Nientemeno che il grande e tragicamente sottovalutato Mas Oyama. Nato in Corea mentre era sotto il dominio giapponese, Oyama fu un asso dell'aviazione nella seconda guerra mondiale, affrontando morte certa in diverse occasioni. Dopo la guerra non era ancora pienamente rispettato o visto come un membro a pieno titolo della società, quasi perennemente "l'altro", essendo di origine coreana. Ha partecipato a molte risse e alla fine ha picchiato un uomo mezzo morto in una di queste. Oyama andò in montagna a nascondersi e ad allenarsi...
Mas Oyama ha combattuto per ore. Il suo avversario era un albero. Indurì i suoi pugni sulle cortecce, passò ore in piedi sotto i gelidi ruscelli di montagna, facendo il bagno nelle cascate. Colpì le pietre, trasformandole in ghiaia sotto i suoi pugni sempre più forti. Quando finalmente scese dalla montagna, era un mostro. Un esercito in un solo uomo.
Mas Oyama inventò la sua forma di Karate. E viaggiò per il mondo per mostrare la sua efficacia. Ben presto scoprì che la gente si era stancata delle stesse dimostrazioni di un maestro che combatteva contro combattenti locali a caso, per mostrare la sua abilità.
Così Oyama, quando raggiunse la Spagna, andò a vedere un incontro di corrida. Gli sembrò un gioco da codardi - pugnalare da lontano un toro intossicato fino a farlo morire di dissanguamento, punzecchiandolo con i giavellotti? Ah! Crudele e patetico. Il coreano più virile che abbia mai camminato sulla terra ha deciso di mostrare agli spagnoli come si fa veramente...
Oyama fece impazzire il proprietario di un'arena per la corrida per permettergli di combattere un incontro. La gente si riversò nell'arena da tutta la città, dovevano vedere questo! Senza paura, salì sul ring. Niente armi. Solo un uomo muscoloso in perizoma, che affrontava un toro infuriato solo con i suoi pugni. La folla divenne mortalmente silenziosa. Il toro caricò... Oyama saltò via. Una volta. Due volte. Poi fu incornato. Impalato sul fianco dal possente corno destro del toro. Tutta la folla ansimò per l'aria, collettivamente...
Ogni altro uomo sarebbe stato finito. Non Oyama. Lui non andò giù. Rimase in piedi, nemmeno un segno di dolore, nessuna smorfia sul suo volto. Prese il toro per le corna e... lo mise a terra. Non ha ucciso il toro. L'ha solo lanciato, per dimostrare un punto. Solo quando il toro fu a terra, Oyama cadde. Come un eroe conquistatore, lo portarono fuori dall'arena. Il torero a mani nude. Niente lance, niente spade, solo le sue due mani enormi e una vita di allenamento. Una durezza senza pari. Sopravvisse e continuò a viaggiare per il mondo, dedicando la sua vita alla promozione delle arti marziali.
La voce si diffuse. Velocemente. Improvvisamente, tutti volevano conoscere il karate e divenne popolare in tutto il mondo. Se qualcuno merita un biopic, è quest'uomo. Era una bestia assoluta, duro come le unghie e ha fatto cose che nessun altro uomo ha fatto prima o dopo.
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