Il T'ienshu è un sistema di
autodifesa che si basa su un modello di attacco ideato e codificato
dal fondatore con l'acronimo: CSTB (colpire - spingere - tirare -
bloccare); in base a questo modello di attacco libero, vengono
presentate, tramite programmi, la metodologia di difesa sia di base
che avanzate.
La parola T'ienshu è composta da due
termini: (T'ien=quiete, pacifico) e (Shu=arte, metodo, sistema). Il
suo significato sta per: "Arte della pace, della quiete
interiore"
Fondato in Italia nel 1970 dal maestro
Fernando Tronnolone, il T'ienshu - dopo circa 20 anni di codifiche e
aggiornamenti teorico-applicativi viene riconosciuta come disciplina
marziale nel 1989 dalla Federazione Italiana Wushu, già FIWuK CONI,
e nel 1994 dall'Ente sportivo ASI, attuale Associazioni sportive
sociali italiane, Ente riconosciuto dal CONI, con il quale collabora,
avendo il Coordinamento nazionale della Disciplina.
T'ienshu - disciplina di autodifesa
Il T'ienshu deriva da alcune arti
marziali presenti in Italia negli anni '60, tuttavia questo metodo
pone l'accento sul valore dell'individuo, sul singolo praticante, e
non su questa o quella determinata tecnica o su questo o quello
specifico stile.
Nel corso degli anni '70 lo stesso
Caposcuola cercò di avvicinare la mentalità occidentale ai principi
classici della filosofia cinese (questo il motivo per cui anche se la
disciplina è europea ha assunto il nome: T'ien Shu), in particolar
modo al trittico Tao Yin Yang ed ai Cinque elementi (Terra, Metallo,
Acqua, Legno e Fuoco) con i suoi due cicli (generativo e di
controllo), non interpretati però secondo la concezione taoista ma
con concetti diversificati” nel T'ienshu quale disciplina marziale
occidentale. Egli, infatti, pur rispettando contenuto, finalità e
significato della filosofia cinese riguardo al trittico Tao Yin Yang
ed ai Cinque Elementi, ritenne opportuno avvicinare dei concetti
comprensibili alla mentalità occidentale, definendo il trittico Tao
Yin Yang ed i Cinque Elementi quali componenti dell'uomo nella sua
totalità ed all'interno dell'ambiente in cui egli vive e si
realizza.
Rimanendo saldi questi principi
teorici, ormai cardini della disciplina del T'ienshu, il Caposcuola,
consapevole dei mutamenti che avvengono nella società e
nell'ambiente, ha istituito una regola basilare ed indispensabile
affinché la stessa disciplina potesse percorrere fasi evolutive e di
crescita, non fossilizzandosi ma sviluppandosi attraverso cicli
quinquennali, in modo tale da aggiornarsi, adeguandosi ed adattandosi
nei vari quinquenni succedutisi. A tutt'oggi, a partire dalla sua
fondazione nel 1970, il T'ienshu ha superato ben nove quinquenni
adattandosi a diverse realtà durante il suo percorso di crescita e
formativo.
Lo stesso maestro Tronnolone ha fatto
sì che questo sistema, questo metodo di autodifesa, nelle attività
di formazione teorica, si interfacciasse con tematiche come: il
bullismo tra i teenager, la violenza contro le donne, la prevenzione
e pericolo negli ambienti esterni, le insidie nei social network rete
sociale, il cyberbullismo, ma soprattutto, insegnare a distinguere e
comprendere a fondo, in modo pragmatico le differenze tra simulazione
e realtà, dove ad esempio, affrontare un uomo armato nella realtà
non è come simularlo in palestra perché per la strada, in caso di
violenza, non esistono regole, principi etico-morali o rispetto che
tengano, ma solo la consapevolezza di ciò che si è e dei propri
limiti.
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