L'imperatrice madre Cixi
(慈禧太后,
Cíxǐ tàihòu, Tze Hsi; Pechino, 29 novembre 1835 –
Pechino, 15 novembre 1908) è stata una concubina dell'imperatore
Xianfeng, madre dell'erede al trono e reggente dell'Impero, de
facto, per 47 anni: ebbe una grande influenza sulle vicende dello
Stato, dimostrando un forte e autoritario temperamento.
Imperatrice del palazzo occidentale
e imperatrice madre dopo la nascita di Tongzhi, Cixi esercitò più
volte la reggenza dell'impero cinese tra il 1861 ed il 1908, e in
particolare:
1861–1872 per suo figlio,
l'imperatore minorenne Tongzhi, fino al raggiungimento della
maturità;
1875–1889 per suo nipote, il
giovane imperatore Guangxu, fino al conseguimento della maggiore
età;
1898–1908, dopo aver fatto
incarcerare il nipote Guangxu in seguito ad un colpo di Stato.
Esercitò la reggenza formalmente con
l'imperatrice vedova Ci'an, seconda consorte di Xianfeng e
imperatrice del palazzo orientale (1861-1881).
Cixi è spesso conosciuta in Occidente
come imperatrice vedova (rango spettante, invece, a Ci'an,
seconda moglie dell'imperatore defunto), mentre il titolo giusto era
quello di imperatrice madre (generò l'unico figlio del
sovrano), come tutti i testi citati certificano.
Biografia
Cixi fu, dunque, un'importante
concubina dell'imperatore Xianfeng (咸丰皇帝).
Non appena quest'ultimo morì nel 1861, Cixi e l'imperatrice vedova
Ci'an (慈安太后) (1837-1881)
divennero reggenti al posto del figlio bambino dell'imperatore. Le
due imperatrici, consigliate dal fratello del defunto imperatore,
mantennero tale incarico fino al 1873, quando l'imperatore Tongzhi
(同治皇帝) raggiunse la
maggiore età.
Appena due anni dopo però Tongzhi morì
e Cixi violò la normale legge di successione nominando erede suo
nipote di tre anni. Le due imperatrici continuarono quindi ad
esercitare la reggenza fino alla morte di Ci'an, nel 1881, quando
Cixi divenne di fatto sovrana della Cina.
Quando l'imperatore Guangxu (光绪皇帝),
il nipote, raggiunse la maturità, Cixi si ritirò in campagna,
mantenendosi però costantemente informata grazie ad una rete di
spie. Dopo che la Cina fu sconfitta nella prima guerra
sino-giapponese (1894-1895), Guangxu attuò molte riforme, che ebbero
però vita breve (le cosiddette "riforme dei cento giorni"),
in quanto Cixi organizzò un colpo di Stato e riprese il potere come
reggente, confinando l'imperatore all'interno del palazzo.
L'anno seguente Cixi sostenne i
promotori della rivolta dei Boxer, di stampo conservatore e
antioccidentale. Quando le truppe straniere reagirono prendendo
Pechino ed entrando addirittura nella Città Proibita, Cixi accettò
le dure condizioni di pace. In seguito ella attuò le stesse riforme
da lei precedentemente osteggiate e continuò a regnare, seppur con
un potere decisamente indebolito, fino alla sua morte nel 1908.
L'imperatore prigioniero Guangxu morì quando Cixi si trovava sul
letto di morte, a quanto si dice per ordine dell'imperatrice.
Il potere effettivo di Cixi fu maggiore
di quello di un'altra grande regina a lei contemporanea, la regina
Vittoria. Cixi ebbe una fortissima influenza sugli affari di stato
anche nei periodi rimanenti in cui non esercitò di diritto la
reggenza, e fu di fatto imperatrice assoluta per 47 anni fino al
1908, anno della sua morte. Cixi è anche ricordata per il suo
patrocinio delle arti tra cui l'opera, e per aver fondato il giardino
zoologico di Pechino nel 1906.
Giovinezza
Le recenti biografie di Cixi affermano
di solito che era la figlia di Huizheng (惠征),
un mandarino manciù di basso grado appartenente al clan dei
Yehe-Nara (Yehonala) ed attivo nella provincia dello Shanxi prima e
di Anhui dopo. Sua madre, la moglie principale di Huizheng, si
chiamava Fuca ed apparteneva allo stesso clan manciù.
Per quanto riguarda il luogo esatto di
nascita di Cixi, si suppone che abbia vissuto gran parte della sua
giovinezza nell'Anhui, dopo un breve periodo nello Shanxi, per poi
trasferirsi a Pechino tra il tredicesimo ed il quindicesimo anno
d'età. Secondo i biografi, suo padre fu licenziato dai pubblici
uffici nel 1853 (a quell'epoca Cixi era già una concubina
all'interno della Città Proibita) a quanto pare per non aver
resistito alla ribellione Taiping nella provincia di Anhui e per aver
abbandonato il suo posto. Alcuni biografi sostengono addirittura che
suo padre venne decapitato per la sua diserzione.
Negli ultimi 20 anni, grazie alla
maggiore apertura della società cinese, sono emerse nuove storie.
Partendo da dichiarazioni effettuate da famiglie di agricoltori che
vivevano vicino alla città di Changzhi (长治)
nello Shanxi, il direttore dell'Ufficio di cronache locali della
città di Changzhi, Liu Qi (刘奇),
ha diretto una ricerca decennale i cui esiti sono stati pubblicati
nel 1999 in un libro dal titolo "Decifrando il mistero della
giovinezza di Cixi" (《揭开慈禧童年之谜》).
Basato su 38 elementi di prova raccolti dalle famiglie di agricoltori
locali così come da documenti storici, il lavoro è un contributo
clamoroso alla storia di Cixi che sfata anche molti luoghi comuni. La
ricerca di Liu Qi è stata ciononostante accolta e ritenuta accurata
da una parte significativa della comunità degli storici cinesi, ed
ha ottenuto il premio dell'Istituto di Ricerca Artistica della
Repubblica Popolare Cinese nel 1999.
In base alle scoperte di Liu Qi, Cixi
nacque nel 1835 nel villaggio di Xipo (西坡村),
ubicato all'interno della municipalità di Beicheng (北呈乡),
nella provincia di Changzhi (长治县),
che dipendeva dalla prefettura di Changzhi (长治市,
allora nota come 潞安府 o
prefettura di Lu'an) nella provincia dello Shanxi. Il villaggio di
Xipo si trova a circa 20 km dal centro di Changzhi. Sempre
secondo questo studio, Cixi nacque in una famiglia di contadini
cinesi han, la famiglia Wang, e venne chiamata Xiaoqian (il suo nome
completo fu quindi Wang Xiaoqian o 王小謙).
Ella rimase presto orfana di madre, ed a causa dell'estrema povertà
della famiglia la piccola Cixi venne venduta da suo padre all'età di
quattro anni a Song Siyuan (宋四元),
un contadino proveniente dal vicino paese di Shangqin (上秦村),
nella municipalità di Haojiazhuang (郝家庄乡),
nella provincia di Changzhi. La vendita di bambini era un fatto
comune tra le famiglie indigenti della Cina del XIX secolo.
Nella famiglia Song, Cixi ottenne un
nuovo nome, Ling'e, cosicché il suo nome completo divenne Song
Ling'e (宋齡娥). Cixi visse
con la famiglia Song fino all'adolescenza, finché un peggioramento
delle condizioni economiche della famiglia indussero il padre
adottivo Song Siyuan a vendere la bambina dodicenne al prefetto di
Lu'an, il mandarino di nome Huizheng sopra menzionato. Huizheng
acquistò la bambina per farne una serva domestica, ma ben presto la
bellezza di Cixi lo indusse ad adottarla, diventando parte del clan
Yehe-Nara. Cixi ottenne dalla nuova famiglia il nome di Yulan (玉蘭,
"orchidea di giada", abbreviato in Lanr o 蘭兒,
"orchidea"). Nelle occasioni formali divenne invece nota
come Dama Yehenara.
Nomi
Cixi ebbe diversi nomi nei differenti
periodi della sua vita, cosa che può ingenerare confusione (per non
parlare del fatto che numerosi suoi biografi occidentali non
conoscono il cinese e confondono a loro volta i nomi).
Il nome di Cixi alla nascita è tuttora
ignoto (vedasi la sezione precedente). Al momento del suo ingresso
nella Città Proibita, Cixi fu registrata come "Yehenara, figlia
di Huizheng" (惠征). Fu
quindi chiamata col nome del suo clan, gli Yehe-Nara, come era uso
per le ragazze manciù. Cixi fu una donna molto riservata e raramente
parlò della sua infanzia. Dopo essere salita al potere, l'intera sua
vita precedente all'ingresso a palazzo divenne un tabù, cosicché
ogni notizia riguardo al suo nome originale e alla sua giovinezza è
andata perduta.
Quando entrò per la prima volta nella
Città Proibita nel settembre 1851 (o giugno 1852, a seconda delle
fonti), Cixi divenne una concubina di quinto grado (貴人)
e le fu dato il nome Lan (蘭,
"orchidea"). Il suo nome completo fu quindi "concubina
di quinto grado Lan" (蘭貴人).
Alla fine di dicembre 1854 o all'inizio
di gennaio 1855 fu promossa a concubina di quarto grado (嬪)
e il suo nome fu mutato in Yi (懿,
"virtuosa"), cosicché il nome completo divenne "concubina
di quarto grado Yi" (懿嬪).
Il 27 aprile 1856 diede alla luce un figlio, l'unico discendente
dell'imperatore Xianfeng (l'imperatrice consorte non era riuscita a
generare un erede per l'imperatore), e fu immediatamente promossa a
"concubina di terzo grado Yi" (懿妃).
Nel febbraio 1857 fu elevata un'altra volta, a "concubina del
secondo grado Yi" (懿貴妃).
Verso la fine di agosto del 1861, in
seguito alla morte dell'imperatore Xianfeng, all'età di soli cinque
anni il figlio di Cixi divenne l'imperatore Tongzhi (il suo regno
iniziò ufficialmente nel 1862). Cixi ebbe il privilegio di essere
nominata "santa madre imperatrice vedova" (聖母皇太后),
pur non essendo stata l'imperatrice consorte quando l'imperatore
Xianfeng era vivo, solo in quanto era la madre biologica
dell'imperatore fanciullo Tongzhi. Le fu pure dato l'appellativo
onorifico Cixi (徽號, "materna
e fausta"). La precedente imperatrice consorte divenne invece
"imperatrice madre imperatrice vedova" (母后皇太后),
un titolo sovraordinato a Cixi, e le fu dato l'appellativo onorifico
Ci'an ("materna e tranquillizzante"). Dato che Cixi
dimorava nella parte occidentale della Città Proibita, venne
chiamata popolarmente "imperatrice del palazzo occidentale",
mentre Ci'an, che abitava la parte orientale, fu denominata
"imperatrice del palazzo orientale".
A partire dal 1861, in numerose
occasioni vennero attribuiti a Cixi nomi onorifici addizionali, come
era consuetudine per gli imperatori e le imperatrici. Alla sua morte
il suo nome ufficiale era "l'attuale santa madre imperatrice
madre Cixi Duanyou Kangyi Zhaoyu Zhuangcheng Shougong Qinxian Chongxi
dell'impero del Grande Qing" (大清國當今慈禧端佑康頤昭豫莊誠壽恭欽獻崇熙聖母皇太后),
abbreviabile in "l'attuale santa madre imperatrice madre
dell'impero del Grande Qing" (大清國當今聖母皇太后).
Allo stesso tempo, Cixi era altresì
appellata come "venerabile Buddha" (老佛爺,
letteralmente "Maestro vecchio Buddha"). Non si trattava di
un titolo appositamente confezionato per lei, come spesso
erroneamente sostenuto dai biografi occidentali, ma di un appellativo
ufficiale utilizzato per tutti gli imperatori della dinastia Qing,
che erano devoti buddhisti. Cixi amava essere trattata come se fosse
un uomo, ed insistette affinché i suoi sottomessi le rivolgessero la
parola usando parole riservate agli uomini. Quale sovrano di fatto
della Cina era riverita nelle occasioni ufficiali e secondo il
cerimoniale con la frase "lunga vita all'imperatrice vedova per
diecimila anni", usata convenzionalmente solo per gli imperatori
in quanto le imperatrici vedove normalmente dovevano accontentarsi di
un augurio di "mille anni di lunga vita".
Alla sua morte nel 1908, a Cixi fu
assegnato un nome postumo che fondeva i suoi nomi onorifici con altri
nuovi appositamente creati per l'occasione: "imperatrice Xiaoqin
Cixi Duanyou Kangyi Zhaoyu Zhuangcheng Shougong Qinxian Chongxi
Peitian Xingsheng Xian" (孝欽慈禧端佑康頤昭豫莊誠壽恭欽獻崇熙配天興聖顯皇后),
la cui forma abbreviata è "imperatrice Xiaoqin Xian"
(孝欽顯皇后). Il nome per
esteso è quello che ancora oggi è leggibile sulla tomba di Cixi.
La strada
verso il potere
La giovane Yehenara fu registrata dai
suoi genitori presso la corte imperiale, come era richiesto per tutte
le ragazze manciù dell'impero al fine di tenere elenchi di
potenziali concubine per l'imperatore. Nel settembre 1851 (o giugno
1852, a seconda delle fonti) venne convocata presso la Città
Proibita con altre conterranee per essere sottoposta ad una selezione
di concubine per il nuovo imperatore Xianfeng, sotto la supervisione
della concubina vedova Kangci (康慈皇貴太妃)
(1812-1855).
La giovane Yehenara fu una delle poche
ragazze selezionate da Kangci in quell'occasione. La concubina vedova
Kangci era tra le concubine superstiti del defunto imperatore
Daoguang la più alta in grado, e quindi la donna dallo status più
elevato nell'intera Città Proibita. Era la madre ufficiale, ancorché
non biologica, dell'imperatore Xianfeng. Nel 1840, alla morte della
madre biologica di Xianfeng, l'imperatrice Xiaoquan Cheng (孝全成皇后),
l'allora concubina di primo grado Jing (靜皇貴妃)
aveva allevato il ragazzo di 8 anni, e quando nel 1850 (alla morte
dell'imperatore Daoguang) quest'ultimo era divenuto l'imperatore
Xianfeng, ella era diventata la concubina vedova Kangci. Perciò ella
aveva l'incarico di selezionare l'imperatrice e le concubine
dell'imperatore Xianfeng. La concubina vedova Kangci era anche la
madre biologica del principe Gong (恭親王),
che avrebbe svolto un ruolo importante negli anni a venire.
Il 27 aprile 1856 Yehenara, allora
concubina del quarto grado Yi, diede alla luce un figlio, l'unico
dell'imperatore Xianfeng, che divenne l'erede al trono e in seguito
imperatore Tongzhi. Grazie a questo fausto evento lo status di
Yehenara all'interno della Città Proibita cambiò drasticamente, e
la concubina divenne la seconda donna in ordine di grado nel palazzo,
seconda solamente all'imperatrice consorte (più tardi nota col nome
di imperatrice vedova Ci'an).
Il 22 agosto 1861, all'indomani della
seconda guerra dell'oppio, l'imperatore Xianfeng morì presso il
palazzo di Rehe (熱河行宫)
nel Jehol (ora Chengde), 230 km a nordest di Pechino, dove la
corte imperiale si era ritirata. Il suo erede, il figlio della dama
Yehenara, aveva allora solo cinque anni. Nonostante molti ritengano
che Yehenara attuò un colpo di Stato per piazzare il proprio figlio
sul trono, in realtà una tale operazione sarebbe stata troppo ardua
da compiere a causa della complessità del cerimoniale della corte, e
a maggior ragione se intrapresa da una donna. Inoltre, quando
l'imperatore era sul letto di morte, per ordine dei suoi consiglieri
- soprattutto Su Shun - non gli era permesso di vedere nessun altro
all'infuori degli ufficiali.
Yehenara riuscì tuttavia ad entrare
nelle stanze dell'imperatore portandosi dietro il figlio di pochi
anni. Sperando che l'imperatore passasse a nominare il proprio erede
(secondo la tradizione manciù il diritto a regnare sorgeva per
investitura e non per primogenitura), Yehenara piazzò il figlio a
lato del padre e chiese quale sarebbe stato il prossimo imperatore;
l'imperatore morente nominò quindi prossimo imperatore il figlio e
reggenti le due madri. Gli ufficiali udirono l'investitura a reggenti
delle madri, ma Su Shun trattenne uno dei sigilli imperiali e diede
l'altro alle imperatrici. Per i successivi mesi Su fu osteggiato
dalle imperatrici, che erano consigliate dal principe Kung. Ad un
certo punto Su ordinò la sospensione degli alimenti per gli
appartamenti delle sovrane per quattro giorni, ma quando tutto fu
passato le imperatrici lo fecero incarcerare e decapitare. Da questo
momento Yehenara si fece chiamare imperatrice madre Cixi, diventando
coreggente assieme all'imperatrice vedova Ci'an, quest'ultima molto
meno politicamente coinvolta. Le due donne governarono letteralmente
da dietro le quinte, in quanto il cerimoniale prevedeva che le
reggenti, ambedue donne, presenziassero alle udienze imperiali dietro
una tenda. Cixi governò da quel momento in poi la Cina per lunghi
periodi dal 1861 al 1908.
La
reggenza sotto Tongzhi
Per i successivi 47 anni fino alla sua
morte nel 1908 Cixi assunse la reggenza dell'impero del Grande Qing,
assieme alla coreggente Ci'an, prima durante la minore età
dell'imperatore Tongzhi, poi durante la minore età dell'imperatore
Guangxu in seguito alla prematura scomparsa di Tongzhi nel gennaio
1875. Nonostante Ci'an fosse in teoria sovraordinata a lei, Cixi fu
l'effettiva governante della Cina. Ci'an intervenne raramente in
questioni politiche, ma manifestò la sua volontà con interferenze
nella politica di Cixi nel 1869. Il temutissimo grande eunuco della
corte imperiale An Dehai (安德海),
stretto confidente di Cixi e suo inviato nella Cina meridionale,
imperversò nel frattempo per la provincia dello Shandong, estorcendo
denaro dalla popolazione. La faccenda destò grande scalpore quando
fu denunciata a corte dal governatore dello Shandong, e per ordine di
Ci'an il grande eunuco fu giustiziato. L'esecuzione di quella che era
stata la figura di maggior potere presso la corte imperiale fino a
quel momento fu fortemente deprecata da Cixi. L'imperatrice aveva,
però, un fedelissimo consigliere che colmò di onori e importanti
cariche, il cugino, generale e statista Ronglu (1836-1903).
La maggioranza della popolazione cinese
odierna considerava Cixi come una donna ambiziosa e assetata di
potere, che teneva in pugno l'ingenua Ci'an governando di fatto come
monarca assoluta. Tuttavia alcuni storici hanno scoperto una realtà
molto differente, ossia che Cixi fu una donna intelligente e risoluta
che fu sempre pronta a sacrificarsi per fronteggiare le complesse
problematiche della Cina dell'epoca, mentre Ci'an avrebbe preferito
indulgere in una vita di comodità e piaceri all'interno della Città
Proibita, disinteressandosi delle responsabilità di governo. Come
spesso accade, la verità probabilmente risiede nel mezzo di queste
valutazioni antitetiche.
La
conquista del potere assoluto
L'imperatrice vedova Ci'an morì
improvvisamente l'8 aprile 1881 durante un'udienza a corte. Le voci
secondo cui la sua improvvisa morte dopo una vita in perfetta salute
fu dovuta ad avvelenamento da parte di Cixi sono sorte oltre 60 anni
dopo l'evento. A quel tempo Cixi giaceva inoltre malata, con una
patologia epatica che la costrinse a letto per due anni. Ad ogni modo
la morte dell'imperatrice vedova Ci'an rese l'imperatrice Cixi unica
reggente e unica titolare del potere assoluto.
La crisi con
Guangxu
Il raggiungimento dei diciassette anni
di età di Guangxu avrebbe determinato la decadenza di Cixi dai
propri poteri. Il primo principe Chun tuttavia insistette che Cixi
proseguisse con la reggenza.
Sguardo d'insieme sulla politica
Pur mirando ad un rafforzamento della
Cina attraverso una debole e regionalizzata crescita industriale e
militare, Cixi si oppose ad ogni tentativo di modernizzazione
politica, mettendo in atto un colpo di Stato il 21 settembre 1898 per
neutralizzare la cosiddetta "riforma dei cento giorni"
intrapresa dall'imperatore Guangxu. Del pari si oppose alla creazione
di un esercito e di una marina nazionali.
Il contributo di Cixi alla crescita
cinese fu alquanto contraddittorio. Mentre sostenne la
modernizzazione economica e militare, approvando la costruzione di
ferrovie ed industrie ed incoraggiando l'uso di armi e tattiche
occidentali, per il suo 60º compleanno (1895) fu anche capace di
spendere in festeggiamenti l'astronomica cifra di 30 milioni di tael
d'argento, che in teoria erano destinati alla costruzione di dieci
nuove navi da guerra. Il fatto fu ancor più sconsiderato se si
considera che nella prima guerra sino-giapponese del 1894 la marina
cinese aveva appena perso gran parte del proprio naviglio da guerra e
necessitava di rimpiazzi urgenti.
Nel 1900, il sostegno di Cixi allo
sviluppo cinese fu posto nuovamente in discussione quando la rivolta
antioccidentale dei Boxer scoppiò nel nord del paese. Mirando a
preservare i valori cinesi tradizionali, Cixi sposò con un
comunicato ufficiale la causa dei ribelli. La reazione occidentale
non si fece attendere e nel giro di breve tempo un'alleanza di otto
nazioni intraprese una spedizione in Cina, dove ebbe facilmente
ragione del mal equipaggiato esercito cinese. Le truppe occidentali
marciarono su Pechino ed entrarono addirittura nella Città Proibita,
mentre Cixi fuggiva dalla città travestita da contadina. Le potenze
europee imposero quindi un trattato umiliante alla Cina, ponendo le
basi di una presenza militare internazionale nel paese e stabilendo
un risarcimento di 67 milioni di sterline, che non fu mai del tutto
pagato.
Cixi morì il 15 novembre 1908, un
giorno dopo aver nominato Puyi nuovo imperatore della dinastia Qing.
La tomba di Cixi
L'imperatrice Cixi è stata sepolta tra
le Tombe Qing orientali (清東陵),
125 km ad est di Pechino, nel complesso funerario di
Dingdongling (定東陵,
letteralmente "tombe ad est della tomba Dingling") assieme
all'imperatrice vedova Ci'an. Più precisamente, Ci'an riposa nel
Puxiangyu Dingdongling (普祥峪定東陵,
letteralmente "tomba ad est della tomba Dingling nella valle del
largo buon auspicio"), mentre Cixi fece costruire per sé il ben
maggiore Putuoyu Dingdongling (菩陀峪定東陵)
(letteralmente "tomba ad est della tomba Dingling nella valle di
Putuo").
La tomba Dingling (letteralmente: la
"tomba della quiete") è la tomba dell'imperatore Xianfeng,
il marito di Ci'an e Cixi, che è ubicata effettivamente ad ovest del
Dingdongling. La Valle di Putuo deve il suo nome al Monte Putuo, ai
piedi del quale il Dingdongling è ubicato.
Cixi, insoddisfatta della sua tomba, ne
ordinò la distruzione e riedificazione nel 1895. La nuova tomba è
un imponente e lussuoso complesso di templi, porte e padiglioni
ricoperti di foglie d'oro e di ornamenti pensili d'oro e di bronzo:
un grande e decorato torrione rende solenne l'insieme.
Nel luglio 1928, la tomba di Cixi fu
occupata dal signore della guerra e generale del Kuomintang Sun
Dianying (孫殿英) e dal suo
esercito, che spogliò sistematicamente il complesso dei suoi
preziosi ornamenti. L'ingresso al sepolcro fu aperto con la dinamite
e la tomba venne scoperchiata; la salma di Cixi (che si dice sia
stata trovata intatta) fu rovesciata sul suolo e la tomba venne
depredata di tutti i gioielli in essa contenuti, tra cui una grossa
perla che - in ossequio alla tradizione cinese - era stata posta in
bocca a Cixi per impedirne la decomposizione. Si dice che la grande
perla sulla corona di Cixi sia stata regalata da Sun Dianying al
leader del Kuomintang Chiang Kai-shek e che sia finita ad ornare le
scarpe di gala della moglie di quest'ultimo, Soong May-ling.
Dopo il 1949 il complesso della tomba
di Cixi è stato restaurato dalla Repubblica Popolare Cinese e rimane
ancora oggi una delle più maestose tombe imperiali cinesi.
Giudizio storico
L'opinione tradizionale è che Cixi fu
una dispotica regnante che si aggrappò sempre più fermamente al
potere imperiale man mano che questo declinava. Tre anni dopo la sua
morte, la dinastia Qing fu rovesciata dalla rivoluzione Xinhai.
Tuttavia alcuni autori, come Sterling
Seagrave nella sua biografia "The Dragon Lady",
offrono una visione più positiva di Cixi, sostenendo che sia stata
oggetto di malignità e che a ben vedere le sue azioni furono
ragionevoli risposte ai problemi che in quel tempo la Cina stava
affrontando. Un altro ritratto benigno può essere trovato nel
romanzo storico di Anchee Min "Empress Orchid"
(2004).
Il lavoro televisivo "Verso la
Repubblica" (走向共和),
prodotto dalla rete di stato cinese, ha rappresentato Cixi (seppure
con alcune riserve) come una governante capace, fatto sensazionale
nella storia dell'emittente della Repubblica Popolare Cinese,
nonostante le idee di Cixi fossero pacificamente conservatrici. Nel
considerare la sua nomea di despota va in ogni caso preso in
considerazione che la tradizionale e diffusa mentalità confuciana di
allora trattava con diffidenza le donne ed in particolare le donne
dotate di potere (un trattamento non dissimile fu riservato
all'imperatrice Wu della dinastia Tang).
Il romanzo "Imperial Woman"
di Pearl S. Buck racconta la vita dell'imperatrice madre dal momento
della sua selezione come concubina a poco prima della sua morte. Cixi
è caratterizzata come una donna risoluta e motivata, alla difesa dei
tradizionali modi di vita e di governo e in lotta con i cambiamenti
introdotti dagli occidentali. Le azioni intraprese da Cixi per conto
dei due imperatori bambini da lei cresciuti e le azioni di lei
proprie sono tutte intese per il bene della sua gente e del suo
paese.
Katherine Carl, una pittrice che
trascorse dieci mesi a palazzo con l'imperatrice Cixi nel 1903 e che
raffigurò quest'ultima per l'esposizione di St. Louis, scrisse un
libro sulla sua esperienza ("With the Empress Dowager",
pubblicato nel 1905). Nell'introduzione al libro, Carl racconta di
aver scritto il libro perché "subito dopo essere tornata in
America, avevo sentito e letto continuamente nei giornali asserzioni
a me attribuite che in realtà non avevo mai pronunciato."
Nel suo libro Carl descrisse
l'imperatrice Cixi come una donna gentile e premurosa. Cixi era
furba, ma aveva una grande presenza, charme e una grazia nei
movimenti che la rendevano "insolitamente attraente." Cixi
adorava i cani ed aveva un canile curato da eunuchi nel Palazzo
d'Estate, dove vivevano "alcuni magnifici esemplari di carlini
pechinesi e una specie di skye terrier." Non amava i gatti, ed
alcuni eunuchi che ne possedevano alcuni dovettero ingabbiarli per
evitare che si avvicinassero all'imperatrice. Cixi apprezzava invece
i fiori ed il personale del Palazzo d'Estate ornava costantemente le
stanze e i cortili con fiori freschi recisi.
L'imperatrice amava la lealtà e la
praticava con il suo seguito. Nel descrivere il personale di palazzo
Carl scrive: "tra questi c'è una donna cinese che ha curato Sua
Maestà attraverso una lunga infermità, per circa 25 anni, e le ha
salvato la vita dandole da bere il suo latte materno. Sua Maestà,
che non dimentica mai un favore, ha sempre tenuto questa donna a
palazzo. Essendo cinese, le avevano fasciato i piedi. Sua Maestà,
che non può sopportare di vederli neppure, glieli fece liberare e
curare, fino a che ha ripreso a camminare comodamente. Sua Maestà ha
educato il di lei figlio, che era un infante all'epoca della sua
malattia ed al quale aveva sottratto un po' del nutrimento. Questo
ragazzo è già segretario in un buon yamen (ufficio di governo)."
Lo scritto dimostra l'autentico interesse della sovrana verso i suoi
sottoposti.
Cixi amava stare in barca sul lago del
Palazzo d'Estate, passeggiare (o meglio farsi portare in portantina
dagli eunuchi) attraverso i giardini e prati del palazzo ed assistere
a rappresentazioni liriche nell'opera del Palazzo d'Estate. Cixi
fumava pipe ad acqua cinesi così come sigarette europee, attraverso
un bocchino. A 69 anni d'età Cixi era in una forma sufficientemente
buona al punto che durante una visita dell'opera di palazzo assieme a
Carl ella "salì le ripide e difficili scale con maggior
facilità e leggiadria di me, che eppure portavo comode scarpe
europee, mentre lei doveva camminare sulla suola manciù di 15
centimetri come se fosse davvero sui trampoli."
Si dice che Cixi abbia inventato il
gioco da tavola "Otto fate viaggiano sul mare", che è
ancor oggi noto col nome di "scacchi delle otto fate".
Un film chiamato "Amante
dell'ultima imperatrice" (慈禧秘密生活),
girato nel 1995, si incentra sul suo cammino verso il governo
dell'impero. Nel film di Bertolucci "L'ultimo imperatore"
Cixi appare ormai anziana, sul letto di morte, quando incontra il
piccolo erede Pu Yi, di soli tre anni. Alla sua morte le viene
inserita in bocca una perla nera. Nel cartone francese "Gemelli
nel segno del destino" Cixi, rappresentata come una tiranna
desiderosa di conservare il potere, è l'antagonista principale della
serie (seppur non interagisca mai con i protagonisti, il cui ruolo di
persecutore è lasciato all'enuco Po Dung). Alla fine dell'opera, a
seguito di una rivolta popolare, viene costretta a rifugiarsi nel
Palazzo d'Estate, mentre il popolo occupa la Città Proibita.