martedì 20 dicembre 2011

Addestrarsi con l'uomo di legno



Quasi sinonimo di Wing Chun Kung Fu è il Muk Yan Jong o l'uomo di legno (il manichino di legno). Ben noto ma spesso frainteso, il Muk Yan Jong viene considerato come lo strumento più potente nel Wing Chun per lo sviluppo di una vera maestria nell'arte. L'uomo di legno è essenziale per la raffinare un praticante di Wing Chun con competenze avanzate. L'obiettivo della pratica all'uomo di legno è l'obiettivo stesso del Wing Chun, che è quello di integrare e armonizzare tutta la propria conoscenza in un'espressione coordinata e non fissata dei concetti e delle abilità che definiscono la pratica del Wing Chun Kung Fu.
Rispondiamo con questo post anche a molte email che riceviamo affermando e prendendoci la responsabilità di quello che scriviamo che è un errore il farsi controllare dal Wing Chun, Wing Chun è solo un nome e non un dogma. Comprendere il punto appena citato è fondamentale per raggiungere una vera maestria nel Wing Chun, non bisogna approcciarsi allo stile in modo statico e rigido, ma piuttosto comprendere come le sue tecniche e le sue forme ci possono permettere di sviluppare ed esplorare i concetti e le competenze che sono comuni a tutte le correnti dello stile e che ci permettono di esprimerci ad altissimi livelli nelle arti marziali.
Lo studio dell'uomo di legno è uno dei passi essenziali per raggiungere la comprensione di questo ambizioso obiettivo, di andare oltre l'apparenza esteriore e la forma del Wing Chun per lavorare liberamente con la sua natura fondamentale in modo spontaneo e indeterminato.
Il Muk Yan Jong presenta tre posizioni per le braccia, una posizione per le gambe e, naturalmente, il tronco centrale che rappresenta il corpo dell'avversario. E' tradizionalmente montato su una parete o impiantato nel terreno. Questo fornisce una superficie tridimensionale di allenamento, permettendo la pratica e lo studio dei movimenti contro gli angoli interni ed esterni del corpo di un'avversario. La forma tradizionale dispone di 108 movimenti diversi, questa è stata ampliato ed ora vanta 120 tecniche. Cambiamenti come questi non devono sorprenderci, perché il Wing Chun non è un'arte marziale statica, cerca di migliorare e sviluppare in continuazione se stessa, e innovazioni ci sono sempre state nel corso dei secoli. Innovazioni come queste provengono dall'esperienza di insegnanti che le hanno applicate. Per esempio Wong Shun Leung apportò alcune modifiche al suo Wing Chun, con l'approvazione del Gran Maestro Yip Man, basandosi sull'esperienza diretta delle sue sfide (beimo).
Vi sono quattro qualità fondamentali necessarie per padroneggiare le tecniche del Wing Chun e le sue applicazioni.
Queste quattro qualità sono:
  1. Jun - Precisione
  2. Wan - Stabilità
  3. Fai - Velocità
  4. Geng - Potenza
Per raggiungere i massimi livelli di abilità, lo studente deve fare sue queste qualità, interiorizzandole. Il Muk Yan Jong fornisce una controllata, nonché deliberata opportunità per valorizzare e padroneggiare queste quattro qualità. Una quinta qualità nascosta di cui si parla poco è la crudeltà. Questa quinta qualità non è un attributo fisico ma è un atteggiamento necessario per combattere, una qualità necessaria per la sopravvivenza.
Lo studio di base dell'uomo di legno introduce una serie di movimenti che insegnano le tecniche fondamentali, fornendo una conoscenza rudimentale di come utilizzare il manichino in modo corretto. Le idee essenziali della pratica secondo i concetti del Wing Chun e le abilità che vengono introdotte; idee come mantenere la posizione centrale di fronte al manichino in piedi correttamente, l'essere sempre a caccia della linea centrale del manichino e a non inseguire le braccia del manichino. Poi viene insegnata la forma, costituita da 120 movimenti.
Da questo stadio in poi il manichino di legno diventa il tuo secondo Sifu. Ciò è dovuto dal fatto che il tuo allenamento sul manichino correggerà le tue azioni, la tua posizione, ti aiuterà a sviluppare le tue capacità e se applicato correttamente addestrerà il tuo tempismo.
Praticandolo al suo pieno potenziale lo studente arriva a pensare a quello che sta per fare il manichino, visualizzando se stesso in un confronto reale. Si dovrebbe giungere a unire le proprie azioni con il proprio intento e cercare di sfruttare la propria potenza emotiva (Sam Hap Yat Yi).
Il Muk Yan Jong, come per molte altre cose nel Wing Chun, sembra semplice, ma padroneggiare le sue applicazioni può richiedere anni per raggiungere la maestria.




lunedì 19 dicembre 2011

William Adams, il primo samurai europeo della storia


Molti di voi avranno visto il film "L'ultimo samurai", che dipinge le gesta di un americano dall'indomito spirito guerriero divenuto samurai dopo essere caduto preda del fascino dei famigerati guerrieri giapponesi.
Se istintivamente abbiamo scartato l'ipotesi che uno straniero potesse diventare samurai in un Giappone conservatore e legato indissolubilmente alle antiche tradizioni, la realtà è che c'è effettivamente stato un samurai non giapponese: William Adams.
William Adams era originario di Gillingham, Inghilterra. Nato nel settembre del 1564, rimase orfano di padre all'età di 12 anni, e venne preso come apprendista dal costruttore di navi Nicholas Diggins. Adams trascorse i successivi 12 anni imparando il mestiere, e moltre altre nozioni utili alla navigazione.
Adams servì la Marina Reale sotto nientemeno che Sir Francis Drake, il famoso corsaro e navigatore inglese, prima di diventare navigatore della Barbary Company, una compagnia commerciale creata dalla regina Elisabetta I. Secondo le fonti gesuite, Adams partecipò anche ad una spedizione diretta verso Oriente, alla ricerca del Passaggio a Nord-Est.
All'età di 34 anni, Adams prese parte come pilota ad una spedizione mercantile olandese verso il Sud America, nella speranza di vendere il carico della flotta in cambio di argento.
La spedizione fu un fallimento: quasi due anni dopo, dopo aver girovagato per il Pacifico, Adams si ritrovò a sbarcare sull'isola di Kyushu, Giappone, con un equipaggio di soli 20 uomini malati e stanchi.
Qualche giorno dopo lo sbarco, Adams e l'equipaggio vennero imprigionati nel castello di Osaka, per ordine diretto di Tokugawa Ieyasu, con l'accusa di essere pirati. E fu proprio l'incontro con Ieyasu che cambiò (in meglio) la vita di Adams: vista l'esperienza dell'inglese nella costruzione di navi e nella navigazione, il futuro shogun decise di liberare l'equipaggio.
Nel 1604, Tokugawa chiese ad Adams di costruire una nave in stile occidentale per Mukai Shogen, comandante in capo della flotta di Uraga. I lavori, condotti nel porto di Ito, portarono alla costruzione di un vascello di otto tonnellate, al quale fece seguito una nave di 120 tonnellate rinominata successivamente "San Buena ventura".
La costruzione di queste due navi fece entrare Adams nelle grazie di Tokugawa. Ma mentre la maggior parte dell'equipaggio ottenne il permesso di lasciare il Giappone nel 1605, ad Adams non fu concesso di lasciare il Paese fino al 1613 (ma l'inglese non fece mai ritorno in Europa).
william adams samuraiDurante la sua permanenza alla corte di Tokugawa ottenne il titolo di samurai. Lo shogun decretò che il pilota William Adams era defunto, e che era nato un nuovo samurai: Miura Anjin. Adams ricevette anche il titolo di "hatamoto", una carica estremamente prestigiosa che consentiva al vassallo di comunicare direttamente con lo shogun.
Adams non fu il primo samurai straniero della storia del Giappone: fu probabilmente preceduto da un africano, Yasuke, che servì sotto Oda Nobunaga 20 anni prima dell'arrivo dell'inglese. E' anche probabile che alcuni coreani e cinesi possano aver ottenuto il titolo di samurai durante il periodo Sengoku, ma Adams è certamente il primo samurai europeo della storia.
Adams divenne il consigliere dello shogun per quanto riguardava i rapporti con l'Occidente, oltre che interprete ufficiale di Ieyasu una volta padroneggiata la lingua.
Gli fu garantita una ricchezza che l'inglese avrebbe soltanto immaginato in passato: basti immaginare che la sua residenza nella baia di Edo venne valutata 250 koku, l'equivalente in riso a sfamare 250 persone per un anno intero.
La vita di Adams divenne quella di un vero e proprio giapponese: sposò una donna locale, Magome, figlia di un ufficiale giapponese; ebbe due figli, Joseph e Susanna; ottenne il rispetto dell'intero Giappone, e imparò ad apprezzare un popolo così differente dai costumi occidentali. Parlava correntemente giapponese, e vestiva secondo la moda giapponese, tanto che venne definito dagli inglesi come "un giapponese naturalizzato".
Nel corso della sua vita partecipò a diverse altre spedizioni, specialmente in Siam e Vietnam, e creò un punto di scambio commerciale per conto della Compagnia delle Indie Orientali Britannica.
Adams morì nel 1620 a Hirado, a nord di Nagasaki, all'età di 55 anni. La sua tomba è visibile ancora oggi, al fianco della tomba di Francis Xavier, missionario cattolico spagnolo.
Ogni anno, il 15 giugno, viene celebrata la sua figura storica nella città di Anjin-chō, oggi chiamata Nihonbashi. Nella città di Ito, invece, ogni anno viene celebrato il Miura Anjin Festival il 10 agosto.