venerdì 2 maggio 2014

Vo Co Truyen

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Con il termine Võ Cổ Truyền Viet Nam ( "Võ Thuat Cổ Truyền Viet Nam") si identifica l'insieme delle arti marziali tradizionali vietnamite. In Vietnam esistono una moltitudine di scuole e stili differenti che spesso vengono chiamate Mon Phai.
Ogni scuola o stile custodisce un patrimonio tecnico, culturale e filosofico attraverso i Bai Thao o Bai Quyen.
I Bai Quyen sono delle sequenze di tecniche per l'allenamento individuale, a mano nuda o con le armi tradizionali, che consistono nel riprodurre un combattimento codificato contro uno o più avversari immaginari, compatibilmente con quanto avviene per i Kata Giapponesi, i poomse coreani o i tao lu cinesi.
Le origini di queste diverse scuole sono molte e varie. Alcuni fanno parte della storia del Vietnam, altri hanno origini cinesi (parleremo di stili sino-vietnamiti, come Thieu-Lam, equivalente vietnamita di Shaolin Kung-fu, o Vinh Xuan, equivalente di Wing. Chun),altri anno origini indonesiane, cambogiane, ecc.
In Vietnam è tradizione accompagnare ogni Bai Thao con un poema (bai thiêu) che illustra le tecniche e ne aiuta la comprensione.


giovedì 1 maggio 2014

Misericordia





La misericordia (anche conosciuta col nome di trafiere) è un pugnale del tipo dello stiletto e del quadrello utilizzato, per dare un colpo mortale ad un avversario già ferito.
Il nome derivererebbe dall'utilizzo: poiché dopo la fine battaglia sul terreno rimanevano molti feriti in modo più o meno grave. Prelati o addirittura vescovi decidevano sul campo quali non erano in grado di sopravvivere e questi ultimi venivano finiti con quest'arma.


Cenni storici

Apparve fin dal XII secolo, ed era usata in tutta Europa, almeno sino al XVII secolo.


Caratteristiche

Essa aveva la lama triangolare o a sezione di losanga. Era considerata uno dei prodotti tipici degli armaioli di Albacete. La struttura, robusta ma sottile permetteva di colpire attraverso gli spazi lasciati scoperti dalle armature.

giovedì 24 aprile 2014

Il combattimento a terra nel Wing Chun Kung Fu

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Ci sono arti marziali che si specializzano nel combattimento a terra, alcune più e alcune meno, mentre altre lo ignorano completamente. Ma qualunque sia l'arte marziale praticata bisognerebbe tenere conto di ciò che può succedere quando si cade a terra.
Spesso si sente dire che nel Kung Fu il combattimento a terra non è preso in considerazione, perché quando finisci a terra sei un uomo morto.
Innanzi tutto, prima di essere un uomo morto mi piacerebbe provare a sopravvivere, seconda cosa, vallo a dire a tutti quei combattenti che hanno fatto del suolo il loro principale campo d'azione e sono pericolosissimi.
Visto che le arti marziali devono essere vissute nel contesto di oggigiorno, il Wing Chun utilizzato come sistema di autodifesa deve obbligatoriamente prevedere anche un programma di combattimento/difesa a terra.
Al giorno d'oggi se qualcuno subendo un'aggressione finisce per terra, non deve essere un uomo morto, anzi, deve difendersi con ogni metodo e ad ogni costo.

Il Wing Chun a terra.

Prima di tutto è bene fare una semplice analisi superficiale dei sistemi di lotta a terra delle più comuni arti marziali.
Queste discipline sono regolamentate al fine di poter permettere un combattimento a terra. Difatti sono proibiti colpi, dita negli occhi, prese ai genitali, morsi e quant'altro.
Grazie a questo regolamento è possibile focalizzarsi sulla lotta, sulle "guardie", su leve articolari e strozzamenti, su immobilizzazioni e stritolamenti, ecc. Ma purtroppo buona parte di queste tecniche funziona con molta difficoltà in un contesto non regolamentato e quindi per strada.
Il Wing Chun non si specializza nella lotta a terra in modo analogo a discipline come il Judo, la Lotta Greco Romana o il Brazilian JuJitsu, proprio perché si sviluppa in un contesto non sportivo, quindi utilizza altri schemi.
Prima di tutto l'obiettivo principale è quello di tenere a distanza l'aggressore in piedi e non avvicinarlo per lottarci, e già questa "banale" differenza cambia totalmente la prospettiva se paragonata alle discipline citate, dove invece l'obiettivo è il grappling.
Seconda cosa, una volta obbligati al contatto pieno a terra, ci si comporta esattamente come in piedi, si cercano i "buchi" nella guardia dell'aggressore tramite il Chi Sao e si colpisce ogni volta che si può con tecniche atte a finalizzare il prima possibile rendendo inoffensivo l'aggressore. Colpi negli occhi, nella gola, nei genitali, ecc.
La guardia a terra prima del contatto è molto simile a quella in piedi. Sia le braccia che le gambe sono posizionate sulla Linea Centrale. Ogni volta che l'aggressore si avvicina con le gambe tenteremo di allontanarlo mirando alle ginocchia utilizzando tecniche di calci molto simili a quelle utilizzate in piedi.
Se l'aggressore riesce a superare la nostra guardia delle gambe, tenteremo immediatamente di ripristinare la distanza sfruttando la sensibilità delle gambe (chiamato da alcuni Chi Gerk) come nel Chi Sao con le mani.
L'obiettivo sarà quello di calciare nuovamente l'aggressore allontanandolo e rialzarsi il prima possibile se lo spazio tra voi e lui lo concede.
Solo quando questo non sarà possibile e l'aggressore riuscirà a finirci addosso, sfrutteremo la sensibilità di tutto il corpo come nel Chi Sao ed esattamente come in piedi lo colpiremo ogniqualvolta sarà possibile per cercare di renderlo inoffensivo.
I principi e le linee guida del Wing Chun sono perfettamente adattabili a ciò che può accadere a terra, ma è fondamentale esercitarsi perché quando siamo in piedi la gravità è sotto i nostri piedi, mentre quando siamo a terra la ritroviamo dietro la nostra schiena (è quasi ovvio dire che se cadete proni o di fianco la prima cosa da fare è posizionarvi con la schiena a terra).
Molto spesso può succedere che si cada insieme all'aggressore durante una lotta iniziata in piedi. In questo caso l'obiettivo sarà divincolarsi quanto prima, posizionare il piede tra voi e lui e calciare per allontanarlo e avere modo di rialzarvi esattamente come spiegato prima.
Il consiglio che mi sento di dare è di fare pratica con la lotta a terra senza colpi (come quella del Judo) per abituarvi alla diversa gestione del corpo, ed esercitarvi con il Chi Sao a terra esercitando la sensibilità di tutto il corpo. Questo è fondamentale per imparare a muovervi al meglio quando non riuscite a tenere l'aggressore a distanza.

lunedì 21 aprile 2014

Lü Dongbin

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Lü Dongbin (呂洞賓, Lǚ Dòngbīn, Lü Tung-Pin) è uno degli Otto Immortali, leader de facto del gruppo (secondo alcune fonti sarebbe Li Tieguai, mentre il leader formale è Zhongli Quan) ed è il patrono dei fabbricanti di inchiostro, dei malati e dei barbieri.

Il sogno del miglio giallo

La leggenda narra che una notte, mentre Lü Yan si trovava a Chang'an o a Handan (邯鄲 Hándān), si addormentò mentre stava cucinando il suo miglio giallo. Sognò di sostenere l'esame imperiale ed eccellere al punto di vedersi affidare un ruolo prestigioso. La sua ascesa al potere fu talmente rapida che presto fu nominato vice-ministro (侍郎 shìláng). Poi sposò la figlia di un ricco familiare, dalla quale ebbe un bambino e una bambina. Intanto veniva promosso più volte, finché venne eletto primo ministro. Tuttavia, il suo successo e la sua fortuna suscitarono la gelosia di altri, quindi fu accusato di aver commesso crimini che gli fecero perdere la carica. Sua moglie poi lo tradì, i suoi bambini furono uccisi dai banditi e perse ogni ricchezza. Mentre stava morendo su una strada nel sogno, si svegliò.
Nonostante nel sogno fossero passati diciotto anni, l'intero sonno aveva impiegato il tempo di cottura del miglio. I personaggi del suo sogno erano stati interpretati da Zhongli Quan per fargli capire che non si dovrebbe dare troppa importanza alla gloria e al successo transitori. Lü decise di seguire Zhongli per scoprire e sviluppare l'arte del Tao. Questo sogno è conosciuto come il "Sogno del miglio giallo" (黃粱夢 Huáng Liáng Mèng) ed è descritto in un'opera teatrale di Ma Zhiyuan (馬致遠 Mǎ Zhìyuǎn) nella dinastia Yuan.

domenica 20 aprile 2014

Asuka

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Kanako Urai (浦井 佳奈子 Urai Kanako; Osaka, 26 settembre 1981) è una wrestler giapponese sotto contratto con la WWE, dove lotta nel roster di Raw con il ring-name Asuka.
Ha detenuto una volta l'NXT Women's Championship, stabilendo il record per il regno più lungo nella storia del titolo con 510 giorni.
Tra le sue mosse figurano diverse tipologie di calci e prese di sottomissione, che hanno portato a riconoscere il suo duro stile di combattimento. In passato ha lavorato come graphic designer e come giornalista di videogiochi; una precedente esperienza lavorativa presso la Microsoft le è valsa una sponsorizzazione da parte dell'azienda, con un logo della Xbox 360 raffigurato sul suo costume.
Ha iniziato la sua carriera nel giugno 2004 presso la promozione Atoz, dove è rimasta sino al suo primo ritiro nel marzo 2006. È tornata a combattere un anno e mezzo dopo, lavorando come freelancer per compagnie come la JWP Joshi Puroresu, NEO Japan Ladies Pro Wrestling, Pro Wrestling Wave, Smash, Wrestling New Classic, e la Reina Joshi Puroresu. Nel 2015 ha siglato un contratto con la promozione statunitense WWE. Nel dicembre del medesimo anno, Dave Meltzer, giornalista del Wrestling Observer Newsletter ha dichiarato che la Urai "potrebbe essere la miglior worker all'interno della WWE, sia tra gli uomini che fra le donne".

Carriera

Primi anni (2004–2010)

Inizialmente una grafica di professione, Kanako Urai si appassiona al mondo del wrestling dopo essere divenuta fan di personaggi come Keiji Mutoh, Satoru Sayama, Yoshiaki Fujiwara, Antonio Inoki, Akira Maeda, Nobuhiko Takada, Masakatsu Funaki, Volk Han e Minoru Suzuki. Decide pertanto di intraprendere una nuova carriera e, utilizzando il ring name "Kana", compie il suo debutto professionale il 16 giugno 2004 nella promozione femminile AtoZ, affrontando Leo-na.

WWE

NXT (2015–2017)

Il 22 agosto 2015 la Urai assiste all'evento del territorio di sviluppo della WWE, NXT, NXT TakeOver: Brooklyn, svoltosi nell'omonima città, dove viene intravista nel pubblico ed identificata con il nome "Kanna". Tale apparizione porta a speculazioni riguardo ad un suo possibile approdo nella compagnia di Stamford. Pochi giorni dopo, il 27 agosto, viene annunciato che la Urai aveva firmato un contratto con la WWE alcune settimane prima. L'8 settembre, la giapponese e la WWE tengono quindi una conferenza stampa nella città di Tokyo, annunciando che da lì a poco la Urai si sarebbe unita al territorio di sviluppo di wrestling della compagnia, NXT. Il suo debutto ufficiale viene programmato per la fine del mese.
Compie un'apparizione nella puntata del 10 settembre di NXT, dove viene presentata con il nuovo ring name Asuka. Il nome viene scelto come omaggio alla veterana wrestler giapponese Lioness Asuka. La sua prima apparizione, andata in onda il 23 settembre, termina con un faccia a faccia con Dana Brooke ed Emma, culminato nel suo match di debutto il 7 ottobre ad NXT TakeOver: Respect, dove sconfigge Brooke. Asuka inizia così a scalare i ranking della federazione con convincenti vittorie, incluso un sorprendente successo su Cameron, continuando allo stesso tempo il suo feud con Brooke and Emma. Asuka ed Emma si affrontano finalmente il 16 dicembre ad NXT TakeOver: London, dove è nuovamente la giapponese ad uscire vittoriosa.
Nell'episodio di NXT del 13 gennaio 2016, Asuka prende parte ad un over-the-top-rope battle royal per determinare la sfidante numero uno al titolo NXT Women's Championship, detenuto da Bayley. Sarà però Carmella a trionfare nel match speciale. Il 10 febbraio trae in salvo Carmella dall'attacco di Eva Marie e Nia Jax, dopo un insuccesso della sfidante numero uno contro Bayley. Successivamente la giapponese sale sul ring per confrontare Bayley, indicando di voler ottenere anche lei una chance per il titolo femminile. Nell'episodio di NXT del 16 marzo Asuka e Bayley sconfiggono Eva Marie e Nia Jax in un tag team match, che culmina con l'annuncio da parte di William Regal di un match titolato fra le due compagne di squadra. Il 1º aprile ad NXT TakeOver: Dallas, Asuka sconfigge la campionessa in carica Bayley via sottomissione, conquistando l'NXT Women's Championship e divenendo la prima detentrice asiatica del titolo femminile. Nell'episodio di NXT del 27 aprile Asuka ha sconfitto Eva Marie. Successivamente inizia una faida con Nia Jax, divenuta nel frattempo la contendente numero uno per l'NXT Women's Championship. L'8 giugno difende con successo la cintura dall'assalto della Jax ad NXT TakeOver: The End. Il 20 agosto ha difeso con successo il titolo contro l'ex-campionessa Bayley a NXT TakeOver: Brooklyn II. Il 19 novembre Asuka ha difeso con successo il titolo contro una rientrante Mickie James a NXT TakeOver: Toronto. Il 28 dicembre a NXT Asuka ha difeso con successo il titolo contro la sua ex-rivale Nia Jax (ora membro del roster di Raw). Il 28 gennaio a NXT TakeOver: San Antonio Asuka ha difeso con successo l'NXT Women's Championship in un Fatal 4-Way match che includeva anche Billie Kay, Nikki Cross e Peyton Royce. Il 4 febbraio Asuka è diventata la detentrice più longeva del titolo con 578 giorni, superando il precedente primato che apparteneva a Paige con 308 giorni di regno; in realtà, tuttavia, la WWE aveva riconosciuto Asuka come la NXT Women's Champion più lunga della storia già dal 4 gennaio 2017 poiché il regno di Paige, durato 308 giorni, viene riconosciuto dalla WWE come se fosse durato 274 giorni. Nella puntata di NXT del 1º marzo Asuka ha difeso con successo il titolo contro Peyton Royce. Il 1º aprile, a NXT TakeOver: Orlando, Asuka ha difeso con successo il titolo contro Ember Moon. Il 20 maggio a NXT TakeOver: Chicago Asuka ha difeso con successo il titolo in un Triple Threat match che includeva anche Nikki Cross e Ruby Riot. Nella puntata di NXT del 28 giugno Asuka ha difeso con successo il titolo contro Nikki Cross in un Last Woman Standing match. Il 19 agosto, a NXT TakeOver: Brooklyn III, Asuka ha difeso con successo il titolo contro Ember Moon. Il 21 agosto è stato annunciato che Asuka ha subito un infortunio alla clavicola che la terrà fuori dalle scene per circa sei-otto settimane. Il 24 agosto, durante la registrazione di una puntata di NXT (andata poi in onda il 6 settembre), Asuka è stata costretta a rendere vacante il titolo in seguito all'infortunio subito, interrompendo così il record come campionessa più longeva di sempre con 510 giorni di regno.

Raw (2017–presente)

Nella puntata di Raw dell'11 settembre 2017 è stato annunciato che Asuka è stata assegnata al brand dello show rosso dal General Manager Kurt Angle. Il 24 settembre, durante No Mercy, è stato annunciato che Asuka tornerà ufficialmente il 22 ottobre a TLC: Tables, Ladders & Chairs. Nella puntata di Raw del 9 ottobre è stato reso noto che Asuka affronterà Emma a TLC, dato che quest'ultima ha sconfitto Alicia Fox, Bayley, Dana Brooke e Sasha Banks in un Fatal 5-Way Elimination match con in palio appunto il diritto di affrontare Asuka. Il 22 ottobre, a TLC: Tables, Ladders & Chairs, Asuka ha fatto il suo debutto in un pay-per-view del roster principale sconfiggendo Emma. Nella puntata di Raw del 23 ottobre Asuka ha fatto il suo debutto a Raw sconfiggendo Emma nella rivincita di TLC. Nella puntata di Raw del 30 ottobre Asuka ha sconfitto facilmente la jobber Stacie Cullen.

Vita personale

È laureata presso la Osaka University of Arts Junior College dell'omonima città. Prima del suo ingresso nel mondo del wrestling, ha scritto articoli per l'Xbox Magazine e progettato la grafica per giochi del Nintendo DS e varie applicazioni mobili, oltre a possedere un salone di bellezza chiamato Another Heaven nella città di Yokohama. È inoltre una grande appassionata della cultura statunitense, essendo fan di gruppi come i Guns N' Roses, Aerosmith e Bon Jovi, film come Il padrino, Gran Torino, Platoon e Balla coi lupi, e videogiochi come Call of Duty. Prima di diventare una wrestler, la Urai ha praticato anche altri sport come il badminton ed il pattinaggio di figura.

domenica 23 marzo 2014

Come Praticare la Meditazione Zen



Zazen è un tipo di meditazione unica nel Buddhismo Zen che rappresenta il cuore della pratica. Zen è la parola giapponese per meditazione, quindi i Buddhisti Zen possono essere chiamati “Buddhisti Meditatori”. Questo post sottolinea come un principiante può iniziare a praticare la zazen, che letteralmente significa “meditazione da seduti”.


Prendi uno zafu o un cuscino piccolo. È opzionale, dipende dalla tua posizione e da ciò che preferisci.


La traduzione letterale di zazen è “meditazione da seduti”. Quindi come ti siedi è importante. Ecco alcune posizioni diverse usate nella zazen:
    • La Posizione Birmana. Questa è la posizione più semplice in cui le gambe sono incrociate ed entrambe le ginocchia appoggiate piatte sul pavimento. Una caviglia è di fronte all’altra, non sopra.
    • La Posizione del Mezzo Loto (Hankafuza). Questa si fa mettendo il piede sinistro sulla coscia destra e la gamba destra sotto la coscia sinistra.
    • La Posizione del Loto. È la più stabile delle posizioni. Si fa mettendo i piedi sotto la coscia opposta. Potrebbe essere leggermente doloroso all’inizio ma continua a provare e i muscoli delle gambe si scioglieranno. Se è ancora difficile e doloroso dopo una settimana, chiedi consiglio al tuo medico o metti una bottiglia di acqua calda sotto la gamba. Ad ogni modo, non è raccomandabile se hai un dolore cronico al ginocchio.
    • La Posizione in Ginocchio (Seiza). Inginocchiati con le anche appoggiate alle caviglie.
    • La posizione della Sedia. Va benissimo sedersi su una sedia, ma è essenziale che la schiena sia perfettamente dritta.
    • La Posizione in Piedi. Questa posizione, praticata in Corea e Cina, è utile per chi non può stare seduto troppo a lungo. Resta in piedi, gambe divaricate alla larghezza delle spalle. I talloni dovrebbero essere leggermente più vicini rispetto alla distanza tra gli alluci. Appoggia le mani sull’ombelico, la destra sopra la sinistra. Non unire le ginocchia.




Mettiti in posizione.
Unisci le mani nella mudra cosmica. Si fa mettendo la tua mano dominante con il palmo in alto, stringendo l’altra mano anch’essa con il palmo rivolto verso l'alto. I pollici si toccano leggermente. Non è una posizione obbligatoria.


Inizia liberando la mente e concentrandoti sul tuo respiro. Puoi tenere gli occhi aperti, o chiusi per metà, o completamente chiusi.


Conta ogni inspirazione ed espirazione, fino ad arrivare a dieci.


Ricomincia da uno. Se la tua mente si distrae, e lo farà, prendi nota del pensiero e poi ricomincia a contare da uno.


Continua per circa 15 minuti. Quando riesci a contare fino a 10 più volte senza pensieri invadenti, è ora di iniziare a contare le ispirazioni e le espirazioni come un unico movimento, anziché separatamente. Eventualmente, sarai in grado di concentrarti solo sul respiro e non contare più. Perché questo accada serve che tu pratichi la meditazione zazen quotidianamente.


Apri gli occhi e riscalda gambe e braccia, in modo da aumentare la pressione sanguigna fino al suo normale livello.


Medita per circa 15 minuti durante la prima settimana e aumenta ogni settimana di 5 minuti fino a raggiungere i 45 minuti o l’ora, se riesci. Se pratichi la zazen ogni giorno e gradualmente, le tue sessioni di meditazione saranno molto rilassanti e sperimenterai un’incredibile calma. Non modulare il tuo respiro in alcun modo, fallo normalmente.


Esplora la calma. Lo zazen è qualcosa in più di restare seduti in silenzio, e può portarci a scoprire consapevolezze profonde e ignote di noi stessi. Il passaggio finale si compie esplorando la calma, l’immobilità che creiamo o scopriamo in noi stessi restando seduti. Prenditi il tempo per osservare te stesso mentre mediti e dopo. Usa tutti i tuoi sensi. Quando ti colpiscono dei pensieri mentre sei in meditazione, o pensi alla tua giornata, osserva ciò che senti… e ciò che viene percepito.




Consigli

  • Se senti dolore o non sei comodo in una posizione, non restarci. Alzati e provane un’altra.
  • L’importanza di avere la schiena dritta è di permettere al diaframma di muoversi liberamente. La respirazione durante la zazen è molto, molto profonda.
  • Dovresti provare a meditare regolarmente, se non tutti i giorni.
  • La posizione delle mani è importante. Un lato della mano rappresenta il piano fisico, l’altro il piano spirituale. Unendole il praticante ricorda che entrambi i piani devono essere in armonia. In più, i pollici che si toccano è un modo per gestire il proprio subconscio. Se ti ritrovi a premere assieme i pollici, significa che sei troppo stressato e hai bisogno di rilassarti. Se cadono, ti stai addormentando. Dovrebbero semplicemente sfiorarsi.






Cose che ti Serviranno

  • Uno zafu o un cuscino per sederti.
  • Una stanza tranquilla dove non sarai disturbato.
  • Una sveglia che parta una volta terminato il tempo di meditazione. Cerca di usare un tono tranquillo, nessun suono troppo forte dovrebbe interrompere o terminare una sessione di meditazione.
  • Abiti comodi e larghi.









sabato 22 marzo 2014

Full contact karate

Full contact karate è un termine usato per indicare uno sport derivato dal Karate in cui, a differenza dei combattimenti di quest'ultimo e delle varianti Point Karate e Semi-contact, è consentito il pieno contatto ("full contact" in inglese) dalla cintura in su. La disciplina fu inventata da Joe Lewis.


Storia

Negli anni settanta si erano diffuse varie arti marziali nei cui incontri i colpi dovevano essere controllati e l'azione doveva spesso essere interrotta dopo i colpi stessi. Per rendere più spettacolari i combattimenti vennero inizialmente inventate due nuove discipline: il "Point Karate" negli USA e il Semi-contact in Europa. In questi sport gli atleti indossano protezioni (inventate dal maestro coreano Jhoon Rhee) che permettono il contatto alla fine del colpo, anche se è necessario fermare l'azione subito dopo.
Il campione di karate tradizionale e Point Karate Joe Lewis decise di creare uno sport in cui, come nel pugilato, vi fosse il contatto pieno, dando così vita al "Full-Contact Karate" o "Professional Karate". La nuova disciplina ebbe un forte successo sia negli Stati Uniti sia in Europa. Dato che le associazioni sportive di karate tradizionale ritenevano non corretto associare la parola "karate" a "full-contact", oggi tale sport viene chiamato semplicemente Full-Contact. È stato inglobato come specialità della Kickboxing, e in Italia ha avuto negli ultimi anni grandissimi rappresentanti a livello internazionale, come Massimo Liberati e Giorgio Perreca. Oltre al Semi-Contact vi è il "Light-Contact" in cui non è permesso mettere a pieno segno i colpi e quindi neanche il KO. Come nel Full Contact, però, l'azione non viene interrotta.


Differenti forme di Full contact

Full contact point karate

Una variante di Full contact è denominata Full contact point karate. È molto similare alle competizioni di karate e si differenzia dal semi-contact e dal light contact in quanto l'arbitro può squalificare per contatto eccessivo. L'incontro viene interrotto dopo ogni colpo portato a bersaglio. Questa forma di competizione di Full Contact Karate si trova principalmente nel Nord America dal quale ha origine, ed ha un seguito anche in Europa. Essa è similare al formato di competizione usato nel taekwondo, e nelle competizioni di Karate sportivo che utilizzano queste regolamentazioni che spesso non si distinguono fra di loro per il regolamento di gara.


American full contact karate

Un secondo formato di competizione è l'American full contact karate. Sviluppatosi negli USA tra gli Anni '60 e l'inizio degli anni settanta, ha preso in prestito regole e schemi tipici della boxe occidentale adattandolo. Il combattimento continua nonostante il punteggio e gli stessi punti vengono contati a fine incontro. Le protezioni consistono nell'impiego di guantoni, calzari per i piedi, paratibie ect. Come orientamento l'American full contact non permette i calci sotto la vita e l'uso dei gomiti e delle ginocchia per colpire.


Knockdown Karate

Un altro maggiore formato sportivo di full-contact karate è conosciuto come knockdown karate o qualche volta denominato Japanese full contact karate. Questo stile di sport da combattimento è stato sviluppato per la prima volta nella seconda metà degli anni sessanta in Giappone dall'organizzazione Kyokushinkai karate, fondata da Masutatsu Oyama. Nel combattimento tradizionale nessuno dei due combattenti porta alcun tipo di protezione se non la conchiglia (Anche se qualche volte delle regolamentazioni locali presentano delle eccezioni), ma è comunque un combattimento a nocche scoperte. Pugni al viso ed inguine e attacchi uniti sono proibiti. ma tutti i colpi con le nocche scoperte e con i gomiti al corpo ed ai fianchi (ad eccezione dei colpi uniti), e calci (incluse le ginocchiate) gambe, braccia, corpo, e al volto sono consentiti, come del resto anche le spazzate. Un punto è realizzato solo quando si è messo a tappeto l'avversario, o lo si è immobilizzato, o con una spazzata e controlled follow-up per un mezzo punto, e, a meno che non ci sia una spazzata od un knockdown, il combattimento è continuo. Al contrario dell'American full contact karate non si contano i colpi andati a segno, ma solo gli effetti dei colpi.


Gloved Karate

Un recente sistema di full contact karate è il Gloved Karate o Karate Gloved. Qualcuno lo chiamava anche Shin-karate/Shinkarate (o "new" karate, in una traduzione parziale) dependentemente dallo sport organizzatore e dai promotori. Questo sistema ha origine in Giappone dove è divenuto un sport dilettantistico e popolare per combattenti di karate che desiderano entrare nel kickboxing professionale. Le regole prendono spunto da quelle di atterramento del Karate, ma si modificarono con l'introduzione dei guantoni da boxe che permettevano di colpire al volto.


Bogu Kumite

Ancora un'altra forma di Full Contact Karate è kumite di Bogu, di cui è rappresentante il campione Fabio Martella. Viene associato spesso ad alcuni stili tradizionali dell' Okinawan karate. Questa versione utilizza in competizione un'imbottitura protettiva e pesante per evitare danni. All'inizio, questa imbottitura protettiva fu basata sull'elmo e sull'armatura del kendo giapponese; con guanti per proteggere le nocche dagli elmi ricopre d'acciaio sbarre, anche se nei giorni moderni la più specifica imbottitura è stata sviluppata nonostante sia permesso il knock out come criterio vincente, l'attrezzatura protettiva riduce le opportunità affinché questo avvenga, ed i punti sono segnati per tecniche pulite. Originalmente solo un metodo di addestramento. Se comparato agli altri sport di Full Contact Karate, Bogu e Koshiki sono ancora molto piccoli.


Altri

Altre regolamentazioni di Full Contact includono versioni che permettono il pieno contatto della nocca nuda contro la testa indifesa. Tuttavia esse tendono ad essere piccoli ed oscuri comparati al precedente elenco di varianti. Queste regole tendono ad essere ristrette ad una sola piccola organizzazione o anche promozioni di evento di sport individuali.
Esempi di full contact minori e di sistemi di regolamento sono le regolamentazioni del Shinken shobu Kyokushin-kan e del Mumonkai.



venerdì 21 marzo 2014

Shuriken







Shuriken (手裏剣,手離剱), alternativamente shiriken nel dialetto della capitale, è una parola giapponese che indica dardi di varie dimensioni e fogge.
Nel caso sia scritto 手裏剣 il termine shuriken può essere tradotto come lama nascosta in mano (il primo kanji vuol dire mano; il secondo è la radice del verbo nascondere; il terzo ha il significato di spada o lama).


Tipologia

Essi sono suddivisibili in due categorie principali: i Bo Shuriken e gli Hira Shuriken. La prima è la più diffusa ed è costituita da proiettili di sezione quadrata, lunghi dai 12 ai 21 centimetri, pesanti dai 35 ai 150 grammi e somiglianti a grossi chiodi. L'altra comprende vari dardi a forma di croce (jūjiken, 十字劔) o di stella con svariati numeri di punte, a volte più precisamente denominati shaken (車劔, lame rotanti), scagliati manualmente imprimendo al proiettile un moto rotatorio. Questa seconda categoria è più nota in italiano col termine di "stelle ninja". L'arte marziale che ne tramanda le tecniche d'uso è nota come Shurikenjutsu (手裏剣術).


Tecniche di lancio

Esistono fondamentalmente due metodi per lanciare uno hira shuriken:
1. Dal basso verso l'alto: In questa tecnica lo shuriken viene tenuto tra la nocca dell'indice e il polpastrello del pollice ed il lancio dato da un movimento tipo frusta del tricipite che finisce con un analogo movimento del polso. I pro di questa tecnica sono che è molto veloce e non scopre il torace, i contro sono che il movimento di frusta rende difficile un tiro preciso; inoltre lo shaken viene lanciato in verticale e quindi è più facile da schivare. Si consiglia di usare questa tecnica solo se si è sicuri di poter colpire il bersaglio.


2. Dall'alto verso il basso: in questa tecnica lo shuriken viene tenuto tra la nocca dell'indice e il polpastrello del pollice ed il lancio è dato da un movimento che coinvolge tutti i muscoli del braccio. Il movimento parte da una situazione in cui il braccio è steso in avanti, viene portato velocemente con la mano sopra la spalla e poi sfruttando il peso del braccio e dello shaken stesso viene steso in avanti in modo da aumentare la potenza. I pro di questa tecnica sono la potenza che deriva da questo movimento e il raggio d'azione che ne consegue. I contro sono che un movimento così ampio risulta più evidente e scopre la parte del torso relativa al braccio usato per lanciare, il che risulta particolarmente pericoloso nel caso di un lanciatore mancino perché scopre più facilmente il cuore. Se ne suggerisce l'uso solo nel caso il bersaglio sia molto lontano.
In tutti e due i casi bisogna tenere conto che il rilascio deve avvenire quando la linea tracciata dal percorso dello shaken viene ad incrociare quella tracciata in avanti a partire dalla bocca dello stomaco. In sintesi immaginando che a partire dalla bocca dello stomaco parta una retta che si protrae in una lunghezza uguale a quella del braccio lo shaken deve essere lasciato in corrispondenza del punto in cui il suo centro viene a coincidere con questa linea.












giovedì 20 marzo 2014

Lethwei

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Il pugilato birmano si chiama lethwei o Myanma yuya louvi (Myanmar traditional boxing in inglese). La sua versione sportiva è anche chiamata dagli anni 1960: bando kickboxing.


Definizione

Questa pratica di scherma delle mani e dei piedi nudi risalirebbe al III secolo, quando i monaci volevano intrattenersi e difendersi. È un pugilato "detto marziale" che prende in prestito dall'eredità tecnica dal guerriero birmano tutta la sua abilità di stratega. Divenne popolare a partire dal XI secolo sotto i Re Anawratha, con combattimenti plurietnici senza alcuna regola e di una violenza senza misura. Il modo di affrontarsi è molto specifico, tiene conto molto spesso del comportamento animale e ha pochi tratti in comune con le altre pratiche orientali.


Regolamento: il pugilato birmano o "superlativo" dei pugilati

Ancestralmente, l'opposizione è diretta da due arbitri e si svolge in un cerchio dove ogni forma di percussione e di proiezione è autorizzata. L'era moderna ha introdotto le regole del pugilato occidentale, particolarmente i guanti, le protezioni, i round e il ring. Il panel tecnico del combattente è molto largo ed i comportamenti si ispirano alle altre pratiche di combattimento della Birmania. Si trovano numerose azioni spettacolari particolarmente le tecniche volanti (calcio in volo, colpo di ginocchio e di gomito in volo), e tecniche in marcia di scala (calcio e colpo di ginocchio). Nel passato, il pugilato birmato tradizionale era l'antitesi di Thaing, per il suo aspetto brutale e primario. Oggi, non è così, poiché organizzato nelle condizioni moderne, può essere piacevole a vedere.


Caratteristiche tecniche: "tutto il corpo è un'arma"

Nove tecniche tradizionali compognono la pratica del pugilato birmano. Le caratteristiche tecniche del lethwei tengono tre componenti principali, le armi utilizzate, gli scopi mirati e le distanze di combattimento. Troviamo:
  1. un'utilizzazione di tutto l'arsenale corporale disponibile, di percussione e di proiezione (nove armi principali: cranio, due pugni, due gomiti, due ginocchia e due piedi),
  2. la ricerca di percussione dell'insieme del corpo avverso,
  3. la gestione di tre distanze di combattimento: distanza lunga (in particolare di calcio), distanza media (colpi di ginocchio, pugno e gomito), corpo a corpo (prese e proiezioni).
Da un punto di vista strategico, e per essere facilmente ricordato, un insieme di principi è decretato. Per esempio, troviamo i principi seguenti:
  1. colpire le armi avverse prima di attaccarsi al centro del corpo (ex.: scossa in colpo di testa nel muscolo in stesso tempo di un colpo di pugno circolare avverso o percussione della coscia avversa in calcio frustrato (fr. fouetté) in occasione di un'offensiva in calcio circolare in linea mediana),
  2. le proiezioni hanno a effettuarsi nello spazio vicino per portare una percussione immediata in arrivando al suolo,
  3. utilizzare le strategie degli animali del thaing (ex. percussione nei membri inferiori avversi di tipo cinghiale, o colpo di zampa di tipo pantera nelle braccia avversi per aprirsi un camino verso gli scopi, o scopaturo rotativo della tigre in un'offensiva in calcio alla faccia).

 

Particolarità culturali del lethwei

Tradizionalmente il combattimento si svolge in un cerchio. Nei villaggi birmani, ancora nel XXI° secolo, questo combattimento ha mantenuto il suo carattere ancestrale. Solo l'apparizione di un ring occidentale e delle divisioni sembra essere segno di modernità.
L'incontro è diretto da due arbitri, per potere meglio separare i protagonisti, ed è valuato da sei giudici. Tutte le tecniche sono autorizzate, si può colpire un uomo in terra. I round sono intervallati da riposi completi durante i quali si svolgono altri incontri.
L'attrezzatura è sommaria, portando dei pantaloncini da pugilato, mani bendate, una noce di cocco come protezione dei genitali, una correggia di cuoio tra i denti. Molti pugili birmani si tatuano il tronco e le gambe con delle rappresentazioni di animali (aquila, cobra, pantera, tigre, ecc.) simboli di forza e coraggio.

Il lethwei-yei

Una danza guerriera eseguita all'inizio di combattimento, per dimostrare abilità e coraggio. Alla fine della danza, con le braccia incrociate il pugile si colpisce ciascuna delle sue spalle con la mano opposta in modo da annunciare che è pronto a combattere. Una danza di vittoria viene eseguita dopo la decisione dei giudici.

Il let-khamaungnkhat

Presentazione delle armi utilizzate durante il combattimento di lethwei, dal pugile stesso. Colpisce con la sua mano aperta l'arma opposta. La presentazione si effettua dall'alto in basso, inizialmente coi pugni ed i gomiti, poi le ginocchia ed infine i piedi.

mercoledì 19 marzo 2014

Dambe


Dambe, conosciuto anche come Kokawa è una forma di pugilato associata alla popolazione Hausa dell'Africa occidentale. Storicamente, il Dambe includeva una componente di wrestling, conosciuta come Kokawa, ma oggi essenzialmente è un'arte di pugilistica. Lo sport è stato tradizionalmente associato alla casta dei macellai Hausa, sebbene nel corso dell'ultimo secolo si sia progressivamente svincolata da questi sino a prevedere dei tornei itineranti. Questi tornei sono svolti nei villaggi durante il periodo della mietirura, integrando i combattimenti dei campioni locali con stranieri nei festeggiamenti per il raccolto. Fu inoltre tradizionalmente praticato come allenamento dagli uomini che si preparavano per andare in guerra cui, difatti, allude parte della terminologia impiegata. Oggi, compagnie pugilistiche itineranti svolgono incontri all'aperto accompagnati da cerimonie e percussioni, nelle terre degli Hausa (Nigeria settentrionale, Niger sud-orientale e Ciad sud-occidentale). Il nome "Dambe" deriva dalla Hausa per "boxing" e compare in altre lingue come il Bole come Dembe. i pugili sono chiamati in lingua Hausa "daæmaænga"


Teorie sul'origine

Il (singolo) avvolgimento di corda sui pugni dei pugili Hausa assomiglia ad alcune antiche rappresentazioni di combattenti Egiziani e Ellenici. Da ciò la speculazione che il Dambe sia direttamente correlata alla boxe egizia (Powe, 1994). Quali siano le effettive influenze continua a essere fonte di contenzioso, ma tale tesi è supportata dalla teoria che gli Hausa, in passato, vivessero ben più ad est Sudan, di quanto non siano oggi, consentendogli così di venire a contatto con la cultura egizia.




martedì 18 marzo 2014

Zanshin



Zanshin è un termine utilizzato nel mondo delle arti marziali col quale si indica un momento di concentrazione e di attenzione particolare durante il quale il soggetto tiene sotto controllo con lo sguardo l'avversario e si tiene a dovuta distanza da esso. Si verifica al termine di un combattimento (kumi) o di una applicazione di un kata (bunkai).
Da non confondere con seme che invece precede l'azione.
Zanshin si traduce in "ZAN"= mantenere, "SHIN"= spirito, letteralmente "mantenere lo spirito allerta". Il vero Zanshin nasce da una concentrazione di tutti i sensi rivolta ad un particolare momento o ad una determinata azione, fisica e/o mentale "qui ed ora".
Lo Zanshin delle Arti Marziali è strettamente legato al MI Kamae (postura del corpo esterna) e Ki Kamae (postura psicologica interna).
La perdita dello Zanshin equivale ad aprire una falla (KYO) nella propria difesa che potrebbe essere sfruttata dall'avversario per abbatterci.
zanshin: "ciò che resta della mente e del corpo"
pausa attiva in cui la mente metabolizza l'esperienza e il corpo ripristina l'energia
separazione che unisce un'azione alla successiva
zanshin è un'esperienza naturale comune a molti
zanshin può essere pratica quotidiana, ogni azione, anche la più banale può avere un suo zanshin


lunedì 17 marzo 2014

Come Mettere Qualcuno al Tappeto


Al giorno d'oggi è sempre una buona idea conoscere alcune tecniche di auto-difesa. Con la maggior parte delle mosse più facili potrai sbarazzarti momentaneamente dell'aggressore per scappare, ma ne esistono delle altre che ti permettono di stenderlo al tappeto, se eseguite in modo corretto. Continua a leggere per imparare a eseguire alcune di queste differenti mosse.


Testata

Afferra l'assalitore per la maglietta. Utilizza entrambe le mani per afferrarlo al centro del petto, appena sotto il colletto o la scollatura della maglia.
    • Il modo più efficace per dare una testata a qualcuno è di spingere l'assalitore all'indietro e poi avvicinarlo di nuovo per colpirlo.
    • Evita di afferrare l'assalitore dietro il collo. L'istinto naturale è quello di afferrarlo dietro il collo e avvicinare la sua testa per colpirlo, ma il problema è che il collo e i muscoli delle spalle saranno naturalmente tesi al momento dell'attacco e sarà molto più difficile avvicinare la sua testa.




Spingi l'assalitore. Usa tutto il peso del corpo per spingere la parte superiore del suo corpo all'indietro.
    • Questo movimento farà sì che il malintenzionato perda l'equilibrio.
    • Dal momento che questo movimento risulterà inaspettato avrai anche l'elemento sorpresa dalla tua parte.




Tira l'assalitore verso di te. Non appena avrà perso l'equilibrio utilizza la forza delle braccia per tirare l'assalitore verso la tua testa.
    • Poiché avrà perso l'equilibrio gli verrà naturale allargare le braccia e in questo modo non potrà usarle per respingerti.




Colpiscilo con la parte alta della tua testa. Non appena inizi a tirare l'assalitore verso di te inizia anche ad abbassare la testa in modo che sia allineata con il suo naso.
    • Colpisci con la parte superiore della testa. Non usare la fronte.
    • Il naso è un punto sensibile e colpendolo con forza riuscirai a mettere l'altra persona al tappeto.








Montante

Posizionati davanti all'aggressore. Assicurati di essere di fronte all'assalitore in modo che il centro del tuo corpo sia allineato al centro del suo.
    • Quando dai un pugno montante, sarà necessario portare il braccio lungo questa linea centrale fino a raggiungere il mento dell'aggressore.
Attira il suo sguardo con la mano non dominante. Usa la mano non dominante per colpirlo una prima volta. Tieni la mano vicino al livello degli occhi in modo che attiri l'attenzione.
    • Con questa mano libera potrai difenderti dagli attacchi e spostare la sua attenzione dalla mano dominante.
Colpisci rapidamente con la mano aperta il mento dell'aggressore. Il colpo deve partire dal basso e arrivare fino a sotto il mento. Colpisci con il palmo della mano rivolto verso il viso dell'aggressore.
    • Non chiudere la mano a pugno.
    • Dovresti usare la parte dura del palmo della mano, essa si trova proprio sopra il polso.


Colpiscilo sotto il mento facendo ricadere la sua testa all'indietro e mettendolo al tappeto.
    • Colpendo l'assalitore in questo punto spingerai la sua testa all'indietro e con questo movimento la testa andrà a toccare i nervi spinali, facendogli perdere i sensi.
    • Il palmo della tua mano ti dà una maggiore superficie di attacco quando ti difendi a mani nude. Proteggerai anche le dita, evitando danni all'unica "arma" che hai a disposizione nel combattimento.






Colpire il Naso

Valuta il modo migliore per attaccare a seconda della posizione. Puoi colpire il naso dell'aggressore sia se è di fronte a te o alle tue spalle, ma il movimento varierà a seconda della posizione di partenza.
    • Se il tuo aggressore è di fronte a te dovrai muoverti in avanti.
    • Se il tuo aggressore è dietro di te dovrai attaccarlo non appena si gira.


Colpisci con la parte anteriore del palmo della mano. Quando sei in piedi faccia a faccia con l'aggressore, apri la tua mano e colpisci dritto in avanti, arrivando alla base del naso e spingendolo all'indietro.
    • Spingi il peso del corpo in avanti per colpire con più forza.
    • Colpendo l'assalitore in questo punto spingerai la sua testa all'indietro e con questo movimento la testa andrà a toccare i nervi spinali, facendogli perdere i sensi.


Colpisci con il gomito se l'aggressore è dietro di te. Piega e solleva il braccio in modo che il gomito sia puntato verso il suo volto. Ruota il busto finché non riesci a colpirlo con il gomito sul lato del naso.
    • Il centro e i lati del naso sono un punto debole del corpo. Se colpisci abbastanza forte potrai rompergli il naso e farlo svenire.






Colpire il collo

Posizionati lateralmente rispetto al corpo dell'aggressore. Questa tecnica funziona particolarmente bene quando vieni aggredito di lato, ma se l'assalitore arriva da un altro punto sarà necessario girarsi finché la tua spalla sarà allineata con il centro del suo corpo.
    • Nota che è possibile utilizzare entrambi i lati del tuo corpo per questo attacco, ma userai più forza se ti posizionerai con il lato dominante verso l'aggressore.
Fai un passo in avanti e sposta il peso del corpo. Non appena l'aggressore si avvicina fai un passo avanti con il piede più vicino a lui, spostando il peso del corpo in avanti su quel piede.
    • È necessario fare un passo in avanti verso l'assalitore, non allontanarsi da lui.
    • Questa mossa funziona solo se l'attaccante è in fase offensiva e si sta avvicinando poiché si utilizza la forza del suo movimento in avanti per infliggere più danni.
Punta il tuo gomito verso il suo pomo d'Adamo. Alza il gomito mentre ti avvicini al tuo avversario, colpendo il pomo d'Adamo su uno dei due lati.
    • Se colpisci il pomo d'Adamo lateralmente da un angolo di 45 gradi, dovresti essere in grado di causare lo svenimento dell'aggressore.
    • Anche se non colpisci con successo il punto debole, la forza dall'impatto del gomito dovrebbe essere sufficiente per far cadere l'aggressore.






Ginocchiata sulla Fronte

Assumi la posizione di difesa. Dovrai posizionare i piedi in modo che coincidano con la larghezza delle tue spalle e avere le ginocchia leggermente piegate. Il piede non dominante dovrebbe essere leggermente più indietro rispetto al piede dominante, e le mani dovrebbe essere attive e pronte all'attacco.
    • Con questa posizione allineerai il tuo centro di gravità con il pavimento, riuscendo in tal modo a mantenere un equilibrio perfetto.
    • Nota che si può colpire con una ginocchiata anche partendo da un'altra posizione, ma avrai una maggiore probabilità di mandare ko l'assalitore se parti dalla posizione di difesa.



Analizza la tua posizione in relazione all'aggressore. Dovrebbe essere leggermente accovacciato o piegato in avanti e non più lontano di un metro.
    • È possibile far abbassare l'aggressore con una ginocchiata all'inguine o un calcio forte alla tibia.
    • Questa mossa generalmente funziona meglio se l'aggressore è già piegato e con la guardia abbassata. Funziona meno bene se è già rivolto verso di te e sta cercando di alzarsi.
Spingi le spalle dell'aggressore verso il basso con il palmo della mano.
    • Usa tutto il peso del corpo per spingere con più forza.
    • Tieni le gambe nella stessa posizione per mantenere l'equilibrio mentre ti prepari a colpire.
Alza il ginocchio non appena l'aggressore si sarà piegato in avanti. Mentre spingi le sue spalle verso il basso, alza il ginocchio dominante in modo da colpirlo sul naso o sul mento.
    • Colpisci velocemente. Quando spingerai l'aggressore verso il basso la sua prima reazione sarà di cercare di rialzarsi.
    • Punta al naso o al mento per infliggere più danni e provocare uno svenimento.




Consigli

  • Devi reagire velocemente. I muscoli delle braccia danno forza ai colpi, ma la velocità è particolarmente importante se hai sei fronte a un aggressore molto più forte di te.

domenica 16 marzo 2014

Come Prevenire un Potenziale Stupro

Risultati immagini per Prevenire un Potenziale Stupro


Gli stupratori sono dei predatori. I predatori non lasciano mai intuire alle vittime quando hanno intenzione di attaccare. Vanno letteralmente a caccia delle loro vittime. Seguendo alcuni suggerimenti potrai rendere la tua vita e le tue uscite un po’ più sicure. Segui questa lezione di autodifesa. Ti verranno date le informazioni di cui hai bisogno per proteggerti fisicamente e psicologicamente.

Non essere distratto, soprattutto dalla tecnologia. Non fare jogging con l'ipod perchè gli aggressori cercano individui distratti che sembrano non prestare molta attenzione a ciò che li circonda. La stessa cosa vale per le conversazioni al telefono. Però se senti che qualcuno ti sta seguendo prendi il cellulare e fai finta di parlare con qualcuno: in questo modo l'ipotetico partner della conversazione sarebbe a conoscenza dell'aggressione. E se i potenziali aggressori ricercano una situazione senza testimoni potrebbero cambiare idea e arretrare. Puoi anche fingere di essere in procinto di incontrare qualcuno e che gli altri siano già arrivati o che stiano arrivando molto presto. Non dire "5 minuti" perchè l'aggressore potrebbe anche decidere di agire molto velocemente. Invece se pensano che ti troverai in compagnia in meno di un minuto, potrebbero rinunciare facilmente. Impara a dar retta al tuo istinto. Potrebbe salvarti dall'essere violentata o peggio. Se ti senti inquieta o insicura per qualsiasi motivo allontanati dal posto in cui ti trovi e cerca aiuto. Usa il tuo istinto e sii consapevole della tua prontezza d'animo. Muoviti velocemente... combattere, fuggire o bloccare sono tre nostri istinti naturali. Sii sempre consapevole dell'ambiente circostante. I parcheggi e i garage sono due tra i luoghi più frequentemente bersagliati dagli stupratori. Questi uomini sono predatori, pertanto osserva attentamente i dintorni. Se ti trovi in un parcheggio e senti che qualcuno ti sta seguendo, inizia a fare rumore parla a te stessa ad alta voce, parla con una persona immaginaria o fai finta di parlare al telefono. Maggiore sarà il rumore fatto dalla potenziale vittima tanto più il predatore sarà incline a fermarsi.


E' importante il modo in cui ti vesti. Non per quanto possa risultare attraente, ma rispetto alla facilità o difficoltà che potresti avere nel fuggire se avvicinata da un aggressore e anche rispettivamente alla facilità maggiore o minore di toglierti i vestiti. Gonne lunghe e strette che rendono difficile la corsa ti rendono vulnerabile. I vestiti difficili da togliere sono i migliori. Tute intere da lavoro (preferibilmente con chiusure lampo laterali o posteriori) sono le migliori; sono molto difficili da togliere per un' altra persona). Pantaloni e gonne con chiusure lampo laterali o posteriori sono per te vantaggiose perchè sono difficili da raggiungere per essere aperte da un aggressore. Anche le cinture vanno bene. Sono un elemento in più da togliere. Una cintura con una chiusura diversa dal modello tradizionale è ottima; un modello di cui tu capisca il funzionamento, ma che lui potrebbe non conoscere. Vestiti e top con una zip oppure uno o più bottoni sulla parte posteriore sono un altro vantaggio. Potrebbero essere un pò più difficili da indossare e togliere anche per te, ma qualche minuto in più ogni mattina e sera per vestirti e un poco di stretching è un prezzo di poco conto per prevenire uno stupro.


In presenza di qualsiasi sospetto urla più forte che puoi. Ricorda che è meglio correre il rischio di essere considerata pazza piuttosto che stare calma per evitare strane occhiate. Urla "CHIAMATE SUBITO IL 113". È credenza comune che sia meglio gridare "al fuoco" piuttosto che chiamare aiuto - Molti ritengono che ciò sia errato. L' "idea del fuoco" è basata sulla convinzione che le persone non vogliano intervenire nell'aiutarti e che pertanto sia meglio indurli a pensare che ci sia un incendio. Ciò però potrebbe essere imprudente. Numerosi studi sui passanti (e.g. Latane and Darley) mostrano che la ragione per cui i passanti non intervengono è semplicemente una: la confusione. I passanti non sono sicuri di cosa stia succedendo: per esempio l'aggressore e la vittima si conoscono? Questo suggerisce che è meglio dire chiaramente come stanno le cose e urlare "POLIZIA!", "CHIAMATE SUBITO IL 113!" oppure "AIUTO!" Parole come "POLIZIA" spaventano più facilmente l'aggressore e fanno capire ai passanti la vera natura della situazione. Urlare "al fuoco" attirerà l'attenzione delle persone, ma in assenza chiara di un incendio la parola "POLIZIA" potrebbe funzionare meglio. Alcuni studi hanno suggerito la strategia più efficace: indicare un passante e dire "Lei con la maglietta bianca, ho bisogno del suo aiuto subito! - Questo uomo mi sta aggredendo...". Urla qualcosa di simile rivolgendoti ad un individuo in particolare.


Porta strumenti di difesa solo se sai come usarli. Ricorda, qualsiasi "arma" che potrebbe ferire un potenziale aggressore può essere usata contro di te se non sei allenata adeguatamente ad utilizzarla e non ne hai confidenza. Se vuoi portare una pistola prendi lezioni sul suo utilizzo, esercitati spesso ad un poligono di tiro, segui un corso sul modo migliore di utilizzarla. Ricorda che anche un ombrello o una borsa possono essere usati come armi contro un aggressore con minori possibilità di essere rigirate contro di te. Tieni a mente queste quattro parole: plesso solare-piede-naso-inguine, i quattro punti di attacco su cui dovresti concentrarti se fossi aggredita da dietro. Tira una gomitata nel plesso solare (zona tra l’ombelico e lo stomaco), pestagli i piedi più forte che puoi e quando ti lascia andare, girati e spingi con forza il palmo della tua mano sul suo naso con un gesto verso l'alto, infine colpiscilo con una ginocchiata sull'inguine. Questo dovrebbe rendere inerme il tuo assalitore per il tempo necessario per scappare. Non ti preoccupare di ferirlo, perchè loro intendono farti qualcosa di molto peggiore. Fai tutto ciò che è nelle tue possibilità per evitare di essere stuprata, ma se nessuna di queste tattiche funziona urla più forte che puoi; se sei nel mezzo del nulla prova a combattere e a correre per trovare un rifugio. Segui un corso di base di autodifesa.


Fai attenzione alle feste e nei pub. Tratta il tuo drink come se fosse un conto da un milione di Euro. Non farlo tenere a nessuno. Non posarlo in alcun luogo. Non bere niente di offerto da qualcuno. Potrebbe essere "infettato". Tieni sempre il tuo drink personale e non lasciarlo incustodito nemmeno per un momento. Tieni la mano in cima al bicchiere perchè è facile lasciarci cadere qualcosa dentro. Non accettare drink ad un appuntamento a meno che il barista o il personale del locale non lo consegni direttamente a te. Non vuoi essere scortese? Esprimi semplicemente la tua preferenza e se non coincide con il drink che ti è stato consegnato dal cameriere vai nella toilette e buttalo. La GHB (la cosiddetta “droga dello stupro”) si discioglie immediatamente, soprattutto se è sotto forma di polvere. Non lasciare le tue amiche da sole e ubriache. Non rimanere indietro rispetto a loro. Riferisci ad altre persone dove ti stai recando. Presta attenzione ai bagni pubblici dei locali. Alcune donne sono state aggredite nelle toilette per signore quando erano deserte. Esercitati a prestare attenzione quando ti trovi in discoteca o in altri luoghi dove la musica è alta. A volte è così alta che nessuno potrebbe sentirti gridare aiuto. Lavora sulla tua assertività. Se qualcuno ti sta rivolgendo attenzioni sgradite, digli di allontanarsi. Non c'è bisogno di essere educati quando qualcuno sta facendo offerte sessuali indesiderate.


Pianifica. Se uno stupratore è nella tua macchina ed è seduto nel posto del passeggero con un'arma puntata su di te, ti dirà di dirigerti in un posto dove sia meno probabile che ci siano testimoni. Qualunque cosa succeda non seguire le sue istruzioni. Mettiti la cintura di sicurezza e poi guida verso qualcosa di fisso come un cassonetto di rifiuti o un palo della luce. L'airbag e la cintura ti manterrà in vita e lo scontro attirerà l'attenzione. È meglio avere un incidente stradale che essere stuprate con la possibilità di essere uccise. Cerca di rimanere calma e cogli di sorpresa il violentatore.


I furgoncini sono i veicoli maggiormente utilizzati per gli stupri. Gli aggressori parcheggeranno nel lato del guidatore e non appena starai per entrare in macchina ti strattoneranno e porteranno sul furgoncino. Se c'è un furgoncino parcheggiato sul lato del guidatore della tua macchina passa dalla porta del passeggero. Se ci sono furgoncini su entrambi i lati, ritorna dov'eri prima e chiama qualcuno come una guardia di sicurezza per farti accompagnare fino alla macchina. Non parcheggiare in nessun luogo che ti sembri poco sicuro. Impara ad essere attenta quando ti dirigi verso casa tua o verso la macchina perchè qualcuno potrebbe facilmente spingerti dentro e poi chiudere a chiave la porta dietro di te. Sii attenta a cosa ti circonda; tieni le chiavi pronte in mano e guardati attorno prima di aprire la porta.


Mantieni private le tue informazioni personali. Non diffondere le tue informazioni verbalmente o tramite internet. Sii veramente diffidente e cauta nell'incontrare qualcuno che hai conosciuto su internet. Non c'è alcuna buona ragione per incontrare qualcuno che non hai mai incontrato di persona, specialmente se continua ad insistere sul vedervi mentre tu sei esitante. Se pensi di doverlo fare, porta qualcun altro, preferibilmente un amico/a che sia più grande di te e incontra la persona in un luogo pubblico.


Accorgiti di segni identificativi e lasciane sul tuo aggressore. Un segno di un grosso morso sulla faccia, ferite ai bulbi oculari, una gamba evidentemente graffiata, un piercing strappato ecc sono segni facilmente identificabili, così come tatuaggi facili da ricordare. Pensa di ucciderlo. Mira a punti deboli come gli occhi (pungolali duramente), naso (tramite un movimento deciso verso l'alto con la parte più bassa della tua mano aperta), genitali (afferrali molto fermamente e strizzali o colpiscili duramente con un pugno) ecc. Assicurati che le mani della persona non siano libere per colpirti e che non possa bloccarti. Se ti trovi in un posto dove non puoi correre guarda l'ambiente circostante e se puoi lascia dei segni. Molti aggressori sono stati presi perchè le loro vittime hanno lasciato segni di denti identificabili, segni delle unghie, o DNA nella macchina o nella stanza in cui sono state aggredite.


Porta con te il cane se vai in un parco, in una spiaggia ecc. Avere un cane con te è come avere un' altra persona. I cani grandi sono notevolmente intimidatori per i predatori, anche se il tuo cane non è esattamente coraggioso. Se non hai un cane possente ma ne hai uno piccolo, portalo lo stesso. Se ti vedrà nei guai sarà egualmente felice di intervenire. Gli aggressori solitamente non attaccheranno una persona con un cane, grande o piccolo che sia, perchè i cani solitamente fanno talmente tanto fracasso da attirare facilmente l'attenzione, cosa indesiderabile per un aggressore. Chi lo sa... il tuo barboncino potrebbe sorprendere il tuo aggressore mentre ti afferra.






Consigli

  • Tieni nella tua borsa spray legali e consigliati, come lo spray al peperoncino.
  • Ricordati di improvvisare. Qualunque cosa tu abbia dietro, può essere usata come un' arma in qualche modo. Per esempio, se porti i tacchi, toglili e trafiggigli la punta nell'occhio o in qualche altro punto. Anche le tue chiavi possono essere usate come un'arma se sono abbastanza appuntite. Cerca di ferirlo tagliandolo al polso o alla gola, oppure cavandogli un occhio. Una volta che è a terra, corri via immediatamente e chiama aiuto, corri nel posto affollato più vicino a te e racconta ciò che ti è successo al maggior numero di persone. Non aspettare che ti corra dietro, perchè se ci riuscisse sarebbe ancora più furente e pronto a fare le cose peggiori.
  • I rapitori non hanno necessariamente l'aspetto da criminali. Potrebbero apparire normali, ben curati, atletici, giovani, ecc. Potrebbero non sembrare affatto cattivi o con l'aspetto da "cattivi ragazzi". Potrebbe essere il tuo capo, un insegnate, un vicino, un fidanzato o una fidanzata, o anche un parente.
  • Reagisci solo se fanno la prima mossa. Altrimenti, potresti essere accusata di aggressione. Non batterti con loro prima che qualsiasi cosa accada.
  • Il tuo istinto naturale ti può salvare la vita. Prestaci attenzione. È come un radar e può prevenire seri problemi. Un riferimento comune delle donne che stanno per vedere il loro rapitore è una voce silenziosa dentro di loro che diceva che qualcosa stava andando storto. Ascolta e rispetta quella voce. Se c'è un accenno di pericolo rispetto ad una persona nelle vicinanze, non ignorarla.
  • È anche d'aiuto, se gli aggressori sono a terra e hai tempo, lasciare dei segni come un gioiello, una bandana o qualsiasi cosa tua in modo che possano essere identificati più facilmente più tardi. Ancora meglio, lascia segni di graffi, morsi,lividi, o evidenti sputi.
  • Non sottovalutare le tue capacità. Il corpo umano ha una forza sorprendente in situazioni come questa. Una volta che l'adrenalina entra in circolo, fintanto che il tuo corpo non è paralizzato dalla paura, potresti sorprenderti di cosa puoi fare.
  • Se sei sopra un veicolo in movimento, non aver paura di buttarti fuori. Un braccio rotto è meglio che perdere la vita. Se ti trovi nel retro di un furgoncino o nel baule guardati attorno. Per legge tutte le macchine devono avere un baule che si apre dall'interno, per cui se è un'auto nuova, sei fortunata. Se è un furgoncino senza porte, o se non possono essere aperte, buca il finestrino con un oggetto vicino o anche con dei pugni, se pensi di riuscirci. Potresti ferirti, ma non lo preferiresti ad essere stuprata con la possibilità di essere uccisa?






Avvertenze

  • L'unica persona responsabile per un'aggressione è colui che la compie. Fai attenzione alla colpevolizzazione della vittima e ai miti sugli stupri. Se sei stata aggredita, non importa cosa tu abbia fatto, in ogni caso non è colpa tua.
  • Tieni un livello di benzina decente nella tua macchina. Sii pratica e non correre rischi inutili. Se stai per partire per un lungo viaggio, tieni d'occhio il livello della benzina ed effettua molte fermate per riempirlo.
  • Se dovessi scegliere di possedere e usare un'arma da fuoco, ricorda che sono estremamente pericolose, specialmente se non usate e tenute correttamente. Usa un meccanismo di sicura del grilletto per assicurarti che la tua arma non possa essere usata contro di te, anche incidentalmente. Impara la corretta pulizia e manutenzione della tua arma per assicurarti che sia sempre in condizione di funzionare se dovessi averne bisogno.