a svestirsi e restare in pantaloncini corti o costume da bagno. Per esempio, ricordo di essere stato sull'isola di Weh ad Aceh (una provincia musulmana conservatrice di Sumatra) nel 2002. Alcune donne sull'isola indossavano pantaloncini e magliette, ma si coprivano se andavano a Sabang o Banda Aceh. Il punto è che l'Indonesia è enorme e diversa, e non si può generalizzare e presumere che tutti gli Indonesiani si comportino allo stesso modo.


giovedì 15 aprile 2021

Perché i lottatori di sumo non sono muscolosi?

Sono fortissimi invece. Non farti fregare dalle apparenze. Hanno meno grasso in percentuale di una ragazza giapponese.



Quel capolavoro dell’anatomia che era Chiyonofuji, pur pesando circa solo 100 kg sollevava di peso e scagliava fuori dal ring come stracci Lottatori che pesavano 50 o 60 kg più di lui.


mercoledì 14 aprile 2021

Cosa devo sapere prima di iniziare una lotta fisica, un combattimento, una rissa ?

Che a meno che tu non abbia sbloccato l'ultra istinto o possegga abilità oculari innate le prenderai.

Sicuramente ne darai, ma riceverai diverse botte, più o meno intense.

Una cosa che devi sempre tenere presente è che meglio schivare e mancare piuttosto che incassare e ridare indietro. La tua persona deve essere il tuo primo pensiero, senza farti sopraffare dall'idea di "pestate qualcuno"

E poi innescherai reazioni a catena per cui non si chiuderanno mai li le faccende, ma ogni volta che ti vedrai con qualcuno amico di quel tale con cui ti sei dato ti scatterà l'odio e non saprai se trattenerti. E questa cosa si protrarrà di generazione in generazione, cose per cui pure i tuoi figli odieranno i figli della fazione nemica.

La storia di Romeo e Giulietta ne è un esempio. Le famiglie erano talmente tanto in rissa che due giovani si sono dovuti praticamente suicidare per fare sì che i propri genitori smettessero di battagliarsi .



Quindi se non è strettamente necessario evita di fare a pugni, e riserva un futuro gioioso ai tuoi figli!


martedì 13 aprile 2021

Quanto può essere veloce e potente un pugno umano?

Si ritiene che il pugno fantasma di Ali su Liston sia il pugno dei pesi massimi più veloce di sempre. Gli spettatori che hanno sbattuto le palpebre nel momento esatto in cui è stato tirato il pugno potrebbero esserselo persi . Il tempo medio di un battito di ciglia è di 0,33 secondi o un terzo di secondo. Quindi possiamo supporre che il pugno fosse più veloce della soglia del tempo di ammiccamento. In altre parole, molti spettatori hanno tenuto gli occhi chiusi per tutta la durata del pugno, mancandolo completamente e quindi sospettando un colpo scorretto.




Qual è la forza richiesta per rompere un'osso? Approssimativamente 4.000 Newton di forza romperanno il femore umano (osso della coscia).

Forza in kg = 4000 / g, dove g è 9,81 quindi forza (kg) = 408 kg

Supponiamo che l'area della superficie di una nocca umana media sia di 0.6cm quadrati. Supponiamo inoltre che l'area di contatto di un pugno medio a nocche nude sia distribuita tra le due nocche principali.

Area di contatto = 2 x 0.6 = 1.2 cm quadrati.

Quindi pressione massima in PSI quando la mano o il polso del pugile si rompe = 408/ 1.2 = 340.

In realtà la forza massima sarà inferiore alla cifra calcolata, dato che le ossa della mano e del polso sono più deboli del femore.




In Rocky 4, Drago è stato fittiziamente cronometrato con una forza di perforazione di 2.000 PSI. Chiaramente questo è impossibile e si sarebbe rotto la mano.


lunedì 12 aprile 2021

Aiki (principio delle arti marziali)

 




Aiki, un termine giapponese budō, nella sua forma più elementare è un principio che consente a un praticante condizionato di negare o reindirizzare il potere di un avversario. Quando applicato, il praticante di aiki controlla le azioni dell'attaccante con il minimo sforzo e con una netta assenza di tensione muscolare solitamente associata allo sforzo fisico.

In giapponese Aiki è formato da due kanji:

  • - ai - unirsi

  • - ki - spirito

Il kanji per ai è composto da tre radicali, "join", "one" e "mouth". Quindi, l'ai simboleggia le cose che si uniscono, che si fondono. Aiki non deve essere confuso con wa che si riferisce all'armonia. Il kanji per ki rappresenta una pentola piena di riso fumante e un coperchio su di essa. Quindi, il ki simboleggia l'energia (nel corpo).

Quindi il significato di aiki è quello di adattare, unire o combinare l'energia. Tuttavia, è necessario prestare attenzione ai significati assoluti delle parole quando si discutono concetti derivati ​​da altre culture ed espressi in lingue diverse. Ciò è particolarmente vero quando le parole che usiamo oggi sono state derivate da simboli, in questo caso, kanji giapponesi, che rappresentano idee piuttosto che traduzioni letterali dei componenti. L'uso storico di un termine può influenzare i significati ed essere tramandato da coloro che desiderano illustrare le idee con la migliore parola o frase a loro disposizione. In questo modo, potrebbe esserci una divergenza di significato tra arti o scuole all'interno della stessa arte. I caratteri ai e ki hanno traduzioni in molte parole inglesi diverse.

Storicamente, il principio di aiki sarebbe stato principalmente trasmesso oralmente, poiché tali insegnamenti erano spesso un segreto gelosamente custodito. Nei tempi moderni, la descrizione del concetto varia da fisica a vaga e aperta, o più interessata agli aspetti spirituali.

Aiki presta il suo nome a varie arti marziali giapponesi, in particolare l'Aikido, e la sua arte madre, Daito-ryu aiki-jujutsu. Queste arti tendono a utilizzare il principio dell'aiki come elemento centrale alla base della maggior parte delle loro tecniche. L'Aiki è un principio importante in molte altre arti come il Kito-ryu, il Judo e varie forme di Kenjutsu e Jujutsu giapponese. Le tecniche realizzate con aiki sono sottili e richiedono poca forza meccanica con le arti di aiki generalmente classificate come arti marziali interne morbide.

L'Aiki è un concetto complesso e sono stati usati tre aspetti per descriverlo in relazione a una situazione marziale:

1) Miscelare, non scontrarsi

Aiki descrive tipicamente un'idea di unità o fusione nel bel mezzo del combattimento. Nell'aikido descrive generalmente la nozione più elevata di mescolare piuttosto che scontrarsi. La "fusione" è spesso descritta anche nell'aikido come awase (合 わ せ). Molte definizioni per aiki sembrano essere basate su awase a causa della complessità dell'uso della parola in un particolare contesto giapponese; l'esatta interpretazione inglese sarebbe difficile da descrivere. L'enfasi è sull'unione con il ritmo e l'intento dell'avversario per trovare la posizione e il tempismo ottimali con cui applicare la forza. Per fondersi con un attacco, molti credono che sia necessario cedere alle forze in arrivo, ma praticanti di base di aikicapiscono che c'è una differenza tra "mescolare" e "cedere il passo", e invece si allenano a "prendere la linea" dell'attacco sottilmente e controllarla. L'Aiki è strettamente correlato al principio del ju sebbene quest'ultimo ponga maggiormente l'accento sulla manipolazione fisica attiva a livello strutturale meccanico.

2) Condurre l'aggressore

Il praticante di aiki è in grado di guidare l'attacco, e quindi l'attaccante, in posizioni precarie. L'influenza su un aggressore cresce man mano che l'equilibrio dell'aggressore si deteriora. I movimenti del corpo (tai sabaki) usati per questo possono essere movimenti ampi ed evidenti o piccoli e sottili, generati internamente. Il sottile spostamento del peso e l'applicazione della pressione fisica all'aggressore consentono di guidare un aggressore, mantenerlo statico o mantenerlo sbilanciato (kuzushi) al fine di impiegare la propria tecnica. Allo stesso modo, attraverso movimenti ingannevoli, il praticante di aiki può negare una risposta di difesa dall'aggressore o creare una risposta di difesa dall'aggressore che lo mette ulteriormente in pericolo. C'è un forte grado diintenzione , volontà o psicologia [5] a questo aspetto del dominio. Mente e corpo sono coordinati.

3) Uso della forza interna - Energia Ki

Kiai e aiki usano lo stesso kanji (trasposto) e possono essere considerati l'aspetto interiore ed esteriore dello stesso principio. Kiai si riferisce alla manifestazione, emissione o proiezione della propria energia esternamente (forza esterna), mentre aiki si riferisce alla propria energia internamente (forza interna). Quindi il kiai è l'unione delle energie esterne mentre aiki è l'unione delle energie interne. Questo uso del ki implicherà l'uso del potere kokyu, cioè la respirazione è coordinata con il movimento. Kokyu ryoku è il potere naturale che può essere prodotto quando corpo e coscienza (mente) sono unificati. Il termine kokyu (呼吸) può anche essere usato per descrivere una situazione in cui due avversari si muovono con un tempismo appropriato.

L'Aiki è considerata una pratica antica e la sua pratica è spesso mantenuta all'interno di un particolare individuo o due di un lignaggio familiare / scolastico. Culturalmente, ea causa di alcune necessità del periodo di tempo, la conoscenza dell'aiki era di solito un segreto molto ben custodito e raramente rivelato.

Il libro più antico ad aver discusso storicamente di aiki è stato il Budo Hiketsu-Aiki no Jutsu del 1899 . A proposito di aiki è stato scritto:

L'arte più profonda e misteriosa del mondo è l'arte dell'aiki. Questo è il principio segreto di tutte le arti marziali in Giappone. Chi lo padroneggia può essere un ineguagliabile genio marziale.

Il libro di testo del Jujutsu ( Jujutsu Kyoju-sho Ryu no Maki ) del 1913 affermava:

Aiki è uno stato mentale impassibile senza un lato cieco, lentezza, intenzioni malvagie o paura. Non c'è differenza tra aiki e ki-ai; tuttavia, se confrontato, quando espresso dinamicamente aiki è chiamato kiai, e quando espresso staticamente è aiki.

Il termine aiki è stato usato fin dai tempi antichi e non è unico per Daito-ryu . Il ki in aiki è go no sen , che significa rispondere a un attacco.

... Daito-ryu è tutto go no sen: prima eviti l'attacco del tuo avversario e poi lo colpisci o lo controlli. Allo stesso modo, Itto-ryu è principalmente go no sen. Attacchi perché un avversario ti attacca. Ciò implica non tagliare il tuo avversario. Questo si chiama katsujinken (spada vivificante).

Il suo opposto è chiamato setsuninken (spada mortale).




domenica 11 aprile 2021

Hōjutsu

 




Hōjutsu (砲 術), l'arte dell'artiglieria, è l'arte marziale del Giappone dedicata all'uso delle armi da fuoco.

L'hōjutsu è ancora praticato oggi, spesso con armi da fuoco antiche come il tanegashima (pistola). L'arte marziale è più comune in Giappone, dove l'accesso alle attrezzature storiche è più facile per i praticanti. Gruppi come il Matsumoto Castle Gun Corps mantengono vaste collezioni di armi da fuoco dell'era Edo.


Scuole

  • Inatomi-ryū

  • Geki-ryū

  • Ogino-ryū

  • Tanegashima-ryū

  • Tatsuke-ryū

  • Seki-ryū

  • Bue-ryū

  • Morishige-ryū

  • Yō-ryū

  • Takashima-ryū

I gruppi di armi erano conosciuti come Teppo tai. Teppo (鉄 砲) che significa pistola e tai che significa gruppo o unità.

Recentemente i media generali sono giunti a considerare i samurai come guerrieri armati solo di armi da combattimento ravvicinato come la katana. Tuttavia, i giapponesi stavano probabilmente usando pistole in modo più efficace rispetto alle loro controparti europee nel XVI secolo, oltre a produrre varietà più accurate e durevoli. La battaglia di Nagashino , dove i cannoni hanno fatto a pezzi la carica di cavalleria samurai, è una delle battaglie più famose e influenti nella storia dei samurai.

Gli ashigaru erano il grado più basso di soldato nel Giappone feudale, si formarono come unità di milizia durante i periodi di conflitto. L'arrivo dei cannoni in Giappone nel 1543 aumentò notevolmente la capacità delle unità di ashigaru sul campo di battaglia. Prima dell'introduzione delle armi da fuoco, questi uomini dovevano spesso impugnare armi ad asta e lance come yari o imparare a combattere con spade e archi. Il matchlock, o tanegashima (pistola) in confronto, era più facile da usare. Non si basava sulla forza fisica o sulla pratica regolare per essere efficace. Inoltre le armi da fuoco potrebbero essere immagazzinate in gran numero quando non necessarie. In quanto tale, i samurai addestrerebbero le classi inferiori in hōjutsu.






sabato 10 aprile 2021

Bokken

 



Un bokken (木 剣, bok (u) , "legno" e ken , "spada") (o un bokutō 木刀, come vengono invece chiamati in Giappone) è una spada di legno giapponese usata per l'addestramento al kenjutsu. Di solito ha le dimensioni e la forma di una katana, ma a volte ha la forma di altre spade, come il wakizashi e il tantō. Alcuni bokken ornamentali sono decorati con lavorazioni in madreperla e intagli elaborati. A volte è scritto "boken" in inglese.

I bokken sono tradizionalmente composti da quercia rossa o quercia bianca, sebbene sia possibile utilizzare qualsiasi legno duro. In confronto, le spade da pratica fatte di legno morbido e flessibile come il bambù sono indicate come shinai.

È difficile determinare con esattezza quando è apparso il primo bokken a causa della segretezza nell'allenamento delle arti marziali antiche e della tenuta dei registri. Mentre varie armi finte furono sicuramente utilizzate durante i primi periodi della storia giapponese, l'uso di un bokken nella loro forma moderna emerse per la prima volta durante il periodo Muromachi (1336-1600) per l'addestramento dei guerrieri samurai nelle varie ryū (scuole di arti marziali e spada) dell'epoca.

Se una katana d'acciaio malleabile viene usata ripetutamente, può facilmente essere intaccata e il bordo difettoso, portando alla fine a una costosa spada rotta. Bokkensono più sicuri che combattere con spade vere e sono notevolmente più durevoli; chi la impugna può entrare in contatto con le spade di altri apprendisti con poca paura del danno.

Sebbene i bokken siano più sicuri per lo sparring e la pratica rispetto alle katane, sono ancora armi letali nelle mani di utenti addestrati. Esiste una famosa leggenda in merito a Miyamoto Musashi, un ronin noto per combattere nemici completamente armati con solo uno o due bokken. Secondo la storia, ha acconsentito a un duello con Sasaki Kojiro la mattina presto sull'isola di Ganryūjima, un minuscolo banco di sabbia tra Kyushu e Honshu. Musashi ha dormito troppo la mattina del duello, tuttavia, e si è affrettato verso il duello in ritardo. Ha scolpito un bokken grezzo da un remo con il suo coltello mentre viaggiava su una barca per il duello. Al duello, Sasaki era armato con il suo grande nodachi, ma Musashi schiacciò il cranio di Sasaki con un solo colpo dal suo bokken, uccidendolo. Sebbene molti elementi della storia siano probabilmente apocrifi, il potenziale pericolo di un bokken della leggenda è reale.

Prima dell'era Meiji, molto probabilmente i bokken erano fabbricati da falegnami non specializzati nella produzione di bokken. All'inizio del XX secolo la produzione di bokken iniziò in modo più formale, principalmente a Miyakonojo (regione di Kyushu). Gli ultimi quattro laboratori bokken rimasti in Giappone si trovano ancora a Miyakonojo.

Il "bokken standard", utilizzato principalmente nel Kendo, Iaido e Aikido, è stato creato dal maestro Aramaki in collaborazione con la All Japan Kendo Federation negli anni '50 ed è stato il primo bokken standardizzato mai creato.

Utilizzo [ modifica ]

Il bokken è usato come sostituto economico e relativamente sicuro di una vera spada in diverse arti marziali come aikido, kendo, iaido, kenjutsu e jodo. La sua semplice costruzione in legno richiede meno cure e manutenzione rispetto a una katana. Inoltre, l'allenamento con un bokken non comporta lo stesso rischio mortale associato a quello di una spada di metallo affilata, sia per l'utente che per gli altri praticanti nelle vicinanze. Sebbene il suo utilizzo abbia diversi vantaggi rispetto all'uso di un'arma dal taglio vivo, può comunque essere mortale e qualsiasi addestramento con un bokken dovrebbe essere fatto con la dovuta cura. Lesioni dovute al bokken sono molto simili a quelli causati da mazze e simili armi da percussione e includono fratture composte, organi rotti e altre lesioni simili a forza contundente. In un certo senso, un bokken può essere più pericoloso poiché le lesioni causate sono spesso invisibili e i praticanti inesperti possono sottovalutare il rischio di danni. Non è un'arma da combattimento, ma è pensata per essere usata nei kata e per acclimatare lo studente alla sensazione di una vera spada. Per lo sparring, in genere viene utilizzato uno shinai di bambù per ovvi motivi di sicurezza.

Nel 2003, la All Japan Kendo Federation (AJKF) ha introdotto una serie di esercizi di base utilizzando un bokuto chiamato Bokuto Ni Yoru Kendo Kihon-waza Keiko-ho. Questa forma di pratica è intesa principalmente per i praticanti di kendo fino alla classifica Nidan, ma può essere utile per tutti gli studenti di kendo.

I suburito sono bokken progettati per l'uso nei suburi. Suburi, letteralmente "oscillazione nuda", sono esercizi di taglio da solista. I suburito sono più spessi e più pesanti del normale bokken e gli utenti di suburito devono quindi sviluppare sia forza che tecnica. Il loro peso li rende inadatti per la pratica in coppia e le forme soliste. Il bokken di Miyamoto Musashi fatto di un remo nel suo leggendario duello con Sasaki Kojiro era presumibilmente un bokken di dimensioni inferiori.

Ancora nel 2015, i bokken sono stati rilasciati all'unità montata della polizia di Los Angeles per essere utilizzati come manganelli.

Il bokken può essere creato per rappresentare qualsiasi stile di arma richiesto come nagamaki, no-dachi, yari, naginata, kama, ecc. Gli stili più utilizzati sono:

  • daitō o tachi (dimensioni katana), spada lunga

  • shoto o kodachi o wakizashi bo, spada corta, (dimensioni wakizashi)

  • tantō bo (tantō -sized)

  • suburito può essere fatta in Daito e shoto formati

Inoltre, vari koryu (arti marziali tradizionali giapponesi) hanno i loro stili distinti di bokken che possono variare leggermente in lunghezza, forma della punta o se viene aggiunta o meno una tsuba (guardia dell'elsa).

La All Japan Kendo Federation specifica le dimensioni del bokken per l'uso nei moderni kendo kata, chiamati Nippon kendo kata.

  • Tachi lunghezza totale, ca. 102 cm; tsuka (manico) ca. 24 cm.

  • Kodachi: lunghezza totale, ca. 55 cm; tsuka (manico) ca. 14 cm.

I bokken sono tradizionalmente composti da quercia rossa o quercia bianca, con varietà di quercia bianca leggermente più costose e prestigiose. Altre varietà di alberi comuni utilizzate includevano l'ebano, il biwa e il sunuke in Giappone e l'hickory, il cachi, il legno di ferro e il noce per gli alberi originari delle Americhe. Gli alberi biwa furono usati almeno in parte a causa di una superstizione popolare che i feriti inflitti dal legno biwa non sarebbero mai guariti.


venerdì 9 aprile 2021

Quando ho capito che alcune idee occidentali tradizionali sono sbagliate!

Vivendo in un paese asiatico ho capito che i moderni valori occidentali di "forte individualismo" sono sciocchi... C'è un certo fascino in questo, ma le famiglie multi-generazionali di molte nazioni non occidentali sono di gran lunga superiori, secondo me. Conosco molte persone anziane occidentali che sono molto orgogliose di come "vivono ancora autonomamente da sole a ottant'anni!" o altro.



Poi compiono, diciamo, 85, 86 anni. La loro salute comincia a peggiorare. Figli e nipoti mettono in scena una specie di mini-intervento e... il nonno o la nonna vengono mandati alla casa di riposo. Viene visitato un paio di volte all'anno, a volte di più, a volte di meno, avvizzisce e muore in un anno o due al massimo.



Nei paesi non occidentali, vedo persone anziane che vivono con i loro figli e figlie. Invecchiano circondati da nipoti e pronipoti. Alcuni riescono a tenere un pronipote prima di morire. Figli, cugini, nipoti vivono in case vicine. Vecchi amici a pochi passi.

E non so, ma questi vecchi che si affidano semplicemente alla famiglia, ai quali non viene mai in mente di voler essere "super indipendenti", che non si vergognano di "disturbare qualcuno" e vivono e muoiono circondati da parenti più giovani... sembrano più felici…Più vivaci.



Mio nonno voleva morire nel momento in cui è diventato vecchio al punto da perdere alcuni dei suoi poteri mentali, la sua prestanza fisica, le sue capacità. Ha dovuto fare più affidamento sugli altri e gli è sempre stato insegnato fin da piccolo: "affonda o nuota". Mi ha raccontato di vecchi che entravano in una tempesta di neve e morivano congelati perché erano "inutili" e di come avrebbe voluto perdersi in una bufera di neve da qualche parte e morire in una bianca vampata di gloria...

È immensamente triste per me che non abbia potuto condividere una casa con me o con uno dei miei fratelli e i nostri figli. In un'altra cultura forse non si sarebbe mai sentito un fallito quando l'Alzheimer l'ha colpito e ha 'perso la testa'. Ma in Occidente, l'ha fatto.


giovedì 8 aprile 2021

Supponiamo che Sylvester Stallone abbia investito tutte le sue energie nell'essere un pugile invece che un attore. Sarebbe stato un campione nella divisione dei pesi massimi?



Non avrebbe avuto quasi nessuna possibilità. Prima ancora di parlare di tecnica di boxe ecc... C'è una ragione molto semplice per cui non sarebbe mai riuscito a raggiungere i pesi massimi nella vita reale. La ragione è il suo peso effettivo che durante i film originali di Rocky era a malapena di 80kg.


Ma ad essere onesti, molti ragazzi normali che vanno in palestra potrebbero essere rimodellati/truccati per farli sembrare più grandi e più duri in un film. Specialmente se anche a loro gli si mette una bandana, gli si da un lanciarazzi e gli si mettono dei falsi tagli di coltello sui loro pettorali.

Stallone ha avuto la possibilità di confrontarsi con il leggendario Earnie Shavers (durante le audizioni di Rocky 3). Apparentemente, solo un colpo un sinistro di Shavers gli ha quasi rotto le costole e questo è stato con Shavers che se la prendeva comoda !!

Se avesse investito TUTTA la sua energia e il suo tempo nella boxe?

Continuo a non pensare che questo farebbe molta differenza perché la boxe nella vita reale è una cosa completamente diversa dalla boxe coreografata dei film.

Se voleva davvero diventare professionista, suggerirei che la sua migliore opzione sarebbe stata quella di diventare un tipo di pugile sparring partner (Pugile ingaggiato per sostenere riprese di allenamento con un altro pugile). I migliori contendenti dei pesi massimi potrebbero forse averlo usato come un "pungiball umano" per fare pratica.