La risposta è molto semplice: nessuna.
Non ci sono arti marziali "più
forti" o "meno forti" perché la questione "forza"
è definita dalle caratteristiche dell'arte marziale stessa.
Molti sport da combattimento hanno ad
esempio regole predefinite: nel pugilato (uso di colpi sferrati con
le braccia) sono molto diverse rispetto alla lotta (tecniche di leva,
soffocamento, proiezione), o al Tae Kwon Do (uso soprattutto delle
gambe).
Per cui a parità di allenamento, il
più "forte" è quello che ha allenato di più le
caratteristiche richieste dal dato contesto, comprese le varie
"regole".
Un campione di Tae Kwon Do
probabilmente vincerà un incontro contro un campione di pugilato se
le regole sono quelle del Tae Kwon Do, e viceversa.
Se parliamo invece di un contesto
"senza regole", ovvero la strada, ancora una volta non è
un'arte marziale o l'altra a decidere chi vincerà un eventuale
scontro.
L'esito dello scontro è infatti deciso
da molti parametri:
- esperienza complessiva dei due lottatori (conoscenza di tecniche, esperienza pregressa nel combattimento, etc.)
- motivazione o determinazione a vincere / sopravvivere
- preparazione allo scontro. Chi è colto "di sorpresa" è svantaggiato.. mentre chi ha premeditato lo scontro (ad esempio tendendo un agguato), è avvantaggiato
- presenza o meno di armi, bianche o da fuoco che siano
- capacità di dominare le emozioni (rabbia, paura) e mantenere il sangue freddo
- capacità di valutare la situazione nella sua complessità (es. punti deboli dell'avversario, oggetti e situazioni da sfruttare a proprio vantaggio)
- condizione fisica (età, condizioni di salute, forza muscolare, agilità, flessibilità, stato di allenamento…)
Il ruolo di un maestro di arti
marziali, a prescindere dallo stile insegnato, è quindi anche quello
di preparare l'allievo per tutti i punti di cui sopra.
Solo al netto di queste capacità,
un'arte marziale o l'altra può far la differenza.
Nella mia esperienza, comunque, il Kung
Fu è un'arte marziale completa che non contempla alcuna regola e
insegna ad utilizzare qualsiasi cosa per vincere. Gettare sabbia
negli occhi, sputare, mordere, colpire i punti vitali, spezzare ossa,
tutto fa parte del metodo, che "teoricamente" si presta
bene a situazioni d'emergenza.
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