venerdì 6 ottobre 2017

Samguk Yusa

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Il Samguk Yusa o Memorie storiche dei tre regni è una delle più importanti opere storiografiche dell'antica Corea, scritta dal monaco buddhista Iryon (1206-1289) e completata nel 1280 (periodo Koryo 918-1392).
Il Samguk Yusa è meno analitico rispetto al Samguk Sagi di Kim Pusik (1145), in quanto privilegia l'aspetto esotico e favoloso delle tradizioni storiche.
Comprende 5 libri: il primo libro tratta miti e saghe di fondazione dei Tre regni in cui era divisa l'antica Corea (Goguryeo, Baekje e Silla) e aneddoti vari; il secondo libro riporta fatti fantastici e non, che coinvolsero i sovrani di Silla; il terzo si occupa dell'arrivo e della diffusione del Buddhismo in Corea, e dei principali monumenti buddhisti del tempo; il quarto riporta aneddoti vari sui monaci buddhisti famosi e infine il quinto libro comprende aneddoti e racconti popolari di vario tipo.
L'affidabilità storica non è garantita anche perché si propone più come testo epico che storico riportando appunto anche aneddoti e leggende.
Il testo era originariamente scritto in cinese arcaico, impiegato come lingua colta dai letterati coreani del tempo e primo metodo di scrittura conosciuto.



giovedì 5 ottobre 2017

Yakṣa

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Yakṣa, spesso anglicizzato in Yaksha — sanscrito यक्श, pāli Yakkha; cinese Yecha (夜叉, Yèchā); [lingua vietnamita|vietnamita]]: Dạ-xoa, coreano: Yacha, 야차 giapponese, Yasha (夜叉); birmano Ba-lu — è uno spirito o demone che abita la natura selvaggia, originario della mitologia buddhista, poi confluito in quella induista. Le femmine sono dette "yakṣī" o "yakṣiṇī" (pāli: "yakkhī" o "yakkhinī").
Il termine si riferisce anche ai servi semidei di Kubera e ai dodici generali celesti che proteggono il Buddha della Medicina Bhaiṣajya.
Gli yakṣa erano originariamente le divinità protettrici di foreste e villaggi, poi considerate protettrici della terra e dei tesori sepolti. Nella mitologia buddhista, gli yakṣa sono servi di Vaiśravaṇa, equivalente del dio indù Kubera, Guardiano del Nord, un dio benefico che protegge i fedeli devoti al sutra del Loto. Yakṣa maligni sono ritratti come terrificanti guerrieri o nani robusti e corpulenti. Le femmine yakṣa, o yakṣiṇī, sono rappresentate come bellissime giovani con facce tonde e gioviali, seno grosso e fianchi larghi.
A differenza dei rakṣasa, simili a ghoul, che provano gioia nell'arrecare sfortuna o morte al genere umano, gli yakṣa sono generalmente benevoli; in alcune storie di yakṣa, però, non manca un'aria di malvagità o minaccia.
Lo Yakṣapraśnāḥ ("domande degli yakṣa") è una storia induista che descrive un dialogo didattico tra gli yakṣa, spiriti tutelari di un lago, e l'eroe epico Yudhiṣṭhira.



mercoledì 4 ottobre 2017

Song Jiang

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Song Jiang (宋江; ... – ...) è stato un brigante cinese a capo di un gruppo di banditi nel XII secolo, durante la Dinastia Song.
Il suo gruppo era attivo nelle provincie attuali Shandong e Henan, prima di arrendersi alle truppe governative. È uno degli eroi del romanzo cinese classico I Briganti, a capo di un esercito di banditi sul Monte Liang. Nella sua comunità era conosciuto come Pioggia Favorevole.

martedì 3 ottobre 2017

Shuǐhǔ Zhuàn

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I Briganti è un romanzo storico (del XV secolo) cinese ambientato nella fase finale della dinastia Song settentrionale (circa 1100 d.c.), composto da 114 capitoli raccolti in 25 volumi ed è un costituente dei Quattro grandi romanzi classici cinesi.
Il titolo originale del romanzo è Shui-Hu-Chuan (cinese tradizionale: 水滸傳, cinese semplificato: 水浒传, pinyin: Shuǐhǔ Zhuàn), letteralmente è traducibile come "Storia in riva all'acqua", ma pubblicato in Italia come I briganti. È noto anche coi nomi: Tutti gli uomini sono fratelli e Le paludi del monte Liang.
Vi si narra l'avventurosa epopea di una banda di 108 briganti, invincibili in campo aperto, diabolicamente astuti nella guerriglia, temerari nel pericolo, spietati nella vendetta.
Questi masnadieri non sono soltanto uomini d'arme e di rapina, ma cavalieri fedeli a un semplice e generoso ideale, che accorrono là dove l'ingiustizia opprime i deboli e gli inermi e ovunque ci sia la corruzione; sempre disposti, tra una battaglia e l'altra a concedersi solennissime sbronze.
Ai funzionari del Celeste Impero sorpresi a leggere questo libro le autorità del tempo sospendevano lo stipendio per molti mesi; e questo accanimento della censura indica abbastanza bene la straordinaria vitalità polemica dell'opera.
I briganti sono l'esempio più famoso di un genere di romanzo cinese che, tra l'eroico e il picaresco, si può avvicinare alla Chanson de geste del medioevo occidentale, ed ha schemi narrativi comuni a quelli delle avventure dei Cavalieri della Tavola Rotonda e di Robin Hood.

lunedì 2 ottobre 2017

Guan dao

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La Lama di Guān (關刀, 关刀, Guāndāo, Kuan tao) è un'arma inastata cinese equivalente al falcione in uso alle forze di fanteria dell'Europa medievale. È composto da una massiccia lama monofilare, con dorso dalla linea frastagliata, inastata su di un'impugnatura lignea o ferrea di circa 1,5 m.
Il guan dao è oggi utilizzato in diverse arti marziali cinesi: per esempio lo si trova sia nello stile shaolinquan sia nel taijiquan. La caratteristica principale dell'arma sono gli attacchi circolari, che sfruttano la lunghezza dell'arma e la rotondità della lama.

Nome

Il nome dell'arma si compone di due ideogrammi:
  • lama , , dāo, tao;
  • , , Guān, Kuan che deriva da Guan Yu, cioè il generale cinese, a cui il Romanzo dei Tre Regni, attribuisce l'utilizzo di questo tipo di arma, tanto da legarla al suo nome: guan dao significa quindi "lama di Guan".
Quest'arma è conosciuta anche con il nome più generico di Grande Lama 大刀, 大刀, dàdāo, ta tao oppure grande lama delle primavere e degli autunni (春秋大刀, 春秋大刀, chūnqiū dàdāo, chun chiu ta tao), o anche Lama (a forma) di luna crescente del Drago Verde (青龍偃月刀, 青龙偃月刀, qīnglóng yǎnyuèdāo, ching lung yan yue tao).



Storia

Il Guandao è in realtà era conosciuta come "Lama (a forma) di luna crescente del Drago Verde" (Qing Long Yan Yue Dao -青龍偃月刀, 青龙偃月刀, qīnglóngyǎnyuèdāo, ching lung yan yue tao). Sebbene il Romanzo dei Tre Regni ne descriva l'uso nel periodo che va dal 169 al 280 da parte di Guan Yu (162-219), i documenti storici ne riscontrano l'esistenza solo a partire dall'epoca della Dinastia Song. Ciò non è strano se si pensa che il Romanzo dei Tre Regni è stato scritto durante la Dinastia Ming.
Il nome Qīnglóng Yǎnyuèdāo è citato:
  • nel Wujing Zongyao o Riassunto delle Questioni dei Classici Militari (武經總要, 武经总要, Wǔjīng Zǒngyào, Wu Ching Tsung Yao),
  • nel Wubei Zhi (武備志, 武备志, wǔbèizhì, wu pei chi)
  • e nel Huangchao Liqi Tushi (皇朝禮器圖式, 皇朝礼器图式, huángcháolǐqìtúshì , huang ch'ao li chi tu shi).
Questi sono tutti importanti trattati militari rispettivamente scritti in epoca dei Song, dei Ming e dei Qing.
L'utilità marziale di questa arma è difficile da valutare, perché il suo maneggio era richiesto per poter superare gli esami imperiali militari. Durante la Dinastia Qing si facevano tre prove: tiro con l'arco, sollevamento pesi e danza con la Grande Lama (Dadao). Ognuna di queste prove serviva a determinare il livello nei gradi imperiali. Per quanto riguarda il Dadao sono riportati tre pesi: 一百二十斤 yībǎi'èrshíjīn (60 kg)、一百斤 yībǎijīn (50 kg)、八十斤 bāshíjīn (40 kg). Nel museo di Shanhaiguan è conservata una Dadao,del peso di 83 chili.

Il Qinglong Yanyuedao nel Romanzo dei Tre Regni

Secondo il Romanzo dei Tre Regni Guan Yu forgiò personalmente la sua "Lama (a forma) di luna crescente del Drago Verde" ed in seguito si distinse per l'uso in battaglia della stessa. Nel romanzo è descritta come una "mostruosità" del peso di oltre 40 kg e proprio questo peso fa supporre che anche l'asta fosse di metallo, proprio come è riscontrabile nei Guandao che servivano negli esami imperiali.
Guan Yu è un personaggio realmente esistito, che assieme ad altri personaggi storici della sua epoca è divenuto protagonista di una saga di racconti epico-cavallereschi che sono stati riuniti nel famoso Romanzo dei Tre Regni. In seguito alla fama aggiunta dal successo del romanzo è assurto al ruolo di divinità in qualità di dio della guerra e di dio dei funzionari pubblici. La storiografia cinese ha approfonditamente studiato la biografia di questo personaggio. Tao Hongjing (陶弘景; 456-536 AD) documenta nel Gujin Daojianlu (古今刀劍錄, 古今刀剑录, gǔjīndāojiànlù, ku chin tao chien lu) che Guan Yu forgiò una coppia di sciabole utilizzando il ferro che egli stesso ha raccolto dal monte Wudu (武都山, 武都山, wǔdūshān, wu tu shan). Si pensa che questo racconto abbia ispirato la storia di Guan Yu che avrebbe creato la propria arma, ma allo stesso tempo ciò indica che molto probabilmente egli non utilizzò un'arma con un lungo manico.

Il Dadao nel Shuihu zhuan

Un altro romanzo epico/cavalleresco dell'epoca Ming descrive un personaggio, tra l'altro anch'egli con il cognome Guan, che utilizza il Dadao. Lo Shuihu zhuan infatti presenta Guan Sheng (關勝, 关胜, Guān Shèng, Kuan Sheng) che ha come arma preferita la Grande Lama, che ne è anche il soprannome.

Aspetto

Secondo la Enciclopedia delle Arti Marziali Cinesi il Dadao si compone delle seguenti parti principali:
  • la lama (刀身, 刀身, dāoshēn, tao shen) di circa 55 cm;
  • una guardia (護手, 护手, hùshǒu, hu shou) di metallo;
  • l'impugnatura (刀把, 刀把, dāobà, tao pa), che è un'asta di legno o di ferro.
Il Dadao utilizzato nelle moderne attività sportive ha una lunghezza complessiva variabile di circa 165/200 cm. Nei modelli antichi, la testa di mazza era spesso sostituita da un calzuolo vero e proprio, atto a colpire di punta l'avversario rovesciando la presa sull'arma. Come in quasi tutte le armi cinesi, sia la lama che il puntale possono essere dotati di anelli che hanno lo scopo di confondere l'avversario con il loro movimento e il rumore.



Parti della Lama

la lama (刀身, 刀身, dāoshēn, tao shen) possiede a sua volta queste parti distinte:
  • punta (刀頭, 刀头, dāotóu, tao t'ou);
  • filo (刀刃, 刀刃, dāorèn, tao ren);
  • dorso (刀背, 刀背, dāobèi, tao pei);
  • piatto (刀盤, 刀盘, dāopán, tao p'an)..
Sul dorso è fissata una nappa (刀穗, 刀穗, dāosuì, tao sui)

Parti dell'impugnatura

L’impugnatura a sua volta possiede:
  • impugnatura alta (上把, 上把, shàngbǎ, shang pa);
  • impugnatura media (中把, 中把, zhōngbǎ, chung pa);
  • impugnatura bassa (下把, 下把, xiàbǎ, hsia pa);
  • puntale (把尖, 把尖, bǎjiān, pa chien) di ferro.

Guandao e Naginata

Il Guan dao è per certi versi simile al naginata giapponese, poiché anche l'arma nipponica rassomiglia fortemente il falcione inastato occidentale e pare sia stata sviluppata proprio partendo dall'archetipo della famosa arma inastata cinese. Caratteristica tipica del naginata era ed è però l'utenza principalmente femminile: arma di notevoli dimensioni ma peso contenuto, il lungo falcione giapponese poteva infatti permettere alla "donna del guerriero" (buke) di affrontare un avversario più grosso e più forte tenendolo ad una buona distanza onde vanificarne la superiorità fisica e risolvere lo scontro basandolo unicamente sull'abilità nel maneggio dell'arma. Il guan dao invece, come il falcione occidentale, era arma pesante e potente, destinata a soldati impegnati ad affrontare cavalieri massicciamente corazzati, per cui è più probabile che dal Guan dao sia invece derivato prima il Bisentō, il quale sarebbe a propria volta il precursore della naginata.

domenica 1 ottobre 2017

Guan Yu

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Guān Yǔ, (關羽, 关羽, Guān Yǔ, Kuan Yu) nome di cortesia Yúncháng (云長, 云长, yúncháng , yun chang) (162 – 219), è stato un generale e guerriero cinese, vissuto nella Cina antica. Fu considerato un eroe e le sue imprese sono state rese famose dal Romanzo dei Tre Regni.
In seguito è stato divinizzato con i nomi di Imperatore Guān (關帝, 关帝, Guāndì, Kuan Ti), abbreviazione del titolo taoista Santo Imperatore Guān (關聖帝君, 关圣帝君, guānshèngdìjūn, Kuan sheng ti chun), ed anche Signore Guān (關公, 关公, Guāngōng, Kuan Kung).

Fonti storiche sulla vita di Guān Yǔ

Il più autorevole resoconto sulla vita di Guān Yǔ sono le Cronache dei Tre Regni (三國志, 三国志, sānguózhì, san kuo chi).

Aspetto fisico

Nelle fonti storiche non esistono descrizioni dell'aspetto di Guān Yǔ, se non la sua barba che è descritta nelle Cronache dei Tre Regni. Tradizionalmente è dipinto con il volto rosso ed una lunga barba. La faccia rossa deriva dalla sua descrizione nel primo capitolo del Romanzo dei Tre Regni, infatti il romanzo ne racconta l'incontro con Liu Bei e dice che Guān Yǔ aveva una barba di 46 centimetri e il viso del colore del frutto del giuggiolo nero, occhi come quelli di Fenice e sopracciglia cispose; con un'aria dignitosa ed apparenza maestosa. È spesso rappresentato con un vestito verde sotto l'armatura, mentre impugna una "Lama crescente del Drago Verde", Qing Long Yan Yue Dao - 青龍偃月刀, che in suo onore fu chiamata Guan dao del peso di 18,25 kg.

Gli inizi

Le Cronache dei Tre Regni riferiscono che Guān Yǔ è nato a Xie (, , Xiè, Hsie), nella Prefettura di Hedong (河東郡, 河东郡, hédōngjùn, He Tong Chun), che attualmente è la città di Yuncheng nella provincia di Shanxi, inoltre asseriscono che egli era particolarmente versato nella lettura del Zuo Zhuan (左氏傳, 左氏传, zuǒshìzhuàn, Tsuo Shi Chuan). Più avanti negli anni fu costretto ad andarsene dalla propria città dopo aver commesso un grave crimine e si trasferì nella Prefettura di Zhuo (涿郡, 涿郡, zhuōjùn, Chuo chun ), attuale città di Zhuozhou nella provincia di Hebei. Quando, nel 180 A.c., scoppia la Rivolta dei Turbanti Gialli, Guān Yǔ e Zhang Fei si unirono alla milizia volontaria creata da Liu Bei e tutti assieme aiutarono Zou Jing (鄒靖, 邹靖, Zōu Jìng, Chou Ching) a sopprimere la rivolta. Liu Bei fu premiato con la nomina a governatore di Pingyuan (平原), mentre Guān Yǔ e Zhang Fei furono messi sotto il suo comando come condottieri di distaccamenti di soldati.
Era bravo sia nel combattere (sconfisse in duello una trentina di ufficiali nemici) sia nel guidare eserciti, fu una delle figure chiave del regno di Shu (, Shǔ), nato verso il 220. Dopo mille battaglie, venne infine catturato in una trappola tesa da Lu Meng, uno dei comandanti del regno di Wú (, 222-280) e, rifiutando la resa, venne giustiziato. Si dice che prima di morire disse "Se non posso uccidere Lu Meng da vivo, lo farò da morto!" La leggenda racconta che così accadde: il suo fantasma inseguì Lu Meng, portandolo alla morte. Tra le sue vittime ricordiamo il potentissimo generale di Dong Zhou Hua Xiong, i generali di Yuan Shao, Yan Liang e Wen Chou e molti ufficiali Wei, tra cui Qin Qi, Bian Xin e Kong Xiu. Sconfisse in duello inoltre Yu Jin. Insieme a Zhang Fei e Liu Bei sconfisse Lu Bu a Hu Lao, salvando Gongsun Zan.Insieme a Zhang Liao e Lu Bu ,Guan Yu è uno dei più grandi guerrieri di tutto il periodo dei tre regni.
Nella mitologia cinese è considerato dio della guerra e delle arti marziali mistiche, anche se tuttavia si tratta di una divinità amante della pace e poco propensa a spargere sangue dei deboli.


sabato 30 settembre 2017

Ashina Morikiyo

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Ashina Morikiyo (蘆名 盛舜; 1490 – 21 novembre 1553) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku, quindicesimo capo del clan Ashina.
Morikiyo assunse il controllo del clan Ashina nel 1517 dopo che suo fratello Moritaka morì senza figli. Assistette Date Tanemune in un attacco contro la famiglia Kasai nel 1528 e si alleò con i clan Date, Ishikawa, e Iwase contro gli Shirakawa nel 1534. Gli succedette il figlio Ashina Moriuji.

venerdì 29 settembre 2017

Gazu hyakki tsurezure bukuro

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Gazu hyakki tsurezure bukuro (画図百器徒然袋 lett. "La borsa illustrata dei cento demoni casuali") è il quarto ed ultimo libro dell'artista giapponese Toriyama Sekien della celebre serie Gazu hyakki yagyō pubblicata nel 1779. Questi album sono dei bestiari soprannaturali, che comprendono fantasmi, spiriti, apparizioni e mostri, di cui molti provengono dalla letteratura, dal folclore e da altre arti giapponesi. Queste immagini hanno esercitato una grande influenza sull'immaginario collettivo degli yōkai in Giappone.