Questa è una delle cose che ritengo
più interessanti riguardo ai martelli da guerra.
Quando guardi un martello da guerra,
sembra che abbia una punta per frantumare, un'altra per pugnalare,
un'altra ancora per conficcarsi. Per esempio questo mazzapicchio:
Ovviamente
la punta a "becco"
(quella di sinistra) serve per
concentrare la forza in un punto, mentre la punta a forma di
"artiglio"
(quella di destra) aiuta ad
assicurarsi che il colpo non si stacchi dalle superfici curve
dell'armatura, giusto?
Ora… non voglio affermare che il
becco
di un martello da guerra non
potesse concentrare sufficiente forza in un punto da sconfiggere un
rivale.
Tuttavia non ci sono molte fonti che ne
parlano, e nemmeno illustrazioni. Intendiamoci, nessuno diceva
specificamente di non colpire con il becco.
Ma raramente qualcuno diceva di
farlo, e non si trova nemmeno illustrato molto spesso.
Alcune immagini per chiarire cosa
intendo:
Nel ricercare la documentazione per
questa risposta, sono stato in grado di trovare un solo esempio di
colpo inferto con il becco, dal trattato "Württemberg" di
Hans Talhoffer:
Lo schermitore a sinistra colpisce
chiaramente con il becco (la didascalia dice "ha colpito").
Quindi non posso dire che non sia mai stato fatto. Ma ho dovuto
guardare molte illustrazioni di mazzapicchio
per trovare quel tipo di colpo!
Sono anche riuscito a trovare un colpo
inferto col becco in Le Jeu de la Hache. L'autore indica di colpire
prima alla testa, quindi fintare un altro colpo alto e invece colpire
sul ginocchio con il becco.
Quindi, ancora una volta, non dirò che
non è mai stato fatto, e ovviamente è fisicamente possibile. Ma
almeno negli scritti di schermidori professionisti, era un'azione non
comune.
Invece, quello che vedi consigliato è
l'uso del becco per agganciare l'avversario, come in quest'opera:
o in questa (di Talhoffer):
O tutti gli altri casi in cui Le Jeu de
la Hache discute l'uso del becco.
Quindi vediamo
due tipi principali di azione:
colpire con il becco e agganciare e tirare con il becco.
Dei due, la seconda è molto più
diffusa nelle fonti.
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