giovedì 1 settembre 2016

Balisong

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Il balisong (detto anche coltello a farfalla o in lingua inglese butterfly knife) è un coltello di origine filippina, così detto per la particolarità del manico, che viene aperto in due parti longitudinalmente, per scoprire la lama.

Curiosità

  • Il balisong potrebbe derivare da un coltello di origine franco-genovese.
  • Il balisong è una delle armi tradizionali del kali, un'arte marziale filippina.
  • Balisong è anche il nome di un gruppo di criminali filippini presenti del romanzo Gioco Perverso di Massimo Lugli, lo stesso coltello è usato da un membro della gang.

mercoledì 31 agosto 2016

Ṛgveda

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Il Ṛgveda (devanāgarī: ऋग्वेद) è una delle quattro suddivisioni canoniche dei Veda. Il nome può essere reso con "Inni dei Veda" o "Inni della Conoscenza", essendo il sostantivo ṛgveda composto da ṛc ("inni" o "strofe"), e veda ("sapienza" o "conoscenza"): il riferimento è ai versi recitati durante le cerimonie, (differenti dai sāman, versi cantati).
Nel Ṛgveda troviamo una raccolta di inni, la Ṛgveda Saṃhitā; due Brāhmaṇa: l'Aitareya Brāhmaṇa e il Kauṣītaki Brāhmaṇa (o Śaṅkhāyana Brāhmaṇa); da cui due Āraṇyaka: l'Aitareya Āraṇyaka e il Kauṣītaki Āraṇyaka; e infine due Upaniṣad: l'Aitareya Upaniṣad e la Kauṣītaki Upaniṣad.
Occorre notare che in letteratura si incontra spesso scritto Ṛgveda per indicare la Ṛgveda Saṃhitā, ma non va confuso il Ṛgveda (termine maschile indicante una suddivisione) con Ṛgveda (la raccolta, la saṃhitā cioè).

martedì 30 agosto 2016

Barong

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Il barong o barung è un pugnale tradizionale filippino, utilizzato dalla tribù islamica dei Moro, originaria delle Filippine meridionali.

Descrizione

Lama

La lama è larga, spessa e pesante e ha la forma di una foglia. Può avere un solo filo, ma non mancano i casi in cui presenta un secondo filo, solitamente lungo circa la metà della lama. Il peso contribuisce ad aumentare le capacità offensive dell'arma. Mediamente la lama è lunga circa 40 cm, sebbene la gamma di lunghezze vada dai 20 ai 56 cm, con una tendenza ad avere lame lunghe specialmente nei modelli recenti. Le lame possono essere d'acciaio normale o damasco. Le caratteristiche dell'arma le conferiscono un buon bilanciamento.

Impugnatura

Il barong non è provvisto di guardia. Il manico può avere una sorta di ghiera in metallo (solitamente ottone o rame, d'argento negli esemplari di pregio) lunga circa 8 cm e anelli laccati di fibre intrecciate su di essa per migliorare la presa. Nei modelli recenti, compresi quelli usati durante la Seconda guerra mondiale, la ghiera è d'alluminio. L'impugnatura è in legno o corno di carabao, e può presentare delle decorazioni ad intarsio in avorio. Un legno pregiato usato negli esemplari di valore destinati ai ceti più abbienti è il kamagong, una sorta di ebano filippino. Il pomolo ha una forma caratteristica con due sporgenze; questa forma viene spesso decorata in modo tale da dare al manico le sembianze di una testa d'uccello o di drago. Queste decorazioni, che sono molto elaborate nei barong appartenenti a classi sociali elevate, sono molto semplici e stilizzate in quelli di uso più comune, come per esempio nel caso degli esemplari da guerra, dotati di manici di corno nero del tutto disadorni. I barong usati dai juramentados (spadaccini Moro che intraprendevano attacchi suicidi contro i non musulmani con lo scopo di diventare martiri) avevano lame più corte del normale con manici delle dimensioni ordinarie.

Fodero

I foderi più antichi erano parzialmente avvolti in fibre di rattan, mentre quelli più recenti ne sono completamente avvolti. Inoltre i foderi recenti sono più spessi e robusti. I foderi presentano una curvatura verso la punta, che negli esemplari recenti è più accentuata rispetto a quelli antichi. Possono presentare inserti decorativi in madreperla.

lunedì 29 agosto 2016

Kiyomizu-dera

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Con kiyomizudera o kiyomizu-dera (in giapponese: 清水寺) ci si riferisce ad una serie di templi buddhisti giapponesi, ma in particolare al tempio di Otowasan Kiyomizudera (音羽山清水寺) nella città di Kyōto. È uno degli antichi monumenti della città, considerati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO; ed è anche uno dei finalisti per le sette meraviglie del mondo moderno.

Storia

Kiyomizu-dera venne fondato all'inizio del periodo Heian. La costruzione fu iniziata nel 798, ma l'edificio attuale, costruito durante la restaurazione ordinata da Tokugawa Iemitsu, risale al 1633. Per la sua costruzione non è stato usato un singolo chiodo. Il nome deriva dalla cascata presente all'interno del complesso, che scorre dalle colline vicine. Kiyomizu significa "acqua pulita", o "acqua pura".
Originariamente era affiliato della vecchia e influente setta Hossō fin dall'epoca di Nara. Comunque nel 1965 cessò l'affiliazione e i custodi attuali si definiscono membri della setta "Kitahossō".

Accesso

  • Ferrovie Keihan, ■ Linea principale Keihan, Stazione di Kiyomizu-Gojō (25 minuti a piedi)

domenica 28 agosto 2016

Biliong

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Il Biliong è un'arma malese che può essere utilizzata in guerra e come strumento per altri scopi.

Descrizione e utilizzo in battaglia e in altri campi

Il Biliong è un'ascia a una lama utilizzata soprattutto per scopi non bellici ma spesso poteva rappresentare un'arma utile in battaglia. L'arma è originaria della Malesia e viene prodotta (escludendo la lama) interamente con vegetali. Il manico è in legno mentre la lama di ferro o altri metalli viene legata da fibre vegetali o liane degli alberi della foresta. È tutt'oggi utilizzato.

sabato 27 agosto 2016

Hattori Hanzō

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Hattori Hanzō, (服部半蔵) conosciuto anche come Masanari e Masashige, (Mikawa, 1541 – 23 dicembre 1596), è stato un condottiero giapponese. Fu un samurai, figlio di un certo Hattori Yasunaga famoso samurai. Nato come vassallo del clan Matsudaira (in seguito Tokugawa), Hanzo, che prese il nome di Hanzō il diavolo (Oni no Hanzō 鬼の半蔵) riconosciuto come tale dallo stesso Tokugawa per via della sua grandissima abilità di condottiero. Servì Tokugawa Ieyasu in maniera leale ed efficace.

Biografia

Si narra che iniziò il suo addestramento sul monte Kurama a nord di Kyōto all'età di 8 anni, divenne un guerriero esperto a 12 anni e riconosciuto come maestro samurai a 18 anni.
Hattori, che combatté la sua prima battaglia all'età di 16 anni, prese parte in seguito alla battaglia di Anegawa (1570) e alla battaglia di Mikatagahara (1572), ma in assoluto giunse alla fama nel 1582, a seguito della morte di Oda Nobunaga.
In quel tempo, Ieyasu e i suoi servi erano accampati vicino ad Osaka, quando vennero a sapere dell'assassinio giusto in tempo per evitare di essere arrestati dai soldati di Akechi Mitsuhide. Ma ancora non erano in salvo. La provincia di Mikawa era ancora molto distante e gli uomini di Akechi stavano passando al setaccio le strade in loro ricerca. Hanzō allora suggerì di prendere la strada attraverso la provincia di Iga, dove aveva legami con il samurai del posto. Inoltre, Ieyasu aveva dato riparo ai sopravvissuti dalla invasione sanguinosa di Nobunaga avvenuta in quella provincia nel 1580 e probabilmente per questo avrebbero ricevuto una buona accoglienza. Honda Tadakatsu mandò Hanzō in avanscoperta, e, come sperato, gli uomini di Iga, non solo si resero disponibili a guidarli verso la via di casa, ma provvidero a fornire anche una scorta. Alla fine, Ieyasu e i suoi uomini tornarono a Mikawa salvi. Lo stesso non si può dire per Anayama Beisetsu, nuovo del gruppo che insistette per prendere un'altra strada.
Il figlio di Hanzō, Masanari, succedendo al padre, prese il titolo di Iwami-no-Kami e i suoi uomini furono designati come guardie del castello di Edo.
Ai nostri giorni sono visibili di quell'epoca, riferibili ad Hanzō, il Palazzo Imperiale di Tokyo, in cui è ancora presente l'Hanzo-mon (la Porta di Hanzo), che dà il nome anche alla linea della metropolitana che passa lì vicino.


Curiosità
Il mangaka Osamu Tezuka è suo discendente.

venerdì 26 agosto 2016

Daitō-Ryū Aikijūjutsu

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Il Daitō-Ryū Aikijūjutsu (大東流合気柔術 = Grande Scuola d'Oriente dell'Aikijujutsu) o brevemente Aikijujutsu è considerato, in Giappone, come una delle più antiche e nobili scuole di bujutsu. Sarebbe stata fondata nel 1087 da Shinra Saburō Minamoto no Yoshimitsu (新羅 三郎 源 義光, 1045–1127), samurai del clan Minamoto, terzo figlio di Yoriyoshi Minamoto, discendente della quinta generazione dell'imperatore del Giappone, della dinastia Minamoto, Fujiwara Seiwa (850-881), e la sua evoluzione si sarebbe svolta in parallelo con la storia del Giappone.



Storia

Il clan Minamoto era uno dei maggiori del Giappone e Yoriyoshi Minamoto, principe militare ereditario (Daimyō) della provincia di Chinjufu era stato inviato dall'imperatore a sedare una rivolta del clan Abe. La guerra durò per 11 anni (1051-1062) sino a quando Sadatou Abe fu sconfitto nella battaglia di Yakata Koromogawa.
Successivamente i figli di Yoriyoshi combatterono nella guerra Gosannen (1083-1087) contro il clan Kiyohara. Minamoto Yoshiie (uno dei figli) era in difficoltà, fu raggiunto dal fratello Yoshimitsu e insieme espugnarono la fortezza di Kanazawa. Yoshimitsu era il signore del castello di Daitō (da cui deriva poi il nome dell'arte), ma il figlio Yoshikiyo al termine della guerra si trasferì a Takeda nella provincia di Kai dove assunse il nuovo nome di Yoshikiyo Takeda, dando così origine al Clan Takeda.
Gli insegnamenti marziali sarebbero stati trasmessi in segreto presso il clan Takeda, che le avrebbe tramandate fino ai giorni nostri.
Nel 1674 alcuni documenti segnalano che l'influenza del Nishinkan del clan Takeda si è espansa su tutto il territorio d'Aizu, intorno al quale fioriscono molte scuole marziali principali che insegnano solo ai bushi del clan Aizu. Si contano 5 stili di scherma, 2 di ju jitsu (la famosa Mizu no Shinto-ryu e Shinmyo-ryu) proprie del clan Aizu più una miriade di scuole private che insegnano anche ai samurai di minor rango: 22 di scherma, 16 di jujutsu, 16 d'armi da fuoco, 14 d'estrazione della spada, 7 di tiro con l'arco, 4 di lancia e 1 d'alabarda, falcetto con catena, bastone, lotta con l'armatura senza armi.
Per due delle scuole citate vige il divieto di fornire dimostrazioni in pubblico. Sono le due scuole segrete del clan Aizu - l'Oshikiuchi (già Aiki-in-yo-ho, poi Daito-ryu Aikijujutsu) del clan Takeda e il kenjutsu di Misoguchi-ha Itto-ryu del clan Aizu.
Nel periodo Edo (1600-1868) la città d'Aizuwakamatsu nel distretto di Aizu era nota per la potenza del castello Tsurugajo, fatto costruire nel 1384 (periodo Ashikaga) da Ashina Naomori (all'epoca daimyoo d'Aizu), e al tempo della rivolta guarnito dalle truppe del clan Aizu, addestrate dal clan Takeda che forniva anche i migliori samurai per la guardia dello shogun. Nel 1868 il nerbo delle forze bene resiste alle forze nemiche, contro cui combattono anche due formazioni di giovani Takeda addestrati nell'Oshikiuchi (il futuro Daito-ryu Aikijujutsu): la squadra Byakkottai (Tigri Bianche) e la squadra Joshigun (l'una maschile e l'altra femminile, entrambe formate da giovani tra i 15 e i 17 anni). Quando le armate Meiji si avvicinano al castello Tsurugajo difeso dal daimyoo d'Aizu Matsudaira Katamori, le due squadre accorrono in suo aiuto. Vedendo la struttura assediata e avvolta dal fumo e, pensando al peggio, essi compiono l'unico atto degno del bushido: il seppuku. Alle porte della città oggi sorge un monumento in memoria dei giovani Takeda suicidi.
La battaglia, benché ormai persa, in realtà continua altre quattro settimane, e il castello, che non era in fiamme come avevano creduto i giovani, è ancora in mano degli Aizu-Takeda. I superstiti, nell'esempio dell'eroismo delle giovani squadre scelgono di continuare a combattere sino alla morte, e come in passato, le famiglie commettono seppuku così che i loro mariti e padri non debbano preoccuparsi di loro in quanto la sconfitta è ormai inevitabile. Quando le armate dell'imperatore entrano nel castello non vi è un sol uomo vivo. In casa del capo-clan Takeda trovano 21 donne e bambini morti suicidi. Terminava così l'egemonia degli shōgun. Ma termina anche un'era, quella dei veri samurai.
Inizia infatti il periodo Meiji (1868-1912), la rivoluzione sociale che ne segue stravolge il concetto di caste e nessuno può più portare in pubblico il daishō (le due spade, lunga e corta, simbolo della classe militare dei bushi).
Pochi anni prima era nato un bimbo: Sokaku Takeda (1860-1943), che all'epoca aveva solo otto anni. Il padre, Takeda Soikichi, discendente della stirpe Takeda nel feudo di Aizu, lo aveva nascosto al sicuro, e ben presto il giovane Takeda oltre a studiare l'arte di famiglia, l'Oshikiuchi, inizia il suo musha shugyo (pellegrinaggio d'apprendistato): crescendo con quell'educazione era divenuto, senza volerlo, un rōnin, ovvero un bushi senza padrone - il nuovo governo aveva abolito le classi e tutta la struttura sociale dei buke. Studia in tutte le migliori scuole di spada, di lancia e di bastone del paese sino a divenire talmente abile che pur portando in pubblico sino alla morte le due spade simbolo della casta abolita dei samurai, nessuno ebbe mai il coraggio di disarmarlo.
Takeda Sokaku fu molto criticato per il carattere irascibile e scontroso, per i modi altezzosi e arroganti, e per il disprezzo che pubblicamente nutriva nei confronti del nuovo ordine sociale. La sua figura va però misurata nel contesto di un paese che soffriva d'una profonda rivoluzione, dove i valori radicati da millenni nell'animo dei bushi vennero gettati alle ortiche in pochi anni. Essi vedevano il mondo crollare sotto i loro piedi. Adeguarsi non era facile, soprattutto per le convinzioni morali e i condizionamenti così forti che avevano subito sin dall'infanzia. Alcuni reagirono.
Takeda Sokaku volle rinominare l'arte della scuola e la chiamò Daito-ryu Aikijujutsu per richiamarsi ai nomi e luoghi d'origine dell'arte e del suo clan: Il castello di Daito del principe Shinra Saburo Yoshimitsu Minamoto e la particella "Aiki" che derivava dall'antico nome "Aiki-in-yo-ho" dell'arte in epoca Edo.
Takeda Sokaku fu l'uomo che fece uscire l'arte dal riserbo e dal segreto secolare in cui si era tramandata, e la insegnò a moltissimi allievi. Benché analfabeta, teneva corsi e registrava tutto in appositi registri che faceva compilare e firmare direttamente agli allievi (registri conservati presso l'honbu dojo di Abashiri) con minuziosità impressionante, che oggi ci permette di ricostruire molti eventi con un dettaglio incredibile.
Ebbe molti allievi importanti: ministri, ammiragli, generali, magistrati, potenti magnati dell'economia d'inizio secolo, forze di polizia e anche futuri maestri d'arti marziali tra i quali: Matsuda Hosaku, Takuma Hisa, Yoshi Sagawa, Yamamoto Kakuyoshi, Taiso Horikawa, Kodo Horikawa, Yoshita Kotaro, Morihei Ueshiba (fondatore dell'aikido) e suo figlio Takeda Tokimune (1915-1993).
Il 36° Soke, Takeda Tokimune (1915-1993), decise di far conoscere al mondo le tecniche di difesa proprie di quest'arte marziale solo nel 1990, accettando i primi allievi stranieri e dando così il via alla sua diffusione nel mondo. Tutte le tecniche di Aikijūjutsu praticate all'interno della scuola costituirebbero l'eredità delle tecniche praticate dai bushi del clan Minamoto (XII secolo), poi dal clan Takeda (XVI secolo) e per ultimo (fino al 1868) dal Clan Aizu.

Tecniche

Livello Tecniche
1 Elenco Segreto (秘伝目録 o 秘傳目録 Hiden Mokuroku) 118
2 L'arte di unire lo spirito (合気之術 Aiki-no-jutsu) 53
3 Misteri interni (秘伝奥義(の事) Hiden Ōgi (no Koto)) 36
4 Tecniche di auto difesa (護身用の手 Goshin'yō-no-te) 84
5 Spiegazione dell'eredità (解釈相伝 Kaishaku Sōden) 477
6 Licenza di trasmissione completa (免許皆伝 Menkyo Kaiden) 88
Totale 856
Di quasi ogni tecnica esistono le varianti omote, frontale o esterno (), e ura, posteriore o interno (), più alcune variazioni a seconda delle leve articolari apportate o delle tecniche di proiezione. In giapponese, significa anche "esplicito", e quindi mostrato in pubblico, e "segreto", e quindi non mostrato in pubblico. Le tecniche ura, quindi, venivano raramente mostrate in esibizioni pubbliche. La scuola Takumai aggiunge altre tecniche dette Daito-ryu Aiki Nito-ryu Hiden. La Takumai si basa anche su video e foto riprese durante degli stage di Tokimune e Ueshiba, un suo allievo che fonderà poi l'Aikido, nel dojo della sede del quotidiano Asahi: I documenti sono riuniti in undici manuali detti Sōden. Il numero complessivo di tecniche documentate dall'ammiraglio Isamu Takeshita è di 10.987. Questi diari sono attualmente conservati presso l'Hombu Dojo (lo Shimbukan Dojo) del Maestro Kondo Katsuyuki, il successore designato dall'ultimo soke Tokimune Takeda, a Tokyo.

Classificazione delle tecniche

  • Atemiwaza: calci, pugni, gomitate, ecc.
  • Nagewaza: proiezioni
  • Shimewaza: strangolamenti
  • Kansetsuwaza: leve articolari
  • Kyushuwaza: pressioni sui punti vitali del corpo umano
  • Aikinojutsu: proiezioni mediante l'uso dell'aiki
Modalità di esecuzione:
  • idori: shite e uke lavorano in ginocchio
  • hanza handachi: shite è in ginocchio, uke in piedi.
  • tachiai: shite e uke lavorano in piedi
  • ushiro dori: uke attacca dalle spalle di shite che si difende (in piedi



Insegnamento

  1. SHODEN, l'insegnamento di base. 2. CHUDEN, l'insegnamento mediano. 3. SOUDEN, l'insegnamento superiore

La successione di Tokimune

Scopo originale della scuola è di trasmettere fedelmente gli insegnamenti ricevuti da Takeda Tokimune (武田 時宗), che a sua volta ricevette da suo padre Takeda Sōkaku (武田 惣角), 35º Sōke (宗家) della scuola Daitō. Alla morte di Tokimune, tuttavia, vi fu una bagarre tra le correnti, caratterizzata da fratture dei praticanti. La corrente principale, l'unica riconosciuta ufficialmente dalla Traditional Martial Arts (Nihon Kobudo Kyokai) e dalla Association for the Promotion of Japanese Traditional Martial Arts (Nihon Kobudo Shinkokai) come "mainline", è quella del Maestro Kondo Katsuyuki, il solo cui Takeda Tokimune ha rilasciato il menkyo kaiden (免許皆伝 licenza di successione completa), la cui sede attuale è a Tokyo. Ad agosto 2014 Alex Muracchini e Luca Canovi sono stati insigniti del grado 3° dan dal Maestro Katsuyuki Kondo, ottenendo il titolo di Branch Chiefs. Tale titolo eleva il gruppo di studio italiano a Branch, cioè succursale diretta dell'Hombu Dojo.
Vi sono inoltre altre branche non ufficialmente riconosciute dalla Traditional Martial Arts (Nihon Kobudo Kyokai) e dalla Association for the Promotion of Japanese Traditional Martial Arts (Nihon Kobudo Shinkokai), fondate da alcuni allievi di Takeda Tokimune distaccatisi in origine dalla branca principale.
Oggi la Scuola Daito è quindi suddivisa in queste associazioni fondate da allievi di Takeda Sokaku e di Takeda Tokimune. In Italia sono presenti oltre alla corrente principale (Carpi Branch, Reggio Emilia Branch, Milano e Torino Study Group) anche:
  • La European Daito Ryu Aikibudo Daito Kai, che segue gli insegnamenti dell'allievo di Tokimune Katô Shigemitsu
  • La Hakuho-ryu Aikibudo della Nihon Koryu Bujutsu Renmei che fa riferimento agli insegnamenti dell'allievo di Hisa Takuma e di Tokimune, Shogen Okabayashi
  • La Daito-ryu Aikibudo Shiseikan Europe, che segue gli insegnamenti dell'allievo interno e intimo amico di Tokimune Sano Matsuo Sensei, attualmente guidata in Giappone (Kitami Hokkaido) da Sasaki Masami Sensei e Sato Norio Sensei.

giovedì 25 agosto 2016

Hanburi

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Hanburi (anche Hachi gane o Hitai ate) era una particolare tipologia di elmetto giapponese deputato alla protezione della fronte del guerriero. Il vocabolo indica in realtà uno svariato insieme di apparati difensivi di fogge abbastanza diverse, a volte rassomiglianti la cervelliera a volte un casco formato dalla sovrapposizione di più lamine, tutte però non confondibili con le tipologie di elmo nipponico più classiche: il kabuto ed il jinkasa. Al hanburi potevano essere aggiunte parti di rinforzo (protezioni per il collo, gorgiere di cuoio/maglia di ferro, in alcuni casi addirittura la maschera da guerra mempo) e la sua superficie poteva essere coperta da decorazioni pittoriche e/o stoffe decorate. Veniva portato a diretto contatto con il corpo o poteva essere portato/agganciato ad una cuffia di maglia metallica.
Si tratta della tipologia di armatura giapponese più difficilmente classificabile.

mercoledì 24 agosto 2016

Yau Kung Moon

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Yau Kung Moon (柔功门, Traducibile con Scuola dell'abilità morbida, Rougongmen in Pinyin) è una scuola di arti marziali cinesi classificabile come Nanquan.

Storia

Nonostante alcuni allievi rivendichino un'origine nel periodo dell'epoca della dinastia Tang sembrerebbe uno stile composito di recente formazione, frutto dell'unione di Baimeiquan, Cailifo, e Liuhe Tanglangquan. Secondo la trasmissione orale della Scuola lo stile sarebbe originario di Shaolin e sarebbe stato trasmesso durante il secolo scorso nel Tempio Baimiao Jiuyuansi (白庙九源寺) nel Guangdong da un anziano monaco. Questo monaco avrebbe trasmesso lo stile a Chenglai (乘来) e a Jielai (杰来). Il secondo a sua volta lo insegnò a Tie Yin (铁隐), un monaco Buddista. Tie Yin trasmise lo stile a Xia Hanxiong (夏汉雄,1892-1962) una persona originaria di Gaoming (高明) in Guangdong. Nel 1924 Xia Hanxiong ha fondato nel porto Liwan di Canton (广州) l'Associazione Sportiva Xia Hanxiong (夏汉雄体育会, Xia Hanxiong Tiyu Hui). Il figlio di Xia Hanxiong, Xia Guozhang (夏国璋), ha appreso dal padre lo stile. Xia Hanxiong ricevette anche gli insegnamenti del fratello Ha Sang nel Cailifo e di Cheung Lai Chun (张礼泉, Zhang Liquan) nel Baimeiquan. Il Rougongmen è oggi diffuso negli Stati Uniti, in Canada, in Australia ed altri paesi. Oltre al figlio sono citati come allievi di Xia Hanxiong, Lai Zuying 赖祖英, Liang Shaohai 梁少海, Guo Qitai郭其泰, Huang Yaowei 黄耀威, ecc.