lunedì 25 maggio 2020

Il punto principale del confucianesimo


È un sistema di pensiero cardine della filosofia cinese, nato dall'insegnamento di Confucio e dei suoi discepoli, cinque secoli a.C; le norme del Confucianesimo si imperniano sui principi etici, sull'arte del buon governo e su una saggezza pratica, applicata alla qualità delle relazioni sociali.
Il Confucianesimo influenzò il modo di vivere di molti secoli e offrì un fondamento teorico ad alcune teorie e istituzioni politiche radicate in Cina. Da qui si diffuse in Corea, Giappone e Vietnam, divenendo un elemento costante nella cultura dell'Asia orientale e stimolando l'interesse degli studiosi occidentali fin dal momento in cui venne introdotto in Occidente.
Benché sia stato a lungo l'ideologia ufficiale dello stato, il Confucianesimo non fu mai una religione istituzionalizzata con una chiesa e un clero. Confucio infatti non si proclamò mai una divinità, in nessun momento della sua vita.
Gli eruditi cinesi onorarono Confucio come un grande maestro e un saggio ma non lo venerarono mai, benché gli occidentali abbiano identificato a lungo questa venerazione con quel culto degli antenati che è parte integrante della religione cinese.
A differenza delle chiese cristiane, i templi eretti in onore di Confucio non erano luoghi in cui la comunità religiosa si riuniva per pregare, bensì edifici pubblici destinati a cerimonie annuali; la più importante delle quali si svolgeva nel giorno del compleanno del filosofo. I numerosi tentativi di divinizzare Confucio e di interpretare il confucianesimo come una religione, fallirono grazie anche alla natura essenzialmente laica di quella filosofia.
L'attenzione del Confucianesimo all'istruzione ha favorito lo straordinario sviluppo economico del Giappone, di Taiwan, della Corea del Sud e di altri stati dell'Asia orientale e ha contribuito al crescente senso di comunità negli stati asiatici che si affacciano sul Pacifico.
La vittoria del Comunismo cinese nel 1949 mise in rilievo l’incerto futuro del Confucianesimo; molte tradizioni che si basavano sul Confucianesimo vennero soppresse. Fu destituito di ogni importanza per esempio il sistema familiare tenuto in gran conto nel passato, quale fondamentale istituzione confuciana. Durante la rivoluzione culturale di Mao, vennero organizzate campagne ufficiali contro il Confucianesimo.
Nel corso degli ultimi anni, quando il dogma maoista aveva perso la sua presa, il Partito Comunista cinese tornò a sostenere la legittimità del Confucianesimo. Per molto tempo gli studiosi occidentali hanno ammirato il Confucianesimo per la sua sintesi di razionalismo laico e consapevolezza etica.
Più di recente è stato di nuovo considerato - alla luce della sua filosofia, per molti versi ancora moderna - in contrasto con la debolezza delle tradizioni filosofiche occidentali. Nel frattempo alcuni stati moderni dell’Asia, specialmente Singapore, hanno approvato una legislazione fedele ai princìpi confuciani, ispirandosi alla filosofia quale fonte di quei valori asiatici non occidentali che conferiscono maggior rilievo ad un’amministrazione di tipo paternalistico piuttosto che ad una democrazia di tipo pluralista e alla solidarietà sociale più che all’individualismo che caratterizzano il liberalismo e che tende a introdurre divisioni nel campo sociale.
I principi del Confucianesimo si trovano in nove antiche opere stilate da Confucio e dai suoi discepoli, che vissero durante la dinastia Chou, in un'epoca di grande fermento intellettuale. Questi scritti possono essere suddivisi in due gruppi: i "Cinque Classici" e i "Quattro Libri".
Wujing o Cinque Classici, scritti anteriormente all'epoca di Confucio e comprendono il:
Yijing o I Ching - Libro dei mutamenti
Shujing - Libro della storia
Shijing -Libro delle odi
Liji - Libro dei riti
Chunqiu – Annali - primavera-autunno.
Il Yijing o Ching, è un manuale di divinazione basato su 64 esagrammi, compilato probabilmente al tempo della dinastia Shang, prima dell' XI secolo a.C., e la cui sezione filosofica, contenuta in una serie di appendici, potrebbe essere stata scritta successivamente dalla scuola di Confucio.
Lo Shujing è una raccolta di antichi documenti storici.
Lo Shijing è un'antologia di poemi.
Il Liji si concentra sui principi della buona condotta, fra cui quelli che riguardano le cerimonie pubbliche e private. Sebbene sia stato distrutto nel III secolo a.C., molti degli argomenti ivi trattati sono stati salvati nella compilazione sopravvissuta fino alla nostra epoca, che risale alla dinastia Han.
Il Chunqiu, l'unica opera presumibilmente compilata da Confucio stesso, è una cronaca dei principali eventi storici svoltisi nello stato in cui nacque Confucio – Lu - e in altre zone della Cina feudale a partire dall' VIII secolo a.C. fino alla morte di Confucio, avvenuta all'inizio del V secolo a.C.
I Quattro Libri o Sishu, sono un compendio dei detti di Confucio e del filosofo Mencio e delle riflessioni dei discepoli sui loro insegnamenti e comprendono:
Il Lunyu, una raccolta di massime di Confucio che costituisce il fondamento della sua dottrina morale e politica.
Il Daxue o - grande sapere -
Lo Zhongyong - la dottrina del mezzo - che riporta alcune affermazioni filosofiche di Confucio stilate in forma sistematica insieme a commenti e osservazioni dei suoi discepoli.
Il Mengzi o Libro di Mencio, in cui si concentrano gli insegnamenti di uno dei più famosi discepoli di Confucio.
Secondo il filosofo, chiavi del buon ordine erano i riti – LI - e la musica, che, oltre alla fondamentale importanza per le cerimonie religiose e politiche possedeva il potere di muovere l'animo umano.
Egli tenne in grande considerazione anche i poemi dell'antica letteratura cinese, in gran parte musicati, per la loro influenza civilizzatrice ed edificante e il corretto uso dei nomi, che garantiva il mantenimento del rispetto delle distinzioni sociali e conoscitive - a condizione di applicare, per ciascuna di esse - il nome appropriato.
Uno stato provvisto dei riti e della musica più appropriata avrebbe reso automaticamente i suoi cittadini sia virtuosi che felici; in questo modo non ci sarebbe stata nessuna necessità di leggi dal momento che non sarebbero mai nate dispute.
Il motivo fondamentale dell'etica confuciana è il concetto Ren, variamente tradotto come amore, bontà, umanità e sensibilità.
Ren è la virtù suprema, che rappresenta le qualità umane migliori. All'epoca di Confucio venne riferita esclusivamente al ceto dirigente e assunse un significato più simile a "nobiltà", benché la sua accezione si fosse presto estesa anche tra il popolo.
La relazione tra due individui Ren si manifesta in Zhong: lealtà reciproca e in Shu: altruismo, espresso nel modo migliore dalla regola aurea confuciana: "Non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te".
Altre importanti virtù confuciane sono: rettitudine, decoro, integrità e amore filiale. Dopo la morte di Confucio nacquero due scuole principali di pensiero confuciano, una rappresentata da Mencio, l'altra da Xunzi o Hsün. Merita particolare menzione in seno al Neoconfucianesimo, la Scuola Xin, che si riferisce a tutto ciò che attiene alla mente.
L'esponente principale della scuola Xin fu Wang Yangming, che concepì l'unità della conoscenza e della realtà. La sua affermazione più celebre fu: "Al di fuori della mente, né legge né oggetto".
Egli asserì che la mente racchiude tutte le leggi della natura e che nulla esiste indipendentemente dalla mente. Sforzo supremo di ognuno dovrebbe essere quello di sviluppare la "conoscenza intuitiva" della mente, non mediante lo studio o l'indagine di una legge naturale, ma mediante “una intensa riflessione e una pacata meditazione”.
La Corea - nell'epoca della dinastia Choson e il Giappone durante il dominio degli shogun della dinastia Tokugawa - adottarono il Neoconfucianesimo, che divenne presto una vera e propria ortodossia.
Tuttavia, durante la dinastia Manciù (1644-1912) in Cina si verificò una violenta reazione contro entrambe le scuole di pensiero neoconfuciano: Li e Xin. Gli eruditi dell'epoca Manciù invocarono un ritorno all'antico Confucianesimo del periodo Han, che non era stato ancora "corrotto" dalle concezioni buddhiste e taoiste.
Essi elaborarono una critica testuale dei classici confuciani ispirata ad un metodo scientifico che applicasse discipline come la filologia, la storia e l'archeologia.
Inoltre - studiosi come Dai Zhen - introdussero nella filosofia confuciana una prospettiva empirista o sperimentale.
Dopo il 1911, con la caduta della monarchia e della tradizionale struttura familiare - da cui derivò gran parte della sua forza e che fu il suo principale sostegno - il Confucianesimo perse la sua effettiva influenza sulla nazione.
In passato era riuscito a superare ogni tipo di avversità e contestazioni, rinascendo con rinnovato vigore, ma durante questo periodo di agitazioni sociali senza precedenti, non riuscì a ritrovare la capacità di adattarsi a situazioni mutevoli anche per l’influenza di altre forme di governo da parte dei paesi occidentali con i quali la Cina veniva pian piano in contatto.



Nessun commento:

Posta un commento