lunedì 12 ottobre 2020

Perché gli olandesi, o qualsiasi altra potenza europea, non colonizzarono il Giappone

 


I portoghesi e gli spagnoli ebbero la prima opportunità di colonizzare il Giappone alla fine del 1500, ma entrambe le nazioni hanno ritenuto più opportuno lasciare che i loro sacerdoti cercassero per primi di convertire i giapponesi. Una volta che un capitano della marina spagnola cominciò a vantarsi del fatto che portassero i sacerdoti prima dei soldati, Hideyoshi e i suoi daimyo cominciarono a perseguitare i sacerdoti spagnoli e poi i gesuiti portoghesi durante il periodo Tokugawa fino al 1640.

Gli olandesi si impadronivano della terra o del commercio quando c'era un vantaggio significativo, come nelle Indie orientali, ma in Giappone non trovarono alcun vantaggio commerciale, a eccezione della seta, della porcellana e delle ceramiche. Non c'erano spezie come il pepe o la noce moscata, non c'erano metalli preziosi in quantità significativa, se riuscivano ad accedervi, e i giapponesi non erano docili o poco sviluppati come molte tribù isolane che incontravano nei mari del sud o altrove.

Tutte le nazioni europee cominciarono ad arrivare in Giappone durante l'era Sengoku, quando molti clan combattevano o si armavano per combattere. Affrontare una nazione omogenea durante uno stato di guerra civile dall'altra parte del mondo, su un terreno accidentato e senza nulla di significativo da poter essere sfruttato in seguito, non aveva senso. La terra era troppo difficile per le piantagioni e non costituiva una via commerciale terrestre: il Giappone era isolato. E la gente non era in grado di adattarsi alla condizione di schiavitù degli stranieri. C'erano opportunità più redditizie altrove per gli europei.






domenica 11 ottobre 2020

Quanto è comune nel pugilato che uno degli sfidanti muoia durante un incontro ?

NON è una percentuale bassa!

13 morti sul ring ogni anno, i dati choc sulla boxe: allarme dopo la morte di Patrick Day avvenuta dopo alcuni giorni di agonia.



Dopo la morte di Patrick Day, viene lanciato l’allarme sull’annosa questione dei decessi nella boxe. I dati diffusi in queste ore mettono i brividi: tra il 1890 e il 2011, si stima che 1.604 pugili siano morti a causa delle ferite riportate sul ring. Questo significa una media di 13 morti ogni anno. Insomma, il 27enne pugile americano Patrick Day, morto quattro giorni dopo aver riportato ferite alla testa in una rissa con il suo connazionale, Charles Conwell, è solo l’ultima vittima di questo "Sport". Ma se in un altro sport morti e traumi sono incidenti, che non dovrebbero accadere, la boxe è, come disse Umberto Veronesi “l’unico sport che ha come finalità quello di far male all’avversario”. Botte sul volto, sul cranio, fino al punto da far crollare l’avversario, stordito, per almeno dieci secondi. Semplificato al massimo, il pugilato è uno sport dove si lotta per causare una commozione cerebrale.

sabato 10 ottobre 2020

Cosa sono i "pavimenti usignolo"?

Immaginate quale minaccia possa essere un ninja che di notte si intromette in casa vostra, potente signore giapponese con troppi nemici là fuori… da far venire i brividi e perdere il sonno. La leggenda dice che sia questa l'origine dei pavimenti usignolo.

I pavimenti usignolo, (nightingale flloor (鴬 張 り o 鶯 張 り, uguisubari) sono pavimenti che emettono un suono simile a un cinguettio quando vengono calpestati. Questi pavimenti venivano utilizzati nei corridoi di alcuni templi e palazzi giapponesi, l'esempio più famoso è il castello di Nijō, a Kyoto.



Le assi asciutte scricchiolano naturalmente sotto la pressione del calpestio, ma questi pavimenti hanno qualcosa di più: sono stati costruiti in modo che i chiodi del pavimento sfreghino contro un morsetto, provocando rumori cinguettanti. Non è chiaro se questo disegno fosse intenzionale o meno. Sembra che, almeno inizialmente, l'effetto sia nato per caso. Un cartello informativo nel castello di Nijō afferma che

"Il suono del canto non è in realtà intenzionale, ma derivante piuttosto dal movimento dei chiodi contro i nodi del legno nel pavimento causati dall'usura nel corso degli anni".

La leggenda narra che questi pavimenti cigolanti fossero usati come dispositivo di sicurezza, assicurando che nessuno potesse intrufolarsi nei corridoi senza essere scoperto. E la minaccia più terribile che un signore poteva temere era quella di un incursione notturna da parte di un ninja, colui che si muove nel silenzio per antonomasia.



venerdì 9 ottobre 2020

Perché Bas Rutten consiglia di colpire con il palmo aperto invece che il pugno chiuso?

Assolutamente il contrario. Il pugno solo se tirato con le nocche in linea con l’avambraccio sollecita in modo minore il polso. Inoltre senza guantoni la pelle della mano che tira pugni contro superfici dure si riempie di lacerazioni (e lesioni) rapidamente.

Ci sono tre parti della mano la cui pelle è molto resistente e sopporta urti e sollecitazioni più a lungo del normale: (1) la parte inferiore esterna della mano (da sotto l’articolazione del mignolo fino al polso), utilizzata comunemente in molti colpi di taglio delle arti marziali tradizionali; (2) la pelle dell’incavo tra indice e pollice (micidiale in attacco, ma difficile da padroneggiare) e (3) il palmo della mano.

Veniamo al palmo: appoggia l’avambraccio sul tavolo e solleva la mano. Guarda la linea tra palmo e avambraccio. E’ perfetta. La distanza tra il palmo e l’articolazione è davvero ridottissima, per cui, anche in caso di un colpo tirato non perfettamente in linea, la leva sull'articolazione del polso è meno vantaggiosa di quella che si ha con un pugno, dove la distanza tra il punto d’impatto ideale (nocche) e il polso è tripla.

Fai una prova: contro una parete liscia tira cinque colpi di palmo di potenza moderata. Guardati il palmo.

Ora ti faccio vedere cosa succede se fai lo stesso con il pugno senza guantoni…




Perchè se non sai tirare un pugno rischi di farti veramente male. E la verità è che tirare un pugno ben assestato è relativamente difficile anche per chi lo fa per lavoro




Non so il contesto in cui il leggendario Bas ha fatto questa affermazione ma se si rivolge a persone che non si allenano negli sport di combattimento ha pienamente ragione, dare un pugno non è una cosa facile e immediata come si vede nei film. Serve un allineamento perfetto tra nocche, polso e spalla, anche così dopo qualche colpo la tua mano potrebbe essere ridotta troppo male per colpire nuovamente. C’è gente che si fa male con guantoni e fasce da quattro metri colpendo il sacco o il punto sbagliato del corpo di un avversario, è capitato anche a me. Figurati a mani nude, magari colpendo una persona con un cranio particolarmente spesso o nel punto sbagliato

Cosa può succedere? Frattura alla mano, frattura alle falangi, frattura del polso, versamento nella zona del polso, danni ai legamenti…

Un colpo a palmo aperto difficilmente manda per terra una persona ma molto più difficilmente danneggia la tua mano anche se il colpo non è precisissimo

Poi naturalmente, un esperto in sport di combattimento ha molte meno difficoltà a colpire con un pugno efficace anche senza guantoni e sicuramente non usa un colpo con il palmo ma anche in quel caso ha quella piccola percentuale di rischio di farsi male


giovedì 8 ottobre 2020

Alcuni fatti interessanti riguardanti l’antica Cina

Assieme all'India e all'Iran, la Cina vanta una delle civiltà più antiche del mondo, con una tradizione culturale di oltre 4 000 anni. Grazie a questa continuità senza precedenti con la combinazione di diversi fattori come la geografia, società e tecnologia, la Cina antica è piena di fatti interessanti.


  • Era proibito toccare l'imperatore.

Pensare di poter toccare l'imperatore per il solo motivo di essere dei fisici, era sbagliato. Non era consentito toccarlo direttamente quindi, nel caso bisognava controllare il suo battito cardiaco, un membro della corte avrebbe dovuto attaccare un filo al polso dell'imperatore per portare a termine il suo lavoro.


Tour imperiale di Qin Shi Huang, il primo imperatore della Cina.


  • Usare una canna di bamboo come carta.

Prima che la carta fosse inventata (invenzione Cinese) i Cinesi dell'antichità scrivevano su un bamboo o su pezzi di seta. Dato che la seta era costosa, si tendeva ad usare maggiormente il bamboo perché era più economico e più leggibile.


Un esempio di canna di bamboo usata come materiale da scrittura.


La più recente testimonianza di listelli di legno o bamboo risalgono al 5° secolo a.C. (durante il Periodo degli Stati Combattenti). I listelli di bamboo erano il materiale da scrittura comune durante la dinastia Han. Con il tempo, l'invenzione della carta ad opera di Cai Lun durante la dinastia Han cominciò a rimpiazziare il bamboo dall'uso comune.

  • Carta igienica.

La prima documentazione sull'uso della carta igienica risale al 6° secolo d.C., dove Yan Zhitui menzionò l'utilizzo della carta igienica dalla citazione: "della carta sulla quale ci sono citazioni o commenti dai Cinque Classici o nomi dei saggi, non oso usufruirne per motivi igienici." Dal 1391, la carta igienica diviene un lusso riservata all'imperatore ed ai nobili.


Una vecchia carta igienica dalla Cina. Data non definita.


  • La prima banconota.

Durante la dinastia Tang nel 7° secolo d.C., la prima banconota cominciava a circolare. Prima dell'avvento della banconota, si usavano monete circolari con un buco rettangolare al centro. Ai tempi, quel servizio non esisteva. Quindi, cosa bisognava fare per trasportarne un'elevata quantità? Si poteva usare quel buco rettangolare in mezzo. Ecco, usando un buco poco profondo era possibile attaccarle con una corda.


Monete con buchi rettangolari al centro.

Alla fine, questa usanza si rivelava scomoda a causa del peso. Si trovò una soluzione innovativa. Le monete venivano affidate ad un addetto degno di fiducia mentre a commercianti e a negozianti veniva dato un foglietto di carta che registrava quanto denaro consegnasse a quella persona. L'ultimo fattore che favorì l'introduzione della banconota fu la carenza di rame.


  • La Cina rimane l'unica nazione al mondo a possedere opere letterarie scritte nella stessa lingua per più di 3 000 anni.

La Cina rimane l'unica nazione al mondo a possedere opere letterarie scritte in una sola lingua per più di 3 000 anni. La storia della letteratura Cinese è estremamente affascinante.


Una piccola pergamena scritta dal poeta Li Bai.


L'avvincente introduzione della silografia durante la dinastia Tang portò alla diffusione di testi letterari. La pratica della raccolta e riproduzione di biblioteche giocò un ruolo fondamentale nel trasferimento della tradizione letteraria.


  • Il primo orologio meccanico che indica con precisione l'orario, date e le costellazioni.

Il primo orologio meccanico fu inventato nel 976 d.C. da Chang Ssu-Hsün. Fu costruito con l'ausilio del mercurio, e fu la prima lavorazione dell'orologio meccanico.


A sinistra uno schizzo e a destra l'orologio meccanico reale di Chang Ssu-Hsün.


Il suo orologio era meccanico ad acqua che non funzionava molto bene. Per questo, decise di produrne un altro. Questa volta, ne avrebbe costruito uno meccanico. Il suo principio di funzionamento era molto semplice da seguire. Quello meccanico ad acqua andava ad energia idraulica. L'acqua cadeva nei cucchiai al momento giusto e faceva muovere le lancette.


  • Se eri un medico, ricevevi lo stipendio solo nel caso in cui curavi i pazienti.

Immagina di essere un dottore nella Cina antica. Avevi il compito di soccorrere i pazienti e fare il possibile per farli stare meglio. Ora, normalmente si viene pagati per questo servizio. Ebbene, bisognava attendere un po'. Il motivo era che lo stipendio arrivava solo nel caso in cui il paziente veniva assistito.


Trattamento medico ad un paziente bruciando delle erbe nella sua schiena.


Dopo che il medico faceva il possibile per assistere il paziente, la sua famiglia chiedeva la prova che la malattia fosse stata curata. Se vedevano che era in grado di curarla, allora veniva retribuito. Questa pratica fu volutamente applicata per rendere i medici più responsabili nei confronti dei loro pazienti.




mercoledì 7 ottobre 2020

Mi domando come mai i cinesi e la Cina sono odiati da tanti paesi occidentali e dai loro vicini di casa per il successo che hanno avuto in questi anni?

Mi ritrovo un’altra volta a difendere i cinesi, non perché io sia filo-cinese, ma perché mi sembra che la visione che si ha in Europa della Cina sia ancora più superficiale di quello che posso avere io. Demonizzare non è mai una buona idea.

Che la Cina sia odiata dai paesi occidentali è vero. Che questo avvenga per buone ragioni è dubbio. Si tratta a mio vedere della semplice paura dell’ignoto. Arrivano i cinesi, si salvi chi può. C’è chi teme un’invasione cinese, qualcosa di assolutamente assurdo viste le distanze e le dimensioni già continentali della Cina. La Cina è semivuota, c’è spazio per tutti. Ma la Cina non ha alcun interesse a espandersi oltre i limiti dettati dalla sua sicurezza. È stata invasa dagli europei, non vuole che questo accada di nuovo. Per questo sta approntando una serie di strumenti di comunicazione e approvvigionamento. Si tratta tuttavia di misure difensive, non offensive. Molti sceglieranno di non credermi. A loro faccio notare Come la Cina sia circondata da forze ostili, soprattutto Americane, e che in passato è stata invasa più di quanto abbia invaso. Ai cinesi piace starsene a casa quando possono. La diaspora cinese avuto luogo prevalentemente come effetto della distruzione della Cina dalla parte degli europei.

Non è vero che coi vicini la Cina sia sempre aggressiva. Taiwan e Tibet sono problemi complessi sui quali è prudente non sputar sentenze. La Cina poi Spesso cede, come ha fatto nel caso delle Diaoyu/Senkaku, lasciate di fatto al Giappone e il cui problema è stato fatto riesplodere da un irresponsabile giapponese, il governatore di Tokyo Ishihara Shintarō. Con i russi ha trovato un accordo in via amichevole. Il vero problema sono gli Stati Uniti. Finché gli Stati Uniti non si allontaneranno (non occorre se ne vadano, ma è necessario si ritirino su posizioni meno prossime. Non dimentichiamo mai questa cosa sacramentale: gli Stati Uniti non hanno nessun diritto ad avere la presenza che hanno in estremo oriente. Nessuno.

Tutti i paesi di una certa dimensione hanno problemi di confine, tanto è vero che l’India stessa ha una lunga lista di problemi con i suoi vicini. Se la Cina è straordinaria, è per l’eccezionale numero di paesi con cui confina.

La Cina è temuta ovunque, ed è logico che lo sia. È già un colosso. Crescerà ancora. Ma i cinesi sono esseri umani, non sono demoni. Non facciamo lo stesso errore che abbiamo fatto con la Russia. I manicheismi lasciamoli agli americani. Questo per il nostro bene. È necessario capire i cinesi, temerli non basta.

La Cina non è una democrazia. Vero. Ma chi si aspetta un paese in preda al terrore si sbaglia di grosso. Chi si immagina la Cina come un inferno si sbaglia.


Taichi mattiniero a Shanghai.


Pacifici laghi e spazio. Tanto spazio. Ho visto la Cina per la prima volta nel 1989. Dalla Cina andai in unione sovietica. I due paesi erano come il giorno e la notte. La Cina era povera, Ma c’era cibo in abbondanza per tutti, vario, buono e sano. Nei negozi trovavi di tutto, scarpe, abiti, quello che volevi a prezzi ragionevoli per i locali. In Russia non c’era un accidente. In Cina non ho mai provato il senso di oppressione e il senso di essere osservato che ho provato sempre in Russia. La Cina è una grandissima civiltá ed un paese che è stato il più ricco del mondo per 2000 anni, fino un paio di secoli fa. E il comunismo è un suo incidente storico.



Libertà. Sì libertà. Perché quando sei in un negozio fra quelli della fotografia che segue sei libero. Sei libero di parlare di quello che vuoi, di comprare quello che vuoi, di frequentare quello che vuoi. Nessuno fa attenzione alla polizia politica Perché non è necessario. Il successo evidente delle politiche governative per il momento è sufficiente a rendere la repressione inutile.



Tramonto sull’autostrada dell’aeroporto di Shanghai a Shanghai. Se la Cina è l’inferno, eccolo.




Con questa immagine voglio solo tentare di dare un’immagine visiva della Cina che la renda più vicina e concreta. Temere la Cina è intelligente, odiarla è irrazionale, imparare a conoscerla doveroso.


Come viene considerato Steven Seagal nel mondo dell'aikido?




Di Segal si sa che quando si trasferì in Giappone potè usufruire dell'insegnamento diretto del suocero, poi aprì una sua scuola di Aikido. Ora un occidentale che apre un dojo in Giappone, di Aikido, deve essere veramente tosto.

Personalmente ho avuto il piacere di vedere all'opera (e praticare con lui per ben 15 minuti) un maestro francese che aveva insegnato Aikido presso la polizia di Tokyo: era veramente ma veramente bravo. Fisico di ruolo, tecnica sopraffina e, il che non guasta, ottima persona.

Torniamo a Segal: di lui all'inizio si sono potuti vedere solo le coreografie dei suoi film; molto ben fatte, ottime tecniche ma sempre di coreografie si parla. Poi si sono viste le tecniche che mostrava in stage, stesso discorso.

Apriamo e chiudiano subito una dolorosa parentesi; se c'è un' arte marziale che si presta ad essere falsificata questa è l'Aikido, per riconoscere la bontà di un istruttore bisogna provarlo od avere tante esperienza.

Un appunto che viene mosso al Nostro e che condivido è di utilizzare uke veramente miscroscopici, ricordo un' intervista a dei frequentanti di un suo stage che rimproveravano anche un eccesso di violenza nei confronti di questi poveri uke.

Tirando le somme: a favore di Segal c'è l' innegabile fatto di aver insegnato in Giappone, a sfavore, film a parte, è che risulta essere un buon esecutore, magari ottimo, ma come tanti altri.


Ps: guardate una lezione di qualsiasi arti marziali: se uke deve attaccare di destro e sbaglia il maestro (il grande maestro) non batte ciglio: uke finisce neutralizzato.

Se il maestro fa ripetere l' attacco ecco il maestro non è un grande maestro.


martedì 6 ottobre 2020

Una strana tradizione cinese

 


Una delle tradizioni più strane della cultura cinese consiste nella pratica del Loto d'oro. Nonostante il nome possa sembrare innocuo, agli occhi di noi occidentali questa vecchia usanza potrebbe farci storcere un po' il naso. Veniamo a noi. In che cosa consiste questa pratica? Ve lo spiego subito.

Questa strana pratica consiste nel deformare tramite fasciature i piedi delle donne cinesi affinchè rimanessero piccoli e graziosi agli occhi dell’intera società cinese.

Il nome è dovuto all'andatura precaria e oscillante che assumevano le donne sottoposte a questa pratica, in auge dall'inizio della dinastia Song e durante le dinastie Ming e Quing e gradualmente scomparsa durante la prima metà del XX secolo.

Normalmente, nei ceti sociali più elevati, il piede iniziava la sua deformazione artificiale intorno ai 2-3 anni in base allo sviluppo della bambina, sino agli 8 anni.
La scelta della tenera età era dovuta principalmente alla malleabilità delle ossa, ancora non saldate e per cui facilmente deformabili. Per dare la forma desiderata al piede ripiegavano le quattro dita al di sotto della pianta (ad eccezione dell’alluce che costituiva la punta del piede). Avvicinavano l’alluce al tallone, inarcando il collo del piede, fasciavano strettamente con bende e obbligavano le loro figlie a camminare, perché le ossa delle dita si spezzassero sotto il loro peso. Giorno dopo giorno venivano disinfettate le ferite e ripulite da sangue e pus, e si procedeva a stringere ulteriormente le fasce. Il processo non si arrestava fino a che il piede non avesse raggiunto una forma arcuata e puntuta e la lunghezza di circa otto centimetri, mantenuta anche in età adulta

Ma come diventavano i piedi delle donne una volta cominciata questa inusuale pratica?



Ecco a voi il risultato.

E qual'era lo scopo di questa pratica?

La fasciatura dei piedi dimostrava la sopportazione del dolore della donna, il suo coraggio, la docilità e la disponibilità nel compiacere il marito.
I piedi così fasciati erano calzati da apposite scarpine rigide in grado di aiutare la donna a sorreggere il suo peso nella difficoltà di camminare.


lunedì 5 ottobre 2020

Quali sono alcuni brutti aspetti della cultura cinese di cui non si ha conoscenza?

Secondo la mia osservazione, la maggior parte dei brutti lati ha origine dal neoconfucianesimo. Questo non è un attacco teorico al neoconfucianesimo stesso, ma al tempo in cui è nato e cresciuto. Simile al favore dell'Occidente all'età classica dell'Europa greca e romana rispetto all'Europa medievale, i cinesi tendono a preferire il periodo pre-Tang al periodo post-Tang.

Dal punto di vista del marxismo, non è una sorpresa per entrambe le parti raggiungere una preferenza temporale simile. La dinastia Han orientale è stata la transizione del periodo classico e del feudalesimo, riflettendosi nella stragrande maggioranza dei contadini che perdevano la loro terra, ma che dovevano lavorare sotto i ricchi contadini e proprietari terrieri. Sui-Tang ha beneficiato dell'invasione nomade che ha rallentato e in un certo senso ha invertito questo processo, ma alla fine si è trasformato in feudalesimo una volta invecchiato dalla metà della dinastia Tang. La transizione simile ebbe luogo alla fine dell'Impero romano dal periodo classico al periodo feudale. Bisanzio è stato in grado di invertire questo per un po', ma non è durato troppo a lungo.

Mentre è vero che per gli schiavi c'era un trattamento assolutamente scadente e giusto per loro nell'età classica. Tuttavia, per la classe media e i gruppi di cittadini, c'era una grande quantità di libertà, prosperità, boom culturale (a causa del loro status privilegiato). Ma nello stato feudale, la maggioranza divennero servi, mentre il piccolo numero dell'élite occupava l'edificio superiore con i suoi contorti gusti interni su tutto e l'oppressione sulla maggioranza.

Ecco perché la cultura classica è molto più attraente di quella medievale feudale, anche solo in modo simbolico, senza precisione storica.

Vale a dire che il neoconfucianesimo nacque nel periodo feudale stagnante generando la cultura adatta alla società feudale, ma non più la Cina nell'età moderna. Ad esempio, la preferenza rispetto alle "donne magre" è un tipico gusto malato dei neo-confucianisti in contrasto con le donne sane dalla vita piccola, ma con le anche grandi dell'età classica.



Questo si riferisce anche all'ascetismo del neoconfucianesimo, il che significa che il desiderio degli umani è oppresso per la "virtù morale", quindi deve esprimersi in una forma diversa che di solito è spinosa in qualche modo, ancora una volta in contrasto con l'età classica della liberazione del sesso in una certa misura.

Esempio 2:



Questo tipo di preferenza scheletrica accade anche agli uomini, perché il Neoconfucianesimo apprezza la classe ministeriale più della classe militare a causa della centralizzazione del governo cinese in epoca feudale. La classe ministeriale deve quindi proiettare il proprio gusto di ragazzi magri e femminili su uomini muscolosi e duri come una "lotta di classe". Ora, questa cultura malata ritorna anche dal 1976.

Esempio 3:



Nell'età classica, l'imperatore / signore ha uno status abbastanza uguale a quello dei suoi ministri e ospiti. Quindi non vedrai mai accadere qualcosa del genere, perché sarebbe considerata una vergogna e un'umiliazione per l'orgoglio dell'ordinario. Ma questo è accaduto di nuovo nel neoconfucianesimo a causa della centralizzazione del Paese e quindi del crescente potere del monarca in modo tale che tutti sono diventati praticamente una cagna di rango superiore.


(Prima dell'ascesa del neoconfucianesimo)


Nel termine moderno, sebbene la rivoluzione culturale abbia danneggiato in modo significativo questa cultura nella forma, esiste ancora in qualche modo raccolta direttamente o indirettamente dalla gerarchia sociale in diverse forme nel continente e ovviamente più evidente in Giappone e Corea.

Esempio 4:




(La dinastia Ming ha preservato la disciplina dell'esercito classico solo all'inizio. L'esercito presto divenne feudale con la riforma economica di Zhu Yuanzhang, tranne probabilmente solo la riforma militare di Qi Jiguang nella fase avanzata).



Nell'età classica, la disciplina e l'onore erano i requisiti assoluti che i militari dovevano seguire e inseguire. Ma in epoca feudale, il rapporto li emarginò e rese l'esercito riempito da una maggioranza di soldati di fanteria contadina deboli e sciolti e da un piccolo numero "barbaro" ben equipaggiato di cavalleria dei signori d'élite. Ironia della sorte, l'esercito moderno ha riportato in auge l'era classica delle qualifiche militari.

Ancora una volta, ti mostra solo che molte aree dell'età classica si adattano all'età moderna molto meglio della cultura feudale, motivo per cui 300, e Il Gladiatore sono molto degni di essere guardati rispetto alla maggior parte dei film di origine medievale.


Quindi, simile all'età rinascimentale e illuminata in Europa, la Cina sta vivendo anche una fase di cancellazione del veleno della "cultura tradizionale" accumulata dal periodo feudale (chiamandolo qui Neoconfucianesimo per mancanza di una parola migliore), ma raccogliendo i pensieri e le culture dell'età classica per ispirare la creazione della nuova era.




Il marxismo ha introdotto la cultura russa / sovietica e un po' di cultura francese. La generazione degli anni '60 - '80 conosce un po' di romanticismo, danza, musica in stile sovietico, in qualche modo come compensando la perdita e l'inefficienza del neoconfucianesimo. La cultura occidentale ha avuto un grande impatto sulla generazione degli anni '90 quando sono cresciuto. Ora è il momento di assorbire un po' di età classica della cultura tradizionale cinese per livellarti davvero dal neoconfucianesimo e distruggere il suo "monopolio" sulla cultura tradizionale. Questa sarà la cura per così tante delle brutture che sono in corso in Cina.



domenica 4 ottobre 2020

Il codice guerriero dei samurai

 Si tratta del Bushidō.

Se analizziamo il termine Bushidō (武士道) vediamo che è composto da due kanji, Bushi 武士 e .

Il secondo è ben conosciuto, e di solito viene tradotto come “via”, “cammino”, anche se in realtà sottende altri significati ben più ampi, e in questo contesto si può tradurre bene con “morale”, “dottrina”. Il termine Bushi è ancora più complicato, ma in questo contesto possiamo tradurlo banalmente con “guerriero”.

Quindi Bushidō significa, letteralmente “la via del guerriero” o, meglio, “la morale del guerriero”.



Generalmente in occidente il Bushidō viene confuso con le Arti Marziali in genere, ma in realtà le racchiude e, al tempo stesso, ne costituisce solo una minima parte. Semplificando, potremo definire il Bushidō come un “codice etico e morale” che sottintende ogni aspetto della vita di un Bushi (questo è importante sottolinearlo, non tutti i guerrieri seguivano il Bushidō, anzi…).


sabato 3 ottobre 2020

Chi vincerebbe tra un samurai ed un cavaliere templare?

 Samurai…



Cavaliere Templare….



Samurai ha il suo codice combatte nel suo religioso rispetto



Il templare prega il suo Dio e combatte a sua maggior gloria…



IO penso che nel caso di una breccia spazio-temporale questi due "cavalieri" si dovessero incontrare, diverrebbero di sicuro alleati rispettandosi sopra ogni cosa.

venerdì 2 ottobre 2020

Esiste, nella cultura occidentale, un analogo al concetto di Yin e Yang della filosofia cinese?

È il concetto degli opposti; da sempre i filosofi parlano di:

Coincidentia oppositorum

Conjunctio oppositorum

Conspiratio oppositorum

Complexio oppositorum e così via:

L’anima del mondo si manifesta nella natura, attraverso il contrasto tra attrazione e repulsione; il cui conflitto rappresenta un dualismo, la cui unificazione, mette in moto la polarità”. Friedrich Schelling.

La vita è lotta di contrari, in continua tensione, ma che tendono ad incontrarsi, mantenendo quindi in vita la polarità stessa. Pensa all’unicità dei sentimenti; avrebbe portato alla staticità, all'immobilismo, al ristagno. Nulla più in prospettiva andava verso il divenire, tutto sarebbe rimasto inalterato, immobile....tutti con gli stessi temperamenti.

La diversità quindi e gli opposti, vanno rispettati e per rispettarli occorre conoscerli, perché sono una enorme ricchezza e non solo - generano anche attrattiva.

Mi viene in mente il concetto di Anima e Animus, gli archetipi che secondo Jung sono mediatori tra il conscio e l’inconscio; l'essere umano si trova ad essere allo stesso tempo duplice, oscillante tra le due forze polari di una totalità la quale cerca di ricostituirsi. Tutte queste ambivalenze han creato il mito dell’androgino.

Gli opposti si attraggono quando sono portati all’estremo” Carl Jung.



Hai visto come viene spesso associato il simbolo del Tao con il concetto occidentale degli opposti.


giovedì 1 ottobre 2020

Che differenza c'è tra un ronin ed un samurai?




 

Il samurai faceva parte della nobiltà guerriera ("buke", casati militari ) e significava letteralmente "servo", dal verbo "saburau", ovvero "servire, mettersi a lato". Prima noti come "saburapi", "saburai" e infine come "samurai", ma quest'ultimo termine venne coniato solo nell' era moderna (fine Periodo Azuchi-Momoyama, 1573–1603 inizio del periodo Edo). Noti anche come "bushi", guerrieri, termine che li indicava più come professionisti militari che non come casta, anche se dal 12 secolo, i due termini iniziarono ad essere usati intercambiabilmente. Per esempio il famoso Musashi era un bushi; era un ronin, ma non un samurai, in quanto non si legó mai ad un signore (daimyo) per seguirlo fedelmente. I samurai seguivano il bushido, letteralmente "la via del guerriero", una serie di princìpi cardine che formavano il loro codice di condotta.

Ma anche molti ronin lo adottavano, compreso Musashi, anche se il bushido dell'eccezionale spadaccino era diverso da quello descritto nell'"Hagakure", in quanto fondato su basi indipendenti.

I samurai erano una classe colta, che praticava anche l'arte della scrittura e del tè, oltre alle arti della guerra. Va da sé che i samurai, in tempo di pace, si occupavano delle loro rendite terriere, concessegli dai loro daimyo, e , diversamente dai ronin, avevano l'appoggio e la protezione del loro clan. Come casta, potevano circolare armati di spada ed uccidere coloro che li oltraggiavano.

Se un samurai uccideva un ronin, non doveva aspettarsi ripercussioni di alcun tipo, dato che i ronin non dipendevano da qualcuno e non erano quindi vincolati.

I samurai finirono nel 1877, con la sconfitta della ribellione di Satsuma, anche se lo shogunato Tokugawa cadde il 3 Gennaio 1868, con l'inizio della Restaurazione Meiji. Letteralmente "uomo onda", il termine "ronin"indicava colui che va da una parte all'altra, come un'onda, appunto. Alcuni lo interpretano anche come "uomo alla deriva", anche se penso (opinione personale) che non tutti i ronin non si ritenessero alla deriva in senso metaforico, quanto in senso letterale. Dei cani sciolti, insomma. Quando molti feudi si dissolsero o si indebolirono sotto i Tokugawa, molti samurai(circa 400.000 secondo alcuni studiosi) si distaccarono dal loro "affiliamento", per loro stessa volontà, per "disaccordi momentanei"(quindi facevano ammenda e volevano ritornare al loro rango) o semplicemente vennero allontanati "per errori personali o per avidità".

Ma un ronin poteva diventare tale anche per altre ragioni: essere figlio di un ronin che non aveva mai rinunciato al rango di guerriero, significava comunque essere ronin. Poi, si poteva essere congedati dal padrone, sia unilateralmente da parte del signore, sia da parte del subordinato, che magari intendeva fare atti che avrebbero screditato tutto il suo clan. Oppure, molto semplicemente e comunemente, si diventava ronin una volta morto il padrone.

Come detto prima, il ridimensionamento o lo scioglimento di feudi e clan generava dunque dei ronin.

Esistevano dei casi in cui dei samurai diventavano ronin per essere diventati commercianti ed essere entrati in una corporazione (za). Poi, esistevano altri casi che implicavano l'abbandono della posizione di samurai per evitare situazioni tese nel clan, per poi ritornare una volta placate le acque.

Comunque, i ronin rimasero una spina nel fianco dei Tokugawa fino alla fine dello shogunato. Questi guerrieri erranti si sostentavano insegnando il bujutsu, l'insieme di tecniche militari dell'epoca.

Oppure facevano da guardie del corpo, dette "yojimbo" per i ricchi heimin, commercianti e artigiani. Infine, potevano diventare parte della malavita o darsi al banditismo. Molti cercavano di ritornare al loro status di samurai.

Ma per il signore di turno il solo fatto di accettare dei ronin poteva creare dei precedenti disapprovati da molti altri potenziali padroni. Comunque, c'è da dire che questi "randagi" (non in senso spregiativo, prego) creavano non pochi problemi, essendo praticamente pari nei bushi nella loro abilità guerriera. A volte, si ergevano a protettori paramilitari di villaggi e/o proprietà, così efficacemente che i signori locali li invitavano a rientrare nella classe da cui se n'erano andati. Classica é comunque l'immagine del ronin solitario che getta o accetta sfide nelle strade. Per dare un esempio della loro efficacia, durante la ribellione di Shimabara, gruppi di ronin si aggregarono ai rivoltosi contro il bakufu. Quest'ultimo si dovette sudare quattro camicie per mesi e sostenere un assedio con 50.000 guerrieri e il sostegno di navi olandesi, prima di vincere.

Lo status di ronin non era affatto invidiabile, perché, se da un lato si faceva ancora parte dei bushi, dall'altro non si aveva una terra e neanche un salario. Inoltre, il fatto di essere senza padrone, macchiava la reputazione e l'onore dell'individuo, quindi soggetto di scherni ed umiliazioni. I ronin moderni sono i salaryman (sarariman) senza lavoro, gli studenti che non riescono a passare all'università (il termine formale sarebbe "kanendosei"), i piloti senza una scuderia.

Lord Redesdale, (presumibilmente intorno al 1866), annotò che un ronin si suicidò davanti alla tomba dei 47, per non essere riuscito ad entrare al servizio del signore di Chōshū.

Il ronin comunque, da guerriero, di solito non faceva comunella con le altre classi sociali "inferiori". Anzi, le teneva a distanza, non essendo neanche vincolato dalle norme e leggi dei clan. Questi" uomini onda" erano fieri di essere comunque dei militari.

Ovviamente, i ronin più famosi sono 47. Essi si vendicarono negli anni di un'offesa perpetrata nei confronti del loro ex padrone Asano Naganori, che nel 1701 dovette suicidarsi per aver ferito il dignitario Kira Yoshinaka (o Yoshihisa) che lo aveva insultato. La casata di Asano venne smantellata e questi 47 samurai divennero ronin. Per farla breve, i 47 non diedero segno di volersi vendicare, ma covavano dei piani di vendetta terribili, che si concretizzarono circa 2 anni dopo, con la decapitazione di Kira e l'uccisione di molte delle sue guardie. Poi resero onore alla tomba del loro ex padrone si consegnarono alle autorità. Gli furono concessi i seppuku, con la grazia per uno di loro, affinché il fatto venisse ricordato. Ancora oggi, a Tokyo nel tempio di Sengakuji, ci sono le tombe dei 47.

I 47 ronin hanno ispirato numerosi film , tra cui una rivisitazione fantasy dei 47 ronin con Keanu Reeves (a mio parere discutibile) e il film di spionaggio "Ronin" di Frankenheimer, con De Niro e Jean Reno. Bellissimo film, c'è anche Sean Bean, che per una volta non muore. Esistono numerose rappresentazioni teatrali delle vicende dei 47, con l'opera "Chūshingura".


mercoledì 30 settembre 2020

Cosa è rimasto del Giappone antico (intendo di quello prima del 1854 quando questi, aveva incominciato ad aprirsi all'occidente), nel Giappone attuale del XXI secolo?

E' una domanda di portata enorme. Apparentemente nulla, in realtà è rimasto quasi tutto. Come un essere umano che diventa adulto o semplicemente cambia, anche il Giappone è cambiato, pur restando nella sua essenza la stessa cosa. Dovunque io guardi, vedo discontinuità e continuità.

Le discontinuità ci sono, fra gli altri, nell’ambito politico. Il Giappone ora è uno. Il concetto di Giappone, che fino al 1868 non esisteva, ora esiste. La democrazia giapponese, pur gravemente ammalata come le altre (italiani, britannici, americani, abbiamo tutti qualche problema molto serio), è una realtà. Però ci sono ancora le caste.

Si vestono all’occidentale, ma ti basta guardare il cassetto di un armadio giapponese per vedere la differenza. Non troverai mai ordine simile in un casa italiana. La disposizione dei mobili, la struttura della casa, I gusti personali riflettono ancora criteri di bellezza nati nei monasteri nei monasteri zen 700 anni fa. Amore per l’asimmetria e l’imperfetto, per esempio.

Se vai a un festival religioso, poi, sarà come tornare indietro nel tempo. Ti troverai a guardare qualcosa di molto simile alle baccanali romane.



Non c’è traccia della maestà delle funzioni cattoliche. Si beve, si fa casino, ci si diverte. Una volta si scopava, anche. La gente è vestita esattamente come i loro avi, ma la naturalezza con cui portano quegli abiti rivela quanto ci siano abituati. Quanto poco si sentano in maschera. Il festival non è carnevale. Piuttosto, quegli abiti sono necessari in quel contesto.

In una cosa sola vedo un enorme strappo. La violenza, caratteristica intrinseca della vita giapponese dagli albori al 1600, ha lasciato il posto al suo contrario.

Nessun paese è disciplinato come questo. In nessun paese l’aggressività è soppressa e quanto in questo.

Per dire, qualche giorno fa io ed un mio amico ci stavamo dicendo come fosse difficile ottenere l’opinione sincera di un giapponese su di un argomento qualsiasi. Il mio amico mi ha detto che c’è un trucco. Basta dir loro che senza il loro parere sei nei guai. Allora parlano. Avevano opinioni, ma non “potevano” dirle. Avevano bisogno della certezza che il criticarti non ti ferisse.
Il conducente giapponese medio di sesso maschile si comporta più come una donna italiana che come un uomo italiano. Se pecca, è per prudenza.

Così va, da Nanchino a questo. Lo stesso popolo, la stessa cultura.



Su chi ha basato Sylvester Stallone il personaggio di Rocky Balboa?

 

Chuck "The Bayonne Bleeder" Wepner

Il 24 marzo 1975, alla periferia di Cleveland, in una nuovissima arena "The Richfield Coliseum", Muhammad Ali salì sul ring per combattere un pugile di cui nessuno sapeva niente : Chuck Wepner. Quelli che avevano sentito parlare di lui pensavano che non avesse alcuna possibilità.

Il 40-1 subì un terribile pestaggio per 8 round. A metà del 9°, Wepner sferrò un forte gancio destro contro la costola di Ali e il campione andò a terra. Contava come un KO e la folla era elettrizzata.

Di ritorno a Los Angeles, una scintilla si accese nell'immaginazione di Sylvester Stallone che stava guardando il combattimento a circuito chiuso.

Stallone mise la matita sulla carta, trascorse 4 giorni e 4 notti a svuotare la sua anima…..e così ….. nacque Rocky Balboa.


martedì 29 settembre 2020

Perché Kublai Khan incontrò Marco Polo, un uomo che era un signor nessuno?

Poteva non essere nessuno in Occidente, ma era l'unico (o uno dei pochi) occidentali in Oriente.

Kublai khan, che governava l'Oriente e il più grande Impero dell'epoca, doveva essere interessato a ciò che c'era in Occidente.

Marco, che ovviamente era bravissimo a raccontare storie, doveva essere estremamente interessante per l'Imperatore.



lunedì 28 settembre 2020

Quante pieghe ha una spada da samurai?

                                                                                       


    

Nel film Highlander una sedicente esperta afferma che una certa spada da samurai ha milioni di strati. Non è né vero né possibile

Normalmente più duro è un metallo, più fragile è. Per risolvere almeno parzialmente il problema, i fabbri giapponesi hanno sviluppato una tecnica in cui si parte da due pani, uno di metallo morbido, uno di metallo duro, che vengono martellati e ripiegati per creare strati alterni di metallo. Uno fornisce la resistenza, l’altro la durezza.

Il numero di strati sale rapidissimevolmente e alla ventesima piega siamo già a 32000 strati. A questo punto ciascuno ha uno spessore di pochi atomi. Più oltre non ha più senso parlare di strati.

Le pieghe sono da otto a sedici.





domenica 27 settembre 2020

Le donne coreane indossavano gli Hanbok che mostravano il seno

Certamente non tutte, ma sì, questa è stata una vera tendenza per alcune donne durante la tarda dinastia Joseon.

Si ritiene che questa tendenza sia apparsa intorno alla fine del XVIII secolo tra la classe sociale sangmin (la classe sociale più bassa). Questa tendenza è nata come una soluzione pratica per l'allattamento quando si era fuori casa. Col tempo, tuttavia, si sono evoluti in uno status symbol per le donne sangmin in quanto solo le donne che avevano avuto dei figli potevano lasciare scoperti i loro seni.


Un dipinto di fine Settecento raffigurante la tendenza.


Poiché fornire un erede per il proprio marito era considerato il dovere più importante di una moglie in una società confuciana, questo dava alle donne che avevano compiuto questo dovere un'aria di superiorità su quelle che non lo avevano fatto. Pertanto, lasciare esposti i seni è diventato in qualche modo un distintivo d'onore. Questo spiega anche perché molte donne hanno continuato a lasciare il seno esposto a un'età in cui, presumibilmente, il loro figlio era già cresciuto.

Detto ciò, questa era tutt'altro che una tendenza universale. Non era praticato dalle donne del jungmin (classe media) e dello yangban (classe nobile) poiché indossare i propri vestiti in questo modo avrebbe violato i rigidi codici sociali a cui dovevano aderire per mantenere il loro status. In particolare, le donne Yangban erano tenute il più vicino possibile all'incarnazione della donna confuciana ideale. A tal fine, ciò significava limitare la frequenza con cui si uscivano di casa e dovevano coprirsi completamente il corpo quando lo facevano. Pertanto, per chiunque fosse nelle classi sociali più alte, esporre il proprio seno in pubblico avrebbe comportato un ammonimento non solo nei suoi confronti, ma per tutta la sua famiglia. Anche tra i sangmin, non è ben compreso quanto fosse diffusa la pratica del seno nudo; sia regionale che nazionale.


Dipinto di una donna nobile con un cittadino comune in primo piano, dello stesso artista.


Quindi no, l'Impero giapponese non ha fabbricato questa moda. Ma penso che sia molto probabile che abbiano usato questa tendenza esistente per scopi di propaganda. C'è un rapporto quasi sproporzionatamente alto di foto di questa tendenza scattate da fotografi giapponesi rispetto a fotografi non giapponesi, e le foto non sembravano mai includere una didascalia che fornisse un contesto reale. Pertanto, i giapponesi avrebbero potuto scattare ritratti di tali donne per ritrarre i coreani come culturalmente arretrati, in modo simile a come vediamo molte foto di Seoul durante il periodo di annessione (che si sviluppò molto sotto i giapponesi) ma quasi nessuna del resto del paese (che è rimasto relativamente sottosviluppato). In difesa del Giappone, tuttavia, era una pratica abbastanza standard per la maggior parte delle potenze imperialiste ritrarre potenziali colonie / territori nella peggiore luce possibile per giustificarsi.

Quindi la risposta breve: , alcune donne coreane hanno indossato i loro hanbok con il seno scoperto e sì, i giapponesi probabilmente hanno usato questa tendenza per i loro scopi di propaganda (e molti nazionalisti giapponesi lo fanno ancora).


sabato 26 settembre 2020

Chi era Harukichi Shimoi?

Harukichi Shimoi è stato uno scrittore giapponese venuto in Italia nei primi anni agli inizi del Novecento con lo scopo di studiare la Divina Commedia di Dante Alighieri. Si stabilì a Napoli, studiò e divenne docente presso l'Istituto Universitario Orientale e fu presente nell'ambiente culturale italiano.



Durante la Prima guerra mondiale, facendosi portatore di quegli ideali proprio del suo paese, decise di arruolarsi tra gli arditi e di combattere nella prima guerra mondiale (esperienza che tratterà in un suo libro, "la Guerra Italiana vista da un Giapponese".

Ivi conobbe Gabriele d'Annunzio, con il quale strinse amicizia e che accompagnò, a guerra finita, nell'impresa di Fiume, dove venne osannato come "il Samurai di Fiume". Quando l'amico si ritirò nel Vittoriale, strinse ottimi rapporti con Mussolini, che ammirava molto la cultura nipponica, e si fece promotore intellettuale del sostegno giapponese al regime fascista, prima durante la guerra di Etiopia e poi con la firma del Patto Tripartito, che sanciva l'Asse Roma-Tokyo-Berlino.

Dopo la guerra, nonostante la Damnatio memoriae dovuta alla sconfitta dell'asse, si distinse come traduttore e studioso della cultura italiana.


venerdì 25 settembre 2020

Quanto è crudele la Yakuza giapponese


La Yakuza, la potente organizzazione criminale giapponese, è famosa per i metodi crudeli con cui tratta. Non che altre forme di criminalità a spasso per il mondo siano molto più tenere, ma attorno alla Yakuza sono girate molte narrazioni complici anche i film che ne hanno ritratto le famigerate gesta.
In questi ultimi anni, a quanto pare la Yakuza avrebbe preso l'abitudine di inviare i suoi debitori a svolgere la pulizia estremamente pericolosa della centrale nucleare di Fukushima per pagare i loro debiti di gioco o di droga. Quello delle bonifiche e dell'ambiente è infatti uno dei business su cui le associazioni criminali di tutto il mondo stanno ponendo più attenzione da diverso tempo.
La maggior parte di queste persone bersagliate dalla Yakuza non ha ovviamente la formazione adeguata per fare il lavoro nel modo giusto. In questo modo la punizione inflitta diviene molto spesso una condanna a morte indiretta.