Un calcio in
volo, in un incontro di taekwondo
Il taekwondo
(태권도;
跆拳道)
è un'arte marziale coreana e uno sport da combattimento a contatto
pieno nato fra gli anni '50 e '60 (nonché sport nazionale in Corea
del Sud) basato principalmente sull'uso di tecniche di calcio, nonché
l'arte marziale che conta il maggior numero di praticanti in tutto il
mondo. Combina tecniche di combattimento volte alla difesa personale,
alla pratica agonistica soprattutto come sport olimpico, ma anche
come esercizio ed in alcuni casi filosofia e meditazione. Nel 1989, è
divenuto l'arte marziale più popolare al mondo in termini di
praticanti.
Il gyeorugi
un tipo sparring praticato nel taekwondo, è stato un evento olimpico
sin dal 2000.
Storia
La storia del taekwondo viene ricondotta a due
filoni separati, quello delle arti marziali coreane tradizionali ed
autoctone e quello delle arti marziali giapponesi importate nel XX
secolo dopo l'occupazione antecedente alla prima guerra mondiale.
Le radici della disciplina affonderebbero
primariamente nella pratica del Taekkyeon, un tipo di arte marziale,
praticato in Corea nei periodi antichi soprattutto per esigenze di
autodifesa e per ritualità sportiva, che si focalizzava sull'uso dei
calci e che era molto diffuso sia fra la popolazione che fra i
guerrieri, soprattutto dopo che venne incorporato e ritualizzato
dalla casta guerriera degli hwarang. Reperti pittorici risalenti ai
secoli passati mostrano tecniche di calcio molto simili a quelle
impiegate dal taekwondo al giorno d'oggi.
Nel 1910 il Giappone occupò la Corea vietando
la pratica di ogni arte marziale nativa e ogni aspetto dell'identità
culturale coreana venne bandito o soppresso, anche se spesso il
taekkyon
continuò ad essere praticato clandestinamente, a volte mascherandolo
come una danza. Durante questo periodo per contro vennero importate e
imposte massicciamente le discipline giapponesi. Durante
l'occupazione, coreani abili nell'apprendere l'arte del combattimento
e in grado di ricevere dei gradi in Giappone vennero introdotti
intensivamente alla pratica delle Arti marziali giapponesi. Altri
vennero introdotti alle arti marziali nei territori occupati in Cina
o in Manciuria (da qui nacque il Soo Bahk Do).
Foto di Choi Hong Hi, il generale sudcoreano
che riunì le scuole di arti marziali presenti in Corea per
codificare una disciplina unificata che chiamò taekwondo.
Al termine della seconda guerra mondiale il
Giappone, sconfitto, ritira le sue truppe dalla Corea, che torna ad
essere libera così come la pratica delle arti marziali. Scuole di
arti marziali in Corea (kwan) iniziarono ad aprire influenzate sia da
discipline native che esterne.Vi sono differenti punti di vista sulle
origini principali delle arti insegnate in queste scuole. Alcuni
studiosi ritengono che fossero basate principalmente sulle arti
tradizionali coreane, taekkyon
e subak, o
che il taekwondo sia derivato da arti marziali coreane native con
alcune influenze dalle nazioni vicine. Altri studiosi ritengono
tuttavia che le arti insegnate in queste scuole fossero basate quasi
interamente sul karate. I soldati statunitensi giunti nel dopoguerra
a presidiare la parte meridionale della penisola, e che erano già
venuti a contatto con il karate soprattutto ad Okinawa (che era stata
trasformata in una base militare americana), definirono gran parte di
queste scuole come "karate coreano"; la traduzione in
coreano del significato originario della parola karate-do,
cioè "via della mano cinese", è Tang Soo Do e veniva
utilizzata sia da alcune scuole di arti marziali presenti nella
penisola nella prima metà del secolo come nome generico per il
combattimento a mani nude che da maestri successivamente emigrati in
occidente per definire la loro disciplina.
Nel 1952, all'apice della Guerra di Corea, ci
fu un'esibizione di arti marziali in cui i kwan
mostrarono le loro abilità. In una di queste dimostrazioni, Nam Tae
Hi ruppe 13 mattonelle con un pugno. In seguito, il presidente sud
coreano Syngman Rhee diede istruzioni al generale Choi Hong Hi di
introdurre la pratica delle arti marziali nell'addestramento
dell'esercito coreano. Verso la metà del decennio, cinque kwan
erano saliti alla ribalta. Syngman Rhee ordinò che le varie scuole
fossero unificate in un singolo sistema. Il nome "taekwondo"
fu proposto sia da Choi Hong Hi (dell'Oh Do Kwan) che da Song Duk Son
(dell'Chung Do Kwan), e venne accettato l'11 aprile 1955 come nome
dell'arte marziale unificata coreana. Al giorno d'oggi, i nove
kwan sono considerati i fondatori del
taekwondo, nonostante non tutti usassero il nome. La Korea Taekwondo
Association (KTA) venne formata fra il 1959 e il 1961 per facilitare
l'unificazione.
Nei primi anni '60, il taekwondo fece il suo
debutto mondiale con l'assegnazione dei titoli di maestri originari
del taekwondo a vari paesi. Tentativi di standardizzazione in Corea
del Sud non ebbero molto successo, dato che i kwan
continuarono ad insegnare stili differenti. Un'altra richiesta dal
governo coreano per un'unificazione generale risultò nella
formazione dell'Associazione Coreana Tae Soo Do, che cambiò nome in
Korea Taekwondo Association
nel 1965 dopo un cambio di leadership.
Il 22 marzo 1966 venne fondata da parte del
generale Choi Hong Hi la International Taekwondo Federation (ITF),
privata ed indipendente. Il 28 maggio 1973 venne fondata in Corea del
Sud la World Taekwondo Federation (WTF).
Nel 1990 il Maestro Park Jung Tae, dopo aver lavorato per la ITF,
fondò la Global Taekwondo Federation
(GTF).
Quest'ultima non ricevette mai alcun finanziamento dai due governi
coreani, cosa che avvenne invece per la WTF e la ITF. Dopo la morte
del generale Choi, nel 2002, la ITF si frammentò in tre organismi
indipendenti, uno che ereditava l'organico storico con a capo il
maestro Tran Trieu Quan, uno con a capo il figlio del generale Choi,
Jung Hwa ed un altro ancora con a capo Chang Ung, un allenatore di
pallacanestro nordcoreano.
Dal 2000, il
Taekwondo WTF è diventato uno dei due soli sport da combattimento
asiatici (l'altro è il judo) incluso nel programma dei giochi
olimpici; divenne un evento dimostrativo già nei giochi del 1988 a
Seul, ma venne incluso ufficialmente solo con i giochi del 2000 a
Sydney. Nel 2010, il taekwondo fu accettato come sport nei Giochi del
Commonwealth.[29]
Al 2009, il governo della Corea del Sud ha
pubblicato una stima secondo cui il Taekwondo WTF è praticato in 190
paesi, con oltre 50 milioni di praticanti e 3 milioni di cinture nere
individuali nel mondo.
Il taekwondo come sport olimpico
Simbolo del
taekwondo (WTF) alle Olimpiadi.
L'unica federazione che riuscì a non
frammentarsi e ad avere un peso importante sul piano internazionale
fu la WTF,
come dimostrato ai Giochi Olimpici del 1988 a Seul, capitale della
Corea del Sud, dove il taekwondo della World Taekwondo Federation
compare per la prima volta come sport dimostrativo. Il taekwondo WTF
sarà presente come sport dimostrativo anche all'edizione di
Barcellona, nel 1992. A partire dall'edizione di Sydney 2000, il
taekwondo WTF
diventa Sport Olimpico Ufficiale.
Le
federazioni e il CIO
La World Taekwondo
Federation è l'unica federazione
mondiale ad essere riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale,
nonché da GAISF (General Association of International Sports
Federations), ASOIF (Association of Summer Olympic International
Federations), CISM (Conseil International du Sport Militaire) e FISU
(International University Sports
Federation).
Il taekwondo WTF è l'unico ad essere
riconosciuto come Sport da combattimento Ufficiale in tutti gli
eventi multisportivi ufficiali (Asian
Games, Pan
American Games, African
Games, Military
Games, Olimpiadi Universitarie e così
via). Tutte le altre federazioni (ITF, GTF) non sono riconosciute in
campo internazionale dal Comitato Olimpico Internazionale.
La medesima
situazione si riflette in Italia. In Italia la World Taekwondo
Federation è rappresentata dalla Federazione Italiana Taekwondo
(FITA). La FITA è l'unica federazione per il taekwondo in Italia
risonosciuta dal CONI e l'unica autorizzata a portare atleti alle
Olimpiadi per questa disciplina. Le altre federazioni nazionali
(FITAE, ITF-ITALIA, FITSPORT, Choi Jung Hwa Organization, GTI), sono
affiliate alle rispettive federazioni internazionali (ITF o GTF) che
non essendo affiliate al CIO, non sono abilitate a portare alle
Olimpiadi i propri atleti.
Caratteristiche
Un praticante di
taekwondo esegue un calcio laterale su delle tavole di legno,
spezzandole
Esistono due correnti principali nello sviluppo
del taekwondo, non necessariamente mutualmente esclusivi:
- Taekwondo tradizionale
è il termine che si riferisce tipicamente all'arte marziale così
come fu codificata fin dagli anni '50 nelle Forze Armate della
Repubblica di Corea ed in varie organizzazioni civili, incluse
scuole ed università. In particolare, i nomi e il simbolismo delle
strutture tradizionali fanno spesso riferimento agli elementi della
storia della Corea, della sua cultura e della sua filosofia
religiosa. Al giorno d'oggi, il Kukkiwon, il Quartier Generale
mondiale del taekwondo, è il suo centro di diffusione tradizionale,
situato in Corea.
- Taekwondo sportivo
è il termine utilizzato per descrivere quella branca focalizzatasi
maggiormente nella competizione, nel confronto agonistico e nella
velocità di esecuzione (come nel combattimento olimpico). Il
taekwondo sportivo a sua volta è suddiviso in due stili principali:
uno deriva dal kukkiwon,
la fonte del sistema di combattimento detto sihap
gyeorugi che è ora parte del
programma dei giochi olimpici e che è controllato dalla World
Taekwondo Federation (WTF).
L'altro proviene dalla International Taekwon-Do Federation (ITF).
Nonostante vi siano differenze tecniche e
dottrinali fra le due correnti e fra le varie organizzazioni, l'arte
in generale enfatizza l'uso di calci tirati da una posizione mobile,
impiegando la maggiore potenza e raggio d'azione della gamba
(rispetto al braccio). L'allenamento del taekwondo tradizionale
generalmente include un sistema di blocchi, calci, pugni e colpi a
mani aperta; può includere anche alcune forme di proiezione,
spazzata e leva. Alcuni istruttori di taekwondo includono anche lo
studio dei punti di pressione, conosciuti come jiapsul,
come anche tecniche di difesa personale mutuate con altre arti
marziali come l'hapkido e il judo. Il Taekwondo WTF sportivo da
combattimento a contatto pieno , si compone in larga misura di vari
tipi di calci medi ,alti e pugni (diretto al petto, ganci ai fianchi
, montanti allo stomaco), esclusivamente al busto.
Il taekwondo contiene anche delle forme,
chiamate poomse,
che prendono generalmente il nome dagli elementi della natura (acqua,
acciaio, vento, fuoco, terra), da concetti filosofici orientali o da
avvenimenti della storia coreana. Solitamente vengono fatte
dimostrazioni di taekwondo, eseguendo rotture di tavolette con calci
in volo e pugni.
Il costume di allenamento del taekwondo è
composto da una giacca bianca chiusa (e non aperta come quella del
karate o del judo), dai pantaloni dello stesso colore della giacca e
dalla cintura. Il colletto della casacca è bianco per le cinture
colorate (tutte le cinture prima della
nera) e nero per le cinture nere. Questa divisa viene chiamata dobok.
Oggi il taekwondo è l'arte marziale con il più
alto numero di praticanti in tutto il mondo: si stima siano circa 50
milioni
La parola
taekwondo
scritta in Hangŭl
Etimologia
Nella lingua coreana, il termine taekwondo
si compone di tre sillabe: tae
("colpire/spezzare con i piedi"), kwon
("colpire con il pugno") e do
("arte", "disciplina", "metodo",
"cammino" o "via"). Così, "taekwondo"
può essere grossomodo tradotto con «la via dei pugni e dei calci».
Talvolta il nome è trascritto anche nelle forme tae
kwon do, taekwon-do o tae-kwon-do, ed è spesso
abbreviato in TKD.
Le cinture del taekwondo
In una disciplina marziale come il taekwondo sono
presenti dei gradi, rappresentati dal colore della cintura che si
indossa. Il colore delle cinture è associato a vari significati
legati alla crescita dell'allievo nel taekwondo: dalla purezza
dell'ingenuità alla cosciente impenetrabilità alla paura.
Bianca (10º kup): non
propriamente considerata come grado, in quanto tutti coloro che
iniziano a praticare il taekwon-do sono cinture bianche. Rappresenta
la base dalla quale partire e la volontà di apprendere.
Bianco-gialla(9º kup):
rappresenta l'ingenuità dell'allievo verso quest'arte.
Gialla (8º kup): rappresenta la
terra, dove la pianta (l'allievo) mette le sue radici.
Giallo-verde (7º kup): grado
intermedio tra la cintura gialla e la cintura verde.
Verde (6º kup): la pianta inizia
a germogliare. L'arte comincia a svilupparsi nell'allievo, che ha
imparato alcune tecniche.
Verde-blu (5º kup): grado
intermedio tra la cintura verde e la cintura blu.
Blu (4º kup): la pianta ormai è
cresciuta ed è rivolta verso il cielo, simbolo della cintura. Il
taekwondo, per l'allievo, diventa qualcosa di importante ed egli vi
progredisce.
Blu-rossa(3º kup): grado
intermedio tra la cintura blu e la cintura rossa.
Rossa (2º kup): rappresenta il
tramonto di una giornata, per l'allievo la fine di un tipo di
allenamento. La cintura rossa è anche un segnale di pericolo: le
tecniche possono diventare pericolose, è indispensabile
l'autocontrollo.
Rosso-nera (1º kup): grado
intermedio tra la cintura rossa e la cintura Nera. Generalmente il
periodo in cui tale grado viene indossato è più lungo rispetto
alle precedenti cinture colorate. Ciò permette la necessaria
maturazione mentale e tecnica per poter sostenere l'esame di
passaggio alla cintura Nera.
Nera (1º dan e successivi):
rappresenta la notte. Per l'allievo inizia un nuovo metodo di
allenamento sia fisico che mentale. Questo grado rappresenta anche
l'impenetrabilità alla paura, alle tentazioni e al male. Il colore
nero racchiude tutti i colori delle cinture precedenti. Un nuovo
punto di inizio. I dan sono 10, ma la difficoltà di ottenere
un dan aumenta considerevolmente con l'avanzare del grado.
Infatti, mentre fino al 4º dan ci si arriva sostenendo vari
esami di passaggio, dal 5º in poi ci si può arrivare "per
meriti conseguiti". L'ultimo dan, estremamente difficile
da ottenere, è la fine del lungo tragitto dell'atleta che ora ha
compiuto la massima saggezza nel campo del taekwondo.
Poom (1º - 2º - 3º): È un grado che
si ottiene se, pur avendo sostenuto gli esami per conseguire la
cintura nera (1º - 2º - 3º dan), non si ha l'età
necessaria ad indossare il relativo grado. Per il 1º dan è
necessario avere 14 anni, 16 anni per il 2º dan e 18 anni
per il 3º dan. La soglia minima d'età è istituita in
quanto per poter indossare la cintura nera e i successivi gradi è
necessaria una maturità mentale e spirituale, oltre che
tecnico-fisica. Una volta raggiunta l'età necessaria, il Poom si
converte automaticamente al corrispondente dan, diventando
così una cintura nera a tutti gli effetti.
-
Cintura |
Grado |
Immagine |
|
Cintura |
Grado |
Immagine |
Bianca |
10º kup |
|
|
Blu |
4º kup |
|
Bianco-gialla |
9º kup |
|
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Blu-rossa |
3º kup |
|
Gialla |
8º kup |
|
|
Rossa |
2º kup |
|
Giallo-verde |
7º kup |
|
|
Rosso-nera |
1º kup |
|
Verde |
6º kup |
|
|
Nera 1º poom |
1º poom |
|
Verde-blu |
5º kup |
|
|
Nera 1º dan |
1º dan |
|
Viene spesso fatta una netta distinzione tra le
cosiddette cinture colorate, cioè tutte le cinture precedenti
la nera e cinture nere, a prescindere dal dan. Ciò è
dovuto sia alla differenza di esperienza e maturità esistente e sia
per il diverso modo di conseguire la cintura: dal 1º dan in
poi, infatti, non si ottiene più la cintura mediante esami sociali
(cioè fatti all'interno della propria società), bensì di fronte ad
una commissione esterna su base regionale (per i primi 3 dan)
o nazionale (per i dan superiori al 3º). La successione dei
colori delle cinture e relativi significati sono identici nei due
stili, WTF e ITF. L'unica differenza sta nel tipo di cintura
utilizzato nei due stili per i gradi intermedi. Nella ITF, i gradi
intermedi vengono identificati tramite l'utilizzo di una striscia del
colore corrispondente al grado superiore applicata sull'estremità
sinistra, rispetto a chi indossa la cintura; la striscia è alta
circa 1 cm e ricopre da lato a lato la parte più stretta della
cintura ad un'altezza di circa 8–10 cm dall'estremità della
cintura. Nello stile WTF, la cintura dei gradi intermedi è divisa
cromaticamente in due campi, per tutta la lunghezza della cintura,
uno del colore del grado inferiore e una del colore del grado
superiore. Fa eccezione la cintura Rosso-Nera per la quale si
utilizza un sistema identico a quello dell'altro stile per non
confonderla con il grado Poom, che invece utilizza il sistema del
doppio colore come per gli altri gradi intermedi. Spesso comunque, il
sistema dello stile ITF, più tradizionale (e meno commerciale, in
quanto non costringe all'acquisto di una cintura nuova dopo ogni
esame), viene adottato anche nel taekwondo WTF. Per quanto riguarda
la cintura Nera, sulla cintura stessa vengono apposte delle tacchette
bianche o dorate, per distinguere i vari dan. Il numero di
tacchette da apporre è uguale al dan del proprio grado (per
esempio, un allievo 2º dan, avrà una cintura nera con due
tacchette). Per il 1º dan, solitamente non si appongono
tacchette. Lo stesso sistema è usato per distinguere il grado degli
allievi Poom.
I princìpi del taekwondo
La filosofia del taekwondo ha come fondamento
l'etica, la morale, le norme spirituali attraverso le quali gli
uomini possono vivere senza litigare.
Le parole stesse del generale Choi ci aiutano a
capire meglio: «spero sinceramente che attraverso il taekwondo ogni
uomo possa acquistare la forza sufficiente per arrivare ad essere il
guardiano della giustizia, opponendosi ai conflitti sociali e
coltivando lo spirito umano al livello più alto possibile. È con
questo spirito che mi sono dedicato all'arte del taekwondo per tutti
i popoli del mondo».
Il generale Choi stabilì la filosofia e i seguenti
principi come le basi del taekwondo e tutti gli studenti seri di
quest'arte li dovrebbero osservare e rispettare attraverso il loro
cammino sia nell'arte che nella vita.
I principi sono i seguenti:
Cortesia (Ye Ui): per dimostrare questo
principio e per rispettarlo bisogna:
lo studente deve cercare di mettere in pratica i
seguenti elementi di cortesia per costruire un carattere nobile;
promuovere lo spirito di concessioni reciproche;
vergognarsi dei propri vizi, rifiutando quelli
degli altri;
comportarsi educatamente;
incoraggiare il senso di giustizia e umanità;
riconoscere l'istruttore dallo studente,
l'anziano dal giovane;
rispettare i beni altrui;
agire con giustizia e con sincerità.
Integrità (Yom Chi): saper dire «sì ho
sbagliato», saper quindi ammettere i propri errori:
bisogna distinguere il corretto dallo sbagliato
e avere la consapevolezza, quando qualcosa è sbagliata, di sentirsi
colpevoli. Di seguito sono riportati alcuni modi di mancanza di
integrità.
Il maestro che disprezza se stesso e l'arte,
insegnando tecniche sbagliate ai suoi allievi per una mancanza di
conoscenza o di volontà.
L'istruttore che nasconde le sue tecniche
sbagliate, con il lusso della palestra e falsi apprezzamenti ai suoi
allievi.
Lo studente che ottiene un grado solo con scopo
egocentrico e per sentirsi più potente.
L'istruttore che insegna e promuove l'arte solo
ai fini materiali.
L'istruttore o lo studente le cui azioni sono
diverse dalle sue azioni.
Lo studente che si vergogna di chiedere aiuto ai
suoi minori in grado.
Perseveranza (In Nae)
Per raggiungere un obiettivo come può essere un'alta
graduazione o il perfezionamento tecnico, bisogna perseverare
costantemente. Uno dei più importanti segreti per diventare bravo
nel Taekwon-Do è saper affrontare le difficoltà con perseveranza.
Autocontrollo (Guk Gi)
Una persona che perde l'autocontrollo in un
combattimento ha un elevato rischio di perdere l'incontro. Bisogna
sempre rimanere concentrati e pensare accuratamente prima di agire.
Questo va tenuto a mente sia dentro che fuori il Dojang. Per strada,
ad esempio durante un'aggressione, è indispensabile sapersi
difendere mantenendo sempre l'autocontrollo e senza farsi prendere
dal panico.
Spirito Indomito (Baekjul Boolgool)
Si manifesta quando una persona affronta un grosso
problema utilizzando il suo coraggio e senza rinunciare ai suoi
principi. Uno studente di Taekwon-Do deve essere sempre modesto e
onesto.
Quindi nel classico ordine i principi sono, Cortesia,
integrità, perseveranza, autocontrollo e spirito indomito.
TerminologiaLe forme nel taekwondo
Le forme sono una serie di tecniche di braccia,
calci e passi codificati e rappresentano dei combattimenti con
avversari immaginari che attaccano da diverse direzioni.L'arte del
taekwondo viene svolta su un grande tappeto chiamato tatami e con una
tuta chiamata dobok
Nell'antico oriente vigeva una legge molto
simile a quella di Hammurabi: occhio per occhio, dente per dente.
Questa legge fu imposta anche quando la morte era accidentale. A
causa di essa il combattimento libero non si poté sviluppare e fu
proprio allora che l'allievo di arti marziali dovette inventarsi un
metodo per provare le sue vere capacità di combattente. Poiché non
poteva combattere con avversari reali cominciò ad inventarsene di
immaginari, mettendo in ogni movimento tutta la forza e la
convinzione possibile. La forma è infatti concepita come un
combattimento immaginario contro uno o più avversari e serve per
migliorare le proprie tecniche.
Agli inizi degli anni settanta l'Associazione
coreana di taekwondo (KTA - Korean Taekwondo Union) unifica le forme
del taekwondo in 17 poomse, che vengono ulteriormente riconosciuti
dalla Federazione mondiale di taekwondo (WTF). Attualmente le forme
vengono curate, codificate e aggiornate dal Kukkiwon, il quartier
generale del taekwondo mondiale.
Con la scissione della federazione internazionale
(ITF) le forme sono rimaste pressoché invariate, le differenze
fondamentali tra la ITF con a capo il maestro Tran Trieu Quan e la
ITF con a capo il legittimo successore del fondatore, il gran maestro
Choi Jung Hwa sono da ricercare nella variazione dei primi di alcuni
movimenti all'interno delle stesse il che ha creato una visione
differente delle suddette forme snaturando ciò che il generale Choi
codificò, mentre nel caso della federazione con a capo il figlio del
generale sono rimaste integre, senza variazioni di sorta, non avendo
la necessità di porre la propria impronta sul lavoro di un
illuminato delle arti marziali.
I benefici del taekwondo
Il taekwondo è un'arte marziale e sport da
combattimento che può essere accessibile a tutte le persone di tutte
le età. Può essere eseguito sia individualmente che insieme ad
altre persone. Questa arte può portare ad un miglioramento mentale,
con la concentrazione, e fisico, con un miglioramento della
circolazione sanguigna. La pratica di questo sport non porta
obbligatoriamente ad avere un fisico molto muscoloso ma aumenta la
massa muscolare. Scompare poi il tessuto adiposo. Il tipo di
movimento durante l'esecuzione dei calci, dei pugni e dello stesso
"Ki-Up" porta allo sforzo della parete addominale che viene
molto allenata. A differenza di quanto si possa credere, il taekwondo
non provoca nessun danno a livello articolare anzi, grazie alla
pratica costante e agli esercizi di "stretching", gambe e
braccia si abituano gradualmente allo sforzo proprio per evitare che
durante l'esecuzione di un calcio o anche di un semplice pugno, i
muscoli possano stirarsi. Proprio per questo, a praticare il
taekwondo non sono soltanto i giovani ma anche persone un po' più
avanti nell'età.
Il taekwondo nelle arti marziali miste
Diversi lottatori di arti marziali miste
utilizzano il taekwondo nel loro repertorio. Tra questi:
-
Juras Jurkowski
-
Anderson Silva
-
Bas Rutten
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Anthony Pettis
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Benson Henderson
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Jung Chan-Sung
-
Bart Palaszewski
-
Dan Cohen
-
Vitor Belfort
-
Cung Le
-
Mirko Filipović
-
Dan Hardy
-
Chris Lozano
-
Ed West
-
Zelg Galesic
Il taekwondo sul ring del K-1
Diversi atleti con un più o meno forte
background nel taekwondo hanno preso parte al prestigioso torneo K-1.
Tra questi:
-
Mirko Filipović
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Serkan Yilmaz
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Keiji Ozaki
-
Park Yong Soo
-
Hassan Hassrioui
-
Steve Vick
-
Ignacio Caplonch
-
Pierre Guennette
-
Stephen Tapilatu
-
Bren Foster
-
Raymond Daniels