domenica 10 settembre 2017

Amakusa Shirō

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Amakusa Shirō (天草四郎), conosciuto anche come Masuda Shirō Tokisada (益田 時貞) (1621 – 12 aprile 1638) è stato un rōnin giapponese, capo della rivolta di Shimabara.

Biografia

Nacque nella regione dell'odierna Kami-Amakusa, suo padre era Masuda Jinbei (益田 甚兵衛) un rōnin convertito al cattolicesimo. Il carismatico quindicenne era noto ai suoi seguaci come "messaggero del cielo". Gli sono stati attribuiti addirittura poteri miracolosi.
Shiro all'età di soli sedici anni divenne il capo della rivolta di Shimabara, scelto tra gli altri quattro rōnin che parteciparono all'insurrezione, per un profezia attribuita a San Francesco Saverio ritrovata nel testo lasciato da un missionario gesuita, espulso dal Giappone 25 anni prima, e contenuta in una poesia dove si diceva che sarebbe venuto un ragazzo ame no tsukai (in italiano "inviato dal cielo") che avrebbe evangelizzato il Giappone.
Venuto a sapere della rivolta, lo shogunato inviò le truppe del daimyō Shigemasa Itakura che per provare a fermare la rivolta arrestò e torturò la madre e le sorelle di Shirō, il quale decise di barricarsi dentro il castello di Hara e combattere il daimyō con i contadini cattolici che lo seguivano. Nel castello si ritrovarono più di 37.000 persone, la cui metà era fatta dalle mogli e i bambini dei "soldati" che difesero il castello con armi leggere contro un esercito regolare composto da più di 125.000 soldati comandato da Itakura e da Nobutsuna Matsudaira, che sostituì il primo dopo la sua morte avvenuta durante uno scontro con gli insorti. Shirō riuscirà a difendersi per parecchio tempo e riuscirà sempre a sconfiggere gli avversari, in uno dei quali uccise appunto Itakura. Matsudaira, succedutogli, decise di sfruttare l'alleato olandese facendogli distruggere con le sue navi le mura del castello e infine si scontrò in una battaglia finale, dove riuscì a sconfiggere gli insorti facendo breccia nel castello perché questi erano ormai stanchi, affamati e senza munizioni. Amakusa e tutti i presenti nel castello, comprese le donne e i bambini furono decapitati.
La testa del giovane samurai venne poi esposta su una picca a Nagasaki come monito per i ribelli cattolici.



sabato 9 settembre 2017

Gohaku-Kai

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Gohaku-Kai (剛泊会) è un acronimo che sta ad indicare: Goju-ryu Tomari-te Karatedo Kyokai (沖縄剛柔流・泊手空手道協会). Esso è un tipo di Karate creato da Tokashiki Iken. Tokashiki studiò sotto due principali maestri: Nakasone Seiyu (1890-1980, Tomari-te) e Fukuchi Seiko (1919-1975, Goju-Ryu). L'honbu dojo è situato nel distretto di Oroku, nel città di Naha, Prefettura di Okinawa. Altri dojo sono siituati a: Kyushu, Kanto e nelle regioni di Tokai del Giappone, con diverse filiali in Canada e una in India. I nuovi studenti vengono prima avviati al Goju-Ryu e solo successivamente al Tomari-te.


venerdì 8 settembre 2017

Nüwa

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Nüwa (女娲, 女媧, Nǚwā) secondo la mitologia cinese è una divinità femminile della creazione, sorella di Fu Xi. Il suo aspetto è a metà strada tra l'essere umano, di cui conserva la testa e la parte superiore del corpo, e l'animale, con la metà inferiore del corpo dalle sembianze di serpente, drago o pesce. Secondo la tradizione è Nüwa a inventare la musica e la tecnica per suonare il flauto, ma soprattutto è lei a creare gli uomini, plasmandoli dall'argilla. La tradizione attribuisce a Nüwa anche la creazione dell'istituzione del matrimonio, grazie a questo essa è stata considerata capostipite del genere umano e prima divinità femminile della mitologia cinese. Il mito principale mito collegato a Nüwa è quello che riguarda la riparazione del pilastro del paradiso che separava il Cielo e la Terra.

Leggenda

Origini del nome

Si crede che il nome "Nüwa" derivi da uno degli antichi clan della mitologia cinese. Il primo riferimento letterario alla dea si trova nel Liezi (列子) di Lie Yukou (列圄寇), dove viene descritta mentre ripara il pilastro del paradiso. Tuttavia il nome Nüwa compare per la prima volta nel terzo capitolo dei "Canti di Chu" (楚辞) di Qu Yuan, dove viene ritratta mentre modella figure umane dall'argilla, per poi dar loro vita.
Secondo lo Shouwen Jiezi il carattere "Wā" (), che funge da titolo della dea, è una derivazione del carattere "Huà" () che spiega come l'etimologia del nome "Nüwa" (女娲) sia collegato alla capacità di "化育" (Huàyù - generare figli). Questo contribuisce a inserirla nel contesto di una società cinese primitiva di stampo matriarcale, dove la procreazione era considerata un evento miracoloso, che non richiedeva necessariamente la partecipazione maschile.
Il nome Nüwa è ancora oggi utilizzato come nome proprio femminile, con il significato di "bella fanciulla"

Aspetto

Nella Cina continentale Nüwa veniva spesso confusa con la dea taoista Lishan Laomu (骊山老母), di conseguenza il suo aspetto era rappresentato più simile ad una donna che ad una fanciulla immortale. Viene spesso raffigurata con una corona sulla testa, mentre sulle mani regge delle bacchette o un bastone, oppure dei classici confuciani, delle tavolette con iscrizioni (spesso con diagrammi cosmologici) o altri strumenti di legge come lo Hu dorato (金笏, conosciuto anche come Shaku). La parte inferiore del corpo ha la forma di un serpente/drago.

Genealogia

Secondo la mitologia cinese, dopo la creazione della Terra da parte del gigante Pangu, essa non sarebbe stata abitata da nessun altro essere oltre a Nüwa. Tuttavia, basandosi su le "Primavere e Autunni" inserite nel "Classico dei riti" (礼记), Zheng Kang afferma che Nüwa fosse la moglie di Fuxi, uno dei Tre Augusti (三皇 sānhuáng). Questa tesi è sostenuta anche da Sima Zhen nel suo Supplemento alle Memorie di uno storico - Annali dei tre augusti (补史记·三皇本纪) il quale sostiene che Nüwa e Fuxi avessero lo stesso cognome, Feng "". Tuttavia nei commentari ai Tre Augusti e Cinque Imperatori Nüwa è stata rimossa. Secondo lo Shouwen Jiezi Nüwa era sia moglie che sorella di Fuxi. Inoltre dal periodo dei Regni Combattenti e soprattutto durante la dinastia Han furono prodotti numerosi dipinti e tavolette che raffigurano Nüwa e Fuxi insieme, con le metà inferiori dei corpi intrecciate.

I miti

Il mito della creazione

Nüwa non è considerata la creatrice del mondo intero, ma solo degli essere umani e degli animali, di cui è anche protettrice.
La leggenda narra che Nüwa fosse presente agli albori del mondo, quando esso era un posto bellissimo pieno di piante e germogli in fiore. Tuttavia ella si sentiva sola e decise di creare gli animali per avere compagnia. Il primo giorno creò i polli, il secondo i cani, il terzo le pecore, il quarto i maiali, il quinto le mucche ed il sesto i cavalli. Tuttavia ella si sentiva ancora sola ed il settimo giorno prese in mano dell'argilla gialla, che iniziò a modellare a suo piacimento. Durante questo procedimento l'argilla prese vita ed ebbe origine il primo essere umano. Nüwa era talmente compiaciuta della sua creazione che decise di crearne a centinaia, mentre essi danzavano attorno a lei e alleviavano la sua solitudine. Il lavoro però era lungo e faticoso e ben presto Nüwa si stancò, quindi prese una corda intrisa d'argilla e la fece roteare fino a che il mondo mondo fu ricoperto da grumi di fango. Secondo la leggenda i primi uomini modellati da Nüwa, quindi quelli prodotti con la terra gialla, per questo motivo divennero nobili, mentre per gli altri nati dal fango, era prevista una condizione sociale servile.
Altre versioni del mito prevedono che dapprima la dea diede vita agli uomini neri, che furono però cotti un po' troppo, poi limitando eccessivamenti i tempi di cottura sfornò gli uomini bianchi, ed infine finalmente i gialli. Inoltre mentre Nüwa attendeva che le figure da lei create si asciugassero, alcune furono colpite e sciolte dalla pioggia. In questo modo nacquero le malattie e le deformità.

Il mito dell'inondazione

Venne il tempo in cui Gong Gong, il dio delle acque, e Zhu Rong, il dio del fuoco, discutevano su chi di loro dovesse prendere il trono del paradiso, e decisero di risolvere la disputa combattendo. La loro battaglia si estese dal cielo alla terra, portando distruzione ovunque. Quando Gong Gong capì di stare per perdere, in un impeto di rabbia diede una testata al monte Bu Zhong (不周山), una montagna mitologica situata nel sud dello Xinjiang e si riteneva essere uno dei quattro pilastri che separava il cielo dalla terra. Il pilastro si spezzò (e conseguentemente anche gli altri quattro), fancendo collassare metà del cielo sulla terra devastandola. Le foreste si incendiarono e le acque fuoriuscite dalle crepe della terra inondarono la superficie, causando innumerevoli morti.
Nüwa, sofferente per il dolore causato all'umanità da lei stessa creata decise di porre fine alla catastrofe. Nüwa unendo cinque pietre colorate riparò il cielo, tagliò le gambe della grande tartaruga e le sostituì ai pilastri danneggiati. Successivamente uccise il Feroce Drago Nero portando la pace nella provincia di Ji. Infine raccolse le ceneri dei canneti e le dispose per fermare l'inondazione.
Il mito spiega anche come le nuvole colorate nel cielo siano il risultato dell'utilizzo delle pietre colorate. Inoltre l'utilizzo delle gambe della tartaruga giustifica il fatto che la parte occidentale della Cina si più rialzata rispetto alla parte orientale, infatti per sostituire i pilastri ad occidente furono utilizzate le gambe più lunghe della grande tartaruga.

L'origine del matrimonio

Un altro mito legato alla creazione dell'umanità viene spiegato nel Duyizhi(獨異志 di Li Rong) e riguarda Nüwa ed il suo fratello-marito Fuxi. All'inizio del mondo non vi erano altre persone che Nüwa e suo fratello maggiore Fuxi,che vivevano sulla montagna mitica di Kunlun. Essi volevano diventare marito e moglie in modo da poter avere figli e popolare la terra, ma si vergognavano per via del loro legame di sangue. Così dalla cima della montagna pregarono il Cielo chiedendogli di rendere possibile il loro matrimono manifestando il suo consenso col verificarsi di un determinato evento. Sullo quale fosse lo specifico evento esistono diverse versioni del mito relative a diverse etnie (come Miao, Yao, Tujia e Shui). I principali eventi considerati come la manifestazione della volontà del Cielo sono: l'unirsi o il dissolversi della nebbia (o di due fili di fumo), due fuochi che anche se accesi da parti opposte si incontrino, due pietre che fatte cadere da lati opposti della montagna si incontrino a valle, un guscio di tartaruga spezzato in due parti che combacino perfettamente. Ovviamente il Cielo manifestò la sua approvazione e i due poterono sposarsi originando il primo matrimonio. Tuttavia Nüwa era ancora imbarazzata e afflitta da vergogna e sensi di colpa, così usò un ventaglio per coprirsi il volto. Questo spiega perché ancora oggi la tradizione vorrebbe che le spose si coprissero il volto con un ventaglio durante la cerimonia matrimoniale.
Secondo un'altra versione, Nüwa originò il matrimonio dopo aver creato l'umanità modellandola dall'argilla, in modo che uomini e donne potessero unirsi e procreare, togliendo così alla dea il compito del mantere il mondo popolato.

La creazione degli strumenti musicali

Secondo il mito Nüwa avrebbe creato un flauto di Pan (simile all'attuale Hulusi) inserendo delle canne di bambù in una zucca. Wen Yiduo, nel suo "Studio su Fuxi" (伏羲考), sostiene che anche Fuxi e Pangu abbiano a che fare con la creazione del flauto. Di conseguenza il contributo di Nüwa al mito della creazione degli strumenti musicali sarebbe legato alla fama del fratello-marito.

Nüwa nel Fengshen Yanyi

Nüwa appare anche nel Fengshen Yanyi. In questo romanzo Nüwa gode di grande rispetto sin dai tempi della Dinastia Xia per essere la figlia dell'Imperatore di Giada, ed è spesso chiamata la "Dea Serpente". Dopo la creazione della Dinastia Shang, Nüwa creò cinque pietre colorate per proteggere la dinastia con la creazione di piogge stagionali e altre qualità prodigiose. In quest'epoca, Shang Rong chiese al Re Zhou di Shang di andarla a visitareper dimostrarle il suo profondo rispetto. Dopo che Zhou, alla vista della bellissima e antica dea Nüwa (che sedeva dietro un drappo di luce), fu sopraffatto dalla merviglia scrisse un breve poemetto e se ne andò. Quando Nüwa, al ritorno al suo tempio dopo aver visitato l'Imperatore Giallo, lesse le parole di Zhou, le trovò talmente oscene da provocare la sua ira. Così giurò che la Dinastia Shang sarebbe finita a causa delle oscenità del suo re e, accecata dalla rabbia, si recò personalmente a palazzo con l'intento di uccidere il re, ma fu ricacciata indietro da due larghi fasci di luce rossa.
Dopo aver realizzato che il Re Zhou era destinato a governare per altri ventisei anni, Nüwa convocò i suoi tre spiriti (妖精 - Yaojing) subordinati: la Volpe Millenaria (Daji), Pipa Jing e il Fagiano a nove teste (Jiutou Zhiji Jing). Poi con queste parole Nüwa condannò la Dinastia Shang ad un cupo futuro: "La fortuna vinta seicento anni fa da Cheng Tang sta finendo. Vi comando un nuovo mandato del cielo che stabilirà il destino di tutti. Voi tre entrerete nel palazzo del Re Zhou, dove lo stregherete. Qualsiasi cosa facciate non arrecate danno a nessun altro. Se così farete, la mia offerta è di permettervi di reincarnarvi come esseri umani". In seguito di Nüwa non si seppe più nulla, ma fu certamente uno dei maggiori fattori che contribuirono indirettamente alla caduta della Dinastia Shang.

Celebrazioni

Secondo la tradizione i suoi resti si troverebbero a Xihua (nella provincia dello Henan) e il suo tempio sarebbe stato venerato dagli imperatori delle generazioni successive per millenni, sviluppando il culto di Nüwa in tutta la provincia. Ancora oggi permangono feste celebrate presso la tomba della dea dal 12 al 17 dicembre e dal 2 al 20 gennaio. Le date più importanti di questi festival sono il 21 dicembre (ritenuto il giorno del compleanno della dea) e il 15 gennaio (che si ritiene essere il giorno in cui Nüwa riparò il pilastro del paradiso).
Nella contea di Huaiyang, nello Henan, esiste un complesso di templi chiamato Tomba di Hai Hao (o Tempio Renzu). Qui ogni anno dal 2 febbraio al 3 marzo si celebra il "Festival Renzu", in occasione del compleanno di Fuxi. Nonostante la divinità principale a cui è dedicata la celebrazione sia Fuxi, anche Nüwa viene venerata in quest'occasione. Alcune pellegrine fanno delle scarpe ricamate e le sacrificano a Nüwa ponendole nel tempio o bruciandole con incenso, cartamoneta o edifici di carta. La donne spesso ballano la dajingtiao (o danhualan "portare un cesto di fiori sulla spalla"), per celebrare gli antenati. Le danzatrici migliori sono considerate avere la vera pietà filiale e quindi degne di poter ricevere la benedizione di Nüwa.




giovedì 7 settembre 2017

Amakasu Kagemochi

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Amakasu Kagemochi (甘糟 景持; ... – 1604) è stato un samurai giapponese del periodo Sengoku..
Servitore del clan Uesugi il cui valore fu pari a quello di Kakizaki Kageie.
Servì come guardia delle retrovie nella quarta battaglia di Kawanakajima, e la sua audacia in battaglia era tale che anche Takeda Shingen lo elogiò affermando: "È Kenshin che guida la retroguardia?".
Combatté anche contro il clan Oda.

mercoledì 6 settembre 2017

Genseiryū

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Genseiryū (玄制流) è uno stile di karate che affonda le proprie radici nello Shuri-te, è uno dei tre stili originali del karate di Okinawa in Giappone. Fu sviluppato da Seiken Shukumine (1925–2001) che combinò tecniche classiche con le proprie innovazioni, sviluppando in tal modo le particolari caratteristiche del Genseiryū. Shukumine ebbe due insegnanti famosi: Sadoyama e Kishimoto. Il nome Genseiryū fu usato per la prima volta nel 1953. In giapponese il nome si compone di tre differenti caratteristiche (kanji):玄制流.

Dissoluzione nel 1962

Nel corso degli anni, alcuni allievi di Seiken Shukumine respinsero Taido e quindi continuarono il Genseiryū anche se Shukumine smise di insegnare il Genseiryū nei 1962. Poiché l'organizzazione ufficiale di Seiken Shukumine fu sciolta nel 1962, alcuni studenti decisero di provare Taido, ma successivamente lo abbandonarono costituendo delle loro organizzazioni, facendo un balzo "indietro" al Genseiryū e seguendo la loro strada. Questi sono gli altri: Nippon Karate-dō Budō Kyokai, Genwakai, Ryounkai, Keneikai e Seidokai. Butokukai, che furono costituiti tre anni prima dell'uscita dal mondo del karate da parte di Seiken Shukumine, fu continuata da Kunihiko Tosa, accettando la responsabilità di diventare il successore ufficiale. La più vecchia organizzazione di Genseiryū still esistente tutt'oggi è la Genseiryū Karate-do International Federation (1959).




martedì 5 settembre 2017

Tre augusti e cinque imperatori

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I tre augusti e i cinque imperatori (三皇五帝, Sān Huáng Wǔ Dì) sono figure leggendarie della mitologia cinese. Secondo la tradizione essi avrebbero regnato su parti della odierna Cina durante un arco di tempo che va dal 2850 a.C. al 2205 a.C.. Diversi miti riportano le loro storie e presunte vicende, concordando sull'attribuzione del ruolo di primi civilizzatori a questi mitici sovrani e saggi del passato. I tre augusti e cinque imperatori rappresentano quindi uno dei principali miti fondativi della civiltà cinese.
Alcuni di essi sono anche elevati a divinità del pantheon taoista.
Gli storici moderni ritengono che queste figure mitiche siano il risultato di un processo durato secoli, che ha visto la fusione tra personaggi mitologici e personaggi storici reali, come illustri capostipiti o fondatori di antichi lignaggi.
I titoli huáng e , abitualmente tradotti in italiano come "augusto" e "imperatore", non vengono usati in tal senso nella letteratura di epoca preimperiale, è perciò probabile che venissero usati solo per riferirsi alle divinità. Fino al 221 a.C. infatti, nei confronti di re e signori feudali ci si riferiva soltanto con i termini wáng (, "re") oppure gōng (, "duca").
L'appellativo huángdì (皇帝), fusione dei due termini e equivalente del termine "imperatore" per come è comunemente inteso anche oggi, venne utilizzato per la prima volta ufficialmente solo nel 221 a.C., con l'avvento del primo imperatore della Dinastia Qin.

I tre augusti

Secondo la mitologia, i tre augusti, noti anche come tre sovrani, erano semi-dei o re-dei che usavano i loro poteri magici per migliorare la vita del loro popolo. Per le loro virtù sovrannaturali vissero fino a età leggendarie e governarono in un periodo di lunga pace.
Ai tre augusti si attribuiscono varie identità in diversi testi storici cinesi. Nelle Memorie di uno storico (史記, Shǐjì) di Sima Qian si sostiene che fossero:
  • Il celeste sovrano (Tiānhuáng 天皇), che regnò per 18.000 anni
  • Il sovrano terreno (Dìhuáng 地皇), che regnò per 11.000 anni
  • Il sovrano umano (Tàihuáng 泰皇 o 人皇 Rénhuáng), che regnò per 45.600 anni
Lo Yundou shu (運斗樞) e lo Yuanming bao (元命苞) li identificano come:
  • Fu Hsi (伏羲)
  • Nüwa (女媧)
  • Shen Nung (神農)
Sia Fuxi che Nüwa sono il dio e la dea, fratello e sorella, a cui si attribuisce la discendenza dell'umanità in seguito a un diluvio catastrofico, mentre Shennong avrebbe inventato l'agricoltura e sarebbe stato il primo a usare le erbe mediche (colui che avrebbe assaggiato le "100 erbe", trovando i veleni, le cure, ed altri vari infusi).
Lo Shangshu dazhuan (尚書大傳) e il Baihu tongyi (白虎通義) sostituiscono Nüwa con Suiren (燧人), l'inventore del fuoco. Il Diwang shiji (帝王世紀) sostituisce Nüwa con l'imperatore giallo (Huángdì, 黄帝), l'antenato presunto di tutto il popolo Han.

I Cinque Imperatori

I cinque imperatori erano leggendari, re-saggi moralmente perfetti. Secondo gli Annali del grande storico essi furono:
  • L'imperatore giallo (Huángdì 黄帝; con huáng , "giallo", e , "imperatore")
  • L'imperatore Zhuanxu (顓頊)
  • L'imperatore Ku ()
  • L'imperatore Yao ()
  • L'imperatore Shun ()
Yao e Shun sono conosciuti anche come i due imperatori, e, insieme a Yu il grande (), il fondatore della dinastia Xia, vennero considerati nella successiva storia cinese sovrani modello ed esempi da seguire per l'etica confuciana. Shangshu Xu (尚書序) e Diwang shiji vi includono Shaohao (少昊) al posto dell'imperatore giallo.
La Canzone di Chu (楚辭) identifica i cinque imperatori come divinità dei punti cardinali:
  • Shaohao (est)
  • Zhuanxu (nord)
  • Imperatore giallo (centro)
  • Shennong (ovest)
  • Fuxi (sud)
Il Libro dei riti (禮記) evidenzia un nesso tra i cinque imperatori e i cinque lignaggi, che comprendono:
  • Youchao-shi (有巢氏)
  • Suiren-shi (燧人氏)
  • Fuyi (伏羲氏)
  • Nüwa (女媧氏)
  • Shennong (神農氏)
Dal punto di vista semantico, il primo imperatore storico fu Qin Shi Huang (秦始皇), che inventò un nuovo termine per "imperatore" (huangdi 皇帝) combinando il titolo di "augusto" (huang ) e di "imperatore" (di ).