venerdì 5 aprile 2013

KARATE KYOKUSHIN



Il kyokushin karate ("via della verità" o "verità assoluta") è uno stile di karate fondato dal maestro Masutatsu Ōyama (Grande Montagna) (1923-1994) e ufficialmente iniziato nel 1961 in occasione dell'apertura di un dojo a Los Angeles, sebbene Oyama fosse noto anche fuori dei confini del Giappone, e in particolare negli Stati Uniti già dagli anni cinquanta.
Il kyokushin karate è uno stile di karate a contatto pieno e viene detto anche Full Contact Karate o karate contact o Fighting Karate in inglese o Kenka Karate in giapponese.
Ispirato al Confucianesimo e alla filosofia Zen, lo stile di karate è la sintesi delle esperienze del maestro Mas Oyama che sin da giovanissimo si è dedicato alle arti marziali praticando il judo e la boxe. Determinante per la sua formazione la frequentazione del dojo di Gichin Funakoshi (futuro fondatore del Karate Shotokan), presso l'università Takushoku, dove inizia a studiare con dedizione il Karate di Okinawa. Tra le esperienze del fondatore del kyokushinkai l'ingresso nella Butokukai, l'accademia formativa dell'Arma Imperiale Giapponese, specializzata in guerriglia, spionaggio e combattimento a mani nude, dove Oyama passa 2 anni.
Lo stile è improntato ad una severa disciplina dei praticati e ad un allenamento particolarmente rigoroso. In gara si prevede il contatto pieno e nessuna protezione.
I gradi di perfezionamento sono distinti con i vari colori delle cinture che gli allievi indossando su una divisa rigorosamente bianca e sono nell'ordine: bianco, giallo, arancione, verde, blu, marrone e nero.
L'associazione "karate kyokushinkai" conta oggi migliaia di allievi con scuole sparse in tutto il mondo e sede principale a Tokyo. Al vertice dell'organizzazione il maestro Kancho Shokei Matsui ha sostituito Oyama dopo la sua morte nel 1994. L'organizzazione risulta comunque divisa perché altri illustri allievi ritengono di essere i veri eredi dello stile di Oyama. In Italia l'organizzazione di riferimento è la AIKK presieduta da Shihan Wakiuchi (uno dei più eclettici allievi di Mas Oyama) con sede principale a Messina

Storia

Origini

Il fondatore del Kyokushin, Masutatsu Oyama, nacque a Choi Yong-i il 27 luglio 1923 in Il-Loong, Corea,
circa 180 miglia da Seoul. Figlio di Sun Hyung (proprietario terriero e sindaco della città), ha avuto un'infanzia felice, era ben educato e suo padre lo incentivò a praticare gli sport e le arti marziali, durante il lungo periodo dell'occupazione giapponese. A quel tempo, un uomo che lavorava con il padre, dopo giorni di insistenze da parte del piccolo Hyung Yee, accettò di insegnargli la Shaolin Boxing e il Chabee. 
Si allenò con lui per cinque anni.
Nel 1937, il Giappone era in guerra con la Cina. Hyung Yee Masutatsu cambiò il suo nome in Oyama e imparò il giapponese. Oyama scelse questo nome, perché significa "bella montagna".
In Giappone viene addestrato come aviatore. Continua la sua formazione nelle arti marziali, con la boxe, e con il Judo. Un giorno vide una dimostrazione di karate, che attirò la sua attenzione e così iniziò a studiarlo nel dojo di Gichin Funakoshi (fondatore del Karate Shotokan) alla Takushoku University.
Funakoshi si rese presto conto del potenziale di Oyama, i suoi pugni erano forti, il potere di Oyama era una combinazione di allenamento, forza naturale e gestione del Ki (energia vitale, combinazione di energie fisiche e mentali concentrate nell'addome). Ben presto si distinse tra gli altri, a 17 anni ricevette il secondo Dan da Funakoshi.
All'età di 20 anni Oyama entra nella Marina Imperiale Giapponese, ed ottiene il quarto Dan.
Anche nel Judo, Oyama in breve tempo e raggiunse il quarto Dan.
In questo periodo, Oyama entra nel Butokakai (l'accademia dell'esercito imperiale giapponese), ove si specializzerà in anti-guerriglia, combattimento e spionaggio. Rimase nell'accademia per due anni finchè si è conclusa la seconda guerra mondiale. Oyama fu profondamente colpito dalla guerra e le sue conseguenze in Giappone, ma non lasciò mai il suo apprendistato nelle arti marziali e continuò ad allenarsi sotto la direzione del Maestro So Nei Chu, che era coreano come lui in Giappone e un esperto del Goju Ryu. So Nei Chu, è stato un allievo diretto del fondatore del Grande Maestro Chojun Miyagi.
L'insegnante, vedendo la grande forza fisica e tecnica di Oyama, lo incentivò ad allenarsi in montagna, di ritirarsi per rafforzare la sua anima e fargli controllare la sua grande forza.
Mas Oyama, trascorse 14 mesi di duro allenamento in montagna, portando la sua resistenza fisica al limite e superandolo, al punto che sviluppò un'impressionante forza fisica per un essere umano.
Nel 1947, in Giappone, decise di testare le proprie abilità nel primo Campionato Nazionale di arti marziali, di cui divenne il campione. Anche così, non si sentiva soddisfatto, pensava che l'isolamento non era sufficiente, così decise di andare sulla montagna Kiyozumi a Chiba.
Fu allora che cominciò un addestramento ancora più difficile di quanto avesse fatto prima, 12 ore al giorno, ogni giorno, senza riposo. Rompendo le pietre, usando gli alberi come makiwara, le sue mani divennero delle armi che potevano facilmente rompere le ossa e strappare la carne umana, di giorno in giorno si fece più forte. Riuscì a portare la sua forza a un livello disumano. A parte l'addestramento del corpo, studiò i classici dello Zen, meditava sotto le acque gelide delle cascate, esplorando diversi livelli di meditazione e raggiungendo una concentrazione incredibile.
Dopo 18 mesi, era più forte che mai, soprattutto nello spirito. Per dimostrare la sua abilità, Oyama affrontò dei tori, per un totale di 52, di cui 3 sono morti per lo shock e a 49 ruppe le corna con il suo potente Shuto (colpo con il bordo della mano).
Le persone che hanno assistito a questi eventi non potevano credere a quello che vedevano, quando Oyama andava dicendo che voleva affrontare un toro, tutti pensavano che fosse pazzo, che dopo tanto tempo passato da solo in montagna non si rendeva conto di quello che stava facendo.
Il Maestro Oyama era famoso per questi eventi, e finora nessuno ha avuto il coraggio di ripeterli. Nel 1952, si recò negli Stati Uniti, facendo diverse dimostrazioni dal vivo, e apparire in tv dimostrando il suo stile di karate, combattendo, eseguendo i Kata, frantumando bottiglie, blocchi di ghiaccio, ecc..
Negli anni successivi, fu contestato da diversi lottatori, perchè il combattimento non durava più di tre minuti, i suoi pugni erano troppo potenti, nessuno riusciva a stare in piedi. Era anche conosciuto per i suoi potenti calci alla testa che mandavano KO qualsiasi avversario.
Il suo unico obiettivo era quello di vincere i combattimenti, così dava il 100% in ogni scontro.
Nel 1953, Oyama aprì il suo primo dojo a Ikebukuro, a Tokyo.
Nel 1957, aveva 700 membri, nonostante il rigoroso addestramento che causava l'abbandono di molti. Molti studenti provenivano da altri stili, e iniziarono ad addestrarsi al combattimento full contact. Le lesioni erano comuni, di tutti i tipi in quanto le regole erano poche, ed era normale subire una tecnica di pugno o piede al viso, ai genitali o al torace.
Si dice che gli allenamenti di Oyama durassero fino a 12 ore e che sempre mantenne la stessa intensità, il resto non era un'opzione. Oyama fu sempre un insegnante molto carismatico, esigente e rispettoso della tradizione e delle etichette all'interno del Dojo, sempre cercando di essere il migliore e migliorare il suo karate. Sono famosi gli stage organizzati dal Maestro Oyama, che evidenziavano la durezza dei metodi di allenamento, la raffinatezza della tecnica e soprattutto la forza dei partecipanti, spinti al limite. Il Maestro spiegava ogni tecnica in dettaglio, sia l'esecuzione dell'applicazione, nonché i vantaggi e gli svantaggi di essa, presentando i contro e le variazioni nelle diverse situazioni. Questi stage si svolgevano in montagna, in spiaggia, sulla neve o in un qualsiasi ambiente naturale scelto da Oyama, e gli esercizi erano tra i più vari, come la corsa sulla neve, praticare il kumite in mare, alpinismo, colpire gli alberi, allenare posizioni perfette su terreni irregolari, arrampicarsi sugli alberi, ecc.
Lo stile Kyokushin si caratterizza anche per il kumite (kumite contro 100 uomini), in cui un professionista deve affrontare 100 karateka, uno per uno, senza riposo, in pieno contatto.
Sono pochi al mondo coloro che sono riusciti a completare questa prova, molti si sono fermati a 30 o 50 karateka, che indubbiamente è già una prova concreta.

Successivamente, Oyama, si allenò inoltre sotto Yoshida Kotaro, un famoso Daito-ryu Aiki-jujutsu/Yanagi-ryu Aiki-jujutsu maestro, da quale ha ricevuto un'antica forma di grado: menkyo kaiden - , un rotolo di carta che significa dominio, da Kotaro. Questo rotolo di carta si trova ancora in mostra presso l'Honbu dojo di Tokyo.
Lo scopo era quello di sviluppare una forma di Karate che sapesse contrapporsi alla Muay Thai e al Taekwondo, al fine di ridare dignità allo spirito nipponico già pesantemente provato dal dopoguerra. Ispirato al Confucianesimo e alla filosofia Zen, il Kyokushin nella mente di Oyama Sosai (fondatore) era dunque un laboratorio dove dovevano confluire le tecniche più efficaci prodotte dalle varie Arti Marziali e Sport da Combattimento da lui studiate: dal karate al pugilato, dalla Muay Thai al Taekwondo, dal judo al wrestling. Una sorta di preludio al fenomeno che sarebbe poi esploso negli anni Novanta sotto il nome di Mixed Martial Arts (MMA).
Negli anni degli esordi la durezza degli allenamenti promossa sotto Oyama era proverbiale. Non era infrequente assistere quotidianamente a incidenti come naso e denti rotti, svenimenti ecc. Ciò se da un lato alimentava il mito del "karate più forte al mondo" dall'altro ne impediva una reale diffusione di massa. Serviva una soluzione che Oyama trovò nel bando dei pugni al viso nel regolamento di gara.
Così facendo si evitarono gli incidenti ma con un effetto collaterale. Quella che infatti doveva essere nelle intenzioni di Oyama un intelligente strumento di diffusione tra gli amatori si trasformò negli anni a venire in un enorme limite soprattutto nelle occasioni di confronto con altre Arte Marziali e Sport da Combattimento che iniziarono a spopolare negli anni Novanta (MMA).
Con l'intenzione di ripristinare l'onore perduto del Kyokushin il M° Hatsuo Royama, uno dei più illuminati allievi di Mas Oyama, fonda così la Kyokushin-kan International, unica Organizzazione di Kyokushin giapponese a promuovere la pratica di combattimento con pugni al viso, lotta in piedi e a terra. Bandendo l'eccessiva commercializzazione, il M° Royama intende ripristinare lo spirito antico del Kyokushin Tradizionale preservando l'incolumità fisica del praticante, coltivandone al tempo stesso la formazione spirituale.

Tecniche ed Addestramento

L'addestramento del Kyokushin consiste di tre elementi principali: (1) la tecnica, (2) le forme, e (3) il combattimento. Questi sono assegnati come le tre "K" dopo le parole giapponesi per loro qualche volta: il kihon (tecnica), il kata (forme), e il kumite ( combattimento).

Tecnica (kihon)

Il sistema di Kyokushin è basato sul karate tradizionale come lo Shotokan e il Goju-ryu, ma incorpora molti elementi degli sport da combattimento come boxing e kickboxing nel kumite. Molte tecniche non si trovano negli altri stili di karate. In questa forma di karate l'istruttore e tutti i suoi studenti devono prendere parte a un duro combattimento preparandosi per un pieno contatto. Diversamente dalle altre forme di karate, il Kyokushinkai pone ampia enfasi sul combattimento a contatto pieno che viene svolto con guanti ed attrezzatura protettiva. Questa apparente violenza si tempra in quanto non sono permessi pugni al viso degli avversari, puntando comunque a ridurre la possibilità di un danno serio, ginocchia e calci alla testa e al volto, sono permessi.
Tecnicamente, il Kyokushin è un stile circolare. Questo è in opposizione al karate Shotokan che è ritenuto uno stile lineare e più vicino a Goju-ryu, un altro stile quasi sempre circolare. Lo Shotokan e il Goju-ryu furono i due stili di karate che Oyama imparò prima di creare il proprio. Comunque, Oyama studiò Shotokan solamente per un paio di anni prima di cambiare con il Goju-ryu dove lui trovò il suo addestramento avanzato. Questo è riflesso nel Kyokushin dove il primo addestramento assomiglia al vicino Shotokan ma gradualmente diviene più vicino alle tecniche circolari e alle strategie del Goju-ryu.

Combattimento (kumite)

Il combattimento, chiamato anche kumite, è usato per addestrare le varie tecniche all'interno di una situazione di combattimento. Il combattimento è un'importante parte dell'addestramento nelle tante organizzazioni di Kyokushin, specialmente ai livelli superiori e solitamente con gli studenti esperti.
Nelle maggiori organizzazioni di Kyokushin, colpire con la mano e con il gomito alla testa ed al collo sono proibiti. Nonostante questo, i calci alla testa, i colpi di ginocchio, i pugni al tronco superiore e calci all'interno ed all'esterno della gamba sono consentiti. La velocità e il controllo sono strumentali nel combattimento ed in un ambiente di addestramento non vi è l'intenzione di entrambi i professionisti di ferire il proprio avversario tanto quanto lui di eseguire con successo il colpo corretto. In un combattimento da gara con knock-down karate le regole sono significativamente diverse dove l'obiettivo è di tirare giù un avversario. Il pieno contatto nel combattimento del Kyokushin è considerato come l'ultima prova di forza, di rersistenza, e di spirito.

Tipologie di combattimento

Jissen Kumite (Sportivo)

È la tipologia di combattimento tipica del Kyokushin attualmente praticata nelle maggior parte delle competizioni sportive. Si tratta di regolamento a contatto pieno dove è possibile colpire l'avversario con tecniche di pugno nudo al corpo (dunque non al viso), di calcio (su tutto il corpo) e di ginocchio (senza clinch).
Non si usano protezioni di alcun tipo, fatta eccezione per la conchiglia e il paradenti (facoltativo). Le tecniche di pugno sono tipiche del Kyokushin, mentre le tecniche di calcio e di ginocchio sono molto simili a quelle della thai boxe. Non sono previste tecniche di proiezione e lotta a terra.

Sogu Kumite (Tradizionale)

Il progetto Sogu Kumite vuole ricreare quello che nel tempo è andato perduto e cioè quello spirito di apertura che permise al Kyokushin di stupire il mondo 50 anni prima delle Mixed Martial Arts (MMA).
L'atleta di Kyokushin-kan è un budoka completo in grado di confrontarsi con i praticanti di qualsiasi Arte Marziale o Sport da Combattimento.
Il percorso è graduale e prevede l'integrazione del Kyokushin con le tecniche di boxe, judo, muay thai, taekwondo, aikido e brazilian jiujitsu.
Il combattimento prevede tecniche di pugno (anche al viso), calci (su tutto il bersaglio, dalle gambe al viso), proiezioni, leve e strangolamenti.
Nel regolamento agonistico per dilettanti si utilizzano guantini, paratibie, conchiglia, paradenti e caschetto protettivo (con o senza grata). I professionisti combattono invece con guantini, conchiglia e paradenti.

Autodifesa

Anche conosciuto come Goshin-jutsu, le specifiche techiche di autodifesa unite alla strategia derivano dagli studi di Mas Oyama Daitō-ryū Aiki-jūjutsu sotto Kōtarō Yoshida. Queste tecniche non furono mai costituite nel sistema di classificazione formale, e il kyokushin crebbe orientato come sport mentre l'addestramento all'autodifesa cominciò a cadere nell'oblio. Oggi viene praticata solamente in un numero limitato di dojo.

Gradi

Ordine di cintura nel Kyokushinkai
Bianca MUKYU


Arancione 10 & 9 KYU


Blu 8 & 7 KYU


Gialla 6 & 5 KYU


Verde 4 & 3 KYU


Marrone 2 & 1 KYU


Nera DAN (tutti i gradi)





Il colore delle cinture trae la sua origine dallo Judo, così come la divisa per l'addestramento 'gi', o più correttamente in giapponese, 'dōgi'. Nel Kyokushin l'ordine delle cinture è il seguente:
10° kyu Arancione Jokkyu
9° kyu Arancione + Kyuku
8° kyu Blu Hachikyu
7° kyu Blu + Nanakyu
6° kyu Gialla Rokukyu
5° kyu Gialla + Gokyu
4° kyu Verde Yonkyu
3° kyu Verde + Sankyu
2° kyu Marrone Nikyu
1° kyu Marrone + Ikkyu

Ogni cintura colorata prevede due livelli, con il secondo indicato mediante una striscia sulla medesima cintura. La cintura bianca, comunque, non rappresenta un livello e serve solamente per tenere il 'gi' a posto. In altre parole, la cintura bianca è usata da principianti ancora non classificati. A partire dalla cintura nera, invece, la classificazione avviene tramite i DAN e non più i kyu.
Esistono molte idee su come si codificarono i colori delle cinture, qualcuna più romantica di altre. Una storia caratteristica afferma che agli studenti di una scuola di karate veniva data una cintura bianca. A seguito dell'uso, le cinture degli allievi si sarebbero gradualmente macchiate di scuro ed eventualmente una persona che era di un livello elevato e che si era addestrato per molto tempo ne avrebbe quindi avuta una nera/marrone/sporca. Questo è un modo ispiratore per incoraggiare gli studenti ad addestrarsi più duramente, ed avrebbe la sua base in verità nel fatto che chi pratica arti marziali, come regola generale, non lavi la cinture dopo essersi allenato. Comunque, non esiste prova di questo, così come non c'è alcuna regola rigida secondo i giapponesi: l'idea romantica della cintura che contiene lo spirito di addestramento e la fatica di anni è generalmente inventata in Occidente. La tradizione di lavare solo lievemente la cintura è basata più probabilmente sulla motivazione pratica che perdono il loro colore se lavate spesso.

Influenza sugli altri stili con il K.O.

Il Kyokushin ha avuto una grande influenza su molti altri stili, e sul karate il modo di competere è usato ampiamente. Come gruppo questi stili sono chiamati stili di atterramento, o stili di karate da K.O. Molti altri stili di karate originati dal Kyokushin, come Ashihara Karate, Budokaido, godokai, Enshin Karate, Seidō juku, Shidōkan e Seidokaikan (lo stile che ha dato origine ai tornei di kickboxing K-1) sono anche stili da KO che utilizzano delle variazioni nelle regole di gara. Indipendentemente da pochi altri stili come il Kansuiryu Karate Degli stili che originano dal Kyokushin come il Daido Juku e i suoi derivati, il giapponese Zendokai, è stato influenzato anche fortemente dalle tecniche di Kyokushin, e ha scelto di abbandonare il tradizionale KO per le Mixed martial arts come regole di gara.
Nel 1975, il libro di Oyama pubblicato in Giappone Karate essenziale (Essential Karate), con una varietà di immagini e spiegazioni semplici per i professionisti di tutti i livelli. Il libro è molto completo, ha anche varianti di tecniche di base, difesa personale, formazione complementare, la terminologia, la concorrenza, regolamentazione, Jiyu kumite (combattimento libero), kata, le pause (tameshiwari), ecc. Mas Oyama ha scritto 22 libri che sono stati tradotti in 19 lingue, il che riflette la sua filosofia e il suo modo di vedere il Karate. Il nome Kyokushin, che significa "verità ultima" è stato adottato nel 1964, l'arte ha continuato a espandersi da più di 120 paesi ed è attualmente una delle maggiori organizzazioni di arti marziali del mondo. Nell'aprile del 1994, Mas Oyama è morto di cancro ai polmoni, lasciando un'eredità per l'umanità, il Kyokushin Karate, uno dei più difficili stili di combattimento del mondo.

domenica 31 marzo 2013

SUAN GOU


Il Suan Gou è probabilmente una delle armi più suggestive ed esotiche del kung fu.
Si ritiene che sia una delle armi più antiche del kung fu che si sia evoluta. Anticamente veniva chiamata Ge, ed era una specie di Pugnale con un gancio ad una estremità, il quale veniva inserito in un bastone di canna di differenti lunghezze, il GE era ampiamente utilizzato durante il periodo periodo compreso tra il 771 - 481 aC.
Il Suan Gou ha un design unico, è una combinazione di diverse armi, tra cui spada a doppio taglio dritta (Jian), il pugnale o coltello (Bi), la lama che forma una mezzaluna (Yue), che viene usata per proteggere la mano, infine il gancio (Gou) che talvolta vengono intrecciati tra loro per formare un'arma a lungo raggio.
Ogni parte della Suan Gou è tagliente, tranne l'interno della mezzaluna che protegge la mano.
Il Suan Gou viene generalmente utilizzato tuttora nella Cina del nord, la sua pratica la si trova anche in alcuni stili del sud che l'anno adottata per la sua efficacia.
La gestione di quest'arma particolare richiede anni di allenamento intenso, perchè vi sono alcune tecniche piuttosto complesse.
La pratica con ques'arma richiede alcune specifiche fisiche da non sottovalutare come per esempio dei forti polsi flessibili e una buona presa, coordinazione e riflessi che sono essenziali per gestire qualsiasi arma.
Le tecniche del Suan Gou sono molteplici e consistono in attacchi e difese mortali, ma eseguite con i caratteristici movimenti estetici del Kung Fu, veloci attacchi circolari, diretti, con angoli diversi, ecc.
Il ganci del Suan Gou vengono utilizzati principalmente per agganciare l'arma dell'avversario.
I pugnali sono un'"arma a sorpresa" perché possono essere utilizzati in un contropiede quasi invisibile.

Dan Dao


La Dan Dao è probabilmente l'arma più comunemente utilizzata tra quelle che troviamo nella vasta dotazione delle arti Marziali Cinesi, ci sono molti praticanti che tuttora non la trovano nel loro programma di studio.
La sua origine si perde nel tempo, anche se è palese che sia nata per una specifica necessità, l'applicazione principale nelle guerre.
Il Dan Dao è fondamentalmente un'arma semplice, facile da maneggiare.
Nonostante questo la sua pratica richiede molta dedizione e una rigorosa preparazione fisica, perchè richiede movimenti vigorosi.
Il Dan Dao ha bisogno della completa ATTENZIONE di chi la brandisce, sviluppa i riflessi e il coordinamento, poiché i tagli vengono eseguiti da varie angolazioni (Su, Giù, Orizzontale, verticale, ecc.)
Alle tecniche di taglio è necessario aggiungere le tecniche con l'altra mano, con calci semplici Combinati, in salto, in rotazione, ecc..
La varietà di tecniche che offre ques'arma e le loro combinazioni in combattimento dipendono dalla creatività e dall'abilità del professionista.
Il Dan Dao si accompagna nella pratica ad uno scudo di bambù, in questo caso la preparazione fisica è maggiore: ci si allena abitualmente in posizioni molto basse.
Era comune nei tempi antichi per i guerrieri abbinare in combattimento il Dan Dao ad uno scudo, poi nel corso degli anni specie nelle scuole moderne di kung fu questo abbinamento è stato un pò trascurato nella pratica, per focalizzarsi sul perfezionamento delle Tecniche di Dan Dao, specie per la partecipazione a tornei o manifestazioni.