domenica 24 gennaio 2021

Se vuoi iscriverti ad un corso di autodifesa, quale genere di arte marziale ti consigliamo

L'autodifesa è un concetto differente da quello di arte marziale, tuttavia un buon praticante di arti marziali è, spesso, una persona capace di difendersi in condizioni di pericolo.

Il nostro consiglio è quello di provare, provare perché avrete bisogno di capire il metodo d'insegnamento, la qualità dello stesso e se questo sia davvero sufficiente a darvi i mezzi per affrontare una situazione in cui la maggior parte delle persone viene congelata dalla paura, dal timore di farsi male, dal timore di doversi poi rivolgere ad un avvocato, di passare le ore in tribunale, di portarsi addosso una cicatrice che non andrà mai via.

Molti maestri preferiscono l'approccio filosofico al contenimento delle emozioni.
Ma questo può andar bene solo se sei un monaco tibetano e pratichi meditazione 20 ore al giorno.
Se hai una vita da occidentale (cioè lavori, discuti in famiglia, vai fuori di sera e via dicendo) hai ben altro su cui meditare, perciò quando qualcuno ti punta e tu non sei preparato, anche se pensi di esserlo, fai una brutta fine.
L'unico modo per sviluppare la giusta confidenza è quella di praticare, praticare e praticare, far diventare abitudini le tecniche ed i movimenti, allenare la forza, l'equilibrio, la rapidità d'esecuzione.
Personalmente ci piacciono molto le discipline derivate dal kung fu, tuttavia è facile trovare in queste dei vezzi tecnici che bisogna prendere "tanto al grammo" per capire che sono delle semplici linee guida, in un reale combattimento non avrai mai quegli spazi, quelle aperture, quel tipo di resistenza, tutto serve semplicemente a darti la giusta dimensione delle tue capacità, così da essere pronto ad adattarti e colpire nel modo giusto quando la situazione lo richiede.

In fondo è già tutto in quello che disse Bruce.



Be water, my friend.



Un'arte marziale consigliata per una persona di bassa statura (sotto 160 cm)

 




Consiglieremmo il Ba Ji Quan (si legge Pa Ci Chuan).

Ottimo in questo caso, e saprebbe trarre massimo vantaggio dalla bassa statura trasformandola di fatto nel punto di forza (e che forza!).

La forza maggiore del Ba Ji Quan risiede infatti nel modo in cui sfrutta il terreno di fatto "arpionandolo" con posizioni mirate allo scopo. Ed è soprattutto questo il motivo per cui le mosse di calci o di salti sono praticamente inesistenti (ti costringerebbero ad abbandonare l'attaccatura con il terreno indebolendo la posizione del tuo corpo), calci che tra l'altro potrebbero essere una difficoltà con la bassa statura. Inoltre le posizioni sono mirate non solo alla massima stabilità ottenuta tramite "arpionamento" del terreno e basso baricentro, ma sono anche studiate per allineare le strutture ossee in modo preciso tanto che un semplice colpo di pugno o di spinta risulterà sorprendentemente forte (così forte che non si capisce bene come è possibile) perchè riuscirà a trasferire e sommare forze provenienti sia dal terreno (ancora si vede il vantaggio del baricentro basso), sia dalla gravità, sia dalla rotazione dell'anca, sia dal movimento orizzontale del baricentro, sia dalla pancia (eh sì, anche la pancia, con un meccanismo di compressione un po' particolare), sia dalla spalla, sia dall'avambraccio (e paradossalmente la parte di forza che arriva dall'avambraccio e dal pugno stesso è la parte minore).


sabato 23 gennaio 2021

Qual è qualcosa che era accettabile in passato ma sarebbe considerato inaccettabile oggi


Tra il 1800 e l'inizio del 1900, una donna tipica della Malesia o dell'Indonesia si vestiva così. Ed era comprensibile, poiché non solo era comodo e flessibile, ma era ottimo per lavorare nei climi caldi.

Non importava se la donna fosse musulmana, indù, cristiana. Questo era socialmente accettabile. Non solo, ma questo era addirittura considerato modesto.

Ma 200 anni dopo, questo stile è stato soppresso dalle influenze islamiche conservatrici. Molti imam influenzati dai salafiti hanno predicato contro di esso perchè rivelatore e degradante per le donne.

Anche se è piuttosto comune vedere le donne nelle zone più tradizionali e rurali sia dell'Indonesia che della Malesia indossarlo oggi, una donna potrebbe essere molestata, multata, potrebbe esserle ordinato di cambiarsi o essere arrestata se indossa questo abito in alcune città e/o province.

Ed è importante chiarire che non stiamo in alcun modo dicendo che l'Indonesia o la Malaysia hanno una polizia per l'abbigliamento. È assurdo. Ma alcune province hanno alcune leggi che potrebbero accusare una donna di "disturbo dell'ordine pubblico" per aver indossato abiti rivelatori. Sebbene l'Indonesia e la Malesia siano conservatrici, non è affatto un'Arabia Saudita wahhabita. Almeno non ancora.


venerdì 22 gennaio 2021

Qual è stata la prima disciplina di arti marziali?

 



Quando l'uomo primitivo ha ripetuto il gesto che gli permise di battere il suo avversario. Apprese che quel comportamento era funzionale alla sua incolumità e lo trasmise, per imitazione, ai suoi solidali del gruppo.

Le arti marziali sono un sistema di apprendimento e trasmissione del combattimento basate sulla simulazione di gesti e sequenze che l'esperienza dei sopravvissuti ha selezionato come funzionali. Dire quale è stata la prima, da un un punto di vista antropologico, è solo ipotizzabile e si può riferire, come accennato , alla trasmissione di informazioni comportamentali nell'ambito del gruppo. I riferimenti possono essere le pitture murali che rappresentano atteggiamenti della caccia e dipinte per trasmettere, oltre che il ricordo dell'evento, dei suggerimenti da tenere a mente per le cacce, e combattimenti, futuri.

Quando si pensa alle arti marziali, il riferimento ordinario sono quelle orientali: le giapponesi per prime, seguite nella loro diffusione storica dalle cinesi e a seguire le altre assimilabili.

La prima fugace apparizione del ju jitsu in Italia si deve a Pizzarola e Moscardelli, marinai della Regia Marina, che nel 1908 ne diedero una dimostrazione al Re, anche se fu Gino Bianchi (un marinaio) colui che, dopo quaranta anni, portò il ju jitsu in Italia. Alla "lotta giapponese" , diventa in seguito quasi esclusivamente il Ju-do di Jigoro Kano, seguirà negli anni '970 il karate importato agli inizi prevalentemente dalla Francia.

La produzione di film sulle arti marziali cinesi diede un forte impulso alla diffusione di questi sistemi di combattimento armati e non, moltiplicando i dojo per la pratica e aprendo la via a tutta una serie di discipline affini di diverse nazionalità.




giovedì 21 gennaio 2021

Perché in Giappone festeggiano la kanamara matsuri?

Il Kanamara Matsuri, tradotta letteralmente in festa del pene di ferro, è una festa scintoista (religione nativa del Giappone che prevede l’adorazione dei kami, divinità, spiriti naturali o semplicemente presenze spirituali) che ricade ogni anno la prima domenica di aprile e si svolge a Kawasaki, in Giappone.



La leggenda risale al 1600 e narra di una giovane ragazza colpita da una maledizione che la portò a nascondere all’interno della sua vagina un demone che castrava i malcapitati che avevano rapporti intimi con la stessa. Un fabbro realizzò per lei un pene di ferro in grado di rompere i denti del demone, nacque così il santuario Wakamiya in suo onore. Questo luogo sacro divenne poi meta delle prostitute che chiedevano protezione contro le malattie veneree.

Il festival, che consiste di una parata di giganteschi falli, si tenne per la prima volta nel 1977 ed è ora legato al tema della fertilità e della felicità coniugale.


mercoledì 20 gennaio 2021

Qual è il modo migliore per buttare giù un pugile se non sei un pugile

 


Allora, non sei ne' un pugile e neanche un combattente di un altro sport da combattimento.

Intanto: NON ARRIVARE A DOVER COMBATTERE CON UN PUGILE VERO, SEI MOLTO SVANTAGGIATO ANCHE SE SEI PIU'GROSSO. Pero', tu vuoi che io risponda alla domanda e io lo faccio. Puoi mettere giu' un pugile solo se hai il cuore cattivo, i nervi forti e non hai paura. Devi giocare sporco, cercare di sorprenderlo con qualcosa che non si aspetta e non smettere mai di colpire (attento: rischi di infrangere il codice penale). Chiariamo anzitutto un fatto: non e' facile battere il pugile usando i calci, Primo perche' li userebbe anche lui, non siamo sul ring giusto? E secondo perche' i pugili sanno muoversi in un modo tale che colpirli con le gambe non e' per niente facile. Stai anche attento che il pugile potrebbe anche conoscere le tecniche di combattimento a terra e bloccarti con una mano + il corpo e massacrarti di pugni con l'altra mano. Allora, per capirci, se non sei esperto di combattimento e combatti pulito di chance ne hai quasi zero. Devi colpire per primo a tradimento, se ti metti in guardia e cerchi di studiarlo sei morto. Vai a tradimento e cerca di colpire i genitali, le tempie, una qualsiasi cosa del corpo che sia vulnerabile. Evita mento e naso perche' gli faresti il solletico. Colpisci e non fermarti. Usa un bastone se vuoi (attento: ripeto che potresti violare il codice penale) e dagliele piu'forti che puoi!  


martedì 19 gennaio 2021

I wrestlers usano steroidi?

Avete mai visto John Cena, afferma di andare in palestra tre volte alla settimana. Tuttavia la trasformazione del suo corpo è a dir poco impossibile se non si fa l'uso di steroidi.

Per farti capire questo era lui prima:



Noti qualcosa




O forse preferisci The Rock



Non farti ingannare


lunedì 18 gennaio 2021

Qual è l'arte marziale più efficiente? Perché?

 




Un'arte marziale, per essere efficiente, deve essere completa. Dovrebbe quindi comprendere percussioni portate con qualunque parte del corpo (tutte le parti dei piedi, ginocchia, gomiti, tutte le parti della mano e anche la testa), dovrebbe avere un numero sufficiente di proiezioni da poterne eseguire una qualunque sia il colpo ricevuto, dovrebbe avere altrettante controtecniche, parate e un buon repertorio di tecniche di lotta a terra. Dovrebbe anche insegnare a usare una certa varietà di armi e a difendersi anche da quelle che non si sanno usare.

Molti citeranno l'MMA (arti marziali miste), ma non comprendono armi e nascono per la competizione. Io consiglio alcuni stili antichi di kung-fu o arti marziali giapponesi nati per l'uso sul campo e che comprendano un'ampio repertorio. È anche importante scegliersi un buon maestro, serio e che insegni la disciplina.


domenica 17 gennaio 2021

A livello culturale, da cosa le arti marziali giapponesi si differenziano da quelle cinesi?

 


Le arti marziali giapponesi (karate, jujitsu, aikido) si sono sviluppate sopratutto attorno al contesto feudale.

Partono più che altro dal presupposto sia chi esegue che chi risponde indossi l'armatura da samurai.

Se si nota le movenze di un karateka, con posizioni basse, possenti, stabili ma lente sono tipiche di un guerriero appesantito da una armatura che si difende altresì da avversari con armatura.

Il jujitsu fa dei suoi capisaldi leve articolari, proiezioni e strangolamenti in quanto erano le tecniche che più risultavano efficaci contro un avversario bardato appunto di armatura.

Nelle arti marziali cinesi invece lo scopo era difendersi non in un campo di battaglia con tanto di corazza, ma difendersi da briganti e malintenzionati nelle viuzze delle città o delle campagne.

Magari anche con armi di matrice contadina.(bastoni, coltelli, nunchaku)

Ecco allora che le posture degli stili cinesi differiscono da quelle degli stili giapponesi in quanto auspicano maggiore mobilità, scioltezza e agilità.

Si narra che durante l'occupazione della Cina da parte del Giappone prima dell'avvento del regime di Mao Tse Tung, avvenissero molti scontri tra combattenti cinesi contro giapponesi, quasi sempre a favore dei primi.

Che questa sia completamente verità o che sia soltanto leggenda per tessere le lodi di arti marziali cinesi, non è dato a sapersi.

sabato 16 gennaio 2021

Quali sono le caratteristiche dell'arte marziale kali filippino?




 

Il kali non è un'arte marziale, ma tutto un gruppo di tecniche, come il kung fu. Tutte le arti marziali filippine una volta formavano il gruppo del kali arnis, che poi è diventato con la dominazione spagnola kali eskrima, che ha forti influenze degli stili di combattimento delle scuole italiane e ispaniche del tempo (pare che addirittura il balisong derivi dal coltello genovese, ma non ho ancora notizie certe al riguardo). In più, le scuole tradizionali e le scuole moderne sono assai diverse tra loro, e spesso non si amano. Dan Inosanto, amico ed ex allievo di Bruce Lee e che gli ha insegnato la lotta coi bastoni, e che ha tra virgolette portato l'eskrima nel mondo, è ancora una figura controversa nonostante i suoi infiniti meriti sul campo.

Come sistema, è di base molto simile al Penkat Silat indonesiano, ne usa anche il karambit, che è originario se non sbaglio del Borneo. Le armi principali del kali rimangono comunque il rattan (bastone di bambù corto) ed il bolu (lame piccole, tra cui appunto il karambit). C'è chi usa anche i sarong, ma non è così diffuso come nel Silat.

Le tre caratteristiche principali che le distinguono dalla maggior parte delle arti marziali più famose sono le seguenti (considera che però non essendo un'arte non codificata è indicativo):

  1. si comincia ad usare le armi e dopo si passa alle mani nude. questo perchè si parte sempre dal principio che è meglio partire con un bastone in mano, facile da trovare, piuttosto che andare di mano nuda (a meno che tu non sia bravo nel kino mutay, che però è giusto un poco vietato).

  2. Le gambe non vengono usate per tirare calci in generale, ma spesso e volentieri usate per rompere la guardia, avvolgere l'avversario, schiacciare, e si usa molto di più bloccare i piedi dell'avversario ed evadere lateralmente.

  3. Al contrario di molte altre arti, nel kali più t'avvicini all'avversario meglio è, cominci con i colpi lunghi, ma poco alla volta devi arrivare abbastanza vicino da potere andare in leva, e dalla leva continuare a colpire senza fermarti, fino a che l'altro non è finito (nel kali è permesso anche mordere e strappare, quindi se blocchi uno lo puoi distruggere, ovviamente in un combattimento vero). Le parate attive sono anche molto usate.

venerdì 15 gennaio 2021

È una buona idea imparare il Muay Thai e il Jiu Jitsu allo stesso tempo?



Il Muay Thai ed il Jiu Jitsu sono due arti marziali completamente diverse, una si concentra su prese, lavoro a terra e fluidità dei movimenti e l’altra su un lavoro di forza esplosiva in piedi.

Si completano a vicenda quindi studiarle entrambe sarebbe assolutamente di beneficio. Anzi è una combinazione scelta da molti professionisti dell’MMA. Le arti marziali si acquisiscono tramite abitudine e per creare un'abitudine istintiva bisogna ripeterla svariate volte. Comunque se si sovraccarica il cervello di troppe informazioni impiegherà più tempo per “digerirle”. Quindi se si frequenta una scuola di Muay Thai e una di Jiu Jitsu insieme il processo di apprendimento istintivo potrebbe essere più lento ma comunque alla lunga più completo. Dipende da che obbiettivo si ha, se si vuole competere o se si vuole invece adottare le arti marziali come stile di vita ed incrementare l’intelligenza motoria. Se si vuole competere consiglio di frequentare una scuola di MMA (Mixed Martial Arts), il Jiu Jitsu è una delle basi di questa disciplina e molti decidono appunto di integrare con il Muai thai. Molti insegnanti potrebbero trasmetterti direttamente una sintesi delle due in modo da ottenere relativamente velocemente una base istintiva ed efficace per il vostro obbiettivo ma sono comunque sintesi create molto recentemente e quindi difficilmente saranno complete. Quindi consiglio comunque di affinare le tecniche frequentando scuole specializzate e con una certa storia dietro per le discipline che interessano. Se invece non si ha fretta ed è più uno stile di vita consiglio di prendertela con calma e studiare queste due arti direttamente in due scuole specializzate per apprezzare la completezza della filosofia e della logica applicata al movimento del corpo di ognuna. Il percorso è molto più lungo per l’autodifesa… ma l’interiorizzazione è molto maggiore. Cioè, più sei paziente e costante più le arti marziali mettono radici profonde nella tua mente, diventano come un “guanto” al punto da accorgerti che inizierai ad applicare certe logiche motorie a semplici azioni quotidiane.



giovedì 14 gennaio 2021

Perché Bruce Lee è considerato un campione delle arti marziali nonostante non abbia ottenuto alcun record nello sport professionistico?

 



Bruce Lee era davvero un combattente:

Fu sfidato sul set di Enter the Dragon da una comparsa. Ci furono numerosi testimoni di quesa cosa, tra cui l'attore americano John Saxon, il cameraman Dave Friedman, il produttore Henry Morgan e Bob Wall. Immaginatevi il livello di maestria nell'essere coinvolto in un combattimento senza essersi preparati prima contro un avversario più giovane, valutarlo, occuparsene con la giusta quantità di forza, sconfiggerlo e poi tornare al lavoro.

Ha anche messo ko un karateka in 11 secondi (cronometrato da Ed Hart):

Come un pistolero del Vecchio West, Lee è stato spesso sfidato da giovani promesse per vedere se avesse davvero le mani e i piedi più veloci dell'Oriente. Di solito ignorava le sfide, rendendosi intelligentemente conto con intelligenza che non ne avrebbe ricavato nulla di buono. Se avesse perso sarebbe diventata una notizia da prima pagina. Se avesse vinto, sarebbe finito in prima pagina come quello che se l'era presa con una povera comparsa. Durante le riprese della scena dello scontro finale sull'Isola di Han, con le sue file di muri di pietra, Lee si stancò di alcune comparse, che erano state reclutate da delle street gang locali, che lo bollavano come un falso, un artista delle arti marziali del cinema. “Questi ragazzi erano seduti sul muro, annoiati a morte, in attesa che arrivasse il loro turno. Erano tipo, "Questo Lee del ca**o ha bisogno di 15 ciak per fare un calcio circolare?" Racconta Morgan. “C'era molto testosterone nell'aria e Bruce non aveva paura delle persone quando si trattava delle sue abilità nelle arti marziali. Era il numero uno. I ragazzi gli stavano sparlando alle spalle, senza rendersi conto che Bruce aveva un buon udito. Bruce disse: "Oh, pensi di essere così bravo? Vieni giù.'"

Come hanno ricordato i testimoni in seguito, il ragazzo andò incontro a Lee velocemente, con l'intenzione di fargli male sul serio. Ma Lee, il maestro, lo ha metodicamente fatto a pezzi. Lee trasformò quel duello in una lezione privata, a un certo punto correggendo la posizione del ragazzo. Successivamente, il ragazzo si inchinò a Lee e disse: "Sei davvero un maestro delle arti marziali."

Vi suggerisco di leggere la biografia di Bruce Lee di Matthey Polly, vedrete quanti combattimenti (molti) ha avuto. Era il migliore. Le persone semplificano eccessivamente dicendo "era un attore", questo non significa che fosse solo un quello, questo sarà trattato nella sezione successiva.


Bruce Lee non era "solo un attore":

È vero che i combattimenti sono coreografati (non stava usando le stesse tecniche nei combattimenti reali) ma è lo stesso vero il potenziale di velocità / forza che Bruce Lee possiede anche dietro la telecamera.

É un tema comune su Internet, il fatto è, ad esempio, che Dustin Hoffman è solo un attore perché, a differenza di Bruce Lee, a lui non è richiesto di eseguire un v-sit per lunghi periodi di tempo, fare delle flessioni con una mano appoggiandosi con due dita, dare 5 calci consecutivi in meno di un secondo e rimanere ad una percentuale del 5% di grasso corporeo come risultato di un intenso allenamento per tutto l'anno. Non c'è CGI, nessuna corda e nessun trucco della cinepresa nelle scene di Bruce Lee (tranne che nei primi 2 diretti da Lo Wei), potete vederlo se guardate le scene eliminate e il dietro le quinte di ETD e GOD. Sebbene coreografato, richiede grandi capacità fare ciò che riusciva a fare lui, i moderni combattenti di MMA hanno cercato di apparire nei film d'azione, ma non riescono ad essere veloci come lui. Jet Li e altri attori cinesi devono usare le corde, ecc


Le persone che sanno davvero di cosa stanno parlando riconoscono le abilità di Bruce Lee:

Sugar Ray Leonard è nella International Boxing Hall of Fame e sostiene che Bruce Lee sia uno dei migliori della sua epoca, ha dichiarato: "Bruce Lee aveva una velocità e una forza straordinari perché aveva compreso le meccaniche del corpo". Il kickboxer peso mediomassimo Joe Lewis, 16–4–0, che ha vinto 14 volte per KO e fu allenato personalmente da Bruce Lee per un po 'di tempo ha detto: “Non sapevi mai quando ti avrebbe colpito, sapeva sempre quando non eri pronto. Aveva una velocità incredibile. Lo so perché si è messo di fronte a me e mi ha colpito più volte. Ho sempre detto alla gente che so quanto duramente possa colpire Bruce Lee”.

Louis Delgado fu l'ultimo point-fighter a sconfiggere Chuck Norris, nel 1974, e disse a Fighting Stars Magazine che Lee fu l'avversario più duro che avesse mai affrontato e che combattere con lui fu un'esperienza umiliante.

Bruce Lee reclutò combattenti di strada e artisti marziali di livello mondiale come suoi studenti:

Quando arrivò per la prima volta negli Stati Uniti, voleva diventare un istruttore di kung fu, Bruce Lee e reclutò i suoi studenti tra rissaioli e pugili (esempio: Jesse Glover) dicendo "colpiscimi più forte che puoi". E riusciva ad affrontarli, quindi volevano imparare da lui. Tutti nel corso della sua vita avevano dubbi sulle sue capacità a causa delle sue dimensioni salvo poi ravvedersi in fretta dopo averlo messo alla prova. Dei veri pugili e rissaioli non avrebbero seguito Bruce Lee se non fosse stato in grado di gestire un combattimento.


Il combattimento pro è sport:

2 persone si preparano a scambiarsi colpi simili o uguali contro un dato avversario grazie all'aiuto di allenatori, nutrizionisti, attrezzature moderne per l'allenamento, mesi di preparativi ecc.

L'atteggiamento mentale non è lo stesso che c'è nel caso di un lotta di strada. Un combattimento in gabbia non è un combattimento di strada. Non è preparato, non sai con chi ti trovi contro, non sai cosa ti faranno quando sei a terra, ecc.


La storia è stata scritta da combattenti che non erano professionisti.

Dipende tutto da quello che consideriamo un combattente: qualcuno che ha un record in Sherdog? Un pugile? Uno zingaro che combatte con le nocche nude? Un underground fighter?


Bruce Lee è un personaggio estremamente affascinanate.
Con il dilagare delle arti, ogni maestro ci mette del suo e spesso le forme diventano balletti assolutamente inapplicabili in un combattimento reale.
Anche oggi, se guardiamo i campionati di karate, i campioni di kata, difficilmente sono anche campioni di kumite, combattimento.
In una forma di kung fu, possono esserci 150 - 200 movimenti, ma poi sono 4 o 5 quelli che effettivamente puoi usare in un combattimento, tutto il resto è coreografia.

Bruce Lee arriva dal Wing Chun, che cerca di eliminare ciò che è di troppo (non inutile, ma di troppo), troviamo concetti come il gomito fisso, economia dei movimenti… che non li ha inventati il Wing Chun, ma erano già presenti nel PaKwa.
Il gomito fisso è una delle basi del PaKwa, molto più antico del Wing Chun.
Studiare come è fatto il corpo per vedere dove colpire, al fine di ottenere il miglior effetto.
Bruce parte da queste basi e apre la sua mente a tutte le altre arti.
Il suo stile ha un fine: la difesa personale, la rissa da strada.
E' lontano dai concetti del kung fu di non violenza, di controllo dell' avversario, Bruce parla di demolire l' avversario.
Lontanissimo dai combattimenti sportivi, Bruce invita addirittura a mordere, per sfuggire alle prese al collo (Tyson poi è riuscito a farlo anche nella boxe).
Usa l' energia per aumentare la potenza del colpo.
"Essere colpiti da un calcio di Bruce, è come essere investiti da un camion", lo disse Bob Wall, uno che di ring che se ne intendeva parecchio.
Questa mentalità, può scatenare grande violenza dentro di te, come spesso accade nei pugili.
Bruce prepara la mente, si laurea in filosofia, studia tantissimi filosofi e lavora su se stesso per migliorarsi sempre.






mercoledì 13 gennaio 2021

Quale aspetto pensiamo sia sottovalutato nelle arti marziali e/o nella difesa personale in generale (Es. forza fisica, agilità, precisione, astuzia/strategia)



Parliamo della sola difesa personale, in quanto le arti marziali non hanno pro e contro, semplicemente sono così.

Nell'ambito della difesa personale (che noi come detto più volte riteniamo inutile se non dannosa), sopratutto nei corsi per principianti, non viene minimamente considerato l'adattamento alle situazioni.

Ci spieghiamo meglio: nei corsi di autodifesa vengono insegnate le solite tecniche da fare quando l'avversario si comporta in un certo modo. L'unico problema è che se quello non si mette ESATTAMENTE nella condizione di farci fare la nostra tecnica, tutto quello che sappiamo si scioglie come neve al sole.

Potremmo insegnare a chiunque in pochissimi minuti come fare uno strangolamento dalla schiena, una kimura, 10 ribaltamenti diversi, un arm bar, un triangolo e chi più ne ha più ne metta. La difficoltà non è imparare tutte queste cose ma conoscere una tecnica adatta alla situazione in cui ci troviamo, non cercare in tutti i modi di portare l'avversario a porsi nella condizione che noi riteniamo comoda. Questo, molto semplicemente, perché sarebbe impossibile.

In ogni arte marziale, il principiante impara una tecnica che gli piace e prova in ogni modo a farla all'avversario. L'allievo più evoluto capisce invece che quella tecnica si fa solo quando se ne ha la possibilità, diversamente dovrà optare per un'altra.
Questo implica che ne conosca varie, e con abbastanza dimestichezza da poterle eseguire in maniera efficace.
Ancora, questo implica tanto allenamento, prove e tentativi. Tutte cose che in un corso di autodifesa non si ha modo di fare.

Ecco qual è la grande pecca di questi corsi, che ti forniscono lezioni sparse e nessuna informazione su come metterle insieme.

E' come se un allenatore di calcio ti insegnasse a tirare i rigori, a tirare dall'angolo e le rimesse laterali, ma non ti facesse mai fare delle partitelle per mettere insieme tutti i pezzi.


martedì 12 gennaio 2021

Gli americani considerano reale il wrestling?

 



No. Ormai è cosa risaputa che quei combattimenti che la WWE mostra siano progettati, soprattutto dopo che il 10 febbraio del 1989 Vince McMahon ammise ciò di fronte il Senato dello Stato del New Jersey.

Però c’è un termine nel mondo del wrestling che spiega per bene il rapporto tra i fan e questo spettacolo: mark. Parlando in modo generico, i marks sono i fan che ignorano la natura fittizia o perché non sanno che è organizzato (tipo i bambini) o perché decidono di sospendere la propria incredulità e godersi lo spettacolo.

Esistono anche una sotto-categoria di marks detti smarks che sono fan che osservano oggettivamente gli incontri che guardano senza considerare tutte le stoyline che precedono e si godono il lato atletico dello spettacolo.

Quindi no, gli americani non considerano reale il wrestling ma se lo godono comunque.


lunedì 11 gennaio 2021

Cos’è il bareknuckle boxing?

 



La bareknuckle boxing è uno sport da combattimento.

Consiste in incontri di pugilato svolti senza l'utilizzo di guantoni, quindi a mani nude, da questo il nome. Possiamo dire che è la madre della moderna boxe e che nonostante sia stata oscurata da essa è rinata negli ultimi anni con un circuito professionistico in Inghilterra chiamato "Bare Knucle Boxing" e un campionato statunitense dal nome "Bare Knucle Fighting Championship". Le regole sono simili rispetto alla boxe moderna ma a parte l'assenza dell'uso di guantoni ci sono differenze rispetto al sistema di punteggi e k.o (conteggi di 18 secondi e non 10) oltre che un diverso numero di round e durata degli stessi, pari a 2 minuti e non 3.



domenica 10 gennaio 2021

Consiglieremmo un corso di krav maga ? Se si, perché?

Se hai deciso di praticare un'arte marziale, devi scegliere in base all'obiettivo che vuoi raggiungere. Se il tuo obiettivo principale è l'autodifesa, allora il Krav Maga è la scelta ideale.

Le tecniche di Krav Maga si basano su movimenti molto naturali e istintivi… di conseguenza, i tempi di apprendimento sono estremamente rapidi.

Sempre presupponendo che il tuo obiettivo fondamentale sia la difesa personale, mi pare utile mettere a confronto il Krav Maga con le arti marziali tradizionali orientali e con gli sport da combattimento.


Il Krav Maga e le arti marziali tradizionali a confronto

L'eccessivo formalismo e l'esasperata ricerca della perfezione, che caratterizzano le arti marziali tradizionali (come ad esempio, il Karate), possono rappresentare un serio ostacolo quando occorre reagire con rapidità e prontezza di fronte alle imprevedibili dinamiche che caratterizzano uno scontro reale.

Senza alcun dubbio, chi diventa veramente esperto in un'arte marziale tradizionale, sa difendersi efficacemente... ma quanto tempo è necessario per diventare esperti in queste discipline?

Nelle arti marziali tradizionali, i movimenti sono complessi e, in buona misura, "artificiosi". Inoltre, per l'esecuzione di parecchie tecniche è richiesta una vera e propria trasformazione del corpo: basti pensare agli esercizi di divaricazione indispensabili per poter sferrare i calci alti del Karate o del Taekwondo.



È ovvio, quindi, che per raggiungere il livello di efficacia in un'arte marziale tradizionale sono necessari parecchi anni di studio, di allenamento e di condizionamento fisico.

Il Krav Maga, invece, si basa su movimenti naturali e su reazioni istintive. Per questo motivo, i tempi di apprendimento sono infinitamente più rapidi.

Il Krav Maga non è considerato un'arte marziale in senso stretto, proprio perché non è un'arte. I Kata del Karate e delle arti marziali tradizionali sono molto belli come espressione artistica, come forma di educazione e autodisciplina ma, quando si tratta di prepararsi ad uno scontro reale, occorre allenarsi in un altro modo.

Nel Krav Maga, lo studio e l'allenamento sono interamente dedicati alle tecniche e alle strategie più idonee per affrontare situazioni di pericolo reale. Per questo motivo, il praticante è in grado di raggiungere molto rapidamente quello che possiamo definire il livello di efficacia pratica.



Non dimentichiamoci che il Krav Maga è stato sviluppato per l'addestramento dei soldati dell'esercito israeliano al combattimento corpo a corpo. Ed è ovvio che un esercito non può permettersi di aspettare troppo tempo per l'addestramento dei suoi soldati.


Il Krav Maga e gli sport da combattimento a confronto

Gli sport da combattimento come la Kickboxing, il Pugilato, il Karate Sportivo, le Arti Marziali Miste (MMA), ecc. sono perfetti per la loro finalità, ovvero, quella di fare sport.

Il problema principale è che la difesa personale non è uno sport!

A differenza di quanto avviene nel krav maga, il tempo che i praticanti di sport da combattimento dedicano allo studio di tecniche di autodifesa reale è molto scarso, se non addirittura nullo. Queste persone sono solite investire tutto il loro tempo e le loro energie nell'allenamento di tecniche adatte a vincere incontri e a portare a casa medaglie.



Infatti, non sono pochi i campioni di sport da combattimento che se la sono vista veramente brutta durante risse e scontri reali, nell'ambito dei quali non esistono le regole alle quali sono abituati sul ring.

Questo è successo, ad esempio, a Maiquel Falcão, fighter professionista di MMA.

Ad esempio, negli sport da combattimento non è consentito colpire i punti vitali del corpo umano poiché si produrrebbero gravi incidenti. Di conseguenza, i combattenti sportivi non allenano tali tecniche.

Tuttavia, in una situazione reale nella quale la vita è in pericolo e non è possibile fuggire (come quando si rischia di ricevere una coltellata)... è necessario difendersi con le tecniche più efficaci per neutralizzare l'aggressore. Ecco quindi che i punti vitali del suo corpo diventano i primi bersagli da colpire.

Questo non significa che un esperto di Kick Boxing (ad esempio) non sia efficace durante un duello…

Se un esperto di Kick Boxing viene provocato all'interno di un bar e accoglie la provocazione… è possibile che i 2 decidano di fare a pugni. Il risultato è un duello che viene condotto seguendo un codice d'onore implicito e molto probabilmente l'esperto di Kick Boxing vincerà.

Ma la difesa personale non funziona come un duello:

Non si tratta di vincere. Si tratta di…

  • Evitare i luoghi pericolosi…

  • Non accogliere le provocazioni…

  • Fuggire di fronte al pericolo, senza preoccuparsi dell'orgoglio…

  • Consegnare il portafoglio di fronte a un coltello…

  • Proteggere i propri cari

  • Combattere solo se è indispensabile… e se si è obbligati a combattere, prepararsi ad affrontare colpi molto diversi da quelli che avvengono sul ring, come una sedia scagliata dall'alto verso il basso.

Era solo un piccolo esempio, ma del tutto sufficiente per capire che, mentre gli sport da combattimento si focalizzano fondamentalmente sull'incontro sportivo, il Krav Maga si focalizza sulla sopravvivenza.


sabato 9 gennaio 2021

Come applicare le parate del karate shotokan (age, uchi, soto , gedan, shuto uke ec.c) nel combattimento libero?

 




Ti sorprenderà saperlo ma…non è possibile!

Le reazioni umane hanno dei tempi di organizzazione e risposta che non collimano con il concetto di “parata"

Mi spiego meglio. Secondo le teorie di molti stili che professano le parate io prima di una aggressione dovrei capire: che il mio avversario attacca; poi su quale altezza lo fa; poi in quale direzione (linearmente o direttamente) ed infine con quale velocità. Se sbaglio solo una di queste variabili il colpo và a segno.

Come si può facilmente comprendere è impossibile che io faccia tutta questa serie di cose quando il mio avversario sta già sferrando il suo attacco, ragion per cui le parate sono solo una teoria da palestra (dove il mio avversario attacca con movimenti e tempi prestabiliti). Per rendersi conto meglio di quanto detto basta guardare un incontro sportivo di Karate o ancora meglio di boxe…

NESSUNO PARA NIENTE!!!

venerdì 8 gennaio 2021

Quali sono le figure femminili più famose per aver combattuto in guerra?

Ci sono svariate figure femminili che sono identificate oggigiorno come valorose guerriere…

Artemisia di Alicarnasso:

Artemisia I di Caria, in seguito alla morte del marito, divenne Regina di Alicarnasso.

Per via del suo coraggio e della sua onestà, Serse (Re persiano) la tenne sempre in considerazione. Anche quando egli decise di combattere per mare a Salamina, Artemisia non esitò a seguirlo; addirittura gli ateniesi decisero di offrire 10.000 dracme a chiunque fosse riuscito a catturarla.

A Salamina però, l'esercito greco ebbe la meglio su quello persiano, e Serse insieme ad Artemisia furono costretti al ritiro.



Boudica:

Regina celtica (tribù degli Iceni, Inghilterra Orientale) che si scatenò contro i romani durante i loro tentativi di conquista della Britannia nel 40–80 d.C. circa.

Dopo l'invasione romana, la regina chiamò il suo popolo e lo condusse alla rivolta; riuscì insieme ad altre tribù a combattere diverse battaglie. Ma l'ultima, ricordata come Watling Street, segnò la sconfitta del suo popolo e la vittoria dei romani.

Vennero massacrati 80.000 Britanni, e per non fare la stessa fine si narra che Boudicca con le sue figlie, decise di togliersi la vita avvelenandosi.



Nakano Takeko:

Fu un'Onna Bugeisha, ovvero una guerriera giapponese della nobiltà nata nel 1847. Ricevette una rigida formazione delle arti marziali. Divenne anche capo di un gruppo di guerriere esclusivamente donne. La sua arma era la "naginata", utilizzata nelle arti marziali: essa è costituita da una lunga lama ricurva.

Combatté la guerra civile giapponese "Boshin", durante la battaglia di Aizu ma venne ferita da un soldato nel 1868 portandola alla morte.




giovedì 7 gennaio 2021

Il kyusho jitsu è efficace, oppure è una trovata pubblicitaria?

 



Né l'uno né l'altro.

Il kyusho jitsu basa la sua disciplina sui punti di pressione del corpo umano della medicina tradizionale cinese. Premendo su quei determinati punti il corpo umano può avere delle reazioni particolari e possono essere molto più dolorosi del resto del corpo. Per chi non lo avesse ancora capito, è praticamente la versione reale dell'arte marziale di Ken il Guerriero.

Quindi immaginerete che sia una trovata pubblicitaria. No, non lo è. I punti di pressione della medicina tradizionale cinese corrispondono effettivamente a dei punti deboli del corpo riconosciuti anche dalla medicina moderna. Quindi si, effettivamente colpire quei punti causa danni maggiori al corpo umano. Comunque tutte le altre arti marziali puntano a colpire le zone più deboli, come il fegato, ma nel kyusho jitsu si punta proprio a fare pressione con le dita in determinati punti, come l'avambraccio, l'ascella, l'interno coscia.

Quindi funziona? Nemmeno. Il fatto è questo: quei punti effettivamente esistono, ed effettivamente, colpirli hanno delle conseguenze, ma in un combattimento, con l'avversario che si muove, è praticamente impossibile colpirli con precisione, quindi non sono facilmente applicabili.


mercoledì 6 gennaio 2021

Come si possono descrivere al meglio l'arte e la cultura giapponese?

Se dovessi concentrare l’arte giapponese in un solo principio, sarebbe quello dell’opposizione a qualsiasi forma di simmetria. Nell’arte giapponese la mancanza di simmetria è una costante.



Questo principio può venire esteso all’irregolarità e all’incompletezza. Tutti e tre questi concetti, secondo i giapponesi, generano movimento ed instabilità, quindi sono gravidi di possibilità.

Se dovessi scegliere un secondo principio, sarebbe quello del minimalismo. Se in dubbio, non mettere, ma togli. Solo il minimalismo può permettere alle caratteristiche individuali degli oggetti di esprimersi. Vedi le pietre qui sopra.

Un terzo principio è il tempo. Il passare del tempo abbellisce e rende meno evidente la mano dell'essere umano. Vedi il muschio.

Un quarto principio è quello della naturalezza. Una naturalezza di solito del tutto artificiale. Nei giardini giapponesi l'artificiale sembra naturale e viceversa. MI ricordo una volta a Ninnaji, Kyoto, per un attimo mi domandai se una cicala morta in un giardino fosse stata messa di proposito nella posizione perfetta in cui si trovava. Mi resi subito conto che questo non era possibile, ma è significativo sia successo.

Un quinto principio è quello dello Yūgen, eleganza, che, forse appropriatamente, non ho mai capito. Si tratta comunque di un’eleganza che va intuita più che compresa.

Il bello deve provocare un distaccamento dal mondo.

il bello infine deve includere in sé il silenzio.

Notare come tutti e sette questi principi siano evidenti.

Questi sono i sette principi dell'estetica zen che, privati del loro sfondo religioso, sono ora divenuti l'ossatura dell'estetica giapponese.