lunedì 19 luglio 2021

Chi sono le Itako giapponesi?

Ad Honshu, principale isola giapponese, le "itako" sono medium non vedenti che secondo la tradizione shintoista sono ritenute possedere l'abilità di comunicare con i "kami" (spiriti e divinità) e defunti. Oggi si contano, forse, una decina scarsa di itako ancora esistenti sul territorio giapponese. Cinquecento anni fa, si credeva che le persone cieche fossero intrinsecamente dotate di questa connessione spirituale, e i genitori avviavano alla pratica le figlie già in età premestruale, perché difficilmente si sarebbero sposate e sarebbero diventate donne di famiglia. In seguito le itako vennero denigrate dalla società e condannate dal governo come streghe e perseguibili di arresto; oggi, invece, la loro presenza è amata dai turisti che si intrattengono con le anziane che hanno portato avanti questa tradizione. La ragazzina non vedente di 10-11 anni aspirante neofita, dopo aver abbandonato la famiglia e chiuso con loro ogni rapporto, viene accolta da una Maestra che sostituirà la madre. Per tre anni impara a memoria canti, testi sacri e si espone più volte a docce di acqua ghiacciata per la depurare dello spirito. Seguono cento giorni di preghiera, di cui gli ultimi ventuno sono quelli del digiuno inteso come privazione progressiva di sale, cibi cotti e grano. In questa fase la neofita è rinchiusa in isolamento senza poter avere accesso a fonti di luce o di calore né a qualunque tipo di contatto con il mondo esterno: è la fase di separazione in cui passa il proprio tempo a pregare e a sottoporsi a bagni di acqua fredda per poter entrare, pura, nel mondo dell'aldilà.

L'ultimo giorno di digiuno si tiene l'iniziazione vera e propria, in cui la ragazza passa ufficialmente all'età adulta e viene accettata dalla comunità locale: dopo un ultimo bagno di acqua fredda, indossa un corredo funebre bianco e viene stretta tra le braccia dalla sua Maestra posta dietro di lei, mentre alcuni asceti maschili che la circondano suonano strumenti tradizionali ed eseguono riti da sfondo alla prima possessione della giovane.

Dopo una prima perdita di coscienza temporanea, alla giovane itako viene chiesto il nome della divinità che l'ha posseduta, per poi riperderla definitivamente e cadere, non più sorretta dalla Maestra, a voler rivivere la venuta al mondo, in un connubio tra vita e morte.

Ufficialmente itako, una volta ripreso conoscenza viene dotata degli strumenti necessari alle sue pratiche spirituali, le viene assegnato un nuovo nome ("nome della saggezza") e viene poi vestita da sposa per celebrare l'unione con la sua divinità protettrice.

Le poche itako oggi ancora esistenti si riuniscono sul monte Osore nei giorni tra il 20 e il 24 luglio, giorni in cui, secondo la tradizione, è possibile comunicare con gli spiriti dei defunti.




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