domenica 4 dicembre 2016

Tsuki

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In giapponese col termine "Tsuki" viene indicata la tecnica di pugno.

Kendo

Nel Kendo. la parola Tsuki, corrisponde ad una delle cinque aree su cui attaccare. Esso è una spinta dal punto dello shinai alla gola, inteso a tagliare un'arteria carotide. Nel combattimento con la spada, l'avversario morrebbe dissanguato. Diversamente dalle arti marziali che usano questo termine, nel "kendo ", lo "tsuki "è un termine comprensivo per il movimento e l'obiettivo.



Karate

Nel karate e nelle sue varianti, il vocabolo "tsuki" è usato come una parte di una parola composta, generalmente usata per descrivere varie tecniche di pugno,(ad esempio: Gyaku zuki, Oi zuki..ect) e, virtualmente, non serve mai a descrivere una tecnica unica, (Da notare che in una parola composta, dove tsuki non viene prima, la sua pronuncia e scrivendo leggermente cambi a causa di il rendaku; questo è traslitterato come "zuki ".)
Qualche esempio d'uso di alcune tecniche basilari include:
  • Choku-zuki (直突き), pugno dritto
  • Gyaku-zuki (逆突き), pugno opposto alla gamba in avanzamento
  • Oi-zuki (追い突き), pugno portato in avanzamento con la gamba corrispondente al braccio
  • Age-zuki (上げ突き), pugno portato dal basso verso l'alto
  • Ura-zuki (裏突き), pugno rovesciato (corto raggio)
  • Tate-zuki (立て突き), pugno verticale portato al centro del petto (corto raggio)
  • Morote-zuki (双手突き), pugno portato con due mani
  • Yama-zuki (山突き) or Rete-zuki, doppio pugno portato su due livelli (combinazione di ura-zuki e jodan oi zuki)
  • Kage-zuki (鉤突き), gancio
  • Mawashi-zuki (回し突き), pugno circolare



Kumite

Il combattimento nel Karate è chiamato kumite (組手:くみて). Si traduce letteralmente come: "incontro di mani." Il Kumite viene praticato sia come sport che come allenamento all'auto-difesa dove le tecniche di pugno vengono sviluppate ed eseguite insieme ad altre tecniche.
Il livello di contatto fisico nel combattimento varia notevolmente. Al Full contact karate sono state apportate molte modifiche. Knockdown karate (such as Kyokushin) utilizza tecniche a contatto pieno per mandare a terra l'avversario. Nelle varianti del Kickboxing, ( per esempio K-1), si preferisce la vittoria per k.o. Sparring in armour (bogu kumite) permette di portare a piena potenza le tecniche con qualche protezione. Sport kumite in many international competition under the World Karate Federation is free or structured with light contact or semi contact and points are awarded by a referee.
Other arts, including throwing and grappling oriented styles such as judo, jujutsu, or aikido, also often use this terminology to describe such an attack.
Nella pratica dell'aiki-jō e di alcuni stili dell'aikido (in particolare nell'Stile Iwama di Morihiro Saito), lo tsuki è usato letteralmente come parte del nome di numerose tecniche di spinta con the short staff ().
Nel karate e nelle sue varianti, il gyaku-zuki è il termine utilizzato per indicare il pugno opposto. Un tradizionale pugno contrario straight punch eseguito da una posizione frontale, with the punching hand on the opposite side to the leading leg (e.g., left leg forward, punch with the right fist). In alternativa il gyaku-zuki può essere utilizzato come termine per qualsiasi pugno scagliato con la mano dello stesso lato della gamba posteriore. Gyaku-zuki, Shotokan karate's strongest punch, develops power through movement of the hips. The hips twist as the returning (non-punching) hikite arm is pulled back and the punching arm is pushed forward, the fist twisting at point of impact. Tensing of the whole body is synchronised as the punch makes contact and at this time the rear foot is pushed down.

Choku zuki

Nel karate e nelle sue versioni, è il termine usato per indicare un "pugno diritto." La camera, o posizione preparatoria, di choku-zuki è con la mano impressionante ritirata all'anca o sulle costole, in un pugno, col palmo che affronta su. Il pugno viaggia direttamente in un percorso lineare verso l'obiettivo, col gomito dietro al pugno tracciando il percorso del pugno. La mano rimane tocca col palmo su fino a che gli ultimi due pollici del pugno, quando ruota affrontare in giù. Idealmente, l'inizio della rotazione del pugno coincide col contatto iniziale con l'obiettivo. Il gomito rimane sul fondo del braccio. Permettendolo per ruotare al lato o diretto verso l'alto lo mette in mostra a danno da entrambi hyperextension inflitto da sé, o da un blocco rigido dall'oppositore. Il contatto è fatto con nocche dell'anteriore-pugno. Un pugno diritto eseguito da una posizione anteriore (zenkutsu-dachi) viene chiamato gyaku-zuki (pugno inverso), se la gamba avanzata e pugno sono su lati opposti, od oi-zuki (pugno di affondo) se la gamba e pugno sono sullo stesso lato.

sabato 3 dicembre 2016

Anatolij Charlampiev

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Anatolij Arkad'evič Charlampiev (in russo: Анатолий Аркадьевич Харлампиев; Smolensk, 29 ottobre 1906 – 16 aprile 1979) è stato un judoka russo, studioso delle lotte tradizionali dei popoli dell'URSS, fondatore del Sambo.

Biografia

Suo nonno, Georgij Jakovlevič Charlampiev (Георгий Яковлевич Харлампиев) era un famoso ginnasta e pugile. Per tutta la vita il nonno raccolse, studiò e classificò le tecniche di combattimento, della lotta e della difesa personale. Era talmente forte che riusciva a strappare con le dita una moneta da tre kopeiki, una cosa impossibile per il suo tempo (e forse anche per i giorni nostri). Un aneddoto racconta che la sua futura moglie stava su una trojka quando i cavalli impazzirono. La catastrofe sembrava imminente. Per fortuna sulla strada passeggiava Georgiy Yakovlevič, il quale riuscì a fermare la carrozza. Così conobbe la sua futura sposa.
Anche suo padre, Arkadij Georgievič Charlampiev (Аркадий Георгиевич Харлампиев) era una personalità non comune. Eccellente studente dell'Accademia delle Belle Arti, fu mandato a studiare a Parigi con la borsa di studio conferitagli dallo Stato. In un momento di difficoltà economica, per continuare gli studi Arkadij Georgievič decise di approdare ai combattimenti di pugilato professionista europeo. In breve tempo divenne il campione di Francia e in seguito il campione d'Europa nei pesi assoluti. Proprio lui divenne, al suo ritorno in Russia, il padre della scuola russa (ed in seguito della scuola sovietica) di pugilato.
All'età di sei anni Anatoliy, allenato dal nonno e dal padre, si esibiva al circo come trapezista.
All'età di sedici anni Anatolij oramai era un combattente maturo, eccellente in vari tipi di sport. Proprio in quei giorni un famoso militare sovietico, Nikolaj Ilijč Podvoiskij approvava la sua decisione di creare un tipo di lotta universale.
In quel periodo Anatolij insegnava educazione fisica all'Università Rossa Dei Lavoratori dell'Oriente e le basi dei movimenti sportivi in un teatro di Mosca.
L'Università era piena di rivoluzionari professionisti dai paesi dell'Estremo Oriente, in particolare della Cina e della Mongolia. Molti di loro conoscevano le arti marziali e Anatoliy aveva tantissime possibilità di fare pratica con loro. Si allenava anche con i tartari nella disciplina della lotta nazionale tartara (detta lotta della cintura). Ancora prima aveva imparato in maniera eccellente la lotta francese, il pugilato francese e inglese, si dedicava alla scherma, corsa, era un buon acrobata. Conosceva di persona i lottatori "leggendari" Ivan Poddubnij, Klementij Bul, Ivan Spul, ecc. Era anche uno scalatore di alta classe. Partecipò, infatti, alla conquista del Picco del Comunismo (già Picco di Stalin), la vetta più alta dell'URSS – 7495 m.
Per alcuni anni, durante il periodo invernale, Anatolij metteva da parte i soldi per poter andare d'estate nelle repubbliche Caucasiche o dell'Asia Centrale, dove vari tipi tradizionali di lotta sono rimasti ancora popolari. Imparò tutti questi tipi di lotta, sistematizzando le loro tecniche e i metodi di allenamento. Per raggiungere il suo scopo doveva partecipare alle competizioni locali, spesso molto dure e con molti lottatori. Le categorie di peso non esistevano e il giovane atleta che pesava 72 chili, vinceva i combattenti pesanti oltre un quintale e mezzo. Questi studi hanno dato inizio alla nuova disciplina di lotta, Sambo.
Già divenuto un maestro famoso comincia a imparare il Jūdō classico sotto direzione del suo amico Vasilij Sergeevič Ošepkov (Василий Сергеевич Ощепков), che ha vissuto a lungo in Giappone e fu il quarto europeo a ottenere la cintura nera a Kodokan. Questa amicizia contribuì ulteriormente alla Sambo appena nata.
Nel 1938 Sambo acquistò uno statuto ufficiale e Charlampiev divenne il presidente della Federazione.
Lo sviluppo del nuovo universale tipo di lotta fu rallentato dalla seconda guerra mondiale. Anatolij combatté come volontario fin dall'inizio e si mostrò un militare valoroso. Fu insignito di tante medaglie e riconoscimenti.
Kharlampiev finì la guerra in Estremo Oriente dove ebbe occasione di combattere sul tatami con tanti judoka giapponesi che facevano parte dell'Armata del Kwangtung. Infatti 10 tatami da Jūdō seguirono i reggimenti giapponesi per allenamenti. Kharlampiev vinse su tutti i suoi avversari, persino sul campione del Giappone nei pesi massimi.
Dopo la guerra continuò il suo lavoro di sviluppo e di popolarizzazione della Sambo. Rimase il leader indiscutibile anche quando lasciò la carica di Presidente della Federazione.
Negli anni cinquanta i giapponesi gli hanno conferirono honoris causa l'ottavo Dan Jūdō. In quel periodo ciò era ritenuto impossibile per un non-giapponese.




venerdì 2 dicembre 2016

Chambara

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La parola Chambara o Chanbara significa letteralmente combattimento con la spada e, riferita al cinema, indica il filone creativo dei film di cappa e spada giapponesi.
Questi film (anche noti come Samurai movies) rappresentano per il Giappone quello che il western rappresenta per gli Stati Uniti d'America: una mitizzazione di una parte della storia nazionale (in questo caso il periodo medievale feudale nipponico) che nella sua versione cinematografica ha contribuito in parte a creare la moderna identità nazionale del paese.
Un famoso esponente di questo genere di cinema è Akira Kurosawa, che ha firmato film come I sette samurai e La sfida del samurai.


giovedì 1 dicembre 2016

Bajutsu

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Il bajutsu è l'arte dell'equitazione giapponese, specialmente nel sistema di istruzione militare dell'epoca feudale (bujutsu). Si trattava di una delle discipline base dell'addestramento dei samurai[1], insieme al kyujutsu ed al kenjutsu.
Intorno al 1600, per via del relativo periodo di pace, unitamente ai costi probitivi per l'acquisto ed il mantenimento di un cavallo, il bajutsu fu progressivamente abbandonato, e la sua pratica limitata a parate militari e cerimonie.
il termine è l'unione di "Ba" (cavallo) e "jutsu" (arte).

mercoledì 30 novembre 2016

Ban Naoyuki

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Ban Naoyuki (塙 直之; 26 maggio 1567 – 1615), conosciuto anche come Ban Dan'emon (塙 団右衛門), è stato un samurai del tardo periodo Sengoku e del primo periodo Edo.
Servì inizialmente come vassallo di Katō Yoshiaki, una delle "sette lance di Shizugatake", che diventò in seguito padrone del dominio Aizu, presso Mutsu. Naoyuki servì Katō come comandante d'artiglieria (teppō-taishō).
Naoyuki seguì il suo signore durante l'invasione giapponese della Corea intorno al 1590, e per le sue azioni in combattimento in quella circostanza gli fu dato uno stipendio di 350 koku. Comunque, nella battaglia di Sekigahara nel 1600, si oppose agli ordini di Yoshiaki e conseguentemente lasciò il servizio. Dopo questi avvenimenti, servì numerosi signori, inclusi Kobayakawa Hideaki, Matsudaira Tadayoshi, e Masanori Fukushima; comunque, poiché il suo signore precedente, Yoshiaki, era d'impaccio, Naoyuki diventò monaco per un certo tempo.
Servì il clan Toyotomi nella campagna invernale dell'assedio di Osaka nel 1614. Comunque, durante la campagna estiva dell'anno seguente, fu ucciso in azione mentre combatteva le forze di Asano Nagaakira nella provincia di Izumi.

martedì 29 novembre 2016

Chōsokabe Morichika

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Chōsokabe Morichika (宗我部盛親; 11 maggio 1575 – 1615) è stato un samurai e daimyō giapponese.

Biografia

Samurai vissuto nel periodo Azuchi-Momoyama e nel primo periodo Edo, quarto figlio di Chōsokabe Motochika, daimyō e vassallo di Toyotomi Hideyoshi, fu il signore della provincia di Tosa, ma il mandato gli fu revocato da Tokugawa Ieyasu dopo la battaglia di Sekigahara, in quello stesso anno ordinò l'esecuzione di suo fratello Chōsokabe Chikatada, il quale aveva rivendicato per sé il diritto ad ereditare il titolo di capoclan. Dopo aver perso la signoria di Tosa, si ritirò nei pressi di Kyoto, ma nel 1614 unì le sue forze a quelle del clan Toyotomi per la difesa del castello di Osaka, per il quale sia lui che suo figlio vennero decapitati dopo la definitiva sconfitta alla battaglia di Tennoji.

lunedì 28 novembre 2016

Clan Abe

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Il clan Abe (阿部氏 Abe-shi) fu uno dei clan più antichi e potenti del Giappone. Raggiunse il massimo dell'influenza durante il periodo Heian, conservò il potere durante il periodo Sengoku e il periodo Edo, e conobbe una rinascita nel XVIII secolo. Le origini degli Abe sono controverse, così come la loro connotazione etnica. Si è ipotizzato che esistessero già nel periodo Yamato, e che fossero discendenti degli Emishi, gli abitanti aborigeni della regione di Tōhoku.
Nel IX secolo si ha testimonianza dell'esistenza di due Abe che ricoprirono la carica di chinjufu-shōgun, Abe Koretaka nel 878 e Abe Mitora nel 884, e di due governatori di Mutsu, Abe Kiyoyuki nel 886 e Abe Tsunemi nel 940.
Abe è un cognome piuttosto comune nel Giappone dei tempi moderni, ma non tutti coloro che lo portano discendono necessariamente da questo clan.

Origini e Storia

Secondo il Nihon Shoki, gli Abe discendevano da un figlio dell'Imperatore Kōgen. Un certo numero di famiglie con il patronimico Abe, originarie dalla Provincia di Iga (oggi Prefettura di Mie), affermano di discendere da una figura leggendaria di nome Abi. Questi si sarebbe opposto all'Imperatore Jimmu, il primo leggendario Imperatore del Giappone, nei suoi piani di conquista del Regno Yamatai, spingendo le varie famiglie Abe ad insediarsi nel lontano nord dell'Honshū. Il clan avrebbe qui acquistato un'influenza crescente fino a raggiungere la massima espansione nel periodo Heian.
La regione settentrionale, conosciuta come territorio delle provincie di Mutsu e Dewa, fu conquistata dai giapponesi nel IX secolo, ed il popolo nativo Emishi che là viveva venne soggiogato o scacciato. Mentre molte provincie a quel tempo erano supervisionate da un governatore, Mutsu vide l'ascesa di potenti e ricche famiglie indipendenti chiamate gōzoku che amministravano gli affari locali. Gli Abe furono nominati "sovrintendenti degli sborigeni", apparentemente per controllare per conto del governo centrale la popolazione locale, rappresentata da un mix di immigrati giapponesi ed ex tribù Emishi. Di fatto però la loro nomina confermava la difficoltà del governo di Kyoto di tenere sotto il proprio diretto controllo la regione. Il clan Abe sfruttò la posizione acquisita per estendere il controllo ai sei distretti roku-oku-gun, situati nell'attuale prefettura di Iwate, riscuotere le tasse e confiscare i beni in totale autonomia.
Per riaffermare la propria autorità e contrastare il potere del clan Abe, il governo imperiale designò governatore e chinjufu-shōgun ossia "comandante in capo per la difesa del nord", il capo del clan Minamoto, Minamoto Yoriyoshi.
Minamoto Yoriyoshi e suo figlio Minamoto no Yoshiie durante quella che fu definita "prima guerra dei nove anni" (前九年合 guerra Zenkunen, 1051-1063), uccisero Abe no Yoritoki e sconfissero suo figlio Abe no Sadato, aiutati da un'altra potente famiglia, i Kiyohara della vicina provincia di Dewa.

Altre famiglie Abe

Anche se molte altre figure importanti nel corso della storia sono state chiamate Abe, è difficile sapere quali fossero imparentati con il clan Abe di Iga e Mutsu. Ad esempio, Abe no Nakamaro, un importante nobile di corte dell'VIII secolo, si chiamava così perché proveniente dalla città di Abe vicino Nara.
Ugualmente problematico è determinare la linea di discendenza della famiglia di nome Abe che acquistò un certo rilievo nel periodo Edo, occupando il ruolo di rōjū durante lo shogunato Tokugawa. Abe Tadaaki fu il primo a servire come rōjū, mantenendo la carica dal 1633 al 1671. Molto probabilmente era un figlio, o comunque era imparentato, con Abe Masatsugu (1569-1647) che servì Tokugawa Ieyasu e combatté per lui nella decisiva battaglia di Sekigahara. Altri membri della famiglia Abe sarebbero succeduti a Tadaaki nella carica di rōjū per gran parte del periodo Edo (1603-1867). L'ultimo di questi fu Abe Masahiro, che fu a capo del consiglio dei rōjū al tempo dell'arrivo del Commodoro Perry.

Membri del clan

  • Abe no Hirafu (c. 575-664) conosciuto anche come Abe no Ōmi, uno dei generali più importanti nelle guerre contro gli Ainu
  • Abe no Yoritoki (morto nel 1057) chunjufu-shōgun durante la guerra Zenkunen
  • Abe no Sadato (1019 - 1062)
  • Abe Masatsugu (1569 - 1647) Combatté a Sekigahara, divenne un fudai-daimyō sotto i Tokugawa
  • Abe Tadaaki - primo membro del clan Abe ad essere un rōjū
  • Abe Masahiro - tra gli ultimi dei rōjū, firmò il trattato di Kanagawa
  • Abe no Seimei - famoso praticante di onmyōdō

domenica 27 novembre 2016

Rōjū

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Il Rōjū (老中), normalmente tradotto con 'Anziano', era una delle più alte cariche di governo durante lo shogunato Tokugawa nel periodo Edo in Giappone. Il termine si riferisce sia ai singoli Anziani, o a tutto il Concilio degli Anziani; durante i primi due shogun c'erano soltanto due Rōjū. Il numero fu incrementato a cinque e successivamente ridotto a quattro. I Rōjū erano designati dal rango di fudai daimyō con domini di valore tra 25.000 e 50.000 koku.

Doveri

I "Rōjū" avevano una serie di responsabilità, chiaramente delineate nell'ordinanza del 1634 che riorganizzò il governo e creò un certo numero di nuovi posti:
  1. Relazioni con il Trono, la Corte ed i principi-abate.
  2. Supervisione di quei daimyō che controllavano terre dal valore di almeno 10.000 koku.
  3. Gestione dei documenti ufficiali nelle comunicazioni ufficiali.
  4. Supervisione delle affari interni dei domini dello Shogun.
  5. Conio, opere pubbliche ed infeudamento.
  6. Relazioni governative e supervisione dei monasteri e dei santuari.
  7. Compilazione di mappe, grafici e altri archivi di governo.
I Rōjū non servivano in simultanea ma a rotazione, servivano lo shogun un mese alla volta, comunicando con esso attraverso un ciambellano chiamato Soba-yōnin. Tuttavia i Rōjū erano anche membri del concilio Hyōjōsho, assieme ai Ō-Metsuke ed a reppresentative dei vari Bugyō. Come parte del Hyōjōsho, i Rōjū a volte svolgevano un ruolo simile alla corte suprema, risolvendo dispute di successione ed controverse di stato.
Tuttavia durante lo shogunato di Tokugawa Tsunayoshi (1680–1709) i Rōjū persero tutto il loro potere, quando lo shogun iniziò a lavorare a più stretto contatto con i Tairō, ciambellani ed altri, incluso Yanagisawa Yoshiyasu che deteneva il potere del Tairō, ma non il titolo. I Rōjū divennero poco più che messaggeri, diventando intermediari tra lo shogun e altri uffici,ma non esercitando più nessuna influenza politica. Anche dopo la morte di Tsunayoshi i Rōjū non riconquistarno più il vecchio potere. Tuttavia continuarono ad esistere come posto di governo e nel concilio.

Lista dei Rōjū

Con Tokugawa Ieyasu

  • Ōkubo Tadachika (大久保忠隣)(1593–1614)
  • Ōkubo Nagayasu (大久保長安)(1600–1613)
  • Honda Masanobu (本多正信)(1600–1615)
  • Naruse Masanari (成瀬正成)(1600–1616)
  • Andō Naotsugu (安藤直次)(1600–1616)
  • Honda Masazumi (本多正純)(1600–1622)
  • Naitō Kiyonari (内藤清成)(1601–1606)
  • Aoyama Tadanari (青山忠成)(1601–1606)

Con Tokugawa Hidetada

  • Aoyama Narishige (青山成重)(1608–1613)
  • Sakai Tadatoshi (酒井忠利)(1609–1627)
  • Sakai Tadayo (酒井忠世)(1610–1634)
  • Dōi Toshikatsu (土井利勝)(1610–1638)
  • Andō Shigenobu (安藤重信)(1611–1621)
  • Naitō Kiyotsugu (内藤清次)(1616–1617)
  • Aoyama Tadatoshi (青山忠俊)(1616–1623)
  • Inoue Masanari (井上正就)(1617–1628)
  • Nagai Naomasa (永井尚政)(1622–1633)

Con Tokugawa Iemitsu

  • Abe Masatsugu (阿部正次)(1623–1626)
  • Inaba Masakatsu (稲葉正勝)(1623–1634)
  • Naitō Tadashige (内藤忠重)(1623–1633)
  • Sakai Tadakatsu (酒井忠勝)(1624–1638)
  • Morikawa Shigetoshi (森川重俊)(1628–1632)
  • Aoyama Yukinari (青山幸成)(1628–1633)
  • Matsudaira Nobutsuna (松平信綱)(1632–1662)
  • Abe Tadaaki (阿部忠秋)(1633–1666)
  • Hotta Masamori (堀田正盛)(1635–1651)
  • Abe Shigetsugu (阿部重次)(1638–1651)
  • Matsudaira Norinaga (松平乗寿)(1642–1654)

Con Tokugawa Ietsuna

  • Sakai Tadakiyo (酒井忠清)(1653–1666)
  • Inaba Masanori (稲葉正則)(1657–1681)
  • Kuze Hiroyuki (久世広之)(1663–1679)
  • Itakura Shigenori (板倉重矩)(1665–1668, 1670–1673)
  • Tsuchiya Kazunao (土屋数直)(1665–1679)
  • Abe Masayoshi (阿部正能)(1673–1676)
  • Ōkubo Tadatomo (大久保忠朝)(1677–1698)
  • Hotta Masatoshi (堀田正俊)(1679–1681)
  • Dōi Toshifusa (土井利房)(1679–1681)
  • Itakura Shigetane (板倉重種)(1680–1681)

Con Tokugawa Tsunayoshi

  • Toda Tadamasa (戸田忠昌)(1681–1699)
  • Abe Masatake (阿部正武)(1681–1704)
  • Matsudaira Nobuyuki (松平信之)(1685–1686)
  • Tsuchiya Masanao (土屋政直)(1687–1718)
  • Ogasawara Nagashige (小笠原長重)(1697–1705, 1709–1710)
  • Akimoto Takatomo (秋元喬知)(1699–1707)
  • Inaba Masamichi (稲葉正往)(1701–1707)
  • Honda Masanaga (本多正永)(1704–1711)
  • Ōkubo Tadamasu (大久保忠増)(1705–1713)
  • Inoue Masamine (井上正岑)(1705–1722)

Con Tokugawa Ienobu and Ietsugu

  • Abe Masataka (阿部正喬)(1711–1717)
  • Kuze Shigeyuki (久世重之)(1713–1720)
  • Matsudaira Nobutsune (松平信庸)(1714–1716)
  • Toda Tadazane (戸田忠真)(1714–1729)

Con Tokugawa Yoshimune

  • Mizuno Tadayuki (水野忠之)(1717–1730)
  • Andō Nobutomo (安藤信友)(1722–1732)
  • Matsudaira Norisato (松平乗邑)(1723–1745)
  • Matsudaira Tadachika (松平忠周)(1724–1728)
  • Ōkubo Tsuneharu (大久保常春)(1728)
  • Sakai Tadaoto (酒井忠音)(1728–1735)
  • Matsudaira Nobutoki (松平信祝)(1730–1744)
  • Matsudaira Terusada (松平輝貞)(1730–1745)
  • Kuroda Naokuni (黒田直邦)(1732–1735)
  • Honda Tadanaga (本多忠良)(1734–1746).
  • Toki Yoritoshi (土岐頼稔)(1742–1744)
  • Sakai Tadazumi (酒井忠恭)(1744–1749)
  • Matsudaira Norikata (松平乗賢)(1745–1746)
  • Hotta Masasuke (堀田正亮)(1745–1761)

Con Tokugawa Ieshige

  • Nishio Tadanao (西尾忠尚)(1746–1760)
  • Honda Masayoshi (本多正珍)(1746–1758)
  • Matsudaira Takechika (松平武元)(1746–1779)
  • Sakai Tadayori (酒井忠寄)(1749–1764)
  • Matsudaira Terutaka (松平輝高)(1758–1781)
  • Inoue Masatsune (井上正経)(1760–1763)
  • Akimoto Sumitomo (秋元凉朝)(1747–1764, 1765–1767)

Con Tokugawa Ieharu

  • Matsudaira Yasutoshi (松平康福)(1762–1788)
  • Abe Masasuke (阿部正右)(1764–1769)
  • Itakura Katsukiyo (板倉勝清)(1769–1780)
  • Tanuma Okitsugu (田沼意次)(1769–1786)
  • Abe Masachika (阿部正允)(1780)
  • Kuze Hiroakira (久世広明)(1781–1785)
  • Mizuno Tadatomo (水野忠友)(1781–1788, 1796–1802)
  • Torii Tadaoki (鳥居忠意)(1781–1793)
  • Makino Sadanaga (牧野貞長)(1784–1790)

Con Tokugawa Ienari

  • Abe Masatomo (阿部正倫)(1787–1788)
  • Matsudaira Sadanobu (松平定信)(1787–1793)
  • Matsudaira Nobuakira (松平信明)(1788–1803, 1806–1817)
  • Matsudaira Norisada (松平乗完)(1789–1793)
  • Honda Tadakazu (本多忠籌)(1790–1798)
  • Toda Ujinori (戸田氏教)(1790–1806)
  • Ōta Sukeyoshi (太田資愛)(1793–1801)
  • Andō Nobunari (安藤信成)(1793–1810)
  • Makino Tadakiyo (牧野忠精)(1801–1816, 1828–1831)
  • Dōi Toshiatsu (土井利厚)(1802–1822)
  • Aoyama Tadahiro (青山忠裕)(1804–1835)
  • Matsudaira Noriyasu (松平乗保)(1810–1826)
  • Sakai Tadayuki (酒井忠進)(1815–1828)
  • Mizuno Tadanari (水野忠成)(1817–1834)
  • Abe Masakiyo (阿部正精)(1817–1823)
  • Ōkubo Tadazane (大久保忠真)(1818–1837)
  • Matsudaira Norihiro (松平乗寛)(1822–1839)
  • Matsudaira Terunobu (松平輝延)(1823–1825)
  • Uemura Ienaga (植村家長)(1825–1828)
  • Matsudaira Yasutō (松平康任)(1826–1835)
  • Mizuno Tadakuni (水野忠邦)(1828–1843, 1844–1845)
  • Matsudaira Muneakira (松平宗発)(1831–1840)
  • Ōta Sukemoto (太田資始)(1834–1841, 1858–1859, 1863)
  • Wakisaka Yasutada (脇坂安董)(1836–1841)
  • Matsudaira Nobuyori (松平信順)(1837)
  • Hotta Masayoshi (堀田正睦)(1837–1843, 1855–1858)

Con Tokugawa Ieyoshi

  • Dōi Toshitsura (土井利位)(1838–1844)
  • Inoue Masaharu (井上正春)(1840–1843)
  • Manabe Akikatsu (間部詮勝)(1840–1843, 1858–1859)
  • Sanada Yukitsura (真田幸貫)(1841–1844)
  • Hori Chikashige (堀親寚)(1843–1845)
  • Toda Tadaharu (戸田忠温)(1843–1851)
  • Makino Tadamasa (牧野忠雅)(1843–1857)
  • Abe Masahiro (阿部正弘)(1843–1857)
  • Aoyama Tadanaga (青山忠良)(1844–1848)
  • Matsudaira Noriyasu (松平乗全)(1845–1855, 1858–1860)
  • Matsudaira Tadakata (松平忠優)(1848–1855, 1857–1858)
  • Kuze Hirochika (久世広周)(1851–1858, 1860–1862)
  • Naitō Nobuchika (内藤信親)(1851–1862)

Con Tokugawa Iesada

  • Wakisaka Yasuori (脇坂安宅)(1857–1860, 1862)

Con Tokugawa Iemochi e Yoshinobu

  • Andō Nobumasa (安藤信正)(1860–1862)
  • Honda Tadamoto (本多忠民)(1860–1862, 1864–1865)
  • Matsudaira Nobuyoshi (松平信義)(1860–1863)
  • Ogasawara Nagamichi (小笠原長行)(1862–1863, 1865, 1866–1868)
  • Itakura Katsukiyo (板倉勝静)(1862–1864, 1865–1868)
  • Inoue Masanao (井上正直)(1862–1864)
  • Mizuno Tadakiyo (水野忠精)(1862–1866)
  • Sakai Tadashige (酒井忠績)(1863–1864)
  • Arima Michizumi (有馬道純)(1863–1864)
  • Makino Tadayuki (牧野忠恭)(1863–1865)
  • Matsumae Takahiro (松前崇広)(1864–1865)
  • Abe Masato (阿部正外)(1864–1865)
  • Suwa Tadamasa (諏訪忠誠)(1864–1865)
  • Inaba Masakuni (稲葉正邦)(1864–1865, 1866–1868)
  • Matsudaira Munehide (松平宗秀)(1864–1866)
  • Inoue Masanao (井上正直)(1865–1867)
  • Matsudaira Yasuhide (松平康英)(1865–1868)
  • Mizuno Tadanobu (水野忠誠)(1866)
  • Matsudaira Norikata (松平乗謨)(1866–1868)
  • Inaba Masami (稲葉正巳)(1866–1868)
  • Matsudaira Sadaaki (松平定昭)(1867)
  • Ōkōchi Masatada (大河内正質)(1867–1868)
  • Sakai Tadatō (酒井忠惇)(1867–1868)
  • Tachibana Taneyuki (立花種恭)(1868)

sabato 26 novembre 2016

Fudai daimyō

Risultati immagini per Fudai daimyō


Fudai daimyō (譜代大名) la classe dei daimyō giapponesi che erano già vassalli ereditari dei Tokugawa durante il Periodo Edo e prima che questi conquistassero lo shogunato. Erano tratti dalla classe dei Fudai la gran parte dei funzionari dell'amministrazione Tokugawa.

Origini

Molte delle famiglie che formarono i ranghi dei fudai daimyo avevano servito il clan Tokugawa da molto tempo prima della sua ascesa alla preminenza nazionale, tra queste i clan Honda, Sakai, Sakakibara, Ii, Itakura e Mizuno.

Periodo Edo

Con l'ascesa al potere di Tokugawa Ieyasu nel XVI secolo i suoi domini si estesero cosicché anche alcuni dei suoi vassalli poterono ascendere al rango di daimyo. Fu questa la nascita dei fudai come chiaramente distinta classe sociale.
Con il tempo ed occasionalmente altre famiglie di vassalli dei Tokugawa poterono ottenere lo status di fudai. Anche un hatamoto che avesse incrementato il suo livello di reddito oltre i 10.000 koku veniva riconosciuto come un fudai daimyo.

Bakumatsu e Restaurazione Meiji

La maggior parte dei fudai accettarono pacificamente la Restaurazione Meiji e continuarono a governare i loro feudi fino alla loro dissoluzione nel 1871, dopodiché vennero assorbiti nel nuovo sistema della nobiltà giapponese.