Nella cultura giapponese, il termine
idol (アイドル
aidoru)
si riferisce a un adolescente che diventa molto popolare nel mondo
dello spettacolo soprattutto in virtù del suo aspetto esteriore. Gli
idol possono essere cantanti e far parte di gruppi musicali J-pop,
oppure recitare in dorama e film per il cinema, partecipare a show
televisivi in qualità di tarento o posare per servizi fotografici
come modelli. La loro parabola tende a essere di breve durata, tanto
che in alcuni contesti il termine idol viene usato proprio per
implicare l'idea un fenomeno di fama tanto travolgente quanto
effimero.
Il fenomeno ha avuto inizio a partire
dagli anni sessanta del XX secolo, conoscendo il periodo di massimo
splendore negli anni ottanta.
Il fandom delle idol è composto
principalmente da pubblico maschile, complementare al fandom del
visual kei principalmente femminile: entrambi hanno un rapporto molto
personale con gli artisti che solitamente va al di là della proposta
musicale. I fan di idol si definiscono wota (ヲタ).
Caratteristiche
Con il termine idol ci si riferisce a
un teenager (sia ragazze che ragazzi) che diventa molto popolare nel
mondo dello spettacolo soprattutto in virtù di un aspetto esteriore
che viene percepito come alla moda e "carino e aggraziato"
(kawaii). Gli idol fungono solitamente come modello da seguire
e, in quanto tale, la loro immagine pubblica deve essere perfetta
affinché possa essere d'esempio per i più giovani. Alla loro
immagine è associato altresì il concetto di purezza, il quale
implica, soprattutto per quanto riguarda le idol femminili, l'evitare
qualsiasi coinvolgimento sessuale e comportamento amorale, che porta
le stesse a essere considerate alla stregua di sorelle minori o
ragazze della porta accanto.
Gli idol sono generalmente
rappresentati da agenzie di talenti che gestiscono e commercializzano
la loro immagine come qualsiasi altro prodotto: si può trattare di
cantanti o gruppi musicali di J-pop (musica pop giapponese) analoghi
in qualche modo alle boy band e girl group occidentali, attori,
personaggi televisivi o modelli. Per diventare idol non occorre
comunque avere grandi doti canore, e per questo motivo non sono
considerati dei cantanti a tutti gli effetti; allo stesso modo gli
idol che si cimentano davanti alla cinepresa non sono considerati
attori professionisti. Piuttosto che il talento, le caratteristiche
più importanti per un idol sono la personalità e l'immagine che
egli dà di sé.
Il fenomeno ha una grande rilevanza
nella cultura di massa giapponese; all'apice del loro successo, gli
idol sono onnipresenti sui media e sono oggetto di un vero e proprio
fanatismo: una caratteristica principale del sistema è infatti
l'empatia che si viene a creare tra gli idol e il fan, il quale sarà
portato a immedesimarsi nelle loro persona e a seguire con entusiasmo
la loro crescita all'interno del mondo dello spettacolo, da
dilettanti inesperti a famosi artisti. La loro parabola tende a
essere di breve durata, tanto che in alcuni contesti il termine idol
viene usato proprio per implicare l'idea un fenomeno di fama tanto
travolgente quanto effimero. Al ritiro, cui viene preferito
l'eufemismo sotsugyō (卒業
lett. "conseguimento
del diploma"), può seguire una carriera nel mondo dello
spettacolo come cantante, attore o personaggio televisivo, come un
completo allontanamento dalle attività artistiche e un ritorno a una
vita normale.
Agli idol si associa un mercato
estremamente fiorente, che talvolta mostra elementi di contatto con
il mondo della moda, degli anime o del cosplay; ad esempio, molte
idol si esibiscono con la tradizionale uniforme scolastica
giapponese, in altri casi diventano modelle di riviste pensate per un
pubblico generalmente maschile, o devono la loro popolarità proprio
a servizi fotografici di questo tipo.
Classificazione
Il termine "idol" è spesso
utilizzato come iperonimo per indicare diverse categorie di performer
operosi in differenti campi dello spettacolo, nonché per indicare
amatori e aspiranti a tali professioni, che hanno come punto in
comune le caratteristiche descritte in precedenza:
Akiba-kei idol (アキバ系アイドル
Akiba-kei
aidoru): idol
legate al movimento Akiba-kei, con attività strettamente connesse
alla cultura otaku del quartiere di Akihabara a Tokyo, quali
partecipazioni a convention su anime e manga ed esibizioni in
cosplay. Un esempio di Akiba-kei idol è Haruko Momoi.
Dansei idol (男性アイドル
Dansei aidoru):
idol maschili, come gli SMAP e i Kis-My-Ft2.
Gaijin idol (外人アイドル
Gaijin aidoru):
idol stranieri/e, come Beckii Cruel e Leah Dizon.
Gravure idol (グラビアアイドル
Gurabia aidoru):
idol che lavorano nel campo della moda posando per servizi
fotografici in bikini o in intimo. Il termine deriva dalla parola
inglese rotogravure (rotocalcografia), un tipo di processo di
stampa.
Junior idol (ジュニアアイドル
Junia aidoru):
idol pre-adolescenti.
Kokuminteki idol (国民的アイドル
Kokuminteki
aidoru): idol di
fama nazionale, come le AKB48.
Local idol (ローカルアイドル
Rōkaru aidoru):
idol le cui attività si concentrano sulla promozione del territorio
locale, come le Negicco.
Net idol (ネットアイドル
Netto aidoru):
idol amatoriali che promuovono le loro attività tramite Internet.
Okashi-kei idol (お菓子系アイドル
Okashi-kei
aidoru): gravure
idol adolescenti che lavorano principalmente per riviste quali Cream
e Waffle.
Seiyū idol (声優アイドル
Seiyū aidoru):
idol che devono la loro fama alla professione di doppiatrice, con
excursus nei campi della musica e della moda. Un esempio di seiyū
idol è Aya Hirano.
Underground idol (地下アイドル
Chika aidoru):
idol che non appartengono a nessun agenzia e non hanno ancora
debuttato nello show business. Si esibiscono prevalentemente per
strada.
Variety idol (バラエティーアイドル
Baraetī aidoru):
idol note principalmente per le loro partecipazioni a show
televisivi. Esempi di variety idol sono Ami Kikuchi, Ruriko Kojima,
Rino Sashihara e Momoko Tsugunaga.
Virtual idol (バーチャルアイドル
Bācharu aidoru):
idol virtuali prodotte con l'ausilio di software informatici, come
Miku Hatsune e Kyōko Date.
Storia del
fenomeno
Sulla scia del successo del film del
1963 Cherchez l'idole, distribuito in Giappone con il titolo
Aidoru o sagase (アイドルを探せ),
Sylvie Vartan, protagonista della pellicola, divenne una delle
celebrità più richieste dal pubblico giapponese. Uno dei dipendenti
della casa discografica responsabile del lancio della cantante in
Giappone, pensò a quel punto di promuoverla come parte di una nuova
categoria di artisti adolescenti chiamati "idol". Il
termine entrò così nel linguaggio comune dei giapponesi per
indicare qualsiasi giovane che si dilettasse nel canto, che fosse
assiduamente presente sulle copertine delle riviste e in televisione,
e che presentasse un'immagine di sé pulita, sana e vivace.
Il fenomeno idol prese forma a partire
dagli anni settanta, dominando la scena della musica pop nel decennio
successivo, noto anche come "età d'oro" delle idol. Gran
parte della loro popolarità era dovuta a programmi televisivi creati
ad hoc da cui ogni anno nascevano diverse decine di giovani "stelle",
destinate solo in rari casi a rimanere famose per più di una
stagione. In questo periodo trovarono il successo gruppi come le
Candies e le Pink Lady, e soliste quali Saori Minami, Mari Amachi e
Rumiko Koyanagi, queste ultime apprezzate più per la loro immagine
di brave ragazze che per le loro doti di cantanti. Tra il 1971 e il
1975 debuttarono circa settecento idol, e un'intera industria sorse
intorno ai prodotti a esse associati. Momoe Yamaguchi fu una delle
rappresentanti di maggior successo di quel periodo, dal suo esordio
nel 1973 all'età di tredici anni fino al suo ritiro nel 1980. Di lì
in avanti, in un solo anno, potevano fare la loro comparsa anche
quaranta o cinquanta idol. Tra queste si ricordano Akina Nakamori,
Kyōko Koizumi e soprattutto Seiko Matsuda, esempio di una idol con
una lunga e fortunata carriera.
L'ascesa al successo delle Onyanko
Club, gruppo ideato da Yasushi Akimoto e formato da decine di ragazze
le cui attività miravano a un target prettamente maschile, determinò
un cambiamento all'interno dell'industria idol, proponendo una
formula che verrà poi ripresa in futuro da gruppi quali Tokyo
Performance Doll, Morning Musume e AKB48. Per i produttori infatti
diveniva sempre più difficile venire incontro ai gusti dei fan, e
proporre una vasta gamma di ragazze tra le quali individuare la
propria beniamina riduceva drasticamente le possibilità di
insuccesso. Nel frattempo la Johnny & Associates, agenzia
scopritrice di talenti fondata nei primi anni sessanta da Johnny
Kitagawa, produsse una serie di boy band di successo quali Four
Leaves, Tanokin Trio, Ninja, Shibugakitai e Hikaru Genji, da cui
mossero i primi passi Masahiko Kondō, Toshihiko Tahara e Masahiro
Motoki. Il fanatismo per le idol giapponesi raggiunse in quest'epoca
anche Hong Kong e Taiwan.
Negli anni novanta il mercato musicale
giapponese iniziò a diversificarsi aprendo a generi come R&B e
musica elettronica, e le idol lasciarono il campo all'ascesa di
cantanti quali Namie Amuro, Ayumi Hamasaki e Hikaru Utada, che
apparivano più mature e sofisticate rispetto alle loro predecessori.
La formula ideata da Yasushi Akimoto con le Onyanko Club ritornò
tuttavia in voga grazie alle Morning Musume, che ancora rappresentano
uno dei gruppi idol di maggior successo in Giappone. In questo
periodo fece il suo debutto altresì un altro gruppo della Johnny's,
gli SMAP (il più longevo gruppo di idol della storia, essendo stato
creato nel 1991), i quali monopolizzarono in breve tempo non solo il
mercato discografico ma anche televisione e cinema, con decine di
apparizioni in spot pubblicitari, programmi e film.
Ma se l'industria degli idol maschili
non aveva conosciuto sostanziali cambiamenti negli anni e continuava
ad avere un unico dominatore incontrastato, con la Johnny's che dava
alla luce uno dopo l'altro gruppi di grande successo quali Tokio, V6,
KinKi Kids, Arashi, NEWS, KAT-TUN, Kanjani Eight, Hey! Say! JUMP e
Kis-My-Ft2, la sua controparte femminile subì una piccola
rivoluzione nel 2005 con l'avvento delle AKB48, altro gruppo nato
dall'intuizione del produttore Yasushi Akimoto. Il gruppo riprendeva
sì la formula già ampiamente utilizzata con le Onyanko Club, ma il
concepimento del concetto delle "idol che puoi incontrare"
aprì una nuova frontiera nell'ambito dell'interazione con i fan. Le
AKB48 negli anni sono emerse come uno degli idol group più popolari
in Giappone, fino ad acquisire lo status di fenomeno sociale.
La popolarità delle AKB48 ha portato
il mondo delle idol in una nuova era, che vede un solo gruppo
dominare il mercato, con numerosi gruppi che tentano di riprenderne
il concetto. Tuttavia, alcuni hanno cercato nuovi modi e nuove idee
nel tentativo di emergere e distinguersi. Tra questi vi sono le
Momoiro Clover Z, la cui immagine prende ispirazione dai film sui
supereroi giapponesi e dal genere super sentai, e le Babymetal, che
uniscono l'idol music alle sonorità tipiche dell'heavy metal.
Aspetti culturali
Il fenomeno idol comprende un insieme
complesso di pratiche e relazioni che coinvolgono produttori,
performer, appassionati così come parte della popolazione
generalista. Ogni anno centinaia di adolescenti partecipano a provini
e audizioni nella speranza di diventare idol. Benché
tradizionalmente siano criticati per la mancanza di talento, la
goffaggine delle loro performance e l'eccessiva commercialità delle
loro canzoni, ciò non impedisce a una grande porzione di pubblico di
prendere parte al sistema consumistico che ruota intorno al fenomeno.
Una grossa fetta del mercato è
rappresentata proprio dal settore musicale: a differenza di altri
paesi, l'industria discografica giapponese non ha sofferto
particolarmente della crisi del calo delle vendite degli anni duemila
proprio grazie al contributo di gruppi idol quali AKB48 e Arashi e al
loro rapporto con i fan. Nel caso delle AKB48, i fan hanno la
possibilità di incontrare la propria beniamina dopo aver acquistato
il CD che garantirà loro di accedere agli eventi; essi potranno
votare anche per la loro idol preferita, ma anche in questo caso
dovranno acquistare uno o più CD per farlo, comportando così un
sensibile incremento nel numero delle vendite. I brani interpretati
dagli idol spesso presentano testi che trattano temi sentimentali e
melodrammatici, accompagnati da melodie particolarmente orecchiabili.
La loro popolarità si deve in particolar modo alla diffusione del
karaoke come forma di intrattenimento negli anni ottanta, durante i
quali le produzioni musicali legate al genere hanno subito un
incremento della qualità grazie al contributo di importanti
musicisti e parolieri.
Durante i concerti, eventi o incontri
dei fan club, i supporter più accaniti — detti "idol otaku"
o wota (ヲタ)
— accompagnano l'esibizione dei loro beniamini con salti,
battimani, ondeggiamento delle braccia e cori, un particolare tipo di
cheerleading chiamato wotagei (ヲタ芸).
Essi sono soliti collezionare anche il merchandising che viene reso
disponibile in appositi punti vendita o via web, che comprende
photobook, calendari, schede telefoniche, t-shirt, portachiavi e
articoli di cancelleria. Con l'avvento di Internet la popolarità
degli idol giapponesi ha varcato i confini nazionali conquistando una
nutrita schiera di appassionati anche in altri paesi asiatici, così
come in Europa e in Nord America.
Secondo alcune teorie le radici del
fenomeno possono essere ricondotte alle tradizionali pratiche
religiose giapponesi, dove gli idol, così come le divinità
shintoiste, devono rappresentare la perfezione e interagire con le
persone comuni in maniera empatica. Nello Shintō, se un devoto si
macchia di comportamento inappropriato ha la possibilità di
redimersi ottenendo così il perdono divino. Questo concetto si
applica in toto al mondo idol, dove una ragazza che è stata al
centro di uno scandalo può ritornare solitamente nel mondo dello
spettacolo dopo aver scontato un periodo di punizione o aver chiesto
scusa ai propri sostenitori. Lo stesso sostegno incondizionato da
parte dei fan, pur escludendo qualsiasi significato religioso, è
paragonabile ai riti shintoisti e rappresenta un modo di dire grazie
per i favori ricevuti.