Anni fa, mi allenavo in una palestra e vidi questo ragazzo che si allenava su un ring improvvisato in un angolo, così andai a parlarci. Mi disse che era un pugile semi-professionista e che si trovava nella mia città con sua moglie , in occasione delle vacanze natalizie. Dopo averci parlato un po’, gli chiesi se gli andasse di allenarci assieme sul ring e lui accettò. A quel punto, andammo al bancone d’ingresso e presi un paradenti, dei guantoni e quel casco imbottito che si mette in testa per evitare di farsi male. Lui indossava solo i guantoni, cosa che mi irritava parecchio. Era troppo sicuro di sé. A quei tempi ero giovane ed in forma come non mai e, sebbene non pensavo che sarei riuscito a batterlo, ero sicuro che sarei riuscito a portare a segno almeno qualche pugno. Mi sbagliavo di grosso.
Durante il primo round non provò neanche a darmi un pugno, pensava solo a difendersi dai miei e lo faceva con facilità. Ogni volta che sferravo un pugno, lo schivava senza neanche sforzarsi. Continuavamo a spostarci per il ring, ma nonostante io continuassi a sferrare un pugno dopo l’altro, neanche uno andò a segno. Dopo circa cinque minuti facemmo una pausa e mi disse che durante il secondo round avrebbe provato a colpirmi. Iniziammo quindi il secondo round.
Non riuscii a fermare neanche uno dei suoi pugni. Non faceva per niente sul serio, ma la mia testa faceva comunque “avanti e indietro” per tutto il tempo, sotto l’effetto dei suoi colpi. Un attimo prima i suoi guantoni erano vicini al suo corpo e nell’istante successivo mi ritrovavo con la testa che mi dondolava all’indietro. Questa cosa mi faceva veramente incazzare. Dissi a me stesso che non avrei più provato a fermare o schivare i pugni seguenti, ma che avrei cercato di colpirlo nello stesso momento in cui lui avrebbe cercato di colpire me. Pensai di poterlo cogliere di sorpresa. Neanche questa strategia funzionò. Riuscì sia a colpirmi in faccia che a bloccare contemporaneamente il mio pugno.
Se avesse fatto sul serio, non sarei durato neanche dieci secondi. Fui ampiamente surclassato. Mi fece pure i complimenti, in un certo senso. Disse di essere rimasto colpito dal fatto che io continuassi a combattere, nonostante non avessi speranze. Disse anche di essere rimasto stupito quando ho cercato di colpirlo mentre lui colpiva me. Ovviamente mi aveva anticipato alla grande, ma disse che quello era un segno del fatto che imparo in fretta, anche se nel frattempo vengo ridotto in poltiglia.
Quindi, per rispondere alla tua domanda, una persona comune, anche dopo essersi allenata per un po’ di tempo, non può durare a lungo contro un pugile professionista.
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