Peccato essermi perso i biglietti per questo incontro.
Pollyana Viana era in attesa di un Uber di fronte al proprio appartamento a Rio de Janeiro. Un gentiluomo le si è seduto accanto, un po' troppo vicino, e le ha chiesto l'ora. Quello era un quartiere pericoloso e Viana ebbe una brutta sensazione. Non gli rispose. Allora lui disse, "Ho una pistola", mentre tirava fuori dalla tasca un oggetto che copriva con l'altra mano. "Dammi il telefono."
Date le circostanze, Viana non fu né paziente né comprensiva. Fece ciò che qualsiasi lottatore professionale di MMA di 53 Kg avrebbe fatto. Viana si alzò, lo colpì in faccia due volte, gli diede un calcio in testa e lo immobilizzò con una presa choke hold.
Un passante chiamò la polizia e scattò questa fotografia qualche minuto dopo.
Viana si appropriò anche dell'arma del rapinatore. A quanto pare non era neanche abbastanza sveglio da riconoscere la differenza tra una pistola e un pezzo di cartone.
C'è una morale per questa storia. Se sei un aspirante rapinatore, non scegliere come vittima qualcuno che indossa una maglietta della UFC (Ultimate Fighting Championship). Un pezzo di cartone non ti proteggerà.
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