È un sistema di pensiero cardine della
filosofia cinese, nato dall'insegnamento di Confucio e dei suoi
discepoli, cinque secoli a.C; le norme del Confucianesimo si
imperniano sui principi etici, sull'arte del buon governo e su una
saggezza pratica, applicata alla qualità delle relazioni sociali.
Il Confucianesimo influenzò il modo di
vivere di molti secoli e offrì un fondamento teorico ad alcune
teorie e istituzioni politiche radicate in Cina. Da qui si diffuse in
Corea, Giappone e Vietnam, divenendo un elemento costante nella
cultura dell'Asia orientale e stimolando l'interesse degli studiosi
occidentali fin dal momento in cui venne introdotto in Occidente.
Benché sia stato a lungo l'ideologia
ufficiale dello stato, il Confucianesimo non fu mai una religione
istituzionalizzata con una chiesa e un clero. Confucio infatti non si
proclamò mai una divinità, in nessun momento della sua vita.
Gli eruditi cinesi onorarono Confucio
come un grande maestro e un saggio ma non lo venerarono mai, benché
gli occidentali abbiano identificato a lungo questa venerazione con
quel culto degli antenati che è parte integrante della religione
cinese.
A differenza delle chiese cristiane, i
templi eretti in onore di Confucio non erano luoghi in cui la
comunità religiosa si riuniva per pregare, bensì edifici pubblici
destinati a cerimonie annuali; la più importante delle quali si
svolgeva nel giorno del compleanno del filosofo. I numerosi tentativi
di divinizzare Confucio e di interpretare il confucianesimo come una
religione, fallirono grazie anche alla natura essenzialmente laica di
quella filosofia.
L'attenzione del Confucianesimo
all'istruzione ha favorito lo straordinario sviluppo economico del
Giappone, di Taiwan, della Corea del Sud e di altri stati dell'Asia
orientale e ha contribuito al crescente senso di comunità negli
stati asiatici che si affacciano sul Pacifico.
La vittoria del Comunismo cinese nel
1949 mise in rilievo l’incerto futuro del Confucianesimo; molte
tradizioni che si basavano sul Confucianesimo vennero soppresse. Fu
destituito di ogni importanza per esempio il sistema familiare tenuto
in gran conto nel passato, quale fondamentale istituzione confuciana.
Durante la rivoluzione culturale di Mao, vennero organizzate campagne
ufficiali contro il Confucianesimo.
Nel corso degli ultimi anni, quando il
dogma maoista aveva perso la sua presa, il Partito Comunista cinese
tornò a sostenere la legittimità del Confucianesimo. Per molto
tempo gli studiosi occidentali hanno ammirato il Confucianesimo per
la sua sintesi di razionalismo laico e consapevolezza etica.
Più di recente è stato di nuovo
considerato - alla luce della sua filosofia, per molti versi ancora
moderna - in contrasto con la debolezza delle tradizioni filosofiche
occidentali. Nel frattempo alcuni stati moderni dell’Asia,
specialmente Singapore, hanno approvato una legislazione fedele ai
princìpi confuciani, ispirandosi alla filosofia quale fonte di quei
valori asiatici non occidentali che conferiscono maggior rilievo ad
un’amministrazione di tipo paternalistico piuttosto che ad una
democrazia di tipo pluralista e alla solidarietà sociale più che
all’individualismo che caratterizzano il liberalismo e che tende a
introdurre divisioni nel campo sociale.
I principi del Confucianesimo si
trovano in nove antiche opere stilate da Confucio e dai suoi
discepoli, che vissero durante la dinastia Chou, in un'epoca di
grande fermento intellettuale. Questi scritti possono essere
suddivisi in due gruppi: i "Cinque Classici" e i "Quattro
Libri".
Wujing
o Cinque Classici, scritti anteriormente
all'epoca di Confucio e comprendono il:
Yijing
o I Ching - Libro dei mutamenti
Shujing
- Libro della storia
Shijing
-Libro delle odi
Liji
- Libro dei riti
Chunqiu
– Annali - primavera-autunno.
Il
Yijing
o Ching, è un manuale di
divinazione basato su 64 esagrammi, compilato probabilmente al tempo
della dinastia Shang, prima dell' XI secolo a.C., e la cui sezione
filosofica, contenuta in una serie di appendici, potrebbe essere
stata scritta successivamente dalla scuola di Confucio.
Lo
Shujing
è una raccolta di antichi documenti
storici.
Lo
Shijing
è un'antologia di poemi.
Il
Liji
si concentra sui principi della buona
condotta, fra cui quelli che riguardano le cerimonie pubbliche e
private. Sebbene sia stato distrutto nel III secolo a.C., molti degli
argomenti ivi trattati sono stati salvati nella compilazione
sopravvissuta fino alla nostra epoca, che risale alla dinastia Han.
Il
Chunqiu, l'unica
opera presumibilmente compilata da Confucio stesso, è una cronaca
dei principali eventi storici svoltisi nello stato in cui nacque
Confucio – Lu - e in altre zone della Cina feudale a partire dall'
VIII secolo a.C. fino alla morte di Confucio, avvenuta all'inizio del
V secolo a.C.
I Quattro Libri
o
Sishu, sono un
compendio dei detti di Confucio e del filosofo Mencio e delle
riflessioni dei discepoli sui loro insegnamenti e comprendono:
Il
Lunyu, una raccolta
di massime di Confucio che costituisce il fondamento della sua
dottrina morale e politica.
Il Daxue o - grande
sapere -
Lo Zhongyong
- la dottrina del mezzo - che riporta
alcune affermazioni filosofiche di Confucio stilate in forma
sistematica insieme a commenti e osservazioni dei suoi discepoli.
Il
Mengzi
o Libro di Mencio, in cui si concentrano
gli insegnamenti di uno dei più famosi discepoli di Confucio.
Secondo il filosofo, chiavi del buon
ordine erano i riti –
LI
- e la musica, che, oltre alla
fondamentale importanza per le cerimonie religiose e politiche
possedeva il potere di muovere l'animo umano.
Egli tenne in grande considerazione
anche i poemi dell'antica letteratura cinese, in gran parte musicati,
per la loro influenza civilizzatrice ed edificante e il corretto uso
dei nomi, che garantiva il mantenimento del rispetto delle
distinzioni sociali e conoscitive - a condizione di applicare, per
ciascuna di esse - il nome appropriato.
Uno stato provvisto dei riti e della
musica più appropriata avrebbe reso automaticamente i suoi cittadini
sia virtuosi che felici; in questo modo non ci sarebbe stata nessuna
necessità di leggi dal momento che non sarebbero mai nate dispute.
Il motivo fondamentale dell'etica
confuciana è il concetto
Ren, variamente
tradotto come
amore, bontà, umanità e
sensibilità.
Ren
è la virtù suprema, che
rappresenta le qualità umane migliori. All'epoca di Confucio venne
riferita esclusivamente al ceto dirigente e assunse un significato
più simile a "nobiltà", benché la sua accezione
si fosse presto estesa anche tra il popolo.
La relazione tra due individui
Ren
si manifesta in
Zhong: lealtà
reciproca e in
Shu: altruismo,
espresso nel modo migliore dalla regola aurea confuciana:
"Non fare agli altri ciò
che non vuoi venga fatto a te".
Altre importanti virtù confuciane
sono: rettitudine, decoro, integrità e amore filiale. Dopo la morte
di Confucio nacquero due scuole principali di pensiero confuciano,
una rappresentata da Mencio, l'altra da Xunzi o Hsün. Merita
particolare menzione in seno al Neoconfucianesimo, la Scuola
Xin, che si
riferisce a tutto ciò che attiene alla mente.
L'esponente principale della scuola Xin
fu Wang Yangming, che concepì
l'unità della conoscenza e della realtà. La sua affermazione più
celebre fu:
"Al di fuori della mente,
né legge né oggetto".
Egli asserì che la mente racchiude
tutte le leggi della natura e che nulla esiste indipendentemente
dalla mente. Sforzo supremo di ognuno dovrebbe essere quello di
sviluppare la "conoscenza intuitiva" della mente, non
mediante lo studio o l'indagine di una legge naturale, ma mediante
“una intensa riflessione e
una pacata meditazione”.
La Corea - nell'epoca della dinastia
Choson e il Giappone durante il dominio degli shogun della dinastia
Tokugawa - adottarono il
Neoconfucianesimo,
che divenne presto una vera e propria ortodossia.
Tuttavia, durante la dinastia Manciù
(1644-1912) in Cina si verificò una violenta reazione contro
entrambe le scuole di pensiero neoconfuciano:
Li e Xin. Gli
eruditi dell'epoca Manciù invocarono un ritorno all'antico
Confucianesimo del periodo
Han, che non era stato
ancora
"corrotto"
dalle concezioni buddhiste e
taoiste.
Essi elaborarono una critica testuale
dei classici confuciani ispirata ad un metodo scientifico che
applicasse discipline come la filologia, la storia e l'archeologia.
Inoltre - studiosi come Dai Zhen -
introdussero nella filosofia confuciana una prospettiva empirista o
sperimentale.
Dopo il 1911, con la caduta della
monarchia e della tradizionale struttura familiare - da cui derivò
gran parte della sua forza e che fu il suo principale sostegno - il
Confucianesimo perse la sua effettiva influenza sulla nazione.
In passato era riuscito a superare ogni
tipo di avversità e contestazioni, rinascendo con rinnovato vigore,
ma durante questo periodo di agitazioni sociali senza precedenti, non
riuscì a ritrovare la capacità di adattarsi a situazioni mutevoli
anche per l’influenza di altre forme di governo da parte dei paesi
occidentali con i quali la Cina veniva pian piano in contatto.
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