Bruce Lee (李小龍,
Lǐ Xiǎolóng; San Francisco, 27 novembre 1940 – Hong Kong, 20
luglio 1973) è stato un attore, artista marziale, filosofo, regista,
lottatore, sceneggiatore e produttore cinematografico hongkonghese.
Dall'età di diciotto anni ebbe doppia cittadinanza hongkonghese e
statunitense.
Lee è ampiamente considerato uno dei
più influenti artisti marziali di tutti i tempi, nonché l'attore
più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al
mondo. I suoi film, prodotti a Hong Kong e ad Hollywood, elevarono ad
un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti
marziali e l'interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La
direzione ed il tono delle sue opere influenzarono profondamente i
film di arti marziali di Hong Kong che, fino ad allora, avevano
mostrato più un senso teatrale che realistico delle scene. L'arte
marziale da lui sintetizzata è chiamata Jeet Kune Do. Fu anche
lottatore di "Bei mo", i match clandestini fra stili
diversi di Kung fu, e sostenne sfide ufficiose ricordate da testimoni
in libri, documentari e film, sia in America che ad Hong Kong.
Biografia
Penultimo dei cinque figli di Lee
Hoi-chuen, un attore di Canton (Cina) che si era affermato nel
cinema, Lee era nato nella Chinatown di San Francisco durante una
tournéè negli Stati Uniti della compagnia della quale facevano
parte i genitori. Tornata a Hong Kong tre mesi dopo la nascita di
Lee, la famiglia fece vivere gran parte dell'adolescenza del figlio
fra Hong Kong e gli Stati Uniti, dove Lee frequentò un corso di
laurea in filosofia. Ebbe come fratello il cantante Robert e da parte
della madre Grace Ho (1907-1996) fu pronipote del ricco uomo d'affari
e filantropo hongkonghese Robert Hotung (1862-1956)
Tra i nomi datogli dai genitori, "Li
Yuen Kam", "Jun Fan" (che significa letteralmente
"ritorna ancora") e "Xiao Feng" ("piccola
fenice"). Un altro nome, "Xiao Long" ("piccolo
drago", in quanto nato nell'ora e nell'anno cinese del drago) ne
sottolineava il carattere esuberante, che durante l'infanzia
trascorsa a Hong Kong lo portava a scontrarsi con la piccola
criminalità giovanile. Per questo decise di volere imparare le
tecniche di difesa marziali iscrivendosi alla prestigiosa scuola di
Wing Chun sotto gli insegnamenti del Maestro Yip Man, nella cui
palestra studiò solo cinque anni, tre dei quali sotto la guida di
Wong Shun Leung, allievo-istruttore di Man. Da allora Bruce non
abbandonò più lo studio delle arti marziali, che proseguì per suo
conto una volta emigrato in America.
All'età di 12 anni entrò alla scuola
cattolica La Salle College. Successivamente frequentò il Francis
Xavier's College, finché il suo temperamento esuberante, i continui
battibecchi coi compagni, la scarsa voglia di applicarsi nello
studio, nonché il rischio che potesse rovinare la reputazione della
famiglia medio-borghese, indussero il padre a mandarlo a vivere da un
vecchio amico negli Stati Uniti. Ma dopo un breve periodo vissuto a
San Francisco si trasferì a Seattle, dove lavorò come cameriere.
Qui, nel 1962 riuscì a terminare la sua formazione di scuola
superiore ottenendo il diploma alla Edison Technical School. Si
iscrisse quindi alla facoltà di filosofia dell'Università di
Washington, ma abbandonò gli studi al penultimo anno. Qui conobbe
Linda Emery che sposerà nell'agosto del 1964 e dalla quale ebbe due
figli: Brandon nel 1965 e Shannon Emery nel 1969.
Il Kung Fu e gli
allenamenti
Nonostante le credenze, Lee non studiò
mai il Tai Chi seriamente, in quanto non si confaceva alle sue
caratteristiche peculiari, prima fra tutte, la sua notevole velocità.
Dal padre imparò i concetti fondamentali di questa antica arte. Lee
studiò assiduamente Kung Fu nello stile Wing Chun col Maestro Yip
Man per cinque anni. Bruce sarebbe stato presentato a Man da William
Cheung, sedicente studente di Man, ma in anni recenti la federazione
ufficiale del Wing Chun di Hong Kong ha ufficialmente smentito la
cosa chiarendo che William Cheung non ha mai studiato con Man, bensì
con un istruttore delegato dal Maestro. Bruce comunque studiò nella
scuola fino ai diciotto anni nel 1959, anno in cui partì per gli
Stati Uniti. Uno degli studenti di maggior livello fu Wong
Shun-Leung, che si ritiene abbia avuto una grande influenza
sull'allenamento di Lee.
Attratto da qualsiasi disciplina da
combattimento, Lee si allenò anche nel pugilato occidentale come
amatoriale. Imparò anche rudimenti di scherma occidentale dal
fratello minore Peter, all'epoca campione di questa disciplina.
Questo approccio a 360º distinse via via sempre più Lee da ogni
altro praticante di arti marziali, tanto che nel 1966, decise di dare
un nome al suo stile, ovvero Jeet Kune Do, "via del pugno che
intercetta".
Il suo allenamento includeva tutti gli
elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza
cardiovascolare e flessibilità. Utilizzò le tecniche tradizionali
del culturismo per scolpire e aumentare la massa muscolare. Tuttavia,
fu sempre attento nel sottolineare quanto la preparazione mentale e
spirituale fossero fondamentali per il successo dell'allenamento
fisico e nella pratica delle arti marziali. Al fine di allenare
specifici gruppi di muscoli, Lee si avvalse di attrezzature
appositamente progettate e costruite.
Il 13 agosto del 1970, a causa di un
errato preriscaldamento dei muscoli in un allenamento di sollevamento
pesi, subì un grave infortunio: gli esami clinici mostrarono uno
stiramento al quarto nervo sacrale, nella parte inferiore della
schiena. Durante il periodo di convalescenza, iniziò a dedicarsi
alle religioni, alla filosofia, alle arti da combattimento e agli
scritti di Jiddu Krishnamurti. Il periodo di inattività fisica gli
offre anche l'opportunità di documentare i metodi di allenamento,
che in seguito verranno raccolti e pubblicati dalla moglie Linda nel
libro The Tao of Jeet Kune Do. Nell'arco dei successivi sei mesi,
riuscì a recuperare agilità, velocità e potenza.
Carriera
cinematografica
Il suo debutto nel mondo
cinematografico di Hong Kong avvenne all'età di tre mesi, quando fu
scelto per il ruolo del neonato nel film Golden Gate Girl del 1941.
Fra i sei ed i diciassette anni partecipò come attore bambino a
sedici pellicole, anche se il primo film di un certo riguardo, The
Orphan del 1958 lo interpretò all'età di diciotto anni.
Il produttore della serie televisiva
Batman, William Dozier, ebbe l'occasione di visionare i filmati di
Lee al Campionato Internazionale di karate, tenutosi a Long Beach il
2 agosto del 1964. L'esibizione incluse varie dimostrazioni, tra le
quali flessioni su pollice ed indice e il suo noto "pugno a un
pollice". Colpito dalle notevoli capacità fisiche, Dozier
invitò Lee per un'audizione, grazie alla quale si aggiudicò una
parte nella serie televisiva Il calabrone verde, per la stagione
1966-1967, in Batman. Successivamente ottenne ruoli anche nelle serie
Ironside, Longstreet, Here Come the Brides, Blondie e, nel 1969 nel
film: L'investigatore Marlowe.
Lee interpretò il suo primo ruolo da
protagonista nei film Il furore della Cina colpisce ancora del 1971 e
Dalla Cina con furore del 1972, grazie ai quali ottenne vasta
celebrità internazionale. Successivamente fondò una propria casa di
produzione, la Concord Production Inc., in società con Raymond Chow
della Golden Harvest. Sotto tale egida co-produsse, scrisse, diresse
e interpretò L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente nel 1972,
in cui fece comparsa anche Chuck Norris in una scena, quella del
duello nel Colosseo, che divenne la più celebre di arti marziali
nella storia del cinema. Richiese tre giorni di riprese, e venti
pagine di sceneggiatura scritte e disegnate da Lee.
Nel 1973 ottenne il ruolo di
protagonista in I 3 dell'Operazione Drago, che uscirà postumo in
prima mondiale al Graumann's Chinese Theatre di Los Angeles il 24
agosto 1973, per il quale fece anche da coreografo per le scene di
combattimento e co-produttore con la sua Concord Production Inc. Il
film fu il secondo maggior incasso della Warner Bros. dopo
L'esorcista in quella stagione e consolidò l'immagine di Lee come
leggenda delle arti marziali.
La morte
Il 10 maggio del 1973, negli studi
della Golden Harvest, durante le sessioni di doppiaggio de I 3
dell'Operazione Drago, Lee si allontanò per andare alla toilette,
dove fu colto da un attacco di vomito, febbre alta e forti
convulsioni. Venne immediatamente trasportato all'ospedale più
vicino, dove riscontrarono la presenza di un edema cerebrale. Gli fu
così somministrato del mannitolo, un medicinale atto a ridurre il
gonfiore al cervello, che gli salvò la vita. Lo stesso male,
tuttavia, gli tolse la vita due mesi più tardi, la sera del 20
luglio 1973, mentre si trovava a Hong Kong a casa di Betty Ting Pei.
Era arrivato assieme al suo socio Raymond Chow, che più tardi se ne
era andato per precederli al ristorante Miramar, dove li attendeva
l'attore australiano George Lazenby, in città per un ruolo nel nuovo
film di Lee come attore-autore, Game of Death. Andato via Chow,
sempre secondo Betty, Lee lamentò una forte emicrania. Per cercare
di alleviarla assunse una pastiglia, datagli da Betty, di Equagesic,
contenente sia aspirina che meprobamato, e si andò a sdraiare per un
breve riposo, senza più svegliarsi. Tutto ciò secondo le
dichiarazioni di Betty in tribunale, giacché non vi erano altri
testimoni in casa sua. Fu trasportato con molto ritardo al Queen
Elizabeth Hospital dove verso le 22 fu dichiarato "giunto
deceduto", dopo che la stessa Betty aveva perso tempo prezioso
chiamando prima il produttore Raymond Chow e poi il proprio medico
generico, che si adoperarono per tentare di rianimare Lee. L'autopsia
non fugò del tutto il dubbio sulla causa del decesso, poiché nel
verbale seguito all'inchiesta si parlò di "probabile"
reazione allergica a una o più sostanze contenute in un'aspirina,
con tutta probabilità al meprobamato. Il cervello, che mediamente in
un adulto pesa attorno ai 1.400 grammi, pesava nel caso di Lee 1.575
(un aumento del 13%). I due edemi cerebrali che lo avevano colpito
forse potevano attribuirsi all'eccessivo lavoro dei mesi precedenti:
"...tanta profusione di energie ebbe come risultato una
ulteriore perdita di peso, e un allarmante ritmo di
disidratazione...". Linda racconta con questi termini nel suo
libro Dragon, ciò che accadde durante le riprese de I 3
dell'Operazione Drago. Tra le conseguenze della disidratazione grave,
c'è l'edema cerebrale, che può derivare però anche da ripetuti
traumi o infiammazioni. L'autopsia evidenziò non solo il sintomo più
evidente del malore che portò al decesso ("...il cervello di
Lee era gonfio come una spugna..." segno inequivocabile di un
accumulo repentino di liquidi), ma una possibile disfunzione renale,
oltre alla presenza nei polmoni di modesta quantità di fluido e
piccole quantità di sangue riversatesi negli alveoli. Tali fattori,
come riportato dal giornalista Alex Ben Block, potevano essere anche
conseguenze di un particolare colpo di Kung-Fu della tecnica Dim Mak,
di cui Lee poteva essere stato vittima inconsapevole, giacché, come
lo stesso produttore Chow ammise all'inchiesta, l'attore aveva
ricevuto durissimi colpi non previsti dal copione durante i
combattimenti sul set, benché il Dim Mak fosse ritenuto solo
folklore dagli esperti di Arti Marziali. Ma ancora molte settimane
dopo il funerale la causa mortis restava ignota e ciò provocò
tumulti di folla nelle strade di Hong Kong che richiesero
l'intervento di agenti in tenuta anti-sommossa. I fan ebbero
l'impressione che si stesse nascondendo qualcosa o che le autorità
non sapessero esattamente quali pesci pigliare. Il mannitolo
iniettato in vena a Bruce Lee aveva invece, secondo l'autopsia, come
unico compito il fare riassorbire velocemente il liquido in eccesso
causa sia del primo sia del secondo collasso.
Le uniche due sostanze rinvenute nelle
analisi del sangue durante l'autopsia, furono i due componenti
dell'Equagesic, la summenzionata aspirina, ed anche 4 milligrammi di
cannabis che Bruce aveva masticato, ma che come droga leggera non
aveva nessun precedente mortale nella medicina forense.
Il 15 ottobre 2005, Chow disse che Lee
era morto per un'ipersensibilità al miorilassante contenuto
nell'Equagesic, il meprobamato, ingrediente molto comune negli
antidolorifici. Quando i dottori annunciarono ufficialmente la morte
di Lee, il verdetto finale ne confutò, ossia ne mise in dubbio, la
«morte accidentale». Le cause della morte di Lee sono ancora oggi
oggetto di discussione in quanto non vi è assoluta certezza di
quella fatale ipersensibilità al medicinale. E proprio ciò secondo
molti, incluso il campione di karate statunitense Mike Anderson,
amico personale di Lee, ha avvalorato, fra le tante tesi omicidiarie,
quella di un veleno erboristico orientale che non poteva essere
rinvenuto in un'autopsia eseguita 36 ore dopo la morte. La distonia
fra la lentezza nell'accertare la causa mortis - o quantomeno nel
comunicarla al pubblico - e l'impennata di velocità che portò poi a
chiudere l'inchiesta nel settembre successivo, non fecero altro che
avvalorare le voci di un precipitoso insabbiamento, giacché
all'epoca tanto la polizia di Hong Kong - che risultava il corpo più
corrotto dopo quello di Los Angeles -, quanto la magistratura, erano
sovente criticate per infiltrazioni mafiose da parte dei sindacati
del crimine organizzato "Hung" (Triadi, in Occidente), ai
quali erano affiliati produttori e registi con cui Lee era sovente
entrato in contrasto. Molti fans di Hong Kong accusarono Betty Ting
Pei, al punto che essa non poté partecipare al funerale, in quanto
era nota per accompagnarsi spesso a boss delle Triadi nei locali
notturni ed era famigerata per l'uso di alcool e droga e per debiti
di gioco d'azzardo. Del decesso furono sospettati dai fans più
esagitati anche Raymond Chow, dal quale Lee era in procinto di
separarsi poiché il produttore non gli aveva mai dato la percentuale
pattuita sugli incassi dei film, il già menzionato regista Lo Wei,
contiguo alle Triadi, col quale il divo aveva avuto violente liti
ampiamente pubblicizzate sui giornali, il potentissimo produttore Run
Run Shaw, anch'esso in odor di Triade, al quale il rifiuto di Lee
aveva fatto saltare una coproduzione internazionale con Carlo Ponti
infliggendo anche una cocente umiliazione sul piano dell'immagine, ed
alcuni esponenti di arti marziali tradizionali sia cinesi che
nipponiche, che l'attore aveva spesso criticato.
L'opinione preliminare di Peter Wu, il
neurochirurgo che salvò la vita di Lee durante il primo attacco, fu
che la causa della morte dovesse essere attribuita a una reazione
alla cannabis della quale, come summenzionato, furono trovate tracce
nello stomaco o all'Equagesic. Comunque, in seguito Wu ritrattò
questa posizione, affermando:
«Il Professor Teare era uno scienziato
forense raccomandato da Scotland Yard; era stato interpellato come
esperto sulla cannabis e non possiamo contraddire la sua
testimonianza. Il dosaggio della cannabis non è preciso né
prevedibile, ma non ho mai sentito di qualcuno che sia morto solo per
averla assunta.»
Bruce Lee giace nel lotto 276 del Lake
View Cemetery accanto al figlio Brandon Lee. A portare il feretro
nella cerimonia tenuta a Seattle furono tra gli altri Steve McQueen,
James Coburn, Dan Inosanto, Taky Kimura e il fratello Robert.
Le commemorazioni
Nel 1993 è stato anche onorato con una
stella sulla Hollywood Walk of Fame a Los Angeles, e nell'occasione
di quello che sarebbe stato il suo 65º compleanno (novembre 2005),
una statua commemorativa è stata posata sull'Avenue of the Stars a
Kowloon, un quartiere di Hong Kong, in sua memoria: di colui che è
stato votato "Star of the Century" dagli addetti ai lavori
del mondo del cinema di Hong Kong. Un'altra statua più piccola ha
preceduto di pochi mesi quest'ultima a Mostar in Bosnia ed
Erzegovina, mentre una molto più grande, di venti metri, è sorta
successivamente in un parco a tema nella Cina continentale, il Bruce
Lee Paradise, a Jun'an (均安)
(paese presso Foshan nel quale avrebbe avuto i natali il padre di
Bruce, l'attore teatrale e caratterista cinematografico Li Hoi
Chuen).
Apparizioni televisive
Come se stesso in documentari o talk
show
The Pierre Berton Show (1971)
Where the Action is, (1966)
The Milton Berle Show (1966)
Produzioni postume
Un anno dopo la morte di Lee, il
regista Sze Diang gira Bruce Lee Stor, la prima agiografia del divo.
Nel 1975 il regista Lin Ping dirige Good Bye Bruce Lee (Yung chun ta
hsiung, 1975) utilizzando lo stesso attore della precedente
agiografia, il più somigliante dei sosia di Lee, Ho Chung Tao (nome
d'arte: "Bruce Li"). La storia riprende le idee che Lee
aveva per il suo Game of Death, rimaneggiandole e privandole
dell'aspetto filosofico. È solo una delle decine di film speculanti
su Lee ed interpretati da una pletora di sosia, tra Hong-Kong e
Taiwan.
Nel 1977 la Golden Harvest di Raymond
Chow, che possiede il 100% dei diritti dell'incompiuto Game of Death,
affida al regista Robert Clouse, lo stesso di I 3 dell'Operazione
Drago, il materiale girato dall'attore prima della morte per
rimaneggiarlo e farne un film. Esce così nel 1978 L'ultimo
combattimento di Chen (Game of Death/Xi wang youxi). Le scene di arti
marziali aggiunte sono coreografate dall'allora esordiente Sammo Hung
e, tra gli attori, compaiono gli amici ed allievi di Lee Dan
Inosanto, maestro di Arti Marziali filippine, il campione americano
di Karate Bob Wall ed il campione di pallacanestro Kareem
Abdul-Jabbar. Il risultato è un film apocrifo ma un grande successo
commerciale sia negli States che in tutta Europa.
Oltre ai film di montaggio e quelli con
sosia esistono anche produzioni totalmente estranee a Bruce Lee ma in
cui le distribuzioni internazionali hanno forzatamente inserito il
suo nome a scopo di sfruttarne la fama, ad esempio Il braccio
violento del Thay-Pan.
Nel 2000, il regista e scrittore John
Little decide di rimasterizzare il materiale girato da Lee prima
della sua morte e di montarlo seguendo le indicazioni che lo stesso
Lee aveva lasciato, sulla base di alcuni appunti ricevuti dalla
famiglia Lee e scritti di suo pugno da Bruce. A corredo, inserisce
interviste inedite e filmati di repertorio. Il risultato è il
film-documentario Bruce Lee - La leggenda (Bruce Lee: A Warrior's
Journey), che i puristi reputano però incompleto e parziale giacché
i pochi e generici appunti lasciati da Lee sarebbero stati, a detta
di alcuni esegeti, colmati da invenzioni ed opinioni dello stesso
Little.
Film-biografia
L'enorme clamore provocato dalla morte
improvvisa dell'attore ha creato numerosi film-biografia, ognuno dei
quali racconta una propria versione riguardo alla morte di Lee.
Nel 1975 viene proiettato il film
agiografico Io... Bruce Lee (Lei Siu Lung jyu ngo) tramite cui si
sostiene la maldicenza secondo cui Betty Ting Pei, nella cui casa Lee
morì tre anni prima, fosse l'amante del noto attore. In realtà non
vi è nessuna prova dell'esistenza di una relazione fra i due attori.
La produzione Shaw Bros è lo studio che non riuscì ad avere sotto
contratto Lee in vita. La parte di Lee è interpretata da Danny Lee,
alias Li Hsiu-Sien, in seguito star dei police-thriller anni
ottanta-novanta. Nel ruolo del barman che difende Betty da una banda
di fan di Lee che l'accusa di essere la colpevole della sua morte,
appare l'attore Jimmy Nam (Nan Kung Hsiu), noto ai patiti per i suoi
ruoli di villain in pellicole cult del filone quali Cinque dita di
violenza e I fantastici piccoli supermen.
Nel 1978 esce Bruce Lee Supercampione
(Li Hsiao Lung chuan chi) di Ng See Yuen, con Ho Chung Tao nel ruolo
di Lee. È il più prolifico sosia dell'attore, un ginnasta e
stuntman taiwanese in realtà molto più giovane del vero Lee che,
col nome fittizio di Bruce Li girerà numerose pellicole di qualità
inferiore.
Nel 1993 esce Dragon - La storia di
Bruce Lee, trasposizione cinematografica del romanzo della moglie di
Lee, Linda, del 1989, che racconta la storia del marito aggiungendo
il punto di vista soggettivo.
La leggenda di Bruce Lee è una serie
televisiva cinese di 30 episodi da 47 minuti l'uno trasmessa sul
canale Rai 4 a partire dal 4 aprile 2009. Si tratta della biografia
televisiva di Bruce Lee, trasmessa dalla televisione di Stato cinese
(CCTV) in occasione delle Olimpiadi del 2008. Danny Chan Kwok-kwan,
già interprete di film come Shaolin Soccer e Kung Fusion, veste nel
telefilm i panni di Lee.
Filmografia
Attore
Cinema
Golden Gate Girl, regia di Kwan Man
Ching (1941) - non accreditato
The Birth of Mankind, regia di Yue
Leong (1946)
Fu gui fu yun (1948)
Meng li xi shi, regia di Aimin Jiang
(1949) - accreditato come Siu Hoi-Chuen Lee
Xi lu xiang, regia di Fung Fung (1950)
- accreditato come Siu Lung
Ren zhi cue, regia di Kim Chun (1951)
Ku hai ming deng, regia di Kim Chun
(1953)
Ci mu lei, regia di Kim Chun (1953)
Qian wan ren jia, regia di Ji Zhu
(1953)
Wei lou chun xiao, regia di Tie Li
(1953) - accreditato come Lee Jun-fan
Fu zhi guo (1953)
Ai, regia di Kim Chun, Sun-Fung Lee,
Tie Li, Wui Ng, Hang Wong e Ji Zhu (1955)
Ai xia ji, regia di Kim Chun, Sun-Fung
Lee, Tie Li, Wui Ng, Hang Wong e Ji Zhu (1955)
Gu er xing, regia di Dai-Suk Chin e Kai
Lee (1955)
Er nu zhai, regia di Kim Chun (1955)
Gu xing xue lei, regia di Ji Zhu (1955)
Zha dian na fu, regia di Kim Chun
(1956) - accreditato come Lee Siu Lung
Zao zhi dang cu wo bu jia, regia di
Wai-Kwong Chiang (1956)
Lei yu, regia di Wui Ng (1957)
Ren hai gu hong, regia di Sun-Fung Lee
(1960) - accreditato come Lee Siu-Lung
L'investigatore Marlowe (Marlowe),
regia di Paul Bogart (1969)
Il furore della Cina colpisce ancora
(Tang shan da xiong/ The Big Boss), regia di Lo Wei e Chia-Hsiang Wu
(1971)
Dalla Cina con furore (Jing wu men/ The
Chinese Connection), regia di Lo Wei (1972)
L'urlo di Chen terrorizza anche
l'Occidente (Meng long guo jiang/ Way of the Dragon), regia di Bruce
Lee (1972)
I 3 dell'Operazione Drago (Enter the
Dragon), regia di Robert Clouse (1973)
Opere postume:
Bruce Lee Supercampione, regia di
See-Yuen Ng (1976)
L'ultimo combattimento di Chen (Game of
Death I), regia di Robert Clouse (1978): Bruce Lee viene fatto
comparire usando materiale di archivio.
L'ultima sfida di Bruce Lee (Game of
Death II), regia di Ngsee See Yuen (1981): in questo film Lee compare
solo in immagini d'archivio prese dai suoi film.
Io sono Bruce Lee, regia di Pete
McCormack – documentario (2012)
Televisione
The Milton Berle Show (titolooriginale)
– serie TV, episodio 1x2 (1966)
Batman (Batman) – serie TV, episodi
2x7-2x51-2x52 (1966-1967)
Il Calabrone Verde (The Green Hornet) –
serie TV, 26 episodi (1966-1967)
Ironside (Ironside) – serie TV,
episodio 1x7 (1967)
Blondie – serie TV, episodio 1x13
(1969)
Arrivano le spose (Here Come the
Brides) – serie TV, episodio 1x25 (1969)
Longstreet (Longstreet) – serie TV, 4
episodi (1971)
Sceneggiatore
L'urlo di Chen terrorizza anche
l'Occidente (Meng long guo jiang), regia di Bruce Lee (1972)
L'ultimo combattimento di Chen (Game of
Death), co-regia di Robert Clouse (1978) - non accreditato
Opere postume:
Messaggi da forze sconosciute (Circle
of Iron), regia di Richard Moore (1978) - soggetto
Bruce Lee - La leggenda (Bruce Lee: A
Warrior's Journey), regia di John Little e Bruce Lee – video
documentario (2000) - filmati originali
Bruce Lee in G.O.D.: Shibôteki yûgi,
regia di Toshi Ohgushi e Toshikazu Ôgushi (2000) - materiale
Regista
L'urlo di Chen terrorizza anche
l'Occidente (Meng long guo jiang) (1972)
Opere postume:
L'ultimo combattimento di Chen (Game of
Death), co-regia di Robert Clouse (1978) - non accreditato
Bruce Lee - La leggenda (Bruce Lee: A
Warrior's Journey), co-regia di John Little – video documentario
(2000) - filmati originali
Altro
No Retreat No Surrender
The Silent Flute, sceneggiatura del
(1971)
Film prodotti dalla
Concord Production
The Game of Death (死亡的遊戲),
film incompiuto (1972)
Film su Bruce Lee
Bruce Lee: A Dragon Story, regia di
Shih Ti (1974)
Io... Bruce Lee, regia di Mar Lo (1976)
Bruce and the Shaolin Bronzemen, regia
di Joseph Kong (1977)
Bruce Lee, the Legend, diretto da
Leonard Ho (1984)
Dragon - La storia di Bruce Lee, regia
di Rob Cohen (1993)
Bruce Lee - La grande sfida, George
Nolfi (2016)
Film apocrifo
Bruce Lee Fights Back from the Grave,
regia di Lee Doo-yong (1976)
Pubblicazioni di Bruce
Lee o a lui attribuite
Bruce Lee, Jeet Kune Do - Il libro
segreto di Bruce Lee, Edizioni Mediterranee.
Edizione italiana del primo volume di
Bruce Lee sul suo famoso metodo di combattimento, il Jeet Kune Do;
originariamente pubblicato nel 1975.
Bruce Lee, La mia via al Jeet Kune Do,
vol. 1: manuale pratico del Jeet Kune Do, Edizioni Mediterranee.
Scritti ed appunti di Bruce Lee sul
Jeet Kune Do, stesi durante la convalescenza nel 1970 ma pubblicati
solo dopo la sua morte per volontà della moglie Linda con l'aiuto di
Dan Inosanto ed altri.
Bruce Lee, La mia via al Jeet Kune Do,
vol. 2: il Tao del Kung Fu, Edizioni Mediterranee, 2000.
La prima parte del volume presenta i
testi di Bruce Lee del 1963 e del 1964 (gli unici effettivamente
pubblicati in vita), raccolti postumamente da John Little. Nella
seconda parte sono incluse interviste e conversazioni di Lee dal 1958
sino alla sua morte nel 1973.
Bruce Lee, Mitoshi Uyehara, Tecniche
segrete di Bruce Lee, vol. 1: Tecniche di autodifesa, Edizioni
Mediterranee, 2001.
Primo dei quattro libri che
approfondiscono il metodo di combattimento di Bruce Lee, tratto dai
suoi scritti sul Jeet Kune Do del 1966, redatti da Mitoshi Uyeahara.
Bruce Lee, Mitoshi Uyehara, Tecniche
segrete di Bruce Lee, vol. 2: Tecniche di base, Edizioni
Mediterranee, 2001.
Secondo dei quattro libri che
approfondiscono il metodo di combattimento di Bruce Lee, tratto dai
suoi scritti sul Jeet Kune Do del 1966, redatti da Mitoshi Uyeahara.
Bruce Lee, Mitoshi Uyehara, Tecniche
segrete di Bruce Lee, vol. 3: Tecniche avanzate, Edizioni
Mediterranee, 2001.
Terzo dei quattro libri che
approfondiscono il metodo di combattimento di Bruce Lee, tratto dai
suoi scritti sul Jeet Kune Do del 1966, redatti da Mitoshi Uyeahara.
Bruce Lee, Mitoshi Uyehara, Tecniche
segrete di Bruce Lee, vol. 4: Tecniche superiori, Edizioni
Mediterranee, 2001.
Ultimo dei quattro libri che
approfondiscono il metodo di combattimento di Bruce Lee, tratto dai
suoi scritti sul Jeet Kune Do del 1966, redatti da Mitoshi Uyeahara.
John Little (a cura di), Pensieri che
colpiscono. Gli aforismi di Bruce Lee per la vita di tutti i giorni,
Edizioni Mediterranee, 2003.
Bruce Lee, Il tao del dragone. Verso la
liberazione del corpo e dell'anima, Mondadori, 2006.
Le ultime e più intime annotazioni di
Bruce Lee sulle arti marziali e su vari aspetti dell'esistenza.
Bruce Lee, La perfezione del corpo.
L'arte di esprimere al meglio il fisico e la mente, Mondadori, 2007.
Raccolta postuma di scritti su
esercizi, regole alimentari e riflessioni tratte dai diari di
allenamento e dagli appunti personali di Bruce Lee, compilata da John
Little.
Bruce Lee, Lo spirito del dragone.
Lettere (1858-1973), Mondadori, 2010.
Compendio di lettere private scritte da
Bruce Lee.
Curiosità
È stato anche un filosofo introducendo
il radicalismo nelle arti marziali.
È stato preso come spunto per diversi
personaggi di videogiochi di combattimento, come Marshall Law (e suo
figlio Forest) e Lee Chaolan (il suo nome ricorda la traslitterazione
cinese di Bruce Lee) della serie Tekken della casa di produzione
Namco, Fei Long della serie Street Fighter della Capcom, Liu Kang in
Mortal Kombat, Dragon della serie World Heroes, Jann Lee in Dead or
Alive, Bros lee del videogioco Broforce e Lee Sin nel MOBA League of
Legends. Bruce Lee ha ispirato Rock Lee e Gai Maito personaggi del
Manga ed Anime Naruto e Lee Pai Long nel Manga e Anime "Shaman
King".
Il volto di Lee è servito da base a
Tetsuo Hara per creare l'immagine di Kenshiro, protagonista di Ken il
Guerriero; durante la storia Lee viene citato più volte nelle
movenze, nella concezione della Divina Arte di Hokuto come tecnica
adattabile ai cambiamenti, e perfino in piccoli gesti (soprattutto
quello di provocare l'avversario invitandolo a farsi avanti). Quando
la collocazione temporale si sposta di alcuni anni (dopo la morte di
Raoul), la somiglianza si perde ed il volto di Kenshiro adulto
somiglia maggiormente a Sylvester Stallone.
Citazioni
L'ultimo combattimento di Chen viene
citato in due film: in Kill Bill: Volume 1 la protagonista Beatrix
Kiddo (interpretata da Uma Thurman) indossa una tuta integrale gialla
e nera; in The Matrix Neo (interpretato da Keanu Reeves), durante lo
scontro con l'agente Smith in metropolitana, si muove e lo provoca
come Bruce Lee durante lo scontro con Kareem Abdul Jabbar.