La Cina ha la popolazione meno religiosa del mondo. Non solo il governo è ufficialmente ateo, ma una schiacciante maggioranza degli abitati non è credente.
Secondo un sondaggio Gallup
del 2012, il 47% dei Cinesi erano
atei convinti e un altro 30% si dichiarava non religioso, mentre solo
un 14% era religioso. Un altro sondaggio del 2015 ha trovato un
ateismo ancora più predominante, al 61%, con un ulteriore 29% di
persone non credenti e solo un 7% di persone religiose.
Il
governo è scettico e non promuove alcun tipo di religione, ma la
libertà religiosa è protetta dalla costituzione cinese. Lo stato
riconosce la presenza del Buddismo, il Taoismo, l’Islam, il
Cattolicesimo e il protestantesimo.
Le ragioni di questa scarsa
spiritualità cinese sono – ovviamente - storiche.
Da migliaia di anni, in Cina
dominano varie forme di razionalismo e secolarismo tra gli
intellettuali. Eventi recenti, come la Rivoluzione Comunista, hanno
acuito la sfiducia nella fede della popolazione generale.
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