Il termine mischia ha origine nel 1640 dalla parola francese mêlée, che si riferisce a un combattimento corpo a corpo disorganizzato, una battaglia ravvicinata, una rissa o una lotta confusa; soprattutto coinvolgendo molti combattenti.
Il gioco di guerra da tavolo del 1812 Kriegsspiel si riferiva alla fase di combattimento a mano del gioco come una mischia. I giochi di guerra successivi seguiranno questo schema. Da lì, i giocatori alla fine avrebbero iniziato a chiamare le armi usate in quella fase armi da mischia.
Le armi da mischia possono essere ampiamente suddivise in tre categorie:
Armi a punta, che coprono lance, picche, lance e forconi militari. In genere hanno una punta affilata progettata per infliggere traumi penetranti, anche contro avversari pesantemente corazzati, e la lunghezza di tali armi offre un vantaggio di gittata. Alcune varianti possono anche agganciare i nemici per disarmarli e disarmarli, o trascinarli da cavalli.
Armi da taglio, che coprono spade, pugnali, asce e falci da guerra. Queste armi sono progettate per causare ferite da taglio, smembramento e dissanguamento e sono più efficaci contro avversari con armatura minima. Questi sono usati per tagliare, incidere, squarciare, spingere o pugnalare.
Armi contundenti, che coprono mazze, mazze, martelli da guerra, bastoni e flagelli. Queste armi sono progettate per causare traumi contundenti, anche attraverso armature che proteggerebbero dalla penetrazione di armi appuntite o da taglio.
Molte armi rientrano in più categorie o si inseriscono tra di esse; molte armi ad asta come alabarde, martelli di erba medica e guisarmes aggiungono metodi di attacco affilati e smussati a una base di lancia, e varie armi uncinate come roncole, fauchards, falx e becs de corbin eludono la semplice classificazione; mentre le armi flessibili come le fruste non rientrano in nessuna di queste categorie.
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