martedì 16 luglio 2019

Lotta svizzera

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La lotta svizzera (in tedesco: Schwingen, in francese: lutte suisse) è una variante della lotta praticata in Svizzera. Assieme allo hornussen e al lancio della pietra di Unspunnen, è uno sport diffuso soprattutto nella Svizzera germanofona.

Storia

Le origini della lotta svizzera non sono chiare. Una rappresentazione risalente al Quattrocento, che si trova nella cattedrale di Losanna, mostra già il particolare modo di afferrare l'avversario. Nella Svizzera centrale, soprattutto nella zona alpina, lo "Hosenlupf" era una tappa obbligata delle festività. In numerose feste di paese si combatteva per un paio di pantaloni, una pecora o altri premi in natura, sebbene ciò che contasse di più era la fama acquisita alla vittoria.
La lotta svizzera fu riportata in auge in occasione della prima festa di tradizioni alpine tenutasi a Unspunnen nel 1805, a un'epoca pertanto in cui la Svizzera si trovava sotto il dominio francese: uno dei motivi all'origine di questa manifestazione fu la volontà di risvegliare il nazionalismo elvetico.
Verso la fine dell'Ottocento memorabili feste di lotta svizzera e la vivace attività di insegnanti di ginnastica portarono questo sport anche nelle città. È così che una lotta inizialmente praticata da pastori e contadini si trasformò in vero e proprio sport nazionale, presente in tutti gli strati della popolazione. L'Associazione federale di lotta svizzera, fondata nel 1895, organizzò le sue attività integrando varianti regionali, contribuendo ad elevare il livello medio con corsi e materiale didattico e sancendo le regole di gioco.
Malgrado questa espansione, la lotta svizzera resta uno sport praticato soprattutto in regioni contadine della Svizzera germanofona.

Svolgimento degli incontri

La lotta si svolge su un'area di forma circolare, dal diametro compreso tra 7 e 14 metri, cosparsa di segatura. I combattenti portano, sopra i loro vestiti abituali, dei pantaloni corti di juta. Dell'avversario possono afferrare esclusivamente questi pantaloni. Vincono quando riescono a sbilanciare l'avversario e a farlo cadere con entrambe le spalle nella segatura (continuando ad afferrare, con una mano almeno, i pantaloni). Esistono diverse tecniche (dai nomi in svizzero tedesco, quali "Kurz", "Übersprung", "Brienzer", "Hüfter", "Buur" o "Wyberhaagge"). È tradizione che, al termine del combattimento, il vincitore pulisca dalla segature le spalle dell'avversario con qualche pacca.
L'incontro è arbitrato da tre persone, una delle quali si trova di volta in volta nell'area di combattimento assieme ai lottatori. Esse valutano l'incontro attribuendo dei punti (fino a un massimo di 10 per un "Plattwurf"). In caso di incontro pari, il lottatore più attivo riceve il numero più elevato di punti.
Durante un incontro di lotta (ted. "Schwingfest"), ogni lottatore combatte sei incontri (in occasione della Festa della lotta svizzera e delle tradizioni alpigiane fino a otto); i due lottatori che, dopo cinque incontri, hanno raccolto il numero maggiore di punti (sette in occasione della Festa precitata) accedono alla fase finale.
Non esistono classi di peso.

Tradizioni

La lotta svizzera è tradizionalmente uno sport maschile. I "re della lotta" (ted. "Schwingerkönige") sono molto conosciuti e diventano delle celebrità a livello locale. Le donne provano da qualche anno a farsi avanti in un mondo loro chiaramente ostile (nel 1992 è stata fondata un'associazione di lotta svizzera femminile).
I lottatori non sono sportivi professionisti, e di norma praticano mestieri che richiedono una certa forza fisica, quali ad es. casaro, macellaio oppure contadino. Secondo gli usi svizzeri, sono sovente chiamati, nell'ordine, per cognome e per nome (ad es. Grab Martin o Abderhalden Jörg).
I Sennenschwinger (membri di un'associazione di sola lotta svizzera) si riconoscono da pantaloni scuri e da una camicia colorata, di solito azzurra e senza collo (tipica dei mestieri dell'alpe), mentre i Turnerschwinger (membri di un'associazione di ginnastica in cui si praticano anche altri sport) portano lunghi pantaloni bianchi e una camicia dello stesso colore.
Durante gli incontri di lotta svizzera, pubblicità e sponsoring non sono usuali, al contrario. I lottatori di successo non ricevono premi in denaro, ma in natura: bestiame, campanacci, mobili e così via. Nel caso di più recenti incontri di grande affluenza sono stati distribuiti per la prima volta anche premi in denaro. La pubblicità si fa evidentemente al momento in cui viene nominata la persona o l'azienda che ha messo a disposizione un determinato premio. Va poi detto che i premi possono poi essere rivenduti, talvolta a somme interessanti (soprattutto nel caso di bestiame di una certa taglia).
I migliori lottatori di un incontro ricevono la corona (ted. Kranz), diventando così "Kranzschwinger". Il trofeo più ambito è la corona della Festa della lotta svizzera e delle tradizioni alpigiane.

Diverse feste della lotta

A livello regionale e cantonale, i tornei di lotta si svolgono all'aperto, dall'inizio dell'estate fino in autunno.
La più importante è la Festa della lotta svizzera e delle tradizioni alpigiane, che si tiene ogni 3 anni. L'ultima ha avuto luogo nell'agosto del 2010 a Frauenfeld. Il vincitore è proclamato re (ted. "Schwingerkönig") e riceve il cosiddetto "muni", ossia un toro.
Occasioni speciali sono anche la festa di Unspunnen, nei pressi di Interlaken, e quella di Kilchberg, presso Zurigo. Entrambe si tengono solo una volta ogni sei anni.
I tornei che si svolgono nelle Alpi, ad esempio quello del Brünig, quello del Rigi, o quello della Schwägalp, sono feste che attirano migliaia di persone.

I migliori lottatori

Tra i migliori lottatori figurano Hans Stucki, re nel 1900, 1902 e 1905, Ruedi Hunsperger (1966, 1969 e 1974) e Jörg Abderhalden (1998, 2004 e 2007), eletto “svizzero dell'anno” nel gennaio del 2008.
Il lottatore attualmente più forte è Jörg Abderhalden. Martin Grab è il suo principale avversario; questi lo ha infatti battuto nel 2006 in occasione dell'attesissima festa di Unspunnen. Un altro lottatore molto forte è il compagno di squadra di Abderhalden, Arnold "Nöldi" Forrer, coronato nel 2001 a Nyon.

lunedì 15 luglio 2019

Gotai

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Gotai è una pratica culturale giapponese riguardo alla conservazione del corpo ed ha le proprie radici nel Confucianesimo. Essa implica che il benessere dell'anima sia possibile solo se il corpo è perfettamente conservato sia in vita che morte e anche la minima alterazione del corpo potrebbe influenzare o danneggiare irrimediabilmente un'essenza.
Questa filosofia ha condizionato molto la mentalità dei Giapponesi, i quali preferirebbero evitare di sottoporsi a chirurgia plastica pur di non alterare l'equilibrio spirituale-carnale.

domenica 14 luglio 2019

Hachikō

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Hachikō (ハチ公) (Ōdate, 10 novembre 1923 – Shibuya, 8 marzo 1935) fu un cane di razza Akita, divenuto famoso per la sua enorme fedeltà nei confronti del suo padrone, il professor Hidesaburō Ueno. Dopo la morte improvvisa di Ueno, il cane si recò ogni giorno, per quasi dieci anni, ad attenderlo, invano, alla stazione di Shibuya, dove l'uomo prendeva abitualmente il treno per recarsi al lavoro.
La vicenda ebbe un enorme riscontro nell'opinione pubblica dell'epoca e ben presto Hachikō divenne, in Giappone, un emblema di affetto e lealtà. Nel 1935, al fedele animale fu dedicata una statua e, negli anni, la sua storia divenne il soggetto di film e di alcuni libri. Conosciuto anche come Chūken Hachikō (忠犬 ハチ公, letteralmente cane fedele Hachikō), il suo vero nome era solo Hachi, che in giapponese significa "otto", numero considerato beneaugurante (il suffisso "kō" è usato come vezzeggiativo).

Storia

Hachikō nacque in una fattoria di Ōdate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre 1923. Era un esemplare maschio di Akita Inu bianco. All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburō Ueno, professore presso il dipartimento agricolo dell'Università Imperiale di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Il professor Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, ogni mattina si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare al lavoro prendendo il treno. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e, quando il professore rientrava dalla giornata lavorativa, ritornava alla stazione ad aspettarlo.
Il 21 maggio 1925 Ueno morì improvvisamente, stroncato da un ictus mentre era all'università, durante una lezione. Hachikō, come ogni giorno, si presentò alla stazione alle cinque del pomeriggio (orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non si fece vedere. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi. Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo.
Con il passare del tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachikō; molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo e poterlo accarezzare, mentre attendeva invano il padrone. Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione nel momento in cui il suo defunto padrone sarebbe dovuto arrivare. Nell'aprile 1934, venne realizzata, per opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze, posta alla stazione di Shibuya; un'altra simile venne eretta a Ōdate, la sua città natale; lo stesso cane fu presente all'inaugurazione.
L'8 marzo 1935 Hachikō morì di filariasi, all'età di undici anni, dopo aver atteso ininterrottamente per ben nove anni il ritorno del suo padrone. Ritrovato in una strada di Shibuya, la sua morte impietosì la comunità nipponica; la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto nazionale per ricordare il suo reiterato gesto di fedeltà nei confronti del padrone.
Durante la seconda guerra mondiale il governo giapponese, necessitando di quantità ingenti di metalli per costruire le armi, ordinò di usare anche quello della statua di Hachikō. Nel 1948, tre anni dopo la fine del conflitto, Takeshi Ando, figlio di Teru, ricevette la commissione di scolpire una nuova statua raffigurante il cane, sempre nello stesso posto di quella precedente. Nonostante il corpo di Hachikō sia stato preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza, situato a nord-ovest della stazione, alcune sue ossa sono sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno. L'8 marzo di ogni anno, anniversario della morte del fedele cane, in Giappone, viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachikō, alla quale partecipano vari amanti dei cani che portano il loro omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione. Inoltre, una delle cinque uscite della stazione di Shibuya è denominata "Hachikō-guchi" ('ingresso Hachikō') in suo onore.

Hachikō nei media

Sulla commovente storia di Hachikō nel 1987 è stato tratto un film, Hachikō Monogatari (ハチ公物語; letteralmente «la storia di Hachiko»), diretto da Seijirō Kōyama, che racconta la storia del cane dalla nascita sino alla morte, immaginando un'ipotetica riunione spirituale con il padrone. Il film ebbe grande successo commerciale, e fu decisivo per la fortuna dello studio cinematografico giapponese Shochiku Kinema Kenkyû-jo.
Nel 2009 è stato prodotto un remake: Hachiko - Il tuo migliore amico, diretto da Lasse Hallström che narra del vincolo di amicizia tra Hachikō ed un professore degli Stati Uniti, praticamente seguendo lo stesso filo narrativo. In questo film, Hachiko è interpretato da due cani di razza Akita Inu: Chico e Forrest. Ma all'inizio del film, è interpretato da un cucciolo di Shiba Inu di nome Leyla.
La storia di Hachikō ha avuto lungamente eco anche nella letteratura, comparendo soprattutto in racconti per bambini: fra questi, si citano Hachikō: The True Story of a Loyal Dog, scritto da Pamela S. Turner e illustrato da Yan Nascimbene, Hachiko Waits di Lesléa Newman e infine Taka-chan and I: A Dog's Journey to Japan.

sabato 13 luglio 2019

Zhang Liao

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Zhang Liao (169 – 222) è stato un ufficiale cinese Wei che prima combatté diverse battaglie sotto Lu Bu e, dopo la sua morte, servì sotto Cao Cao.
Durante la difesa di He Fei riuscì a respingere oltre 10.000 uomini Wu con soli 800 uomini. La leggenda vuole che fosse tanto temuto che i bambini smettevano di piangere al suo apparire. Venne promosso Capo dei Cinque Generali Wei.

venerdì 12 luglio 2019

Xu Zhu

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Xu Zhu (... – ...) è stato un militare cinese, ufficiale Wei all'epoca della dinastia Han e dei Tre Regni nell'antica Cina.
Di stazza enorme, tanto alto quanto grosso, fu la guardia del corpo del potente signore Cao Cao. Temibile in battaglia quanto il grande Dian Wei. Di solito e un uomo normale e distratto, ma si trasforma sul campo di battaglia, dove combatte con la fierezza di una tigre: da ciò il suo soprannome di Tigre Pazza.

giovedì 11 luglio 2019

Jeet Kune Do

Sifu Bruce Lee

"L'arte del Jeet Kune Do è semplicemente l'arte di semplificare, il Jeet Kune Do evita il superficiale, penetra nel complesso, va al cuore del problema e individua i fattori chiave."


Molte affermazioni sono state fatte nel corso degli anni per quanto riguarda la corretta definizione dell'arte di Bruce Lee, il Jeet Kune Do. Per alcuni si tratta di un processo di "cambiamento", altri lo vedono solo come una forma di Wing Chun "modificato". Molti riconoscono al Jeet Kune Do di essere semplicemente una miscela di diversi elementi presi da numerosi stili di combattimento, il tutto combinato nella speranza, che in una fase successiva, qualcosa di significativo possa formare ulteriormente il praticante.
Tuttavia ...
Non c'è che una definizione del Jeet Kune Do (Come dichiarato dal Jun Fan Jeet Kune Do Nucleus) ... Il "Jeet Kune Do è l'intero corpo di conoscenze tecniche (fisiche, scientifiche) e filosofiche (mentale, sociale e spirituale) che furono studiate e insegnate da Bruce Lee durante la sua vita. Interessa solo ed esclusivamente l'evoluzione personale di Bruce Lee e il suo processo alla scoperta di sé stesso attraverso le Arti Marziali, come sostenuto da egli stesso per iscritto (documenti personali e biblioteca) e ricordi orali (da quegli studenti che hanno trascorso del tempo con e / o studiato sotto di lui). "
Viene comunque fatta una distinzione tra questo corpo di lavoro (Jun Fan Jeet Kune Do), e il processo personale del singolo studente alla scoperta di sé attraverso l'arte marziale, ogni studente è lasciato libero di utilizzare tutti, alcuni o nessuno degli insegnamenti di Bruce Lee per evolversi. Il Jeet Kune Do ti accetta come sei e non ti impone restrizioni o "modi" per fare le cose - Deve essere una fonte di ispirazione e di gioia per coloro che possiedono un interesse per il lavoro di Bruce Lee, e il punto di vista marziale che ha creato.
Il Jeet Kune Do dovrebbe essere considerato come la "radice" che è stata fondata da Bruce Lee, e non il fine ultimo di ogni professionista, in quanto gli studenti sono tenuti a modificare, aggiungere ed eliminare tutti gli aspetti del Jeet Kune Do fino a quando non sviluppano qualcosa che sia inequivocabilmente proprio (è l'individuo che diventa, attraverso questo processo di auto-scoperta, il migliore insegnante di sè stesso).
Con questa spiegazione ancora fresca nella vostra mente vi esorto a continuare la lettura di questo post - spero che le mie spiegazioni e le idee che espongo su questa meravigliosa arte e la filosofia possano rivelarsi utili e illuminanti.

L'arte del Jeet Kune Do

Questo è il mio piccolo contributo, una breve introduzione all'arte del Jeet Kune Do. Anche se non ho mai avuto l'opportunità di incontrare Sifu Bruce Lee, io continuo a sentirmi in debito con lui per i cambiamenti che la sua arte e filosofia hanno portato nella mia vita - mi ha cambiato mentalmente, fisicamente e spiritualmente. Spero che questo breve post vi faccia venire voglia di esplorare tutti gli aspetti di quest'arte interessante, e che la usiate come mezzo di scoperta di voi stessi ...
Sviluppando un nuovo modo di vivere!
Per cominciare, il Jeet Kune Do (JKD abbreviato d'ora in poi) significa "La via del pugno che intercetta" si tratta di uno dei più popolari e discussi (per la comprensione che ogni persona ne dà e per le applicazioni che possono essere diverse da istruttore a istruttore) stili di arti marziali praticati oggi.
Ci sono due scuole di pensiero, oggi ... il Jun Fan / JKD e i praticanti del JKD Concepts. Il Jun Fan / JKD si concentra sugli insegnamenti originali di Bruce Lee, metodi di allenamento e combattimento, mentre i praticanti dei Concetti del JKD usano le idee e le teorie di Bruce Lee per esplorare e aggiungere tecniche da altre arti marziali per la loro formazione - Qualunque sia la forma di JKD che si sceglie di seguire, tocca a te trovare la tua verità nell'arte del Jeet Kune Do!
Bene, vi chiederete ....
Quali sono le principali teorie, i principi e le tecniche coinvolte? Qual'è la struttura di questo metodo? Quali metodi di addestramento sono utilizzati? Come posso essere coinvolto nel processo di apprendimento? ....
Mi occuperò in dettaglio a breve di questi argomenti.
Anche se il Wing Chun, è una forma di arte marziale del sud della Cina ben definita e a sé stante, rimane comunque il nucleo del sistema del JKD, la scherma occidentale con i suoi movimenti non telegrafici, il gioco di gambe della boxe così come le teorie sull'attacco e la difesa sono state poi incorporate da altri stili. A Bruce Lee piaceva il modo in cui i pugili combattevano e così i meccanismi del corpo, il gioco di gambe e tutte le tattiche evasive furono prelevate dalla boxe e incorporate nel suo sistema il JKD.
Bruce Lee, fece una sistematica ricerca sui diversi metodi di tirare i calci, fino a quando affinò il suo modo unico di calciare - molto veloce e molto diretto! E' quindi corretto dire che il JKD consiste principalmente di Wing Chun, scherma, boxe e in un certo senso il modo unico di Bruce di tirare i calci.
Imparare l'arte del JKD è come mettere insieme un puzzle di grandi dimensioni. Ogni periodo della vita di Bruce Lee detiene importanti pezzi del puzzle - Quanto più si impara, più completo il vostro puzzle diventa. Sicuramente aiuta imparare tutto quello che è possibile sul Wing Chun in modo che si possa comprendere meglio le radici del sistema - troverete che lo studio del Wing Chun consoliderà la conoscenza e la comprensione del JKD.
Ci sono tre principali aree su cui si concentra il JKD:
  1. Semplicità
  2. Immediatezza e,
  3. Atteggiamento non classico
Semplicità significa fare solo ciò che è necessario per completare un'azione il più rapidamente ed efficacemente possibile - Questo non è affatto facile come può sembrare e richiede un sacco di studio e di pratica continua per possedere e dominare tutte le basi.

Immediatezza significa seguire il percorso più breve e più sicuro possibile per colpire un avversario (normalmente una linea retta) con movimenti non telegrafati e fare quanti più danni possibile. Il principio dell'immediatezza nel JKD si può trovare nella capacità dell'individuo di usare la sua arma più lunga (di solito la mano avanzata o la gamba) contro il bersaglio più vicino sul corpo del tuo avversario.
Attitudine non classica significa che tutte le tecniche sono sviluppate in modo pratico, a differenza della maggior parte delle tecniche che vengono utilizzate e insegnate nelle arti marziali tradizionali.
La prima cosa che devi considerare è la posizione di guardia (Bai-jong), Bruce Lee riteneva necessario che in questa posizione le armi più potenti fossero le più vicine alla vostra destinazione. Questa posizione deve essere molto mobile con buone capacità offensive e difensive ... E molto, molto di più!
La mobilità, più di ogni altra cosa è molto sottolineata nel JKD, il combattimento è una questione di movimenti ... Il footwork deve essere leggero, veloce ed economico. Un buon gioco di gambe è fondamentale per chiudere (ponte) il divario con il tuo avversario e attaccare con forza, o evadere e contrattaccare un avversario.
Il combattente di JKD utilizza modelli di footwork lineare, laterali, angolari e circolari, in modo da mettersi nel range ottimale.

Ci sono tre campi di combattimento sottolineato nel JKD:
  1. A lungo raggio
  2. Medio raggio e,
  3. Distanza ravvicinata
Ciascuno di questi tre intervalli devono essere allenati. Il combattente deve capire gli strumenti applicati in ogni campo e il come utilizzarli in modo efficace.
A lungo raggio è conosciuta come la misura di lotta con la posizione più favorevole da mantenere quando non si sta attaccando. A questa distanza si è fondamentalmente molto "sicuri" ed è da qui che è possibile testare le reazioni del vostro avversario, senza essere in pericolo di essere colpiti. È possibile verificare le reazioni del vostro avversario utilizzando finte o sondandolo con attacchi che sembrano essere reali!
Calci, pugni, prese e intercettarzione dei movimenti possono essere utilizzati nella media distanza. Come regola generale, per il momento se il tuo avversario si muove nel range medio dovresti averlo già intercettato e contrastato le sue offensive con i tuoi attacchi.
Una volta che entriamo nella distanza ravvicinata, testate, gomitate e ginocchiate possono ora essere utilizzate. Questa è generalmente vicina a quello che può accadere nella realtà ed è una distanza che può diventare mortale a causa della gravità delle armi naturali del corpo che possono essere impiegate.
La parata su di un colpo in entrata viene utilizzata solo come ultima risorsa per il praticante di JKD ... egli predilige utilizzare i quattro angoli della parata per reindirizzare la forza in arrivo.
La miglior difesa del JKD è l'attacco!
Il metodo successivo preferito di difesa è l'attacco e difesa simultaneo in cui si para l'attacco dell'avversario realizzando allo stesso tempo un attacco sulla linea aperta.
Una forma ancora più efficace di difesa è quella di sparare un attacco veloce potente sulla stessa linea d'attacco in ingresso del nostro avversario, in modo da deviare l'attacco in arrivo e colpire con successo il bersaglio - Questa forma di intercettazione viene chiamata colpo d'arresto, quando viene usato il piede per l'intercettazione invece si chiama stoppata di gamba.
Quando avrai affinato le tue abilità di intercettazione, i danni saranno visibili immediatamente sul tuo aggressore, sia mentalmente che fisicamente.
Una delle capacità più importanti nella formazione del JKD è lo sviluppo della sensibilità.
Ogni movimento offensivo e difensivo avrà un certo tipo di energia e flusso di energia.
Queste abilità vengono sviluppate nel JKD tramite il Chi Sao o "Chi Sau" e l'utilizzo di questa metodica di allenamento consentirà allo studente di "sentire" l'energia dell'avversario in modo rapido e di conseguenza di reagire immediatamente.
Chi Gerk o "gambe che attaccano" sviluppa la sensibilità nelle gambe per spazzare, deviare e calciare contro il nostro avversario.
Un altro settore di vitale importanza nel JKD di Bruce Lee sono i cinque modi di attaccare. Bruce Lee si rese conto che ci sono essenzialmente solo cinque modi in cui puoi attaccare un avversario e che ogni attacco a mani nude concepito in un qualsiasi stile o metodo cadrà in una di queste cinque categorie.
Uno degli attrezzi più utili per il proprio allenamento per un praticante di JKD è il Mook Jong o manichino di legno preso dal sistema di Wing Chun Kung Fu cinese e riadattato da Bruce Lee - Questo attrezzo permette comunque di potersi allenare da soli anche quando non sono disponibili partner. Il manichino di legno è costituito da una testa, tronco, due braccia. Tutte le tecniche offensive e difensive possono essere eseguite sul manichino. Colpire il manichino ed eseguire le tue tecniche difensive su di esso ti permette di condizionare le tue braccia e le tue gambe per l'impatto - Questo era uno degli attrezzi preferiti di Bruce per allenarsi!
Come si può vedere il Jeet Kune Do è un'arte molto ben definita ed equilibrata che ha qualcosa di speciale da offrire a tutti sia da un punto di vista mentale, fisico e spirituale. E diventerà - Se lo si lascia ... "UN NUOVO MODO DI VITA".

Jeet Kune Do Fitness

Un intenso allenamento fisico è un must nel JKD!
Mi scuso per la brutalità di ciò che sto per dire, ma l'ultima cosa che penso nessuno voglia che accada è di perdere la vita a causa di una scarsa preparazione o di non essere in una forma abbastanza buona per riuscire a portare a termine un confronto.
Bruce Lee ha sottolineato con i fatti l'importanza del fitness più e più volte con tutti i suoi studenti - cardiovascolare, flessibilità e allenamento della forza.
Un allenamento cardiovascolare ottimale può essere realizzato attraverso la corsa, il ciclismo, salto alla corda, corsa sulle scale, canottaggio, nuoto, shadowboxing e / o gioco di gambe esercizi di mobilità per citarne solo alcuni ... Per darvi un'idea della prestanza fisica di Bruce Lee, correva quattro miglia al giorno in 24 / 25 minuti, poi si concedeva una seduta da 45 ad un'ora sulla cyclette con una velocità stazionaria di 35/40 miglia orarie!
La flessibilità può essere mantenuta mediante l'attuazione di una routine che si estende per almeno due sedute da venti minuti al giorno.
L'allenamento per la forza può essere realizzato attraverso l'utilizzo di esercizi isometrici, esercizi di contrazione statica, pesi liberi, macchine, ecc.
Un elemento importante che tutti i praticanti di JKD devono sperimentare è lo sparring duro con dispositivi di protezione individuale - In questo modo tutti gli aspetti del fitness si integrano, così come il corpo si condiziona agli impatti, si sviluppa la fiducia in se stessi, la mobilità, i tempi, la potenza, i riflessi, la consapevolezza della resistenza necessaria per avere successo in un confronto reale.








mercoledì 10 luglio 2019

Mitsuyo Maeda

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Mitsuyo Maeda (Mitsuyo Maeda (前田 光世)) (Funazawa, 18 novembre 1878 – Belem, 28 dicembre 1941) è stato un judoka giapponese naturalizzato brasiliano.
È noto anche coi soprannomi Conde Koma e Count Combat e col nome Otàvio Maeda dopo la naturalizzazione. Allievo diretto del fondatore del Judo Jigoro Kano e del suo primo studente Tsunejirō Tomita, assieme ad Antonio Soshihiro Satake è considerato il pioniere del Judo in Brasile, nel Regno Unito e in molti altri paesi.
Maeda si recò in Brasile in qualità di console nel 1914, dopo essere già stato negli Stati Uniti e in vari paesi dell'America centrale (tra cui Cuba e Messico) e insegnò il Judo, nel quale vantava già una cintura nera quinto dan, alla prima generazione della celebre famiglia Gracie, che da esso elaborò una nuova arte marziale destinata ad avere un enorme successo: il Jiu jitsu brasiliano. Nella sua carriera ha vinto più di duemila incontri, cosa che gli è valsa l'epiteto di uomo più tosto che sia mai vissuto.
Secondo quanto riportato nel libro di Renzo Gracie Mastering Jujitsu, Maeda insegnò a Carlos Gracie non solo il Judo ma anche una particolare filosofia sulla natura del combattimento elaborata sulla base dei suoi numerosi viaggi e allenamenti assieme ad altri artisti marziali come pugili, praticanti di Savate, catch wrestlers e così via. Alla luce di questa linea di pensiero, il combattimento può essere scomposto in varie parti (fase in piedi, fase a terra, fase di transizione eccetera) e la cosa più sensata che un combattente possa fare è specializzarsi in quella più vicina alle sue caratteristiche; questa scomposizione ha oggi un rilievo centrale anche nelle arti marziali miste.
È inoltre ricordato per la grande opera di promozione dell'emigrazione giapponese in Brasile e per l'insegnamento cui si dedicò negli ultimi anni di vita, alla luce del quale il Kodokan lo promosse sesto dan e, poco dopo la morte (dovuta ad una malattia al rene), settimo dan. Nel 1956 è stata eretta una statua in suo onore nella città di Hirosaki.

martedì 9 luglio 2019

Kiseru

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La Kiseru (煙管) è la pipa tradizionale giapponese.
Caratterizzata da un fornelletto di dimensioni ridotte e forma molto sottile, veniva utilizzata anche come arma di difesa personale dal proprietario.

Storia
La diffusione del tabacco in Giappone fu uno degli esiti dei contatti tra giapponesi e portoghesi nella metà del XVI secolo (v. Periodo del commercio Nanban). La pratica del fumo s'innestò nel solco culturale del Kōdō, l'arte di apprezzare l'incenso. Il vassoio porta-tabacco (tabako-bon) venne derivato dal vassoio porta-incenso ko-bon, mentre il bruciatore dell'incenso fornì la base per il pentolino di carbone da cui il fumatore attingeva la brace per accendere la piccola porzione di filamentoso tabacco kizami. Al termine della sessione di fumo, il braciere della kiseru veniva svuotato in uno scodellino derivato dallo scodellino porta-incenso.
La moda di utilizzare la pipa come arma fu invece invenzione precipua del Sol Levante avvenuta al volgere del secolo e tramutatasi in una consolidata tradizione nel corso del XVII secolo. Nel 1609, a Kyoto, molti capi fazione vennero incarcerati e giustiziati per i disordini provocati, durante i quali, le pipe erano state utilizzate in misura uguale alle spade. La pipa divenne poi arma abituale dei kabukimono (カブキ者), la casta di anti-samurai che si sviluppò durante lo Shogunato Tokugawa. All'atto pratico, è probabile che le pipe venissero utilizzate in combattimento secondo le regole tecniche governanti la scherma. Le pipe venivano «infilate nelle cinture, come una spada, oppure portate da un subordinato o servitore». Durante il Periodo Meiji, non a caso, molti intarsiatori di spade rimasti senza lavoro si dedicarono alla decorazione delle pipe e dei netsuke porta-tabacco.

Costruzione
La kiseru era composta da tre parti:
  • il fornelletto gankubi, in metallo, di piccole dimensioni;
  • il cannello rao, in legno o bambù, lungo e sottile; e
  • il bocchino suikochi (anche suikoci) in metallo.
Il manufatto era solitamente alloggiato in un porta-pipa chiamato kiseru-zutsu.
La pipa da uomo era tradizionalmente lunga 15-20 cm, mentre quella da donna era più lunga (30-60 cm). L'uso dello strumento come arma spinse però in favore di un allungamento delle dimensioni, con kiseru che arrivarono a misurare 100-120 cm di lunghezza oltre al essere munite di guardia tsuba, collocata alla congiunzione tra il bocchino ed il cannello, come fossero delle spade


lunedì 8 luglio 2019

Qiang


Qiang è il termine cinese per indicare la lancia.
Molti generali nel corso dei secoli hanno preferito l'uso della lancia ad altre armi, perché le sue tecniche e le applicazioni sono nettamente superiori a quelle di altre armi.
La maestria nell'uso della lancia richiede rapidità e agilità. Per questo i suoi movimenti sono normalmente paragonati a quelli di un drago che nuota.
La lancia viene utilizzata principalmente per accoltellare, anche se potrebbe essere utilizzata per spazzate, tagli e blocchi. Il blocco di solito è fatto con la parte dell'albero della lancia.
Dal momento che la lancia è così versatile gli è stato dato il titolo di regina delle armi lunghe
La lancia Shaolin che la maggior parte di noi conosce è costituita da un legno bianco. Che cresce solo nel nord della Cina. Questo legno viene privilegiato per la sua flessibilità e primaverile qualità. La parte finale della lancia è spessa, che tende ad assottigliarsi come si arriva più vicino alla punta. La punta della lancia è in acciaio ed ha la forma di una freccia con due bordi. Una delle caratteristiche più evidenti di quest'arma è il nappa rossa che viene legata alla base della punta a forma di diamante. La nappa ha una doppia finalità. Innanzitutto la nappa viene utilizzata per portare l'attenzione dell'avversario lontano dalla punta della lancia.   In secondo luogo, le nappe fermano il flusso di sangue che dalla lama cola sull'albero della lancia. Questo è molto importante poiché la lancia potrebbe risultare molto scivolosa da tenere e anche se il sangue colato sull'albero comincia ad asciugarsi la vischiosità potrebbe influenzare le tecniche di scorrimento della lancia.
La lunghezza di una lancia varia da circa 7 piedi (2 metri), comunemente usata dalla fanteria, fino alla lunghezza di 13 piedi (4 metri), favorita dalla cavalleria.
Molte arti marziali cinesi hanno sviluppato proprie forme sull'uso caratteristico della lancia nei loro curriculum.
Il condizionamento fornito dallo sviluppo delle tecniche di lancia è ritenuto di un valore inestimabile e in molti stili è la prima arma alla quale vengono introdotti gli studenti.
Nell'antica Cina, molti guerrieri esperti (artisti marziali) sapevano che questa usata da un guerriero abile era solitamente letale. Due dei maggiori esponenti nell'uso della lancia sono stati i famosi Generale Yueh Fei e la prima donna guerriero Fa Mu Lan. Entrambi erano considerati invincibili grazie alla loro conoscenza dell'uso della lancia in combattimento.
(Alcune leggende vogliono che sia stato il generale Yueh Fei a sviluppare l'idea dal quale è nato lo Yi Xing e altri sistemi di arti marziali.)
Si dice che durante il "margine dell'acqua" periodo della Cina antica alcuni eroi sui "Monti Leung" avevano fama di essere abili combattenti con la lancia. Il miglior combattente con lancia di quel gruppo era Lin Chung la cui mossa finale era il "cavallo di ritorno spinge la lancia". Questa tecnica si basava su di un movimento a corpo inverso, durante una ritirata tattica che attira l'attaccante a seguirci portandolo in uno stato di frenesia. Poi il guerriero con la lancia improvvisamente si ferma e con un ribaltamento spinge la lancia contro il corpo del suo avversario. Quando viene eseguita correttamente la tecnica, la lancia raramente manca il bersaglio.

domenica 7 luglio 2019

Introduzione ai principi di base del Wing Chun







Semplicità
La semplicità è forse il principio più evidente del Wing Chun. Tanto meno complesse sono le sue tue tecniche, maggiore è la probabilità che funzionino. Rettilinee, vere e proprie esplosioni, con linee di forza che puntano al volto, al corpo e all'inguine utilizzando le tecniche di attacco più semplici, e neutralizzando gli attacchi in arrivo con una struttura difensiva semplice a triangolo. Tutte le combinazioni devono fluire rapide ed efficienti per rimanere in armonia con le teorie del Wing Chun.

Immediatezza
I tuoi attacchi partono direttamente da dove è la tua mano fino al bersaglio. La mano lavora sulla linea centrale, la "distanza più breve tra due punti è una linea retta". L'unica volta che si utilizza una traiettoria curva è quando c'è un ostacolo sulla retta. In questo caso, la tecnica dovrebbe essere usata per impedire un contrattacco.

Economia di movimento
Nel Wing Chun si evita di usare grandi movimenti coreografati in quanto vi sarebbe solo spreco di forza. Economizzare il movimento e massimizzare l'energia in uscita è di fondamentale importanza per un buon Wing Chun.
Essere brevi con scoppi veloci di energia permettono una lotta efficace da cui è difficile difendersi.

Attacco e difesa simultanei
Il praticante Wing Chun crede nel difendersi e attaccare contemporaneamente. Questo è il massimo in termini di economia di movimento, attacco e difesa simultanei.

Rilassamento
Chiedete a un qualsiasi centometrista come ottenere più velocità! Molto probabilmente vi dirà che dovete essere rilassati. Il rilassamento permette la velocità. Un corpo teso è un corpo lento.
Il rilassamento consente una maggiore sensibilità, una risposta più rapida e una maggiore velocità e potenza in attacco.

L'uso della forza morbida
Utilizzare la forza morbida ti permette di non far sentire le tue intenzioni all'avversario e reagire ad esso con maggiore velocità e precisione. La forza morbida viene generata attraverso il rilassamento, si sviluppa sotto il nostro centro di gravità ed esplode nel nostro avversario. Le persone che usano un ponte teso durante il Chi Sao vengono facilmente sconfitte con i principi fondamentali del Wing Chun.

Praticità
Il Wing Chun sarà sempre pratico nel suo approccio alla difesa personale. Tirare un calcio al volto del nostro avversario in uno spazio affollato non è pratico. Una breve rettilinea, raffica di pugni a catena sul volto del nostro avversario è molto più efficace. Usa la tua abilità nei calci quando le tue mani sono occupate. Avere un buon senso pratico per la legittima difesa è essenziale per un combattente Wing Chun. 
Bisogna adattarsi alla situazione per superarla.

Yin e Yang
Difendere è yin, attaccare è yang. yin e yang non possono esistere l'uno senza l'altro.

Sincronicità di Forza
La forza morbida inizia nel terreno, alimentata dalla posizione, controllata dai fianchi e rilasciata attraverso le estremità. Per aumentare la forza morbida attraverso il nostro corpo si deve prima imparare a rilassarsi. Rilassa i piedi, i piedi si fondono con il terreno. Rilassa le caviglie, consentendo loro di sciogliersi nel terreno. Continua questo stesso processo per tutto il tuo corpo. Quando hai raggiunto le spalle, lasciale cadere a terra.

sabato 6 luglio 2019

Haiku


Nella letteratura giapponese, gli Haiku rappresentano una parte molto importante e caratteristica dell'essenza più profonda della cultura nipponica.
La condizione alla base di questo tipo di poesia è la convinzione dell'inadeguatezza del linguaggio, rispetto al compito di testimoniare la verità. C'è molta cultura Zen alla base della poesia Haiku, il cui intento è quello di far tornare il linguaggio alla sua essenza pura, ovvero alla sua nudità
Nessuna manifestazione del reale, neppure la più semplice, è indegna di essere trattata dai Maestri di Haiku: in ogni cosa è l'energia vitale a svelarsi alla mente, se questa è scevra da schemi e pregiudizi, dalle proprie abitudini e dai limiti del razionale. E poiché l'energia vitale è movimento, anche l'Haiku, seppure nella sua semplicità, dovrà permettere a questo movimento di esprimersi, attraverso le sillabe, e di esprimere a sua volta la comunione, l'esigenza dell'uomo di essere tuttuno con la natura.
Anche se veicolo di questa comunione, l'Haiku, però, non diventa mai semplice descrizione realistica, ma và sempre interpretato come testimonianza di una visione che va appunto oltre gli schemi di cui sopra.
Esistono almeno due modi di scrivere Haiku che danno vita a due stili diversi.
Il primo stile è caratterizzato dal fatto che uno dei tre versi (normalmente il primo) introduce un argomento che viene ampliato e concluso negli altri due versi.
Il secondo stile produce Haiku che trattano due argomenti diversi messi fra loro in opposizione o in armonia. Questo secondo stile può attuarsi con due modalità: il primo verso introduce un argomento, il secondo verso lo amplia e lo approfondisce, il terzo verso produce un'opposizione di contenuto, un capovolgimento semantico che in qualche modo ha però relazione con il primo argomento. Questo sbalzo semantico può anche essere sottilissimo.
Ma potrebbe anche essere che il primo verso introduce un argomento, e sono i due versi successivi che introducendo un nuovo argomento lo mettono in relazione con l'argomento trattato nel primo verso (in opposizione o in armonia).
Basho, uno dei massimi poeti di Haiku, dopo aver letto una composizione del discepolo Kikaku, gli disse: "Hai la debolezza di voler stupire. Cerchi versi splendidi per cose lontane; dovresti trovarli per cose che ti sono vicine".Nelle poesie di Basho l'intera natura è chiamata ad esprimersi: l'acqua, le rocce, i fiori, il sole, le nuvole e le stelle, gli animali, le piante, il mare e il vento e insieme a tutto ciò, il dolore e la gioia dell'uomo. Tutto è Kami, divinità, e al cospetto del divino il poeta si colloca, anima e corpo in un'unità inscindibile, nella condizione estatica della contemplazione.
L'Haiku è nato in Giappone nel XVII secolo.
Deriva dal Tanka, componimento poetico di trentun sillabe.
Si scrivevano poesie Tanka già nel IV secolo. Il Tanka è formato da cinque versi con una quantità precisa di sillabe per ogni verso: il primo verso contiene cinque sillabe, il secondo sette sillabe, il terzo cinque sillabe, il quarto sette sillabe, il quinto sette sillabe. Eliminando gli ultimi due versi si è formato l'Haiku.
La prima antologia di poesia giapponese intitolata "Manyoshu" risale all' VIII secolo; comprende 20 volumi con 4.500 poesie in diverso stile.
In Giappone si calcola che più di dieci milioni di persone si diletta a scrivere Haiku. Ci sono attivissimi gruppi di poeti (chiamati Haijin) che si riuniscono per parlare di Haiku. Tutte le maggiori riviste e quotidiani giapponesi hanno una rubrica dedicata agli Haiku.

venerdì 5 luglio 2019

Il Tao dei Dog Brothers di Marc "Crafty Dog" Denny


Spesso mi domandano il perchè del nostro nome, i "Dog Brothers" (i "Fratelli Cane"). Potrei spiegarlo in vari modi, ma una delle forme che preferisco si può trovare in un articolo di Jeff Mc Mahon: "La maggior parte delle azioni degli uomini può essere spiegata osservando un gruppo di cani. Non mi riferisco ai cani selvaggi, ma a semplici cani domestici che una notte scappano tutti assieme dal recinto delle loro rispettive case e scorrazzano in gruppo per recuperare per un istante la gloria che la loro specie possedeva prima che fossero addomesticati."
Credo che sia proprio così. Il cane è la via intermedia tra l'uomo e il lupo e se possiamo essere così in sintonia con loro, è perchè la nostra dinamica è molto simile. Anche se abbiamo trasformato il lupo in cane per soddisfare i nostri propositi, continuiamo ad avere bisogno del suo istinto di lupo. In alcune razze di cani ed in alcuni "esemplari" umani, questo riflesso è più manifesto che in altri e questa è la ragione per cui nel nostro logo appare un Akita chiamato "Zapata".
E' importante non prendersi troppo sul serio e mi piace la forma con cui la citazione di cui sopra capta una certa prospettiva dei Dog Brothers. Non siamo lupi, ma cani umani. Tuttavia è importante anche tenere in considerazione un'altra cosa: si, non siamo altro che un branco di cani e quindi come tali abbiamo un territorio, una gerarchia e delle zuffe per ...le femmine. Ma c'è dell'altro. Esattamente come i cani, possediamo il vincolo canino.
Il vincolo e l'aggressività passano dalla mano. In tutte le specie animali che hanno relazioni individuali (lupi, scimmie, oche, cani, esseri umani, ecc...) si produce aggressività tra i membri. Gli animali che mancano della capacità di distinguersi tra gli altri membri della stessa specie, ad es. i pesciolini, non ne hanno. La presenza di aggressività non sempre significa che ci sia un vincolo con altri individui, ma quest'ultimo comporta sempre aggressività.
L'aggressività è un istinto, come la sessualità. Esattamente come l'uomo può avere polluzioni notturne dopo una astinenza sessuale prolungata, così pure l'aggressività si scarica presto o tardi, anche in assenza di una causa "legittima". Perciò ogni tentativo di eliminare le cause dell'aggressività, che in termini scientifici si può considerare come lo sforzo diretto ad evitare uno sfogo istintivo per mezzo dell'eliminazione dei suoi tipici stimoli d'uscita, sarà condannato al fallimento, fino al punto in cui se l'azione di eliminare i suddetti stimoli abbia successo, lo sfogo dell'aggressività diverrà meno pronosticabile e, spesso, più pericoloso. Dare una via d'uscita all'aggressività in maniera adeguata è necessario di tanto in tanto, specialmente da parte di coloro che sono carenti di abilità e di volontà. La soluzione consiste nello scaricare l'aggressività sulla terra, attraverso un'espressione rituale che allo stesso tempo ci prepari alla sua applicazione funzionale.
L'aggressività ha tre finalità in natura.
Primo, fa in modo che alcune specie si diffondano per un intero territorio, in modo che non si sovraccarichi un determinato ecosistema. Tra gli esseri umani tutto ciò si chiama "guerra".
Secondo aiuta a stabilire il rango all'interno della gerarchia di un gruppo sociale. Tutti i gruppi sociali hanno una gerarchia.
Terzo controlla la riproduzione. In principio significa che due maschi giovani lotteranno per una femmina, ma vuole anche dire che la femmina difenderà il suo cucciolo.
Se non esiste unità sociale, come ad es. nel caso del "pesce siamese lottatore", non importa che muoia il perdente, l'unica cosa che conta è che il vincitore cresca. In contrapposizione a questo, negli animali sociali esiste un forte beneficio biologico se nelle azioni del secondo e del terzo tipo di aggressività non esce danneggiato il perdente. Questo accade affinché l'unità sociale (il branco o la tribù), che esiste proprio per la sua capacità di sopravvivenza, si mantenga forte.
La maggior parte delle arti marziali considera il secondo tipo di aggressività, con insinuazioni nel terzo: giovani maschi competono tra di loro. Al contrario, le Arti Marziali Filippine nascono dalla prima forma di aggressività, dalla guerra. Perciò esiste una specie di collaborazione nel processo di apprendimento di tali discipline che risulta unico e distintivo.
Come accade ciò? Se, come tribù, dobbiamo difendere il nostro territorio, le donne e i bambini, ad ognuno di noi interesserà che gli altri membri della tribù divengano e siano dei buoni guerrieri. Se durante la preparazione faccio eccessiva pressione su di te fino al punto di esaurirti e di distruggere il tuo animo, vado contro il mio stesso interesse. Dall'altro lato, non esigere da te il giusto e lasciarti diventare troppo "blando", non mi serve a nulla e va contro l'interesse mio e della tribù.
Dog Brothers Martial Arts (DBMA) è il nome che posi ad un sistema di molti stili, che ho sviluppato partendo da quello che mi insegnarono i miei istruttori, dalle esperienze di combattimento dei Dog Brothers e dal mio insegnamento.
Perchè dargli un nome? Perchè chiamarlo con un altro nome sarebbe stato inesatto, è un qualcosa di unico.
Perchè un "sistema di molti stili"? Perchè lottare è come il gioco infantile "carta, forbice e sasso" e non esiste uno stile che consideri tutte le situazioni e gli avversari, nemmeno lo stile di "Top Dog", che secondo me è il miglior lottatore di bastone dei giorni nostri. Bruce Lee parlò del "assenza di una via come via" e, in modo simile, Sugar Ray Leonard disse:"Non si batte l'uomo, si batte il suo stile!". In altre parole vincendo batti la forma con cui qualcuno lotta.
Ecco perchè tentiamo di specializzarci nella generalizzazione; l'obiettivo è quello di avere, indipendentemente dalla situazione, un gioco da giocare, un'opzione tecnica invece di una forma.
Il DBMA raccoglie l'esperienza dei Dog Brothers e di coloro contro i quali abbiamo lottato e di coloro con i quali ci siamo allenati: DBMA è un vero sistema perchè credo che abbiamo una maniera coerente di impartire determinate nozioni, comprensioni, metodi di allenamento, abilità, attributi e tecniche per dirigerli verso determinati obiettivi.
Molte Arti Marziali parlano dei differenti atteggiamenti mentali o delle qualità con le quali è possibile difendersi o combattere. Spesso queste qualità ricevono nomi piuttosto poetici: Fuoco, Acqua, Vento, Roccia, Terra, ecc...ma la cosa importante è che più evoluto è il lottatore, tanto maggiore è la sua abilità di passare dall'una all'altra con fluidità. Essere in grado di fare tutto ciò nell'intenso stato adrenalinico che si crea in combattimento è qualcosa di molto sottile e denota una grande evoluzione e maturazione. Paradossalmente quest'evoluzione si produce meglio nello stato mentale del Gioco. Quanto più si approfondisce la dicotomia tra Combattimento e Gioco simultaneamente, migliore sarà il risultato. Il miglior combattimento si ha quando la lotta è gioco. Nel DBMA diciamo infatti "Non avere nessuna Forma mentre Giochi. Combatti con la Forma con cui Giochi. Che il tuo Combattimento sia un Gioco". Sperimentare questo significa trasformarsi.
Cos'è il Gioco? In termini di evoluzione biologica la domanda è molto interessante. Il gioco è uno stato mentale nel quale ha luogo un profondo apprendimento ed i metodi di allenamento delle Arti Marziali Filippine possiedono una peculiare abilità per crearlo ed insegnarlo come parte del processo di tirocinio ed allenamento. La competitività naturale che esiste tra gli esseri umani può uccidere il Gioco. Abecedario, Numerada, Sombrada e Carenza sono metodi con migliaia di sfaccettature ed ognuno di essi aiuta a creare il Gioco. Il processo di apprendimento delle Arti Marziali Filippine sviluppa una poderosa comprensione ed una peculiare abilità per trattare con la gente anche al di fuori del contesto del combattimento.
I tre Maestri di Arti Marziali Filippine a cui più ci rifacciamo sono:
  • Guro DAN INOSANTO (Inosanto-Lacoste System)
  • Grand Tuhon LEO GAJE (Pekiti Tirsia Kali)
  • Punong Guro EDGAR SULITE (Lameco Eskrima)
Ci rifacciamo anche ad altri istruttori di Arti Marziali Filippine e ad altri sistemi. Consideriamo anche sistemi al di fuori delle Arti Marziali Filippine ma comunque considerando sempre sistemi appartenenti all'ambito dell'Impero Majapahit.
Secoli fa le frontiere e i confini politici erano diversi e le Filippine, l'Indonesia, la Malaysia e l'Indocina facevano parte dell'Impero Majapahit. Le Arti Marziali di questa parte del mondo tendono ad avere, utilizzando un termine del JKD Concepts, un "denominatore comune" e cioè esiste una coerenza interna condivisa. Così noi possiamo attingere dal Krabi Krabong Thailandese e vedere che i suoi elementi si adattano perfettamente alla struttura (in questa arte la nostra guida è Ajarn ARLAN "Salty Dog" SANFORD, diplomatosi in Thailandia nel Krabi Krabong). Possiamo anche attingere dal Silat (con riferimento a Pendekar PAUL DE THOUARS) o dal Bando (con riferimento a Dott. M. GYI) ritrovando denominatori comuni che facilitano la fusione. Adottiamo anche tecniche di Brazilian Jiu Jitsu (studiando con i Fratelli MACHADO) perchè sono molto efficaci e perchè negli Stati Uniti ci è giunto molto poco della tradizione filippina del grappling (dumog, buno, ecc...). Pensiamo che il patriottismo sia contro producente nella ricerca verità, ecco perché attingiamo da varie arti e culture.
La maggior parte delle Arti Marziali fa sostanzialmente riferimento alla competizioni tra giovani maschi. Noi abbiamo anche un'idea simile, ma il fondamento del DBMA è di essere un'Arte Marziale per tutta la vita. Sebbene i Dog Brothers siano conosciuti per il "Real Contact Stickfighting" (Combattimento di bastone a contatto reale), il DBMA utilizza il veicolo di imparare a combattere come un mezzo per creare delle persone che possano camminare per tutta la vita come un guerriero del mondo d'oggi.

NON TUTTI DEVONO FARE COMBATTIMENTI DI BASTONE A CONTATTO REALE,
E' UNA DECISIONE PERSONALE. SE NON LO FAI NON VUOL DIRE CHE SEI UN CODARDO.

Che tu decida di farlo o no, la nostra missione è quella di insegnarti a lottare davvero e di aiutarti a sviluppare la tua salute e la tua forma fisica mentre ti diverti con l'allenamento.
Chi si allena in questo modo deve essere capace di agire con destrezza ed efficacia in combattimento reale con bastoni, coltelli, bastone lungo, oggetti occasionali o a mani nude in tutte le distanze. Bisogna avere l'abilità e l'intelligenza sufficienti per destreggiarsi contro più avversari contemporaneamente; si sviluppa una chiara comprensione di cosa si deve fare e di cosa è sbagliato fare. Bisogna essere capaci di fare una valutazione precisa di ogni situazione e di ogni persona. Bisogna essere abituati a controllare lo stato adrenalinico e a decidere velocemente quando ed in quale situazione sia il caso di reagire e difendersi e quando invece sia meglio desistere. Bisogna chiaramente anche mantenersi sani e in forma. Tutto ciò vale per persone di qualsiasi età: giovani, di mezza età o anziani; per ognuno di essi esiste un allenamento a breve, a medio e a lungo termine, che deve essere effettuato in maniera fluida ed evolutiva. Non dobbiamo cercare di vivere permanentemente nella frenesia del testosterone o seguendo sempre un allenamento come quello che si fa per prepararsi ad un combattimento, dobbiamo piuttosto mantenerci ad un livello di preparazione fisica tale che ci permetta di applicare il massimo sforzo senza rendercene conto. Abbiamo bisogno di allenarci per il presente e anche negli anni futuri per tutta la vita, dobbiamo avere un tipo di allenamento che renda tutto ciò possibile.
In questo modo sviluppiamo la nostra salute fisica, psicologica, emozionale e spirituale contemporaneamente alle nostre abilità nella lotta.
Per riuscire a durare negli anni bisogna essere intelligenti, il segreto della vita è di diventare intelligenti e furbi prima di essere invecchiati e di accettare il più rapidamente possibile che si invecchia. Se cerchiamo di agire sempre nell'ambito della frenesia del testosterone giovanile, come Bruce Lee, non dureremo molto. Nell'allenamento diciamo che bisogna fare riferimento alle 3 F: Fun (divertimento), Fit (preparazione fisica), Functional (efficacia). Per essere efficaci dobbiamo essere in forma e sani, inoltre ciò che facciamo per mantenerci in forma e sani deve essere divertente da fare, altrimenti ci annoieremmo e non lo faremmo. La parola "divertimento" può sembrare superficiale, ma in realtà fa riferimento all'idea di vivere e realizzare le propria vita in allegria.
Il sapere che riceviamo da un altro tempo o luogo deve servirci nel nostro tempo e luogo.
Esiste la parte marziale ed esiste l'arte.
Un giorno Keelin, figlia di Wild Dog, mi disse "L'arte è l'archivio della saggezza umana che non può essere espressa a parole". Sia la parte marziale che l'arte sono necessarie, esattamente come lo Ying e lo Yang lo sono per il Tao. Quanto più ci si addentra in ognuna contemporaneamente, maggiore sarà la dicotomia e più profonda la trasformazione.
Maggiore coscienza attraverso un contatto più duro.

http://www.tatamido.it/DBMA/home.html