martedì 10 aprile 2018

Ci si può difendere in strada usando le Arti Marziali?

Incredibile! Il 97% delle arti marziali è inutile nella difesa ...





Cosa si rischia? Che vuol dire Legittima Difesa?"
Partiamo dicendo che i presupposti essenziali della legittima difesa sono:

1. L'aggressione ingiusta
2. La reazione legittima
L'aggressione ingiusta deve concretarsi nel pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, sfocia nella lesione di un diritto. L'attualità del pericolo postula una minaccia in corso al momento della reazione ovvero una minaccia o offesa imminenti, così da non consentire all'aggredito di rivolgersi alla tutela degli organi dello Stato. Tale stato si protrae fino a quando l'azione dell'aggressore diretta alla lesione del bene non si esaurisca.
Considerate che la condotta offensiva può consistere anche in un comportamento non violento (come l'ingiuria) ed anche in una omissione. a condotta aggressiva deve minacciare un diritto.
La Legittima difesa è ammessa infatti nei confronti di tutti i diritti personali e patrimoniali.
Anche questi ultimi possono essere difesi con atti violenti, purché sussista la necessaria proporzione.
In applicazione di tale principio si è *esclusa* la legittima difesa:
1. Nel caso di *rissa*
2. In tutti i casi in cui il soggetto, più che a difendersi, mira *anche* e principalmente, a offendere l'avversario.
E' anche vero che si può dichiarare ammissibile l'esimente ex-art.52 c.p.: il pericolo di una violenza più grave e più pericolosa di quella propria del tipo di colluttazione o di quella preventivata può, infatti, far sorgere uno stato di legittima difesa; così potrà invocare l'esimente chi, partecipando
ad una rissa senza armi o strumenti contundenti, si veda poi minacciato da un coltello e sia costretto per difendersi a farne uso anch'egli. "Involontarietà" del pericolo non significa sempre e necessariamente il non aver dato causa ad esso. La Cassazione ha deciso infatti di non concedere l'esimente della LD (Legittima difesa) a colui che abbia utilizzato la situazione di fatto (anche se non causata da lui) per offendere e difendersi dando un contributo decisivo al crearsi di un rischio attuale per se e per gli altri, al quale anch'egli liberamente si espone; allo stesso modo non è applicabile la LD per chi, intervenuto per reagire all'altrui offesa, abbia partecipato alla colluttazione con pari e contrapposta violenza a quella degli avversari, manifestando una volontà di sopraffazione e ritorsione.
La reazione è legittima quando:
1. E' necessaria, nel senso che non sia possibile evitare altrimenti l'offesa al diritto proprio od altrui. Consideriamo che la fuga è ritenuta un mezzo di reazione, anche se, per non incoraggiare i delinquenti ed imporre viltà algi onesti, la legge, in caso di difesa evitando la fuga, accerta la necessità della reazione operando in concreto, tenendo conto delle circostanze del caso. Per questo è sempre legittima la difesa di un militare che devono salvaguardare l'onore della divisa.
2. La difesa deve essere proporzionata all'offesa. Non si capisce bene se la proporzione debba essere tra il male minacciato e quello inflitto o fra i mezzi a disposizione dell'aggredito e quelli usati effettivamente.
L'offesa minacciata deve essere ingiusta nel senso che non deve essere autorizzata dall'ordinamento. Quindi vale il ricorso anche quando proviene da incapaci di intendere e di volere. Debbono considerarsi non giuste anche le offese arrecate in caso di legittima difesa  o in eccesso di legittima difesa* come nel caso in cui uno minacci di dare o dia uno schiaffo e si veda aggredito con un coltello. Inoltre il pericolo non deve essere determinato volontariamente da chi invoca la legittima difesa. Ingiusta è infatti l'offesa che non si è concorso a determinare.

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