domenica 7 marzo 2021

Qualche altro combattente nella storia sarebbe in grado di sconfiggere George Foreman allo stesso modo di Muhammad Ali?

Molto, molto dubbioso.



Stare alle corde contro il più pesante pugile del pianeta era qualcosa che solo Ali poteva fare. Molti combattenti non si sarebbero nemmeno sognati di provare un'acrobazia così rischiosa, perché era così contro-intuitiva.

Tuttavia, posso pensare a una serie di altri pesi massimi storici che potrebbero battere Foreman, ma nessuno che potrebbe demoralizzarlo e disumanizzarlo nel modo in cui ha fatto Ali ... La natura dell'esibizione tipo colpo di stato di Ali è stata letteralmente una ri- stesura del manuale di boxe e dei libri di storia. Nelle esatte parole di Angelo Dundee, "Ho sempre detto che è il più grande peso massimo di tutti i tempi, ma deve battere Foreman per farlo ammettere alla stampa".

Un altro modo in cui ci si può avvicinare a questa domanda è pensare: "Quanti sfigati sono stati duri come Ali?" Personalmente non riesco a pensare a un singolo slickster storico in nessuna divisione di pesi che fosse duro come Ali. Dal momento che la tattica della corda era fortemente dipendente da un'elevata tolleranza al dolore, semplicemente non era possibile per la maggior parte dei combattenti.

In questo incontro Alì batté nella strategia Foreman. Ma non dimentichiamo che anche nelle schivate Alì era largamente superiore a Foreman, possedendo una prontezza di riflessi ed una capacità di previsione che erano sconosciute al buon George, al quale di solito bastava incassare i colpi. Tecnicamente Alì era migliore, possedendo una velocità di mani impressionante per un peso massimo ed una gran varietà di colpi, cosa che Foreman non aveva, dato che di solito usava i colpi corti, montanti e ganci, oppure sventole. Ma Muhammad aveva sette anni in più di Foreman, che in quel momento era al massimo della sua forma fisica ed aveva sconfitto avversari molto forti, del calibro di Joe Frazier e Ken Norton, due pugili che avevano battuto Alì. Inoltre, soprattutto con avversari potenti come Foreman, Alì aveva dimostrato di avere una buona castagna, ma non sufficiente a buttare giù un avversario tosto come Big George. In condizioni normali. Quello che Alì fece nel "Rumble in the Jungle" fu appunto alterare queste condizioni e metterlo KO.

Foreman aveva una grande potenza, ma con uno stile da picchiatore (slugger) come il suo, bisogna avere modo di scaricare l'enorme forza che si possiede. Alì ed il suo allenatore Dundee gli tolsero questa possibilità anche con il rope-a-dope, il gioco alle corde.

La potenza di Foreman non si scaricava più su un bersaglio statico, ma su un bersaglio che trasferiva alle corde l'energia dei suoi pugni. In questo modo Alì non opponeva il proprio corpo rigido nella parata, ma opponeva la morbidezza nell'incassare i colpi micidiali di George. Facendo in questo modo, l'energie di Foreman (frustrato per la mancanza di risultati) si esaurirono prima di quelle di Alì, che con il metodo delle corde, era riuscito a ridurre i danni delle sfuriate di George.

Inoltre, Alì nel rope-a-dope, precluse all'avversario la possibilità di centrarlo bene al volto e alla testa (uno dei punti migliori per il KO), adottando la guardia chiusa. In questa maniera, George era costretto a colpirlo al tronco, ma non aveva neanche modo di portare dei "body shot" come si deve, dato che i gomiti di Muhammad proteggevano bene il fegato e lo stomaco, altri punti molto adatti per un KO. Con questa tattica, le possibilità offensive di Foreman (normalmente molto alte) si ridussero di parecchio. Non è che Foreman non avesse colpito la testa o i reni di Alì, li aveva centrati eccome, ma non precisamente e con tutta la forza di cui era capace, proprio per la tattica di Muhammad.

Alì aveva capito che, se avesse incassato le bordate di Foreman senza l’ausilio delle corde, ben presto sarebbe stato sopraffatto in termini di pura forza fisica. La spaventosa e soverchiante potenza di George avrebbe logorato irrimediabilmente la resistenza fisica e ai danni di Muhammad. Un altro problema di Alì era che il suo stile di combattimento era movimentato e richiedeva un grande dispendio energetico. Presto o tardi, Alì sarebbe calato fisicamente nel match, favorendo un Foreman più giovane, più in forma e con una potenza in grado di abbattere Alì con pochi colpi. Quindi occorreva una strategia conservativa e vincente.

Nel clinch, poi, Muhammad si abbandonò ripetutamente e completamente su Foreman, scaricando tutto il suo peso sull’avversario, e assestando pugni poco potenti ma rapidi. Anche questo contribuì a stancare ulteriormente George.

Alì invece si era affidato anche alla sua maggior precisione ed abilità esecutiva, centrando Foreman sempre più spesso, combinando schivate al rope-a-dope, ed anche con un pò di provocazioni, che finirono per frustrare oltremodo Big George. Il quale, nel medio-lungo termine, risultò molto più stanco di Muhammad, che sfruttò un momento chiave nel quale George era sbilanciato, colpendolo con un gancio e poi un diretto, mandandolo al tappeto.

Praticamente, nel-rope-a-dope, Alì adottò lo stesso principio del Judo o del Jiu-Jitsu: davanti ad un avversario di maggior mole e forza, ritorcere quest'ultime contro di lui. La tattica della conservazione e del trasferimento di energia.





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