La sciabola (da szablya, lingua
ungherese) è un'arma bianca manesca del tipo spada destinata
ai reparti di cavalleria, con lama monofilare curva,
affilata sul lato convesso, di lunghezza variabile a seconda del
paese di provenienza, e guardia molto pronunciata, atta a
coprire tutta la mano. Era normalmente portata in un fodero a
due punti di sospensione appeso a un'apposita fascia ma alcuni
esemplari venivano portati fissi sulla sella: tale fu il caso
della szabla in
uso agli Ussari alati di Polonia, vero e proprio archetipo della
sciabola moderna, e di altre tipologie più recenti come la Sciabola
Patton dell'esercito degli Stati Uniti (entrata in servizio
nel 1913).
Il vocabolo "sciabola",
in lingua italiana come in altre lingue, finì però per
indicare anche altre forme di arma bianca del tipo spada in
uso alla cavalleria pesante dell'Europa pre-Industriale,
come la squadrona dei corazzieri, o di fanteria, come
il coltellaccio d'abbordaggio della marina militare europea
del XVIII secolo. A partire dal XIX secolo, la sciabola
divenne attributo precipuo per gli ufficiali e tale è ancora il suo
utilizzo in ambito militare contemporaneo.
Dalla sciabola originò uno dei tre
stili fondamentali della scherma moderna, la sciabola.
La diffusione negli eserciti
dell'Europa Orientale, fondamentalmente il Granducato di
Moscovia e il Regno d'Ungheria, ivi compresi
i voivodati (principati)
di Moldavia, Valacchia e Transilvania, di spade a
lama ricurva simili alla scimitarra orientale si dovette ai
contatti con i Tartari prima (XIV secolo) e con
gli Ottomani poi (XV secolo). Solo nel XVI secolo però
le lame ricurve cominciarono a diffondersi anche nelle terre del
vecchio Regno di Polonia e del Granducato di Lituania,
sostituendo la spada a lama diritta in uso presso le forze
di cavalleria. La prima forma di spada occidentale da cavalleria
a lama ricurva fu la szabla, diffusasi tra le
truppe di cavalleria della Confederazione
Polacco-Lituana durante il regno di Stefan
Batory (1576-1586), già voivoda di
Transilvania.
Nella quasi totalità dei paesi
dell'Europa Occidentale, la parola "sciabola" (sabre in
inglese e francese, säbel in tedesco, sable in spagnolo,
ecc.) deriva appunto dal vocabolo polacco szabla.
A partire dal XVIII secolo, la
sciabola andò incontro a un incredibile successo, sia pratico sia
etimologico:
- La parola "sciabola" cominciò infatti a indicare qualsiasi forma di spada in uso ai corpi di cavalleria, come la pałasz polacca, in tutto e per tutto un costoliere da cavalleria a lama diritta, e la shashka, sorta di ibrido tra un costoliere e una scimitarra, divenuta arma d'ordinanza della cavalleria russa nella seconda metà dell'Ottocento;
- Sciabole cominciarono a essere definite anche quelle spade da fante o da marinaio, sviluppatesi dal modello del falcione tardo-medievale, che pur mantenendo le caratteristiche tecniche della spada da fanteria (bilanciamento fissato al punto d'incontro tra la lama e l'elsa) copiavano la linea curva della scimitarra orientale: es. Sciabola d'abbordaggio.
Nel corso del XIX secolo i
continui contatti tra gli europei e i territori africani e asiatici
gravitanti intorno al decadente Impero ottomano(v. Imperialismo)
intensificarono il processo di "orientalizzazione" delle
spade da cavalleria occidentali. Le sciabole di tutti i corpi di
cavalleria presero a modello la curvatura del kilij turco,
la scimitarra per eccellenza, pur mantenendosi fedeli all'originario
modello della szabla per quanto concerne il rapporto di
larghezza tra lo scarico della lama e il falso-taglio in prossimità
della punta. La sciabola occidentale mantenne quindi sempre una lama
più lunga, più appuntita e meno curva rispetto alla scimitarra
orientale.
La campagna
d'Egitto di Napoleone (1802) consegnò agli
occidentali un gran quantitativo di scimitarre (in questo caso
preziose sciabole mamelucche) che colpirono, per la loro
eleganza e funzionalità, gli ufficiali europei. Entro il 1803,
la sciabola era ormai arma d'ordinanza tra gli ufficiali francesi e
inglesi, si trattasse o meno di ufficiali di cavalleria. La conquista
di Tripoli (1805), durante la Prima guerra barbaresca,
diffuse del pari la moda della sciabola anche tra gli ufficiali
dell'esercito degli Stati Uniti d'America.
Entro la fine dell'Ottocento le armi
bianche classiche avevano definitivamente abbandonato la panoplia del
soldato di fanteria europeo, sostituite dall'onnipresente baionetta.
Le sciabole, in uso alle truppe di cavalleria e ai soli ufficiali
nella fanteria, mantennero invece inalterato il loro uso campale sino
a che non fu il soldato a cavallo medesimo a perdere ogni
funzionalità pratica sui campi di battaglia europei, tra la prima e
la seconda guerra mondiale.
Tra il XIX e il XX secolo, la
sciabola si diffuse anche tra i ranghi della polizia a
cavallo di diversi paesi occidentali e tra quella appiedata in
una versione più corta detta anche daga, salvo poi cadere in
disuso per motivazioni pratico-umanitarie ed essere sostituita
dal manganello.
Abolita nel 1947, la sciabola fu
reintrodotta nelle Forze Armate Italiane nel 1962 per essere
utilizzata come arma di rappresentanza, portata in particolari
occasioni esclusivamente da ufficiali e marescialli,
con l'eccezione, per quanto riguardano i sergenti, i graduati e
la truppa dei reparti a cavallo
(Carabinieri, Finanzieri, Cavalleggeri e degli
appartenenti al Reggimento artiglieria a cavallo "Voloire").
Le sciabole in dotazione all'Esercito
italiano, ai Carabinieri e alla Guardia di
Finanza vedono una differenza nella coccia, a seconda che
appartengano a un ufficiale (coccia formata da tre
elementi) o a un sottufficiale (formata da due elementi), e
nella forma della lama a seconda dell'arma o del corpo
d'appartenenza.
Accessori della sciabola sono
la dragona e il pendaglio, che serve a portarla e che viene
agganciato a due anelli posti sul suo fodero e a uno speciale
passante della cintura o del cinturone, a seconda del tipo di
uniforme indossata.
La sciabola per Ufficiali Generali (o
Colonnelli che rivestono il grado funzionale di Generale di Brigata)
ha la lama dritta o leggermente ricurva (saetta di curvatura massima
25 mm). L'impugnatura è di tipo avorio con quattro scalanature
nella parte interna per adattarvi le dita ed è rivestita
esternamente da una cappetta di ferro nichelato. La guardia, pure di
ferro nichelato, è munita di tre branche, due delle quali oblique e
ricurve, e di un incavo per il dito pollice; ha nella parte superiore
un foro per assicurarvi la dragona. Il fodero della sciabola è di
ferro o di acciaio nichelato e ha un'apertura lunga 25–30 mm,
con una molla doppia nell'interno per tener ferma la lama; è munito
esternamente di due fascette con codetta, collocate l'una a circa
7 cm e l'altra a circa 15 cm dalla estremità superiore, a
ciascuna delle quali è attaccato un anello scorrevole del diametro
di 22 mm (campanella). Il fodero è munito nella parte inferiore
di una cresta lunga, dalla parte del taglio della lama, 8–10 cm
e dalla parte opposta 4–5 cm. Le fascette, gli anelli e la
cresta sono di ferro di acciaio nichelato come il fodero. La sciabola
deve essere di lunghezza proporzionata alla statura dell'Ufficiale.
Viene portata dagli Ufficiali di
Fanteria (esclusi i Bersaglieri), delle altre Armi (esclusa la
Cavalleria) e dei Corpi (esclusi gli Ufficiali Veterinari). La
sciabola per Ufficiali di Fanteria differisce da quella per Ufficiali
Generali per aver l'impugnatura in ebano anziché di tipo avorio.
La sciabola per Ufficiali dei
Bersaglieri differisce da quella sopra descritta per la maggiore
curvatura e per l'impugnatura e la guardia. L'impugnatura è di
ebano, con guarnizioni di metallo giallo brunito; la guardia è a
cinque branche di metallo dorato.
Viene portata dagli Ufficiali di
Cavalleria, dai Veterinari o dagli Ufficiali appartenenti al
Reggimento Artiglieria a Cavallo. Differisce da quella di fanteria
per i seguenti particolari: la leggera curvatura; la guardia è a
quattro branche (tre delle quali oblique e ricurve); il fodero ha
l'apertura della lunghezza di 31–36 mm; la prima fascetta
dista da essa 7 cm e la seconda 20 cm circa; l'impugnatura
è priva della scalanatura per adattarvi le dita.
Viene portata dai Sottufficiali di
Fanteria del Ruolo Marescialli (esclusi i Bersaglieri), delle Armi
(escluse Cavalleria e Artiglieria) e dei Corpi. È a lama diritta con
l'impugnatura di ebano zigrinato, avente guarnitura formata da una
cappetta e da una guardia in acciaio divisa in due branche pressoché
simmetriche. Il fodero è di acciaio ed è munito di due fascette con
campanelle collocate l'una a 7 cm e l'altra a 15 cm dalla
bocchetta. Le parti metalliche dell'impugnatura (cappetta e guardia)
e il fodero sono nichelati. La lunghezza della sciabola deve essere
proporzionata alla statura.
La sciabola per Marescialli dei
Bersaglieri è a lama leggermente ricurva, ed ha le parti metalliche
dell'impugnatura in ottone lucido anziché in acciaio nichelato.
Viene portata dai Sottufficiali di
Cavalleria e di Artiglieria del Ruolo Marescialli. È simile alla
sciabola per Marescialli di Fanteria, dalla quale differisce per la
guardia, le cui branche sono leggermente più larghe, per la cappetta
che forma semicilindrica, per l'impugnatura che è di ebano liscio
anziché zigrinato e per la lama che è leggermente ricurva.
Viene portata dagli Ufficiali e dagli
Aspiranti della Marina Militare. La guardia, il dorso
dell'impugnatura, le guarnizioni e il puntale del fodero sono di
metallo dorato; il fodero è in materiale plastico nero verniciato;
la parte interna dell'impugnatura è di materiale plastico rigido di
color bianco. La lunghezza deve essere tale da giungere con la parte
superiore dell'impugnatura, quando riposta nel fodero e poggiata a
terra, a circa 15 cm al di sotto della vita. La sciabola è
accessorio costitutivo delle uniformi S.A.I.1, S.A.I.3, G.U.I e
G.U.E.
La sciabola è accessorio costitutivo,
per il 1º Maresciallo Luogotenente, 1º Maresciallo e per i Capi di
1a, 2a e 3ª classe, delle uniformi S.A.I. 1-3, S.A.E. 1-3, G.U.I.,
G.U.E. La guardia, il dorso dell'impugnatura, le guarnizioni e il
puntale del fodero sono di metallo dorato e completamente lisci; il
fodero è di materiale plastico nero verniciato; la parte interna
dell'impugnatura è in plastica nera lucida. La lunghezza deve essere
tale da giungere con la parte superiore dell'impugnatura, quando
riposta nel fodero e poggiata a terra, a circa 15 cm al disotto
della vita.
Elsa: la guardia è costituita da
un'ala curvata e terminante in una testa d'aquila che ne forma il
pomo: il tutto è dorato e sormontato da un bottone semisferico per
fissare la lama. La parte interna dell'impugnatura è liscia e
assicurata con vari passi di filo di metallo dorato; per gli
Ufficiali Generali detta impugnatura è in avorio, per gli Ufficiali
Superiori e Inferiori è in osso nero.
Lama: di acciaio, diritta e arabescata.
Fodero: di colore nero, ha tre
guarnizioni in metallo dorato arabescato a sbalzo: la prima,
all'estremità superiore, è provvista di piolo e prima campanella;
la seconda, al terzo superiore, è provvista di campanella; la terza,
all'estremità inferiore, termina nel puntale arrotondato.
Pendagli: sono formati da due strisce
di tessuto grigio azzurro di 2 mm unite a due strisce in filo
d'oro di 5 mm e una centrale grigio azzurra di 4 mm. Vanno
assicurati con due moschettoni alle campanelle del fodero. Vanno
agganciati alla cintura dei pantaloni e devono uscire dal lato
sinistro sotto la giacca, oppure da apposita apertura praticata sotto
la patta della tasca sinistra del soprabito impermeabile.
Dragona: è composta da un cordone a
doppino, riunito a due terzi da un nodo da frate e portante una nappa
nella parte terminale. La nappa ha un'anima rigida e si compone del
gambo e della nappa vera e propria; all'estremità superiore del
gambo sono fissati i due capi del cordone. La nappa, a forma
ovoidale, è ricoperta da frange fisse di canutiglia dorata. Il
cordone è completamente intessuto d'oro: di 8 mm per gli
Ufficiali Generali, di 6 mm per gli Ufficiali Superiori. In
cordone intessuto d'oro con intreccio di fili di seta azzurra di
6 mm, per gli Ufficiali Inferiori. Viene applicata alla guardia
della sciabola con nodo scorsoio
Elsa: piena, liscia, dorata, con
impugnatura in ebano. Lama: di acciaio, diritta. Fodero: di colore
nero, ha tre guarnizioni in metallo dorato: la prima, all'estremità
superiore, è provvista di piolo e prima campanella; la seconda, al
terzo superiore, è provvista di campanella; la terza, all'estremità
inferiore, termina nel puntale. Pendagli: sono formati da due strisce
di tessuto grigio azzurro di 2 mm unite a due strisce di 5 mm
in filo d'oro con striature oblique di colore grigio azzurro e una
striscia centrale grigio azzurra di 4 mm. Vanno assicurati con
due moschettoni alle campanelle del fodero. Agganciati alla cintura
dei pantaloni, devono uscire dal lato sinistro sotto la giacca,
oppure da apposita apertura praticata sotto la patta della tasca
sinistra del soprabito impermeabile. Dragona: In cordone azzurro del
diametro di 6 mm, con tre filettature d'oro poste in senso
longitudinale. Viene applicata alla guardia della sciabola con nodo
scorsoio.
La sciabola ha la lama ricurva (saetta
di curvatura massima di 25 mm). L'impugnatura è di tipo di
avorio per gli Ufficiali Generali (o Colonnelli che rivestono il
grado funzionale di Generale di Brigata), ebano per i restanti
Ufficiali, con quattro scanalature nella parte interna per
l'adattamento delle dita ed è rivestita esternamente da una cappetta
di ferro nichelato. La guardia, anch'essa di ferro nichelato, è
munita di tre branche, due delle quali oblique e ricurve, e di un
incavo per il dito pollice: ha nella parte superiore un foro per
assicurarvi la dragona. Il fodero della sciabola è di ferro o di
acciaio nichelato e ha un'apertura lunga 25–30 mm, con una
molla doppia nell'interno per tenere ferma la lama; è munito
esternamente di due fascette con codetta, collocate l'una a circa
7 cm e l'altra a circa 15 cm dalla estremità superiore, a
ciascuna delle quali è attaccato un anello scorrevole del diametro
di 22 mm (campanella). Il fodero è munito nella parte inferiore
di una cresta lunga, dalla parte del taglio della lama, 8–10 cm
e dalla parte opposta 4–5 cm. Le fascette, gli anelli e la
cresta sono di ferro o di acciaio nichelato come il fodero. La
sciabola deve essere di lunghezza proporzionata alla statura
dell'Ufficiale (da 100 a 115 cm). Gli Ufficiali che cessano di
appartenere al Reggimento Corazzieri, dopo aver prestato servizio per
cinque anni, sono autorizzati a fare uso della sciabola da Ufficiale
dei Corazzieri.
È a lama ricurva con l'impugnatura in
ebano zigrinato, avente guarnitura ricurva formata da una cappetta e
da una guardia in acciaio divisa in due branche pressoché
simmetriche. Il fodero, di acciaio, è munito di due fascette con
campanelle collocate l'una a 7 e l'altro a 15 cm dalla
bocchetta. Le parti metalliche dell'impugnatura (cappetta e guardia)
e il fodero sono nichelati.
È lunga, con l'impugnatura in noce,
munita di fodero nichelato con due campanelle, con passante che va
infilato nella cintura dei pantaloni.
È lunga, con l'impugnatura in noce,
munita di fodero nichelato con una campanella, con passante che va
infilato nella cintura dei pantaloni.
Ha la lama dritta. L'impugnatura è di
ebano liscio divisa in settori mediante spire di filo metallico
argentato ritorto ed è rivestita esternamente da una cappetta di
metallo nichelato. La guardia, pure in metallo nichelato, è decorata
a volute di fogliame e reca, nella parte anteriore, un trofeo d'armi,
nella parte inferiore un incavo per il dito pollice; la guardia della
sciabola da Ufficiale è più ampia di quella del restante personale.
Il fodero, leggermente curvo, è di metallo nichelato e ha
un'apertura di 36 mm circa con una molla doppia per tener ferma
la lama; è munito esternamente di due fascette con codetta,
collocate l'una a circa 70 mm e l'altra a circa 200 mm
dalla estremità superiore, a ciascuna delle quali è attaccato un
anello scorrevole del diametro di 22 mm circa (campanella). Il
fodero è munito nella parte inferiore di una cresta lunga, dalla
parte del taglio della lama, 80–100 mm e dalla parte opposta
40–50 mm. Le fascette, gli anelli e la cresta sono di metallo
nichelato come il fodero. La lunghezza totale della sciabola è per
tutti di 1.200 mm.
La sciabola per Ufficiale di fanteria
mantiene le caratteristiche della vecchia 1888 in versione vicina a
quelle in uso negli anni precedenti il secondo conflitto. Impugnatura
nera a tre denti di presa, lama dritta, con lungo tallone e sgusciata
sui lati, incisa ad acido e con fregi comprendenti lo stemma della
Repubblica. Fodero a due campanelle.
La sciabola per Ufficiale di Cavalleria
è una reinterpretazione delle sciabole di cavalleria post 1900, con
impugnatura nera munita di becco, leggermente rigonfia al centro;
guardia a tre larghi rami e spacchi sottili, lama dritta (a richiesta
e in deroga è possibile averla ricurva), tallone lungo, sgusciata
sui lati e ornata come la precedente. Fodero dritto a due campanelle.
La sciabola per Ufficiale dei
Bersaglieri ha la tradizionale testa di leone, munita di occhi in
cristallo rosso; il bottone a forma di corona in uso nell'epoca del
Regno è stato sostituito con uno cilindrico zigrinato; guardia in
ottone dorato, impugnatura nera a tre denti di presa, lama e fodero
analoghi a quelli per la fanteria ma più ricurvi.
La sciabola per Ufficiale dei
Carabinieri ha la guardia a tre else e conchiglia per il pollice,
calotta del tipo in uso già sui modelli del 1873 con bottone tondo,
impugnatura in ebanite a becco, lama leggermente curva, robusta a un
filo e punta, sgusciata sui lati e incisa ad acido con ornamenti a
"fiamma" e stemma della Repubblica. Fodero a due
campanelle.
La sciabola per Ufficiale di
artiglieria a cavallo "Voloire": ispirata alla modello 1833
con guardia a tre rami larghi e spacchi sottili, impugnatura nera a
settori zigrinati tipo 1855, calotta lunga, piatta e con bottone
piatto ovale; lama larga, curva, sgusciata sui lati; fodero a due
campanelle.
La sciabola per Ufficiale della Marina
Militare: presenta un pomolo a forma di testa di leone, la guardia
con ancora incrociata, munita di lembo mobile, bottone di forma
cilindrica, piatto e zigrinato; calotta a testa di leone con occhi in
cristallo rosso, impugnatura tipo pelle di squalo, lama dritta con
lungo tallone, sgusciata sui lati, ornata come già detto; falso
fodero in fibra rivestito di pelle nera, con tre fornimenti lavorati
e dorati (cappa fascetta e puntale).
La sciabola per Ufficiale
dell'Aeronautica militare si distingue invece per il pomolo a
forma di testa d'aquila e la guardia decorata a ricordarne l'ala (e
sono del pari dorati); il fodero in pelle nera con decorazioni dorate
ai passanti è in stile con i motivi dell'Aeronautica Militare
(aquile).
Sia in Marina Militare sia in
Aeronautica Militare, la sciabola dei sottufficiali si distingue per
assenza di decorazioni.
Anche dragona e pendaglio sono
distinte, per ufficiali generali, ufficiali superiori, ufficiali
subalterni e sottufficiali, in base a colori e particolari che
variano a seconda della forza armata. Nell'Esercito Italiano, per
esempio, il pendaglio per sottufficiali è azzurro con una striscia
dorata al centro, a richiamare a colori invertiti il nastro del
berretto rigido, mentre quello per ufficiali è color oro e quello
per generali color argento; al pendaglio vengono poi applicati tanti
passanti quanti quelli sul nastro del berretto rigido, a richiamo del
grado. Per gli ufficiali generali, inoltre, l'impugnatura passa da
nera a bianca.
La sciabola ha:
- Lama monofilare ricurva, affilata sul lato convesso. L'angolo di curvatura è sempre inferiore a quello della scimitarra e manca il contro-taglio in prossimità della punta;
- Impugnatura a una mano priva di pomolo, con guardia a bracci mai molto pronunciati, sviluppanti un para-mano o tramite coccia, integra o traforata, o tramite archetto;
- A partire dal XIX secolo, il fodero interamente in metallo assicurato a una dragona da portarsi trasversalmente al petto.
- Karabela - variante più corta della Szabla;
- Katana - sciabola giapponese da fante;
- Leppa - corta sciabola (50–60 cm) della Sardegna con impugnatura in corno o in legno rivestito di lamine di ottone; faceva parte del costume sardo e veniva portata infilandola entro la cintura. Reca sovente scritte come "Vincere o morire".
- Palà - pesante sciabola persiana;
- Pałasz - pesante sciabola a lama diritta diffusa nell'Europa Orientale, poi sostituita dalla shashka;
- Sciabola d'abbordaggio;
- Shashka - pesante sciabola caucasica con lama solo leggermente curva;
- Szabla - sciabola ungaro-polacco a lama lunga (85 cm) e larga che funse da archetipo per lo sviluppo delle sciabole europee a lama ricurva;
- Tachi - sciabola giapponese;
- Wakizashi - corta sciabola giapponese da fante.