Cosa si rischia? Che vuol dire
Legittima Difesa?"
Partiamo dicendo che i presupposti
essenziali della legittima difesa sono:
1. L'aggressione ingiusta
2. La reazione legittima
L'aggressione ingiusta deve concretarsi
nel pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata
tempestivamente, sfocia nella lesione di un diritto. L'attualità del
pericolo postula una minaccia in corso al momento della reazione
ovvero una minaccia o offesa imminenti, così da non consentire
all'aggredito di rivolgersi alla tutela degli organi dello Stato.
Tale stato si protrae fino a quando l'azione dell'aggressore diretta
alla lesione del bene non si esaurisca.
Considerate che la condotta offensiva
può consistere anche in un comportamento non violento (come
l'ingiuria) ed anche in una omissione. a condotta aggressiva deve
minacciare un diritto.
La Legittima difesa è ammessa infatti
nei confronti di tutti i diritti personali e patrimoniali.
Anche questi ultimi possono essere
difesi con atti violenti, purché sussista la necessaria proporzione.
In applicazione di tale principio si è
*esclusa* la legittima difesa:
1. Nel caso di *rissa*
2. In tutti i casi in cui il soggetto,
più che a difendersi, mira *anche* e principalmente, a offendere
l'avversario.
E' anche vero che si può dichiarare
ammissibile l'esimente ex-art.52 c.p.: il pericolo di una violenza
più grave e più pericolosa di quella propria del tipo di
colluttazione o di quella preventivata può, infatti, far sorgere uno
stato di legittima difesa; così potrà invocare l'esimente chi,
partecipando
ad una rissa senza armi o strumenti
contundenti, si veda poi minacciato da un coltello e sia costretto
per difendersi a farne uso anch'egli. "Involontarietà" del
pericolo non significa sempre e necessariamente il non aver dato
causa ad esso. La Cassazione ha deciso infatti di non concedere
l'esimente della LD (Legittima difesa) a colui che abbia utilizzato
la situazione di fatto (anche se non causata da lui) per offendere e
difendersi dando un contributo decisivo al crearsi di un rischio
attuale per se e per gli altri, al quale anch'egli liberamente si
espone; allo stesso modo non è applicabile la LD per chi,
intervenuto per reagire all'altrui offesa, abbia partecipato alla
colluttazione con pari e contrapposta violenza a quella degli
avversari, manifestando una volontà di sopraffazione e ritorsione.
La reazione è legittima quando:
1. E' necessaria, nel senso che non sia
possibile evitare altrimenti l'offesa al diritto proprio od altrui.
Consideriamo che la fuga è ritenuta un mezzo di reazione, anche se,
per non incoraggiare i delinquenti ed imporre viltà algi onesti, la
legge, in caso di difesa evitando la fuga, accerta la necessità
della reazione operando in concreto, tenendo conto delle circostanze
del caso. Per questo è sempre legittima la difesa di un militare che
devono salvaguardare l'onore della divisa.
2. La difesa deve essere proporzionata
all'offesa. Non si capisce bene se la proporzione debba essere tra il
male minacciato e quello inflitto o fra i mezzi a disposizione
dell'aggredito e quelli usati effettivamente.
L'offesa minacciata deve essere
ingiusta nel senso che non deve essere autorizzata dall'ordinamento.
Quindi vale il ricorso anche quando proviene da incapaci di intendere
e di volere. Debbono considerarsi non giuste anche le offese arrecate
in caso di legittima difesa o in eccesso di legittima difesa*
come nel caso in cui uno minacci di dare o dia uno schiaffo e si veda
aggredito con un coltello. Inoltre il pericolo non deve essere
determinato volontariamente da chi invoca la legittima difesa.
Ingiusta è infatti l'offesa che non si è concorso a determinare.
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