Il Ju jitsu brasiliano o
Ju-jitsu brasileiro (in giapponese ブラジルの柔術,
Burajiru no jūjutsu), spesso abbreviato nell'acronimo in
lingua inglese BJJ, è un'arte marziale, uno sport da
combattimento e un metodo di difesa personale specializzato nella
lotta ed in particolare in quella a terra. Non deve essere confuso
con il suo predecessore giapponese Jūjutsu.
La disciplina è nata come appendice
del kodokan jūdō negli anni venti del XX secolo, quando il maestro
Mitsuyo Maeda insegnò i fondamentali della lotta a terra (ne-waza)
ad allievi come Carlos Gracie e Luis França. Il Brazilian Jiu-Jitsu
divenne poi un'arte a sé stante attraverso sperimentazioni, pratica
e adattamenti del maestro Hélio Gracie e del fratello Carlos, che
trasmisero poi la loro esperienza alla loro famiglia e ai loro
allievi.
La disciplina insegna come suo
fondamento che una persona più piccola e debole può difendersi con
successo da un assalitore più grande e più forte portando lo
scontro al suolo dove utilizzerà appropriate tecniche come leve,
chiavi articolari e strangolamenti. L'allenamento nel Brazilian
jiu-jitsu viene praticato principalmente con il kimono (gi) ma
negli ultimi anni la Federazione Internazionale ha introdotto anche
competizioni senza kimono (no-gi o grappling) più utili per gli
atleti di MMA (arti marziali miste). La pratica di sparring
(comunemente chiamato rolling) e di sessioni di allenamento
con confronto con un avversario non collaborativo giocano un ruolo
maggiore nell'allenamento, e vengono premiate le prestazioni,
soprattutto durante le competizioni, in relazione al progresso
attraverso i gradi/cinture.
Sin dal suo principio nel 1914, l'arte
ascendente del judo era separata dai sistemi più antichi di jujutsu
giapponese da un'importante differenza trasmessa al Brazilian
jiu-jitsu: non si tratta solamente di un'arte marziale ma anche di
uno sport, un metodo per promuovere lo sviluppo del fisico e del
carattere nei giovani, e, infine, una via (Dō) di vita.
Storia
Nome
"Jiu-jitsu" è una vecchia
romanizzazione dell'originale pronuncia dell'arte in Occidente,
mentre la moderna traslitterazione col sistema Hepburn è "jūjutsu".
Quando Maeda lasciò il Giappone, il
judo era spesso ancora chiamato "Kano jiu-jitsu" o, ancor
più genericamente, semplicemente come "jiu-jitsu".
Higashi, in quanto coautore del "Kano Jiu-Jitsu" scrisse:
«"Una certa confusione
è emersa verso l'impiego del termine 'jiudo'. Per rendere la
questione chiara specificherò che jiudo è il termine scelto dal
professor Kano per descrivere il suo sistema più accuratamente di
quanto il jiu-jitsu fa. Il professor Kano è uno dei principali
educatori in Giappone ed è naturale che egli scelga il termine
tecnico che più accuratamente descrive il suo sistema. Ma il
popolo giapponese generalmente fa ancora riferimento alla
nomenclatura più popolare e lo chiama jiu-jitsu"»
|
Al di fuori del Giappone, comunque,
questa distinzione era anche meno notata. Così, quando Maeda e
Satake arrivarono in Brasile nel 1914, ogni giornale annunciava la
loro arte come "jiu-jitsu" nonostante entrambi fossero
judoka del Kodokan.
Solo nel 1925 il governo giapponese
ufficialmente dichiarò che il nome corretto per l'arte marziale
insegnata nelle scuole pubbliche giapponesi era "judo" e
non "jujutsu". In Brasile però, l'arte è ancora chiamata
"jiu-jitsu". Quando i Gracie giunsero negli Stati Uniti per
diffondere la loro arte, utilizzarono i termini "Brazilian
jiu-jitsu" e "Gracie Jiu-Jitsu" per differenziarla
dagli stili già presenti con nomi simili.
Il nome di Gracie Jiu-Jitsu (GJJ) è
stato registrato da Rorion Gracie, ma dopo una disputa legale con il
cugino Carley Gracie il diritto sul marchio è stato invalidato.
Altri membri della famiglia Gracie spesso chiamano il loro stile con
nomi personalizzati, come Charles Gracie Jiu-Jitsu o Renzo Gracie
Jiu-Jitsu. In maniera simile la Famiglia Machado chiama il suo stile
Machado Jiu-Jitsu (MJJ). Sebbene ogni stile e i suoi istruttori abbia
degli aspetti unici, si tratta in sostanza di varianti di base del
Brazilian jiu-jitsu. Al giorno d'oggi esistono quattro maggiori
branche di Jiu-Jitsu dal Brasile: Gracie Humaita, Gracie Barra,
Carlson Gracie Jiu-Jitsu e Alliance Jiu Jitsu. Ogni branca può far
risalire le sue origini a Hélio Gracie.
Più recentemente, negli Stati Uniti il
nome "jitz" è diventato un termine colloquiale per i non
addetti ai lavori.
Origini
Il Jiu Jitsu Brasiliano nacque in
Brasile grazie all'arrivo, nei primi anni del secolo, del console
giapponese Mitsuyo Maeda, uno dei cinque maggiori esperti nella lotta
a terra del jujutsu (ne waza) che Jigoro Kano, il fondatore
del Kodokan judo, inviò oltremare per dimostrare e diffondere la sua
arte nel mondo. Da adolescente, Maeda si era allenato inizialmente
nel sumo, ma dopo aver appreso dei successi del kodokan nelle sfide
fra scuole di jujutsu, decise di apprendere il judo e divenne uno
studente del "Kano Jiu Jitsu". Maeda lasciò il Giappone
nel 1904 e visitò un gran numero di paesi dando dimostrazioni di
"jiu-do" e accettando sfide provenienti da lottatori,
pugili, savateurs e praticanti di varie altre arti marziali
prima di arrivare in Brasile il 14 novembre 1914. Maeda si dedicò in
particolar modo alla lotta a terra, poiché Mataemon Tanabe della
scuola di jujutsu della Fusen ryu, anche se la sua abilità nella
lotta terra probabilmente derivava da altre scuole di Jiu jitsu che
Tanabe frequentava, inizialmente era riuscito a prevalere su alcuni
allievi di Kano forzando il combattimento al suolo, mentre
l'impostazione del Kodokan voleva focalizzarsi sullo scontro in
piedi. Maeda fu così abile a vincere numerosi incontri all'estero
contro esponenti di varie discipline, tanto da guadagnarsi
l'appellativo di "Conte Koma".
Gastão Gracie era un partner
commerciale del cosiddetto American Circus a Belém. Nel 1916,
il circo italo-argentino dei fratelli Queirolo organizzò alcuni
spettacoli e in uno di essi si esibì Maeda. Nel 1917, Carlos Gracie,
il figlio maggiore di Gastão Gracie, assistette ad una dimostrazione
di Maeda al Da Paz Theatre e decise di praticare judo. Maeda accettò
Carlos come studente per alcuni anni, e quest'ultimo passò la sua
conoscenza ai suoi fratelli. Secondo alcuni racconti apocrifi Gastão
Gracie aiutò in maniera non sempre ben precisata Maeda, inviato in
missione diplomatica in Brasile, nel suo soggiornare in Brasile, e
Maeda per sdebitarsi avrebbe insegnato il judo al figlio Carlos.
All'età di quattordici anni, Hélio
Gracie, il più giovane della famiglia Gracie, si trasferì in una
casa a Botafogo assieme ai suoi fratelli dove vi vivevano e
insegnavano il ju jitsu giapponese tradizionale. Seguendo delle
prescrizioni mediche, Hélio avrebbe speso gli anni immediatamente
successivi limitandosi a osservare i suoi fratelli allenarsi ed
insegnare, poiché per natura fragile di costituzione. Col tempo,
Hélio Gracie gradualmente sviluppò il Gracie Jiu Jitsu come un
adattamento più morbido e pragmatico del judo, poiché egli era
incapace di eseguire molti movimenti che richiedevano di opporsi alla
forza dell'avversario direttamente. Lungo gli anni Hélio Gracie
sviluppò un sistema che si focalizzava sul combattimento a terra, in
opposizione al judo che enfatizzava le tecniche di proiezione.
Anni più tardi Hélio Gracie sfidò il
leggendario judoka Masahiko Kimura. Nel suo libro "Il mio Judo",
Kimura racconta che ritenne Hélio un 6° dan di judo al tempo del
suo incontro con lui nel 1951 see extract. Tuttavia, non c'è alcuna
registrazione del Kodokan attestante un qualsiasi grado nel judo
assegnato ad Hélio Gracie, tuttavia non è insolito per un judoka
straniero avere un rango attuale più alto di quello ufficialmente
riconosciuto e attestato dal Kodokan, poiché i gradi del Kodokan
sono mantenuti in maniera indipendente e richiedono requisiti più
stretti.
Sebbene il Jiu-Jitsu brasiliano sia
largamente identificato con la famiglia Gracie, esiste un altro
prominente ramo derivato da Maeda tramite un altro allievo
brasiliano, Luis França. Questa scuola è stata rappresentata in
maniera particolare da Oswaldo Fadda. Fadda e i suoi allievi erano
famosi per l'uso influente di leve ai piedi e attualmente la scuola
sopravvive attraverso i collegamenti di Fadda con squadre come la
Nova União o il Grappling Fight Team.
Sviluppo
Hélio Gracie partecipò a numerose
competizioni basate sulla sottomissione dalle quali spesso uscì
vincitore. Una sconfitta (in Brasile nel 1951) fu ottenuta quando il
judoka giapponese Masahiko Kimura venne sfidato da Gracie; la
risonanza di questa sconfitta fu tale che il suo cognome venne
utilizzato dai Gracie e dai loro allievi per indicare la chiave al
braccio con cui egli sconfisse Hélio, la kimura. La famiglia Gracie
continuò a sviluppare il sistema attraverso il XX secolo, spesso
combattento in scontri a contatto pieno dei tornei vale tudo,
precursori delle odierne arti marziali miste. Durante questi anni
venne incrementata la focalizzazione sul combattimento al suolo e
vennero raffinate le tecniche.
Il BJJ permette tutte le tecniche che
il judo ammette per portare il combattimento al suolo, sotto forma di
proiezioni e lanci. Il BJJ ammette anche tutte le tecniche di
wrestling, sambo o qualsiasi altra arte lottatoria; inclusi tentativi
diretti di proiettare afferrando le gambe. Il BJJ si differenzia dal
judo poiché consente ad un atleta di trascinare l'avversario al
suolo e anche di auto-scagliarvisi, a patto di avere una presa. Il
Kodokan judo prevede competizioni con regole simili, dette kosen
(abbreviazione di Kōtō senmon gakkō), inizialmente
indirizzato a studenti dai 15 ai 20 anni in quanto era considerato
più sicuro, che permette ad un atleta di portare il combattimento al
suolo in qualsiasi modo e di continuarlo senza interruzioni. Per
questa similitudine con il Jiu jitsu brasiliano il kosen judo ha
avuto negli ultimi anni un certo rinnovamento di interesse.
Da quando il judo venne introdotto in
Brasile, esso subì diverse modifiche nel regolamento - alcune per
aumentarne lo spettacolo, altre per migliorare la sicurezza. Molte di
queste regole hanno notevolmente de-enfatizzato gli aspetti di lotta
a terra del judo, mentre altri hanno ridotto il raggio di leve e
chiavi articolari consentite o quando possono essere applicate. Il
jujitsu brasiliano non seguì mai questi cambiamenti regolamentari,
dando origine ad una divergenza che è poi sfociata in una distinta
identità come arte e disciplina, sebbene ancora riconoscibile come
legata al judo. Altri fattori che hanno contribuito verso la
divergenza stilistica del BJJ dal judo sportivo includono il
desiderio dei Gracie di creare un'arte marziale nazionale che
influenzasse la cultura brasiliana e l'enfasi della famiglia sul
combattimento a contatto pieno.
Al giorno d'oggi, la principale
differenza fra gli stili di jujutsu brasiliano è fra il tradizionale
Gracie Jiu-Jitsu, che pone maggiore enfasi sulla difesa personale, e
l'orientamento del BJJ sportivo verso le competizioni. C'è una larga
comunanza di tecniche fra i due. Inoltre, c'è molta varietà di
ideali nell'allenamento delle differenti scuole in termini di
utilizzo di tecniche di controllo o finalizzazione, di maggiore
fisicità o maggiore tecnicismo. Le differenze regolamentari
sviluppate in confronto al judo e il meccanismo per segnare i punti
sono ideati per dare al BJJ un'enfasi più pratica premiando le
posizioni di controllo dalle quali il lottatore potrebbe in teoria
colpire l'avversario in un vero combattimento.
Prominenza
Negli anni '80 del XX secolo esponenti
di spicco della famiglia Gracie emigrarono negli USA dove
organizzarono dei tornei interstile, nei quali sfidarono i
combattenti di altri sistemi. Questo tipo di combattimenti quasi
privo di regole era diffuso in Brasile col nome vale tudo (in
brasiliano "vale tutto") e sul modello del programma
televisivo che veicolava queste sfide, nacque il famosissimo Ultimate
Fighting Championship tenutosi per la prima volta nel 1993. Grazie a
questo evento fu mostrata al mondo l'efficacia del jiu jitsu
brasiliano: nonostante all'epoca i pronostici davano per favorite le
discipline che fanno uso di percussioni (boxe, kickboxing, ecc.),
Royce Gracie, chiamato a rappresentare lo stile di jiu jitsu creato
dal padre Helio, contro ogni pronostico riuscì a battere tutti i
combattenti del torneo, compresi quelli più forti fisicamente e di
gran lunga più pesanti. La grande celebrità innescata dalla forza
dei mass-media americani rese dunque il BJJ uno sport famoso in tutto
il mondo e da quell'epoca il suo diffondersi è aumentato in maniera
esponenziale. Oggi il movimento internazionale del BJJ è infatti in
costante crescita, sia come sport in sé (dove le percussioni sono
vietate) sia come elemento fondamentale della preparazione dei
combattenti di MMA (Mixed Martial Arts), sport di massimo contatto
derivato dagli originari Vale tudo brasiliani che hanno raggiunto la
massima fama nei campionati come UFC, Pride, ecc.
Stile di combattimento
Partendo dalla premessa che gran parte
del vantaggio di un avversario più grande e forte deriva dalla sua
mole e dai suoi potenti colpi, fattori entrambi mitigati nella lotta
al suolo, il Brazilian jiu-jitsu pone enfasi nel portare il
combattimento a terra per poter utilizzare tecniche di controllo e di
sottomissione, comprese leve articolari e strangolamenti. Un modo più
preciso di descrivere ciò sarebbe dire che al suolo, la forza può
essere neutralizzata o potenziata da un lottatore esperto che conosce
come massimizzarla utilizzando la forza meccanica invece che la pura
fisicità. Il BJJ permette una larga varietà di tecniche per portare
il combattimento al suolo dopo aver effettuato una presa. Mentre
altri sport da combattimento, come il judo o il wrestling, di solito
usano una proiezione per portare l'avversario a terra, nel BJJ
un'opzione è di "chiamare la guardia", cioè afferrare
l'avversario e poi sedersi direttamente a terra o saltare cingendo le
gambe attorno al tronco dell'altro atleta.
Una volta a terra, un numero di manovre
(e contromosse) sono disponibili per manipolare l'avversario in una
posizione adatta all'applicazione di tecniche di sottomissione.
Posizioni prettamente difensive come la guardia possono essere
utilizzate anche per condurre un gioco offensivo e attaccare
l'avversario.
Renzo Gracie scrisse nel suo libro
Mastering Jiu-jitsu:
«Il jujutsu classico del Giappone antico sembrava avere nessuna strategia comune per guidare un combattente lungo il corso dello scontro. Naturalmente, ciò fu una delle critiche fondamentali di Kano al programma classico.' Maeda non solo insegnò l'arte del judo a Carlos Gracie, ma insegnò anche una particolare filosofia riguardo alla natura del combattimento sviluppata da Kano, e la rifinì ulteriormente tramite i suoi viaggi intorno al mondo competendo contro combattenti specializzati in una larga varietà di arti marziali."» |
Le cinture
Come avviene nel Judo e nel Karate,
anche nel Jiu Jitsu Brasiliano è prassi contraddistinguere i
progressi dei praticanti assegnando loro cinture colorate.
I campionati
La federazione internazionale IBJJF
organizza periodicamente tornei a carattere nazionale, continentale e
mondiale di jiu jitsu brasiliano: tra questi ovviamente il mondiale è
l'evento più prestigioso dello sport.
In Italia è
l'Unione Italiana Jiu Jitsu (UIJJ) a rappresentare esclusivamente la
IBJJF nella nazione, ed è affiliata all'AICS, ente sportivo
riconosciuto dal CONI[22].
La Federazione Italiana Grappling Mixed
Martial Arts (FIGMMA), la sola Federazione Italiana riconosciuta
dall'United World Wrestling (la Federazione Internazionale degli
stili di lotta olimpici, riconosciuta dal CIO) e dalla FIJLKAM (la
Federazione di arti marziali del CONI), dal 2012 organizza ogni anno
il Campionato Italiano e la Coppa Italia di Brazilian Ju
Jitsu/Grappling Gi.
Sebbene sia ufficialmente riconosciuta
come competizione di Submission grappling, i tornei ADCC Submission
Wrestling World Championship organizzati dall'Abu Dhabi Combat Club
possono essere considerati l'obiettivo principale dei più grandi
campioni di BJJ, i quali sono sempre stati dominanti in tali tornei
opposti ad atleti provenienti da altre discipline di grappling. Il
più decorato atleta del torneo di Abu Dhabi è Marcelo Garcia,
vincitore di 4 tornei ADCC e di un gran numero di mondiali e
campionati brasiliani IBJJF.
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