domenica 7 aprile 2019

Bruce Lee un tipo da Killer ?


"L'atleta che trascura la sua mente non vincerà mai una gara".

Non smettete di leggere pensando che sia «un gioco per bambini», non è vero!
E’ facile in un certo senso per un fan di un superattore come Bruce raccogliere tutti i giornali, i libri, le foto e cosi via. E’ molto più difficile per molta gente comprendere quali erano le idee e la filosofia di Bruce Lee. Sognare il Piccolo Dragone percorrendo la sua strada tra innumerevoli delinquenti usando pugni, calci e bastoni nunchaku è come vedere le cose solo da un unico punto di vista. Bruce, come egli stesso fece notare una volta, voleva che le cose fossero «multidimensionali" ed In realtà la sua vita, i suoi films e la saggezza del suo Jeet Kune Do rispecchiarono una ricerca molto profonda nel suo inconscio. Spesso queste idee sono state ammantate da misticismo e confusione. In questo articolo desideriamo cercare di aprire alcune di quelle porte chiuse per chiarire le intenzioni di Bruce Lee e il perché fece così grande uso dell'istinto del killer.
Il Piccolo Dragone nella sua infanzia incontrò gli stessi vantaggi e gli stessi svantaggi che potete incontrare voi o chiunque altro e da bambino non era particolarmente forte nel fisico e a volte trovava difficile difendersi dai bambini più grandi che egli frequentava. OK...fermiamoci qui. Incontriamo, il primo momento importante della breve vita di Bruce. Di fronte a questo problema egli avrebbe più o meno potuto fare una delle tre seguenti scelte. Prima di tutto avrebbe potuto continuare come prima, preoccupandosi un sacco ma senza far nulla. In secondo luogo avrebbe potuto allontanarsi dagli altri e nascondersi dal grande mondo cattivo (e come è facile fare questo!) oppure come terza soluzione avrebbe potuto fare qualcosa di positivo. Bruce scelse la terza soluzione e decise di affrontare il problema in questo modo, allora elementare.
Dopo tutto i problemi esistono per essere risolti! Il Piccolo Dragone dimostrerà a se stesso e a noi che la forza fisica di quelli attorno a lui POTEVA essere conquistata usando le qualità giuste. Egli doveva chiedere alla gente di insegnargli e doveva leggere libri per scoprire quelle qualità ma soprattutto egli doveva trovare uno scopo per indirizzare queste azioni DENTRO DI SÉ. In altre parole, la forza di carattere è nascosta dentro tutti noi e bisogna farle appello purché ci si senta sufficientemente incattiviti dal nostro problema. Così come possiamo esser sicuri che se ci sentiamo cattivi verso qualcosa, rimaniamo calmi abbastanza per pensare alle soluzioni possibili? Semplice, dobbiamo mantenerci fisicamente e mentalmente in forma!
Bene, potreste dire che è strano che Bruce facesse soltanto questo. Avete ragione, solo questo e non per una coincidenza!
Sarà in grado di pensare in modo corretto e l'atleta che trascura la sua salute mentale non vincerà le gare.
Così dove ci porta questo ragionamento? Bene per ritornare al Piccolo Dragone, dopo aver superato questo primo problema con l'uso di poche qualità.
Vi potete chiedere, il Piccolo Dragone desiderava portare avanti il processo di apprendimento anche dopo che la sua abilità nel kung-fu gli aveva fatto raggiungere l'effetto desiderato? La risposta è interessante. Bruce era idoneo, fisicamente e mentalmente e quindi in grado di ragionare sulle cose in modo molto chiaro. Il suo incontro con il mondo delle arti marziali gli aveva insegnato molte cose sulla vita che lo circondava, sulla gente, sulla storia, sul modo di mantenere corpo e mente in salute e anche sul fatto che, per quanto riguardava il kung-fu, c'era molto che poteva essere migliorato e chiarito dopo molti anni di uso inappropriato. Soprattutto quell'uso inappropriato si doveva ai ciarlatani e all'ignoranza.
Così Bruce si trovò di fronte ad un altro problema e chi poteva risolverlo se non lui? Egli si rese conto che un cambiamento per avere effetto deve avvenire lentamente. Dato l'ambiente cinematografico in cui si trovava ad agire... quale veicolo migliore che usare dei films per diffondere il messaggio alla gente. Egli si rese tuttavia conto ben presto che quell'ambiente era un castello gelosamente controllato e bisognava avere tempo e abilità per rompere quel muro. Egli sferrò il suo attacco dalla sua base: il Jun Fan Kung-Fu Instiwte in Oakland, California. Subito le stelle che erano nei suoi occhi si incontrarono con le stelle del cinema che andarono a fargli visita. Per guadagnare la loro fiducia egli sapeva che avrebbe soltanto dovuto essere il migliore. Ancora una volta la sua chiarezza di pensiero era servita per puntualizzare il nocciolo del problema.
Quindi che cosa costituisce ('istinto del killer? Per incominciare la fermezza di volontà. E’ necessaria anche l'esperienza della vita per alimentare la fiamma e poi uno scopo che stimoli questo istinto. Una volta che si sono raggiunte queste condizioni necessarie, gli sforzi necessari per ottenere una buona forma fisica e per raggiungere l'autodisciplina si riducono al minimo. Essi diventano guida per raggiungere la destinazione e l'istinto del killer diventa semplicemente l'abilità di vedere e comprendere il sentiero verso la meta come se fosse chiaro come il giorno. Così potete dire che Bruce sviluppò la capacità di vedere un problema, di pensarvi attentamente e arrivare ad una soluzione ed egli aveva sufficiente determinazione per portare fino in fondo la sua decisione. QUESTO è il vero istinto del killer.
Molta gente dice che, essendo Bruce morto giovane, qualcosa certamente andò storto... egli deve aver sbagliato i suoi calcoli. Non è vero! Per la maggior parte della sua vita adulta egli fu un essere umano superidoneo, perfettamente in salute e pieno di successo. Egli dunque morì giovane per un caso sfortunato del destino. Poteva capitare a chiunque... sfortunatamente capitò a Bruce.


Articolo tratto dalla rivista “ Kung-Fu “ del 1976.

2 commenti:

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