lunedì 17 febbraio 2020

Phurba

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Il phurba in sanscrito detto Kīla, è un pugnale tibetano o nepalese, costituito da tre lame e da un'impugnatura, sovente decorata, usato per i rituali, ma non per i sacrifici. Il phurba è, molto spesso, impugnato da terrifiche divinità buddhiste.


Etimologia

La maggior parte delle conoscenze sul pugnale indiano, lo si deve alla cultura tibetana. Studiosi come F. A. Bischoff, Charles Hartman e Martin Boord, hanno mostrato che la letteratura tibetana ritiene che la parola sanscrita per il termine "phurba" sia "kīlaya". Comunque, lo stesso Brood afferma che, "tutti i dizionari e opere in sanscrito concordano sul fatto che la parola sia 'kīla' o 'kīlaya'. La discrepanza è dovuta all'uso indiscriminato, da parte dei tibetani, del singolare dativo 'kīlaya'. Questa forma è comune nel semplice saluto 'namo Vajrakīlaya', omaggio a Vajrakīlaya, dal quale potrebbe avere avuto origine, data la poca familiarità con il sanscrito, poiché il nome della divinità è in realtà, Vajrakīlaya invece di Vajrakīla. Dovrebbe anche essere notato che il termine (vajra)kīlaya si riscontra frequentemente nei testi sanscriti, così come in quasi tutti i kīlamantra, legittimamente usato come verbo, il cui significato è: 'pungere', 'trafiggere', 'Inchiodare', ecc."

Fabbricazione e componenti

Il Phurba viene realizzato secondo stili e materiali diversi. Essendo dotato principalmente di tre parti distinte, pomo, manico e lama, i phurba sono spesso segmentati su entrambi gli assi orizzontali e verticali, anche se si possono trovare importanti eccezioni. Questa disposizione compositiva mette in evidenza l'importanza numerologica e l'energia spirituale legata ai valori numerici interi del tre e del nove. Questo pugnale inoltre può essere costituito e costruito di diversi materiali, come legno, metallo, argilla, osso, gemme, corno o in cristallo. I Kīla o Phurba in legno sono preferiti dagli sciamani in quanto ritenuti conferire benefici energetici e curativi. Come la maggior parte dei tradizionali strumenti tibetani di metallo, vengono spesso realizzati in ottone e ferro meteorico più specificatamente tectiti, aventi spesso un alto contenuto di ferro. Il ferro meteorico era molto apprezzato in tutta l'Himalaya, dove venne incluso in sofisticate leghe polimetalliche, come la Panchaloha ad uso rituale. Il pomo del Phurba viene intagliato per rappresentare diversi simbolismi: più spesso con le tre facce della divinità Vajrakīla: una gioiosa, una pacifica, una arrabbiata, oppure con uno degli otto simboli fondamentali del buddhismo tibetano conosciuti come Ashtamangala, ancora, con il volto della divinità, Ishtadevata, conosciuta anche come Ydam, infine, tra le altre possibilità, con il muso di un leone o con un modellino in scala di stupa. Il manico viene spesso rappresentato con dei vajra, o con delle decorazioni geometriche. Il pugnale in genere ha una forma triplice, comune sia nel pomo che nella lama, solitamente formata da tre aspetti triangolari o facce, che si congiungono in punta. Questi aspetti rappresentano il potere della lama di trasformare le energie negative, note come "tre veleni" o "radice avvelena", in sanscrito, mula klesha: ignoranza, desiderio/attaccamento e avversione/rabbia.

Uso rituale

Nel 2008 Cantwell e Mayer hanno analizzato una serie di testi recuperati da diversi manoscritti ritrovati nel sito di Dunhuang che descrivono l'utilizzo rituale del Phurba. Secondo questi il pugnale è una delle variegate rappresentazioni iconografiche di divini "attributi simbolici" posseduti sia da divinità del Buddhismo Vajrayana che da divinità Indù. Quando tale pugnale viene consacrato, e associato per l'uso, la Kīla diviene manifestazione del Nirmanakaya di Vajrakīlaya. Uno dei principali rituali con il Kīla al fine di realizzare la sua "essenza-qualità" consiste nel perforare la terra. Comune nelle tradizioni sciamaniche himalayane, è il penetrare verticalmente in un paniere, in una ciotola di riso, se il kīla è fatto di legno. Notare che i termini impiegati per la divinità e per lo strumento sono intercambiabili. Alcuni studiosi ritengono che, per la maggior parte della cultura sciamanica Nepalese, il Kīla sia collegato all'"albero del mondo". Il pugnale viene inoltre utilizzato in un rituale atto a consacrare un terreno alla preghiera. L'energia del Kīla, infatti, è feroce, arrabbiata, acuta, penetrante, paralizzante.

Il simbolismo e l'Akasha

Il Kīla simbolicamente collega lo spazio della conoscenza, in sanscrito, Akasha, con la terra, creando un continuum energico. Il Kīla, in particolare quelli in legno, sono utilizzati nei rituali di guarigione sciamanica, per armonizzare l'energia della cura, e spesso fanno riferimento a due Nāgas intrecciate sul manico, elementi che ricordano la figura di Esculapio, del Caduceo, e di Hermes. Il pugnale rituale riporta spesso immagini di Ashtamangala, di svastiche, e/o altri simboli sacri tibetani, iconografie e/o motivi Tantrici o Indù. Come strumento di esorcismo, il Kīla può essere impiegato per trattenere sul posto demoni o forme pensiero, in modo che possano essere riorientati e tramutati.

L'esoterismo del Phurba

Da un punto di vista esoterico, il Kīla può servire per individuare e definire energie negative provenienti dal flusso mentale di una forma-pensiero, compresa la forma-pensiero generata da un gruppo. Il Kīla come rappresentazione iconografica è direttamente correlata a Vajrakilaya, una divinità furiosa del buddismo tibetano, che spesso è visto con la consorte di Diptacakra. Questa divinità è incarnata nel Kīla come mezzo di distruzione, nel senso di finalizzazione e quindi liberare violenza, odio e aggressività, mentre il pomello possa essere impiegato nelle benedizioni. Quindi il Kīla non viene materialmente considerata un'arma, ma un mero complemento spirituale.

Il Diamantine Dagger of emptiness

Il Kīla viene associato all'epiteto di "Diamantine Dagger of emptiness". La magia del Magical Dagger proviene dall'effetto che l'oggetto materiale possiede sul regno dello spirito. L'arte di maghi o lama tantrici risiede nella loro capacità visionaria per comprendere l'energia spirituale dell'oggetto materiale e volontariamente si concentrano in una determinata direzione nell'uso tantrico del phurba: questo comprende la cura della malattia, l'esorcismo, l'uccisione dei demoni, la meditazione, le consacrazioni o puja, e le meteo-realizzazioni. La lama del Phurba viene utilizzata anche per la distruzione delle potenze demoniache. L'estremità superiore della phurba viene utilizzato dai maestri tantra per le benedizioni.



Il guru scorpione

Nella biografia di Padmasambhava si racconta di come il Maestro abbia ricevuto le Siddhi da un gigantesco scorpione dotato di nove teste, diciotto pinze e ventisette occhi. Questo Scorpione rivela da un testo scritto la presenza di un Kīla da una finestra di pietra triangolare, nascosti sotto una roccia nel cimitero. Come Padmasambhava legge questo testo realizza spontaneamente la comprensione simbolica dello scorpione, rivelato quale veicolo o yanas di realizzazione spirituale. Nella città indiana di Rajgriha, al Maestro Padmasambhava viene attribuito il titolo di "Guru Scorpione", e in una delle sue otto forme di "Drago guru", "Drago Pema", "Loto Irato", viene raffigurato con uno Scorpione nella sua mano sinistra. Come emblema della trasmissione del "Kīla irato", l'immagine dello scorpione ha assunto una forte significato simbolico nel precoce sviluppo della Nyingma, l'antica scuola del buddismo tibetano.

domenica 16 febbraio 2020

Luohan Shiba Shou

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Luohan Shiba Shou (羅漢十八手, le 18 mani degli Arhat) è un esercizio delle arti marziali cinesi che secondo la tradizione Shaolin venne insegnata da Bodhidharma ai monaci di Shaolinsi per preservarne la salute. In alcuni testi il nome di questo esercizio viene reso con Shiba Luohan Shou (十八羅漢手) o Damo Shiba Shou (达摩十八手).

Origini
Secondo alcuni Bodhidharma in realtà insegnò un esercizio per il raggiungimento dell'illuminazione detto Shiba Kefuzhe (十八克服着, diciotto superamenti). Essi furono insegnati come movimenti rituali praticati per finalità spirituali nel Buddismo Indiano, chiamati Nata (衲他) ed utilizzati dai praticanti Vajramutki. Questi Nata infatti consistevano in 18 metodi combinati con esercizi respiratori, tensione e rilassamento dei muscoli e tecniche specifiche di meditazione.

La pratica
Questa è una sequenza di Shiba Luohan Shou, che possiede 5 nomi a cui si associano una o più azioni per un totale complessivo di diciotto, che giustifica il nome “18 mani”:
  • Primo movimento (si compone di due azioni): 朝天直举 Chao tian zhi ju (Sollevare diritto verso il cielo)
  • Secondo movimento (si compone di quattro azioni): 排山运掌Pai shan yun zhang (Spingere con i palmi file di montagne)
  • Terzo movimento (si compone di quattro azioni): 黑虎伸腰Hei hu shen yao (La tigre nera distende i fianchi)
  • Quarto movimento: 雁翼舒展Yan yi shuzhan (L'oca selvatica distende le ali)
  • Quinto movimento: 揖肘钩胸Yi zhou gou xiong (Agganciare il petto con i gomiti facendo un inchino a mani giunte)
  • Sesto movimento: 换弓开膈Huan gong kai ge (Aprire il diaframma cambiando arco)
  • Settimo movimento: 金豹露爪Jin bao lu zhao (La pantera d'oro mostra gli artigli)
  • Ottavo movimento(si compone di quattro azioni): 腿力跌荡Tui li die dang (Forza delle gambe che cade e oscilla).
Il maestro Wong Kiew Kit fornisce un elenco che in molti punti differisce da questo.


sabato 15 febbraio 2020

Tegumi

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Il Tegumi (手組) o Mutõ (武当) è un tipo di lotta tradizionale originario dell'isola di Okinawa.
Secondo Shōshin Nagamine, nei suoi "Racconti dei Grandi Maestri di Okinawa", non ci sono accurate documentazioni storiche riguardo alle origini della lotta ad Okinawa. Come molte altre discipline lottatorie, sembra che il tegumi si sia evoluto da primitive forme di auto-difesa, costantemente adattate e migliorate con il sopraggiungere di influenze esterne.
Probabilmente, come afferma anche lo stesso Shōshin Nagamine, il tegumi era la forma originale di combattimento ad Okinawa e, una volta aggiunte le tecniche di pugno e calcio provenienti dalla Cina, divenne il progenitore del Te, dal quale è disceso il moderno karate.
Conosciuto come tegumi a Naha e come mutō a Tomari e Shuri, la lotta popolare okinawense rimase un evento ricreativo popolare fino al periodo Taishō (1912 – 1925). Ci sono poche prove di come il tegumi si sia evoluto ma il risultato era una forma dura di lotta in cui il vincitore era stabilito per sottomissione (leve, strangolamenti) o immobilizzazione. Al giorno d'oggi, il tegumi ha un ristretto numero di regole ed è praticato abbastanza largamente nell'isola.
Il folklore okinawense è pieno di riferimenti al tegumi e si ritiene che la versione isolana del sumo possa trovare le sue radici nella lotta rurale del passato.


venerdì 14 febbraio 2020

Hiraga Genshin

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Hiraga Genshin (平賀 源信; ... – 1536) è stato un samurai giapoonese.
Hiraga Genshin era un servitore del clan Takeda durante il periodo Sengoku. Fu attaccato da Takeda Nobutora nella battaglia di Un no Kuchi del 1536 ma lo respinse e costrise al ritiro. Fu il figlio di Nobutora, Takeda Shingen, all'epoca quindicenne e chiamato 'Takeda Harunobu', che raggruppò gli uomini e li guidò alla vittoria durante la quale Hiraga perse la vita.

giovedì 13 febbraio 2020

Piede di corvo

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Il piede di corvo, o tribolo, è un dispositivo bellico di tipo passivo costituito da una specie di chiodo metallico a quattro punte o tetraedro disposte in modo che una sia sempre rivolta verso l'alto, mentre le restanti tre fanno da basamento (per questo motivo è altresì denominato chiodo a tre punte).
I primi Triboli vennero usati durante la battaglia di Gaugamela nel 331 a.C.
Utilizzato anche dai Romani come arma difensiva dell'equipaggiamento militare personale nelle legioni, era utilizzato durante gli abbordaggi dai corsari francesi nel XVI e XVII secolo; veniva gettato sul ponte della nave nemica e causava notevole scompiglio, dato che i marinai non portavano scarpe. Veniva usato anche in India per contrastare le cariche di cavalleria.
Durante i conflitti del Novecento è stato utilizzato per ostacolare i veicoli militari muniti di pneumatici.

mercoledì 12 febbraio 2020

Kazuyoshi Ishii

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Kazuyoshi Ishii (石井 和義 Ishii Kazuyoshi; Uwajima, 10 giugno 1953) è un karateka e maestro di karate giapponese, fondatore dello stile di karate Seidokaikan e del circuito di combattimento K-1, una competizione di arti marziali internazionale che combina Muay Thai, karate, sanshou, taekwondo, kenpo, boxe e kickboxing. Il suo allenamento cominciò con il Kyokushinkai, ma formò una sua organizzazione nel 1980, promuovendo le competizioni di karate.

Biografia

Ishii nasce ad Uwajima, nella prefettura giapponese di Ehime.
Interessato al sumo e al baseball, alle scuole medie si interessò allo stile Shotokan grazie a un libro di Masatoshi Nakayama, ma un film di Sonny Chiba lo spinse ad avvicinarsi al Kyokushinkai.
Il suo allenamento da karateka cominciò con Hideyuki Ashihara e, all'età di 16 anni, istituì un dojo locale di Kyokushinkai con la supervisione del suo istruttore. Sei anni dopo, nel 1975, aprì un dojo a Osaka.
Nel 1980 fondò poi una sua propria organizzazione, la Seidokaikan Karate, nella regione del Kansai. Nel 1983, Ishii diventò il primo presidente della nuova All Japan Budo Promotion Association e la reputazione del Seidokaikan crebbe grazie alle vittorie nei tornei di karate riportate da alcuni suoi allievi, quali Masaaki Satake, Toshiyuki Yanagisawa e Toshiyuki Atokawa.
Dopo un decennio di sviluppo, Ishii organizzò il torneo inaugurale del K-1 alla Yoyogi Hall di Tokyo nell'aprile 1993.
Nei dieci anni successivi, la competizione del K-1 si espanse a 24 eventi annuali in Giappone, Europa e Nord America. Nel gennaio 2003, la rivista Black Belt nominò Ishii Uomo dell'anno 2002. Insieme a Andy Hug, Ishii sostenne la produzione di Street Fighter II: The Animated Movie creando scene di lotta con tecniche di combattimento realmente esistenti.

martedì 11 febbraio 2020

Monte Qincheng

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Il Monte Qingcheng (in cinese: 青城山, Qīngchēng Shān) è una montagna che si trova nella provincia di Sichuan, in Cina. Secondo la mitologia taoista, qui l'Imperatore Giallo studiò con Ning Fengzhi. Nel corso dei secoli su questo monte vennero eretti numerosi templi di questa religione.
Insieme al sistema di irrigazione del Dujiangyan, nel 2000 il monte Qincheng è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Il 12 maggio 2008 questa zona è stata colpita da un violento terremoto, di magnitudo 7.8 sulla scala Richter.

lunedì 10 febbraio 2020

Kenshiro Abbe

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Kenshiro Abbe (阿部 謙四郎 Abe Kenshirō; 15 dicembre 1915 – 1º dicembre 1985) è stato un artista marziale giapponese, maestro di judo, aikidō e kendō.

Biografia
A seguito di un inizio carriera illustre nelle arti marziali, ha servito nell'esercito imperiale giapponese prima e durante la seconda guerra mondiale. Si è poi formato nell'aikido con il suo fondatore, Morihei Ueshiba, per un decennio. Abbe si specializza in diverse arti marziali e diventa 8° dan di judo, 6° dan di Aikido, e 6° dan di kendo. Dopo aver insegnato judo, aikido e kendo in Europa torna in Giappone nel 1964 e vi rimase per la maggior parte del resto della sua vita.

Giovinezza
Abbe è nato il 15 dicembre 1915 in un villaggio nella Prefettura di Tokushima, sull'isola di Shikoku, in Giappone. Era il figlio di Toshizo Abbe, che era preside della scuola locale e di un'istruttrice di kendo, Kote Abbe. La coppia ha avuto quattro figli e cinque figlie, e Abbe era il figlio più giovane della famiglia. Il 4 settembre 1919, quando Abbe non aveva ancora 4 anni, il padre annegò in un'inondazione. Un giovane maestro di scuola, Manpei Hino, in seguito divenne una figura paterna per il giovane ragazzo e lo introdusse alle arti marziali, tra cui il sumo.
Nel 1929, Abbe cominciò a imparare judo da Kazohira Nakamoto, un ex agente di polizia. Nello stesso anno, è stato promosso al grado di 1 ° dan e, insolitamente, ha raggiunto 2 ° dan l'anno successivo, e 3 ° dan l'anno dopo. Così, all'età di 16 anni, è diventato lo studente di judo più giovane promosso al 3 ° dan un onore che ha ricevuto direttamente da Shohei Hamano, un istruttore del Dai Nippon Butokukai (abbreviato in 'Butoku kai' o 'Butokukai'), che era l'organismo ufficiale di governo per le arti marziali giapponesi. Durante il suo quinto anno presso la scuola, abbe entrò in un torneo regionale che coinvolge 30 paesi, servendo come capitano per la squadra dalla città di Kawashima. Durante l'Esame di 1 dan, abbe aveva catturato l'attenzione di Shotaro Tobata dal Butoku Kai, che era stato chiamato a quell’evento. Tobata aveva suggerito a Nakamoto e Abbe di richiedere l'iscrizione al rinomato Budo Senmon Gakko (abbreviato in 'Busen,' e talvolta indicato come 'Busen college'), una scuola specializzata per le arti marziali. Con l'aiuto aggiuntivo di un insegnante di nome Nakano, Abbe ora pronto per l'esame di ammissione a Kyoto. Di tutti i candidati, di cui ci sono stati circa 300 dello stesso anno, in 20 sarebbero stati accettati nel programma judo e 20 nel programma di kendo. Abbe fu accettato in entrambi programmi.

Budo Senmon Gakko - Formazione
Masahiko Kimura è stato forse più famoso avversario di Abbe nell'epoca d'oro del judo Nel 1934, Abbe si trasferì a Kyoto con la madre e la sorella Toyoka in modo che potesse frequentare il Busen. Abbe studiò Kendo sotto la direzione del capo istruttore di kendo del Busen, Kinnosuke Ogawa, un maestro che aveva il grado di 10 ° dan. Ogni sabato pomeriggio al Busen, tradizionalmente, si tenevano tornei di judo. Abbe combatté contro cinque avversari in successione (ogni combattimento aveva una durata di cinque minuti) e vinse quasi tutti questi scontri. Nel suo primo anno al Busen, è stato promosso a 4 ° dan di judo. Nell'autunno del suo secondo anno fu promosso 5 ° dan, in quel periodo combatteva con 20 avversari di fila. Nel mese di maggio del 1935 Abbe gareggiò nel campionato di divisione per quinti dan e sconfisse Masahiko Kimura. Quell’ combattimento fu per Kimura uno dei soli quattro incontri che perse nella sua carriera professionale. Secondo i biografi Keith Morgan e Henry Ellis, Kimura disse dopo l'incontro "è come combattere con l'ombra". Abbe era alto 168 cm e pesava 71 kg in quel momento; Kimura era solo un pollice più alto, ma molto più pesante (85 kg). Due anni più tardi, durante i quali Kimura si era allenato duramente, cercò Abbe presso il Kodokan e lo sconfisse sonoramente in una sessione di prove libere di 20 minuti. Abbe seguiva anche lezioni di filosofia con Hajime Tanabe presso l'Università di Kyoto (allora conosciuto come Kyoto Daigaku Teikoku, o 'Università imperiale di Kyoto'). In questo periodo, la sorella Toyoko iniziò a studiare naginata Tendō-ryu sotto un'insegnante di nome Mitamura Chiyo (in Giappone, la naginata sono state praticate quasi esclusivamente da donne sin dal periodo Edo). Dopo la laurea al Busen, Abbe diventò un istruttore di judo al Butoku Kai e venne promosso 6 dan di judo nel 1937.

Il servizio militare
Nel giugno del 1937, Abbe fu arruolato nel Esercito giapponese imperiale e, successivamente, fu inviato in un presidio in Manciuria. Servì per quattro anni, durante i quali non fu in grado di continuare la formazione nel judo, ma fu in grado di praticare kendo. Durante la permanenza all'estero, iniziò a formulare la sua filosofia "kyushindo". Il suo servizio si concluse nel 1941 e tornò a Kyoto, dove incontrò e sposò sua moglie Keiko. Abbe non rimase un civile a lungo, tuttavia, poiché il Giappone è entrò nella la seconda guerra mondiale verso la fine dello stesso anno.
Abbe fu assegnato a un'unità di formazione in Prefettura di Tokushima, dove ha studiò Jukendo (baionetta). Fu in questo periodo che incontrò Morihei Ueshiba, fondatore dell'Aikido. Ueshiba era circa un sessantenne (più o meno il doppio dell'età di Abbe). Rogers, Ellis ed Eastman (2004) forniscono il seguente resoconto del loro primo incontro:
È stato durante un viaggio in treno in Giappone che Abbe incontrò Ueshiba. Abbe non sapeva chi fosse e disse a Ueshiba: "Che cosa stai guardando, vecchio?" Ueshiba rispose: "Io so chi sei!". Abbe modestamente rispose: "Tutti mi conoscono, io sono Kenshiro Abbe, campione della All Japan". Ueshiba poi si presentò come il Fondatore dell'Aikido, ed Abbe gli rispose che lui non sembrava abbastanza forte per essere un maestro di arti marziali. Ueshiba poi offrì ad Abbe il mignolo, e disse: ".. Ma il giovane uomo, se si sente molto forte, può provare a rompere il mio dito!". Abbe in un primo momento rifiutò, ma alla fine accettò la sfida. Abbe afferrò il dito e subito dopo si ritrovò immobilizzato sul pavimento.
Morgan ed Ellis (2006) danno una versione leggermente diversa:
Durante il viaggio su un treno Abbe notò un uomo anziano che lo fissava e che gli disse che era un 5 ° Dan di Judo. Abbe rispose "Perché, come fai a saperlo?» «Perché hai la formazione di un 5 ° Dan. Allora, chi sei?" Kenshiro rispose: "Tutti sanno chi sono, io sono Kenshiro Abbe, il campione di judo di tutto il Giappone!". Il vecchio continuò a parlare con Kenshiro nonostante volesse riposare. Alla fine, il vecchio mise un dito in faccia a Kenshiro, "Se sei così potente, rompi il mio dito!" Abbe prese il dito e si trovò sul pavimento sotto il pieno controllo del vecchio. Il vecchio permise a Kenshiro per tornare al suo posto. "Chi sei?" Chiese Kenshiro Abbe. "Io sono Morihei Ueshiba, il fondatore dell'Aikido." Kenshiro Abbe era sbalordito la tecnica del vecchio e gli chiese di diventare suo allievo.
Abbe studiò Aikido sotto Ueshiba per 10 anni, fino a raggiungere il grado di 6 ° dan in quell'arte, durante questo periodo, Abbe ebbe due figlie: Junko e Noriko
Nel 1945, il Butoku Kai promosse Abbe al 7 dan di judo e 6 ° dan di kendo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, tuttavia, il Butoku Kai e Busen erano entrambi chiusi. Abbe fu assunto come insegnante di judo per il Dipartimento di polizia di Kyoto e diventò capo istruttore di judo per la polizia di Kyoto. Fu anche insegnante alla Doshisha University di quella città. In quel periodo il judo era in declino, fu dimesso dalla polizia ed ebbe una terza figlia.

Europa
Nel 1955 Abbe viaggiò per il Regno Unito. Egli andò su invito della London Judo Society (LJS) e fu il primo maestro ad insegnare aikido. Nel Regno Unito, nello stesso anno, fece delle dimostrazioni di aikido al LJS e alla Royal Albert Hall di Londra. Abbe continuò ad insegnare aikido al suo dojo (sala di allenamento), affettuosamente conosciuto come 'The Hut,' che si trovava dietro un pub a Hillingdon, Londra.
Nel 1958, Abbe fondò il Judo British Council (BJC), l'Aikido British Council, British Council Karate, British Council Kendo, e British Council Kyudo. In questo periodo viaggiò molto nel Regno Unito e in Europa, ed Invitò altri maestri giapponesi di arti marziali. Tra questi Mitsusuke Harada (Shotokan karate) e Tadashi Abe (aikido). Durante questo periodo, la famiglia di Abbe rimase in Giappone. Robinson (2007) ha scrisse "Abbe invitò la sua famiglia a vivere con lui a Londra però rifiutarono, a quanto pare non erano affatto attratti dallo stile di vita che Kenshiro poteva offrire loro in Inghilterra."
Abbe fu promosso a 8 ° dan di judo nel 1960.

Gli ultimi anni
Ci sono racconti contraddittori sugli ultimi anni di Abbe in Giappone. Morgan ed Ellis (2006) affermano che visse con la sua famiglia per il resto della sua vita, mentre Cavalcanti (2004) e Bagot (2007) sostengono che ci furono dei problemi e che è finì a vivere lontano dalla sua famiglia. Le fonti sembrano concordare, tuttavia, che Abbe fu di ottimo umore anche verso la fine della sua vita. Il 17 novembre 1985 fu ricoverato in ospedale a seguito di un ictus.
Abbe morì il 1º dicembre 1985 in Giappone. Il funerale di Abbe fu tenuto il 10 giugno 1986 al tempio di Zuiganji, che si trova a sud del Monte Bizan a Tokushima, nella tomba di famiglia.
Robinson (2007) scrisse, "Abbe fu il maestro che ha introdotto Kendo, Aikido, Karate, Kyudo, Jukendo, Iaido, Yarido e Naginatado in Europa ma è morto quasi completamente da solo e dimenticato dai più."



domenica 9 febbraio 2020

Signore della guerra

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Un signore della guerra è una persona che detiene il controllo militare e civile di un'area regionale grazie a forze armate legate a lui da un rapporto di fedeltà.
I signori della guerra appaiono frequentemente in stati falliti, in cui le autorità governative centrali e nazionali sono crollate o esistono solo formalmente, senza effettivo controllo sul territorio dello Stato. Più in generale, la parola indica una persona che esercita molto più potere di quanto il suo titolo o grado ufficiale gli consente legittimamente.

Definizione
Signore della guerra è un termine coniato per descrivere il caos che regnava in Cina nel periodo che inizia con la morte di Yuan Shikai nel 1916 e si conclude nel 1926 con la spedizione verso nord delle forze nazionaliste del Kuomintang. Guidati da Chiang Kai-shek i nazionalisti riuscirono a ristabilire l'ordine nella Cina meridionale e settentrionale, costituendo infine la Repubblica cinese. Questo periodo è appunto conosciuto come il Periodo dei signori della guerra. Può tuttavia essere usato per descrivere periodi o epoche simili in altri paesi, come ad esempio in Giappone durante la vasta crisi politica dell'Epoca Sengoku, ancora in Cina durante il periodo dei Tre Regni nel III secolo d.C. o in Somalia durante la guerra civile che scoppiò nel 1991.

Etimologia
L'espressione "signore della guerra" deriva dall'inglese warlord che a sua volta deriva dal tedesco Kriegsherr, un titolo ufficiale attribuito all'imperatore tedesco. Il suo utilizzo per i comandanti militari cinesi risale agli inizi degli anni venti, con il giornalista Bertram Lenox Simpson come una delle prime fonti, secondo l'Oxford English Dictionary.

In Cina
Il periodo dei signori della guerra (军阀时代S, jūnfá shídàiP) fu il periodo della storia della Cina, dal 1916 al 1928, in cui il paese era diviso tra cricche militari nelle regioni della Cina continentale di Sichuan, Shanxi, Qinghai, Ningxia, Guangdong, Guangxi, Gansu, Yunnan e Xinjiang. Il periodo dei signori della guerra durò dalla morte di Yuan Shikai, avvenuta nel 1916, fino al 1928, con la conclusione della Spedizione del Nord che sancì la riunificazione della Cina. Tuttavia, quando i vecchi signori della guerra, come Wu Peifu e Sun Chuanfang, furono deposti, emersero nuovi minori signori della guerra negli anni trenta e quaranta. Il nuovo governo centrale lottò per mantenere i suoi alleati sotto controllo, ma fu comunque un grande problema per il Kuomintang, sia durante la seconda guerra mondiale che dopo la guerra civile. Alcune delle guerre combattute dai signori della guerra più importanti dopo il 1928, tra cui la Guerra delle Pianure centrali, coinvolsero quasi un milione di soldati. La divisione del paese continuò anche dopo il periodo dei signori della guerra fino alla caduta del governo nazionalista alla fine della guerra civile cinese.